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I biocarburanti? La rovina del mondo

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  • #61
    Esatto! Brava Ely... raccogli ciò che semino.. era proprio li che volevo arrivare

    Faccio un calcolo ... campato un po in aria:
    Supponiamo che di tutto il petrolio estratto se ne ricavasse solo benzina (non è così.. è solo una percentuale ed abbastanza limitata. Non devo qui ricordare i vari gasolio Kerosene GPL... plastica... e purtroppo anche alcool di sintesi!)
    Supponendo anche che tutti i veicoli fossero con motore ad accensione comandata/a scoppio (benzina x chi non lo ha capito).
    Usando E85 come carburante si avrebbe (sempre a spanne)
    -A) quantitativo di benzina residuo = 15%
    -B) consumi incrementati del 30% (il valore è minore..ma esageriamo)
    Quindi per ogni litro del nuovo carburante se ne avrebbero solo 0,15 di benza... e visto che se ne consuma di + si avrebbero 0.195.... facciamo 0,2 litri "equivalenti"

    Ora oltre alla tecnologia Flex mettiamo anche quella ibrida (circa attuale.. = macchine in vendita tra 1-2 anni) otteniamo -50% ovvero 0.1 litri

    Bene in questo calcolo "strampalato" sto dicendo che se la "riserva" (quindi il "problema") è di soli 40 anni.. consumando 10 volte meno... non dico che diventano 400 (i "consumi" mondiali non rimangono invariati nel tempo ma crescono.. e di molto)... ma almeno 1 secolo me lo volete concedere???

    Ora in un secolo (guerre a parte) se ne possono fare di cose..... basta pensare che meno di 20 anni fa per telefonare se non vi era una cabina telefonica/filo ...."ciccia" (ve lo siete già dimenticato?).. e 100 anni fa non c'era quasi neanche la cabina!
    [ndr per esempio.. negli anni 80 le schede nelle centrali telefoniche erano circa "bicanali" x scheda ...tutta roba THT... pochi circuiti integrati.... molti transistor (fibre ottiche?.. Cos'è roba che si mangia?). Negli anni 90.. si stavano studiando i "30" canali ed i decacanali erano già lo standard... sul finire di questi si pensavano già a 100 canali x scheda.... oggi abbiamo un qualcosa di equivalente.. solo che non è un canale fonia ma magari ADSL VDSL ecc. con bande di svariate decine di Mb]

    Quindi intanto "buttiamo marasmi sugli inseguitori".. guadagnamo tempo... tutto quello che si può.. e permettiamo al pianetino di respirare anche...
    ..poi la soluzione... anzi le soluzioni verranno... forse dovrei dire "usciranno"... mmmmm meglio dire le farro uscire... uffa non potranno più impedire di farle uscire... kaiserstrasse va bene, ve bene ..."non potranno più impedirlo per così tanto tempo" (il gioco/costi non varrebbero la candela..)

    Dobro!
    Fare si può! Volerlo dipende da te.

    Consulta e rispetta il REGOLAMENTO

    Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
    Gas 100% fossile, elettricità 30...100% rinnovabile. Transizione ecologica? Passa all'induzione!

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    • #62
      Ho riletto il tuo messaggio un pò di volte ma alla fine credo di aver finalmente capito il concetto :P

      Mi permetto di aggiungere che nel periodo di tempo da te stimato sarà comunque necessaria un tecnologia che consenta il passaggio definitivo ad una nuova forma di energia più pulita e più efficiente. Nelle roadmaps che si fanno la nuova fonte di energia sarà l'idrogeno, ma con la tecnologia attuale avere idrogeno da impiegare nei vari settori è cosa decisamente difficile per tante ragioni. Prima tra tutte la sua produzione o meglio "estrazione". Allo stato attuale il dispendio in termini energetici per produrlo è elevato e se ci pensi bene è un non senso.
      Ma come? Ho una crescente domanda di energia e la "spreco" per produrre idrogeno? :wacko:
      E a questo punto che entrano in gioco i bio carburanti. La loro crescita (insieme ad altre fonti) sarà in grado di sostituire il lento esaurire degli idrocarburi? Ci potranno dare quel vantaggio che ci consentirà di fare un salto di qualità (in tutti i settori) senza impattare ulteriormente sull'ecosistema del nostro pianeta ormai prossimo al collasso?
      Domanda impegnativa vero?

      Io ci credo! Anche perchè non credo che ci saino molte altre alternative...

      Ely

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      • #63
        ehhh...già...
        CITAZIONE
        Nelle roadmaps che si fanno la nuova fonte di energia sarà l'idrogeno

        io sono più propenso a pensare (ma come cavolo scrivo???) che "vogliono" che sia l'idrogeno (sorry for broken italian)

        Una mia lontana prof (ZBT) diceva ... "economia e politica sono la stessa parola"...
        aveva probabilmente ragione... tuttavia non vedo il termine tecnologia nella frase.... forse stona per qualche oscura ragione..
        Fare si può! Volerlo dipende da te.

        Consulta e rispetta il REGOLAMENTO

        Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
        Gas 100% fossile, elettricità 30...100% rinnovabile. Transizione ecologica? Passa all'induzione!

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        • #64
          Ok ok ok...sono state dette tante cose giuste, ma non abbiamo afferato il nocciolo del problema.

          Non sto mettendo in dubbio che a livello tecnologico ed energetico i biocombustibili siano la migliore delle alternative al petrolio... o meglio, a livello energetico bisognerebbe fare un confronto serio col fotovoltaico, ma non è questo il mio obiettivo...

          Come ho già detto mille altre volte, il problema dei biocombustibili è proprio...il non avere problemi. Ossia essere una tecnologia "facile", con pochi rischi, grande produzione e tutto guadagno.

          Facciamo delle ipotesi su un futuro a biocombustibili: attualmente il costo di estrazione/produzione è maggiore di quello della benzina, ma con nuovi tipi di coltivazione, nuove tecniche, nuovi OGM, nuovi fertilizzanti, si può arrivare a delle rese per ettaro molto maggiori di quelle attuali, insomma ci sono ampi margini di miglioramento.

          E allora immaginiamo un pò lo scenario: un sostituto della benzina ad un prezzo più basso della benzina. E tu mi parli di ridurre i consumi? Non hai mai notato che in tutte la storia tecnologica dell'uomo si è sempre preferito aumentare la produzione che ridurre i consumi? Per permettere quel paradosso che è la crescita dell'economia? Dove sta scritto che dobbiamo sempre crescere? Perchè nessuno economista ha mai pensato ad un modello stazionario?

          I biocombustibili alla fine non saranno altro che questo: un sistema a portata di tutti per consumare di più ed inquinare di più. Magari serviranno anche ad evitare le guerre per il petrolio, ma daranno il via ad una guerra che prevedo molto più sanguinosa: quella per l'acqua

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          • #65
            CITAZIONE (leptone @ 27/9/2007, 22:43)
            Nelle roadmaps che si fanno la nuova fonte di energia sarà l'idrogeno, ma con la tecnologia attuale avere idrogeno da impiegare nei vari settori è cosa decisamente difficile per tante ragioni. Prima tra tutte la sua produzione o meglio "estrazione". Allo stato attuale il dispendio in termini energetici per produrlo è elevato e se ci pensi bene è un non senso.
            Ma come? Ho una crescente domanda di energia e la "spreco" per produrre idrogeno? :wacko:

            La carta vincente dell'idrogeno (che a beneficio dei puristi è un vettore, non una fonte energetica!) sta proprio nel rendere accessibile una filiera di produzione dei carburanti dalle fonti rinnovabili. <img src=">

            Certo che il dispendio di energia per produrre idrogeno tramite elettrollisi è elevato, ma si tratta di energia di flusso, rinnovabile. Usare il metano, se pure permette un consumo energetico minore, è invece una grossolana sciocchezza. Lo si fa solo per motivi economici, non certo energetici!
            Il discorso che allora tanto vale usare direttamente l'energia è solo apparentemente corretto. E' la stessa cosa, anche se di più difficile comprensione, del dire che non conviene usare l'elettricità, ma direttamente bruciare il carbone (si ottiene molta più energia infatti) o che un pannello fotovoltaico "spreca" l'80% dell'energia solare e che allora è direttamente meglio usare quella (a spiaggia forse! :P )

            L'idrogeno verrà utilissimo per accumulare e rendere quindi continua la produzione delle FER alternanti. A quel punto il surplus non utilizzato potrà essere trasformato in idrogeno.
            Semmai è sui problemi tecnici di accumulo e utilizzo sulle auto dell'idrogeno che serve migliorare.

            Sul resto concordo che i biocarburanti potrebbero rappresentare un grave rischio, ma non credo ci sia molto da fare ragionando in termini di "saggezza". E' sempre il dio denaro che comanda e se i coltivatori USA riterranno più conveniente produrre soia per bioetanolo... non la vedo benissimo per molti importatori di cereali. :unsure:
            “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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            • #66
              CITAZIONE (gattmes @ 28/9/2007, 06:41)
              Una mia lontana prof (ZBT) diceva ... "economia e politica sono la stessa parola"...
              aveva probabilmente ragione... tuttavia non vedo il termine tecnologia nella frase.... forse stona per qualche oscura ragione..

              Bhe, a quanto pare è la forza oscura domina l'universo :P

              CITAZIONE (janvaljan @ 28/9/2007, 09:43)
              Come ho già detto mille altre volte, il problema dei biocombustibili è proprio...il non avere problemi. Ossia essere una tecnologia "facile", con pochi rischi, grande produzione e tutto guadagno.

              Magari non ci fossero problemi. Ti assicuro che ce ne sono tanti sia dal punto di vista tecnologico e sia ambientale.

              CITAZIONE (BrightingEyes @ 28/9/2007, 09:51)
              Certo che il dispendio di energia per produrre idrogeno tramite elettrollisi è elevato, ma si tratta di energia di flusso, rinnovabile.
              Lo si fa solo per motivi economici, non certo energetici!

              Magari fosse solo così...
              Pur essendo l'elemento in assoluto più abbondante in tutto l'universo con una percentuale che si aggira attorno al 75%, sulla Terra è rarissimo in quanto legato ad altri atomi a causa della sua elevatissima reattività.
              E per fortuna che si comporta così altrimenti nessuna forma di vita sarebbe nata. Il legame idrogeno, piccolo e insignificante, tiene unite le catene proteiche.... ma è difficilissimo "strapparlo". Lo consideriamo anche un vettore di vita? :P
              Ma torniamo al vettore energia. Produrre e stoccare H con gli attuali sistemi comporta inesorabilmente un dispendio di energia, non lo si può negare. Ciò rende l'H per certi versi ancora non economico.
              I bio carburanti e le biomasse a questo punto diventano un validissimo supporto in quanto possono fornire energia a basso costo, oltre che ad avere il presupposto di essere una fonte pulita (si spera...) e rinnovabile.

              CITAZIONE (BrightingEyes @ 28/9/2007, 09:51)
              Usare il metano, se pure permette un consumo energetico minore, è invece una grossolana sciocchezza.

              Appoggio in pieno la tua affermazione. Oltre tutto il metano è anche un potente gas sera.

              Ely

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              • #67
                CITAZIONE (leptone @ 28/9/2007, 21:27)
                Ma torniamo al vettore energia. Produrre e stoccare H con gli attuali sistemi comporta inesorabilmente un dispendio di energia, non lo si può negare. Ciò rende l'H per certi versi ancora non economico.

                Produrre e/o stoccare qualsiasi forma di energia comporta inevitabilmente un dispendio di energia. L'idrogeno è un vettore e si può paragonare grossolanamente all'energia elettrica. Bruciare una fonte fossile per produrla ha un senso in certe applicazioni (alimentare il tuo frigo), in altre (scaldare casa) molto meno perchè ci sono soluzioni più efficienti.
                Al momento concordo che i biocarburanti o la trazione elettrica presentano molti meno sprechi e una molto maggiore convenienza economica ed energetica. Però l'idrogeno ha diversi vantaggi e molto probabilmente il più importante, energeticamente parlando, ora come ora e nel futuro a breve termine non è nell'applicazione per autotrazione, ma nel settore dell'accumulo e delle pile a combustibile di potenza, specie nel campo delle FER dove l'utilizzo dell'accumulo ad idrogeno risolverebbe il grave problema della produzione alternante.
                Comunque andiamo fuori tema, mi premeva solo sottolineare che immaginare un utilizzo dell'idrogeno futuro non è affatto assurdo nè per forza antieconomico. Certo non nella situazione attuale (non si è nemmeno risolto totalmente il problema dei serbatoi sulle auto!), ma come conseguenza di scelte in altri settori enegetici che potrebbero far diventare la produzione di idrogeno elettrolitico più facile e conveniente del reforming.
                Che poi diventi anche più conveniente del raffinare benzina o distillare bioetanolo e biodiesel... beh è tutto da vedere certo! <img src=">
                “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                • #68
                  L'idrogeno è un combustibile, anzi, è il combustibile per eccellenza, altro che semplice veicolo energetico!

                  Ma ottenerlo sufficientemente puro per utilizzarlo in questo modo comporta un dispendio energetico che lo rende inefficiente.

                  Dove sta allora l'inghippo? Proprio in quello che ha fatto dire ad alcuni che questa sostanza sia in realtà un vettore e non una fonte energetica!

                  Qui non si tratta della vettura ad aria compressa, dove si può dire che si accumula energia meccanica sotto forma di pressione dell'aria, che ci viene restituita facendo defluire la stessa aria per generare il moto della vettura, questo sì che è il caso di energia soltanto veicolata dall'aria compressa.

                  L'idrogeno combustibile va prodotto al pari della benzina e del gasolio, ma il suo costo energetico di produzione è ancora superiore alla resa energetica che è in grado di fornire, allora si cerca di realizzare la trasformazione per mezzo di fonti energetiche rinnovabili per minimizzare l'impatto ambientale e, se possibile, i costi economici (non ho scritto energetici).

                  Se ho una centrale idroelettrica che mi produce in Cadore (o una eolica che mi produce in Sardegna, o un pannello che sta sul tetto di casa mia) questa può contribuire alla fabbricazione di idrogeno combustibile che potrà essere consumato altrove e le emissioni di entrambe (centrale e auto alimentata a idrogeno) saranno a impatto "0", questa è la convenienza dell'uso dell'idrogeno.

                  ••••••••••••

                  Commenta


                  • #69
                    ecco come si produrrà l'idrogeno:

                    DAI RIFIUTI! :lol:

                    leggete questo:


                    Joseph Longo, il profeta dei rifiuti del Conneticut, ha inventato una macchina che serve a ridurre la spazzatura a livello subatomico in modo da trasformarla in energia pulita.

                    Tenetevi forte, parliamo di immondizia. E’ la fine di gennaio 2007 quando le agenzie di notizie specializzate nel monitorare le innovazioni nel campo della ricerca ambientale battono la novità: “La PlasTech Solutions con sede nel Nuovo Galles dell’Australia, sarà il distributore esclusivo di Startech per l’Australia, la Nuova Zelanda e tutta l’Oceania. Il primo Plasma Converter 10 TPD Startech di questo tipo nella regione di competenza di PlasTech sarà destinato al trattamento di svariati rifiuti da industria e istituzioni”.

                    Per capirci davvero qualcosa bisogna cominciare a spulciare la biografia di un uomo di 74 anni dal nome italoamericano, Joseph Longo, il profeta dei rifiuti del Conneticut. Joseph non solo è il fondatore della Startech Environmental Corporation, ma è anche il principale fautore di un apparecchio dal nome piuttosto complicato: il convertitore al plasma.
                    Dopo 20 anni di progettazioni e costruzioni, di studi e prove di funzionamento, Longo è riuscito nel sogno di una vita e ha realizzato un dispositivo, per dimensioni in grado di entrare in un box da 2 posti auto, che serve a ridurre la spazzatura a livello subatomico, in modo da poterla trasformare in energia pulita.

                    Il processo che il convertitore utilizza, dagli studiosi, viene paragonato a una sorta di “Big Bang al contrario”, dove da qualcosa si ottiene, in senso figurato, “niente”. Qui, la filosofia è capovolta: e dal niente, i rifiuti della vita quotidiana, diventano energia.
                    Il come è semplice. La spazzatura viene inserita in un contenitore di acciaio inossidabile, riempito con un gas stabile come il nitrogeno. Nel contenitore viene trasmessa tra due elettrodi una corrente da 650V che agendo sugli elettroni trasforma il gas in plasma. Attraversando il plasma, la corrente genera un sorta di arco “plasmatico” talmente intenso da disintegrare la spazzatura a livello molecolare. Come risultato di questo processo si ha la produzione di un vetro simile all’ossidiana e del cosiddetto “syngas”, un gas sintetico composto principalmente da idrogeno e monossido di carbonio che può venire convertito in carburante commerciabile, come l’etanolo o il gas naturale.

                    A spiegare di cosa si occupa la Startech Environmental è lo stesso Longo. “Siamo – dice - una società operante nel settore dei rifiuti industriali e dell'energia, impegnata nella produzione e vendita di un impianto al plasma, innovativo e di nostra proprietà, per lo smaltimento di rifiuti, il Plasma Converter System. Il sistema smaltisce in modo sicuro ed economico qualsiasi tipo di rifiuto, indipendentemente dalla sua pericolosità, trasformandolo in prodotti utili e di valore. In questo modo, il sistema protegge l'ambiente e contribuisce al miglioramento della salute e della sicurezza di tutti. L'impianto permette di effettuare il riciclo elementare a circuito chiuso per eliminare, in modo sicuro e definitivo, i rifiuti solidi urbani, i rifiuti organici, inorganici, solidi, liquidi e gassosi, i rifiuti pericolosi e non, gli scarti industriali, i cosiddetti rifiuti elettronici (gli “e-waste”), i rifiuti del settore medico e chimico e altri rifiuti speciali. Il sistema converte tali rifiuti in materie prime tra cui metalli, un'energia di recupero che va sotto il nome di Plasma Converted Gas, e idrogeno che può essere riutilizzato o rivenduto. Startech” conclude Longo tracciando una sorta di filosofia della propria vita da innovatore “considera i rifiuti come preziose risorse rinnovabili e i suoi Plasma Converter utilizzano come materie prime materiali che in passato erano considerati rifiuti”.

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                    • #70
                      Be sarebbe una gran cosa punrchè il modo di smaltimento sia DAVVERO sicuro e utile all'ambiente

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                      • #71
                        Roy... spero veramente che tu riesca a leggere questo messaggio prima che concluda il tuo libro, e come te tutti gli altri.

                        Sono ormai svariati giorni che passo davanti al pc facendo ricerche su quello che ci è stato tenuto in "segreto" per ormai più di 50 anni (ovvero dal momento in cui il petrolio è affiorato ai nostri occhi come <<oro nero>>) ed è in effetti un'altro tipo di oro, in questo caso <<verde>> su cui quasi (per fortuna) l'intera popolazione mondiale ha dichiarato come qualcosa di terribile... se qualcuno ha visto il mio nickname potrebbe aver già capito, ma nessuno ha mai avuto il coraggio di parlarne!!! Che ci crediate o no la canapa è attualmente la pianta migliore sotto ogni punto di vista che l'umanità possa dedicare alla produzione di biomassa ricavando non solo olio combustibile da essa, ma molto molto molto di più.
                        Vi basterà fare un giro, come ho fatto io, su internet per accorgervi di quante infamie le siano state buttate addosso e solo perchè, ricordo ancora una volta, molto tempo fa, esattamente quando molti importanti commercianti avevano già acquistato macchinari costosissimi per l'estrazione del petrolio, si sono accorti solamente osservando qualche piccolo movimento da parte della verde alternativa (vedi Ford-T progetto del 1930), si sono allarmati a tal punto dal vedersi costretti a trovare il modo più rapido per praticamente distruggere o meglio eliminare radicalmente il fenomeno... come? Hahaha ma come non vi hanno mai detto che è "DROGA"!? Hè già proprio così... ma mi domando ora, se la canapa è droga (per la produzione di biomassa si usa una diversa varietà in ogni caso contenente una quantità di THC inferiore all'1%) allora come dobbiamo chiamare quello chelo stato ci consente di usare LEGALMENTE da molto tempo: Tabacco e Alchool per non parlare di caffè o thè addirittura. A smentire tutto ciò che è stato detto e ripetuto per 50 anni senza uno straccio di prova, ci sono molti medici che addirittura ritengono abbia svariate funzioni mediche e per di più molto efficenti (Glaucoma, Epilessia, Reumatismi, trattamenti chemioterapici) ma purtroppo non sono un medico quindi dovrete essere voi che come me si è andato a cercare la verità, per riuscire a far fronte a questo tabù imposto.

                        Signori e signore per un attimo coprite le vostre orecchie, non date retta a tutto ciò che giornali televisione o mezzi mediatici di qualunque genere vi faccia credere. Fate le vostre considerazioni, riflettete, INFORMATEVI (filtrando fonti attendibili da quelle che non lo sono)

                        Non credo debba aggiungere altro (per il momento)

                        Buona RIFLESSIONE a tutti!!

                        Commenta


                        • #72
                          CITAZIONE (taote @ 1/10/2007, 19:08)
                          ecco come si produrrà l'idrogeno:

                          DAI RIFIUTI! :lol:

                          leggete questo:


                          <b>Joseph Longo, il profeta dei rifiuti del Conneticut, ha inventato una macchina che serve a ridurre la ..ecc...

                          Beh a me sembra che ha scoperto l'acqua calda!
                          Di tecnologie perfettamente funzionanti che procedono con la gassificazione di rifiuti per produrre syngas (ad eleato contenuto di H2 e scorie vetrose...ce n'è ...anche in Italia.
                          Quanto alla possibilità di mettere il tutto nel garage della propria abitazione...francamente...mi sembra poco probabile (per non dire assolutamente roba da matti).

                          Commenta


                          • #73
                            scusate se intevengo in modo molto semplificato, ma è sera e sono stanco, tutta la discussione sui contadini ed i meccanismi di domanda ed offerta è graziosa. Peccato che l'economia sia più complicata e strettamente connessa con le altre sfere di regolazione. Credo che l'1% (tanto è) di produzione possa influenzare difficilmente il 99 % che da almeno quaranta anni cresce sempre e spesso in fase con il prezzo del petrolio (per nessi sistemici molto meno banali di quelli paventati).

                            Poi mi sembra che l'ipotesi di sostituire il 5-10% di carburanti con biocarburanti (certo fatti con piante molto performanti, con tutta la pianta e non solo con i semi e in terreni non vocati alle colture di alto pregio) non abbia solo ragioni economiche o ambientali ma soprattutto geopolitiche. Personalmente, pur capendo l'argomento della fortezza, mi fa schifo vedere i bombardieri sopra Baghdad o Teheran (i prossimi) e quindi preferisco vedere i campi di canne.

                            Comunque, tutta la campagna contro i biocarburanti "puzza". Chiediamoci, a chi giova? Non sarà che lasciando i biocarburanti ci tocchino i soliti "carburanti"? o l'uranio?

                            alessandro




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                            scusate se intevengo in modo molto semplificato, ma è sera e sono stanco, tutta la discussione sui contadini ed i meccanismi di domanda ed offerta è graziosa. Peccato che l'economia sia più complicata e strettamente connessa con le altre sfere di regolazione. Credo che l'1% (tanto è) di produzione possa influenzare difficilmente il 99 % che da almeno quaranta anni cresce sempre e spesso in fase con il prezzo del petrolio (per nessi sistemici molto meno banali di quelli paventati).

                            Poi mi sembra che l'ipotesi di sostituire il 5-10% di carburanti con biocarburanti (certo fatti con piante molto performanti, con tutta la pianta e non solo con i semi e in terreni non vocati alle colture di alto pregio) non abbia solo ragioni economiche o ambientali ma soprattutto geopolitiche. Personalmente, pur capendo l'argomento della fortezza, mi fa schifo vedere i bombardieri sopra Baghdad o Teheran (i prossimi) e quindi preferisco vedere i campi di canne.

                            Comunque, tutta la campagna contro i biocarburanti "puzza". Chiediamoci, a chi giova? Non sarà che lasciando i biocarburanti ci tocchino i soliti "carburanti"? o l'uranio?

                            alessandro

                            CITAZIONE (nacnac @ 24/9/2007, 19:46)
                            salve sono nuovo e spero che non prendiate come presuntuoso il mio primo post.

                            sono fortemente confinto che i biocarburanti siano un fuoco di paglia per il semplice fatto che non sono una fonte sicura e mi spiego meglio: per quel che riguarda il petrolio sappiamo che c'è una fonte ,sicuramente prima o dopo si esaurirà, ma comunque sempre una fonte sicura è mentre per i biocarburanti stamo già depredando foreste come in indonesia per il nostro fabbisogno ,cambiando radicalmente l'ambiente ma, altro fattore, più basilare, al contrario del petrolio, un anno posso aver un buon raccolto e l'anno dopo no ,rendendo alquanto incerta la fornitura di biocarburante che potrebbe ,a seconda della domanda e dell'offerta ,avere repentini aumenti o riduzioni del prezzo di mercato.

                            ora è possibile che abbia sbagliato thread e di questo mi scuso preventivamente, se così non fosse credo che la strada da imboccare sia un'altra, senz'altro evitando qualsiasi forma di combustione.

                            Quindi nucleare? e' l'unica forma di energia di massa disponibile senza combustione.
                            Immagino che tu voglia dire, chiudiamo tutte le centrali a turbogas (in Italia centinaia) e sostituiamole con centrali nucleari (diciamo una ogni tre-quattro turbogas, quindi due a regione).

                            Per sostituire una turbogas da 800 MW (quindi 6.000 GWh di produzione annua) ci vogliono, infatti, 4.000 ettari coperti di pannelli fotovoltaici (per un investimento di ca. 18 miliardi di euro), oppure duemilacinquecento pale eoliche da due MW (ca. 5 miliardi di euro). Prova a sostituirne centinaia ....

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                            • #74
                              Salve ragazzi,

                              io sono nuovo del forum, ho letto questo topic (e +/- tutti i post), e....

                              sono d'accordo con "janvaljan" che ha dato il via all'argomentazione; se le cose venissero gestite da un governo (di qualunque colore) e/o da un'ente privato, lo scenario descritto in principio è perfettamente coerente con la realtà in cui viviamo....

                              infatti l'unico motivo per cui i bio-carburanti non riescono ad avviare un proprio meccanismo di sostentamento non è dato dalla mancanza di sensibilità nei confronti dell'ambiente, ma da un'eccessiva ingordigia al denaro, di conseguenza se la cosa prendesse piede la conseguenza più ovvia è ciò che è stato descritto all'inizio.

                              Una legge da approvare immediatamente (e che non verrà fatta: per mantenere aperte le porte su possibili entrate future) dovrebbe essere articolata in modo da:

                              1) Impedire di utilizzare oli vegetali nuovi e/o freschi, ma dare il permesso di utilizzare solamente oli vegetali esausti
                              2) Permettere anche a piccoli privati la propria produzione di bio-carburante, pagando eventuali tasse di produzione e/o di utilizzo


                              ci sarebbero anche altri aspetti da regolamentare, ma i principali a mio avviso sono questi due.


                              Il perchè di questa regolamentazione
                              La prima parte è: impedire alle aziende che producono bio-carburanti di contattare direttamente i coltivatori alterando quindi il mercato, inoltre, si impedirebbe anche ad eventuali personaggi di acquistare oggi olio vegetale ad un costo, fargli passare la data di scadenza, e un domani rivenderlo ad un prezzo più alto per la produzione di bio-carburanti: gli oli impiegati dovranno essere solo oli utilizzati e riciclati.
                              La seconda darebbe la possibilità a chiunque di produrre il proprio carburante, anche poco, ma sarebbe comunque un deterrente per quelle persone che ancora oggi gettano l'olio di frittura nello scarico del lavello; non per evitare l'inquinamento dell'olio, che essendo vegetale è perfettamente bio-degradabile in natura, ma per evitare di sprecare una buona fonte di energia.

                              Concludo dicendo:
                              Incentivare la coltivazione di un prodotto per l'estrazione di bio-carburante è profondamente sbagliato, inutile e dispersivo:

                              coltivare significa consumare energia e produrre inquinamento
                              raccogliere significa consumare carburante e produrre inquinamento
                              trasformare il raccolto in carburante significa consumare energia e produrre inquinamento

                              se questi tre punti anziché finalizzarli a produzioni di bio-carburanti fossero finalizzati a produrre cibo e dallo scarto dello stesso si producesse bio-carburante allora sarebbe un recupero.
                              Tu hai effettuato un ciclo (inquinante) in cui hai dato sostentamento alla popolazione, in seconda battuta hai un carburante pulito, economico ed ecologico; questo è tutto di guadagnato.

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                              • #75
                                Caro Lucius, in un mondo " libero" gli agricoltori coltivano ciò che vogliono, la gente compera ciò che le serve e ogni limitazione in questo senso viene vista come una limitazione alla libertà personale. detto questo è vero che pensando alle coltivazioni tradizionali , 2 o 3 globi terraquei non basterebbero a fornire i biocarburanti tradizionali che a livello locale non sono meno inquinanti come tu dici perchè producono più NOx del petrolio.
                                Vai a leggere le varie discussioni sulle alghe e ti renderai conto che l'obbiettivo è cercare di non utilizzare superfici coltivabili e acqua dolce . Forse è l'unica soluzione

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                                • #76
                                  Ultimi aggiornamenti sull'argomento:


                                  La corsa al diesel verde dell'Africa neo-colonizzazione o eco-sviluppo?


                                  ..."Abbiamo mappato una novantina di progetti condotti in oltre 20 paesi africani da 55 aziende, principalmente europee. Circa 2.8 milioni di ettari, oltre due terzi del totale, sono destinati alla coltivazione della jatropha. Pensare che quattro anni fa le proiezioni del WWF prevedevano che nel 2015 sarebbe stata raggiunta una estensione di soli 2 milioni di ettari. