equita'

vi suggerisco una riflessione:

Primo caso:
-Ho il riscaldamento ad olio pesante ==> inquino molto e pago l' iva al 20%
-Uso il gas per acqua calda e piano cottura ==> inquino poco e pago l'iva al 10%
Totale : riscaldamento iva al 20% , acqua calda e piano cottura iva al 10%

Secondo Caso:
-Ho il riscaldamento ad gas ==> inquino poco e pago l' iva al 20%
-Uso il gas per acqua calda e piano cottura ==> inquino poco e pago l'iva al 20%
Totale : riscaldamento, acqua calda e piano cottura iva al 20%

Morale: se inquino poco pago il 10% in piu' di iva su acqua calda e piano cottura !!!!

Secondo voi e' equita' ???

[nll]

Il secondo caso è solo se hai il gas con un unico contatore per uso promiscuo. Purtroppo la Legge è così interpretata (sì, si tratta dell'interpretazione che è stata data a suo tempo e continua, per "uso e consuetudine" ad essere applicata), a causa di una mancata specificazione di come considerare consumi quando si riferiscano a utilizzi sottoposti a diverso regime fiscale.

Per usi domestici (acqua calda sanitari e cucina) entro la fascia ridotta la tassazione dovrebbe essere (vado a memoria, occorre verificare) del 4%, aumentando il divario che hai citato.

La soluzione immediata potrebbe essere quella di separare l'impianto di riscaldamento da quello per usi domestici... ma ne vale la spesa? (considera anche il doppio pagamento del nolo contatore e le quote fisse).

Altra soluzione è spingere perché finalmente venga riconosciuta una quota per l'uso domestico del gas: d'estate, quando è pure vietato accendere il riscaldamento, perché considerarlo ancora uso promiscuo? D'inverno, dopo uno "storico" estivo dei consumi per esclusivo uso domestico del gas, perché non estrarre quella media di consumo e tassarla con l'IVA agevolata?
E' una proposta che si potrebbe portare avanti a qualche parlamentare sensibile all'argomento e alle associazioni dei consumatori.