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Gli italiani vogliono l'eolico? pare di sì

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  • Gli italiani vogliono l'eolico? pare di sì

    CODICE
    Roma, Italia — Gli italiani vogliono l'eolico? Pare proprio di sì. Greenpeace, in collaborazione con Anev, presenta oggi i risultati di un'indagine sull'eolico commissionata alla Customer Asset Improvement: 800 persone intervistate e otto domande per capire cosa ne pensano gli italiani dell'energia che viene dal vento. I risultati sono molto incoraggianti. Anche in Sardegna. A dispetto dell'ostruzionismo di Soru.

    http://www.greenpeace.org/italy/news/eolico-anev


    CODICE
    Questo documento è una sintesi dei risultato dell'indagine demoscopica promossa da Greenpeace e Anev - Associazione Italiana Energia del Vento - per misurare il gradimento dell'energia eolica in Italia. L'indagine ha coinvolto un campione di 800 italiani, con uno specifico approfondimento dedicato alla Sardegna. In Sardegna - la regione più ventosa d'Italia e una delle più ventose d'Europa - l'Amministrazione locale intende bloccare la diffusione dell'eolico.
    eccolo: http://www.greenpeace.org/raw/content/ital...anev-eolico.pdf


    ciaooooooooooo
    ciao
    Giorgio
    Il mio: Fotovoltaico a inseguimento - Caldaia a biomassa - Pannello solare

  • #2
    Ciao,

    ancora una volta gli amministrati dimostrano (in media) più intelligenza degli amministratori! :unsure:

    Mi sembra che ci sia anche una positiva correzione della posizione di Greenpeace che qualche tempo fa era piuttosto "estremista" di fronte all'impatto visivo delle torri eoliche.

    Valerio

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    • #3
      purtroppo molti gruppi ambientalisti sono un limite incredibile al processo ddi conversione a FER...........

      gli italiani sono a favore dell'eolico in austria. Comunque non si interessano piu' di tanto. E quando si interessano spesso si appassionano dell'ambiente. Allora seguono alcuni pensieri di "ambientalisti". Allora ecco che nascono le leggi intelligenti: amiamo le turbine, ma mai piu' alte di 20 metri (pale comprese...)

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      • #4
        CITAZIONE (marco piana @ 26/6/2007, 21:59)
        Comunque non si interessano piu' di tanto.

        Gli italiani non vogliono l'eolico...o meglio, non fanno niente per volerlo. E penso che sia peggio :wacko:

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        • #5
          Ecco sssuper hai colto nel segno, anche perchè se uno dicesse che è contrario all'eolico dovrebbe anche argomentare la sua risposta e la vedo difficle, il punto è che non c'è mai stato un impegno concreto in questa direzione.
          Comunque questi dati non possono che dare un po di ottimismo, evidentemente si inizia ad avere la consapevolezza delle sue potenzialità tra la gente, se arrivassero più proposte, più progetti, più informazione per gli utenti finali, saremmo più vicini finalmente ad un ricorso massiccio. Se si aspetta l'iniziativa dei privati passeranno gli anni aspettando che l'eolico porti a guadagni più consistenti.
          p.s.
          Se questi dati di Giorgio ad esempio venissero dati al tg per me sarebbe meglio del sapere se suazo va al milan o all'inter...

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          • #6
            QUOTE (andreitto @ 26/6/2007, 23:14)
            [...] se arrivassero più proposte, più progetti, [...]

            le proposte e i progetti hanno costi e tempi elevati. Molto. Troppo, direi.
            E questi tempi e costi sono cosi' elevati soprattutto per l'iter autorizzativo...................


            l'eolico (dopo l'idroelettrico che pero' in italia e' oramai saturo) e' quento di meglio c'e' tra le rinnovabili per le grandi potenze a costi interessanti. Se non si coglie l'occasione del grande eolico..... l'e' dura (come dice un mio amico siciliano <img src="> )


            scusate.... ma sono in una fase un po' cosi'..... lo scrivevo gia' altrove in questo forum. Un paio di anni fa: progetto di una centralina idro (ovviamente gia' con capitali disponibili per i lavori). La regione ha valutato di aver raggiunto il limite massimo di energia idroelettrica producibile. Quindi finite le autorizzazioni di qualsiasi tipo <img src=">. Non vi era neppure la possibilita' d prendere in considerazione lo stato del sito specifico. Bloccati i rilasci ovunque. Buffo. Non trovate?
            e il tutto grazie alle pressioni della coraggiosa (e lasciatemi dire.... improbabile) cordata di ambientalisti e pescatori <img src=:">

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            • #7
              CITAZIONE
              e il tutto grazie alle pressioni della coraggiosa (e lasciatemi dire.... improbabile) cordata di ambientalisti e pescatori

              ecco marco su questo punto mi trovi particolarmente daccordo, l'ho scritto anche in un altro post, le fer sono una cosa completamente distaccata dall'ambientalismo anche se si basa sugli stessi principi. L'ambientalismo è una battaglia che ognuno di noi deve combattere nella sua "interiorità"se così si può dire, è un qualcosa più alla mano, per esempio in altri stati dell'europa, l'uomo sta imparando ad integrarsi con la natura, vedi svezia dove le foreste sono aumentate, è un fatto di mentalità a cui ognuno deve imparare ad adattarsi.
              Le fer sono invece una questione di partecipazione di massa ad un progetto, a cui spesso e volentieri l'ambientalismo può risultare da ostacolo, oltre l'esempio che hai fatto tu basta vedere la politica, dove appunto le proposte di passaggio ad energie pulite nei partiti ambientalisti vengono oscurate dalle "battaglie" per parchi nazionali, lotta all'inquinamento, salvaguardia del patrimonio faunistico ecc. tutte battaglie importanti, ma bisogna cercare di andare alla radice del problema, capire quali sono le priorità...
              ed è questo che vedo molto difficile, io ho fatto anche una proposta di apertura di una discussione politica perchè vedo il problema molto incalzante, però come al solito si è fatto ostruzionismo fine a se stesso (c'era paura di poter contaminare il forum con futili discussioni da bar) ma io vedo la cosa da un punto di vista più serio....

