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    Ciao a tutti.
    Credo che questo post ci farà scervellare per un bel po'. <img src=">

    Dunque, pochi giorni fa, facendo alcune prove in una comune cella GDPE con:
    - catodo costituito da tondino di W da 2mm
    - anodo formato da un lamierino di Titanio disposto a C quasi chiusa a cerchio intorno alla parte immersa del catodo
    - il solito K2CO3 in concentrazione pari a 0,3 molare
    credo di aver scoperto una cosa strana, che mi ha sbalordito.

    Premetto che il rapporto superficie anodo/catodo è circa 50cm2 su 0,3cm2, oltre 150:1 a favore dell'anodo, quindi che dovremmo aspettarci una facilità d'innesco al catodo a dir poco spettacolare.

    Poi, dato che non riuscivo a portare il plasma al bianco, nonostante applicassi quasi 400Vcc, restando sotto i 500W di potenza applicata, ho provato ad aumentare la conducibilità dell'elettrolita, ma non mi chiedete per quale motivo, ho deciso di farlo alzando significativamente il Ph della soluzione, per ora non vi dico con cosa.

    Ebbene, arghhhh !!!! <img src=:"> Ho visto una cosa che mai più mi sarei aspettato di vedere!
    Formazione di plasma ALL'ANODO! E quasi indipendentemente dall'effetto punta, per il quale mi sarei aspettato di vederlo sui vertici e su tutto il bordo sottile (0,6mm) del lamierino, e non in chiazze di forma irregolare sulla superficie piatta del lamierino stesso! Certo in diversi punti il bordo (ma non tutto) era 'attaccato' dal plasma, ma in molti altri il plasma era esteso sulle parti lisce e non comprendeva alcun bordo.

    Insomma, una stranissima inversione di anodo catodo, unicamente ottenuta intervenendo sulla chimica dell'elettrolita, dato che ovviamente non ho toccato alcunchè della configurazione elettrica, nè di quella geometrica.

    Ora sto riorganizzando la cosa per fare alcune foto e postarle quanto prima. Intanto ho fornito a Gennaro MGB2 un campione del lamierino con alcune chiazze dove è stato presente il plasma, per vedere di capirne qualcosa di più con l'analisi al SEM.
    Altra cosa curiosa, le chiazze sul lamierino sembravano essere 'passanti', ovvero la loro presenza era corrispondente su entrambi i lati... <img src=:">

    Edited by ElettroRik - 2/7/2007, 17:08
    "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

  • #2
    Ciao Rik,
    qui puoi trovare le foto al microscopio ottico che ho fatto sul tuo campione.
    Il lamierino è stato ultrasonicato in acetone per 10 min per pulirlo un pò.

    http://mio.discoremoto.alice.it/genni

    qui ne posto una dove si vede l'interfaccia tra la zona pulita e quella (più scura) colpita dal plasma.

    image

    Quelle più interessanti non riesco a postarle ma sarebbero da commentare un pò tutte, aspettiamo che gli altri ne prendano visione.

    Per quanto riguarda l'analisi al diffrattrometro a raggi X (non SEM), è in corso la misura ( ne ho fatta una veloce con un angolo di diffrazione (2teta) che varia fra 10° e 90°, ma fin'ora non vedo nessun picco, forse perchè il campione non è perfettamente piano.
    In realtà noi lo usiamo per determinare la composizione delle polveri di MgB2 o per determinare lo spessore dei film, quindi se continua a non dar segnali bisogna ripensare a come posizionarlo.

    Ti, vi, farò sapere.

    Per i quantum:
    ci sentiamo a breve

    Ciao a tutti



    I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
    username: genni.rom
    password: martina

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    • #3
      Interessante ... beh direi su due piedi (ma bisognerebbe aspettare analisi + dettagliate in merito) che dipendentemente dal modello che si adotta per la cella ... vi potrebbe essere una configurazione in cui i "disturbi" appaiono come tensione AC su un condensatore che insiste sull'anodo, in tale maniera e per un determinato duty l'anodo diventa catodo ...
      Solo un brainstorm image

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      • #4
        CITAZIONE (Elektron @ 2/7/2007, 18:13)
        Interessante ... beh direi su due piedi (ma bisognerebbe aspettare analisi + dettagliate in merito) che dipendentemente dal modello che si adotta per la cella ... vi potrebbe essere una configurazione in cui i "disturbi" appaiono come tensione AC su un condensatore che insiste sull'anodo, in tale maniera e per un determinato duty l'anodo diventa catodo ...
        Solo un brainstorm image

