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regolatore di carica eolico e fotovoltaico

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  • #91
    Per la compensazione ne avevo già accennato nel messaggio 55 (qua: http://www.energeticambiente.it/fai-...#post118972480)
    Io sconsiglio caldamente NTC et simila (ci vogliono circuiti un poco più complessi, comprendenti serie-parallelo con reistenze, ecc.), a favore dei semplici diodi.
    (Certo si può usare un sensore preciso.. ma non mi sembra questo il caso..)

    Occhio che se hai optato per lo zener per ricavare il "riferimento" a V/2.. e non per le due resistenze, il tuo riferimento varia con la variazione in temperatura dello zener.. e ciò significa che anche il punto di lavoro (circa la regolazione) seguirà questo andamento.. con in mezzo un eventuale bel guadagno.
    NB gli zener possono avere coefficienti positivi o negativi. Dipende sopratutto dal loro valore, ma anche dalla corrente di lavoro (resistenza differenziale.. e pappardelle simili...).

    Anche per questo consigliavo il partitore resistivo (considerate che a volte non scrivo tutte le sfumature.. ma comunque mi girano sempre per il cervello: se punto il dito verso una direzione, sicuramente hanno pesato sulla mia scelta...)
    Con quest'ultimo ci si riconduce praticamente alla stabilità della alimentazione dell'OP

    In tal caso rimangono i diodi che mettiamo o abbiamo già sul ramo del partitore di taratura..
    (e come già detto circa i diodi: la deriva termica è sufficientemente simile a quella di una cella.. e ovviamente dello stesso segno!)
    Ultima modifica di gattmes; 17-08-2009, 13:44.
    Fare si può! Volerlo dipende da te.

    Consulta e rispetta il REGOLAMENTO

    Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
    Gas 100% fossile, elettricità 30...100% rinnovabile. Transizione ecologica? Passa all'induzione!

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    • #92
      Non finirò mai di ringraziarti! Mi stai proprio mettendo in condizione di fare bene il lavoro colmando tutte la mei lacune. Quindi usando lo zener sarebbe meglio; ovviamente uno zener che abbia l'effetto cascata a VCC/2 ovvero se utilizzo un 7809 lo zener dovrebbe essere da 4,5V. Quel link gli devo dare proprio un'occhiata ma non adesso. Oggi è stata una giornata afosa che sudavo solo a star fermo e il caldo non l'ho mai sopportato.
      Ah oggi ho rigirato i piadini dell'integrato come mi avevi suggerito.

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      • #93
        In questo sito:
        SCC2 10 Amp Solar Charge Controller
        trovate un regolatore di carica con compensazione della temperatura.
        Dovrebbe essere facile tradurre il concetto per il nostro circuito. Potrei farlo io, ma ora fa troppo caldo. Sudiate voi gente, studiate.

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        • #94
          Me lo stampo subito e me lo leggo in giardino. Grazie Andy48.

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          • #95
            Originariamente inviato da Lele183
            ....Quindi usando lo zener sarebbe meglio; ovviamente uno zener che abbia l'effetto cascata a VCC/2 ovvero se utilizzo un 7809 lo zener dovrebbe essere da 4,5V.....
            NO
            ho scritto esattamente l'opposto (anche tu non leggi bene quello che scrivo?):


            Originariamente inviato da gattmes
            Occhio che se hai optato per lo zener per ricavare il "riferimento" a V/2.. [omissis]
            NB gli zener possono avere coefficienti positivi o negativi. Dipende soprattutto dal loro valore, ma anche dalla corrente di lavoro (resistenza differenziale.. e pappardelle simili...).

            Anche per questo consigliavo il partitore resistivo...
            All'inizio ho poi scritto:
            Io sconsiglio caldamente NTC et simila [omissis], a favore dei semplici diodi
            semplici "diodi", non zener, ma semplici diodi!

            E come ho già detto anche nel post 55:
            un diodo (semplice, normale: no zener, tunnel, schottky, ecc. , ma NORMALE) = una cella al piombo.

