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[alcol] bioetanolo dal mais -consumi energetici

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  • [alcol] bioetanolo dal mais -consumi energetici

    sto facendo uno studio su un impianto pilota di produzione di bioetanolo dal mais.
    Domanda: una volta estratto l'amido dal mais come lo trasformo in etanolo? e quanta energia è necessaria?
    magari non è conveniente....
    infatti mi chiedo come mai in Italia ancora nessuno ha prodotto un impianto di bioetanolo e in Europa ce ne sono pochissimi...

  • #2
    il bio etanolo come lo ottieni? ( son ignorante scusami... ma ho voglia di capirne di + )

    Ciao
    www.energeticambiente.it

    www.energoclub.org

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    • #3
      QUOTE (etanolista @ 6/10/2005, 17:43)
      sto facendo uno studio su un impianto pilota di produzione di bioetanolo dal mais.
      Domanda: una volta estratto l'amido dal mais come lo trasformo in etanolo? e quanta energia è necessaria?
      magari non è conveniente....
      infatti mi chiedo come mai in Italia ancora nessuno ha prodotto un impianto di bioetanolo e in Europa ce ne sono pochissimi...

      Produzione di bioetanolo
      Il bioetanolo può essere prodotto a partire dal mais. In questo caso sono necessari alcuni trattamenti preliminari per trasformare gli amidi di cui è ricco il mais.
      Il mais viene inizialmente macinato in corrente d'acqua e quindi parzialmente disidratato con un filtro a pressa. La pasta così ottenuta, a cui possono essere aggiunti i residui della distillazione finale del fermentato, passa alla cottura in bollitore continuo riscaldato con vapore diretto. Nel bollitore si raggiungono temperature di circa 175 °C e pressioni di 2 atmosfere, con un tempo di permanenza di circa 5 minuti. Con questa operazione gli amidi, presenti nel mais sotto forma di microscopici granuli, si rigonfiano fino a scoppiare formando un gel. Quindi la temperatura viene abbassata, prima per passaggio in una camera di flash e successivamente per raffreddamento con acqua.
      Al gel così ottenuto viene aggiunto l'enzima amilasi presente nel malto, ottenuto dalla germinazione dell'orzo. Questo enzima ha lo scopo fondamentale di catalizzare l'idrolisi dell'amido per ottenere prima maltosio ed infine glucosio secondo la reazione complessiva:
        (C6H10O5)n  +  nH2O   =>  nC6H12O6
      La reazione avviene in un miscelatore tubolare in cui si realizza un tempo di permanenza di pochi minuti alla temperatura di non oltre 60°C, temperatura limite sopra la quale si inattiverebbe l'enzima. L'amido si trasforma così per l'80% in maltosio ed il resto in destrine. A questo punto può essere aggiunta una portata di riciclo proveniente dalla coda dell'impianto, costituita dal brodo di coltura privato dell'alcol prodotto. Oltre al recupero del glucosio non trasformato, il riciclo consente di abbassare il pH e di fornire i nutrienti ai lieviti. La miscela ottenuta insiemi ai lieviti viene ulteriormente raffreddata, per passaggio attraverso serpentine ad acqua, e introdotta nel fermentatore, dove si abbassa il pH ai valori ottimali, pH 4.8-5 , con acido solforico diluito, mentre la temperatura viene controllata in maniera che non superi i 32 °C.
      Dal fermentatore esce il brodo di fermentazione contenente alcol ad una concentrazione massima dell'11%, che procede quindi verso la sezione di purificazione e rettifica, costituita da tre colonne di distillazione.

      Anche io come te vorrei ricavare dal mais bioetanolo e sostituirlo alla benzina...
      Sto aspettando tutta la documentazione dal professore di chimica, per ora tutto quello che so è questo...
      Se trovi qualcosa anche tu...fatti vivo.
      c w00t.gif

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      • #4
        sostituirlo del tutto alla benzina??? mi pare un pò eccessivo...
        io per ora sto sperimentando la miscelazione, in piccole dosi... ne sto anche valutando le emissioni.
        hey quando il prof. ti dà il materiale fammi sapere...
        ciaooooooooooo

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        • #5
          CITAZIONE (etanolista @ 7/10/2005, 18:07)
          sostituirlo del tutto alla benzina??? mi pare un pò eccessivo...
          io per ora sto sperimentando la miscelazione, in piccole dosi... ne sto anche valutando le emissioni.
          hey quando il prof. ti dà il materiale fammi sapere...
          ciaooooooooooo

          il tuo nick mi fa schizzare dal ridere!!