        Ciao Elektrom, il tuo intervento mi ha appena fatto accorgere di aver dimenticato di fornire un particolare importante: NESSUN INNESCO al catodo! Solo sfilando il tondino di W per ridurre a meno di 0,5cm la parte di catodo bagnata dall'elettrolita, questo s'innesca. Diversamente, s'innesca l'anodo, ma correnti più elevate, forse perchè non tutto è ricoperto dal plasma.
        "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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        • #5
          hmm... <_<
          Inquietante avere a poche centinaia di metri da casa mia il superlaboratoriosegreto di ElettroRik...
          vacce piano cor plasma, non vorrei sentire il botto una di queste sere

          Ciao Rik <img src=">
          Fabrizio

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          • #6
            CITAZIONE (fyber @ 3/7/2007, 11:47)
            hmm... <_<
            Inquietante avere a poche centinaia di metri da casa mia il superlaboratoriosegreto di ElettroRik...
            vacce piano cor plasma, non vorrei sentire il botto una di queste sere

            Ciao Rik <img src=">
            Fabrizio

            Dài, vieni a prenderti un caffè "al plasma", allora! :woot:

            Edited by ElettroRik - 4/7/2007, 19:40
            "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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            • #7
              Varrebbe la pena di provare con un lamierino di ferro o di altri metalli dello stesso spessore, e anche con soluzioni di varie sostanze (idrato potassico e sodico ) aventi la stessa conducibilità.
              Sarebbe anche utile sapere quanta corrente passava nelle condizioni dell'esperienza.
              Si tratta comunque si un fenomeno interessante, che apparirebbe probabilmente più chiaro se si conoscesse un po' meglio le caratteristiche elettriche della cella, quali resistenza e capacità, per non parlare dell'eventuale induttanza, come ho tentato di fare con i pochi mezzi di cui dispongo.
              Per quanto riguarda la presenza di plasma dalle due parti del lamierino e nello stesso punto, è possibile che l'insorgenza del plasma in una zona riscaldi fortemente il lamierino favorendo una scarica anche dall'altra parte. Questo fatto dovrebbe riscontrarsi più evidentemente adoperando un materale di alta conducibilià termica (rame).

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              • #8
                Azzolina...

                se i plasmi che si formano al catodo ed all'anodo sono uguali (intendo il comune plasma con quello di rik) un bel pò di cose che prima consideravamo importanti adesso vanno a farsi friggere :O

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                • #9
                  Ciao a tutti,

                  vi porto gli spettri analizzati al diffrattometro del titanio (blank e post plasma).

                  image

                  Ad una prima analisi, senza identificare i picchi, si può dire che non ci sia differenza tra i due spettri, a parte l'intensità ma dipende da quanto il campione era allineato rispetto alla radiazione incidente.
                  Sarebbe forse da rifare ma considerando che lo step è di 0.02 gradi e per ogni punto lo strumento conta per 12 secondi , capirete bene che una misura dura una notte intera.

                  Se trovate un database online per l'identificazione dei picchi fatemelo sapere altrimenti ci metterò almeno un mese per farlo da solo.
                  La radiazione incidente è prodotta da un filamento di rame e la sua lunghezza d'onda (della Cu-Kalfa1) è 1.540598 A.
                  I file.dat ve li posto alla fine cosi potete fare tutte le operazioni che volete
                  Dimenticavo: lo strumento non è in grado di identificare elementi o composti che siano presenti in quantità inferiori al 5%.

                  Per rik: non potresti misurare il caricamento del Ti con una misura a 4 contatti??

                  Ciao

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                  File.zip ( Number of downloads: 17 )

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                  • #10
                    CITAZIONE (mgb2 @ 16/7/2007, 12:28)
                    Per rik: non potresti misurare il caricamento del Ti con una misura a 4 contatti??

                    Ciao,
                    non l'ho mai fatto perchè non credo che il Ti come anodo si carichi per nulla.
                    Lo fa quando è al catodo, e diventa blu come il pezzettino campione che ti ho dato. Infatti quello è stato in elettrolisi normale/no-plasma per alcune ore.
                    "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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