            Ergo se una bat è sei celle... metti 6 diodi sul ramo che va al partitore e ci sei
            Occhio (l'ho già scritto.. ripetiamolo) che TUTTI I DIODI CHE SONO VERSO IL PARTITORE (non sto parlando di quello V/2.. ma di quello con la taratura!!!) partecipano ai mV a grado, quindi dato che c'è già D1, verso R1 quanto ne dovrai aggiungere?

            NB ho scritto verso R1, non verso lo stabilizzatore VR1.. se li metti semplicemente in serie a D1 fanno caduta anche per la tensione di alimentazione.. invece in serie a R1 li compensi "staticamente" con la taratura (e anche questo l'ho già scritto) ma dinamicamente "pesano" come mV a grado

            E direi che ho già scritto che devono essere termicamente accoppiati alla bat.
            Se rimane difficile per via di D1.. allora "duplicalo" staccando R1 da li... e collegandola più "remotamente" verso la bat (non a 10km!) ..al suo positivo.. e tramite la catena di diodi (NORMALI!!!!) "compensatori" (es presenti nel "vano" batteria)

            -------------------

            Circa il partitore per V/2 ho avvisato che se lo fai con le 2resistenze+2condensatori (UGUALI), allora si muove in temperatura con la stessa legge con cui si muove l'alimentazione dell'operazionale (diviso 2, ovviamente).. ovvero ben poco se usi un buon VR1.
            Viceversa SEGUE l'andatura termica dello zener.
            Dato che V/2 fa da riferimento al controllo di tensione (via R10) SE NON STA FERMA provoca una variazione ANCHE (<- in aggiunta!) lei sul punto di taratura.

            Sto dicendo che in tal caso hai due reti indipendenti che eseguono una variazione con la temperatura (se metti anche i diodi in serie a R1)
            Ma visto che per quella "zener" (se non adotti le resistenze+condensatori in sua sostituzione, come io consiglio) non sai:
            1) di quanto varia
            2) se aumenta o diminuisce (coefficiente positivo o negativo)
            3) il guadagno (anche se si potrebbe calcolare..) che c'è.. compreso quello di "parzializzazione"
            ...non sai se compensa anche lei.. se lo fa poco.. lo fa troppo... o se invece lo fa a rovescio (quindi non compensa, ma "aggrava").. quindi non sei in grado di decidere quanto e come compensare con gli altri diodi.

            Quindi non complicarti la vita:
            1) elimina lo zener e fai il partitore V/2 con 2 R e 2 C e non toccare più "li"! Così è circa stabile (sufficientemente) in temperatura (c'è una minima compensazione dovuta a D1)
            2) se vuoi compensare.. aggiungi diodi (ho già scritto che devono essere normali? Si? Bene..) in serie a R1... in modo che ogni cella vorrebbe una tensione che scende di -2..-2,5mV (e visto che sono in serie)..e ogni diodo fa scendere la tensione che vede il partitore (di taratura) di altrettanto..
            Ultima modifica di gattmes; 19-05-2010, 10:45.
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            • #96
              Si è vero, non ho letto bene il tuo post e me ne scuso per questo.
              Quindi dovrei fare in modo che D1 sia a contatto termicamente con la batteria ed aggiungere altri 5 diodi normali verso R1 e non verso VR1 sempre a contatto termico con la batteria. Sostituire il diodo zener con una resistenza dello stesso valore di R4 e splittare in due il condensatore C2.
              Spero di aver capito bene. La soluzione di fare due reti staccate mi piace; rende più facile la realizzazione. E come avevi scritto in un altro post (non ricordo se quale) "Avvolte le soluzioni più semplici sono le più geniali". Solo che vorrei capire meglio il comportamento dei diodi con la temperatura..... ho trovato il riferimento sul libro di elettronica che mi ero procurato ora potrò conoscere meglio. Mi scuso ancora per prima e Ti ringrazio francamente da solo non ci sarei mai arrivato.

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              • #97
                Quindi ... D1 sia a contatto termicamente con la batteria ed aggiungere altri 5 diodi normali verso R1 e non verso VR1 sempre a contatto termico con la batteria. Sostituire il diodo zener con una resistenza dello stesso valore di R4 e splittare in due il condensatore C2.
                Si.. ora ci siamo!

