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VELOCITA' DI CRESCITA ARBOREA

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  • VELOCITA' DI CRESCITA ARBOREA

    Con la presente vorrei metterVi al corrente di quanto da me sperimentato questa primavera. In provincia di Varese un pollone di ROBINIA ha raggiunto oltre 2 metri di altezza e 4 cm di diametro alla base in una sola primavera, con leggera ma non eccessiva concimazione ed innaffiatura. Suppongo che se si concimasse adeguatamente in zona di falda superficiale si potrebbero ottenere risultati alquanto migliori.<br>Premetto la presenza sottoterra di un ceppo decennale di robinia, che butta polloni ovunque come un matto.<br>Considerando che la robinia ha grande potere calorifico e brucia anche verde, penso oggi possa costituire un grandissimo mezzo di filtraggio per le zone urbane e grande risorsa di energia per le famiglie.<br>Attenti alle spine, vere e proprie spade&#33;&#33;&#33;<br>Chi avesse notizie simili su altre colture arboree (vedi il pioppo) è pregato di postarle.<br>Grazie a tutti.<br><br>AT

  • #2
    <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (AlessandroTesla @ 7/8/2006, 00:32)</div><div id="quote" align="left">Con la presente vorrei metterVi al corrente di quanto da me sperimentato questa primavera. In provincia di Varese un pollone di ROBINIA ha raggiunto oltre 2 metri di altezza e 4 cm di diametro alla base in una sola primavera, con leggera ma non eccessiva concimazione ed innaffiatura. Suppongo che se si concimasse adeguatamente in zona di falda superficiale si potrebbero ottenere risultati alquanto migliori.<br>Premetto la presenza sottoterra di un ceppo decennale di robinia, che butta polloni ovunque come un matto.<br>Considerando che la robinia ha grande potere calorifico e brucia anche verde, penso oggi possa costituire un grandissimo mezzo di filtraggio per le zone urbane e grande risorsa di energia per le famiglie.<br>Attenti alle spine, vere e proprie spade&#33;&#33;&#33;<br>Chi avesse notizie simili su altre colture arboree (vedi il pioppo) è pregato di postarle.<br>Grazie a tutti.<br><br>AT</div></div><br>Sulla Robinia non ho letto nulla di recente, ma ho sentito di un certo interesse per il Miscanto, per produzione di cellulosa e/o &quot;carburante&quot; come biomassa. In più della met&agrave; dell&#39;Italia potrebbe dare quantit&agrave; interessanti di prodotto.<br><br><a href="http://www.abiotec.com/Scheda_miscanthus.htm" target="_blank">http://www.abiotec.com/Scheda_miscanthus.htm</a><br><br>

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    • #3
      Da una ricerca che fu pubblicata su L'informatore agrario (era un numero speciale, forse in occasione di Forlener di Biella, non ricordo bene) era risultata per la robinia una produzione di circa il 50&#37; di biomassa in meno del pioppo ibrido selezionato per short rotation forestry (indicativamente 20 t/ha/anno di contro 40 t/ha/anno). E' vero che il pioppo d&agrave; il meglio in terreni fertili ed irrigui, mentre la robinia può crescere senz'acqua e si autofertilizza (simbiosi radicale con batteri azotofissatori, è una leguminosa). La provincia di Varese, per lo più senza disponibilit&agrave; irrigua, è certamente una zona vocata per la robinia, assai meno per il pioppo. Io farei anche qualche prova con <i>Prunus serotina</i>, una pianta che in provincia di Varese forma boschi misti con la robinia. Mi sembra che abbia un buon legno pesante e cresca velocemente.<br><br><span class="edit">Edited by Lolio - 7/8/2006, 11:02</span>

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      • #4
        Se non ricordo male esiste anche una varieta&#39; di conifera di origine cinese che ha crescita molto rapida, ha la proprierta&#39; di fissare alcune sostanze nutritive nel terreno durante i 3-5 anni di crescita, e fornisce dell&#39;ottimo pellet per le caldaie....<br><br>Non ho idea di che tipo di suolo necessiti, ma comunque pare che possa essere usato come coltura di rotazione per i terreni a riposo.<br><br>solo che non e&#39; una specie italiana e potrebbero esserci rischi di infestazione<br><br>alex

