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Freno elettrico in bici

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  • Freno elettrico in bici

    Ciao a tutti , prendendo spunto da una considerazione fatta in un altra sezione del forum stavo pensandon ad un sistema come questo :

    _ La ruota ( o Le ruote) fa da rotore e sulla forcella sono posizionati vari avvolgimenti di rame.
    _ Sui raggi della ruota vengono posizionati dei magneti alternativamente N o S.+
    _ In frenata con un interruttore sul manubrio viene chiuso il circuito delle bobine che ricaricando una batteria fanno da freno

    e magari sfruttare lo stesso alternatore sulla ruota dietro come motore che ti spinge sempre comandato da un potenziometro sul manubrio.

    così avrei trasformato la mia bici ( che tralaltro è molto leggera, ndr) in una bici elettrica di fascia bassa con recupero di energia in frenata.

    Sapendo che le batterie non gradiscono ricariche a singhiozzo e molto brusche come queste, volevo mettere in parallelo alla batteria 4-5 condensatori da 4900 microfarad(con opportuni diodi in modo che non vengano tenuti in tensione dalla batteria) che assorbirebbero l'impulso di energia trasferendolo lentamente alla batteria.


    cosa dite?

  • #2
    potresti essere più prsiso sugli avvolgimenti e sul numero si magneti e su come applicare il tutto?

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    • #3
      per adesso volevo soltanto un opinione sulla fattibilità della cosa, poi per i calcoli dovro affidarmi a Pirlanet :P

      il problema è che usandolo come motore bisognerebbe montare un inverter.... ^_^

      pero credo che anche un onda quadra potrebbe andar bene per un simile uso <img src=">

      Edited by demonbl@ck - 29/1/2007, 15:53

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      • #4
        scusa la fattibilità di cosa? :wacko:

        usare cosa come motore? se hai bisogno di un motore devi prendere un motore! <img src=">

        un'onda quadra per cosa? :blink: image image

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        • #5
          per essere più chiari credo che sei molto lontano assai dal fare quello che dichiari di voler fare.

          la mia idea ad esempio di usare un alternatore si basa su un punto di partenza assodato.......

          poi però voglio sviluppare un alternatore con caratteristiche particolari

          ma la tua idea a parte che la chiami freno elettronico che è molto suggestiva su quale base si colloca?

          E in ogni caso questo è la terza discussione che si apre per qualcosa di analogo mi sembra eccessivo

          tale discussione come bene hai detto sarebe dovuta rientrare almeno all'interno delle due precedenti, al più si poteva fare ordine

          separando i sistemi a corrente continua dai sistemia corrente alternata

          altrimenti si rischia che per ogni condensatore in più o in meno che qualcuno pensa che sia opportuno mettere per sviluppare un sistema simile occorra aprire una discussione nuova.

          Se accettiamo la tua buona volonta di collaborare in tale senso anche se lascia un po perplessi questo modo a singhiozzo di mettere insieme frasi scomposte potresti almeno collocarti all'interno di un quadro coerente a cui dare credito?

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          • #6
            Effettivamente rileggendo l'ultima risposta il discorso è poco chiaro :sick: , procediamo con ordine .


            [Vedi Fig Allegata] sul supporto ruota ci saranno avvolgimenti di rame il cui circuito potrebbe essere chiuso da un interruttore sul manubrio che caricherebbe una batteria [ questo crea una forte resistenza magnetica che frena la ruota ]

            Poichè le batterie non gradiscono cariche impulsive come quelle di una brusca frenata (metti che attraversa una vecchietta mentre vai a 30 km/h ... se la prendi addio vecchietta ^_^ ) ci sarebbero opportuni condensatori con opportuni diodi [per impedire che sia la batteria a fornire energia ai condensatori vanificandone l'effetto]

            Il gruppo ruota-forcella crea un alternatore che se alimentato dalla batteria che avevamo caricato in discesa o in frenata o a casa(+ probabile... heheh) si trasforma in un motore in Ac. Il problema sarebbe che per usarlo appunto come motore servirebbe una corrente alternata, ma molto probabilmente può funzionare anche con una corrente AC in onda quadra (il tipo di onda peggiore, poi c'è la media (pseudosinusoidale) e la sinusoidale pura (quella dche ti arriva dall'enel)), che è molto facile da creare. se non sbaglio bastano un paio di transistor.

            volevo sapere appunto come la pensate su questa mia idea strampalata , calcolando che potrebbe essere fatta la stessa cosa anche sul cerchio davanti

            Capit?