                La soluzione di fare due reti staccate mi piace; rende più facile la realizzazione.
                Probabilmente è meglio: lascia D1 dov'è.. scolleghi R1 da "li"... e la colleghi al positivo delle bat tramite la catena di diodi.

                NB meglio compensare un po meno che un po troppo.. quindi se metti qualche diodo in meno direi che è ok (e + semplice)

                --------------------------------

                Per il diodo.. vediamo ad esempio questo 1N4148 della Fairchild:
                http://www.datasheetcatalog.org/datasheet/fairchild/1N4148.pdf'
                a pag 3 in alto a destra c'è la Forward voltage Vs temperature.
                .. Notiamo maggiori variazioni con corrente bassa e minori con alta...

                -Se prendiamo la curva 25 e quella 65..diciamo che siamo sui 50mv di differenza, quindi:
                65-25=40C... mV a grado=50mV/40=1,25
                -Se calcoliamo con -40...mmmmhhh.. qui abbiamo mediamente oltre 100mV, quindi:
                25-(-40)=65C 100mV/65C=1,54mV/C

                Da una parte la corrente del partitore (quello con R1) è bassa.. dall'altra non si arriva a -40... inoltre ricavare dal grafico è impreciso... diciamo che stiamo intorno a 1,5...2mVmax a grado (meglio considerare di più... tanto è preferibile compensare meno)

                PS questo è un esempio di come ricavarla dai datasheet!
                Fare si può! Volerlo dipende da te.

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                • #98
                  Scusa Gattmes.... un'attimo...... Ahh ora ho capito!!!
                  Quindi, al posto di fare il nuovo ramo con 6 diodi è preferibile farne con 5 o 4 (un attimo non avevo capito dove avevi preso il dato dei 50mV ma adesso è chiaro hai fatto ad occhio la media dell'andamento del grafico giuto?). La scelta di calare i diodi è dovuta dal fatto che la compensazione (come hai detto nel post 55) deve essere di 2mV a grado per elemento della batteria. Ma noi non abbiamo dati precisissimi quindi è preferibile regolare di meno per sicurezza e direi che, se con dei diodi 1N4148 siamo al max 2mV a grado, allora 5 diodi dovrebbero andare bene (con diodi di quel tipo). Scusate se sono ripetitivo ma voglio essere sicuro di aver capito bene.
                  Che rabbia non potermi mettere al lavoro ma il negozio è ancora chiuso per ferie.....
                  Pazienza, aspetterò che apra; ormai non manca molto. Intanto provo a buttar giù qualcosa con eagle.

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                  • #99
                    al posto di fare il nuovo ramo con 6 diodi è preferibile farne con 5 o 4
                    Se il circuito originario compensa (+ o -..diciamo così) con il solo D1, chiaramente 4-5 diodi sono già meglio.
                    Tuttavia, se è vero il datasheet, anche 6 ci stanno... ma è meglio non esagerare.. alcune bat sono date per -1,5...-1,7mV/C.

                    A naso 4 o 5 diodi (in totale, a seconda delle due "scelte") dovrebbe essere soddisfacente.
                    Per esempio si possono montare su una basettina nel vano batterie.. magari ancorata sul polo positivo (con una protezione.. tipo scatolina bucherellata).. tanto è "li" che si devono collegare. Se si vuole "proteggere" da contatti accidentali il filo in uscita.. si può mettere li anche la R1 (rimane un residuo di resistenza del trimmer di protezione verso l'operazionale (se non si "gira" tutto verso il positivo.. in tal caso diminuire R1)

                    ..il dato dei 50mV ma adesso è chiaro hai fatto ad occhio la media dell'andamento del grafico..
                    Dato un valore di corrente (base del grafico)... vedi la curva dei 25C a che tensione (scala a destra in verticale) intercetta.. poi fai lo stesso con la curva ad altra temperatura (es 65C)... quindi fai la differenza tra le due tensioni

