Riscaldamento ed ACS, sfruttare le varie tecnologie... al meglio ? Ho tentato, ed ecco i miei risultati. - EnergeticAmbiente.it

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Riscaldamento ed ACS, sfruttare le varie tecnologie... al meglio ? Ho tentato, ed ecco i miei risultati.

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  • Riscaldamento ed ACS, sfruttare le varie tecnologie... al meglio ? Ho tentato, ed ecco i miei risultati.

    Buongiorno .
    Vi rendo partecipi della mia esperienza percorsa questo inverno.
    L'approccio ovviamente risale nel tempo, e via via, le varie modifiche apportate nell'impianto di casa e le scelte perseguite, hanno consentito in cinque anni di ottenere i risultati che Vi espongo.
    Caso strano, ma non fortuito, tutto ebbe inizio in concomitanza con la mia iscrizione a questo forum, reo di avere foraggiato molte scelte della mia vita. Grazie.

    Il primo approccio nel lontano inverno 2010, dopo varie informazioni reperite, fu quello di montare in DIY un pannello solare termico.
    Scelta non casuale, dati i consumi elevati di metano che fino a quel periodo si attestavano ad una media annua di 1.780 metri cubi.
    Studiando un poco i valori in gioco, le esigenze familiari, le rese possibili ed i costi relativi, inizia questa esperienza.
    Con sorpresa da parte del portafogli, i consumi si ridussero ad una media di 1.470 metri cubi.
    Un bel passo in avanti, ma ancora c'era molto da fare, e piano piano scoprivo tante piccolezze che sommate tutte insieme avevano svenato fino a quel momento il bilancio casalingo.
    Iniziai a regolare per bene la T del riscaldamento a pavimento e relative portate dei vari circuiti, la T dell'acqua calda sanitaria, esclusi il ricircolo ACS, montai una miscelatrice ed una deviatrice termostatica , insomma piccole cose alla portata di tutti e non mi addentro più di tanto nei dettagli.
    I consumi scesero ancora, attestandosi a 1.270 metri cubi.
    Nel contempo montai l'impianto fotovoltaico, poi alcuni climatizzatori, mentre costruivo il pannello solare ad aria calda e tante ulteriori piccole cose che mi appassionavano, tipo il serpente nero sul tetto... anche per raffrescare... etc. etc., vuoi per puro piacere personale, vuoi per scoprire e sperimentare novità.
    Venne il momento di sostituire la caldaia a condensazione, ed optai per una, sempre a condensazione, ma questa volta senza più l'accumulo di ACS e montata dentro casa (locale tecnico/lavanderia) e non più fuori come prima.
    Ulteriori ottimizzazioni e coibentazioni varie sia di tubi che di infissi, hanno ridotto ulteriormente i consumi fino a circa 1.100 metri cubi annui.

    Arriviamo finalmente a questo inverno, in cui ho deciso di montare una piccola Pompa Di Calore aria-acqua per produrre ACS, un deumidificatore portatile, sfruttare una Pompa Di Calore aria-aria per integrare parzialmente il riscaldamento ed utilizzare il pannello solare ad aria in una stanza.
    Ebbene i consumi, pur se ancora non definitivi ma ormai quantificabili, si attestano a circa 550 metri cubi annui totali.

    Quindi riepilogando: 1.780 (ante PST) 1.470 (post PST) 1.270 (regolazioni varie NO ricircolo) 1.100 (nuova caldaia interna + miglioramenti NO accumulo) 550 (PDC ACS + PDC integrazione + deumidificatore + pannello solare ad aria)

    Da aggiungere a ciò che la PDC aria aria + il deumidificatore, comandate in WIFI e temporizzate + la PDC ACS, hanno incrementato i consumi elettrici settimanali di circa 25kWh, la maggior parte 15kWh in incremento di autoconsumo (+300kWh), portando l'autoconsumo invernale ad una media del 73% contro il 50% degli anni precedenti, per un prelievo complessivo in più di circa 200kWh ed un consumo totale di 500kWh.
    Ultima modifica di Elisabetta Meli; 19-03-2016, 09:09.
    Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

  • #2
    Ottima analisi. Sarebbe interessante anche dal punto di vista economico:
    1) quanto hai investito per ciascuna miglioria
    2) quanto hai risparmiato per ciascuna miglioria

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    • #3
      Ottima domanda che mi pongo pure io da tempo ed alla quale, credimi, è difficile fornire una risposta.
      Se calcolo brutalmente le spese effettuate 19.959 € e rientri alla data attuale 11.180 € globalmente non rende giustizia.
      Potrei sciorinare anche una analisi puntuale, ma anche quella sarebbe inefficace.
      Il motivo principale è dettato non tanto dal costo e dal risparmio ottenuto dal singolo componente, ma dalla 'qualità della vita' a tutto tondo.

