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rabazon

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  • rabazon

    dear mister,
    ho assistito all'esperimento di grottammare
    molto bello e interessante
    ho delle domande da fare
    -le fusioni nucleari o trasmutazioni sono possibilissime e
    sono studiate in molti altri contesti,
    sappiamo però che oltre il peso atomico del ferro le trasmutazioni
    hanno bilancio energetico negativo,
    tolgono energia all'ambiente per poter trasmutare gli elementi,
    mentre le fusioni nucleari fino al ferro cedono energia

    le fissioni nucleari cedono energia con nuclei che si scompongono
    quando superano in partenza il numero atomico dell'uranio
    e certamente comunque mai al di sotto del piombo
    hanno bilancio positivo
    dunque se avete trovato renio e altri elementi formatisi per trasmutazione il
    bilancio energetico dovrebbe essere negativo
    - il bilancio energetico per essere positivo e comunque
    cederne una parte per la trasmutazione,
    ha come condizione che tra atomi di idrogeno vi sia fusione nucleare,
    ma allora si deve trovare tracce di neutroni e di particelle alfa,
    elio4 che provano con sicurezza la fusione dei protoni di idrogeno
    con bilancio energetico in questo caso positivo
    e quindi una parte dell'energia può essere
    usata per le trasmutazioni e fissioni osservate
    -questo caso potrebbe anche rendere conto di una eventuale
    troppo piccola quantità di neutroni e di alfa osservati
    cordiali saluti


  • #2
    CITAZIONE (rabazon @ 27/4/2004, 20:44)
    dear mister,
    ho assistito all'esperimento di grottammare
    molto bello e interessante
    ho delle domande da fare
    -le fusioni nucleari o trasmutazioni sono possibilissime e
    sono studiate in molti altri contesti,
    sappiamo però che oltre il peso atomico del ferro le trasmutazioni
    hanno bilancio energetico negativo,
    tolgono energia all'ambiente per poter trasmutare gli elementi,
    mentre le fusioni nucleari fino al ferro cedono energia

    le fissioni nucleari cedono energia con nuclei che si scompongono
    quando superano in partenza il numero atomico dell'uranio
    e certamente comunque mai al di sotto del piombo
    hanno bilancio positivo
    dunque se avete trovato renio e altri elementi formatisi per trasmutazione il
    bilancio energetico dovrebbe essere negativo
    - il bilancio energetico per essere positivo e comunque
    cederne una parte per la trasmutazione,
    ha come condizione che tra atomi di idrogeno vi sia fusione nucleare,
    ma allora si deve trovare tracce di neutroni e di particelle alfa,
    elio4 che provano con sicurezza la fusione dei protoni di idrogeno
    con bilancio energetico in questo caso positivo
    e quindi una parte dell'energia può essere
    usata per le trasmutazioni e fissioni osservate
    -questo caso potrebbe anche rendere conto di una eventuale
    troppo piccola quantità di neutroni e di alfa osservati
    cordiali saluti

    Scusate se la mia spiegazione dovessere essere basata su presupposti errati, ma, se ho capito bene, l'energia in eccesso non proviene da fissione, ma da normale decadimento di isotopi instabili dei suddetti materiali nuovi riscontrati sul catodo. Tutti i decadimenti avvengono per cessione di energia (sotto forma di particelle o raggi gamma) verso l'esterno.
    Il punto e' la formazione dei neutroni capaci di trasmutare gli elementi.
    A questo punto il bilancio complessivo positivo viene dalla formazione di neutroni in qualche modo facilitato dal sistema, si intende con cio l'abbattimento consistente della barriera che impedisce a protoni ed elettroni di "venire a contatto ", per cosi' dire. In sintesi ultima, si potrebbe dire, stiamo assistento a fusione tra elettroni e protoni, piuttosto che tra atomi di idrogeno. Un processo piuttosto di basso regime, ma comunque efficiente in termini di rendimento.

    Vediamo se l'ho capita bene...

    Saluti

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    • #3
      Scusate il ritardo anche se forse è stato meglio così in quanto, l'amico Phitio ha centrato perfettamente il problema.