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              • #8
                ...scusate se faccio il bastion contrario,ma trovo assurda questa campagnia organizzata dall'anev per rifilare alla sardegna i 2/3 dell'eolico italico, circa 3000 torri che dalle altre parti rifiutano!posto alcuni articoli in merito!


                Troppe favole attorno alle pale rotanti
                L'energia pulita in Sardegna
                non può arrivare soltanto dal vento
                di Stefano Deliperi, Gruppo d'Intervento Giuridico e Amici della Terra

                Greenpeace lancia la campagna “Non c'è vento da perdere” per sponsorizzare la realizzazione di centrali eoliche in Sardegna, anche per raggiungere l'obiettivo della riduzione dell'effetto serra del 20% entro il 2020 nel territorio dell'Unione Europea. Secondo l'associzione, si devono realizzare 1.500 torri eoliche in Sardegna, con un enorme vantaggio occupazionale («per ogni megawatt installato si creano due posti di lavoro, senza contare l'indotto»).

                Non si capisce proprio da quale studio scientifico vengano queste valutazioni. Greenpeace, assieme ad altre associazioni ambientaliste, il 25 ottobre 2005 ha stipulato un protocollo d'intesa che prevede la promozione dell'energia eolica, il “Patto per Kyoto”, con l'A.N.E.V., l'associazione che raggruppa gli “imprenditori del vento”, ovviamente disinteressati alla realizzazione delle centrali eoliche. Questa, evidentemente, è la loro linea.

                Non siamo d'accordo. Greenpeace, per quanto riguarda la Sardegna, dà una risposta sbagliata (centrali eoliche a gogò) ad un problema reale e serio (effetto serra). In Sardegna sono piovute, grazie ai forti incentivi economici e fiscali allora presenti e al redditizio commercio dei “certificati verdi” (la quota del 2% di energia prodotta da fonti rinnovabili che ogni prodottore deve dimostrare per poter accedere alla vendita dell'energia al G.R.T.N.), ben 88 istanze di centrali eoliche, pari a 2.814 aereogeneratori, per una produzione totale di 3.765 megawatt (dati Servizio V.I.A. Assessorato difesa ambiente Regione Sardegna, 2004). La più alta concentrazione in Italia.

                Centrali eoliche progettate dappertutto: sulle creste del Limbàra, sul Gennargentu, sui Sette Fratelli, in aree ad alta densità di testimonianze archeologiche. Per pochi soldi ai Comuni ed ai proprietari terrieri. Più volte senza nemmeno prevedere la necessaria fase del decommissioning, lo smantellamento al termine del ciclo produttivo.

                I posti di lavoro prodotti dalle centrali eoliche realizzate sono ben lontani dalle ottimistiche previsioni di Greenpeace: solo alcuni addetti per la gestione degli impianti e nulla più. Soltanto a partire dal 2004 è divenuto obbligatorio il preventivo e vincolante procedimento di valutazione di impatto ambientale. L'attuale quadro normativo regionale vigente prevede, in sostanza, la potenziale ubicazione delle centrali eoliche nelle aree industriali e in quelle comunque già compromesse, per una potenza complessiva di circa 550 megawatt.

                Gli Amici della Terra e il Gruppo d'Intervento Giuridico ritengono che si debba dare una risposta equilibrata e ambientalmente sostenibile alla necessità di ridurre del 20% l'effetto serra a livello nazionale e comunitario. Ogni regione dovrà fare la sua parte. Deve essere predisposto un piano nazionale delle energie alternative e la Sardegna non dev'essere trasformata in una selva di torri eoliche, in una “piattaforma di produzione energetica” per interessi imprenditoriali ed energetici che con la Sardegna hanno poco a che fare.Questo non vuol dire esser favorevoli all'uso sconsiderato dei combustibili fossili e del carbone in particolare. Solo un idiota può pensarlo. Significa, invece, che l'Italia e la Sardegna in particolare devono uscire più rapidamente possibile dall'attuale fase energetica transitoria e andare verso un uso sempre più pronunciato delle fonti rinnovabili, in particolare il fotovoltaico ed il solare termico.

                Fase transitoria attuale che vede, purtroppo, ancora l'uso del carbone, estratto dall'unica miniera italiana in attività, quella di Monte Sinni - Seruci (Gonnesa - Carbonia), gestita dalla Carbosulcis s.p.a. e oggetto di un bando internazionale. Attività mineraria che vede non «pochi posti di lavoro», come affermato da Greenpeace, ma centinaia di addetti che non possono certo essere buttati sulla strada dall'oggi al domani, così come sistemi industriali (il polo di Portovesme) che attraversano già una pesante crisi.

                Significa anche che devono essere potenziati i controlli ambientali dell'A.R.P.A.S. e che devono essere effettivamente irrogate le sanzioni a chi vìola la legge. Tuttavia l'utilizzo del carbone Sulcis, pur avverandosi le migliori ed ottimistiche previsioni della ricerca avviata sull'eliminazione delle emissioni di CO2, fatto che allo stato non appare per niente certo, comporterebbe sempre la necessità di ampie discariche per i residui di processo vetrificati, alla lunga non sostenibile.

                In queste direzioni e con le necessarie modifiche, a nostro parere, deve andare anche il piano energetico regionale, attualmente in fase di discussione.


