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Nuovo impianto: Scambio sul Posto Vs Accumulo

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  • Nuovo impianto: Scambio sul Posto Vs Accumulo

    Buonasera.

    Sto considerando l'installazione di un impianto fotovoltaico da 3kWp, mirando pricipalmente all'autoconsumo dell'energia.
    Impianto installato in provincia di Pavia. Consumi annui attuali: ~2500kWh

    Da una prima stima, assumendo l'installazione di una batteria Tesla Power Wall II, pur considerando il contributo a fondo perduto della Regione Lombardia e il rimborso del 50% della parte rimanente, pur assumendo una durata della batteria di 10anni (caso ottimo, senza guasti intermedi) direi che l'installazione della batteria non e' economicamente conveniente.
    In aggiunta, utilizzando i pannelli in estate per il condizionatore, avrei generazione e consumo durante la giornata, no/ridotta esigenza di accumulo.
    L'accumulo sarebbe piu' interessante in inverno, ma a fronte di un minor numero di ore di insolazione.

    Sulla base di queste considerazioni e qualche calcolo veloce mi orienterei preferibilmente verso una soluzione a Scambio Sul Posto. Che ne pensate?

    A tale proposito ho comunque dubbi che, pur leggendo qua e la, non sono stato in grado di dissipare.

    In particolare, dal sito Il contratto di scambio sul posto - Utilità: fornitura energia elettrica e gas naturale per le imprese leggo che

    "L’Autorità per l’Energia Elettrica e per il Gas ha stabilito che l’utente, azienda o privato, fruitore di questa tipologia di scambio può scegliere tra le seguenti opzioni:
    1- sfruttare come credito per gli anni successivi l’energia prodotta dall’impianto e non consumata
    2- avere una retribuzione annuale dell’energia prodotta in eccesso”


    E' corretto intendere il punto 1 come una forma "accumulo" effettuato dal Gestore del Servizio Elettrico?
    Come vengono conteggiati i KW immessi nella rete, rispetto a quelli poi utilizzati quando richiesti?

    Ringrazio anticipatamente e porgo i piu' cordiali saluti.
    Flwy

  • #2
    Ci sono già discussioni sull'argomento ma provo a chiudere velocemente.
    Quello che hai citato ai punti 1 e 2 riguarda l'eccedenza, è una cosa marginale dello Scambio sul Posto.
    La cosa principale dello SSP è che l'energia che tu prelevi durante l'anno e che immetti durante l'anno (è l'energia scambiata, tu la immetti e la prelevi in tempi diversi, ma nell'arco dell'anno) ti viene pagata circa l'80% di quanto l'hai pagata in bolletta (ovviamente per la parte variabile, i costi fissi li pagheresti comunque) .
    Quindi lo SSP puoi vederlo come un sistema di accumulo (l'accumulo è la rete), perdendoci circa il 20% nell'operazione.
    Se si considera l'anno solare si capisce subito che lo SSP ha una capienza infinita, cioè quello che produci in estate puoi utilizzarlo d'inverno.
    Con i normali accumuli questo non puoi farlo e, calcoli alla mano, c'è anche la possibilità che non si rientri mai dall'investimento.
    Non credere ai venditori.
    Metti un impianto da 3 kW, o anche meno (che produca i tuoi 2500 kWh che consumi), e vedrai che rientrerai dall'investimento in circa 7 anni.
    Con l'autoconsumo normale preleverai già 1000 kWh in meno (risparmio in bolletta) e gli altri 1500 li scambi.
    Se metti impianto più grande aumentano le eccedenze, che vengono pagate poco e devi anche dichirararle ai fini IRPEF.
    Impianto FV da 2,7 kWp, 15 pannelli SHARP NU 180W, inverter SMA SB2500, Azimut 162,2°, Tilt 17°.
    attivo dal 06/12/2008, 2° CE, SSP (posizione lat. 45,47N, long. 10,26E)

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    • #3
      [QUOTE=egimark;119909613]

      La cosa principale dello SSP è che l'energia che tu prelevi durante l'anno e che immetti durante l'anno (è l'energia scambiata, tu la immetti e la prelevi in tempi diversi, ma nell'arco dell'anno) ti viene pagata circa l'80% di quanto l'hai pagata in bolletta (ovviamente per la parte variabile, i costi fissi li pagheresti comunque) .