      Fondere in maniera classica nuclei più grandi di quello dell'idrogeno, nelle nostre condizioni, è fantascienza. E' vero che, secondo la teoria standard, una stella che muore riesce a far fondere nuclei più grandi, ed è anche vero che, superato il ferro, la fusione nucleare non è più esoenergetica. Tuttavia il meccanismo che ci consente di far succedere la stessa cosa, e cioè trasmutazione di tungsteno in renio, non è quello, brutale, di acquisizione di protoni nel nucleo. La chiave per comprendere il giochetto è che:
      1) Il plasma e le condizioni al contorno (vedi articolo), come ha perfettamente compreso Phitio, favoriscono la formazione di neutroni.
      2) Essendo privi di carica elettrica i neutroni entrano nel nucleo praticamente gratis.
      3) Quando nel nucleo si accumulano troppi neutroni, esso diventa instabile e ciò comporta il decadimento di qualche neutrone che butta via un elettrone lasciando un protone nel nucleo. Trasmutandolo.

      Quindi i bilanci energetici di rabazon sono veri, ma riguardano un meccanismo diverso.

      Ciao ciao
      ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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      • #4
        dear phitio,
        continuiamo questa interessante discussine,
        vediamo se ho capito bene io
        nel processo elettrolitico
        le normali barriere elettromagnetiche vengono in qualche modo abbassate,
        quindi i bilanci energetici di fusioni di nuclei possono essere diverse da
        quelle "canoniche" necessarie per avere l'effetto tunnel quantistico "
        normale"per scavalcare le barriere magnetiche delle cariche di elettroni
        "orbitanti"attorno al nucleo
        quindi si ipotizza una fusione dell'elettrone con il protone dell'idrogeno,
        con formazione di un neutrone,
        che si fonde con un nucleo di tungsteno ,da vita a nuovi nuclei di isotopi
        che decadono normalmente con emissione di particelle e raggi gamma,
        che cedono normali quote di energia
        il trucco consiste nell'abbattimento energetico delle condizioni
        per avere effetto tunnel "facile"
        che rende positivo il bilancio energetico, se no è negativo in condizioni
        studiate "normali"
        possibile questa ricostruzione?
        potrebbe essere in linea con la polarizzazione elettronica-adronica
        studiata da santilli e magari calcolabile
        con il lifting di lie da lui proposti ,forse la polarizzazione
        "equatoriale " degli elettroni permette la formazione di
        poli sud e nord e la normale schermatura magnetica degli atom
        viene facilmente scavalcata da un effetto tunnel "facilitato
        magari anche Gamow potrebbe essere d'accordo

        personalmente sono molto interessato al problema dell'effetto tunnel
        facilitato, è lì la chiave del rebus
        saluti


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        • #5
          Bisogna studiare attentamente bene la situazione dal punto di vista quantistico. Non sono un esperto di elettrodinamica quantistica (tra l'altro bisogna considerare gli sviluppi della EDQ "coerente", come leggo da altre parti), ma evidentemente questo sistema e' particolare. Non ricordo di aver sentito di plasma in acqua, mi piacerebbe sapere come definire lo stato quantico ed energetico di un tale sistema. Qui stiamo parlando di QUATTRO stati della materia (solido , liquido, gassoso e plasmatico) posti in interfaccia turbolenta. Si parla di campi elettromagnetici molto forti e di temperature elevate. Questo per quanto riguarda la teoria. (A proposito: avete stimato anche l'energia che sfugge al sistema sotto forma di onde elettromagnetiche?)

          Pero' c'e' l'evidenza sperimantale che deve venire prima. Poi possiamo pensare a tutti i sistemi fisico-logici-matematici che vogliamo.

          E' ASSOLUTAMENTE FONDAMENTALE conteggiare i neutroni senza lasciare margine ad incertezze. E' la prova principe, insieme al rinvenimento dei materiali nuovi sul catodo.

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          • #6
            dear friends,
            la fusione tre protoni e neutroni canonicamente studiate
            sono ipotizzate nelle formazione finale di stelle superdense,
            oltre allo stato di nana bianca,
            appunto le stelle di neutroni
            sono enormi forze gravitazionali che "schiacciano " gli
            elettroni dentro i protoni
            l'effetto tunnel in questo caso è facilitato da enormi forze gravitazionali,
            per dire,appena un pò + forti la stella diventa un buco nero
            per iniziare potremmo calcolare la differenza tra le energie
            canoniche che servono per abbattere "normalmente"
            le barriere elettrodeboli" (esperti nella nuova EDQ
            potrebbero essere Salam e Rubbia ecc..
            unificazione delle forze magnetiche e deboli)
            e il gap prodotto dal trucco
            certo il conteggio di neutroni prodotti e anche l'eventuale ammanco
            dovuto alle catture dei nuclei di tungsteno è fondamentale
            comunque è sempre l'esperimento che deve vincere
            anche le scoperte di Fermi,
            il decadimento di isotopi in acqua e in grafite
            fatti da Fermi,
            sonoo stati anche abbastanza "casuali"
            llui però è riuscito a darne un quadro teorico coerente
            oltre che a scoprirli
            in questo caso la cattura di neutroni da parte dei nuclei di tungsteno
            deve essere facilitata da qualche risonanza tipo
            quella che permette agli isotopi di uranio (plutonio ecc)
            di catturare i neutroni"rallentati da diffusioni in acqua o altro
            e di iniziare la reazione a catena


