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Scajola frena sui biocarburanti

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  • Scajola frena sui biocarburanti

    Se questa linea va in porto addio biocarburanti:
    Adnkronos - Ign - Benzina, Scajola: ''Possibile congelamento accise e interventi su Iva''

  • #2
    Ha ragione,purtroppo quando si è pensato alla massiccia diffusione dei biocarburanti,non si è pensato che si sottravano terre all'agricoltura.
    Poi,un conto è l'etanolo del Brasile,derivato dalla canna da zucchero,che ha un rendimento elevato,e noin sottrae cibo,un'altro conto è l'etanolo degli usa,prodotto con mais,avente un rendimento scarso,e sottratto all'alimentazione.

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    • #3
      ..ma io non sono convinto, esistono molti terreni a riposo, per politiche di convenienza, se fossero sbloccati si fanno entrambi...chiaro che da noi nn facciamo canna da zucchero, ma possiamo fare colza e girasole benissimo....
      cmq è solo una considerazione personale, se è il caso i moderatori possono escludere il messaggio.

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      • #4
        Non sono un agricoltore,ma credo che il riposo,faccia parte della rotazione a cui un terreno viene sottoposto.

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        • #5
          Originariamente inviato da caponord23 Visualizza il messaggio
          Non sono un agricoltore,ma credo che il riposo,faccia parte della rotazione a cui un terreno viene sottoposto.
          Purtroppo non è così, e lo posso dire per certo. Si chiama SET-A-SIDE, ovvero la comunità europea di da dei soldi per NON coltivare la terra. Perché tutto questo ? Dicono perché siamo in sovraproduzione alimentare. Io credo invece che sia perché ci sono accordi commerciali con altri paesi per importare almeno una buona % di alimenti.

          Basterebbe togliere queste assurdità e usare il nostro terreno in più per produrre un piccola % di biocarburanti. Invece di etanolo 85%, si potrebbe cominciare con in Francia al 3%.

          Credo che la comunità europea si stia muovento in tal senso, ma spero che concretizzi le parole in fatti.

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          • #6
            Originariamente inviato da Emo Visualizza il messaggio
            Purtroppo non è così, e lo posso dire per certo. Si chiama SET-A-SIDE, ovvero la comunità europea di da dei soldi per NON coltivare la terra...............
            Confermo! Credo che vi ricordate delle multe sulla produzione di latte che tra laltro non riesce a soddisfare il fabbisogno nazionale. Situazione simile c'è nella produzione di grano dove c'era un premio della comunità legato agli ettari coltivati, il premio compensava il prezzo al chilo del grano, che era inferiore al prezo al chilo dell'immondizia pagata dai comuni, per ridurre la sovrappuduzione davano un premio per il SET-A-SIDE, di recente hanno slegato il premio dagli ettari e hanno stabilito una quota fissa al singolo produttore fatta con la media della produzione 2000/2002, ora il produttore non ha più interesse a fare ettari, di conseguenza cala la produzione di grano ma aumenta la qualità perchè si fanno le rotazioni. Personalmente ritengo che nel sud italia almeno il 30% di terra all'anno non produce nulla, e la tendenza potrebbe aumentare perchè diversi produttori hanno investito in Romania e portano prodotti (carne cereali) ad un prezzo più basso (ma non per i consumatori).
            Lo spazio per fare biocarburante ci sarebbe, tranne che si vuole ritornare a fare ettari di grano e non qualità.

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            • #7
              Originariamente inviato da Emo Visualizza il messaggio
              Purtroppo non è così, e lo posso dire per certo. Si chiama SET-A-SIDE, ovvero la comunità europea di da dei soldi per NON coltivare la terra. Perché tutto questo ? Dicono perché siamo in sovraproduzione alimentare. Io credo invece che sia perché ci sono accordi commerciali con altri paesi per importare almeno una buona % di alimenti.

              Basterebbe togliere queste assurdità e usare il nostro terreno in più per produrre un piccola % di biocarburanti. Invece di etanolo 85%, si potrebbe cominciare con in Francia al 3%.

              Credo che la comunità europea si stia muovento in tal senso, ma spero che concretizzi le parole in fatti.

              Confermo, ci sono delle quote di seminativo che annualmente vengono lasciate incolte e la gente viene pagata per questo. Il tutto fa parte di quel pacchetto di normative promulgate dalla UE che pur trattando di agricoltura non hanno niente a che fare con l'agricoltura.

              E' solo una questione economica/politica in altri termini "politica dei prezzi" e scambi commerciali. In alcuni casi dipende dall'influenza politica del paese membro ( vedi Spagna con le quote dell'olio d'oliva o la Francia con le quote latte ) e in altri per favorire l'economia dei nuovi paesi che entrano nella UE. Se non ricordo male la % annua di incolto si aggira intorno al 30% (correggetemi se sbaglio ).

              Il pacchetto normativo è talmente ampio e dettagliato che l'agricoltura in europa è un mercato "dopato" dagli aiuti e/o incentivi quindi falsato.


              PS: vi leggo da due mesi con intereresse e devo dire che ci sono degli spunti interessanti in questo forum (Biocarburanti & Co) anche se a volte bisogna scremare un pò certi interventi fuorvianti o ripetitivi.


              HappyBear

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              • #8
                Non sapevo che la demenza arrivava fino a questo punto.
                Bè,le quote latte possiamo dire che sono una colossale pu**anata.

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                • #9
                  Una puntata da rivedere
                  30/10/05 CHE PAC! (RAI Report)
                  Rai.it - Report
                  Il video è realplayer
                  Per completare la lista della demenza

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                  • #10
                    ..non c'è solo il set-a-side, purtroppo esistono altre forme di riposo che addirittura sono ventennali!!!...

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                    • #11
                      Volevo aggiungere alle vostre giuste osservazioni, i due conti che ho fatto io per la stesura del mio libro sui biocarburanti.

                      In breve, si potrebbe raggiungere circa il 5% di sostituzione mondiale di petrolio con biocarburanti SENZA dover toccare minimamente i terreni produttivi e non incidere quindi nella parte food.
                      Ma la vera alternativa è qualla di produrre i biocarburanti dalle microaleghe eliminando in una botta solo il problema del terreno dedicato (si possono usare laghi, mari e deserti), e quello dell'acqua con l'utilizzo di specie che vivono in acqua salata.

                      Perchè di questo non ne parla il nostro nuovo ministro? Forse è occupato con gli altri a inneggiare il nucleare a fissione....
                      Non abbattiamoci ragazzi, creaiamo e agiamo dal basso è l'unica strada che abbiamo oggi... e siamo in molti e sempre di più!

                      Roy
                      Essere realisti e fare l'impossibile

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                      • #12
                        Ciao eroyka ,perchè non aprite una discussione sui biocarburanti tratti dalle microalghe dove ci spieghi passo a passo come fare in casa per produrre le microalghe e il procedimento per trasformarlo in carburante ?

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