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SISTEMA A FALDA O ACQUA-ACQUA

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  • SISTEMA A FALDA O ACQUA-ACQUA

    vorrei chiarire grazie al vs intervento che cosa s'intende per sistema geotermico.
    Sto trattando un'abitazione che sfrutta la falda dell'alta padania (verona) a 50 mt di profondità, pompa di calore ad inversione estate-inverno, integrato da solare e piccola caldaia a condensazione per le punte di bisogno. Ho letto che i circuiti a falda (acqua-acqua) sono quelli che garantiscono la resa energetica migliore. E' vero? D'altro canto i puristi del geotermico non definiscono questo impianto appunto geotermico.
    Inoltre mi domando se è vero che avendo la fortuna di trovare una falda-lago-fiume in senso assoluto i costi dell'impianto sono inferiori (anche di molto) non essendo necessario trivellare fino a 150 mt installando 10-15 sonde... E' vero?
    Ringrazio molto.

  • #2
    Delle falde si occupa la geologia, dunque una pdc ad acqua di falda per me è correttamente definito come un sistema geotermico.
    CITAZIONE
    Inoltre mi domando se è vero che avendo la fortuna di trovare una falda-lago-fiume in senso assoluto i costi dell'impianto sono inferiori (anche di molto) non essendo necessario trivellare fino a 150 mt installando 10-15 sonde...

    Intanto, 10-15 sonde a 150 metri serviranno un condominio, non certo una casa (forse un castello). Se vuoi sostituire tali sonde con acqua di falda dovrai scavare un gran bel pozzo che ti garantisca una notevole portata d'acqua, anzi due (uno di prelievo e uno di immissione). Se invece hai un lago o un fiume io ci metterei immersa una bella e lunga serpentina di scambio...ma il lago o il fiume dovranno essere tuoi...

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    • #3
      Nella progettazione di impianti in tecnologia pompa di calore è stata adottata circa una trentina di anni fa la convenzione di suddividere le tipologie di apparati in relazione alla sorgente calda.
      Sono state definite tre tipi di PDC aria/XXXX, acqua/XXXX e terra/XXXX, dove XXXX può essere aria o acqua.
      A loro volta le PDC terra/XXXX si suddividono a seconda delle sonde di captazione in verticali (diffuse in Svizzera, Svezia e Germania) ed orizzontali (diffuse sopratutto in Francia).
      Nella trattazione delle PDC, a quelle terra/XXXX è stata data la denominazione di geotermiche.
      Si tratta quindi di una prassi e non di un dato assoluto, ben sapendo che anche l'acqua di falda e le sue caratteristiche vanno studiate secondo i dettami delle scienze geologiche.
      D'altronde anche io mi sono dovuto inventare un nuovo termine per i miei impianti "aria geotermica"!!!!!!!!
      In presenza di una falda abbastanza costante e relativamente profonda, oltre dieci metri, le PDC acqua/XXXX possono avere un rendimento maggiore rispetto alle altre.
      Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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      • #4
        Il termine geotermia ha il significato letterale di utilizzo della terra per la produzione termica.
        Le prime e più importanti applicazioni di questa scienza sono legate alla produzione di vapore per poi ottenere con delle turbine l' energia elettrica esempio di questa applicazione la centrale di lardarello.
        L'applicazione della geotermia per il riscaldamento degli edifici è invece più recente ed è correttamente definita come " geotermia a bassa entalpia" proprio per le relativamente piccole quantità di energie in gioco.
        E' perfettamente corretto definire come geotermiche anche le pdc che sfruttano l'acqua di falda in quanto essa è da considerarsi solo un vettore di energia che scambia calore con il terreno e viene utilizzata per trasferirlo allo scambiatore della pdc (evaporatore o condensatore a seconda del ciclo).
        I rendimenti più elevati di questo tipo di impianti sono legati ai livelli delle temperature di funzionamento:
        nel geotermico con sonde verticali o orizzontali lo cambiatore è solitamente dimensionato per temperature di ingresso nella pdc del fluido di 0°C perchè il fluido stesso percorre un circuito chiuso e quindi attraversando le sonde non si scalda a livelli superiori (teoricamente si potrebbe realizzare sonde più lunghe o più numerose ma si renderebbe antieconomico);
        nell'impianto con acqua di falda la temperatura di ingresso del fluido ha solitamente livelli più alti (dipende dal tipo di falda ma in pratica si può considerare tra i 12 e gli 8 °C) in più nel periodo estivo è possibile anche realizzare free-cooling con semplici scambiatori raffrescando con il solo costo di funzionamento delle pompe di circolazione ed infine il COP delle macchine è favorito dal più piccolo salto di temperatura tra le due sorgenti di funzionamento.

        dal punto di vista economico se c'è disponibilità della falda costa meno realizzare un pozzo di portata adeguata che fare più sonde verticali geotermiche.

        naturalmente non è tutto oro quello che luccica, un impianto con acqua di falda deve sottostare alla concessione di sfruttamento dell'acqua di sottosuolo (in lombardia anche le sonde verticali che intercettano le falde sono soggette a concessione) e si paga in base alla quantità di acqua prelevata, in più è oppprtuno prevedere uno scambiatore tra il pozzo e la pdc per ridurre i rischi di intasamento e semplificare le manovre di manutenzione ed infine i costi di pompaggio sono maggiori che per un geotermico con sonde.

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