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        • #5
          Ciao Lolio &amp; Company,<br>riguardo il Mischantus è una graminacea e per di più in variet&agrave; sterile, pertanto richiede un gran lavoro di agricoltura ogni anno, la Robinia essendo perenne ricaccia da sola come una matta. Riguardo il Prunus Serotina se non sbaglio è di importazione americana (si erano attaccati i semi agli aerei che poi li hanno dispersi attorno a Malpensa) ed è considerata un infestante al pari della robinia.<br>E per finire riguardo al pioppo è vero che nella bassa padana rende di più ma non dimentichiamoci due cose:<br>1) non è vigoroso come la robinia e richiede ambienti molto specifici per rendere bene<br>2) la qualit&agrave; del legno è assai inferiore, la robinia ha un legno con un&#39; altissima resa calorica, quindi a parit&agrave; di calorie se ne consuma molto meno e si spende anche molta meno energia e raccoglierla, dovendone raccogliere una quantit&agrave; molto inferiore.<br>Inoltre, caro Lolio, se ben ho capito abiti nella bassa padana; fai anche tu una prova empirica in condizioni buone ma non ottimali per vedere quanto ricaccia il pioppo.<br>L&#39;esperienza vale sempre più di mille articoli, letti e riportati...<br>Riguardo le conifere cinesi, non so... ma alla prima friggitoria che incontro provo a chiedere :-)<br><br>AT

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          • #6
            Va bene, sono daccordo che la Robinia è sicuramente più rustica del pioppo, ma qui da noi è considerata infestante&#33;&#33;<br>Pensate ad una coltura dedicata di biomassa di Robinia: nel momento in cui, per una qualsiasi ragione, si volesse interrompere la coltura e sostituirla con un altra, ditemi voi come fate a devitalizzare le ceppaie di Robinia&#33;&#33; potete entrare con tutte le frese che volete&#33; secondo me, quelle ceppaie ricacceranno polloni per svariati anni&#33;

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            • #7
              Hai mai sentito parlare del glifosate? E poi, la maggior parte dei diserbanti selettivi per le graminacee, grano, mais, ecc. sono efficaci contro la robinia. Nessun problema, dunque.

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              • #8
                Ciao Lollo,<br>bella risposta, però non ti sembra sbagliato cercare di diserbare un prodotto prezioso?<br>Abbiamo una pianta che cresce da sola, si concima da sola, ha un legno con forte potere calorifico e l&#39;unica cosa che devi fare è raccoglierla... ma non ti sembra meglio del petrolio?<br>Da studi fatti su tecniche di forestazione un filare largo 3 metri e lungo 500 mt di robinia soddisfa il fabbisogno energetico di una casa individuale col solo fattore di ricrescita. Quindi impieghiamo 1500 mq a costo praticamente del solo taglio.<br>Vorrei chiedere agli esperti quanti mq di pannelli solari sono necessari in Lombardia per soddisfare pari bisogno energetico, termico ed elettrico, ed a che costi. Valutando anche il fattore conservazione di energia. Certo la resa mi sembra ben superiore al fantomatico olio di colza :-)

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                • #9
                  Certamente la resa energetica è mgliore del colza, anche se è difficilmente paragonabile perché in un caso si tratta di legno e nel secondo di un combustibile liquido estratto (dunque di maggior pregio in quanto impiegabile per usi più specializzati). Comunque le biomasse stanno prendendo piede, almeno in Lombardia, c&#39;è grande interesse da parte di moltissime aziende agricole e penso che nei prossimi anni avranno notevole sviluppo. Da un lato la gassificazione del legno, che richiede investimenti modesti (100-200mila euro), dall&#39;altro gli impianti per biogas da cereali + liquami, che necessitano di investimenti (milioni di euro) adatti ad aziende con più mezzi (e superfici).

