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Mi chiedevo...

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  • Mi chiedevo...

    Ho un rotore costruito con magneti permanenti orientati con il N verso l'esterno del rotore stesso.
    Un elettromagnete come statore che si attiva in subito dopo il passaggio del magnete del rotore in maniera tale da respingere il braccio del rotore generando così la rotazione.
    Scusate le ripetizioni <_<
    Ovviamente l'elettromagnete non consuma in continuazione.
    Mi chiedo se in questo aggancia/sgancia le correnti di lenz possano in qualche modo giovare all'efficienza del motore.
    Qualcuno sa rispondermi?
    Ringrzio anticipatamente.

  • #2
    Se ho capito bene, il rotore non puo' girare. Il flusso dell'elettromagnete farebbe fermare il rotore a meta' fra i due assi magnetici di due magneti vicini.

    O sbaglio?
    Ciao
    Mario
    Molto urgente: cerco socio: Collaborazione a Milano
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    Mala tempora currunt, non contattatemi piu' per questioni riguardanti il forum, grazie, il mio tempo e' finito.
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    L'energia non si crea ne' si distrugge, ma ne sprechiamo troppa in modo irresponsabile. Sito personale: http://evlist.it
    Se fate domande tecniche e volete risposte dal forum precise e veloci, "date i dati" specificando anche l'ambiente operativo e fornendo il maggior numero possibile di informazioni.
    ------------------------------------------------

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    • #3
      CITAZIONE (AlexBus @ 22/5/2007, 15:33)
      Ho un rotore costruito con magneti permanenti orientati con il N verso l'esterno del rotore stesso.
      Un elettromagnete come statore che si attiva in subito dopo il passaggio del magnete del rotore in maniera tale da respingere il braccio del rotore generando così la rotazione.
      Scusate le ripetizioni <_<
      Ovviamente l'elettromagnete non consuma in continuazione.
      Mi chiedo se in questo aggancia/sgancia le correnti di lenz possano in qualche modo giovare all'efficienza del motore.
      Qualcuno sa rispondermi?
      Ringrzio anticipatamente.

      Il picco di Lenz è un fenomeno di accumulazione d'energia. Quello che ti restituisce, te l'ha già ciucciato prima.
      "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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      • #4
        L'elettromagnete è polarizzato in maniera tale da eliminare, quando attivo, una parte della forza esercitata dal magnete permanente.
        Questo accade solamente un attimo dopo del passaggio del m.p. nell'area d'influenza non trascurabile di attrazione elettromagnetica.
        In effetti essendo un fenomeno di accumulo il picco di Lenz non serve a nulla...
        Però a questo punto la forza esercitate in questo gioco dipendono in particolare dal m.p.
        A questo punto mettendo un magnete + grande forse potrei avere un lavoro finale maggiore... magari senza modificare la potenza (V e I)dell'elettromagnete...

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        • #5
          CITAZIONE
          Quello che ti restituisce, te l'ha già ciucciato prima.

          Si è la legge della fisica conosciuta nei bar come "la legge dell'usuraio" (termine coniato ora da me lol ) perchè di solito quando restituisce lo fa con gli interessi detratti (attriti).

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          • #6
            Tendo a ragionare senza attriti... per comodità... nonostante sia perfettamente cosciente della loro esistenza.
            Sto immaginando l'elettromagnete come un saldo appoggio... posizionato a terra.
            Immaginiamo che questo appoggio si rovente... e immaginiamo che una persona salga su questo appoggio e sia vincolato a starci per qualche cinico motivo... si scotta certamente... ma se non è stupido salta ( userà dell'energia per farlo e sicuramente a spese sue ).
            Lo sfortunato e il mio magnete permanente... + forte/agile è, e più tempo rimarrà in aria durante il salto... ma inevitabilmente la gravità( forza di attrazione del m.p verso il traferro dell'elettromag. ) lo riporterà alla base.. e via un altro salto... l'esempio non calza perfettamente... però era na bella storiella e mi piace pensare chi dico io al posto di quello. :angry:
            apparte gli scherzi...
            vorrei provare a mettere un m.p. + forte mantenendo inalterata la potenza erogata per l'elettromag. e verificare visivamente cosa succede.
            Picco di Lenz apparte.

