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regolatore di carica eolico e fotovoltaico

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  • Ragazzi ho realizzato il circuito, ho utilizzato un 7809, ho utilizzato la soluzione del partitore resistovo suggerito da Gattmes, poi ho deciso di fare il circuito senza ordinare su internet. Ho utilizzato un irfp150n ed un diodo byv72ew. Il risultato è che il circuito al max sopporta 30A ma quando l'ho provato ci sono rimasto..... Funzionaaa! La fortuna del principiante non mi ha abbandonato! Gattmes ti ringrazio dal profondo del cuore senza di te non ce l'avrei mai fatta. un grazie anche a tutti coloro che hanno contribuito a questa discussione ed un grazie ad Andy48; senza il suo articolo su FE chissà cosa starei a fare ora. Grazie.

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    • Tutto è bene ciò che finisce bene. Ma serve pazienza ed attenzione.... non si può sempre fare affidamento sul fattore Q.

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      • Mio padre diceva sempre: "meglio nascere fortunati che ricchi".
        Hai pienamente ragione ho azzardato un pò ma è andata bene. Ti ringrazio ancora.

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        • Purtroppo andiamo un poco in OT, forse.. (lascio al mod di sezione la valutazione ..anche sul da farsi)

          Con riferimento all'intervento di Wattos (qua), vorrei far notare che nel mio "quotato" dovrebbe essere palese (tra le righe) una cosa:
          se io cito "dispositivo comandato in tensione" e "..comandato in corrente".. è chiaro che nel primo (mosfet) per tirare una corrente "x" in drain (ho scritto corrente, si è notato?), occorre una certa tensione y in gate (ho scritto tensione); nel secondo (transistor bjt) per tirare una corrente "x" in collettore (ho scritto corrente), occorre una certa corrente z in base (ho scritto corrente questa volta, non tensione!).

          Siccome generalmente nei pilotaggi si lavora con tensioni, per il transistor bjt possimao vedere:
          una certa tensione di soglia... corrispondete circa a quella di un diodo (la giunzione base emittore, appunto) e di norma molto bassa.. intorno a 0,6V (ragioniamo a temperatura ambiente)
          Ora.. dal Bjt pippo.. a quello pluto.. certamente può variare un pochino..esempio può essere 0,55 o 0,65 a parità di condizioni di lavoro.
          Ma la tensione varia anche un pochino in funzione della corrente di base.. proprio come la Vf di un diodo varia in funzione della corrente che lo attraversa.
          Tuttavia questo è un effetto secondario. Non si deve intendere che per un BJT che tira pochi microampere si da la tensione di soglia (es 0,55V) e quando passa 10A si devono invece dare in base.. che so... 0,58V NO! ..Il ragionamento giusto è che quando passano in collettore pochi microampere ..allora andrà fatta scorrere in base una corrente di "betavolte" (guadagno del transistor Ic/Ib) inferiore.. esempio 1uA Ic -> 0,08uA=80nA Ib...
          e quando passano 10A ..nuovamente andrà fornita una corrente "betavolte1"
          in base.. esempio 10A Ic -> 2A Ib
          Che poi la base con 80nA presenti 0,55V e con 2A ne presenti 0,7 di caduta, lo ripeto, è un fattore secondario.
          Detto ciò.. e facendo un inseguitore con una tensione FISSA in base rispetto una "massa" esempio di 12V... l'uscita di emittore di tale transistor si porterà:
          con 1uA Ic 12V-0,55V = 11,45V
          con 10A Ic 12V-0,7V=11,3V
          quindi si passa da 11,45 a vuoto circa a 11,3 con un bel carico

          Cambiando il transistor da pippo a pluto (o anche un pippo diverso) si avranno delle variazioni di beta.. di vbe di soglia.. ma mentre le prime possono essere più importanti (es da 10 a 200, specialmente cambiando modello/sigla con pluto) le seconde sono sempre ricondotte a poche decine di millivolt.. massimo centinaia.. perchè sempre di giunzioni parliamo.
          Se ad esempio la soglia passa a 0,6V avremo con 1uA e i soliti 12V
          12V-0,6V = 11,40V.. non molto diverso dagli 11,45V di prima