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                  • #10
                    L&#39;Italia vanta una decennale esperienza nella pioppicultura, a livello europeo e forse mondiale.<br>Ma qualcuno mi sa dire, allora, perchè non si punta di più sulla robinia?<br>Cmq è vero che la produzione di biomassa è uno degli obiettivi delle nostre regioni: in Veneto è stata proposta una legge che, oltre a finanziare gli impianti di biomasse e le cure colturali a boschi degradadi, come faceva la vecchia legge, finanzia anche fino al 50&#37; a fondo perduto l&#39;acquisto di macchinari per la meccanizzazione dell&#39;azienda agricola, come trapiantatrici, macchine per l&#39;abbattimento, l&#39;allestimento e la raccolta del legname, cippatrici e quantaltro.<br>Se a qualcuno interessasse, sotto metto il link per visionare la legge:<br><a href="http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/pubblica/DettaglioLegge.aspx?id=190023" target="_blank">http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/....aspx?id=190023</a>

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                    • #11
                      Ciao a tutti, ho cambiato nick. prima ero quella cosa &quot;rovente&quot;....<img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/5d20075d19dd63ec45452e922270fbef.gif" alt=""> scusate&#33; era un nick per amici di vecchia data&#33;

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                      • #12
                        Posso rispondere per la mia esperienza personale: sono proprietario di un piccolo terreno boschivo fuori dalla citt&agrave; di Gorizia. La zona è chiamata Monte Calvario (collina in terriccio e poche rocce, il nome è stato dato dai fanti italiani durante la prima guerra mondiale) ed è completamente coperta da bosco principalmente di rovere, castagno e robinia. Un tempo il terreno era intensamente sfruttato appunto ad uso legname da riscaldamento, ma con l&#39;avvento delle caldaie è andato in abbandono in breve tempo, con l&#39;eccezione di pochi superstiti tra cui mio nonno che è andato avanti fino circa il 1980 senza usare nessun tipo di combustibile fossile (neanche per la macchina: aveva cavallo e carretto). Lo sfruttamento: terreno diviso in 5 parti, veniva tagliata a rotazione una parte ogni 2 anni. Con una crescita di &quot;soli&quot; 10 anni si portavano fuori tronchi anche da 20 centimetri di diametro anche se mediamente si restava sui 15 cm. Non vi so dire la superficie, ma a casa mia si consumava tranquillamente 100qli di acacia l&#39;anno (casa grande, 2 stufe e 1 caminetto). Per quanto riguarda l&#39;uso: l&#39;acacia si può bruciare quasi-verde, ma per contro si va a sporcare enormemente la canna fumaria. Tagliando il bosco in febbaio-marzo si ha legna buona da usare a partire dall&#39;ottobre successivo se l&#39;estate ci sono almeno quei 15-20 giorni di secco. Per quanto riguarda il legno: pesantissimo (galleggia a malapena), durissimo, enormemente calorico rispetto all&#39;abete (che ho avuto modo di provare).<br>Contro: se sperate di fare pellet da quel legno state freschi: rischiate di distruggere i macchinari e basta, se gi&agrave; ci sono difficolt&agrave; con il faggio la robinia è peggio.<br>Pro: il terreno in questione risulta terreno boschivo per il catasto (non si pagano praticamente tasse). Pensare di coltivare quel terreno è alquanto improponibile, se non altro per lo smottamento del terreno che si andrebbe ad avere.<br>Spero di aver portato la mia esperienza personale e fugato eventuali dubbi.

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                        • #13
                          Il pellet e&#39; una grande risorsa, mi informo sul problema della durezza del legno ma non sono sicuro che sia un problema... una volta ridotto in segatura, si puo&#39; fare il pellet di qualunque cosa... resta da vedere il problema sporco della canna fumaria, potrebbe sporcare troppo la caldaia stessa...<br><br>comunque dato lo stato pessimo dei nostri boschi, se si usassero un po disoccupati per andare a pulire e raccogliere la legna vecchia, si puliebbero i boschi, si migliorerebbero le nostre foreste e boschi, si darebbe lavoro, si eviterebbero problemi di alluvioni con tonnellate di legna che non si riverserebbe in fiumi e torrenti, e si produrrebbe del pellet in quantita&#39; ...<br><br>

