Perdite teoriche e pratiche legate al fotovoltaico - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Perdite teoriche e pratiche legate al fotovoltaico

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • Perdite teoriche e pratiche legate al fotovoltaico

    Scusate eventuali imprecisioni dovute alla mia ignoranza ma:
    Io so che i pannelli fotovoltaici hanno un basso rendimento (in teoria tra il 15 e il 20%) e non potendo di certo agire sulle caratteristiche del silicio, mi sto sforzando di capire dove si potrebbe, in modo molto pratico, recuperare un po' di efficenza.
    Un ambito in cio per me si può ottenere qualcosina è il modo in cui sono assemblati i pannelli, ovvero con tante celle in serie a formare un pannello che, a sua volta, è in serie ad altri pannelli per raggiungere le alte tensioni necessarie agli inverters.
    Se questo è vero, in un tetto fotovoltaico abbiamo che l'efficenza è limitata al valore della cella meno performante della serie e se una foglia cade a oscurare anche solo una cella tutte ne risentono.
    Inoltre, l'assemblaggio di più celle comporta comunque la presenza di spazi di giunzione tra le varie celle di un pannello, diminuendo la resa in rapporto alla superficie.
    In ultimo vi sono tutte le resistenze passive di passaggio sulle connessioni e attraverso le celle stesse.
    Qualcuno di voi saprebbe indicarmi più o meno la differenza di rendimento tra un pannello di quelli attualmente in commercio e uno teoricamente formato da una unica grande cella di pari dimensioni?
    Il motivo di tutto questo è che forse c'è un'altro modo per assemblare dei pannelli e se ci fosse un rendimento maggiore potrebbe valere la pena svilupparlo. Ne parlerò più diffusamente se qualcuno mi conferma le mie ipotesi. Grazie.

  • #2
    CITAZIONE (notini @ 7/7/2007, 12:54)
    Scusate eventuali imprecisioni dovute alla mia ignoranza ma:
    Io so che i pannelli fotovoltaici hanno un basso rendimento (in teoria tra il 15 e il 20%) e non potendo di certo agire sulle caratteristiche del silicio, mi sto sforzando di capire dove si potrebbe, in modo molto pratico, recuperare un po' di efficenza.

    La conversione della luce solare in elettricità avviene attraverso materiali fotosensibili che si "eccitano" quando vengono illuminati. In questi materiali vengono a crearsi delle differenze di potenzile tra le parti illuminate e quelle non illuminate: da qui il flusso elettrico...

    L'efficacia di trasforamzione della luce in elettricità determina il famoso rendimento del 15:20% che tu dichiari.

    Altra cosa è il rendimento del "sistema" fotovoltaico in cui abbiamo l'inverter (oltre il 90% di rendimento), il cablaggio dei vari pannelli, la circuitazione dentro i pannelli.

    Sono quindi due cose diverse, con due rendimenti diversi...

    Un unica grande cella? Dal ragionamento che ho fatto puoi capire che non sarebbe una soluzione capace di eliminare il GAP dell'inefficacia della trasformazione della luce in elettricità.

    La grande cella in SILICIO non sarebbe poi più grande di quelle attuali. Più grande potrebbe essere un unico pannello con silicio amorfo, ma il silicio amorfo parte da una bassa efficenza (8:10%); quindi siamo al punto di partenza.

    Quello dell'efficienza però, a mio modo di vedere è un falso problema; basta aumentare la superfice :woot: tanto che i pannelli amorfi in termini assoluti, pare producano più elettricità durante l'anno di quelli a silicio cristallino :woot:

    L'efficenza...
    Soluzioni, Azioni, Risultati per la vita...

    Commenta


    • #3
      >Altra cosa è il rendimento del "sistema" fotovoltaico in cui abbiamo l'inverter (oltre il 90% di rendimento), il cablaggio dei vari pannelli, la circuitazione dentro i pannelli.

      Appunto: mi interessava sapere di quanto differisce il rendimento di un sistema messo in opera rispetto al teorico 15-20% del solo pannello.

      >Un unica grande cella? Dal ragionamento che ho fatto puoi capire che non sarebbe una soluzione capace di eliminare il GAP dell'inefficacia della trasformazione della luce in elettricità.

      L'obbiettivo non è quello di agire sul rendimento del processo fisico ma sulle perdite del sistema dovute alla tecnologia di costruzione e assemblaggio.

      > La grande cella in SILICIO non sarebbe poi più grande di quelle attuali.

      perché? Il wafer di partenza ha sezione tonda, il che significa che per ottimizzare le celle devi tagliarle quadrate producendo scarti antieconomici.

      >Più grande potrebbe essere un unico pannello con silicio amorfo, ma il silicio amorfo parte da una bassa efficenza (8:10%); quindi siamo al punto di partenza.

      Qui sono un po' ignorante, ma se il concetto è sempre quello di sfruttare una serie per ottenere alte tensioni, il discorso non cambia.

      >Quello dell'efficienza però, a mio modo di vedere è un falso problema; basta aumentare la superfice tanto che i pannelli amorfi in termini assoluti, pare producano più elettricità durante l'anno di quelli a silicio cristallino

      Lefficenza reale di un pannello solare va calcolata al netto dell'energia spesa per la sua produzione, il trasporto e l'installazione. Non ha senso montare un pannello che produce meno di quanto è stato speso per realizzarlo.

      Commenta


      • #4
        CITAZIONE (notini @ 28/7/2007, 20:15)
        Lefficenza reale di un pannello solare va calcolata al netto dell'energia spesa per la sua produzione, il trasporto e l'installazione. Non ha senso montare un pannello che produce meno di quanto è stato speso per realizzarlo.

        Bene, sono contento di questa tua presa di coscenza; adesso non ti resta che approfondire tutti i vari temi che hai posto. Nel forum troverai tutte le risposte ai tuoi quesiti.
        Buona permanenza

        F
        <img src=">
        Soluzioni, Azioni, Risultati per la vita...

        Commenta

        Attendi un attimo...
        X