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idrogeno e syngas da biomasse

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  • idrogeno e syngas da biomasse

    scusate l&#39;intromissione,<br>non so se è giusto il posto ,<br>spostate la discussione dove va meglio...<br>un articolo interessante<br><br>L’INTERESSE verso i biocarburanti cresce di ora in ora, ne sono testimonianza le numerose pubblicazioni scientifiche che compaiono sempre più spesso sulle maggiori riviste. E questa settimana Science pubblica un articolo che potrebbe dare una grande spinta in avanti alla produzione dei combustibili provenienti da olio vegetale o da zucchero. Finora uno dei problemi incontrati con questo genere di fonti energetiche rinnovabili è stato quello di convertirle in vapore: l’esperienza comune ci insegna che entrambi, zucchero e olio, se riscaldati bruciano lasciando uno strato di carbonio sul fondo della pentola. Alcuni ricercatori della University of Minnesota sono finalmente riusciti a realizzare un processo di “reactive flesh volatilization”, ossia la possibilit&agrave; di riscaldare l’olio e lo zucchero un milione di volte più velocemente di quanto non lo si riesca a fare in una normale cucina. La volatilizzazione di questi elementi produce monossido di carbonio e idrogeno, una mistura chiamata gas di sintesi o syngas, perché è usata per creare sostanze chimiche e carburanti, inclusa la benzina. Il nuovo processo lavora 10-100 volte più velocemente di quelli attualmente utilizzati, in reattori molto più piccoli e senza il bisogno di carburanti fossili.<br><br>«E’ un modo per prendere della biomassa a basso prezzo e tramutarla in combustibili e sostanze chimiche», spiega Lanny Schmidt, professore di ingegneria chimica e scienza dei materiali all’universit&agrave;.<br>Attualmente il passaggio chiave nella conversione dell’olio di soia in biodiesel richiede l’aggiunta di metanolo, un carburante fossile. I risultati pubblicati su Science dimostrano che è possibile saltare l’ostacolo, riscaldando l’olio a circa mille gradi centigradi e convertendolo direttamente in idrogeno e monossido di carbonio. In questo modo il 70 per cento dell’idrogeno contenuto nell’olio si trasforma in idrogeno in forma di gas. In modo analogo lo zucchero in soluzione acquosa può essere riscaldato molto velocemente e tramutato in syngas.<br><br>Questi processi non sono semplicissimi, occorrono diversi enzimi (molecole capaci di attivare le reazioni chimiche) per rompere i legami chimici della cellulosa, ma l’alto calore facilita il lavoro.<br>In pratica l’olio e l’acqua zuccherata sono spruzzati su un disco di ceramica costituito da materiale catalitico (elementi quali rodio e cerio) che guida la rottura delle molecole e produce syngas più materiale di scarto come acqua e carbonio. Poiché il disco è poroso, il syngas lo attraversa e viene raccolto in un tubo. C’è da sottolineare che non serve calore esterno, perché la reazione chimica che produce il syngas rilascia calore sufficiente per rompere le altre molecole di olio e zucchero. «Il segreto», conclude Schmidt, «è il processo di volatilizzazione ultrarapido, che si verifica perché vaporizziamo il carburante e lo mischiamo con l’idrogeno prima che veda il catalizzatore, così non brucia».<br>

  • #2
    Non è molto chiaro il procedimento, e poi si fa confusione tra enzimi (vorrei sapere quale enzima rimane integro a mille gradi) e sostanze catalizzatrici. E poi perché mai avremmo bisogno di enzimi per idrolizzare la cellulosa se abbiamo zucchero (immagino saccarosio o glucosio) in partenza? Forse lo zucchero dobbiamo prima ottenerlo dalla cellulosa? Partiamo dalla paglia forse? Hai un link?

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    • #3
      beh, occorre leggersi l&#39;articolo in inglese su science di questa settimana...<br>o forse della precedente,...<br><br>non è chiaro infatti se gli enzimi si riferiscono a altri metodi usati,<br> per estrarre il gas,<br>mentre in questo caso si adopera il disco di rodio e cerio...<br>sembra riscaldato all&#39;inizio a 1000°, poi non si deve più fornire calore esterno...<br><br>mah, effettivamente l&#39;articolo non è molto chiaro...<br>saluti<br>

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