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                          • #14
                            Il problema dello sporco della canna fumaria riguarda solo la legna fresca, una volta essiccata la robinia non da problemi. Ma perchè voler ridurre la legna in pellet? Energia sprecata, usiamola così com&#39;è... è gi&agrave; bella e pronta, un vero regalo della natura.<br>In Lombardia non bisogna essere proprietari di bosco per segare la robinia nei boschi comunali: basta fare apposita domanda gratuita in comune. Essendo considerata una pianta infestante che sta distruggendo i boschi di quercia e castagno si fa un piacere alla comunit&agrave; e si guadagna energia. Generalmente la gente non lo fa xchè il mestiere del boscaiolo è parecchio faticoso, molto di + che aprire il rubinetto del gas <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/9e6775f4999655eb39c6d649b63e68f6.gif" alt=""><br>Riguardo la vocazione della bassa Lombardia al pioppio riguarda soprattutto l&#39;industria dello sfogliamento per la produzione del compensato, la robinia è stata importata dall&#39;america proprio per generare legna da ardere di massima qualit&agrave;.Una produzione su vasta scala risolverebbe molti problemi energetici.

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                            • #15
                              Ciao Alessandro.<br><br>Che rendimenti i si potrebbe aspettare da una piantagione ( tipo pioppo ) di Robinia per ogni ettaro messo a coltura? La potatura ogni quanti anni?<br><br>Grazie in anticipo.
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                              • #16
                                La Robinia,come quasi tutte le latifoglie,se viene tagliata alla base ricaccia.Inoltre la ceppaia sotterranea, anche senza taglio, ricaccia polloni anche a diversi metri di distanza.<br>Per la robinia non ha senso di parlare di coltivazione tipo pioppo in quanto non si devono riseminare le pioppelle una volta disfatto l&#39;impianto e la coltura non può essere meccanizzata su filari come per il pioppo.Inoltre, come ti ho gi&agrave; detto, difficilmente il pioppo viene coltivato per legna da ardere, è maggiore l&#39;uso per il legno da compensato.<br>Quantitivamente penso che un ettaro coltivato a robinia possa fornire ogni anno, con un taglio selettivo, legno per una potenza termica pari a 200/250.000 KW, sempre considerando molto difficile una stima del genere in quanto dipendente da diversi fattori.<br>Puoi darci un paragone coi pannelli?<br>Non dimenticare che il legno è energia gi&agrave; immagazzinata...<br><br>AT

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                                • #17
                                  200 MW termicisono parecchi, in più, proprio come dici tu il legno è energia gi&agrave; immagazzinata quindi può essere utilizzata quando meglio si crede.<br>Infatti forte &quot;handicap&quot; ( più che altro si dovrebbe parlare di peculiarit&agrave; ) delle FER è quello di essere largamente diffusa e disponibile in ogni luogo e per tanto poco atte allo stoccaggio e trasporto. Non a caso i primissimi impianti a FER erano &quot;isole&quot;, cioè self-production &amp; self-erogation.<br><br>I polloni dicevi che da inizio primavera a fine estate possono arrivare a 2m con 2m di spessore... interessante&#33;<br>Ora arriva la parte delle domande:<br>la pianta in questione è un&#39;acidofila?<br>non mi è ancora ben chiara una cosa... come fa ad auto fertilizzare il proprio terreno? ( non ricordo dove lo avevo letto )<br>Quali sono i nutrienti principali di cui necessita?<br>E&#39; possibile pensare una &quot;coltivazione&quot;, con un simbionte ( altra pianta ) che utilizzi sostanze di scarto della Robinia e ceda le proprie alla Robinia stessa?<br>Infine: cosa si intende per taglio selettivo? io se taglio ogni pollone ogni anno... sotto dopo quanto tempo la pianta muore per sempre?<br><br>Vi ringrazio INFINITAMENTE, siete pazientissimi ( in particolare tu alessandro ).
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                                  • #18
                                    Scusate ma la robinia sarebbe la Gaggia? Quell&#39;albero con le foglie ovali a grappolo, con le spine (e che spine)<br><br>e&#39; un ottima legna da ardere, brucia in fretta ma fa molto calore...<br><br>pensavo al pellet perche&#39; le caldaie a legna vanno bene in campagna o in montagna dove c&#39;e&#39; il posto per stoccarla e dove i ritmi di vita sono tali da consentire di governare una stufa/caldaia a legna...<br><br>il pellet a parte l&#39;ottimizzazione della combustione e la riduzione delle emissioni, ha il vantaggio dell&#39;automatizzabilita&#39; dell&#39;impianto che puo&#39; essere usato per piccole palazzine, e anche condomini...<br><br>un bel silos e non ci pensi + per mesi...<br><br>certo per l&#39;uso locale va benissimo la legna da ardere <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/86c5ad99b22533d8299884bfedea4ea1.gif" alt=""><br><br>