                --------------------------------------------------
                Le poderose armate dei mulini a vento
                all'assalto delle norme
                che limitano lo sfregio e le speculazioni
                di Carlo Dore*

                Chi ha partecipato al convegno sul ruolo delle energie rinnovabili, promosso dal Ministero dell'ambiente e organizzato del Kyoto Club, svoltosi a Cagliari l'11 aprile, non si è certo meravigliato del blitz col quale, il giorno successivo, la Commissione bilancio del Consiglio regionale ha bocciato i commi 1 e 4 dell'art. 16 del disegno delle legge finanziaria. Commi che, rispettivamente, ponevano un limite alla realizzazione degli impianti eolici (massimo di 550 MW, in sintonia, del resto, col piano energetico regionale) e precisavano il requisito della modifica irreversibile dei luoghi in presenza del quale, in base alla l.r. 8/2004, gli impianti già in fase di realizzazione potessero essere portati a termine.

                Premesso che nessuno dei cinque relatori era sardo (il che costituiva, di per sé, una anomalia quanto meno sospetta), che anche l'Istituzione regionale era assente (perché evidentemente snobbata) e che si è parlato soprattutto di energia eolica (esaltandola in quanto “buona e pulita”), contrapponendola a quella prodotta dal carbone (“sporca e inquinante”) e relegando ad un ruolo assolutamente marginale le altre fonti di energia alternativa (ed in particolare quella solare), era fin troppo evidente la presenza di uno schieramento trasversale pro eolico, composto da numerosi sindaci; dirigenti sindacali; esponenti di una associazione ambientalista, che ha, da tempo, “abbracciato” l'eolico creando addirittura grosse organizzazioni industriali che operano nel settore; oltre a esponenti di alcune multinazionali ed a progettisti che, sulla realizzazione degli impianti eolici, hanno impostato un business miliardario.

                Una sorta di poderosa macchina da guerra che non poteva non far sentire il suo peso sulla Commissione consiliare che si apprestava ad esaminare l'ormai famigerato art. 16 della finanziaria, con il risultato che si è visto il giorno successivo.

                Allo stesso tempo, non deve meravigliare la reazione del presidente Renato Soru che, vista la situazione, ha minacciato di dare le dimissioni, col conseguente scioglimento del Consiglio. Infatti, tutti, anche i bambini, sanno benissimo che fra gli impegni solennemente assunti da Renato Soru nel programma presentato agli elettori nel 2004, all'atto della candidatura alla presidenza della Regione, vi era quello di tutelare il paesaggio della Sardegna, unanimemente considerato un bene di inestimabile valore che, nello sciagurato quinquennio di governo della sedicente “casa delle libertà”, era stato esposto a incursioni di ogni genere.

                Fra queste lo smantellamento delle aree protette, la cementificazione delle coste e il via libera all'eolico selvaggio, cioè senza limiti e senza regole, col pretesto di rispettare le previsioni del protocollo di Kyoto dell'11 dicembre del 1997 che, ai fini della drastica riduzione dei gas ad effetto serra, impegnava tutti gli Stati aderenti a privilegiare le fonti di energia alternative e/o rinnovabili, fra cui , appunto, l'energia eolica.

                Data questa premessa, è evidente che nessuno potesse pretendere che anche la Sardegna non desse il suo contributo ospitando una certa percentuale di parchi eolici. Quello che, invece non era accettabile è che, per l'ennesima volta, la Sardegna fosse considerata, col beneplacito dei suoi governanti, terreno di spregiudicate speculazioni e incursioni.

                Per chi ancora non lo sappia, o faccia finta di non saperlo, è bene ricordare che gli impianti eolici, costituiti da torri di altezze dai 60 ai 100 metri, sormontate da pale rotanti, a loro volta, lunghe diverse decine di metri, determinano un rilevantissimo impatto su qualunque territorio e sono addirittura devastanti se collocati sul dorso di montagne, colline o altipiani. Non solo. L'infissione nel suolo delle torri impone la realizzazione di enormi scavi per le gigantesche piattaforme di ancoraggio in cemento armato e per i cavidotti. Senza contare che, dato che il trasporto delle torri richiede l'utilizzo di autotreni per trasporti eccezionali, sulle alture è indispensabile realizzare piste adeguate, con disboscamenti, sterramenti e scavi e conseguente, inevitabile, dissesto del patrimonio boschivo e idrogeologico.Sempre per gli ignoranti o distratti non è superfluo ricordare che, in base all'art. 9 della Costituzione, fra i compiti fondamentali della Repubblica rientra la tutela del paesaggio, e che per Repubblica devono intendersi anche le Regioni che, oltre ad avere competenze in materia urbanistica e di governo del territorio, hanno anche il dovere di tutelare il paesaggio. Concetto ribadito dal T.U. dei beni culturali e del paesaggio, il c.d. codice Urbani, secondo cui «Le regioni assicurano che il paesaggio sia adeguatamente tutelato e valorizzato …». La stessa normativa comunitaria prevede, a sua volta, fra i principali obblighi degli Stati membri la tutela del bene in questione.

                Tali principi, come si è detto, sono stati irresponsabilmente violati dalle giunte regionali di centro-destra, le quali, anziché predisporre e presentare al Consiglio un piano che, partendo dal fabbisogno energetico regionale, prevedesse la promozione, in modo equilibrato e compatibile, delle varie fonti di energia rinnovabile (quindi non solo eolico, ma anche solare, fotovoltaico, biomasse, etc.) ha, irresponsabilmente, privilegiato le aziende del settore, quasi tutte multinazionali, sorte e proliferate come funghi per progettare e realizzare, profittando dei finanziamenti multimiliardari previsti da una normativa demenziale, una quantità incredibile di impianti eolici.

                Il tutto aggravato dalla mancata riapprovazione, nonostante i precisi obblighi di legge, dei piani paesistici annullati diversi anni prima e dall'aver, pochi giorni prima delle elezioni del 2004, approvato, a rotta di collo e violando le norme che prevedono rigorose procedure di valutazione di impatto ambientale, una quantità incredibile di progetti di parchi eolici, comprendenti alcune migliaia di torri. Ciò quantunque, in molti casi, tali progetti comportassero una vera e propria devastazione di zone di grande pregio paesaggistico ed ambientale (come, ad esempio, vaste zone della Gallura, ivi compreso l'altipiano di Balascia sul Limbara e quello dei Sette Fratelli).