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            • #7
              CITAZIONE (Quantum Leap @ 1/5/2004, 14:27)
              Scusate il ritardo anche se forse è stato meglio così in quanto, l'amico Phitio ha centrato perfettamente il problema.

              Fondere in maniera classica nuclei più grandi di quello dell'idrogeno, nelle nostre condizioni, è fantascienza. E' vero che, secondo la teoria standard, una stella che muore riesce a far fondere nuclei più grandi, ed è anche vero che, superato il ferro, la fusione nucleare non è più esoenergetica. Tuttavia il meccanismo che ci consente di far succedere la stessa cosa, e cioè trasmutazione di tungsteno in renio, non è quello, brutale, di acquisizione di protoni nel nucleo. La chiave per comprendere il giochetto è che:
              1) Il plasma e le condizioni al contorno (vedi articolo), come ha perfettamente compreso Phitio, favoriscono la formazione di neutroni.
              2) Essendo privi di carica elettrica i neutroni entrano nel nucleo praticamente gratis.
              3) Quando nel nucleo si accumulano troppi neutroni, esso diventa instabile e ciò comporta il decadimento di qualche neutrone che butta via un elettrone lasciando un protone nel nucleo. Trasmutandolo.

              Quindi i bilanci energetici di rabazon sono veri, ma riguardano un meccanismo diverso.

              Ciao ciao

              Non si potrebbe vedere cosa succede al tungsteno quando viene bombardato con neutroni prodotti da una sorgente diversa?
              Ci sono molti modi per produrre neutroni liberi. Basterebbe confrontare a questo punto cosa succede, dato
              che le temperature e gli effetti chimici sono irrilevanti ai fini delle trasmutazioni di elementi. Magari in letteratura i dati ci sono belli e pronti.
              Potrebbe essere un buon modo per valutare l'intensita' della "sorgente neutronica" del plasma, tra l'altro.
              Saluti

              Edited by Phitio - 3/5/2004, 12:19

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              • #8
                dear phitio,una interessante proposta
                potremmo confrontare le catture di tungsteno di neutroni in altre condizioni
                magari non occorre nessun trucco tipo quello della grafite di Fermi
                per la cattura di neutroni
                certamente comunque il vero trucco starebbe nella sorgente "plasmatica " a basso costo di neutroni,
                difficile trovare "naturalmente" un procedimento a costi energetici così elevati
                e negativi ,
                come schiacciare elettroni dentro protoni,
                un procedimento che riesce a "raffreddare"
                le stelle e a impedirle di precipitare in buco nero

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                • #9
                  Caro Phitio,
                  la tua proposta è estremamente allettante e potrebbe presentarsi come la chiave di volta per una migliore comprensione del fenomeno oppure, più semplicemente, un'interessante esperimento. Infatti, se nella fase di cattura di neutroni da parte del nucleo, la presenza di plasma è indifferente, allora dovremmo ottenere gli stessi effetti. Altrimenti... in ogni caso, complimenti, hai avuto un'ottima idea.
                  Riguardo il meccanismo di cattura di neutroni nel nucleo, non occorre nessun effetto tunnel di tipo classico, perchè non si deve superare nessun tipo di barriera coulombiana: ciò che serve, invece, è di riuscire a cogliere con la giusta energia la sezione d'urto del nucleo di tungsteno. E' forse in questo giochetto la vera differenza fra la presenza o meno del plasma. E a tal proposito la tua proposta calza perfettamente.
                  Riguardo l'energia connessa alle emissioni elettromagnetiche del plasma, sabato scorso, grazie alla disponibilità di un caro amico dotato di un analizzatore di spettro (max freq 1Ghz) abbiamo fatto una serie di misure ed ora stiamo analizzando i dati. Un lavoraccio che sta portando già le prime interessanti considerazioni.
                  Per Rabazon- anche se il risultato finale è lo stesso, il meccanismo di produzione di neutroni in una stella di neutroni è profondamente differente da ciò che accade nel nostro piccolo plasma subacqueo.

