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[olio] olio irrancidito (?)

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  • [olio] olio irrancidito (?)

    marco77» buongiorno a tutti, non so se sia questa la "posizione" giusta dove chiedere una cosa!! del tipo: qualcuno sa rispondere al mio dubbio se un olio vegetale, da usare come combustibile, ha subito un processo di irrancidimento ossidativo, che problemi può avere la combustione dello stesso??
    grazie

  • #2
    brucia meglio, si è ossidato. ma tieni presente di filtrarlo bene.

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    • #3
      Mah, l'"irrancidimento" in genere porta un aumento dell'acidità dell'olio, tanto che chi esterifica misura il phper dosare la base che adopera per fare il metil .... Tutti i produttori di motori che ne consentono l'utilizzo con olio vegetale prescrivono limiti ben precisi di acidità pena il danneggiamento degli organi di scarico. Perchè dire che brucia meglio ?

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      • #4
        Grazie innanzitutto delle risposte. Provo a spiegarmi meglio perchè effettivamente non sono stato così chiaro nella mia domanda.
        Ciò che vorrei sapere è se un olio vegetale, di palma o di colza ecc, tralasciando per un attimo il discorso "numero di iodio", destinato ad alimentare cogeneratori, quindi che inizialmente possiede tutti i valori nei parametri corretti (acidità, %d'acqua, alcali terrosi, ecc ecc) ma che cmq potrebbe essere soggetto al fenomeno dell'ossidazione, irrancidimento ossidativo, vuoi perchè mi resta troppo tempo in giro, vuoi perchè lo conservo nel modo sbagliato (questa potrebbe essere un'altra domanda!!), insomma potrebbero iniziare a formarsi tutta quella serie di molecole che sono i radicali perossidici, idroperossidi ecc fino ad arrivare, quando il processo auto-ossidativo è continuato, ad avere aldeidi e chetoni e altri sottoprodotti, a questo punto quindi, il mio olio, con queste nuove molecole, avrà ancora lo stesso tipo di combustione? Cioè stesso Potere calorifico? e soprattutto nessun problema per il motore o per i gas di scarico (inteso come sostanze/sottoprodotti inquinanti e/o pericolosi?
        A Sulzer, grazie della risposta, avevo pensato anche io al discorso acidità, FFA liberi in seguito al distacco dalla molecola del trigliceride ma quello lo definiremmo irrancidimento idrolitico. E' la fase successiva il mio dubbio!! le molecole che determinano l'acidità, i FFA appunto, sono soggette al fenomeno che ho descritto sopra giusto? Ed eccoci quindi ancora lì...cosa succede al mio olio in combustione a quel punto? oppure la parte di molecole che, passando dai radicali liberi, e via via dicendo fino agli ultimi prodotti, è in % così bassa da essere trascurabile e quindi non inficiare la combustione? Dipenderà sicuramente anche dal tempo e dalle condizioni in cui conservo l'olio...ovvio...
        caspita quante domande!! mi sa che mi devo comprare un'enciclopedia!!

        A lanterna verde: grazie anche a te ma...riesci ad essere più preciso??!!

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        • #5
          devo premettere che io non uso olio, ma biodiesel.
          l'operazione primaria che farei in questo caso, sarebbe di scaldare il tutto in un contenutore e filtrare a caldo molto finemente.
          secondo passaggio acqua salata x1/3 e lavi l'olio e qualcosa dell'acidità abbatti.
          io, quando capita di avere delle quantità di olio vecchie, mi comporto così ed effettivamente ho dei vantaggi.

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          • #6
            Il mio problema però non è sapere cosa fare con dell'olio "vecchio" ma io chiedo ben altro: VORREI SAPERE COSA AVVIENE DURANTE LA COMBUSTIONE DI QUELL'OLIO! non di olio perfetto, non di olio filtrato...per cui grazie dei suggerimenti ma purtroppo non penso li applicherò mai, devo risolvere l'eventuale problema a monte.

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            • #7
              Olio degradato

              Originariamente inviato da marco77 Visualizza il messaggio
              Il mio problema però non è sapere cosa fare con dell'olio "vecchio" ma io chiedo ben altro: VORREI SAPERE COSA AVVIENE DURANTE LA COMBUSTIONE DI QUELL'OLIO! non di olio perfetto, non di olio filtrato...per cui grazie dei suggerimenti ma purtroppo non penso li applicherò mai, devo risolvere l'eventuale problema a monte.
              Senza entrare troppo nel dettaglio perchè l'analisi dei rischi che richiedi necessità conoscenze più approfondite delle mie sulla chimica della degradazione degli oli.
              nella camera di combustione di un moderno motore diesel a I.D. si raggiungono almeno 850°C fai la lista dei prodotti che temi si producano e verifica la loro temperatura di termodistruzione . Poi verifica la viscosità caratteristica di ogni componente alla temperatura di c.a. 60° C . Se nella prima verifica appuri che tutti i composti si distruggono e nella seconda che le viscosità rimangono nei limiti di progetto sei a cavallo...

