LA NUOVA SARDEGNA, sabato 18 agosto 2007
ENERGIA PULITA
“HO INVENTATO LE PALE EOLICHE DEL FUTURO”
Il prototipo rende il 38 per cento in più rispetto ai sistemi tradizionali
Il brevetto “rivoluzionario” di un giovane “Archimede” sassarese
Di Federico Spano
SASSARI. Quando un personaggio dei fumetti ha un'idea, sulla sua testa viene sempre disegnata una lampadina accesa.
Quando Lino Iacomelli, 34 anni, giardiniere e inventore sassarese, ha avuto l'intuizione che gli ha cambiato la vita, sulla sua testa si è acceso un faro gigantesco.
Secondo lui, con la sua invenzione rivoluzionerà il mondo dell'energia eolica.Tutto è iniziato otto anni fa. Lino Iacomelli stava guardando le regate dell'America's Cup. Quando le barche a vela vanno di bolina, praticamente viaggiano controvento, sfruttando la spinta trasversale.
Perché non sfruttare questo sistema anche nella produzione di energia eolica? Detto fatto.
Iacomelli ha preso le pale e le ha montate su un asse verticale, grazie a un cuscinetto a sfera di sua invenzione. In pratica, con questo sistema, le pale e il generatore possono essere montati su qualsiasi supporto verticale, dai pali dell'illuminazione pubblica, ai serbatoi industriali, dai comignoli delle case, alle ciminiere. Il grande vantaggio della «Turbina Iacomelli», come è stata battezzata l'invenzione, è l'esposizione costante al vento. Inoltre, non solo non ha l'impatto ambientale dei normali generatori eolici, perché si monta su strutture già esistenti, alterando di poco la forma originale, ma può sfruttare anche i venti molto deboli o troppo forti, incompatibili con i sistemi tradizionali. Secondo le simulazioni fatte dagli ingegneri che lavorano al progetto, la turbina «sassarese», a parità di dimensioni, produce fino al 38 per cento di energia in più rispetto a un generatore eolico tradizionale. Numeri più che sufficienti per passare dalla fase di studio alla produzione industriale vera e propria. Ma per questo sono necessari fondi e grossi investimenti.
Lino Iacomelli da tre anni a questa parte sta spendendo per questo progetto tutti i suoi risparmi e tutto ciò che guadagna dall’attività di giardiniere. In un capannone, a Predda Niedda, ha realizzato il suo laboratorio, dove ha creato una piccola galleria del vento e ha messo a punto molte parti del nuovo sistema eolico. Dal generatore, alle pale, che hanno un profilo “rivoluzionario”: consente alla turbina di non essere mai controvento. Inoltre, l'elica può entrare in funzione anche con venti molto deboli, a differenza dei generatori normali, che per partire hanno bisogno di un impulso elettrico e di un vento sostenuto. La velocità dell'elica può arrivare a 1200 rotazioni al minuto, con raffiche superiori ai 120 km/h, condizioni proibitive per le grandi pale attualmente in funzione in mezza Sardegna. Alcuni componenti dell'invenzione devono essere ancora brevettati e per questo Lino Iacomelli ha preferito non pubblicarne le immagini. Attualmente sta ultimando il prototipo che esporrà il prossimo aprile a Ginevra, al salone internazionale delle invenzioni, al quale partecipano centinaia di «Archimede» da tutto il mondo. «L'obiettivo è quello di trovare partner — spiega Iacomelli — che vogliano investire nella nostra idea e dare il via alla produzione. Un industriale milanese mi ha offerto 30 milioni di euro per il brevetto, ma io ho rifiutato, perché questa idea vale molto di più».
Del team che lavora con Lino Iacomelli fanno parte anche la biologa Michela Lorenzo e l'ingegnere elettrotecnico Davide Lampis, entrambi sassaresi. «Questo generatore rappresenta una delle innovazioni del futuro — spiega l'ingegnere —, riuscendo a superare i problemi di impatto ambientale con l'integrazione di questa tecnologia in ambito urbano e suburbano. Le amministrazioni pubbliche, infatti, trarrebbero un grande vantaggio economico, soprattutto .per ciò che riguarda l'illuminazione delle strade». Montando la turbina su un lampione, infatti, secondo lacomelli si potrebbe produrre l'energia necessaria per alimentare i punti luce di una via intera. «Ogni palo trasformato in generatore, con una spesa di circa 1200 euro, potrebbe produrre tra i 700 e i mille watt all'ora — aggiunge Iacomelli —. Mentre un impianto installato su una grossa ciminiera, potrebbe produrre fino a 800 kw/h».