      Premetto che non voglio entrare nella diatriba fra chi è pro e chi è contro l'accumulo; men che meno ho intenzione o interesse a far cambiare idea a flwy.
      Volevo solo dire non è possibile stabilire una correlazione fra quello che paghiamo in bolletta e quello che percepiamo con lo SSP.
      Lato SSP, il prezzo dell'energia scambiata lo stabilisce l'ARERA, mentre il prezzo dell'energia immessa è determinato dal Mercato Elettrico.
      Lato bolletta, ci sono centinaia di venditori di energia ognuno dei quali decide i prezzi come meglio crede.
      Il GSE per calcolare il contributo in conto scambio ha solo bisogno di sapere quanta energia prelevi e quanta ne immetti, ma non gliene può fregare di meno di vedere le tue bollette e nemmeno di sapere chi sia il tuo fornitore di energia elettrica.
      Viceversa, il tuo fornitore di energia elettrica non sa nemmeno (e non è tenuto a sapere) che hai un impianto fotovoltaico.
      Perciò non c'è nessun legame tra quello che paghiamo in bolletta e quello che riceviamo dal GSE.

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      • #4
        Se non conosci lo SSP evita di parlarne.
        "Volevo solo dire non è possibile stabilire una correlazione fra quello che paghiamo in bolletta e quello che percepiamo con lo SSP."
        Il CUsf (è uno dei 2 termini che compone il contributo di scambio dello SSP) contiene le stesse voci che paghiamo in bolletta, per dirtene alcune: Asos, Arim, UC3, UC6, PD, sigma3.
        Il secondo termine è il prezzo di mercato dell'energia (PUN per prelievi e MGP per immissioni) che determinano anche l'andamento del PE (prezzo dell'energia) in bolletta, stabilito dall'ARERA per chi è ancora nel mercato tutelato, dal fornitore per chi è nel libero (ma che comunque deve seguire il prezzo di mercato).
        Quindi c'è una correlazione diretta tra quanto si paga in bolletta e rimborso SSP.
        Impianto FV da 2,7 kWp, 15 pannelli SHARP NU 180W, inverter SMA SB2500, Azimut 162,2°, Tilt 17°.
        attivo dal 06/12/2008, 2° CE, SSP (posizione lat. 45,47N, long. 10,26E)

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        • #5
          Evviva la cortesia. Grazie per il ripasso ma lo SSP penso di conoscerlo discretamente. Se mi mandi le tue letture 2017 o 2018 te lo posso dimostrare.
          Dire che ti restituiscono l'80% della parte variabile è semplicemente sbagliato. Vorrebbe dire che se il tuo fornitore ti aumenta il prezzo dell'energia, il GSE dovrebbe adeguarsi aumentandoti il compenso. Ma dai.
          E poi anche quello che ti restituisce il GSE può variare da impianto a impianto. Non è mica detto che siano sempre i soliti 0,12 €/kWh: c'è chi può prendere ben di più o ben di meno.

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          • #6
            Originariamente inviato da Alexxxx Visualizza il messaggio
            ...... Grazie per il ripasso ma lo SSP penso di conoscerlo discretamente. ..............
            Da quello che scrivi si evince il contrario.
            Se aumentano le voci "trasporto e gestione del contatore" e "oneri di sistema" (in bolletta) automaticamente aumenta il CUSf e quindi il rimborso SSP.
            Se aumenta il dispacciamento automaticamente aumenta il CUSf e quindi il rimborso SSP.
            Se sei nel secondo scaglione di consumo in bolletta paghi di più gli oneri di sistema ma anche il CUSf è maggiore
            Per il prezzo dell'energia, di questo esiste un mercato, per cui:
            1) nel mercato tutelato l'ARERA stabilisce il prezzo nelle bollette ovviamente in funzione del prezzo di mercato
            2) nel mercato libero è il fornitore che ti propone il prezzo del'energia che può essere anche sottocosto (per un limitato periodo di tempo) o "caro" ma tendenzialmente sarà sempre in linea col prezzo di mercato.
            Impianto FV da 2,7 kWp, 15 pannelli SHARP NU 180W, inverter SMA SB2500, Azimut 162,2°, Tilt 17°.
            attivo dal 06/12/2008, 2° CE, SSP (posizione lat. 45,47N, long. 10,26E)