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                                    • #19
                                      <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (SolarPrex @ 13/8/2006, 09:18)</div><div id="quote" align="left">I polloni dicevi che da inizio primavera a fine estate possono arrivare a 2m con 2m di spessore... interessante&#33;<br>Ora arriva la parte delle domande:<br>la pianta in questione è un&#39;acidofila?<br>non mi è ancora ben chiara una cosa... come fa ad auto fertilizzare il proprio terreno? ( non ricordo dove lo avevo letto )<br>Quali sono i nutrienti principali di cui necessita?<br>E&#39; possibile pensare una &quot;coltivazione&quot;, con un simbionte ( altra pianta ) che utilizzi sostanze di scarto della Robinia e ceda le proprie alla Robinia stessa?<br>Infine: cosa si intende per taglio selettivo? io se taglio ogni pollone ogni anno... sotto dopo quanto tempo la pianta muore per sempre?</div></div><br>Il mio pollone è arrivato a 4 cm di spessore a fine luglio, tanto che per tagliarlo non bastavano più le cesoie :-)<br>Acidofila la robinia? Lolio aiuto... cresce e devasta querceti, boschi di castagno e suoli tipicamente acidi ma cresce anche in suoli a pH neutro pertanto non è esigente come il mirtillo.<br>Qualche notula:<br><br>Robinia<br>Famiglia Leguminose<br>chiamato anche Falsa acacia (pseudoacacia)<br>La robinia, importata nel 1600 dal nord America in Francia da Jean Robin come pianta ornamentale, è stata largamente utilizzata dall&#39;inizio del secolo scorso per consolidare le scarpate delle ferrovie (data la grande espansione del suo apparato radicale). La sua comparsa in Italia risale a circa 200 anni fa. Da allora si è diffusa enormemente finché è diventata spontanea in tutto il territorio. La si trova lungo le siepi e gli argini, nei boschi misti di querce, castagni, noccioli e betulle. Tende a comportarsi come infestante e a formare boscaglie dense e spinose, povere di sottobosco erbaceo e di funghi. Nonostante la bellezza dei grappoli a fiori bianchi, essa non è da considerare tra i migliori alberi da giardino per il suo esteso apparato radicale che danneggia le altre specie. Tuttavia è usata lungo i viali, per cortine vegetali di protezione e mascheramento. Le radici vivono in simbiosi con i batteri che hanno la capacit&agrave; di fissare l&#39;azoto atmosferico. I fiori sono calmanti, antispasmodici, colagoghi, leggermente tonici e astringenti. Poiché tutta la pianta contiene sostanze tossiche, il suo impiego richiede una certa prudenza. Il legno è duro e ricco di tannini resistenti all&#39;umidit&agrave; e ciò lo rende un ottimo combustibile. Per la sua capacit&agrave; di emettere polloni viene considerata un infestante.<br><br>La pianta non fertilizza il terreno, ma proprio come per i legumi, i batteri che ha sulle radici fissano l&#39;azoto atmosferico fertilizzando il terreno.Non necessita di simbionti, anzi è devastante e prende il sopravvento su tutto, vai a vedere i boschi devastati della pianura padana e della zona prealpina, praticamente la trovi dappertutto.<br>Io ho fertilizzato il prato col classico trivalente NPK ed il prato si è riempito di polloni, in seguito anche al taglio della pianta madre.<br>Per taglio selettivo di un bosco si intende il taglio degli individui adulti per fare spazio agli individui giovani che crescono.<br>Vuoi uccidere una robinia tagliando tutti i polloni? Auguri... prova e dimmi se ci riesci... A me ha buttato di quei polloni viola, densi di linfa e spine da fare paura. E a metri di distanza.<br>Certo, è quell&#39;albero con le foglie ovali e le spine, e ke spine&#33;&#33;&#33; Brucia anke verde con tantissimo calore, e poi non brucia così in fretta... almeno relativamente all&#39;abete...<br><br>Unico problema: Il taglio e la riduzione in tronchetti. Per il taglio trasversale la motosega va benissimo, per il longitudinale mi stava inceppando pure quella da tanto è duro... bisogna provare con lo spaccalegna<br><br>Certo il pellet è comodo,sia per lo stoccaggio che per l&#39;utilizzo.In fin dei conti è legna raffinata <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/874cc16a9fd65b9a243bf2f39dbbbab0.gif" alt="">))<br>Peccato che per farlo,essiccarlo ed insacchettarlo ci voglia un sacco di energia e se la materia prima non è uno scarto il bilancio dei costi può andare in negativo...<br><br>AT