                  Un abbraccio a tutti.

                  ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                  • #10
                    dear friends,
                    è veramente stimolante questo dibattito
                    vediamo se ho capito bene
                    le condizioni al contorno degli elettrodi,
                    favoriscono
                    la dissociazione delle molecole d'acqua e dissociano anche le molecole biatomiche
                    di idrogeno in atomi singoli
                    gli atomi singoli vengono in qualche modo polarizzati e elettroni vaganti riescono
                    ad "entrare" con effetto tunnel facilitato dalle forze magnetiche
                    (poli sud e nord si attraggono,meno e più si attraggono e riescono a superare le barriere elettrodeboli)
                    dentro il protone singolo di H
                    il protone diventa un neutrone liberandosi dal suo elettrone che
                    forse entra a sua volte in un altro protone di H
                    (inzio di reazione a catena?)
                    forse sempre per le condizioni particolari attorno agli elettrodi i neutroni
                    hanno la giusta velocità per colpire la sezione d'urto dei nuclei di tungsteno
                    senza esserne semplicemente deviati, ma vengono catturati fino a che gli isotopi
                    così prodotti diventano instabili
                    per decadere in tempi brevissimi in nuclei di elementi stabili, tipo renio ecc
                    emettendo neutrini e raggi gamma, elettroni energetici che possono cedere
                    forti quote di energia
                    al processo " forseautoalimentandolo" e comunque permettendo un bilancio
                    energetico positivo
                    waw ,calcolare sta roba non è facile
                    ma la strda di phitio,disarticolare questo processo complessissimo in processi
                    più elementari
                    è la strada buona
                    forse il processo è talmente efficiente che i neutroni prodotti sono quasi tutti catturati dal tungsteno e il conteggio
                    potrebbe quantificare l'ammanco

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                    • #11
                      In ogni caso, se sono disponibili delle misurazioni precise delle quantita' di specie atomiche presenti sul catodo, e' possibile ricostruire per procedimento inverso, tramite le formule di decadimento che sono mostrate nella documentazione, il calore proddotto dalla somma delle trasmutazioni. Eventualmente il calcolo risente di alcune imprecisioni, ma dovrebbe dare una stima almeno dell'ordine di grandezza dell'energia termica rilasciata.

                      Tenete presente, tra l'altro, che se davvero sono state prodotte nuove specie instabili sul catodo, la punta di tungsteno dovra' continuare ad emettere radiazioni apprezzabili (quindi misurabili) anche dopo un certo tempo, secondo la normale legge del decadimento radioattivo. Provate a mettere della pellicola fotografica a contatto con una di queste punte, in una stanza buia.
                      A proposito, state attenti quindi a come maneggiate i materiali dopo gli esperimenti, perche' se sono radioattivi (e se la teoria e' corretta dovrebbero esserlo) continueranno ad emettere radiazioni ionizzanti. Credo proprio che andro' a cercarmi i tempi di dimezzamento delle varie specie che avete elencato.
                      Saluti

                      Saluti

                      Commenta


                      • #12
                        dear hriends,
                        forse qualcosa si illumina
                        per phitio,
                        assolutamente importante studiare i decadimenti degli elementi trovati nel catodo,
                        occorre tenere presente comunque che i dimezzamenti
                        devono
                        rispettare i tempi di rilascio dell'energia osservati nell'esperimento,
                        quindi devono essere al massimo dell'ordine di pochissimi secondi
                        (al max 10sec)
                        inoltre se abbiamo delle geometrie nell'accumulo,
                        dobbiamo pensare che in quelle zone le condizioni del plasma sono più
                        favorevoli per quallche motivo di altre

                        per quantum leap,
                        interessantissimo come il solo pensare a fermi
                        possa portare cose buone
                        anche la cattura di un neutrone in un nucleo,benchè facilitata dal l'eleminazione
                        della barriera coulombiana ,deve superare le barriere della forza debole, che a certe distanze disgrega i nuclei e anche se "facile" avviene con effetto tunnel
                        la genialità di fermi in questo caso ha permesso di ottenere un calcolo trattabile equiparando

