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  • Si fa sul serio!

    Per chi abbia l'occasione di passare in prossimità del Gargano, dalla A14 è possibile vedere l'installazione di un bel parco eolico.
    Ho contato almeno 15 Vestas di cui 12 già installate ed in attesa di volgere le pale al vento.
    Finalmente si comincia ad investire seriamente sul rinnovabile.
    C'è da sperare che non sia un'operazione di facciata ma che si espanda il più possibile anche in altre zone dell'Italia.

    Riporto alcune foto...



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    *** Firma irregolare rimossa d'ufficio. ***

  • #2
    Una Vestas in dettaglio

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    *** Firma irregolare rimossa d'ufficio. ***

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    • #3
      Certo che,visto il diametro delle pale,l'altezza dei rotori e la distanza tra i piloni.......mi verrebbe la curiosità di installare tutti i generatori a poche decine di metri tra loro: a mio giudizio potrebbero fornire gli stessi Kilowatt occupando però una superficie di terreno molto minore,riducendo l'impatto ambientale.Non ho mai compreso appieno il perchè li debbano SEMPRE porre a distanze enormi tra loro,occupando interi versanti di montagne o vallate erbose.

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      • #4
        non ne so' un gran che di eolico ... ma credo che la distanza sia dovuta al fatto delle turbolenze che le pale formano in presenza di vento ..... ricordo e faccio notare che queste sono delle gran belle Pale ....
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        • #5
          E' evidente che un rotore eolico in movimento va a modificare le caratteristiche della vena fluida che la attraversa.
          E' molto intuitivo...ogni aerogeneratore genera intorno a se una zona di interferenza aerodinamica, una zona in cui la cinetica della vena fluida è profondamente modificata dall'aver messo in rotazione le pale del rotore. Del resto questa è proprio la prima delle trasformazioni energetiche che alla fine conducono alla produzione dell'energia elettrica. La conversione dell'energia eolica all'energia cinetica associata al moto delle pale è regolata dalla legge di Betz.
          Non tutta l'energia eolica è trasformabile, il massimo rendimento è del 59%.
          E' bene rispettare una spaziatura pari ad almeno 7 diametri del rotore nella direzione del vento prevalente e di 4 diametri nella altra direzione.
          Collocare gli aerogeratori troppo vicini tra loro è un grave errore progettuale, significa gettare via risorse economiche ed energetiche. Sarebbe come montare un pannello solare all'ombra...
          Per quanto riguarda l'impatto ambientale, pur concordando sugli eccessi e sui vincoli paesaggistici che devono essere posti, voglio esprimere 2 considerazioni a favore delle grandi turbine multimegawatt, e contro i no all'eolico senza se e senza ma:
          1 per concorrere alla stessa potenza è sufficiente realizzare meno torri eoliche e le stesse sono più distribuite sul territorio (il che allontana dagli eccessi e dalla selva di antenne-'torre' caratteristico degli aerogeneratori eolici da qualche centinaia di kW di vecchia generazione);
          2 se il developer del parco si impegna a rimuovere gli aerogeneratori e a ripristinare il sito a fine vita utile (20-30 anni con il repowering) fornendo adeguate garanzie fideiussorie, l'impatto ambientale è limitato ai soli anni di esercizio dell'impianto, per gli idealisti senza se e senza ma che guardano alla salvezza del pianeta... 30 anni di pale (sono poi così brutte?!?) non sono poi un gran dramma.
          No al nucleare, no ai cicli combinati, no all'eolico....
          ma l'energia elettrica in qualche modo l'energia elettrica va pur prodotta...
          Saluti,

          GB Energy

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          • #6
            QUOTE (GB energy @ 25/8/2006, 17:43)
            2 se il developer del parco si impegna a rimuovere gli aerogeneratori e a ripristinare il sito a fine vita utile (20-30 anni con il repowering) fornendo adeguate garanzie fideiussorie, l'impatto ambientale è limitato ai soli anni di esercizio dell'impianto, per gli idealisti senza se e senza ma che guardano alla salvezza del pianeta... 30 anni di pale (sono poi così brutte?!?) non sono poi un gran dramma.
            No al nucleare, no ai cicli combinati, no all'eolico....
            ma l'energia elettrica in qualche modo l'energia elettrica va pur prodotta...

            Io personalmente preferisco i tralicci eolici che le ciminiere col le loro nubi marroni di decine di km, e che tra l'altro ti intossicano.
            Forse il fatto è che dove c'è la risorsa (il vento) per fare centrali eoliche non hanno le ciminiere, altrimenti farebbero due conti su qual'è il male minore.

            Comunque NO AL NUCLEARE.

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            • #7
              Mi accorgo ora di essere stato poco chiaro...
              con la affermazione:
              "Non tutta l'energia eolica è trasformabile, il massimo rendimento è del 59%."
              intendo che il 59% è il max rendimento con cui teoricamente si può trasformare l'energia eolica in energia meccanica associata al moto del rotore.

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              • #8
                Nelle grandi macchine la distanza sul vento dominante deve essere almeno 10 diametri!

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                • #9
                  Personalmente non conosco nessun riferimento di letteratura che prescriva almeno 10 diametri.
                  Prego alex3forum di suggerirmi, se può, la fonte.
                  Il valore di 7 diametri che ho fornito è desunto dal sito della Danish Wind Industry Association www.windpower.org.
                  Volendo adottare un riferimento più accademico, credo che il valore fornito dal Prof. Pallabazzer nel Suo ultimo libro "Sistemi Eolici" costituisca riferimento validissimo.
                  Il Professore suggerisce distanze variabili tra i 5 e i 10 diametri (pag.160). E' tuttavia fondamentale il siting. Se il vento è caratterizzato per lunghi periodi dell'anno dalla stessa direzione prevalente (e questa, ma posso sbagliarmi, è la situazione che si potrebbe realizzare nella zona di Poggio Imperiale dove sorgono le turbine delle foto) disponendo le turbine in modo opportuno, si può ridurre la distanza nella direzione del vento prevalente anche fino a 5 diametri. Ripeto questo ultimo aspetto dipende molto dalle caratteristiche anemologiche del sito e dal tipo di siting che viene effettuato.
                  Ritengo, ma è il mio umilissimo parere, che l'adozione di una distanza minima di 10 diametri sia ipotesi forse troppo cautelativa.