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            • #7
              Nel tuo sistema le forze in gioco sono: 1) quella magnetica, 2) quella gravitazionale.
              Il lavoro complessivo compiuto dalla forza gravitazionale sul magnete permanente è nullo poiché esso descrive una curva chiusa (in questo caso limite è un segmento) in un campo conservativo.
              Il lavoro complessivo compiuto dalla forza magnetica è positivo (cioè io somministro energia al sistema) perché periodicamente fornisco energia all'elettromagnete affinché esso vinca la forza gravitazionale. Oltre agli attriti, già opportunamente citati, faccio presente che ogni volta che si magnetizza-smagnetizza (il fenomeno della polarizzazione appartiene invece ai dielettrici) l'elettromagnete si sta percorrendo in tutto (o in parte) il ciclo d'isteresi del suo nucleo. Ciò è fonte d'ulteriori perdite.
              Quindi riassumendo: dalla gravità complessivamente non ricavo nulla; l'elettromagnete invece consuma a ogni ciclo.
              Per come la vedo io, niente o.u.. <_< Ciò non toglie che si possa realizzare comunque un utile dispositivo sfruttando i fenomeni da te citati. ^_^
              Ciao <img src=">

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              • #8
                Mi sono spiegato male...
                la mia idea non contempla l'uso della forza gravitazionale...
                mi spiego...
                sappiamo che il campo magnetico di un magnete permanente è conservativo...
                ipotiziamo però per un attimo che a questo m.p. venga avvicinato un oggetto X che nella fase di avvicinamento non presenta nessun tipo di attrazione o repulsione... ( non c'è un grosso dispendio di energia )
                ma se lo attiviamo questo oggetto X acquista delle caratteristiche ad esempio di repulsione verso il m.p.
                è questa la mia idea...
                cercare l'oggetto X...

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                • #9
                  Ciao alex.

                  L'idea è chiara, ma facendo un passo avanti e supponendo che l'oggetto X possa far girare il rotore con un eccesso di forza ... si potrebbe applicare una dinamo e ri-ottenre energia elettrica.....

                  Penso che se sei fortunato riottieni quello che hai speso (- le tasse), in quanto la forza in più deve derivare necessariamente dal campo magnetico dell'elettromagnete (se non ci fosse, non ci sarebbe movimento). In altre parole, se non sbaglio, hai fatto un motore elettrico.

                  La forza che viene esercitata tra due magneti permanenti ha un chè di misterioso (da dove arriva con precisione?), ma se arriva da un elettromagnete, sappiamo bene da dove arriva.... dall'Enel !!!

                  Ma magari sbaglio...

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                  • #10
                    Si infatti si traterebbe di un motore elettrico, ma la potenza dipenderebbe non dalla alimentazione elettrica ma bensì dal grado di magnetismo del m.p.
                    Solo con i magneti permanenti non si conclude assolutamente nulla e c'è ben poco di misterioso a mio parere sulla loro capacità di creare un campo magnetico (parlo delle microcorrenti a livello atomico)... resta il fatto che in qualsiasi configurazione si posizionano ti danno e si riprendono la stessa energia, le sommatorie sono sempre nulle... quindi si scordi chi ci prova di ottenere risultati.
                    Parlo così nonostante si una persona abbastanza credulona...

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                    • #11
                      Alex, forse mi sbaglio, ma tutte le teorie sulle origini del magnetismo sono appunto teorie.

                      In particolare quella delle micro correnti atomiche è quella che più mi affascina: micro o macro non importa, se c'è corrente, c'è un differenziale nel campo elettrico e "qualcosa" lo genera.

                      Dato che magneti anche molto potenti (quindi, secondo la teoria, con correnti molto alte) non sembrano perdere la loro forza nel tempo e anche "sotto sforzo", se ne deduce che questa fonte di differenza di potenziale elettrico sia inesauribile e continui a creare il differenziale, quindi le correnti, quindi il campo magnetico.

                      E' da qui che nasce il mio interesse per i motori magnetici, ovvero trovare il modo di utilizzare questa fonte di energia, misteriosa quanto inesauribile.

                      In altre parole, se sapessimo da dove nasce il campo magnetico, sarebbe certo più facile attingere direttamente a quella fonte di energia anzichè tentare di riottenerla dalla conversione dell'energia cinetica in elettricità.

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                      • #12
                        CITAZIONE (sdv @ 26/5/2007, 18:53)
                        In altre parole, se sapessimo da dove nasce il campo magnetico, sarebbe certo più facile attingere direttamente a quella fonte di energia anzichè tentare di riottenerla dalla conversione dell'energia cinetica in elettricità.

                        In altre parole convertire il campo magnetico in energia elettrica... ummm... idea interessante na specie di MEG insomma <img src=">

                        AlexBus,
                        L'idea del motore performante mi piace, è già stata brevettata però se ti interessa ti cerco il link, ne hanno parlato proprio oggi (ieri al massimo) sul thread del motore burladero.
                        Per come la vedo io, FORSE, se la tua idea funziona immetti 1 come energia e ottieni 1 come potenza e non mi sembra poco comunque... o no?
                        A me non risulta che i motori elettrici abiano un rendimento del 99% sbaglio?

                        Saluti
                        j3n4
                        We are BORG: http://www.hitechfree.info

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