                        il tunnel ad una sezione d'urto e alle velocità "moderate"
                        o lente
                        dei neutroni per colpire con assorbimento i nuclei
                        effettivamente le trattazione quantistica "classica"
                        dell'effetto tunnel parla di "pezzi di probabilità" sulla localizzazione di particelle
                        di trovarsi
                        per salti quantistici oltre una barriera
                        maggiormente enrgetica la barriera, minori probabilità di superare la barriera
                        mi chiedo se possiamo bypassare questa trattazione complessa e difficile di tunnel,
                        cercando di trovare anche una sezione d'urto per gli elettroni liiberi che entrano in un
                        nucleo polarizzato,quindi con effetti coulombiani "abbattuti"
                        gli elettorni devono essere moderati" al punto giusto?
                        possiamo trattare una reazione a catena?
                        quanto grande è una sezione d'urto di un protone di h
                        e in un plasme diventa più grande?
                        forse troverò qualche risposta

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                        • #13
                          Cari amici,
                          il modello che pare funzionare nel nostro esperimento e che prevede che i neutroni, una volta penetrati nel nucleo, subiscano un decadimento beta non potrà essere affinato fin quando non entreremo in possesso (o in prestito) di un contatore di neutroni e di un microscopio a raggi X che funzioni in real time. Purtroppo i risultati delle analisi ci vengono forniti dopo, minimo, quattro giorni dalla prova, di conseguenza, nuclidi di vita breve non li vediamo. La prova proposta da Phitio, e cioè di misurare la radioattività subito dopo lo spegnimento del plasma con geiger modificato ad hoc x neutroni e con cartoncini fotografici è stata fatta. Anzi, i cartoncini fotografici sono sempre presenti attorno alla cella e i risultati sono stati molto incoraggianti, anche se comunque il fenomeno è ancora in fase di analisi e non tutti i meccanismi sono stati perfettamente colti e compresi.

                          In fondo il modello della cattura elettronica da parte del protone (attratto dal catodo) è ancora in corso di perfezionamento.

                          Un saluto a tutti e fatemi sapere.

                          ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

                          Commenta


                          • #14
                            dear friends,
                            possibile modello "geometrico"euristico di cattura di elettroni nei protoni
                            naturalmente il modello è solo una raffigurazione visiva e intuitiva

                            l'effetto elettrolitico con sali,temperature,elettrodi di tungsteno e geometrie opportune
                            dissocia le molecole d'acqua e le molecole biatomiche di H in singoli atomi
                            alcuni di questi non perdono l'elettrone orbitante per ionizzazione e diventare protoni liberi,
                            ma l'elettrone continua ad orbitare ,
                            tipo effetto Rydberg,
                            con orbite allargate ed espanse e polarizzate attono
                            all'orbita equatoriale secondo lo spin del protone
                            questo fa sì che l'atomo si polarizzi e diventi un piccolo magnete con poli sud e nord
                            sempre secondo lo spin
                            e il protone si gonfia ,si espande notevolmente
                            aumentando la sua sezione d'urto
                            (in questo caso la soluzione è meglio non abbia troppo deuterio o trizio)

                            essendo diventato una piccola calamita,
                            l'atomo attrae fortemente elettroni liberi vaganti che
                            casualmente hanno l'energia giusta per colpire la sezione d'urto ai poli
                            ed entrare nel protone
                            (effetto tunnel "facilitato")
                            il protone decade in neutrone,con emissione di positrone che annichilisce
                            per normali interazione
                            con altre particelle
                            e rilascia energia per il formarsi di plasma,
                            inoltre rilascia l'elettrone orbitante che magari ha l'energia giusta e la direzione orbitante
                            di partenza giusta ,
                            è moderato giusto per entrare in altro atomo e continuare la reazione a catena
                            (forse abbiamo violazioni di isospin? mah)
                            il neutrone prodotto è moderato giusto
                            (forse dalle condizioni del plasma)
                            per colpire la sezione d'urto
                            dei nuclei di tungsteno del catodo o almeno un isotopo stabile
                            del tungsteno, e venire catturati fino a produrre isotopi instabili che decadono
                            in elementi stabili e rilasciano radiazioni
                            che riscaldano l'ambiente a loro volta
                            anche con queste facilitazioni geometriche non è facile calcolare
                            i livelli energetici e gli effetti tunnel,
                            questo per la geometria