                A loro volta numerosi Comuni, vuoi per ignoranza dei rispettivi amministratori, vuoi per l'illusione di poter riassestare i magri bilanci con le “elemosine” ricevute dalle multinazionali e raggranellare qualche posto di lavoro, non hanno esitato a svendere il proprio territorio, che è il bene più prezioso di cui dispongono, quasi sempre omettendo perfino di seguire l'iter amministrativo previsto in materia di concessioni. Con le dovute eccezioni quali, ad esempio il Comune di Ulassai che, avendo un sindaco capace e un interlocutore industriale serio e ragionevole, a fronte del sacrificio del territorio ha ottenuto valide contropartite.

                Il quadro che si presentava al Presidente della regione Renato Soru ed alla sua Giunta, all'atto dell'insediamento, era quindi a dir poco devastante. Anche in questo campo, così come in quello delle coste, non restava altro che intervenire urgentemente salvando il salvabile con un provvedimento di emergenza che bloccasse gli impianti eolici approvati dalla Giunta Masala nell'ultimo periodo. Il che è stato fatto con lodevole tempestività, prima col decreto e con la legge salvacoste (la l. r. 8/2004), poi col piano paesaggistico ed, infine, con il piano energetico, che prevede un limite ragionevole alla realizzazione dei nuovi impianti (appunto 550 MW) e, soprattutto, la collocazione degli stessi esclusivamente in aree degradate dalla presenza di impianti industriali.

                Salvato il salvabile e posto un freno alla devastazione, restava da compiere l'ultimo passo. Quello proposto, appunto, con l'art. 16 del d.d.l. finanziaria, per ora cassato ma che, stanti gli impegni assunti dai rappresentanti dei partiti della maggioranza nel burrascoso faccia faccia avuto con il presidente Soru dopo la minaccia delle dimissioni, dovrà essere recuperato in aula. Non è una prepotenza o un capriccio del “governatore”. Se si vogliono rispettare gli impegni assunti davanti agli elettori, è un atto dovuto da parte della maggioranza.

                * coordinatore della Consulta regionale per l'Ambiente della Margherita
                e componente del Comitato sardo del paesaggio

                http://www.altravoce.net/2007/04/15/eolico.html

                --------------------------------------------------------------------------------

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                • #9
                  QUOTE (Arammigu @ 27/6/2007, 19:25)
                  [...] 88 istanze di centrali eoliche, pari a 2.814 aereogeneratori, per una produzione totale di 3.765 megawatt [...]
                  Gli Amici della Terra e il Gruppo d'Intervento Giuridico
                  [...] il fotovoltaico ed il solare termico.

                  a voglia di montare PV e solare termico per arrivare a quasi 4GW di potenza installata (se poi parliamo di energia prodotta..........)

                  QUOTE
                  è bene ricordare che gli impianti eolici, costituiti da torri di altezze dai 60 ai 100 metri, sormontate da pale rotanti, a loro volta, lunghe diverse decine di metri, determinano un rilevantissimo impatto su qualunque territorio e sono addirittura devastanti se collocati sul dorso di montagne, colline o altipiani. Non solo. L'infissione nel suolo delle torri impone la realizzazione di enormi scavi per le gigantesche piattaforme di ancoraggio in cemento armato e per i cavidotti. Senza contare che, dato che il trasporto delle torri richiede l'utilizzo di autotreni per trasporti eccezionali, sulle alture è indispensabile realizzare piste adeguate, con disboscamenti, sterramenti e scavi e conseguente, inevitabile, dissesto del patrimonio boschivo e idrogeologico.Sempre per gli ignoranti o distratti

                  questo pezzo lo trovo inquietante <img src=:">

                  QUOTE
                  il piano energetico, che prevede un limite ragionevole alla realizzazione dei nuovi impianti (appunto 550 MW) e, soprattutto, la collocazione degli stessi esclusivamente in aree degradate dalla presenza di impianti industriali

                  non vi ricorda la storiella che vi dicevo per l'idroelettrico? autorizzati 550MW basta. Non importa se si propone un sito ideale, con bassissimo impatto ambientale. Produciamo gia' troppo eolico.
                  Stiamo attenti: questo e' un approccio molto molto pericoloso. Chi parla cosi' non ha una minima idea della realta'. Potrei (pur non condividendo) capire che, dopo 550 MW servano dei requisiti particolarmente stringenti e dimostrazioni ancor piu' probanti. Ma bloccare tutto cosi'......... e' pericoloso. Veramente. E chi non se ne rende conto dovrebbe rifletterci parecchio.


                  energia pulita si. Ma tascabile. Al massimo un PV. Ovviamente solo se si dimostra che non turba l'estetico del centro abitato.

                  Non conta quanto si produce di energia (questi fono fattacci da tecnici). Quello che conta e' fare un minimo per sentirsi apposto. Un pannellino a famiglia va benissimo. Non chiediamoci di quanto aumenta la richiesta energetica. E facciamo finta di sperare che il nostro pannellino faccia chiudere le centrali a carbone. Insomma: "io ce la ho messa tutta; se tutti facessero come me il mondo andrebbe meglio".

                  Non sono d'accordo!!!!!
                  se non si installano le grandi potenze con l'eolico da subito non possiamo neppure illuderci di ridurre il consuumo fdonti fossili.