                  Saluti

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                  • #10
                    a meno di installare tralicci di diverse misure tipo poltrone cinema, ferme restando le turbolenze.

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                    • #11
                      Se i rotori sono in fila tra loro,e il vento soffia nella direzione in cui sono puntati,chiaramente è indebolito e gli ultimi rotori non si muoveranno. Su questo concordo appieno con Gb energy. Ma nel caso i rotori siano allineati e il vento gli soffi lateralmente,non credo sia necessario disporli a grosse distanze......forse dico questo solo perchè dalle mie parti il vento soffia quasi sempre in un unica direzione(mistral). Devo dire che a me ,personalmente,non disturba vederli,anzi....sono l'unica invenzione che,da circa un secolo ad oggi,permette una discreta produzione di Kilowatt a basso costo.

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                      • #12
                        Concordo con quanto detto da voi, ma la ragione fondamentale è che la legge stabilisce delle distanze minime per evitare l'effetto selva. (prime installazioni americane)


                        CITAZIONE
                        La costruzione degli impianti deve comunque avvenire valutando attentamente l’impatto ambientale in tutte le fasi del progetto. A tale proposito esistono norme del 1995 del Ministero dell’Ambiente che recepiscono la direttiva europea 85/337/CEE, concernente la valutazione d’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati. (oggi la 97/11/CE del Consiglio dell’U.E. modifica la citata direttiva).

                        Ecco un esempio americano degli anni '80.
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                        ciao
                        Giorgio
                        Il mio: Fotovoltaico a inseguimento - Caldaia a biomassa - Pannello solare

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                        • #13
                          CITAZIONE
                          Il Professore suggerisce distanze variabili tra i 5 e i 10 diametri (pag.160).

                          Ti sei risposto da solo...visto che non credo in questo forum ci siano persone che investano milioni di euro per l'eolico, ma solo piccole turbine, se queste sono allineate nella stessa direzione dei venti dominanti sono necessari 10 diametri.
                          Se si installa 2 ventoline di 5000 €., non conduco un'analisi del vento da 8000 €....semplicemente se o spazio mi metto in condizioni di sicurezza.
                          L'altra soluzione è installare una sola macchine è usarla come anemometro, per la seconda.
                          In danimarca hanno installato anche a 2 diametri di distanza ma il vento è costante in una sola direzione in quei canali dove sono state installate!


                          CITAZIONE
                          a meno di installare tralicci di diverse misure tipo poltrone cinema, ferme restando le turbolenze.

                          poi vedo che non si spete mai di dire castronerie!

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                          • #14
                            Caro alex3comforum
                            ho sentito la necessità di precisare (ma senza alcuna polemica per carità!) perchè nel Suo precedente messaggio diceva di almeno 10 diametri.
                            Almeno significa da 10 in su e questo non era del tutto corretto perchè in certi casi sono consentite installazioni più vicine (e infatti i danesi suggeriscono 7 diametri), ma credo che ci siamo perfettamente chiariti.
                            Se il vento soffia quasi tutto l'anno in una direzione (vedi post OggettoVolanteIdentificato), disponendo gli aerogeneratori in modo adeguato è possibile ridurre la distanza (in letteratura sono portati svariati esempi di aerogeneratori disposti a "scacchiera").
                            La questione è però interessante e aperta alla discussione.
                            Credo inoltre che sia anche opportuno effettuaure siting già ragionando sui rotori di 120 metri di diametro: chi installa oggi macchine da 2 MW (che so...rotori da 90 m) potrebbe già tenere conto che tra 20 anni, all'atto del repowering, potrebbero essere disponibili anche per l'onshore gli aerogeratori da 5 MW . In questo senso gli almeno 10 rotori di alex3comforum vanno benissimo.

                            Per quanto riguarda l'affollamento da aerogeneratori è significativa l'immagine postata da giorgio demurtas.
                            Ripeto per me molto meglio pochi grandi aerogeratori che una selva di piccoli mulini...
                            Poche installazioni ben inserite nel paesaggio nel rispetto di tutti i vincoli.
                            Ho visto che Giorgio parla di una legge che stabilisce delle distanze minime per evitare l'effetto selva e sono molto curioso.
                            Infatti a parte qualche norma locale (che so...i 500 metri dalla più vicina unità abitativa del regolamento della Regione Calabria), non credo però esistano altre norme vicnolanti (se non il parere di commissioni VIA e screening...).
                            Saluti,

                            GB energy

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                            • #15
                              Io sono di Taranto e con la mia università sono stato alla Vestas qui nella mia città. Se non mi sbaglio è l'unica sede dove producono le v52 da 850 kW, sono spettacolari, con pale di 25 metri, forse l'aerogeneratore Vestas più piccolo. Ho visto tutto il processo di costruzione delle pale e della navicella con tutta la tecnologia che c'è centro... C'è da rimanere senza parole..c'è un sistema che orienta le pale in direzione del vento e che dopo 5 giri della navicella su se stessa la riporta in posizione iniziale..Se volete acquistarla bastano soli 900.000 euro. Quando sono andato io avevano un ordine dalla Cina di 200 v52... 180.000.000 di euro di fatturato..in meno di un anno..

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