          Vediamo il caso mosfet.
          Supponiamo di prenderne uno tipo IRFP054 (quello menzionato). La Vgs "soglia" quant'è? 2V? NO puà andare da 2 a 4...
          Vuol già dire che sullo stesso modello posso avere (sepponendo sempre un inseguitore con quel 1uA di drain, 12V fissi di gate rispetto massa, uscita di source)
          limite minimo: 12V-2V=10V
          limite massimo 12V-4V=8V
          ora posso anche compensare il pilotaggio passando da bjt a mosfet, portandolo a diciamo 13,5V.. ma avremo sempre:
          limite minimo: 13,5V-2V=11,5V (e questo potrebbe andare x l'esempio...)
          limite massimo 13,5V-4V=9,5V
          Quindi a vuoto da un circuito all'altro con il transistor BJT si può avere nell'esempio Vout= 11,3-11,45.. con il mosfet (come da esempio.. abbastanza veritiero) 11,5-9,5V.. ovvero in un caso abbiamo poche centinaia di millivolt.. nell'altro ben 2V
          Per il primo si potrebbe parlare di stabilizzatore sufficientemente preciso (secondo le applicazioni).. per il secondo direi di no (serve taratura secondo il pezzo usato della Vg-massa)

          Ma la taratura va poi bene? NO.
          Infatti, siccome il mos si comanda in tensione, al variare di ID dovremo variare la tensione (e non la corrente).. e di un quantitativo che dipende sia da "pippo" e "pluto".. ma anche da che "pippo"!
          Così se il "gm" è alto magari serve poco.. che so 1V.. se è basso ne servono di più
          esempio se fosse 3 si avrebbe:
          caso con Vgs=2V 12V-5V=7V (essendo 5=2+3)
          caso con Vgs=4V 12V-7V=5V (essendo 7=4+3)
          quindi su uno stesso pippo a causa della dispersione di caratteristiche (Vgsth da 2 a 4) e del pilotaggio (da +0 a +3V) la tensione in uscita potrebbe andare da un massimo di 10V a un minimo di 5V.. e faccio notare che è la metà
          ovviamente sono esempi.. ma chi mi conosce sa che non li faccio a vanvera (guardate i cataloghi.. almeno la Vgsth è "lampante")

          Conseguentemente utilizzare un regolatore con uscita precisa per pilotare il gate NON SERVE A NIENTE.. visto che il source si sposterà di tensione in funzione del dispositivo.. e della corrente!

          Poi potremo discutere anche della protezione in gate e di come si possa sfondare.. anche se si crede o non si crede che ciò accada...

          Solo due brevi parole/considerazioni.
          Ad esempio... sempre sul circuito del post 25.. (facendo un banale esempio terra-terra).
          Si supponga di usare un mosfet con Vgsmax +-10V (IRFP54 è 20... ma su altri mosfet, specialmente i così detti locic level... che presentano Vgsth basse .. tipo da 1 a 2,5... o anche da 0,8 a 2..., potrebbe essere così)
          e si supponga di usare... una tensione (non ci riesco a scrivere regolatore...) tale da avere in uscita 11V.
          Si supponga anche di mettere in uscita un carico capacitivo (un condensatore ci andrebbe comunque.. altrimenti potrebbero esserci.. oscillazioni)
          Cosa succede Spegnendo l'alimentazione all'ingresso?
          Se l'uscita ..sul gate (si... va be.. l'uscita del ....regolatore.. grrrr) va a massa più o meno bruscamente (0V).. il source potrebbe non fare altrettanto per via del carico capacitivo.
          Se rimane per un attimo a 11V, allora abbiamo una Vgs di 0 ..-11 =-11V (meno undici volt).. che sfonda l'isolamento di gate (dato per +-10V).
          Questo è un esempio banale.. non ho parlato di spilli.. effetti della corrente sull'induttanza di source per veloci variazioni della stessa (carico "sporco".. non filtrato)... ma anche riporti capacitivi con carichi bassi a certe frequenze (Miller compreso)..
          Insomma il gate è un punto ad altissima impedenza e sarebbe sempre opportuno definirla entro valori ragionevoli.. almeno con una resistenza di richiusura gate-source.. meglio con uno zener.. meglio ancora con tutte e due.
          Ultima modifica di gattmes; 17-09-2009, 15:53.
          Fare si può! Volerlo dipende da te.