            Figura Allegata : image

            PS: Molto Lontano Assai mi suona Molto Male Assai... :blink: :huh: :P

            EDIT: Avevo scritto una bestemmia... -----> [per impedire che sia la batteria a fornire energia ai diodi vanificandone l'effetto] (per chi nn avesse capito ho scritto diodi anzichè condensatori :sick: )

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            • #7
              ok adesso mi sembra di inquadrare un po la cosa.

              i pallini rossi sono i magneti?

              e sono per caso alternati

              tipo:
              1) n-s
              2) s-n
              3) n-s
              ...
              ...
              ...


              in direzione assiale della ruota cioè perpendicolarmente ai raggi?

              e la forcella è l'indotto ad esempio fatto a ferro di cavallo o cmq la prosecuzione delle espansioni polari?

              in ogni caso secondo me poi magari mi sbaglio

              bisogna distinguere in due parti il problema:

              a) la conformazione del sistema induttore indotto e la relativa geometria
              b) la gestione dell'acculumo dell'energia derivata o generata dall'alternatore.

              ovviamente le due cose sono correlate dall potenza perchè la potenza dell'alternatore deve essere uguale alla potenza del sistema di accumulo e alla potenza fi frenata che si necessita.


              successivamente come secondo passo
              direi di scindere il problema in altri sotto problemi
              relativi:

              all'eventualità di usare l'energia accumulata per ricarica le batterie con una potenza minore ovviamente relativamente al tipo di batteria usato e all'amperaggio necessario,
              oppure alla possibilità di riusarla direttamente al sistema di alimentazione del motore che per il momento separerei dal resto del sistema cioè indipendentemente dal motore utilizzato.

              siccome è meglio non mettere troppa carne al fuoco credo che non sia vantaggioso al momento analizzare subito un sistema completo che funga contemporaneamente da moto-alternatore.

              infine occorre valutare il sistema di modulazione della resistenza magnetica ossia della potenza di frenata che si necessita.

              questo ultimo secondo me è l'aspetto più importante per quanto riguarda tutto il sistema frenante, cioè creare un sistema che
              dia la potenza massima necessaria a frenare anche come hai detto in condizioni estreme (caso vecchietta) e sia secondo il modo normale di usare i freni che consentono di modulare la frenata.


              come vedi il lavoro è tanto.


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              • #8
                CITAZIONE (dandb @ 30/1/2007, 08:46)
                i pallini rossi sono i magneti?

                e sono per caso alternati

                tipo:
                1) n-s
                2) s-n
                3) n-s
                ...
                ...
                ...

                Yes

                in direzione assiale della ruota cioè perpendicolarmente ai raggi?

                e la forcella è l'indotto ad esempio fatto a ferro di cavallo o cmq la prosecuzione delle espansioni polari?

                Parla un pò meno tecnicamente che non ho capito un tubo :P

                come vedi il lavoro è tanto.

                Yes, ma adesso che hai capito anche tu è già meglio <img src=">

                Vedo che hai capito quello che intendevo , ma non dovrebbe essere direttamente la forcella ad essere indotta, ma ci dovrebbero essere delle bobine proprio come in un vero alternatore.

                credo che al massimo come potenza potremmo stare tranquilli sui 250 W , o pensi sia meglio d + ?


                visto che mi era venuto il dubbio di non essermi espresso chiaramente... image

                Edited by demonbl@ck - 30/1/2007, 15:51

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                • #9
                  ok allora

                  i magneti generano il campo magnetico variabile

                  che si concatena con le bobine sulla forcella che sono lo statore. Dico bene fino a qui?

                  ma ti rifaccio la domanda in modo diverso

                  quale è il percorso o i percorsi chiuso/i del flusso del campo magnetico?

                  il flusso dovrebbe uscire dai magneti blu (n) attraversare le bobine assialmente (asse delle bobine) e richiudersi rientrando nel successivo magnete rosso (s).

                  dico bene?

                  mi sembra che c'è un po si confusione nel disegno

                  cioè se il flusso che attraversa i magneti rispetto alla ruota sono in direzione assiale(come l'asse di rotazione della ruota) o radiare (come la direzione dei raggi)?

                  cosa scegli?




                  o radiare (come la direzione dei raggi)?
                  radiale

                  poi ogni polo s ed n dovrebbe chiudersi in un circuito chiuso
                  non so se mi sono spiegato?

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                  • #10
                    allora... credo in asse assiale, le bobine sui lati della forcella e i magneti ovviamente rivolti verso questa.

                    i raggi sono 36 (nn avevo voglia di contarli e ho chiesto al ciclista di fiducia :P), quindi 18 N e 18 S.

                    Queste sono le misure x una 26.



                    ho fatto un disegno decente stavolta (nn ho completato i magnetini blu xke non avevo voglia :P )

                    image



                    Edited by demonbl@ck - 30/1/2007, 22:05

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                    • #11
                      ok piano piano ci stiamo arrivando......

                      non è per il problema del disegno bello o brutto...sai......

                      stabilito che il flusso è assiale quindi taglia o interseca perpendicolarmente i raggi.......
                      tra destra e sinistra (o viceversa) della ruota si ha la direzione del flusso cmq secondo la direzione magnete n >>>>magnete s

                      poi induce il campo magnetico sulle espansioni polari delle bobine o gli avvolgimenti poste sulla forcella che devono circuitare la ruota da destra a sinistra
                      cioè concatenare la ruota......


                      dico bene?

                      in sostanza si hanno tanti poli in questo caso 36 ed una sola fase se consideriamo un unica bobina che si avvolge tutta attorno alla forcella.

                      però nulla vieta di cambiare il numero di fasi modificando diciamo il numero di bobine la loro connseesione e mettendo tre serie di magneti leggermente ruotati a raggio diverso in modo da cambiare la fase, essendo la velocità di rotazione identica.


                      puoi confermare ?

                      potresti eventualmente aggiungere una freccia che indica la direzione e il percorso chiuso del flusso del campo magnetico, in questo modo non ci dovrebbero essere dubbi per comprendersi.

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