--- inizio Premessa ---
Tutti sappiamo che l'elettrolizzatore scinde l'acqua nei suoi elementi base che sono idrogeno e ossigeno.
Per fare questa banale scissione occorre spendere energia, (e neanche poca), poi riunendo piano piano idrogeno e ossigeno potrei recuperare in parte, parte dell'energia che avevo speso.
Dico in parte... perchè ci sono le dispersioni di calore e perdite varie che non sto' qui ad elencare tutte, grosso modo se spendo 6,2 KWH per scindere un litro d'acqua poi ricombinandola ne recupero circa una terza parte il resto finisce in caloria per scaldare involontariamente l'ambiente.
Di solito l'idrogeno prodotto viene messo dentro delle bombole resistenti all'alta pressione, perchè resistenti all'alta pressione ?
Perchè l'idrogeno è un gas che spinge molto, se... (come la benzina volessimo considerarlo un combustibile che ha bisogno di osssigeno) allora c'è da dire che l'idrogeno va compresso con potenti pompe altrimenti a pressione atmosferica l'autovettura farebbe solo 10 metri e poi la bombola sarebbe già esaurita.
Anzi si usa dire che la bombola è già esaurita se all'interno c'è una pressione che è uguale a quella atmosferica.
L'idrogeno è molto più produttivo della benziana ma ha bisogno di essere compresso molto, non è un caso che la benzina è considerato un idrocarburo cioè al suo interno ci sono atomi di idrogeno che guai se si uniscono tutti assieme all'ossigeno.
Proprio l'idrogeno contenuto nella benzina è esattamente quello che produce energia, figuriamo se uso direttamente idrogeno puro che però bisogna ammettere è troppo pericoloso a causa delle sue tendenze naturali di esplodere.
--- fine Premessa ---
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Ed ecco l'idea !
Sfruttare la pressione dell'idrogeno mentre che viene prodotto dall'elettrolizzatore, quella pressione potrebbe lentamente sollevare una montagna occore quindi che questo idrogeno (appena prodotto) sia convolgliato all'interno di un cilindro contenente un pistone avente fasce elastiche, il pistone può scorrere all'interno di un cilindro.
Il pistone deve essere a tenuta stagna cioè l'idrogeno non deve passare al di là del pistone ovvero non deve passare tra la parete del cilindro e il pistone.
Per essere certi della tenuta occorre che il pistone sia piuttosto lungo rispetto al suo diametro.
Poi il pistone sarà collegato ad una specie di cambio marcie composto da diverse ruote dentate.
Il cambio ha il compito di amplificare di migliaia di volte la velocità del pistone inoltre trasforma il moto rettilineo del pistone in modo corcolare, ovviamente se amoplifichiamo la velocità anche involontariamente riduciamo la forza di spinta dell'ultima ruota (l'ultima ruota è quella che gira più veloce e ovviamente sta in fondo alla catena delle ruote che sono collegate fra di loro).
Sull'ultima ruota colleghiamo una dinamo, il rotore di questa dinamo girerà piuttosto velocemente grazie al cambio che abbiamo già descritto precedentemente.
La dinamo alimenterà l'elettrolizzatore, e perchè no ?
Magari alimenterà anche qualcosa di altro.
Va ricordato che l'idrogeno appena prodotto con elettrolisi ha una forza di spinta gigantesca, se lo introducessimo all'interno di un contenitore chiuso questo contenitore scoppierebbe anche se di acciao spesso 10 centimetri.
Terntare di fare idrogeno liquido a temperatura ambiente sarebbe come tentare la fusione nucleare a temepratura ambientem cioè è impossibile, da qui l'idea di sfruttare questa forza gigantesca.
Inoltre è inteso che necessita anche un volano per ammortizzare la fase passiva, la fase passiva è quella in cui il pistone arriva quasi in fono alla sua corsa e la vavola ormai allo stremo per l'eccesiva pressione si apre scaricando l'idrogeno, il pistone ritorna indietro per inerzia del volano e di nuovo si ripete il ciclo lento del pistone.
Mentre che il pistone si muove lentamente, la cosidetta ulitma ruota gira veloce.