      Per esempio il deumidificatore non apporta risparmi al contrario rappresenta dei costi, è decisamente una miglioria, e ti cambia radicalmente la salubrità degli ambienti, come conseguenze incidentali ottieni un leggero riscaldamento invernale e probabilmente un leggero raffrescamento estivo, ma non sono quantificabili se non che empiricamente.

      La PDC per ACS puoi anche quantificare costi e ricavi, e ad oggi è quella che rende 'economicamente' meno di tutti assorbendo EE rispetto al consumo di metano, MA SE integrata al FV il risparmio incrementa notevolmente, ed incrementa anche il confort nell'ottenere ACS a T quasi costanti, ma solo se accoppiata ad un PST che eroga acqua già preriscaldata, ed il tutto incrementa sensibilmente il COP, poi hai degli effetti conseguenziali come il ricambio di aria nel locale che riduce umidità toglie odori e migliora qualità dell'aria.

      Il pannello solare ad aria è decisamente quello che contribuisce più di tutti, ma SOLO se c'è sole ovviamente, deumidifica notevolmente e riscalda parecchio, il costo è irrisorio in DIY, il problema è un posto decente dove metterlo, fare i buchi ed un sistema di controllo efficace.

      La scelta della PDC aria-aria ad integrazione è nata per sfruttare la capacità di produzione del FV che associata a temperature esterne alte porta a consumi bassi, mentre la sera parte la caldaia che è sicuramente più efficiente energeticamente rispetto ad una PDC, consentendo un riscaldamento da irraggiamento diffuso molto più efficace rispetto alla PDC aria, questo migliora parecchio il confort, sia di giorno che di notte.

      Il solare termico porta in inverno ciò che può, spesso anche T superiori a 35°, dovessi rimetterlo forse non lo farei, preferirei FV in più ed una PDC molto più grande, in estate è sicuramente eccezionale.

      Come vedi ogni tecnologia ha una sua prerogativa, integrarle è stato non semplice, ma offre risultati eccellenti a costo di complicare leggermente l'impianto, ma sei sicuro che 'a piedi' non puoi rimanere in nessun caso e sfrutti ciò che meglio si adatta al periodo ed alla situazione.
      Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

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      • #4
        Beh, considerazioni a parte sul comfort, per rendere tutto chiaro potresti rappresentare i flussi di cassa anno per anno.

        Costi lordi
        - Totale bollette per elettricità e metano.
        - Costi migliorie impianti

        Ricavi
        - Eventuali entrate da Conto Energia o SSP
        - Eventuali detrazioni per le spese effettuate

        Costi netti
        - Costi lordi - Ricavi

        Più chiaro di cosi'

        E soprattutto non interpretabile

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        • #5
          Ciao a Tutti...

          Ciao Elisabetta, complimenti per l'analisi e congratulazioni per il nuovo incarico di moderatore...

          Saluti
          Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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          • #6
            EmilianoM, credimi è da ore che tento di fornire una doverosa risposta esaustiva alla tua cortese richiesta, ma è difficile estrapolare per singolo intervento quanto richiesto, forse ho trovato un metodo che appagherà la curiosità....