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              • #8
                Io non ci capisco molto, e si capirà presto, ma "ossidazione", per quel che mi risulta, vuol dire "combinazione con l'ossigeno", e "combustione" anche: ne dedurrei che qualcosa di già combinato con l'ossigeno, ovvero ossidato, bruci male o per nulla.
                L'acqua, infatti, non brucia perché, per così dire, "è già stata bruciata", ovvero "ossidata", essendo il risultato della combustione dell'idrogeno (con, naturalmente, l'ossigeno)... ...o sbaglio?

                Vorrei approfittare per chiedere se fosse possibile invece, e con quali accorgimenti e/o modalità, bruciare, nel camino o nella stufa, l'olio usato per le fritture domestiche.
                Mia moglie infatti "ama" friggere in olio molto abbondante, riutilizzandolo anche due e, raramente, 3 volte. Ma la quantità di olio poi da buttare non è per nulla irrilevante, potrei indicativamente affermare vada dal mezzo litro al litro.
                Si tratta pur sempre di un olio vegetale e sfruttato solo fino ad un certo punto, quasi mai scuro scuro, per lo più ancora biondo, ma con dentro residui di panatura anche un po' carbonizzata.
                Essendo destinato alle fognature, non lo si potrebbe bruciare?

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                • #9
                  Non so se può essere utile, ma riferisco quel che avviene dalle mie parti. L'olio vegetale lo si usa spesso per accendere il carbone per il churrasco, da sempre. Non pare dia problemi. Gli olii esausti, il grasso residuo della lavorazione della carne, il grasso residuo cotto risultante dalle cotture sulla brace, vengono raccolti da una ditta e consegnati ad una azienda che trasforma il tutto in biodiesel. Solo nella città di Rio si raccolgono 300 tons / day di oli e grassi esausti. Il motore "diesel" fu ideato e realizzato per bruciare olio da leggeri a pesanti. All'epoca il gasolio non esisteva come prodotto industriale standard.

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                  • #10
                    Io ho provato a bruciare l'olio delle fritture nel camino, e non è che non ci si riesca in assoluto, ma...
                    Prima di tutto così, a temperatura bassa, da solo l'olio praticamente non brucia. Al limite, con uno stoppaccio, si comporta come per un lumino.
                    Secondo, quello che non brucerà e che sarà colato alla base del camino, fin dentro la vaschetta raccogli cenere, manderà un odore stomachevole ogni volta che il camino funzionerà e fino a quando non verrà bruciato tutto o ripulito.

                    Se la fiamma è vivida ed abbondante (buona temperatura del braciere), l'olio delle fritture brucia molto bene, e scalda molto, anche.
                    In un primo tempo ho provato depositando sulla fiamma vivida ed abbondante dei grossi pezzi di ovatta imbevuta d'olio. Funzionerebbe pure, se non fosse che parte dell'olio, direi inevitabilmente, finisce per colare a terra e, come detto prima, successivamente a bruciare male e mandare cattivo odore.
                    Allora ho provato con un altro sistema: ho messo l'olio dentro un pentolino (senza manici) con un grosso batuffolone di ovatta sperando di poter così regolare la combustione, e l'ho poggiato su due mattoni, sotto i quali ho acceso la fiamma.
                    Per un bel pezzo: niente.
                    Poi, salita la temperatura, l'olio ha cominciato prima a friggere, per successivamente incendiarsi. Tutto sembrava andare per il meglio, con il batuffolone di ovatta che, limitando in un certo modo la disponibilità di olio in superficie, funzionava da "dilazionatore" della combustione. Purtroppo, però, ad un certo momento la temperatura è salita tanto che l'olio ha cominciato a bollire e, facendo un'abbondante schiuma, a fuori uscire dal pentolino: un macello!

                    Ci vorrebbe proprio qualche sistema studiato a bella posta, tipo impregnare qualcosa, o fare cadere dall'alto l'olio goccia a goccia sul fuoco: non saprei.

                    Però gettarlo via, quando altri lo utilizzano come carburante, mi sembra una stupidaggine, specialmente oggi che alla classe di risparmio si fa tanto caso.
                    Ultima modifica di Hulkino; 04-01-2010, 11:03.

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                    • #11
                      Originariamente inviato da hiram Visualizza il messaggio
                      Non so se può essere utile, ma riferisco quel che avviene dalle mie parti. L'olio vegetale lo si usa spesso per accendere il carbone per il churrasco, da sempre.
                      Ciao HIRAM, cosa fai da quelle parti?....lasciamo perdere "as churrasquerias"...la prima volta che son stato 2 mesi da quelle parti son tornato a casa con la gotta, mai successo prima!!

                      L'olio di frittura o irrancidito e altro ancora lo passo con mia massima soddisfazione in caldaia versandolo nella tramoggia della stessa.
                      OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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                      • #12
                        Complimenti, bella caldaia!

                        Ma per un camino? Meglio lasciar perdere?

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