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                  • #10
                    Ecco Arrammingu, sinceramente non ho letto tutto il tuo messaggio perchè mi sembra esagerato non stiamo scrivendo giornali, cerchiamo di dire i punti essenziali dei nostri discorsi.Da quello che ho capito hai paura di un ricorso estensivo all'eolico per i danni ambientali concentrati sulla nostra isola.
                    In primo luogo ti direi che noi prima di quella che hai tracciato tu già 2 sudditanze, quella militare e quella turistica; ora tu sei per l'indipendenza da quanto mi sembra, e quindi ti metti per forza in una posizione di contraddizione, perchè il primo passo per l'indipendenza dovrebbe essere proprio l'indipendenza energetica, cosa di meglio che avere il primato di produzione pulita di energia da poter vantare di fronte a i continentali...
                    dici che temi i danni che porterebbere all'ambiente tutti questi generatori eolici, pensa quanti ne produce la saras, eppure non si dice niente per quello.
                    Quella che combattiamo Arramingu è anche una battaglia per la nostra isola, non poniamoci come vittime di un processo essenziale di trasformazione!

                    Commenta


                    • #11
                      CITAZIONE
                      che hai tracciato tu già 2 sudditanze

                      pardon..che hai tracciato tu abbiamo già 2 sudditanze

                      Commenta


                      • #12
                        invece faresti bene a darci un'occhiata


                        soru ha solo bloccato,in attesa di un piano più dettagliato delle situazini migliori e meno compromettenti,e ha solo evitato l'assalto indiscriminato che si stava preparando,non detto che l'eolico verrà cancellato.
                        Se vi fate un giro su internet noterete che tutti "ci" danno addosso per questa scelta(temporanea),perchè sarebbero ben felici di rifilarci ciò che in molte regioni darebbe fastidio!
                        visto che l'italia dovrebbe incrementare l'eolico,ci sono anche altre regioni adatte per l 'eolico,puglia,sicilia.basilicata,marche,liguria,t oscana,lazio,campania...perchè quasi tutto a noi?perchè non nel chianti o nella valle dei templi o in mezzo agli ulivi pugliesi?

                        per quanto riguarda l'indipendenza energetica(elettrica),già ora ce l'abbiamo,e cmq sarei d'accordo riconvertirla ,ma non di certo a sacrificarci solo noi!

                        e inoltre ci sono alternative all'eolico classico,per esempio l'off-shore e quello di alta quota

                        http://images.google.it/imgres?imgurl=http...l%3Dit%26sa%3DG

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                        • #13
                          Ok daccordo sul fatto che il ricorso deve essere unilaterale su tutta Itlaia.Si ma io non ho mai capito quali sono i danni dell'eolico classico...rovinare la vista di un monte, abbattere qualche albero, mandare in rovina il nostro patrimonio archeologico, rovinare il turismo?!
                          sono questi?!
                          io ci vedo invece solo elementi positivi, perchè non penso che mettano un aerogeneratore in mezzo ad un nuraghe, a rovinarci il paesaggio ci pensano già i tralicci, sparsi per le campagne; non parliamo del deforestazione come problema quando ogni estate perdiamo migliaia di ettari per gli incendi fatti dai pastori, per ottenere più pascoli.
                          Inoltre si farebbe un po di occupazione, che non nfa mai male, voi mi direte solo temporanea, intanto si toglie la gente dalle strade e si fa ripartire un po l'economia. D'altronda di che cosa si ha paura di rovinare la nostra economia retta sul turismo,i cui guadagni lo sanno tutti non son mai andati nelle tasche degli isolani.
                          Il bello Arramingu e che questo discorso lo vedrei meglio detto da mia nonna,che si lamenta del computer e vorrebbe tornare ai periodi della macchina da scrivere,ma lo fai tu, che a vederti mi sembreresti uno abbastanza progressista.
                          Questi son discorsi fini a se stessi, aver paura di usare energie pulite per rovinare un mondo che comunque è destinato alla rovina,è solo un discorso ipocrita. Come quello di "inizia tu prima di me"perchè sempre la Sardegna prima, e così via. Dimmi Arramingu hai sentito del catrame su tutte le coste del sud Sardegna?!dimmi preferisci questo o preferisci le scorie nucleari?!

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                          • #14
                            se montate in certe località ,invece creano dei grossi danni:fondamenta profonde,nuove strade,disboscamento di una vasta area cicostante,impatto visivo!...mettiamoli pure in aree degradate,ma qualcuno, con la scusa che la sardegna è la località più ventosa d'italia(che poi definire la sardegna in italia, è proprio un paradosso).vorrebbe riempirci di pale eoliche,sta tutta qua la mia perplessità,la stessa che ha avuto soru!

                            per quanto riguarda il rispetto,ho qualche dubbio,sappiamo benissimo quando ci sono interessi economici come va a finire!...infatti pochi mesi fa, hanno bloccato il cantiere di nulvi che stava montando pale eoliche su di un sito archeologico.

                            e se aplicassero questo per tutta la sardegna?


                            ENERGIA PULITA PIù IMPORTANTE DEL PAESAGGIO
                            Consiglio Stato da' via libera a impianto eolico in Molise (ANSA) - ROMA, 28 MAR - Ridurre le emissioni di gas ad effetto serra e' prioritario anche rispetto alla tutela di paesaggi dove costruire impianti eolici. Con questa motivazione il Consiglio di Stato ha accolto un ricorso della Enel Green Power contro un veto del Ministero per i Beni culturali alla costruzione di un impianto eolico in una zona vincolata del Molise.


                            io sono per la gestione autonoma della nostra nazione,e vedrestri come farei convivere l'eolico in armonia e senza avere più bisogno della saras ,senza dover sempre subire i ricatti a causa della mancanza di lavoro,visto che la nostra economia si baserebbe su altro,e non solo turismo!

                            inoltre anche con l'eolico la saras rimarrebbe al suo posto,visto che produce altro.
                            poi voglio farti notare una cosa,nel 2008 gli americani andranno via da la maddalene,sai che vuol fare la marina italiana?...trasfervi li , il deposto munizioni di la spezia,il più grande che possiede!queste cose non ti dicono niente?non ti fanno pensare?