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                                      • #20
                                        ok la pianta e&#39; quella... con lo spaccalegna idraulico vai benissimo, mio zio lo usava collegato al trattore ed era una favola, si scaldava tutto l&#39;inverno in campagna (langhe) con la gaggia (qui si chiama cosi&#39<br><br>non sarei cosi&#39; pessimista sul pellet, si puo&#39; fare da tante cose, segatura di scarto, legno di scarto, legno raccolto dalla pulizia dei boschi<br><br>

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                                        • #21
                                          <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (alexdoor73&#95;8 @ 15/8/2006, 21:29)</div><div id="quote" align="left">non sarei cosi&#39; pessimista sul pellet, si puo&#39; fare da tante cose, segatura di scarto, legno di scarto, legno raccolto dalla pulizia dei boschi</div></div><br>Il pellet si può fare da tante cose, ma quello ke va bene nella stufa è quello di legno vergine senza corteccia...<br>La robinia invece va sempre bene e la resa energetica complessiva è certamente superiore ed il costo inferiore.<br>Okkio alle spine, neanche i guanti telati ti proteggono <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/6a11e23d369239ba67baf1f66f36f7cb.gif" alt=""><br>Ma scusa una cosa,hai mai visto qualkuno ke pulisce i boski? Io solo un privato...sul suo terreno...<br>La sola caduta naturale in Russia sarebbe sufficiente a coprire il fabbisogno mondiale di legname per falegnameria, ma chi va a prendere in Siberia i tronchi tirati giù dal vento?<br>Per chi non lo sapesse in Siberia d&#39;estate ci sono oltre 30 gradi, fango da immobilizzare anche i fuoristrada e nugoli di zanzare che ti entrano nel naso quando respiri. E zone inesplorate dove mai l&#39;uomo ha messo piede...<br><br>AT

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                                          • #22
                                            Hai perfettamente ragione, e infatti quando piove ci sono + disastri che altro...<br>non so se avete mai visto il letto di un fiume dopo delle piene... sono tronchi, rami e compagnia bella...<br><br>una volta i boschi li puliva la gente che ci abitava vicino per far legna, oggi non li pulisce nessuno... abbiamo un sacco di disoccupati, di carcerati da far lavorare come &quot;socialmente utili&quot;, si potrebbe istruirli e mandarli a raccogliere legna nei boschi (qui fortunatamente non abbiamo il permafrost <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/68f82dbaf62218f8057122991792118c.gif" alt=""> )<br><br>Con quel che si guadagna dalla vendita della legna, del cippato o del pellet si pagherebbero gli stipendi dei neo boscaioli (per i lavoratori socialmente utili non ci sarebbe manco bisogno di quello e non servirebbero indulti o nuove carceri <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/68f82dbaf62218f8057122991792118c.gif" alt=""> )<br><br>Pensate che la cosa possa funzionare?<br><br>alex

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                                            • #23
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                                              • #24
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                                                • #25
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                                                  • #26
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                                                    • #27
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                                                      • #28
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                                                        • #29
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                                                          • #30
                                                            Posso consigliare di fare un giretto presso la sede della regione in cui vi trovate ?<br><br>In piemonte ed in lombardia, la regione ha prodotto e messo in commercio dei simpatici manualetti sulla gestione di boschi cedui e arboricoltura da legno con tutti i dati che vi possono interessare<br><br>Areali, caratteristiche botaniche, velocit&agrave; di crescita, impieghi industriali e non delle varie esserze da legno che si possono utilizzare<br>Oltre ad utilissimi compendi delle leggi nazionali e regionali in materia<br><br>Odisseo

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