                            alcune domande possibli:
                            nel nucleo di H, i quark possono essere eccitati" e il decadimento in neutrone" diverso
                            rispetto al modello standard
                            Neutroni e protoni sono formatii da due tipi di quark: il neutrone ha due quark “down” e uno “up”, mentre il protone ha uno “down” e due “up”.
                            A causa della rottura della simmetria di carica, i quark “down” sono più pesanti, e questo fa sì che il neutrone abbia una massa leggermente maggiore di quella del protone.
                            La differenza fra le due masse fa sì che un neutrone libero può decadere spontaneamente in un protone.
                            (inversamente esperimenti a Kamiokande hanno confermato che non succede neanche dopo 10+32anni)

                            le differenze nelle masse dei quark, non sono mai state misurate con esattezza.
                            prove effettuate hanno fatto collidere due nuclei di deuterio, l’isotopo dell’idrogeno contenente un protone e un neutrone, producendo elio e un pione, una reazione che viola la conservazione dell’isospin.
                            Un altro gruppo ,ha fuso un neutrone e un protone, producendo deuterio e un pione.
                            I due risultati forse permetteranno di comprendere meglio la differenza fra quark “up” e “down” e se è dovuta alla massa e quanta alla carica elettrica.
                            potremmo calcolare forse???se la manipolazione "plasmatica" con rigonfiamento dei protoni
                            produce dei livelli diversi di eccitazione nelle cariche elettriche dei quark che
                            influiscono nella cattura degli elettroni?
                            mah ,sempre più difficile


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                            • #15
                              Scusate se intervengo in questa discussione ma volevo suggerire a quantum leep se avevano mai pensato di provare l'esperimento sotto pressione, per verificare se qualcosa cambiava nelle reazioni.

                              Saluti
                              Faurio



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                              • #16
                                dear faurio,
                                per aumentare la pressioe intendi
                                la pressione generale sulla soluzione elettrolitica?
                                questo potrebbe influire sull'effetto plasma aumentandolo o migliorando i bilanci energetici?
                                saluti

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                                • #17
                                  Esattamente

                                  considerando che nei reattori adronici di Santilli al variare della pressione variano i risultati, magari questo succede anche nella cella a FF. So che sono 2 cose completamente diverse, ma visto che si sta facendo sperimentazione, perchè non provare e verificare.

                                  Saluti
                                  Faurio


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                                  • #18
                                    Introdurre un aumento di pressione nel sistema di sicuro complica notevolmente l'assetto dell'esperimanto. Questo perche' bisogna poi dotare la camera di un sistema di valvole per mantenere la pressione costante (con un plasma a 3000 gradi, di sicuro ci deve essere forte ebollizione). Di certo questo potra' essere un passo successivo delle sperimentazioni, con un laboratorio ben attrezzato. Cosa puo' dire a proposito il nostro moderatore?

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                                    • #19
                                      dear friends,
                                      probabilmente le variazioni di pressione possono essere la causa delle variazioni geometriche di accumuli sugli elettrodi-
                                      forse-
                                      comunque è una bellas prova-
                                      dopo un colloquio chiarificatore con santilli penso
                                      di poter modificare in meglio il modello intuitivo di formazione dei neutroni
                                      mi occorre un pò di tempo

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                                      • #20
                                        Ciao Ragazzi,
                                        CITAZIONE
                                        Di certo questo potra' essere un passo successivo delle sperimentazioni, con un laboratorio ben attrezzato. Cosa puo' dire a proposito il nostro moderatore?

                                        Effettivamente potrebbe essere una prova da effettuare, ed in un certo senso ci avevamo già pensato. NOn sarebbe neanche troppo difficile fare delle prove a basse pressioni solamente non c'è stato il tempo per fare queste prove un pò "atipiche" perchè fin ora ci siamo concetrati per analizzare ciò che accade nelle condizioni più semplici. Comunque per una risposta più precisa vi rimando a quantum Leap. Lui vi saprà spiegare meglio di me cosa potrebbe nascondere la messa in pressione della cella.

                                        Roy
                                        Essere realisti e fare l'impossibile

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                                        • #21
                                          Cari amici,
                                          come l'amico Roy ( ) vi ha già detto, l'ipotesi di far lavorare la cella sotto pressione fu ben presto persa in considerazione per svariati motivi.
                                          Innanzitutto, una cella chiusa è un dispositivo che consente una maggiore precisione nelle misure calorimetriche. Non avendo la parte superiore aperta, si può misurare con precisione molto maggiore il calore generato dal plasma.
                                          Lavorare sotto pressione oltretutto consente di mantenere l'acqua per più tempo allo stato liquido, limitandone, in parte, l'evaporazione a 100 gradi.