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          • eh si perchè secondo te noi andiamo ad assorbire 10A...
            Richiedendo solo 1 certa variazione di corrente e non andando a sforare in "tutto il campo di lavoro del mos"
            quanto assorbiranno i circuiti? degli ampere? non credo, oscilleranno dai 5 ai 9mA, ti ricordo che ci sono anche degli zener che dovranno stabilizzare nel circuito, volendo esagerare facciamo 10mA? variazione di "X milliampere".
            Secondo te le curve del mos con queste correnti imporranno 1 oscillazione di tutti quei volt che stai dicendo?
            mi sembra abbastanza accettabile come comportamento da mos "buffer" sempre in questo caso specifico.

            ovvio che se vuoi 1 tensione perfetta a tutte le correnti e condizioni di temperatura devi usare operazionali o integrati dedicati.

            probabilmente un circuito ancora + stabile si otterrebbe collegando anche il Drain al Gate
            Ultima modifica di Wattos; 17-09-2009, 15:16.

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            • Non c'è problema.. facciamo pure tutto ad un'unica corrente.. probabilmente non hai letto bene quello che ho scritto nel mio post (e non lo ho fatto perchè non so cosa fare, tutt'altro) per cui ti rimando a rileggerlo con più attenzione.. e così dovrebbe essere palese che se usi un regolatore con uscita esempio 12V
              ti potresti ritrovare (usando che so... un irf520, un irfp054... un 730... ecc. ecc.) una tensione che va da 8 a 10V (quindi anche 8,5.. 8,8.. 9,3)

              Per essere più espliciti se compri 10 IRF630 (sigla a caso) in 10 negozi diversi.. cercando la stessa marca (esempio International rectifier). (i 10 negozi sono per avere lotti diversi.. ovvero non fatti con lo stesso DIE di silicio.. che potresti ristrovare in una stessa stecca.. potresti.. non è detto) te ne puoi trovare uno con Vgsth 2V.. uno con 2,2... uno con 4.. uno con 3,103.. e così via

              Ovviamente mi riferisco al circuito da te citato del post 25 (ovvero questo)

              Vedi immagine allegata "che parla da se"....

              PS ti faccio notare che lo IRF3205 da te indicato nel post 25.. guardacaso ha le stesse tensioni di soglia, quindi quel circuito avrà proprio questo comportamento: tensione d'uscita ignota tra 8 e 10V .... e ancor più escursione con corrente "tirata".. inoltre
              Originariamente inviato da Wattos Visualizza il messaggio
              ....secondo le formule della polarizzazione del gate che tiene conto della tensione in uscita dal source che non sto a scrivere dato che non è nel mio intento, la tensione vgs...
              invece è il mio intento scrivere e palesare i calcoli e ragionamenti... allora dico/scrivo:
              se prendi il pdf da te postato (che per comodità replico: http://www.datasheetcatalog.org/data...rf/irf3205.pdf ) noterai che a pag.3 nel grafico in alto a sinistra la curva per Vgs=4,5V (quella più in basso) "spiana" a 8A...
              ora so bene che hai scritto che non vuoi lavorare a 8A.. ma è la curva più piccola (in corrente di drain) che abbiamo.. e vediamo come tutti, empiricamente (senza complicate formule), la possiamo utilizzare per ottenere una sorta di "gm" utile a comprendere cosa fa il pilotaggio.

              Intanto questa è una curva tipica.. ovvero non riferita al Vgsth min (2V) ne al max (4V).. quindi diciamo su 3V...
              ovvero dato un esemplare con Vgsth 3V.. dobbiamo salira di +1,5V (4,5 appunto) per tirare 7A
              Possiamo allora calcolare una sorta di trasnconduttanza/hfe "alla buona" come
              Id/Vgs=7A/1,5V=4,5.. conseguentemente per tirare ad esempio 1A serviranno a spanne molto larghe:
              1A/4,5=0,22V + Vgsth quindi da 2,22 a 4,22.. conseguentemente con 12V fissi in gate Vout spazierebbe da
              12-4,22=7,78 con 1A e Vgsth min a 12-2=10V con 0A e Vgsth max (chiaramente dato un mos sarà contenuta in una variazione di 0,22V da 0 a 1A.. a partire da una non nota 8-10V di uscita)

              Concludendo quel circuito (del post 25) ..dove un mos è utilizzato in configurazione inseguitore, è tutt'altro che stabile e l'utilizzo del circuito stabilizzatore (7812) a nulla serve e rappresenta solo uno spreco inutile.