                    Rifacciamo con + precisione:
                    es 0.1mA: curva 25C -> 500mV; curva 65C -> linea a metà tra 400 e 500.. quindi 450mV
                    ne segue deltaT=|65-25|=40C deltaV=|450mV-500mV|=50mV --> 50mV/40C=1,25mV a grado
                    (ndr- | | indica il "modulo".. ovvero non ci interessa il segno del risultato.. ma l'entità)

                    quella a -40 (stessa corrente) sarà circa 630mV --> dT=|-40-25|=65C dV=|630-500|=130mV --> 130mV/65C=2mV circa a grado
                    ..ma anche dT=|-40-65|=105C dV=|630-450|=180mV --> 180mV/105C=1,75 mV a grado

                    Come vedi a parità di corrente non è poi così costante (e tra l'altro sono dati tipici).. ma è sicuramente meglio della curva resistiva (in funzione del "B") di un ntc.. almeno per questa applicazione.
                    Si nota pure che cambiando corrente ... cambia ancora (lievemente) il comportamento.. tuttavia nel partitore (di R1!!) possiamo considerare la corrente abbastanza fissa/nota.. infatti se il circuito regola.. sappiamo circa la tensione che lo alimenta ..e che sarà circa quella.. a meno delle variazioni in temperatura, ma soprattutto di carica della bat! Ma quest'ultima no si muoverà di "ordini di grandezza" (ndr- 1 10 100....)... quindi possiamo spannometricamente considerare la Vmedia (facciamo 12,5V?) meno le cadute dei vari diodi... come tensione che alimenta il ramo di R1.. e la corrente sarà posizionata all'incirca al valore Vdi_prima_calcolata/Rtot.. ove Rtot è la somma di R1+R2+R3 (supponendo l'operazionale con ingresso alta impedenza) [a naso sul mezzo milliampere]

                    ------------------------------------

                    nb Come al solito non sarà considerato con il giusto peso quanto segue (ci sono abituato... da anni...), ma ricordo che il vano batterie va ABBONDANTEMENTE areato.. non avete idea dei metri cubi d'idrogeno (e ossigeno) che si sviluppano in caso di problemi.... e della potenzialità della "bomba" che ne deriva (chiedete a qualche dipendente Telecom.. magari anzianotto.. e che ha lavorato con i "cabinet": qualcuno saprà di porte "volate"... inferiate "piegate".. ecc.).
                    Il regolatore può invece stare "fuori" dal vano (dipende).
                    Ultima modifica di gattmes; 19-08-2009, 11:33.
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                    • Nota:
                      ... ragionandoci su.. chiedo a andy48 se ci sono dei motivi (che al momento eventualmente mi sfuggono) per non diminuire la corrente in R1 (es per 3...5.. moltiplicando per altrettanto il valore delle resistenze/trimmer qui presenti)

                      Attualmente il consumo è 150mVh al giorno (circa 5Wh al mese.. 60Wh all'anno).. [in più oltre a quello per alimentare l'operazionale e resto del circuito].

                      Lo so che è poco.. ma nell'ottica di aggiungere i diodi.. se si abbassa la corrente, la loro temperatura meno dipende dalla loro dissipazione intrinseca.. e più da quella ambientale

                      ... anche se un rapido calcolo con 0,5mA stima: Pdiss=600mV*0,5mA=0,3mW
                      resistenza termica giunzione-ambiente (datasheet) 300C/W ne segue
                      300C/W*0,0003W=0,09 gradi! (Direi trascurabilissimi)
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                      • Originariamente inviato da gattmes Visualizza il messaggio
                        Nota:
                        ... ragionandoci su.. chiedo a andy48 se ci sono dei motivi (che al momento eventualmente mi sfuggono) per non diminuire la corrente in R1 (es per 3...5.. moltiplicando per altrettanto il valore delle resistenze/trimmer qui presenti)
                        Visto che l'ingresso dell'operazionale non assorbe niente, è chiaro che non ci sono motivi per non diminuire la corrente in R1, moltiplicando il valore delle resistenze/trimmer che formano il partitore di tensione.