ENERGIA PULITA
“HO INVENTATO LE PALE EOLICHE DEL FUTURO”
Il prototipo rende il 38 per cento in più rispetto ai sistemi tradizionali
Il brevetto “rivoluzionario” di un giovane “Archimede” sassarese
Di Federico Spano
SASSARI. Quando un personaggio dei fumetti ha un'idea, sulla sua testa viene sempre disegnata una lampadina accesa.
Quando Lino Iacomelli, 34 anni, giardiniere e inventore sassarese, ha avuto l'intuizione che gli ha cambiato la vita, sulla sua testa si è acceso un faro gigantesco.
Secondo lui, con la sua invenzione rivoluzionerà il mondo dell'energia eolica.Tutto è iniziato otto anni fa. Lino Iacomelli stava guardando le regate dell'America's Cup. Quando le barche a vela vanno di bolina, praticamente viaggiano controvento, sfruttando la spinta trasversale.
Perché non sfruttare questo sistema anche nella produzione di energia eolica? Detto fatto.
Iacomelli ha preso le pale e le ha montate su un asse verticale, grazie a un cuscinetto a sfera di sua invenzione. In pratica, con questo sistema, le pale e il generatore possono essere montati su qualsiasi supporto verticale, dai pali dell'illuminazione pubblica, ai serbatoi industriali, dai comignoli delle case, alle ciminiere. Il grande vantaggio della «Turbina Iacomelli», come è stata battezzata l'invenzione, è l'esposizione costante al vento. Inoltre, non solo non ha l'impatto ambientale dei normali generatori eolici, perché si monta su strutture già esistenti, alterando di poco la forma originale, ma può sfruttare anche i venti molto deboli o troppo forti, incompatibili con i sistemi tradizionali. Secondo le simulazioni fatte dagli ingegneri che lavorano al progetto, la turbina «sassarese», a parità di dimensioni, produce fino al 38 per cento di energia in più rispetto a un generatore eolico tradizionale. Numeri più che sufficienti per passare dalla fase di studio alla produzione industriale vera e propria. Ma per questo sono necessari fondi e grossi investimenti.
Lino Iacomelli da tre anni a questa parte sta spendendo per questo progetto tutti i suoi risparmi e tutto ciò che guadagna dall’attività di giardiniere. In un capannone, a Predda Niedda, ha realizzato il suo laboratorio, dove ha creato una piccola galleria del vento e ha messo a punto molte parti del nuovo sistema eolico. Dal generatore, alle pale, che hanno un profilo “rivoluzionario”: consente alla turbina di non essere mai controvento. Inoltre, l'elica può entrare in funzione anche con venti molto deboli, a differenza dei generatori normali, che per partire hanno bisogno di un impulso elettrico e di un vento sostenuto. La velocità dell'elica può arrivare a 1200 rotazioni al minuto, con raffiche superiori ai 120 km/h, condizioni proibitive per le grandi pale attualmente in funzione in mezza Sardegna. Alcuni componenti dell'invenzione devono essere ancora brevettati e per questo Lino Iacomelli ha preferito non pubblicarne le immagini. Attualmente sta ultimando il prototipo che esporrà il prossimo aprile a Ginevra, al salone internazionale delle invenzioni, al quale partecipano centinaia di «Archimede» da tutto il mondo. «L'obiettivo è quello di trovare partner — spiega Iacomelli — che vogliano investire nella nostra idea e dare il via alla produzione. Un industriale milanese mi ha offerto 30 milioni di euro per il brevetto, ma io ho rifiutato, perché questa idea vale molto di più».
Del team che lavora con Lino Iacomelli fanno parte anche la biologa Michela Lorenzo e l'ingegnere elettrotecnico Davide Lampis, entrambi sassaresi. «Questo generatore rappresenta una delle innovazioni del futuro — spiega l'ingegnere —, riuscendo a superare i problemi di impatto ambientale con l'integrazione di questa tecnologia in ambito urbano e suburbano. Le amministrazioni pubbliche, infatti, trarrebbero un grande vantaggio economico, soprattutto .per ciò che riguarda l'illuminazione delle strade». Montando la turbina su un lampione, infatti, secondo lacomelli si potrebbe produrre l'energia necessaria per alimentare i punti luce di una via intera. «Ogni palo trasformato in generatore, con una spesa di circa 1200 euro, potrebbe produrre tra i 700 e i mille watt all'ora — aggiunge Iacomelli —. Mentre un impianto installato su una grossa ciminiera, potrebbe produrre fino a 800 kw/h».
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