              Detto questo ognuno è libero di comprare qui pezzi e provare.. e costatare di persona che non si ottengono 12V in uscita (a meno di aver già sfondato il gate.. visto che non è molto protetto)
              E con questo la finisco ribadendo: se non si crede corretto quanto ho scritto -> provare praticamente.
              File allegati
              Ultima modifica di gattmes; 17-09-2009, 16:47.
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              • Vabbè a questo punto meglio il circuito con 1 transistor...

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                  Fare si può! Volerlo dipende da te.

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                  • Ciao a tutti, volevo fare un confronto su i progetti di alcuni regolatori di carica, sono progetti di kit comemerciali, il mio scopo era quello di avere un vostro parere su quele può essere il migliore tra questi questi , alcuni sono in inglese e ho piàù difficoltàa capire il funzionamento dello schema, anche se se sono 3 kit ( sicuramente qualcuno li conosce) con piccole differenze.
                    Il primo progetto è questo, e un regoaltore di tipo PWM , per la taratura serve un oscilloscopio, l'unica mia perplesità e che il T1 mosfet , secondo me ci inserirei un carico resistivo anziche tenerlo in corto.

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                    • Il file lo avevo allegato già ad un altra pagina ecco l'indirizzo
                      http://www.energeticambiente.it/fai-...-eolico-3.html

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                      • Il primo schema e il file rego-carica.pdf presente nell'indirizzo indicato prima.
                        Allego i 3 consecutivi schemi , tutti e tre usano l'integrato L4949 con piccole differenze su i carichi resistivi, dal suo datasheet , sembra un regolatore con una specie di funzione reset e di controllo.
                        Visto le mi e limitate competenze e sul fatto che l'articolo è in inglese , non mi sono molto chiari come funzionano.
                        File allegati

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                        • Originariamente inviato da fly71 Visualizza il messaggio
                          non mi sono molto chiari come funzionano.
                          Ciao fly, in sostanza è 1 regolatore shunt ma fatto con 1 integrato come fosse un normale 7805 + altre funzioni.
                          Questo integrato ha anche 1 sensing, presumo dentro ci sia 1 operazionale in qualche modo, fatto sta che se le batterie sono scariche i mos non chiudono e permettono di lasciar passare corrente alle batterie fino ai 15v mi sembra, se le batterie toccano quindi i 15V, i mos chiudono ma attenzione è qua che parte il pwm cioè chiudono finchè la batteria non scende sotto i 14V!, a quel punto aprono e il ciclo ricomincia, quindi non ci sono dissipazioni lineari, il sisitema oscillerà quindi attorno a questi 2 valori, il cuore del sisitema è quindi l'isteresi che fa andare la tensione continuamente in on-off.
                          Se questo non fosse vero sarebbe 1 comune regolatore lineare con 1 sola soglia quindi tutta la differenza di potenza in eccesso dalla soglia verrebbe dissipata sul mos.
                          Secondo me il PWM si potrebbe realizzare ancora + semplicemente così:
                          Il riferimento è dato dal 78L05 e la tensione di batteria misurata col partitore, la R da 2M è quella responsabile dell'isteresi, in questo caso è solo di mezzo volt circa ma si può aumentare anche ad 1 volt dimezzandola.
                          Nel circuito ovviamente manca lo stacca batteria quando si scende sotto i 12V circa, questo lo puoi realizzare facilmente mettendo 1 altro operazionale che pilota 1 altro mos che piloterà il carico da staccare, nulla di diverso da prima.
                          Il - dell'operazionale lo puoi collegarea anche lui al riferimento +5V del 78L05, questa volta invece al + ci sarà 1 altro partitore ma con valori in modo da fissare 1 soglia di batteria scarica, cioè di circa 12V o anche leggermente meno, se scende sotto i 12V uscita bassa e carico "spento".
                          File allegati