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                        • Citazione:
                          nb Come al solito non sarà considerato con il giusto peso quanto segue (ci sono abituato... da anni...), ma ricordo che il vano batterie va ABBONDANTEMENTE areato.. non avete idea dei metri cubi d'idrogeno (e ossigeno) che si sviluppano in caso di problemi.... e della potenzialità della "bomba" che ne deriva (chiedete a qualche dipendente Telecom.. magari anzianotto.. e che ha lavorato con i "cabinet": qualcuno saprà di porte "volate"... inferiate "piegate".. ecc.).
                          Ho un spalla bloccata per una caduda, ho perso 5 denti con la bici, sono stato preso sotto da una auto due volte, ho rischiato di perdere una mano con un tornio e non ho buoni rapporti con il mio capo per via delle sicurezze in fabbrica. Non credo che io sia la persona che sottovaluta la cosa anzi sono convinto di essere stato messo sotto cassa proprio per questo. Ma alla fine quasi lo dovrei ringraziare; se fossi rimasto in fabbrica avrei avuto meno soddisfazioni e più ribollore di sangue.

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                          • Accipicchia!

                            ....Io comunque scrivevo (come sempre) rivolto a tutti.. in queste cose sempre meglio ripetere ciò che a volte a qualcuno (purtroppo pochi) può sembrare ovvio..
                            Energia è energia e punto.. non importa se sotto forma di bombola di gas.. benzana.. alcool.. olio.. o batteria.
                            Senza norme di sicurezza, precauzioni e controllo fa gli stessi danni.. sia che i kW siano di origene petrolchimica, che elettrica... ecc., ecc.
                            Fare si può! Volerlo dipende da te.

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                            • Giustissimo e fai bene a dirlo o a ricordarlo... Meglio evitare le possibili brutte sorprese. Comunque visto che l'idrogeno è la cosa più pericolosa ma dovrebbe anche essere più leggero e quindi andare verso l'alto basterà fare, nel vano batterie 2 fori. Uno in basso e uno in alto così si potra generare una naturale circolazione dell'aria naturalmente buchi da 10cm di diametro min.
                              Però che peccato sprecare tutto quell'idrogeno.

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                              • bravo.. e io sottolineo:
                                buchi da 10cm di diametro min.
                                Fare si può! Volerlo dipende da te.

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                                • Sono contento che tu approvi...... Ancora qualche giorno di pazienza e potrò mettermi al lavoro. Stò fremendo come un bambino che aspetta il Natale.

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                                  • Forse ho trovato il modo di rifare il circuito stampato con eagle anche se in versione light. E' un pò laborioso ma ci si riesce; ho riportato il circuito su carta millimetrata poi faccio direttamente la scheda utilizzando solo i pad; in questo modo posso superare la limitazione del software ma bisogna stare ben attenti ai collegamenti e prendere bene le misure aiutandosi con la griglia. Visto questo progresso ho deciso di rifare il circuito stampato poichè ho fatto le aggiunte consigliate da Gattmes ed aggiunto anche l'attacco per i diodi che faranno da sensore di tenperatura. Sono anche riuscito a modificare le librerie per avere un diodo lungo quale deve essere D1.

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                                    • Ricorda! La limitazione è sull'origine dei componenti.. non su pad, piste o laghi, ecc. (che possono eccedere)...

                                      conseguentemente ..se ti manca poco.. e 1 o 2 pezzi sono fuori... puoi fare una versione "bis" di quei componenti (editare la libreria).. dove (selezioni e..) sposti tutto rispetto l'origine ( "+" )... e poi li sostituisci nello schema.
                                      In tal modo l'origine è "dentro" il limite... e il resto "fuori",

                                      Ovviamente il gioco vale per limitati pezzi.. (non si può fare una libreria per ogni schema.. e per ogni possibile pezzo.. tenedo conto che in un caso magari va spostato a destra.. in un altro sopra.. ecc., secondo l'orientamento del componente!)
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                                      • E' proprio quello che ho fatto ed è venuto benissimo. Per far passare solo due piste sotto l'integrato ho modificato leggermente la disposizione di R6 e R7; le ho messe in verticale.

