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Le caldaie

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    ... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/c8df405c758164fcd63b4610c72f6727.gif" alt=":blink:"> mi chiedevo quali sono le linee guida da seguire per ottimizzare il funzionamento di una caldaia tradizionale a biomassa in un impianto altrettanto tradizionale a radiatori? <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/9f5f6ddb451a05801e0dbc7e47a339b4.gif" alt=""><br><br>...conviene mantenere una temperatura stabile in casa 24ore su24 o conviene spengere e riaccendere all&#39;occorrenza?<br><br>...la temperatura dell&#39;acqua a quanto dovrebbe stare?<br><br>...conviene poco calore continuo o più calore con intervalli di funzionamento più lunghi?<br><br>...una caldaia a regime consuma di meno?<br><br><br>...basta&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/6216b577043d04cb0cb76540925469d7.gif" alt=":P">

  • #2
    Ciao, domande molto interessanti che mi sono chiesto anch&#39;io più volte non solo per le biomasse, ma in generale.<br>Non ho esperienza diretta con combustibili tipo mais, sansa, pellets ecc, ma solo con la buona e sana vecchia legna che mi devo fare, trasportare, spaccare e buttare dentro la mia termocucina.<br><br>In generale secondo me bisogna dividere due categorie: caldaie ad avviamento automatico e manuali.<br><br>Nel primo caso credo sia più facile e più sensato mantenere la casa in temperatura, io non scenderei mai sotto i 16 °C, circa ci sono persone che con la convinzione di risparmiare accendono (magari con la caldaia a metano) solo poche ore la sera e nei momenti di freddo più intenso dormendo poi con 3 coperte e svegliandosi con il naso ghiacciato (senza offesa per chi è veramente costretto a queste condizioni).<br><br>Nel secondo caso, come sono costretto a fare anch&#39;io, accendo solo alla sera magari non oltre le 18 e mantengo sino alle 23, però avendo una buona coibentazione rimane sufficentemente caldo per il resto della giornata (abito in Liguria).<br><br>In generale il dispendio maggiore di energia si ha sempre con la fase di &quot;warm up&quot; per utilizzare un termine tecnologico ma, una volta che il sistema è a regime, se la casa non è una colabrodo, bastano poche correzzioni sulle quantit&agrave; di calore da fornire in seguito.<br><br>Per fare un esempio pratico, a casa mia con una termocucina a legna se potessi mantenere acceco il fuoco 24 ore su 24 consumerei almeno la met&agrave; della legna, ma ai giorni nostri chi è che può essere presente ed attivo per cosi tanto in casa ?<br><br>Con una caldaia automatica invece, dove è necessario mettere il combustibile una volta ogni 2 o 3 giorni e poi fa tutto la centralina, probabilmente il riparmio è ancora maggiore (non lo posso giurare).<br><br>Un altra distinzione sicuramente va fatta per impianti molto grandi dove secondo me è necessario differenziare le zone da riscaldare piuttosto che il tempo.<br><br>Per la temperatura dell&#39;acqua invece ci sono considerazioni più tecniche, in quanto se un impianto è a bassa temperatura (tipo con il riscaldamento a pavimento) è ancora più doveroso mantenere tutto il sistema a regime.<br>Per impianti che utilizzano le biomasse comunque credo sia necessario lavorare nella zona dei 60÷70°C mantenendo il deltaT = Tuscita - Tingresso caldaia = 10 °C [condizioni teoriche ottimali]<br><br>- al di sotto di 57°C di solito nelle caldaia non dovrebbe nemmeno circolare l&#39;acqua per non permettere la condensazione all&#39;interno della camera di combustione con possibili rischi di corrosione;<br><br>- al di sopra dei 70÷75°C si accentuanto sempre di più i fenomeni di precipitazione del calcare ed inoltre tutto l&#39;impianto deve essere costruito in modo da sopportare e durare a queste condizioni di temperatura.<br><br>Per esempio: io non proverei a collegare una caldaia a legna in un impianto che è stato costruito con alcuni nuovi tipi di tubo in polietilene, dove magari le sezioni dei tubi di mandata e ritorno non superano neppure i 18÷20mm.<br><br><br>Sul tempo di accensione e spegnimento, se conviene &quot;poco calore continuo o più calore per più tempo&quot; credo sia da valutare l&#39;inerzia termica di tutto il sistema, chiamiamolo tanto per capirci il &quot;tempo di reazione&quot; dell&#39;impianto stesso ossia dell&#39;insieme di: combustibile+caldaia+fluido termovettore+impianto dissipante.<br><br>Be ora lascio la parola agli altri, sperando nell&#39;intervento di qualche esperto.<br><br>Ciao a tutti<br>Max<br><br><br>PS: se chi legge queste informazioni trova delle castronerie, prego di farlo presente &#33; Non vorrei continuare a vivere nelle mie convinzioni, magari errate.

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    • #3
      <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (nivamax @ 9/11/2006, 14:43)</div><div id="quote" align="left">... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/e610f2732b57f687056a1e486453f2b4.gif" alt=":blink:"> mi chiedevo quali sono le linee guida da seguire per ottimizzare il funzionamento di una caldaia tradizionale a biomassa in un impianto altrettanto tradizionale a radiatori?</div></div><br>Quale caldaia a biomassa, a legna a pezzi o con alimentazione automatica? Hai posto una tale serie di domande che non basterebbe un manuale di termoidraulica...stringi il campo se vuoi avere risposte&#33;<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (solarmax @ 13/11/2006, 13:04)</div><div id="quote" align="left">Per la temperatura dell&#39;acqua invece ci sono considerazioni più tecniche, in quanto se un impianto è a bassa temperatura (tipo con il riscaldamento a pavimento) è ancora più doveroso mantenere tutto il sistema a regime.<br>Per impianti che utilizzano le biomasse comunque credo sia necessario lavorare nella zona dei 60÷70°C mantenendo il deltaT = Tuscita - Tingresso caldaia = 10 °C [condizioni teoriche ottimali]</div></div><br>In queto caso basta interporre un serbatoio tampone. La caldaia lavora a pieno regime finche non ha scaldato tutta l&#39;acqua dell&#39;accumulo, il circuito di riscaldamento preleva tramite scambiatore calore secondo richiesta.

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      • #4
        <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Lolio @ 13/11/2006, 15:26)</div><div id="quote" align="left"></div></div><br>Quale caldaia a biomassa, a legna a pezzi o con alimentazione automatica? Hai posto una tale serie di domande che non basterebbe un manuale di termoidraulica...stringi il campo se vuoi avere risposte&#33;<br><br>[/QUOTE]...ho una caldaia tradizionale,fiamma normale, fascio tubiero,senza accumulo e con scambiatore di calore separato per l&#39;acqua sanitaria, da 57000kcalorie, alimentata a sansa tramite coclea,abbinata ad un impianto altrettanto tradizionale a termosifoni...

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