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                          • brevemente (prometto di ritornare quando ho 2 minuti..):

                            quello che non mi piace nei circuiti postati è il collegamento di gate dei mos in parallelo. Nei vari schemi sono parallellati tutti i gate.. e poi c'è una resistenza di pilotaggio comune. A meno di non usare mos identici.. e di fare piste a stampato identiche (stessa lunghezza, ma anche forma, spessore, ecc.) è fonte di... "distruzione" ..in determinate condizioni.
                            Suggerisco quindi di usare una resistenza di pilotaggio per ogni mosfet.. e parallelare poi lato circuito di pilotaggio.. e non lato gate.
                            Gli zeners di protezione gate source (ove presenti.. ma dovrebbero essere sempre presenti) vanno anche loro moltiplicati di conseguenza

                            Questo è il minimo... poi ci sarebbe qualche altra cosa da fare..
                            Nel circuito K220.pdf non mi piace il fronte di salita (lasciato a delle resistenze).
                            In genere in tutti i circuiti non mi piace il pilotaggio con 10k. Bisogna vedere la frequenza di pwm.. ma mi sa che i fronti di salita e discesa (=mos lavora in zona lineare.. e non on/off) sono probabilmente troppo lenti!!
                            Se il pwm lavora a frequenza elevata (ovvero i "transiti" in lineare si ripetono più frequentemente).. forse fa bene alle emissioni EMI, ma male termicamente.. coorelando l'impedenza termica con il "duty".. ecc....
                            Ultima modifica di gattmes; 11-10-2009, 17:08.
                            Fare si può! Volerlo dipende da te.

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                            • Da quello che ho letto in giro, sembra che quelli più efficenti sono quelli a swicthing, sto cercando qualcosa che usi TL494 insomma un pò l'architettura degli alimentori di pc, cosinderando che si recuprano con facilità e c'è tutto il materiale che può servire per un progetto.

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                              • Originariamente inviato da gattmes Visualizza il messaggio
                                Nel circuito K220.pdf non mi piace il fronte di salita (lasciato a delle resistenze).
                                In genere in tutti i circuiti non mi piace il pilotaggio con 10k. Bisogna vedere la frequenza di pwm.. ma mi sa che i fronti di salita e discesa (=mos lavora in zona lineare.. e non on/off) sono probabilmente troppo lenti!!
                                La frequenza di quel circuito è dettata dai tempi di carica scarica della batteria, non mi sembra ci sia il rischio di andare in zona lineare se non per tempi trascurabili rispetto al periodo di carica/scarica della batteria

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                                • Mi sa che non ci siamo capiti.. io mi riferisco ai "pdf" postati da fly71.
                                  Li c'è un pwm con una sua frequenza (che potremo anche verificare, noto l'integrato.. e i componenti che ci sono attorno.. e aseconda delle condizioni di lavoro).
                                  Ogni volta che mandi in On e ogni volta che mandi in OFF il /i mos ..non lo fai in niente secondi/tempo.. ma in un valore "finito"

                                  Sto scrivendo che il transistor non passa da conduzione a interdizione (e poi viceversa) istantaneamente.. ma in un certo tempo.
                                  Dal momento che solo quando è interdetto non dissipa niente (la corrente è 0... qualunque sia il valore di tensione per "essa" moltiplicato da 0 Watt!).. e quando è in piena conduzione dissipa poco (questa volta è la tensione piccola... purtroppo non zero.. quindi moltiplicata per la corrente darà un valore, comunque piccolo).. l'unica zona da vedere con attenzione è quella di "transito".. in cui si hanno ovviamente istanti in cui sia la tensione che la corrente hanno valori "ampi".. e quindi la loro moltiplicazione, ovvero la potenza, assume numeri importanti.
                                  Chiaramente qui si dissipa. e parecchio.. mentre nei successivi periodi di interdizione piena.. o conduzione piena .. non si dissipa nulla o circa.. e il dispositivo può aver tempo di raffreddarsi.
                                  Ma se i tempi di questi sono brevi (frequenza elevata) da una parte E i tempi di transizione sono elevati (tempi di commutazione lenti) dall'altra, si dissipa MEDIAMENTE parecchio.. a volte troppo!