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                            • #15
                              Ragazzi, stiamo parlando di eolico, cerchiamo di non andare troppo OT.

                              Richiedo l'intervento del moderatore della sezione.
                              Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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                              • #16
                                CITAZIONE
                                Ok daccordo sul fatto che il ricorso deve essere unilaterale su tutta Itlaia.Si ma io non ho mai capito quali sono i danni dell'eolico classico...rovinare la vista di un monte, abbattere qualche albero, mandare in rovina il nostro patrimonio archeologico, rovinare il turismo?!
                                sono questi?!

                                Per essere uno che si fa vanto di amare la propria terra, sembri disprezzarne un po' troppo le risorse che ad OGGI costituiscono le più SALDE basi di quella quota di benessere su cui può contare, benchè stagionale...

                                Per trasformare la Sardegna in una wind farm va bene tutto?

                                L'isola ha un potenziale enorme sotto tanti punti di vista, sacrificare tutto ad un solo fattore sarebbe miope...

                                Il massimo potenziale eolico non può e non deve prescindere dalla conservazione degli altri potenziali e il loro sfruttamento equilibrato.

                                O rischi anche con una tecnologia FER di uscire dal contesto di SOSTENIBILITA', ovvero la possibilità di sfruttare una risorsa attuale senza inficiare la possibilità delle prossime generazioni di fare altrettanto al meglio.

                                In questo senso la nostra generazione non ha il diritto di trasformare l'isola in un punta spilli, di annullarne le economie già consolidate in materia di sfruttamento dei beni culturali ed ambientali...

                                Come puoi veramente pensare che questa sia la via di uno sviluppo serio dell'isola? Trasformarla in una maxi centrale a servizio di qualcun altro ti sembra più dignitoso della sua attuale condizione di "seconda casa" di mezza Lombardia?

                                Perchè pensi davvero che si possa fare energia in sardegna con capitali locali?

                                Io tutta questa differenza NON la vedo, onestamente...

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                                • #17
                                  veramente stiamo parlando di fatti attinenti all'eolico e al sondaggio della discussione! lo considero fazioso,visto che oltre al campione "italiano" la seconda parte del sondaggio ha riguardato solo i sardi!come mai non anche i pugliesi e siciliani?(altre 2 regioni che hanno bloccato l'eolico).

                                  invece di invocare censure perchè non partecipi? :B):

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                                  • #18
                                    Argh! Ancora la parola CENSURA?

                                    Ma mantenere l'ordine è CENSURA?

                                    Voi quando mettete i maglioni nei cassetti li CENSURATE, o li ordinate?

                                    Parlare dello spostamento dell'arsenale di La Spezia alla Maddalena che ci azzecca con l'eolico?

                                    E' questo cui faceva cenno Dot...

                                    Ma che censura d'egitto... partecipare ad una discussione è anche cercare di mantenerla nel seminato anzichè farla pascolare "ad cacchium"... o no?

                                    E' proprio per la MAGGIOR TUTELA del tema che si sta trattando... probabilmente rischio di uscire pure io comparando l'attuale economia turistica con una presunta economia "total wind"...

                                    Ma se me lo si fa notare non mi irrito, mi chiedo se è vero e semmai torno nel seminato... altro che...

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                                    • #19
                                      utilizzare un'esempio non è proprio o.t,riferito al fatto che lui si fidasse ciecamente di chi dice di fare i nostri interessi!
                                      cmq pensavo che invocasse la censura per il fatto che mettessi in discussione l'eolico in sardegna,non solo per quell'esempio! <img src=">

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                                      • #20
                                        Se proprio ci fosse il bisogno si può anche spostare il discorso ma io lo vedo costruttivo comunque....
                                        Forse non mi sono spiegato bene io prima ma non voglio ricoprire la Sardegna di generatori eolici, dico che subordinare le fer a questioni di tipo ambientale(o le possiamo definire di tutelanza dei precedenti beni) mi sembra una contraddizione come principio.
                                        Poi certo bisogna vedere i singoli casi, quello che voglio dire è inoltre che per me sarebbe ancora più sbagliato subordinare i fer al turismo, perchè come ho detto in un altra sezione l'economia sarda con 1 milione e 700.000 abitanti non si può reggere tutta su 3 mesi di villaggi turistici...
                                        poi naturale che ci possono essere vari tipi di approccio alle fonti eoliche...
                                        però se c'è una cosa che noon bisogna fare è allentare la spinta in questa direzione, l'importante è che si rispettino le autonomie, per il resto per me non ci dovrebbe essere pietà,nel senso buono, e sfruttare le correnti nei punti chiave sin da subito
                                        Guardate in Olanda, vabbè si tratta di Mulini a vento, ma mica stanno piangendo, anzi ne hanno fatto un attrazione....

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                                        • #21

                                          CITAZIONE
                                          Forse non mi sono spiegato bene io prima ma non voglio ricoprire la Sardegna di generatori eolici, dico che subordinare le fer a questioni di tipo ambientale(o le possiamo definire di tutelanza dei precedenti beni) mi sembra una contraddizione come principio.

                                          Non sono d'accordo, uno dei principali valori aggiunti delle FER è la compatibilità ambientale ed antropica SE correttamente pianificate... perchè comprometterlo con un applicazione generalista e gestita in modo superficiale?
                                          Perchè porle negli stessi termini di altre fonti, ovvero in contrapposizione ad un certo tipo di gestione ambientale?

                                          Le pale puoi metterle in un sacco di siti ad alto potenziale ma a bassa valenza ambientale... ci sono anche in Sardegna contesti in cui purtroppo è stato fatto scempio e anzi, sostituire gli impianti "fossili" con l'eolico può essere occasione di riqualificazione, senza bisogno di andare a toccare crinali o coste incontaminate...