                                          I problemi che ci hanno spinto a desistere dalla realizzazione di tutto questo, oltre alle evidenti difficoltà tecniche, sono tutti legati alla sicurezza. Infatti, nel transitorio iniziale di pre-innesco e nella successiva fase di plasma, la cella continua a produrre idrogeno e ossigeno che, in pressione e in presenza di scintille, potrebbero dar luogo ad esplosioni ...

                                          E finchè non ci sarà qualcosa o qualcuno che ci aiuti ad attrezzarci, abbiamo preferito rimandare il tutto....

                                          Però resta un prossimo obiettivo.

                                          Ciao ciao.

                                          ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                          • #22
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                                            il problema della cattura elettronica da parte di protoni sembra aprire molti più interrogativi che risposte
                                            sto valutando molte possibili risposte,
                                            dall'interessante proposta di Borghi,/E santilli) di stimolazione di neutroni con fotoni per un decadimento abbreviaato del neutrone,
                                            a veramente una mostruosa quantità di possibilità quando sendiamo sotto al fermi e prendiamo in esame quark,gluoni, neutrini e uno zoo mostruoso di altre particelle che il modello standard ci propone
                                            vorrei poter provare il modello più semplice ,che magari non funziona,ma ha un grande pregio, è facile da falsificare
                                            se volete posso mandare i dettagli,ma non voglio intasare il forum
                                            comunque ...
                                            tutte le soluzioni di acqua hanno naturalmente una piccola percentule di
                                            deuterio, se il modello semplice funziona, aumentando la concentrazione di deuterio deve aumentare il numero di trasmutazioni, o comunque
                                            aumentare l'energia del plasma e diminuendo la concentrazione
                                            diminuire gli effetti
                                            possibile provare'magari con soluzioni di acqua pesante diluite opportunamente
                                            questo caso non riguarda l'eventuale effetto di fusione studiato negli elettrodi di palladio
                                            il modello riguarda la possibilità che "solo " il deuterio possa catturare
                                            l'elettrone

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                                            • #23
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                                              è interessante sapere se avete effettuato delle misure di concentrazione di deuterio nelle soluzioni,
                                              se avete riscontrato differenze nelle reazioni a differenti concentraazioni,
                                              se avete riscontrato dei tempi differenti nell'accensione e nell'andare a regime del plasma a differenti concentraz
                                              e se avete provato a misurare eventuali differenze nella concentraz prima e dopo l'esperimento
                                              le misure non dovrebbero essere molto difficili

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                                              • #24
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                                                le tue osservazioni mi fanno capire che hai delle idee molto interessanti sul nostro esperimento e, soprattutto, che sei una persona molto perspicace. Complimenti!

                                                Le misure della concentrazione di deuterio prima e dopo la prova di plasma non sono state eseguite in quanto, data l'esigua quantità di deuterio disperso in acqua, contrariamente a quanto dici, sono molto complesse da eseguire... a meno che tu non conosca un metodo da suggerirci.

                                                Di una cosa però siamo sufficientemente sicuri: il deuterio non è un elemento fondamentale per l'innesco del plasma. Quest'ultimo infatti ha luogo quando il potassio crea un forte campo elettrico attorno al catodo, quando il catodo comincia a scaldarsi e a emettere elettroni per fenomenologie termoioniche e la conducibilità del catodo si abbassa.

                                                Tuttavia è probabile che il deuterio, riguardo le fenomenologie nucleari in gioco, occupi un ruolo importante. A tal proposito, tuttavia, stiamo ancora indagando.

                                                Ancora complimenti e fammi sapere qual'è la tua idea.