                                  Certamente non sto entrando in merito della potenza persa (rendimenti, ecc.) che pur vanno considerati.. ma delle capacità di gestirla o meno da parte del dispositivo.

                                  Sto dicendo delle cose ovvie e basilari.. che chi maneggia pwm dovrebbe conoscere ..per cui quanto sopra potrebbe suonare come noioso.. ma preferisco "ricordarlo" con fermezza.

                                  Certo poi ci sono altri fattori meno basilari.. e un poco più.. diciamo.. raffinati. Ma almeno questi vanno ben compresi/ricordati...
                                  Ultima modifica di gattmes; 13-10-2009, 08:52.
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                                  • Originariamente inviato da gattmes Visualizza il messaggio
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                                    eh il k220 dice che la tensione sale a 15V poi scende a 14V e così via a me non sembra ci sia 1 "oscillatore" che dici, magari mi sbaglio però secondo me i tempi di on off sono quelli della batteria che va dai 15V ai 14V, che comunque anche se fosse 1 batteria "schifosa" qualche decina di secondi ci vuole per andare da 14 a 15 e viceversa.
                                    Se 1 mos anche il + schifoso mettiamo chiude in 1ms allora la dissipazione lineare sarebbe proporzionale a 0,001/10 e anche supponedo 1000W di potenza lineare in giro, sono comunque dell'ordine di 0,1W sul mos ripetto al periodo sempre di 10secondi, sempre se ti riferisci al circuito del pdf220

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                                    • Mi sono accorto che nella pagina erano presenti un paio di schemi.
                                      Vi allego il file zippato in questo, questa era il primo progetto che avevo intenzione di inserire.
                                      Per wattos e gattmes, le vostre spiegazioni erano riferite ai kit K220, K220A, K241 o anche al primo progetto?
                                      In questo progetto specifico per fotovoltaico e se è fattbile anche per eolico, la cosa che non mi torna e il mosfet T1 che manda in corto , era meglio collegarlo ad un carico.
                                      Un saluto Luigi
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                                      • Se per carico intendi una "stufa" da 2kW può darsi.. viceversa lo stesso mos può essere un carico (e anche tosto).. dipende dalle condizioni.

                                        Wattos aveva scritto alcune cose interessanti (xchè hai cancellato?). Nel caso l'attivazione o interdizione del mos del dipenda da valori di tensione sulla bat. e non da un oscillatore fisso.. allora è questa a decidere la frequenza con i suoi andamenti.
                                        Non siamo allora nel caso degli switching HF (decine di kHz), ma probabilmente a frequenza ben più bassa (potrebbero essere anche secondi, quindi Hz o decimi!)

                                        Però occhio che nel caso la bat/funzionamento circuitale determina la "frequenza" con cui si manda in on e off il mosfet, ma i tempi di commutazione (quanto tempo ci impiega) dipendono sempre da mos & suo pilotaggio!
                                        Ovviamente qua sono (esempio) micro secondi/uS che si confrontano (ripetono) con secondi.. ben diverso da uS (meglio centinaia di nanosecondi/ nS) che si confrontano con decine di uS.. quindi si sta meglio come "impedenza" termica equiv.
                                        Fare si può! Volerlo dipende da te.

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                                        • Salve,sono nuovo del forum,stò realizzando anch'io un convertitore per generatore eolico PMG ,strutturalmente è un caricabatteria a 24V max 60A,gestione integrata del ballast di fuga,
                                          gestione dell'MPPT e altre varie cosette...
                                          Questo è il prototipo appena realizzato.http://digitaldevice.altervista.org/...Inverter01.JPG

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                                          • Cavolo! interessante , ma puoi dirci qualcosa di più, funzionamento cosa fà di preciso