Tutti sappiamo che l'elettrolizzatore scinde l'acqua nei suoi elementi base che sono idrogeno e ossigeno.
Per fare questa banale scissione occorre spendere energia, (e neanche poca), poi riunendo piano piano idrogeno e ossigeno potrei recuperare in parte, parte dell'energia che avevo speso.
Dico in parte... perchè ci sono le dispersioni di calore e perdite varie che non sto' qui ad elencare tutte, grosso modo se spendo 6,2 KWH per scindere un litro d'acqua poi ricombinandola ne recupero circa una terza parte il resto finisce in caloria per scaldare involontariamente l'ambiente.
Di solito l'idrogeno prodotto viene messo dentro delle bombole resistenti all'alta pressione, perchè resistenti all'alta pressione ?
Perchè l'idrogeno è un gas che spinge molto, se... (come la benzina volessimo considerarlo un combustibile che ha bisogno di osssigeno) allora c'è da dire che l'idrogeno va compresso con potenti pompe altrimenti a pressione atmosferica l'autovettura farebbe solo 10 metri e poi la bombola sarebbe già esaurita.
Anzi si usa dire che la bombola è già esaurita se all'interno c'è una pressione che è uguale a quella atmosferica.
L'idrogeno è molto più produttivo della benziana ma ha bisogno di essere compresso molto, non è un caso che la benzina è considerato un idrocarburo cioè al suo interno ci sono atomi di idrogeno che guai se si uniscono tutti assieme all'ossigeno.
Proprio l'idrogeno contenuto nella benzina è esattamente quello che produce energia, figuriamo se uso direttamente idrogeno puro che però bisogna ammettere è troppo pericoloso a causa delle sue tendenze naturali di esplodere.
--- fine Premessa ---
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Ed ecco l'idea !
Sfruttare la pressione dell'idrogeno mentre che viene prodotto dall'elettrolizzatore, quella pressione potrebbe lentamente sollevare una montagna occore quindi che questo idrogeno (appena prodotto) sia convolgliato all'interno di un cilindro contenente un pistone avente fasce elastiche, il pistone può scorrere all'interno di un cilindro.
Il pistone deve essere a tenuta stagna cioè l'idrogeno non deve passare al di là del pistone ovvero non deve passare tra la parete del cilindro e il pistone.
Per essere certi della tenuta occorre che il pistone sia piuttosto lungo rispetto al suo diametro.
Poi il pistone sarà collegato ad una specie di cambio marcie composto da diverse ruote dentate.
Il cambio ha il compito di amplificare di migliaia di volte la velocità del pistone inoltre trasforma il moto rettilineo del pistone in modo corcolare, ovviamente se amoplifichiamo la velocità anche involontariamente riduciamo la forza di spinta dell'ultima ruota (l'ultima ruota è quella che gira più veloce e ovviamente sta in fondo alla catena delle ruote che sono collegate fra di loro).
Sull'ultima ruota colleghiamo una dinamo, il rotore di questa dinamo girerà piuttosto velocemente grazie al cambio che abbiamo già descritto precedentemente.
La dinamo alimenterà l'elettrolizzatore, e perchè no ?
Magari alimenterà anche qualcosa di altro.
Va ricordato che l'idrogeno appena prodotto con elettrolisi ha una forza di spinta gigantesca, se lo introducessimo all'interno di un contenitore chiuso questo contenitore scoppierebbe anche se di acciao spesso 10 centimetri.
Terntare di fare idrogeno liquido a temperatura ambiente sarebbe come tentare la fusione nucleare a temepratura ambientem cioè è impossibile, da qui l'idea di sfruttare questa forza gigantesca.
Inoltre è inteso che necessita anche un volano per ammortizzare la fase passiva, la fase passiva è quella in cui il pistone arriva quasi in fono alla sua corsa e la vavola ormai allo stremo per l'eccesiva pressione si apre scaricando l'idrogeno, il pistone ritorna indietro per inerzia del volano e di nuovo si ripete il ciclo lento del pistone.
Mentre che il pistone si muove lentamente, la cosidetta ulitma ruota gira veloce.
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