            Interventi attuati nel tempo al fine di ottenere un minore consumo di metano e di energia elettrica ottimizzando il confort.
            - PST 140 Litri montato in DIY inclusi miscelatrice, raccordi ed arresti (10/2010) : € 1.000, ammortizzato e con un vantaggio ad oggi pari ad € 1.637
            - FV 3 kWp IV CE + SSP (06/2012) : € 10.000, ad oggi recuperati: contributo IV CE 3.881 + SSP € 1.295 + autoconsumo € 2.659
            - Climatizzatori inverter wifi 2 da 9.000 ed 1 da 18.000 BTU con montaggio (06/2013) : € 3.870, utilizzato in inverno 2015-2016 dalle 09.00 alle 16.00 circa set 23°.
            - Caldaia a condensazione + deviatrice e varie (03/2014) : € 2.700,
            - Piccolo impianto isola (06/2014) : € 1.351, ha ridotto di circa 1.200 kWh annui i prelievi, ancora non ammortizzato e non completato, rientrati € 609, vedi discussione apposita.
            - Pannello solare ad aria (10/2015) : € 80 circa realizzato in DIY, utilizzato nel 2014 in prova ma mancavano controlli ed ottimizzazioni, vedi discussione apposita.
            - PDC ACS 80 Litri con montaggio (11/2015) : € 894
            - Deumidificatore portatile 24 Litri/gg + presa wifi (01/2016) : € 165, attivo dalle 08.00 alle 18.00 circa

            Per completezza:
            L'impianto ACS è strutturato come segue; PST -> Miscelatrice 48° -> Deviatrice ad utenze 45° -> PDC ACS 46° -> caldaia 36° 'isteresi 5°'-> utenze.
            L'isola alimenta a 12V; 8 videocamere sorveglianza, DVR, repeater wifi, stazione meteo, ventole automatiche per raffrescare inverter CE ed isola e ventola automatica per ricambio aria, luci di cortesia notturne interne, diversi punti luce di casa.
            Il set riscaldamento a pavimento iniziale era 46°, adesso viene utilizzato tra i 28 ed i 30° e non ho montato la sonda climatica pur avendola, tipicamente resta attivo dalle 17.00 alle 09.00

            Andamento: costi e consumi metano

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            Andamento: costi e consumi Energia Elettrica

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            Considerazioni:
            Nell'inverno 2011-12 il riscaldamento è stato spento 1 mese prima a causa di malfunzionamenti della caldaia.
            Nell'inverno 2013-14 vi è stato il guasto totale della caldaia che ha causato l'utilizzo di quasi tutte le PDC aria-aria nelle settimane intercorrenti per il montaggio della nuova.
            Ad avallare ciò, allego un grafico che analizza i consumi di metano in base alle temperature esterne.
            Il calcolo si basa sul consumo per gradi medi mancanti nel periodo in base alla T voluta in ambiente, la formula utilizzata è ( 20° - ((T media settimanale registrata + (T media massima settimanale registrata + T media minima settimanale registrata) / 2 ) / 2)

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            Come si nota, i consumi 2011 e specialmente 2013 risentono di quanto scritto, tanto che il consumo medio si attesta a 4,5 - 4,8 metri cubi/settimana per grado mancante contro la media corretta dei 6,2 - 6,4. Nel 2012 il consumo è più elevato a causa del malfunzionamento parziale della caldaia.
            Di contro nel 2015-16 il consumo medio si è attestato a circa 3 Metri cubi/settimana per grado mancante, ovvero meno della metà rispetto a prima.

            Per completezza, questo è il progressivo invernale a confronto dei vari anni dei metri cubi consumati.

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            @ RenatoMeloni: Grazie infinite, speriamo bene.
            Ultima modifica di Elisabetta Meli; 22-03-2016, 09:49. Motivo: Inserimento Link di riferimento
            Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

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            • #7
              Ti ho fatto lavorare a manetta ! Pure troppo

              Davvero complimenti. Ma ci sono cose rifaresti ed altre meno ?
              Ultima modifica di Elisabetta Meli; 22-03-2016, 09:33. Motivo: Unione messaggi consecutivi

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              • #8
                Cose che rifarei... ed altre meno...
                Ragioniamola da un'altro punto di vista e vediamo se troviamo il metodo adottato per approcciare quanto ottenuto.

                Nel 2010, quando montai il PST a circolazione naturale da 140 litri 2m2, tutti montavano i circolazione forzata da almeno 300 litri e doppio pannello se non più, quindi oltre 4m2.
                Chiesi diversi preventivi, ed il migliore era sopra i 4.600 €, mi consigliarono pure di coprire i pannelli in state . Ma sa... ci sono gli incentivi... le costa la metà...bla bla bla...
                Se avessi fatto ai tempi quella scelta, sicuramente avrei avuto tutta l'ACS necessaria anche in inverno... forse...ma avrei occupato una buona fetta del terrazzo, cosa che avrebbe potuto inficiare la esposizione ottimale del futuro FV.