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                                        • Quello che dicevo io è un po' diverso.. ovvero come piazzare (ad esempio) una di quelle resistenze anche 10cm oltre il limite!!!!!

                                          Non quindi di "gicare" su qualche mils... ma su svariati pollici!
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                                          • Acc. non pansavo così tanto.
                                            Nel post 48 mi hai avvisato che il mos non avrebbe fatto a caso mio. Siccome della discussione abbiamo parlato dell' irfp044 , irfp064 e irf3205, a quale ti riferivi? Perchè avrei intenzione di utilizzare un irfp044 che ordinerò su farnell. Adesso stavo un pò riordinando le idee per poi fare un ordine ed anche ricontrollare se mi è sfuggito qualcosa.

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                                            • Per quanto riguarda il mosfet ci sono un po di cose da vedere..

                                              Primo fra tutti la tensione.
                                              Questa la possiamo ricavare considerando il circuito sempre connesso alla batteria (attenzione: se ci sono situazioni in cui ciò non è vero.. tipo relè che stacca..... o batteria scollegata per qualche motivo.. si dovrà tenerne conto, altrimenti effetti induttivi potrebbero spaccare il mos)

                                              In tal caso e se le connessioni tra regolatore e batteria non sono lunghe (altrimenti gli effetti induttivi potrebbero portare a extratensioni) potremo considerare un margine sull Vbat max (100% carica)

                                              A naso (occhio.. leggete bene a cosa ho scritto in neretto! Quanto segue potrebbe non essere valido!!!) starei almeno su un 30V per bat a 12V.. e sopra i 55 per bat 24V.

                                              Secondo la corrente.
                                              Qua dipende principalmente da quella che si vuole trattare.. soprattutto anche dal carico esterno R11 (ammesso di impiegarlo).. e soprattutto dalla potenza erogabile (corrente, data un atensione) dal generatore.

                                              Quindi qua servono dei dati

                                              Terzo vediamo la "durezza" di gate
                                              Rammento che più è duro.. più ci si mette (dato un pilotaggio) a passare tra on e off.. transitando quindi in zona attiva dove si dissipa una cifra!
                                              Ma senza definire i punti precedenti non si fa circa niente.

                                              ----------------------------

                                              Ricordo che è deleterio aumentare troppo la tensione del mos se non serve (sale la resistenza.. per ridurla ce ne vuole uno più grande che, oltre a costare di più, è più duro di gate.).. e identico discorso per la corrente (sempre se non serve)

                                              consiglio una lettura intanto della zona manualistica relativa:
                                              http://www.energeticambiente.it/elet...et-mosfet.html
                                              (e qualche altra di "numero inferiore", se mancano le basi per quel livello/è il caso)
                                              Fare si può! Volerlo dipende da te.

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                                              • Accipicchia non sapevo di tutti questi problemi che potrebbero insorgere con i mosfet addirittura ci potrebbero essere differenze di funzionamento tra mos "equivalenti" di una ditta o di un'altra.... alla faccia delle equivalenze!
                                                Non ci si può fidare veramente di nessuno. Ti ringrazio di avermi messo in guardia. Allora inizio a fornire un pò di dati: questo regolatore mi piaceva anche per la sua modulabilità, infatti era previsto che potesse funzionare sia a 12V che a 24V. Nella pagina 50 del giornale in basso al centro, si dice: "Per adattare il circuito su sistemi a 24V basta disinserire il ponticello JMP". Le mie intenzioni sono quelle di tenere sempre collegato il regolatore alla batteria. La batteria sarà staccata solo per una eventuale sostituzione ma in quel caso il generatore sarà fermato.

                                                Citazione:
                                                starei almeno su un 30V per bat a 12V.. e sopra i 55 per bat 24V.