          Praticamente sei un alcolista dichiarato!!!

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          • #6
            CITAZIONE (dado VRC @ 8/10/2005, 13:00)
            il tuo nick mi fa schizzare dal ridere!!

            Praticamente sei un alcolista dichiarato!!!

            diciamo che sono un etanolo dipendente! blink.gif

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            • #7
              in italia esiste un impianto per la produzione di bioetanolo che ha una capacità produttiva di 12 milioni di litri/anno si trova a faenza e sfrutta la barbabietola da zucchero come fonte di zuccheri.il nome non lo ricordo ma se ti interessa me lo procuro.ciao

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              • #8
                CITAZIONE (barbi1973 @ 11/10/2005, 10:42)
                in italia esiste un impianto per la produzione di bioetanolo che ha una capacità produttiva di 12 milioni di litri/anno si trova a faenza e sfrutta la barbabietola da zucchero come fonte di zuccheri.il nome non lo ricordo ma se ti interessa me lo procuro.ciao

                Magari... Anche un indirizzo di un sito mi farebbe comodo; magari ci vado pure di persona a vedere com'è...
                Certo, io mi sto occupando del mais, ma hanno sicuramente molte cose in comune!
                Grazie Barbi!

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                • #9
                  ciao etanolista scusa per il ritardo ma ho avuto da fare.dunque il consorzio che è nato si chiama ALCOPLUS,non ho provato a trovare un sito internet della ditta e lascio a te il compito e il piacere.la ditta non è altro che un consorzio tra produttori bieticoli vecchi zuccherifici in difficoltà e tradizionali distillerie per la produzione di alcool ad uso alimentare.la capacità produttiva dello stabilimento di ferrara e faenza è di circa 42 milioni di litri di bioetanolo annui ossia il 50%della quota defiscalizzata dalla finanziaria per il triennio2005-2007.TANTI ti basti pensare che gli obbiettivi previsti dall'europa per l'italia per la produzione di biocarburanti è di 4milioni di ETTOLITRI per il 2010.
                  spero di esserti stato di aiuto e appena hai informazioni postale così gli dò un'occhiata.ciao e buon bioetanolo

                  Commenta


                  • #10
                    ciao Archimede.
                    volevo chiedere se già avevi avviato la sperimentazione della produzione del bio etanolo dal mais e se già avevi sperimentato la produzione derivante dalle barbabietole.

                    visto che voi siete MOLTO MA MOLTO più esperti di me,posso chiederVi se è possibile reperire o produrre i seguenti elementi:

                    - fosfato di potassio

                    - fosfato di calcio

                    - solfato di magnesio

                    -tartrato di ammonio

                    (quelli elencati sopra per la realizzazione dei sali di Pasteur)

                    - ossido di bario

                    sono velenosi?è pericoloso maneggiarli?e inalarli?

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                    • #11
                      CITAZIONE (barbi1973 @ 12/10/2005, 23:12)
                      ciao etanolista scusa per il ritardo ma ho avuto da fare.dunque il consorzio che è nato si chiama ALCOPLUS,non ho provato a trovare un sito internet della ditta e lascio a te il compito e il piacere.la ditta non è altro che un consorzio tra produttori bieticoli vecchi zuccherifici in difficoltà e tradizionali distillerie per la produzione di alcool ad uso alimentare.la capacità produttiva dello stabilimento di ferrara e faenza è di circa 42 milioni di litri di bioetanolo annui ossia il 50%della quota defiscalizzata dalla finanziaria per il triennio2005-2007.TANTI ti basti pensare che gli obbiettivi previsti dall'europa per l'italia per la produzione di biocarburanti è di 4milioni di ETTOLITRI per il 2010.
                      spero di esserti stato di aiuto e appena hai informazioni postale così gli dò un'occhiata.ciao e buon bioetanolo

                      ciao barbi, scusami tu...
                      ho avuto delle settimane terribili a lavoro, ancora non sono riuscito ad avere tempo per tornare a cercare il materiale!
                      Appena ho un pò di tempo mi rimetto in corsia eti faccio sapere!
                      intanto grazie! wink.gif

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                      • #12
                        Ma siete proprio sicuri che ci vogliono tutti quei passaggi x fare l'etanolo? Ma non basterebbe tritare e distillare no eh?

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                        • #13
                          CERTO CHE SI PUò MA IN QUESTO MODO NON PUOI OTTENERE TUTTI QUEI SOTTOPRODOTTI QUALI FIBRE, GERME E GLUTINE CHE INVECE OTTIENI TRAMITE IL PROCESSO DI DRY MILLING E WET MILLING...
                          DIPENDE CIO' DA CHE VUOI...
                          MASSIMIZZARE I RENDIMENTI UTILIZZANDO I SOTTOPRODOTTI O OTTENERE SOLO ETANOLO??