                Tipicamente utilizzo un approccio minimalista nelle mie scelte, osservo e valuto ma diffido.
                Ad oggi ancora dovrei rientrare sia dell'ipotetico contributo in 10 anni, sia dall'ammortamento del costo sostenuto.
                Certo avrei risparmiato il consumo di metano invernale per produrre la differenza di ACS necessaria, stimato attualmente in circa 80 metri cubi l'anno.
                Ma ad oggi starei sotto ancora di 800€ rispetto al costo, e con un credito di 1.150€ per i prossimi 5 anni.
                Non mi sofermo a quantificare assorbimenti energetici di un circolazione forzata o possibili guasti o blocchi circolatore e centralina o coperture estive etc.

                Invece mi trovo ad avere ammortizzato già l'impianto, ed essere in utile di 1.637 €, ed avere speso circa 400€ di metano in più, quindi in positivo di 1.237€.
                La cosa più importante (per me) e che nessuno di Voi ha pagato un soldo delle proprie tasse per contribuire al mio impianto.

                Oggi, con quei soldi già risparmiati ed in tasca, ho acquistato una nuova tecnologia che 5 anni or sono non esisteva o era ancora agli albori o poco efficiente, e mi restano ancora pure soldi in tasca per ulteriori migliorie.

                Se il PST dovesse malauguratamente guastarsi oggi, non mi porrei il problema, già il costo è rientrato, e sinceramente non saprei se lo acquisterei nuovamente, forse prenderei una ulteriore PDC ACS e dei pannelli FV in più, o forse rimetterei un pannello uguale o simile, almeno in estate l'acqua è totalmente gratis, non so e spero di non pormi il problema.

                Ma... ma mi sento senza vincoli, di nessun tipo, anche morali, perchè non gravo o graverò su nessuno e sulle sue tasse per avere (lui) pagato (a me) un impianto che non funziona.

                Inoltre ho scoperto una tecnologia nuova, che bene si abbina con il FV, che è più efficiente rispetto al metano e meno inquinante, migliora il confort etc. etc.

                Quindi alla domanda ... lo rifarei... SI, lo rifarei... lo rifarei ADESSO... non so... forse.
                So solo che in ogni caso ACS c'è l'ho qualunque cosa accada, energeticamente ed ambientalmente sostenibile e questo mi rasserena.

                Lo stesso discorso potrei fare per il FV, avrei potuto montare 6kWp invece di 3, certo.... ma a costo di... alla prossima puntata, se necessita.
                Ultima modifica di Elisabetta Meli; 25-03-2016, 08:57.
                Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

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                • #9
                  Personalmente sono innamorato del solare termico.... tecnologia povera (purtroppo non nei prezzi assurdamente alti) ma complessa, che quando la domi godi come un pazzo.

                  Scaldare casa solo col solare termico a dicembre e gennaio al nord profondo è una fixata pazzesca.... per tutto il resto c'è Mastercard.

                  Ammetto però di essere ormai un povero nostalgico, fv e pdc ormai soppiantano tutto, spero che i conti sui consumi di energia elettrica e i cop siano davvero quelli promessi per tutti, altrimenti andiamo a carbone e metano per far andare le pdc.
                  PDC Ibrida Daikin HPU 8/35 kW . FV: 2,58 kWp, Az 0°, Tilt 26°. Solare Termico 9.6 mq Tilt 54°. Auto Volvo XC40 T5 Recharge Plug-In Hybrid

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                  • #10
                    Originariamente inviato da sergio&teresa Visualizza il messaggio
                    ...spero che i conti sui consumi di energia elettrica e i cop siano davvero quelli promessi per tutti, altrimenti andiamo a carbone e metano per far andare le pdc...
                    Si anche io diffido come ho scritto sopra, ma la remora non mi è sorta avendo installato il FV, non tanto per averlo tout-court, quanto perchè gli assorbimenti tipici sono prevalentemente dallo stesso e solo in minima parte dalla rete, se non fosse stato così non lo avrei neppure pensato di realizzare.
                    Inoltre la scelta di approccio minimalista consente di meglio modulare l'autoconsumo adattandolo alla tecnologia che in quel frangente meglio si confà alle circostanze ambientali ed energetiche.