                                          La cosa migliore sarebbe conciliare il potenziale energetico con le altre realtà economico-produttive che ci sono già... nulla togliere e aggiungere tutto l'aggiungibile che si può rapportare con l'esistente in punta di piedi...

                                          CITAZIONE
                                          Poi certo bisogna vedere i singoli casi, quello che voglio dire è inoltre che per me sarebbe ancora più sbagliato subordinare i fer al turismo, perchè come ho detto in un altra sezione l'economia sarda con 1 milione e 700.000 abitanti non si può reggere tutta su 3 mesi di villaggi turistici...

                                          Beh, non possono neanche mettersi tutti a fare i guardiani o manutentori di wind farm, questo è poco ma sicuro... ci vuole ben altro...

                                          CITAZIONE
                                          però se c'è una cosa che noon bisogna fare è allentare la spinta in questa direzione, l'importante è che si rispettino le autonomie, per il resto per me non ci dovrebbe essere pietà,nel senso buono, e sfruttare le correnti nei punti chiave sin da subito

                                          No, attenzione... pericolosissimo.
                                          "Intanto partiamo, anche se alla cieca, ma l'importante è partire" è stato il motto che ha portato il peggior turismo a fare a certi tratti di costa ciò che hanno fatto. Certi processi diventano poi irreversibili o quanto meno di difficilissimo controllo...
                                          Spingere quello che è giusto spingere, ovvero una riflessione SERIA ed una programmazione ATTENTA e LUNGIMIRANTE... che ci mettano pure qualche anno in più a procedere alle installazioni, ma che siano sensate...
                                          Vista l'arretratezza, anno più anno meno cambia poca, ma l'isola non si può permettere di compromettere ciò che ha già se non c'è un adeguata sostituzione in termini economici... non può perdersi anche quella trimestralità per strada, per intenderci...

                                          CITAZIONE
                                          Guardate in Olanda, vabbè si tratta di Mulini a vento, ma mica stanno piangendo, anzi ne hanno fatto un attrazione....

                                          Okkio, il mulino olandese è un elemento del paesaggio storico... quindi l'esempio "sardo" è il nuraghe, non il rotore...

                                          Alla fine della fiera poi, questo discorso non è molto diverso se rapportato ad altre realtà del sud, dove dall'indifferenza totale si vorrebbe passare al liberi tutti... non è mai un bel salto, in qualsiasi disciplina.... <_< ...

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                                          • #22
                                            Denew, che i mulini a vento olandesi siano "storici" è un dato di fatto, ma sono pur sempre costruzioni dell'uomo che col tempo hanno acquisito una valenza simbolica e un loro fascino, ma considera che quanto costruiamo oggi potrebbe in un futuro essere valutato alla stessa maniera da chi ci succederà, sta a noi dar valore alle cose che facciamo.

                                            Già oggi, poi, credo che per gli amanti della tecnologia rispettosa dell'ambiente un parco eolico possa costituire attrattiva anche dal punto di vista turistico, ti scrivo per esperienza, ricordando quanto fascino ha avuto per me la visita ai laboratori del CNR, del Colonnetti, a Torino, dove per la prima volta (35 anni fa) ho potuto vedere produzione di energia dal FV, dal solare termico e dall'eolico tutto in poco spazio. Essendo il Colonnetti un istituto di metrologia, questi sistemi erano lì per poter essere misurati e comprenderne le grandezze in gioco.

                                            Il nuraghe, se vogliamo, può essere anch'esso un esempio di casa ecologica, in quanto la sua struttura non è casuale, ma è tale per indirizzare i raggi solari nella sala dove si vive di giorno e per raccogliere l'acqua piovana. Inoltre le zone interne risultano protette anche dai venti che caratterizzano gran parte dell'isola.

                                            ••••••••••••

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                                            • #23
                                              io sono un po' piu' spietato e meno poetico:

                                              ok. a me le turbine eoliche picciono un casino ma, alla fine..... chissenefrega <img src=">

                                              anche se non mi piacessero resterebbero l'unica fonte di energia rinnovabile installabile in grandi potenze per meno di 1 euro a watt e con impatto ambientale notevolmente minore dei sistemi di generazione attualmente in uso.

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                                              • #24
                                                CITAZIONE (denew @ 28/6/2007, 22:30)
                                                CITAZIONE
                                                Forse non mi sono spiegato bene io prima ma non voglio ricoprire la Sardegna di generatori eolici, dico che subordinare le fer a questioni di tipo ambientale(o le possiamo definire di tutelanza dei precedenti beni) mi sembra una contraddizione come principio.

                                                Non sono d'accordo, uno dei principali valori aggiunti delle FER è la compatibilità ambientale ed antropica SE correttamente pianificate... perchè comprometterlo con un applicazione generalista e gestita in modo superficiale?
                                                Perchè porle negli stessi termini di altre fonti, ovvero in contrapposizione ad un certo tipo di gestione ambientale?

                                                Le pale puoi metterle in un sacco di siti ad alto potenziale ma a bassa valenza ambientale... ci sono anche in Sardegna contesti in cui purtroppo è stato fatto scempio e anzi, sostituire gli impianti "fossili" con l'eolico può essere occasione di riqualificazione, senza bisogno di andare a toccare crinali o coste incontaminate...

                                                La cosa migliore sarebbe conciliare il potenziale energetico con le altre realtà economico-produttive che ci sono già... nulla togliere e aggiungere tutto l'aggiungibile che si può rapportare con l'esistente in punta di piedi...

                                                CITAZIONE
                                                Poi certo bisogna vedere i singoli casi, quello che voglio dire è inoltre che per me sarebbe ancora più sbagliato subordinare i fer al turismo, perchè come ho detto in un altra sezione l'economia sarda con 1 milione e 700.000 abitanti non si può reggere tutta su 3 mesi di villaggi turistici...