                                                Ti riferisci alla VDSS ovvero alla tensione di rottura del transistor?
                                                Perchè l'irfp044 la VDSS è di 60V o almeno è scritto così nel datascheet che ho scaricato.
                                                Punto secondo io ho intenzione di trattare correnti anche con picchi max di 25A e appunto per questo le piste delle correnti di carica, le ho allargate ed ho intenzione di stagnarle; ma non nascondo che se tutto questo lavoro avrà buon fine e la turbina regge forse in futuro sarà di 30A. Ma per adesso mi limito al max di 12V e 23A, se tira un buon vento.
                                                Sul giornale inoltre è consigliato, oltre al fatto delle piste, anche di provvedere al raffreddamento di D2 e del transistor stesso fissandoli su un profilato di alluminio interponendo un'isolante in mica per poi fissarlo su un vero e proprio dissipatore. Come carico "zavorra" o R11 intendevo usare delle lampade da 55W a 12V messe in parallelo e tante almeno a ricoprire la potenza max che la turbina possa erogare come minimo.

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                                                • Originariamente inviato da Lele183
                                                  Ti riferisci alla VDSS ovvero alla tensione di rottura del transistor?
                                                  Perchè l'irfp044 la VDSS è di 60V o almeno è scritto così nel datascheet

                                                  andy48 ha fatto i suoi giusti ragionamenti
                                                  i miei vogliono ovviamente rivolgersi ai casi dove non sia reperibile.. per vedere se è "scalabile" con altro più disponibile, secondo la specifica esigenza!
                                                  Fare si può! Volerlo dipende da te.

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                                                  • Ok ci stò! Ma siii complichiamoci la vita: già ieri mi hai fatto fumare il cervello, mo me lo arrostirai di certo; già mi ti immagino con la carbonella accesa. Però non ti nego che la cosa mi intriga e mi incuriosisce molto. Ok ipotizziamo che io non abbia deciso di ordinare il transistor su internet e che non avrei nessuna intenzione di farlo. Nei negozi della mia zona non si trova un irfp (non esiste, è sconosciuto), al massimo si trovano degli irf o transistor che al massimo possono reggere una corrente continua di 6A. Ipotizziamo anche che io debba ricaricare una batteria da 40 o 55Ah; una batteria da utilitaria per intenderci e che il mio intento è di mettere un piccolo impianto di illuminazione in un capanno deglli attrezzi in campagna perchè non è fornito dalla rete e visto che le mie esigenze sono modeste non mi conviene neanche a fare un allaccio alla rete. Wow c'è una ricerca da fare!

                                                    Commenta


                                                    • Circa il "P" (forse lo avrai letto anche di la) indicava in origine il "plastico".

                                                      Se usi un IRF senza niente.. o altra sigla ..dipende. (C'è molta confusione.. accumulata nel tempo)
                                                      Diciamo che se usi un contenitore TO220 senza la copertura plastica.. (NB ricordo che esiste un contenitore isolato [ISOqualcosa] anche per il TO220!) hai il problema di isolare la vite ...se usi il foro ..e se lo colleghi al dissipatore (direi che va collegato )

                                                      Viceversa con copertura plastica in genere si evita il problema "vite".. anche se comunque la "base" del contenitore, solitamente metallica, va isolata ugualmente.
                                                      Un conto però è mettere un foglio di materiale siliconico semplicemente interposto tra contenitore e aletta.. un altro è isolare anche (oltre al foglio) la testa della vite, organo dove si esercita tra l'altro la coppia di serraggio.
                                                      In questo caso esistono opportune boccole plastiche (sconsiglio l'uso di quelle in nylon o plasticaccia a bassa temperatura)

                                                      (continuo in seguito... nota in questo stesso messaggio)
                                                      Ultima modifica di gattmes; 26-08-2009, 12:34.
                                                      Fare si può! Volerlo dipende da te.

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                                                      • Si è giusto quindi come primo problema abbiamo il dovere di isolare il transistor dal dissipatore di raffreddamento elettricamente ma dobbiamo permettere la conduzione di calore altrimenti il transistor si surriscalda e poi fà puff. Oggi pomeriggio devo andare in città e se il negoziante ha un pò di tempo da perdere con me vorrei fare una lista di transistor disponibili. Ieri ero un pò stordito dall' anestesia ma oggi mi metto al lavoro.

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                                                        • Oggi quando sono passato purtroppo c'erano 6 clienti e qualcuno era intento in acquisti sostanziosi per il negoziante e non me la sono sentita di rompergli con le mie domande certamente mi avrebbe mandato a quel paese.