                                                Ciao ciao
                                                ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                                • #25
                                                  dear quantum leap,
                                                  effettivamente sto studiando un modello di "tunnel su superficie"
                                                  forse troppo audacemente facile
                                                  che riguarda la cattura di elettroni da parte del deuterio
                                                  sono ancora molto indietro ,anche se qualche passo decisivo è avvenuto
                                                  manderò documentazione quando sarà più accettabile
                                                  e magari ci conosceremo personalmente

                                                  l'accensione del plasma è certamente dovuta al potassio,
                                                  alle condizioni di emissione di elettroni,
                                                  ma volevo sapere se avete dei dati sulla velocità di accensione,
                                                  se a parità di altre condizioni, il plasma in una maggiore concentrazione iniziale di deuterio si accende con più facilità

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                                                  • #26
                                                    dear quantum,
                                                    purtroppo non conosco un sistema per misurare la quantità di deuterio sciolte in acqua leggera
                                                    ho ancora delle domande per falsificare un possibile modello
                                                    quanto grande è lo spazio tra la schermatura degli atomi di potassio ionizzati e l'elettrodo?
                                                    avete assistito a delle modifiche delle dimensioni spaziali dello stesso mentre si produce il plasma ?
                                                    potrebbero esserci difficoltà ad entrare nello spazio da parte dei protoni ionizzati di H?
                                                    eventuali variazioni hanno influenza suii fenomeni misurati?

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                                                    • #27
                                                      dear quantum leap,
                                                      ormai il modello è pronto,posso anticipare
                                                      che si basa sul deuterio come ""catalizzatore""
                                                      nucleare di reazioni di formazioni di neutroni
                                                      dato che è molto audace, ho bisogno di prove per falsificare la teoria
                                                      purtroppo il deuterio ,come catalizzante,è molto elusivo e trasfrmista dai miei calcoli,e devo capire meglio praticamente l'esperimento
                                                      in un certo senso,il modello si basa su alcune semplifi*****oni tipo di santilli,
                                                      ma riguarda fenomeni assolutamente diversi e non contemplati da lui
                                                      occorre inoltre, assolutamente un buon matematico teorico quantistico,,capace di tradurre con un simbolismo accettabile l'euristica "visionaria "
                                                      potete trovarlo?
                                                      possiamo incontrarci personalmente per definire meglio le falsificazioni?
                                                      beh potete correre il rischio, potrei essere solo un mitomane, ma assicuro comunque non fastidioso

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                                                      • #28
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                                                        Insomma e' una faccenda davvero intrigante!

                                                        Saluti

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                                                        • #29
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                                                          i lifting di lie proposti da santilli
                                                          sono molto buoni
                                                          devo aggiungere che ci sono molte altre teorie che cercano di spiegare gli effetti di fusione nucleare a basse temperature
                                                          i sono moltissimi articoli su come correggere il fattore tunnel di gamow,
                                                          oppure come modificare i parametri quantistici, tipo qued coerente,
                                                          a partire dalla teori crak di bagnulo,che mi piace perchè bagnulo era un
                                                          "dilettante",
                                                          ci sono state 10 conferenze internazionali sulla fusione fredda,
                                                          vuoi alcuni link?
                                                          http://world.std.com/~mica/cftstart.html
                                                          http://world.std.com/~mica/cft.html
                                                          http://www.newenergytimes.com/Reports/reports.htm
                                                          saluti


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                                                          • #30

                                                            cari amici,
                                                            per ragioni personali sono rimasto fuori dal forum molto tempo
                                                            non sono riuscito a partecipare ad abano
                                                            comunque ho studiqato il problema della formazione di neutroni
                                                            ho preparato un documento , che non avvo condiviso,
                                                            perchè ancora lontano ad una definizione certa,
                                                            inoltre tutto il dispositivo matematico, non è assolutamente pronto, certamente preparata lo avrebbe risolto
                                                            inoltre sono ancora lontano dalla definizione certa del procedimento
                                                            protone + elettrone + neutrino= neutrone mancando 0,7Mev circa
                                                            in alcuni casi possiamo affermare che micro-vortici compressi casuali nel plasma possono produrre l'energia mancante con effetto tunnel tipo Josephson,

                                                            ma per la quantità di neutroni prodotti
                                                            possiamo trovare(che fermi mi perdoni)
                                                            2 elettroni + protone + energia di decadimento=neutrone
                                                            con un ammanco di energia molto minorte del precedente
                                                            dobbiamo trovare che nel plasma avvengono fenomeni tipo Cooper per gli elettroni,
                                                            che con effetto tunnel tipo Josephson decadono nel protone e producono neutroni lenti termici con evnergia sotto i 0,25ev ad brevissimo decadimento
                                                            discutero meglio la cosa
                                                            in articolo allegato sse riesco ad allegarlo


                                                            Edited by rabazon - 27/10/2004, 16:38

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