Le cattedrali dello spreco - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Le cattedrali dello spreco

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • Le cattedrali dello spreco

    Sostituire la lampadina ad incandescenza con una costosa lampada fluorescente allo scopo di risparmiare qualche kilowattora e poi si scopre che nelle pubbliche amministrazioni c'è spreco di GIGAWATTORA.

    Esempio lampante:
    Le ex-IPPABB di Milano, ora diventate istituti per la cura della persona anziana, sono come ospedali che ospitano persone anziane.
    Il riscaldamento è affidato ad una centralona termica di presa per i fondelli, una sola cattedrale che riscalda diversi palazzoni, però per portare l'acqua calda in giro nei sotterranei che collegano i palazzi occorrono chilometri di tubature e li c'è dispersione di calore anche con la cosidetta coibentazione.
    Poi, non tutti sanno che negli anni passati per molti anni le tubature non erano coibentate, si diceva che non c'erano stanziamenti per coibentare le tubature.

    Però gli stanziamenti per comprare il gasolio superfluo c'erano, e anzi, essendo un ente pubblico e non privato, chi comandava là aveva interesse a mangiarci sopra, fa niente se il sistema collassa nei debiti, tanto l'ente non appartiene a nessuno perchè pubblico, e cosi strumenti di misura manomessi per gonfiare le cifre.

    Ma le truffe non ci interessano in questa discussione, ci interessa sapere che il riscaldamento deve essere DECENTRALIZZATO e non concentrato.

    Se una SOLA centrale termica scalda tutto l'universo è logico che il fuochista diventa un deo dell'olimpo, quindi c'è anche un discorso politico cioè il fuochista vuole sentirsi importante, non è casuale che il capo manutenzione là è un fuochista mezzo analfabeta e non un elettricista, se poi ipotesi c'è da fare un impianto elettrico complesso, non c'è problema: si chiama l'appalto esterno che costa una barca di soldi e l'elettricista interno cambia solo le lampadine di scemo.
    Se poi l'impresa appaltatrice costa una barca di soldi che importanza ha ?

    Tanto sono soldi pubblici, cioè dei cittadini.

    Se l'ente pubblico va in passivo o in attivo, sempre lo stipendio del direttore generale non cambia e l'Italia va a rotoli, diverso è il discorso in una società privata dove se il direttore generale sbaglia viene mandato via a pedate.

    Dunque il riscaldamento dell'ospedale o istituto geriatrico deve essere DECENTRATO e non concetrato.

    Dunque il fuochista non deve essere considerato un essere soprannaturale e anzi, non dovrebbe neanche esistere, infatti nelle normali costruzioni civili ad uso abitativo ogni palazzo possiede una sua centralina automatizzata, le prese per i fondelli non esistono.

    Qualcuno che abita a milano vada a visitare il centralone-cattedrale che c'è in piazza delle "Bande Nere" a Milano, si accorgerà subito che c'è una cattedrale che non serve a niente (meno) e a dirigere questa cattedrale c'è uno squadrone di deficienti ignoranti identificabili col nome di "fuochisti".

    Si parla tanto di risparmiare la briciola in casa propria e poi c'è massacro di tasse per mantenere gli sprechi pubblici, secondo me prima si dovrebbe provatizzare tutto ciò che è privatizzabile e poi si risparmia la briciola in casa propria.

    PRIMA mettere a posta la politica e poi risparmiare le briciole in casa propria.

  • #2
    Stranger, non penso che la gente qui apprezza l'uso di questo spazio per fare denuncie, ed accuse con tanto di nome e cognome.

    Non sono favorevole alla decentralizzazione delle caldaia, la AEM Calore & Servizi, ha tanti grossi impianti di teleriscaldamento totalmente automatizzate che sono gestiti dalla centrale di Famagosta.

    Commenta


    • #3
      se uno vuole speculare lo fa sia con la caldaiona che con le caldaiette...
      il discorso centralizzato-autonomo è una diatriba aperta soprattutto nei condomini dove l'autonomo prevale per eliminare i problemi dei costi da dividere e della differente distribuzione del calore, entrambe problematiche ampiamente risolvibili al giorno d'oggi.
      Il rendimento dei due tipi di impianti andrebbe verificato attentamente, da una parte i piccoli impianti hanno perdite limitate per il trasporto del calore, ma anche funzionamento tendenzialmente molto intermittente e quindi spreco di combustibile in accensione-spegnimento, oltretutto hanno spese di manutenzione e controlli annuali per ogni unità, quello centralizzato ha perdite per il trasporto che però possono essere limitate mediante tubi ben isolati, hanno un solo controllo annuale e manutenzione ad un sigolo impianto, c'è la possibilità di mettere caldaie in parallelo per farle lavorare sempre al carico corretto e in caso di manutenzione o guasto si può comunque mantenere l'impianto attivo, l'efficienza di una caldaia media è tendenzialmente superiore a qulla di una piccola o molto piccola... Non da trascurare la possibilità di decentrare impianti di adduzione combustibile, e soprattutto rilascio dei fumi

      Commenta

      Attendi un attimo...
      X