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                                                          • Che ne dici di un rfg70n06? Ha un contenitore plastico e le caratteristiche a primo acchitto sembra che possa andare. Devo verificare se però è facilmente reperibile per adesso ho visto solo il datasheet ma non sono sicuro se possa andare bene l'ora è tarda.

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                                                            • Originariamente inviato da Wattos Visualizza il messaggio
                                                              moderazione (gattmes).. o giù di li..:
                                                              attenzione con la presente vorrei precisare che la tensione d'uscita del circuito proposto in allegato a questo messaggio (visibile per gli iscritti/"loggati") non è stabilizzata.. e neanche tanto nota. Dipende principalmente dalla Vgs di soglia del mos (che varia notevolmente da un pezzo all'altro, pure con stessa "sigla"), ma soprattutto dalla corrente che si "tira" in uscita. Ricordo che i mos sono dispositivi comandati in tensione, quindi per avere una certa corrente occorre una certa tensione di pilotaggio tra gate e source. Essendo ora il source fisso in quel circuito (è l'uscita fissa e ben nota del regolatore 7812), chiaramente varierà il livello di source! (Ovvero la tensione in uscita!)
                                                              Consiglio (tanto per cambiare...) una lettura nella zona manualistica per maggiori approfondimenti (ci sono, ci sono.. basta volerli leggere/trovare..), qua:
                                                              MANUALI ad usum Forum - EnergeticAmbiente.it
                                                              Detto questo non entro nel merito della coretta polarizzazione del gate...per nulla "protetto"/riferito, ecc. ..e lasciato a "se stesso" (probabili rotture rapide anche per semplici cariche elettrostatiche), ecc. ecc.
                                                              Tengo a precisare che il presente circuito del post 25 che non sto a replicare è un classico inseguitore di tensione a guadagno unitario realizzabile sia a mos che a transistor cambia (qualche valore nei calcoli), quindi siccome non ci sono guadagni la tensione rimane circa la stessa varierà magari la corrente o la potenza dissipata istantaneamente sul dispositivo magari dato che è 1 regolatore lineare, realizzabile anche con transistor cambia solo la tensione di soglia.
                                                              Preciso che almeno secondo la teoria è vero che la tensione di soglia varia da componente a componente ma anche con i transistor difficilmente ne trovo 2 con lo stesso hfe anche se usciti da una fabbricazione di una lunga serie identica.
                                                              Quindi se dobbiamo parlare di variazione di qualcosa questa è l'unica variazione che troviamo dopodichè il circuito siccome è detto anche a guadagno unitario (cioè 1) o ad inseguitore di tensione o di source in questo caso, oltre ad essere famoso come adattatore di impedenza ma anche solo conosciuto come stadio buffer di corrente e quindi con guadagno "solo ed esclusivamente in corrente" mi sembra moooolto strano che la tensione in uscita dal source possa superare anche solo di poco i valori imposti dal gate, infatti se la tensione dovesse per 1 qualsiasi caso aumentare improvvisamente secondo le formule della polarizzazione del gate che tiene conto della tensione in uscita dal source che non sto a scrivere dato che non è nel mio intento, la tensione vgs non ce la fa a compensare la tensione in uscita maggiorata della tensione di soglia e conseguentemente il mos modifica in quel caso i suoi parametri lineari (punto di lavoro) (sempre se il mos è buono ma sopratutto se i collegamenti circuitali sono fatti correttamente).
                                                              La stessa cosa è realizzabile con 1 transistor, e anche se non è inserito in sezione manualistica e cose varie questi circuiti si usano tipo da quando è stato inventato il transtor, quindi non vedo l'errore, se non piace il mos nulla vieta di usare transistor...
                                                              quindi chiedo io di rivedersi le basi della polarizzazione magari su qualche libro se non ci dovesse essere nella sezione manualistica sempre da parte del correttore di turno (senza fare nomi) o giu di lì...
                                                              Ultima modifica di Wattos; 14-09-2009, 21:28.

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