                          PER BARBI:
                          HO FINALMENTE CERCATO QUESTO ALCOLPLUS...
                          IN EFFETTI è MOLTO RECENTE (LUGLIO 2005), LE MIE RICERCE SONO STATE ANTECEDENTI, MA NON SONO RIUSCITA A TROVARE UN INDIRIZZO E-MAIL, MA PROBABILMENTE ANCORA NON LO HANNO E SONO SOTTO UNA CERTA AZIENDA "CAVIRO"...
                          FINALMENTE ANCHE IN ITALIA!

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                          • #14
                            La Caviro è quella che produce il vino Castellino ed altri vini "di pianura". A proposito, sapete che ancora oggi una quota molto alta della produzione di vino in Italia è ritirata dalla produzione a prezzi risibili (causa eccedenze) e destinata alla cosiddetta distillazione obbligatoria? Non so darvi dati aggiornati ma, soprattutto in Puglia, la quota è molto consistente.

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                            • #15
                              Originariamente inviato da ;27873969
                              QUOTE (etanolista @ 6/10/2005, 17:43)
                              sto facendo uno studio su un impianto pilota di produzione di bioetanolo dal mais.
                              Domanda: una volta estratto l'amido dal mais come lo trasformo in etanolo? e quanta energia è necessaria?
                              magari non è conveniente....
                              infatti mi chiedo come mai in Italia ancora nessuno ha prodotto un impianto di bioetanolo e in Europa ce ne sono pochissimi...

                              Produzione di bioetanolo
                              Il bioetanolo può essere prodotto a partire dal mais. In questo caso sono necessari alcuni trattamenti preliminari per trasformare gli amidi di cui è ricco il mais.
                              Il mais viene inizialmente macinato in corrente d'acqua e quindi parzialmente disidratato con un filtro a pressa. La pasta così ottenuta, a cui possono essere aggiunti i residui della distillazione finale del fermentato, passa alla cottura in bollitore continuo riscaldato con vapore diretto. Nel bollitore si raggiungono temperature di circa 175 °C e pressioni di 2 atmosfere, con un tempo di permanenza di circa 5 minuti. Con questa operazione gli amidi, presenti nel mais sotto forma di microscopici granuli, si rigonfiano fino a scoppiare formando un gel. Quindi la temperatura viene abbassata, prima per passaggio in una camera di flash e successivamente per raffreddamento con acqua.
                              Al gel così ottenuto viene aggiunto l'enzima amilasi presente nel malto, ottenuto dalla germinazione dell'orzo. Questo enzima ha lo scopo fondamentale di catalizzare l'idrolisi dell'amido per ottenere prima maltosio ed infine glucosio secondo la reazione complessiva:
                              (C6H10O5)n + nH2O => nC6H12O6
                              La reazione avviene in un miscelatore tubolare in cui si realizza un tempo di permanenza di pochi minuti alla temperatura di non oltre 60°C, temperatura limite sopra la quale si inattiverebbe l'enzima. L'amido si trasforma così per l'80% in maltosio ed il resto in destrine. A questo punto può essere aggiunta una portata di riciclo proveniente dalla coda dell'impianto, costituita dal brodo di coltura privato dell'alcol prodotto. Oltre al recupero del glucosio non trasformato, il riciclo consente di abbassare il pH e di fornire i nutrienti ai lieviti. La miscela ottenuta insiemi ai lieviti viene ulteriormente raffreddata, per passaggio attraverso serpentine ad acqua, e introdotta nel fermentatore, dove si abbassa il pH ai valori ottimali, pH 4.8-5 , con acido solforico diluito, mentre la temperatura viene controllata in maniera che non superi i 32 °C.
                              Dal fermentatore esce il brodo di fermentazione contenente alcol ad una concentrazione massima dell'11%, che procede quindi verso la sezione di purificazione e rettifica, costituita da tre colonne di distillazione.

                              Anche io come te vorrei ricavare dal mais bioetanolo e sostituirlo alla benzina...
                              Sto aspettando tutta la documentazione dal professore di chimica, per ora tutto quello che so è questo...
                              Se trovi qualcosa anche tu...fatti vivo.
                              c
                              scusa la domanda, mi interessa il procedimento e vorrei provarlo. Non ho capito bene una cosa, come fai ad estrarre l'amilasi dal malto?

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