                    Per esempio, noto che molti montano delle PDC per riscaldamento, spesso sovra dimensionate, con assorbimenti elevati anche superiori a 2kWh e come unico strumento anche per produrre ACS.
                    Questo mi obbliga a montare un FV sovradimensionato per compensare tramite SSP il notevole esubero estivo per gli elevati consumi di EE invernali che il FV non riesce spesso a compensare istantaneamente pur se generoso.
                    Non solo, anche la produzione di ACS mi costringe ad avviare un sistema con alti assorbimenti durante tutto l'arco dell'anno, anche in piena estate, obbligandomi a dotarmi di un contatore di taglia maggiore.
                    Ed in quel caso, ti do ragione, in inverno l'efficienza notturna di tali sistemi per via delle basse temperature è spesso alla pari rispetto a sistemi tradizionali se non leggermente peggio, anche se facendo una media del periodo il vantaggio globale resta in ogni caso.

                    Personalmente sto valutando per il prossimo inverno una soluzione ancora diversa, ovvero integrare all'attuale impianto una ulteriore piccola PDC esclusivamente per il riscaldamento da fare funzionare solo in concomitanza della produzione FV al fine di mantenere la T nell'impianto a pavimento durante tutto il giorno ed integrare con la caldaia il fabbisogno energetico.
                    Comprendo che la resa di queste piccole PDC è inferiore rispetto a sistemi dedicati, ma alla fine è un contributo erogato ad impatto zero e con rese diurne che dovrebbero garantire un COP elevato.
                    Da attuali stime dovrebbe consentire una ulteriore riduzione di quasi 200 metri cubi l'anno di metano con un consumo di 375kWh al 75% in autoconsumo ed ammortamento in 7 anni circa.
                    Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

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                    • #11
                      Non lo so quanto ti convenga: io ho messo la pdc da quest'anno, e l'autoconsumo è una cosa davvero ridicola, anche con il mio piccolo impianto FV. A meno di far andare a palla la pdc per stare in maglietta di giorno e poi tenere il riscaldamento spento quando il sole va giù, ma è una cosa che personalmente non farò mai.
                      PDC Ibrida Daikin HPU 8/35 kW . FV: 2,58 kWp, Az 0°, Tilt 26°. Solare Termico 9.6 mq Tilt 54°. Auto Volvo XC40 T5 Recharge Plug-In Hybrid

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                      • #12
                        Scusa Sergio, forse ho espresso male le mie intenzioni.
                        Non voglio montare la classica PDC da 8/10 kWt che sicuramente in inverno in autoconsumo avrebbe un contributo ridicolo, di cui accennavo sopra, ed i relativi problemi fastidiosi di sovra temperatura.

                        Al contrario voglio montarne una piccola da circa 1kWt 250We che sicuramente andrà per buona parte di tempo in autoconsumo e lo scopo è unicamente mantenere per quanto possibile la T dell'impianto durante il giorno ed evitare che quando la sera si riavvia la caldaia, l'acqua in impianto si sia raffreddata eccessivamente costringendola a riportare tutto in temperatura.
                        Utilizzandola in questa modalità, facendo un esempio, avendo una mandata di riscaldamento normalmente con set 30° e ritorno sui 25°, dopo poche ore che la caldaia si spegne la t impianto scende a 20°.
                        Mettendo una piccola PDC che stia in funzione di giorno, quando la caldaia si spegne, la T di tutto il circuito non si ridurrà più a 20° ma usufruirà del suo minimo contributo, sicuramente non avrò una mandata a 30° ed un ritorno a 25° ( con un solo kiloWatt termico è impossibile) ma compenserò parzialmente le dispersioni della struttura, e magari otterrò 28° di mandata e 22° di ritorno.