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            • #7
              attualmente nel Mercato tutelato a quanto ammonterebbe il rimborso per lo SSP?
              Non so se varia anche in funzione di altri parametri tipo potenza, ecc.
              In caso per:
              contatore da 6 kW
              1700 kWh prelevati
              650 kWh immessi

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              • #8
                Il calcolo si fa su base annua, usando i numeri ad oggi disponibili per il 2019
                0,053 di Cusf
                0,059 di MGP medio
                somma e moltiplica per 650.
                Impianto FV da 2,7 kWp, 15 pannelli SHARP NU 180W, inverter SMA SB2500, Azimut 162,2°, Tilt 17°.
                attivo dal 06/12/2008, 2° CE, SSP (posizione lat. 45,47N, long. 10,26E)

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                • #9
                  Originariamente inviato da egimark Visualizza il messaggio
                  Il calcolo si fa su base annua, usando i numeri ad oggi disponibili per il 2019
                  0,053 di Cusf
                  0,059 di MGP medio
                  somma e moltiplica per 650.
                  quindi circa 0.112 €/kWh

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                  • #10
                    Grazie infinite!
                    Flwy

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                    • #11
                      [QUOTE=egimark;119910134]Da quello che scrivi si evince il contrario.

                      Aridaje. Posso tentare di argomentare senza essere aggredito?
                      Tutto ciò che scrivi nel tuo intervento è corretto. Ma secondo me non è completo.
                      Hai trascurato tutta una serie di elementi di variabilità che a mio avviso fanno saltare quella correlazione dell'80% tra quanto paghiamo e quanto ci viene restituito dal GSE.
                      Lato bolletta: il mercato tutelato forse sparirà fra mesi, ma intanto sul mercato libero abbiamo già una giungla di offerte.
                      E' noto che spesso fanno l'offerta conveniente per accalappiare il cliente, e poi, passati 12 mesi, nove volte su dieci arriva la stangata di aumento sulla componente energia.
                      E poi non si può non menzionare la trappola delle biorarie, che se ti scappa di consumare troppo nella fascia costosa ti scorticano vivo.
                      Ecco, pensare che le centinaia di offerte presenti sul mercato siano tutte allineate con le tariffe ARERA è, a mio parere, un po' ottimistico.
                      Ma anche se fossimo in regime tutelato perfetto, un'unica tariffa uguale per tutti, c'è la parte del GSE che ha delle oscillazioni non trascurabili.
                      L'energia immessa assume prezzi diversi in base alla locazione geografica dell'impianto (zone di mercato Terna), nonché in base agli stili di consumo di ciascuno di noi.
                      Il CUSf medio che fissa il prezzo dell'energia scambiata può oscillare tra un valore minimo e un valore massimo nei seguenti modi:
                      Quando Ep<1800 kWh => CUSf med = CUSf min = 0,04355 €/kWh (2018)
                      Quando Ep-Ei>1800 kWh => CUSf med = CUSf max = 0,08045 €/kWh (2018)
                      In tutti gli altri casi => CUSf min < CUSf med < CUSf max.
                      Ci sono poi due casi estremi teorici, che cito per completezza.
                      Quando Ep=0 non c'è scambio ma il GSE riconosce circa 6 c€/kWh sotto forma di eccedenze tassabili.
                      Quando Ei=0 non c'è scambio ma nemmeno immissione e il GSE non riconosce una lira.
                      A questo punto immaginiamo un utente in zona centro sud (PMGP basso) che nel 2018 abbia prelevato (scambiato) 1200 kWh e immesso 3000 kWh.
                      Questa persona avrà ricevuto dal GSE 10 c€/kWh circa.
                      Invece un utente in Sicilia (PMGP alto) che nel 2018 abbia prelevato 3000 kWh e immesso (scambiato) 1200 kWh avrà ricevuto 15 c€/kWh circa.
                      Per concludere, gli sbilanciamenti tra diverse tariffe sul mercato e la disomogeneità dei rimborsi GSE smentiscono, a mio parere, la regola secondo cui il GSE ci restituisce circa l'80% dei costi variabili in bolletta.

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