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                                            • Dunque,il sistema è basato su un convertitore switching sincrono buck, è un LTC3703,dovrebbe avere un ottimo rendimento e lavora a 380Khz.
                                              Il regolatore è progettato per generatori PMG intorno ai 48-80V,dovrebbe lavorare fino a circa 95V, esce 27.6V 60A max ,idoneo per batterie tampone;gestisce il ballast di frenatura ed il "core" è un ATmega16 che controlla corrente di ingresso,tenzione di ingresso,corrente di uscita,tenzione di uscita,temperatura di esercizio.
                                              La parte piu importante riguarda il sistema di calcolo che permette al regolatore di variare la potenza di uscita in funzione della capacità di produzione del generatore consentendo così di migliorare il rendimento dello stesso nelle varie condizione di vento,naturalmente inserirò anche un contatore di produzione e qualcos'altro che mi verrà in mente......
                                              Per ora sono agli inizi,c'è da lavorare molto, la programmazione è soda,e la parte di potenza pure,a proposito.. mica c'è qualcuno nel forum che programma in AVR GCC?

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                                              • Ho visto il datasheet dell'integrato, sembra interessante la cosa.
                                                MA per un generatore che lavora a tensioni più basse, fino a 25-30V max è possibile settarlo per un uscita di 13,8V, è necessario anche la gestione con ATmega, oppure uno si può fare un regolatore un pò più semplice senza l'uso di un microcontrollore, io esperienze di programamzione =0 , ho pragrammato un paio di PIC con il codice hex per dei progetti miei.
                                                Come riesci a gestire 60A ,hai montato più mosfet in parallelo su ogni canale?
                                                Io stò testando un UHB di bici elettrica e convertilo a generatore, a me basterebbe un regolatore con potenza 300-400W

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                                                • Ho trovato questi progetti
                                                  http://www.fieldlines.com/story/2008/1/12/54321/236
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                                                    • L'Ltc3703 non è altro che un regolatore un pò più complesso,io l'ho affiancato ad un sistema microcontrollore ma è assolutamente possibile utilizzarlo anche da solo,basta semplicemente calcolare tutto ad ok come spiegato sul datasheet, a proposito, il link che hai fornito visualizza una stampa a video del programma SWIII che la linear mette a disposizione per progettare con i propri prodotti.
                                                      E' piuttosto facile da utilizzare e permette di simulare con precisione il progetto prima di realizzarlo,naturalmente ha anche un progetto di "partenza" del suddetto LTC3703.
                                                      A proposito, per il mio progetto ho utilizzato coppie di mosfet tipo IRFP4228.

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                                                      • Ho trovato questi progetti, sembra che per l'uso di solo regolatore di tensione, serve un regolatore buck-boost switching, io ne ho trovato un paio di progetti, l'unica cosa e che andrebbe rivisto per inserire la tensione di 13,8V in uscita e magari potenziato come amperaggio, ma questo è possibile aumentando i mosfet in parallelo, il problema si presenta nel dimensionamento dell'induttore

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                                                        • ecco i progetti di alcuni intregati che fanno da drive di pilotaggio ai mosfet
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                                                            ma è possibile collegare un regolatore FV e uno eolico sulle stesse batterie?
                                                            Con quali accorgimenti?

                                                            Vi ringrazio in anticipo.

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                                                              1-Sostituendo lo zener con una resistenza uguale ad R4 si avev aun partitore a V/2 cosi si può usare un 7809 o 7808 per alimentarlo, pensavo se questo circuito funziona sempre anche quando il generatore è fermo,
                                                              visto che i regolatori hanno una V droup di circa 3 V , se uso un 7809 o 7808 fin quando la tensione della batteria non scende sotto a 12 0 11V il circuito funzionerà sempre.
                                                              se invece si usa un 7810 , partirà quando si avrà uan tensione di 13V o si può dire quando il generatore inizia a caricare, quindi cosi il circuito si ativa solo quando servirà.
                                                              2- si è parlato di dividere il C2 in due così si compensa meglio il partitore, cioè usare 2 condensatori in parallelo che mi danno lo stesso valore.
                                                              3- nel post 100 Gattmes parla di inserire 4-5 diodi prima di R1 per compensare la temperatura e inserirli sul vano batteria,ma questi diodi , sono in parallelo o in serie ,perchè se in serie la loro caduta di tensione scende sotto i 10V ?

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