                                                Beh, non possono neanche mettersi tutti a fare i guardiani o manutentori di wind farm, questo è poco ma sicuro... ci vuole ben altro...

                                                CITAZIONE
                                                però se c'è una cosa che noon bisogna fare è allentare la spinta in questa direzione, l'importante è che si rispettino le autonomie, per il resto per me non ci dovrebbe essere pietà,nel senso buono, e sfruttare le correnti nei punti chiave sin da subito

                                                No, attenzione... pericolosissimo.
                                                "Intanto partiamo, anche se alla cieca, ma l'importante è partire" è stato il motto che ha portato il peggior turismo a fare a certi tratti di costa ciò che hanno fatto. Certi processi diventano poi irreversibili o quanto meno di difficilissimo controllo...
                                                Spingere quello che è giusto spingere, ovvero una riflessione SERIA ed una programmazione ATTENTA e LUNGIMIRANTE... che ci mettano pure qualche anno in più a procedere alle installazioni, ma che siano sensate...
                                                Vista l'arretratezza, anno più anno meno cambia poca, ma l'isola non si può permettere di compromettere ciò che ha già se non c'è un adeguata sostituzione in termini economici... non può perdersi anche quella trimestralità per strada, per intenderci...

                                                CITAZIONE
                                                Guardate in Olanda, vabbè si tratta di Mulini a vento, ma mica stanno piangendo, anzi ne hanno fatto un attrazione....

                                                Okkio, il mulino olandese è un elemento del paesaggio storico... quindi l'esempio "sardo" è il nuraghe, non il rotore...

                                                Alla fine della fiera poi, questo discorso non è molto diverso se rapportato ad altre realtà del sud, dove dall'indifferenza totale si vorrebbe passare al liberi tutti... non è mai un bel salto, in qualsiasi disciplina.... <_< ...

                                                quoto tutto,e aggiungo che i nuraghi e i mulini ,inanzitutto non sono alti come le torri;senza contare la diversità del tipo di fondazione, il materiale impiegato per la costruzione è in armonia con l'ambiente circostante,e inoltre la concentrazione è molto minore,specialmente per i nuraghi!

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                                                • #25
                                                  Ma scusa, arammigu. in sostanza.... cosa vorresti dalla sardegna, da un punto di vista energetico?
                                                  do per scontato tu sappia che con pannelli solari in ogni casa, oltre al costo esorbitante, non si coprirebbe il fabbisogno energetico di attività commerciali e industriali.... il fotovoltaico distribuito è quasi 10 volte più costoso dell'eolico di grande potenza......

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                                                  • #26
                                                    vorrei l'eolico compatibile con la nostra situazione,invece con la scusa che abbiamo il vento ,ci vorrebbero rifilare quasi tutto l'eolico italiano,così da mantenere integro il loro ambiente,e l'economia che si basa su di esso,e nel frattempo raggiungere gli obbiettivi di kyoto con il nostro sacrificio!

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                                                    • #27
                                                      Nel 2006 Enel Green Power avrebbe disinstallato 12 MW di eolico.
                                                      Strana notizia ..... a voi risulta? Perchè mai camminare all'indietro come i gamberi?

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                                                      • #28
                                                        CITAZIONE (andy48 @ 29/6/2007, 11:12)
                                                        Nel 2006 Enel Green Power avrebbe disinstallato 12 MW di eolico.
                                                        Strana notizia ..... a voi risulta? Perchè mai camminare all'indietro come i gamberi?

                                                        da quale località?sul monte arci(ales),c'è un'impianto enel che sono anni che non viene fatto funzionare! :wacko:

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                                                        • #29
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                                                          • #30
                                                            CITAZIONE
                                                            e aggiungo che i nuraghi e i mulini ,inanzitutto non sono alti come le torri;senza contare la diversità del tipo di fondazione, il materiale impiegato per la costruzione è in armonia con l'ambiente circostante,e inoltre la concentrazione è molto minore,specialmente per i nuraghi!

                                                            in primo luogo è bene sapere che quelli che vediamo non sono neanche un decimo dei nuraghe che vediamo, perchè hai presente i kilometri di muretti a secco, furono fatti a metà dell'8oo a seguito dell'editto delle chiudende, e sono stati smantellati per formarli migliaia di migliaia di nuraghe...se è di concentrazione che parliamo....

                                                            Ma rischiamo di finire in ot...la discussione non è fare dei generatori un attrazzione turistica, ma costruire un apparato funzionale.
                                                            Allora per come la state mettendo voi poniamo la funzionalità come qualcosa di inversamente proporzionale alla tutela dell'ambiente;risultato come al solito tre se e ma rimane tutto bloccato e passeranno anni...ma non preoccupatevi è una cosa normalissima questa dato che siamo Italiani, infangarsi con le pratiche burocratiche su punti elementari è classico della nostra cultura.

                                                            si tratta di questo ragazzi,
                                                            CITAZIONE
                                                            vorrei l'eolico compatibile con la nostra situazione,invece con la scusa che abbiamo il vento ,ci vorrebbero rifilare quasi tutto l'eolico italiano,così da mantenere integro il loro ambiente,e l'economia che si basa su di esso,e nel frattempo raggiungere gli obbiettivi di kyoto con il nostro sacrificio!

                                                            arrammingu penso che questo lo vogliano un po tutti, ma io vorrei anche la pace e la fine della fame nel mondo...mi capisci?
                                                            io e marco piana, non abbiamo tra i nostri obbiettivi un regime di opressione e di distruzione basato sulle fer. Abbiamo semplicemente un ottica più realista...più funzionale, se così la volete chiamare, il sacrificio ci dev'essere e questo e niente...
                                                            come ho già detto le fer sono solo un primo passo e non condivido le teorie Rifkiane secondo cui con le fer il mondo diventerà il paradiso, c'è molto da sudare e molto sacrificio da parte di tutti.

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