                        Quindi il suo scopo non è di riscaldare (non avrebbe la potenza sufficiente e non dovrei girare in maglietta per casa di giorno) ma compensare parzialmente le dispersioni termiche della struttura.
                        In questa configurazione, l'apporto solare fornito del FV, anche se piccolo, può rappresentare circa il 75% del fabbisogno di una piccola PDC da 250W per le sue ore di accensione, ed il COP risulterebbe elevato sia per le più alte temperature diurne sia per le basse temperature del circuito su cui dovrebbe lavorare, addirittura sotto la soglia del DT 15-55° su cui viene calcolato il COP medio.
                        Ultima modifica di Elisabetta Meli; 28-03-2016, 00:46.
                        Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

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                        • #13
                          Riscaldamento ed ACS, sfruttare le varie tecnologie... al meglio ? Ho tentato...

                          Forse anche io non mi sono spiegato, perché non intendevo dire che l'autoconsumo è ridicolo rispetto al consumo (istantaneo) reale.... ma proprio che il consumo diventa così basso durante le giornate di sole che risulta coperto al 100% da qualsiasi FV, e ne avanza alla grande....

                          Comunque tienici informati anche su questa nuova iniziativa.
                          PDC Ibrida Daikin HPU 8/35 kW . FV: 2,58 kWp, Az 0°, Tilt 26°. Solare Termico 9.6 mq Tilt 54°. Auto Volvo XC40 T5 Recharge Plug-In Hybrid

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                          • #14
                            sono nella tua stessa situazione e volevo chiederti
                            ho
                            -una caldaia a condensazione/istantanea per produzione ACS e riscaldamento a termosifoni
                            -solare termico 1 pannello e accumulo 150l (fatto per prova)
                            -diverse PDC aria aria per riscaldamento/raffrescamento (3 mono e un trial)
                            -un FV da 6KW nominali

                            ora vorrei capire se volessi installare uno scadabagno da 100l pdc come dovrei inserirlo ?
                            a parte o meglio frapposto fra accumulo e caldaia ?


                            in alternativa potrei pensare ad una resistenza a supporto dell'accumulo

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                            • #15
                              Io lo metterei tra accumulo solare e caldaia, tutto in serie.
                              PDC Ibrida Daikin HPU 8/35 kW . FV: 2,58 kWp, Az 0°, Tilt 26°. Solare Termico 9.6 mq Tilt 54°. Auto Volvo XC40 T5 Recharge Plug-In Hybrid

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                              • #16
                                Confermo, tra accumulo solare e caldaia e tutto in serie.
                                Evita assolutamente resistenza in ogni e dove visto che hai la caldaia a condensazione istantanea, è la caldaia a provvedere in ogni caso e solo se dovesse rendersi necessario.
                                Da me è successo raramente che fosse necessaria l'integrazione della caldaia, meno di 10 volte in un inverno intero, ma in ogni casa, impianti, rese e consumi ACS sono diversi.
                                Rifacessi la scelta adesso, comunque, invece di 80 litri prenderei il 110 litri, a patto di avere l'integrazione solare termica, altrimenti non basterebbe in ogni caso e si dovrebbe andare su 250-300 litri.
                                Molto probabilmente è ciò che farò come acquisto, convertendo l'80 per utilizzarlo in integrazione riscaldamento come spiegavo prima, il problema attuale è dove metterlo .
                                Come dice Sergio il solare termico è una goduria e condivido, ma ad oggi la accoppiata dei due sistemi (ciascuno piccolo 150/200+110/80) è la scelta a mio avviso vincente.
                                Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

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                                • #17
                                  vi ringrazio entrambi

                                  guardando in giro ho visto anche la beretta da 120 litri Pompe di calore Beretta

                                  p
                                  er il resto concordo l'accoppiata secondo me è la soluzione migliore anche perchè il mio solare termico l'ho tenuto sottodimensionato

                                  dimenticavo le prese per l'aria le potrei fare dalla cantina verso il box auto dove peraltro ho l'inverter e dove potrei nel prossimo futuro inserire un accumulo per FV ?

                                  oppure nelle taglie superiori c'è quello da 150 litri http://www.termal.it/wp-content/uplo...-200-litri.pdf
                                  Ultima modifica di Elisabetta Meli; 07-04-2016, 15:36. Motivo: Unione messaggi consecutivi

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                                  • #18
                                    Renato e Sergio mi date cortesemente un vostro parere.

                                    Pensando ai miei problemi legati a dove montare una seconda pdc per gli intenti di integrazione al riscaldamento, visto che di spazio non ne ho quasi più, mi frullava l'idea di montare uno scambiatore a piastre.

                                    In pratica sulla attuale pdc potrei montare in uscita calda uno scambiatore che tramite circolatore dedicato reimmetta in ingresso fredda.
                                    Lo scambiatore avrebbe in ingresso il ritorno impianto ed in uscita ingresso caldaia, il tutto comandato da un termostato a contatto o sonda dentro la pdc con set 43-45° che avvia il circolatore.
                                    La caldaia la setterei con circolazione continua invece che a richiesta cronotermostato come lo è attualmente, o forse meglio fornirei il consenso ad avvio circolatore.
                                    Il circolatore dello scambiatore potrebbe essere a sua volta comandato da un crepuscolare per garantire che vi sia produzione FV oppure che vi siano temperature elevate e quindi fare lavorare la pdc in integrazione per più ore anche di sera o notte pur prelevando da rete ma con efficienza maggiore rispetto al metano.

                                    Mi garantirei in ogni caso di giorno l'accumulo a 43-45° per ACS e sfrutterei la stessa pdc per due scopi diversi tenendola in funzione per oltre il doppio delle attuali ore diurne sfruttando di più la produzione FV, stimo oltre 6 ore al giorno in più in media.

                                    Certo l'ottimale sarebbe stato avere una pdc predisposta con gli attacchi per solare termico e scambiatore interno integrato, soluzione che potrebbe essere interessante per chi volesse acquistare oggi una pdc e volesse sfruttarla per integrazione seguendo questo principio.
                                    Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

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                                    • #19
                                      In pratica stai cercando di fare una Rotex Compact.... Se però metti uno schema è meglio perché parli di un circolatore (aggiuntivo rispetto a quello caldaia) che non capisco dove sarebbe.
                                      PDC Ibrida Daikin HPU 8/35 kW . FV: 2,58 kWp, Az 0°, Tilt 26°. Solare Termico 9.6 mq Tilt 54°. Auto Volvo XC40 T5 Recharge Plug-In Hybrid

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                                      • #20
                                        Ciao a Tutti...

                                        @Elisabetta
                                        Concordo con Sergio, fai uno schema che cosi capiamo BENE cosa vuoi fare.

                                        Saluti
                                        Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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                                        • #21
                                          Verrebbe fuori una cosa del genere:
                                          Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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                                          L'ulteriore circolatore è necessario per lo scambiatore al fine di separare l'acqua tecnica dell'impianto di riscaldamento dal circuito ACS.
                                          Più che la Compact sarebbe a tutti gli effetti il sistema Hybrid, con in più anche un accumulo.
                                          Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

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                                          • #22
                                            Ok, capito, ricircoli acs sullo scambiatore per innalzare il ritorno. Non è una Hybrid, è davvero più una Compact.

                                            Concordo con lasciar circolare sempre il circolatore caldaia, fermandolo solo in casi limite (es T esterna o interna più alta di tot), e a quel punto dovresti fermare anche quello dello scambiatore.

                                            Quello dello scambiatore lo attiverei in caso T bollitore è sopra T acs e c'è residuo FV (rispetto all'assorbimento normale della casa) stabilmente sopra una certa soglia. Con meccanismo di spegnimento analogo su una soglia più bassa (vicina a zero).

                                            Sono le prime idee che mi vengono in mente al sabato mattina presto..... spero di non aver detto cavolate....
                                            PDC Ibrida Daikin HPU 8/35 kW . FV: 2,58 kWp, Az 0°, Tilt 26°. Solare Termico 9.6 mq Tilt 54°. Auto Volvo XC40 T5 Recharge Plug-In Hybrid

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                                            • #23
                                              Si Sergio esatto, anche senza controllo assorbimenti da FV, basta un semplice crepuscolare o se la T aria è buona per PDC, quindi resa efficiente, può girare lo stesso per integrare anche h24, immagino soprattutto ad inizio e fine inverno.
                                              Pensi valga la pena tentare questo approccio piuttosto che prenderne una ad hoc per lo scopo ?
                                              La spesa credo sarebbe irrisoria, forse ho già tutti i componenti, ed in DIY si può realizzare senza grossi problemi.



                                              Ho estrapolato un nuovo grafico che rappresentare l'efficienza energetica, a valore più basso migliore efficienza.
                                              Si basa sui consumi progressivi per ciascun anno in base alle temperature medie esterne rilevate.
                                              In questo modo si risolve la diatriba di 'quest'anno ha fatto più freddo' o 'che caldo questo inverno', perchè i consumi vengono riproporzionati in base alle temperature dei vari periodi.
                                              La scala scelta è arbitraria e solo a fini di una migliore leggibilità poichè non varia in ogni caso il contenuto esposto.
                                              Una cosa che è subito risaltata è che nell'anno 2014 l'efficienza è aumentata rispetto ai tre anni precedenti, passando da oltre 80 fino a 85 a circa 68.
                                              Il motivo è l'installazione della nuova caldaia senza accumulo ed interna, segnata in verde da li in poi.
                                              Come evidente, il 2013 segnato in rosso è l'anno di malfunzionamento e guasto caldaia con uso delle pdc aria-aria.
                                              Altrettanto evidente è il 2015 che ha dimezzato i consumi precedenti, meno rispetto al 2014 come ovvio aspettarsi con caldaia nuova, nonostante le temperature siano state più basse di 0,6°.
                                              Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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                                              • #24
                                                Ciao a Tutti...

                                                @Elisabetta
                                                Abbi pazienza ma io sono "de coccio", se non vedo lo schema di massima completo non capisco niente o quasi.....
                                                Cioè, ho capito cosa vuoi fare ma nello schema manca parecchia roba!!
                                                Nel tuo messaggio precedente hai parlato di accumulo (quale?), di ulteriore PDC (e l'altra come è collegata?), ecc. Nello schema vedo una connessione idraulica al PST connesso tramite un tee (o è una tre vie?) ci sono delle valvole NR??
                                                L'AFS che arriva dal PST non subisce dei problemi di circolazione (delta pressione diversi) con la pompa sotto la PDC in funzione??
                                                Che tipo i PST hai: in pressione o CN??
                                                Scusa la catasta di domande, ma è per capire se può funzionare o meno!!

                                                Saluti
                                                Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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                                                • #25
                                                  Ciao Renato e scusa se non ho risposto prima.
                                                  Lascia perdere la parte del pannello solare termico, non è funzionale ed utilizzata allo scopo, vi è una semplice valvola di non ritorno e basta.
                                                  Lascia perdere anche la seconda pdc, era una idea per sfruttarla in forma esclusiva al supporto di riscaldamento, sempre fattibile ma...

                                                  L'idea si basa sulla attuale ed unica pdc presente, che ha un suo accumulo di 80 litri mantenuto tipicamente a 46° che asserve la caldaia a condensazione per il circuito ACS ed assurge dal PST.

                                                  Posto questo, che continuerebbe a funzionare come attualmente funziona;

                                                  Appurato che le ore di accensione della PDC in pieno inverno raggiungevano una punta massima giornaliera di circa 6 ore.
                                                  Verificato che le ore di accensione tipicamente avvenivano in prima mattina ed al tardo pomeriggio.
                                                  Considerato che le ore centrali della giornata coincidenti alla maggiore produzione FV rappresentano il migliore periodo possibile per sfruttare la tecnologia delle PDC per la loro resa energetica superiore.
                                                  Constatato che il controvalore economico dell'energia scambiata è inferiore rispetto al costo dell'energia prelevata di oltre il 30%.
                                                  Visto che in tali congiunture energeticamente favorevoli alla produzione tramite lo strumento PDC, essa rimaneva sempre sempre spenta.

                                                  Detto ciò, ho un accumulo per ACS a 46° di 80 litri rappresentato dalla PDC che già alle 9 di mattina circa raggiunge la temperatura impostata.
                                                  Dalle 09.00 alle 17.00, momento migliore per efficienza energetica della PDC, essa purtroppo resta spenta, per giunta in quelle 8 ore produco energia tramite FV tipicamente non consumata.

                                                  Come si potrebbe sfruttare e quindi fare lavorare la attuale PDC per più ore soprattutto quando vi è l'apporto del FV o c'è una buona temperatura esterna tale da giustificare un maggiore rendimento o una migliore economicità rispetto all'utilizzo del metano per integrare parzialmente l'apporto necessario al circuito di riscaldamento fornito dalla caldaia a condensazione ?

                                                  Ora riguarda lo schema con calma.
                                                  Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

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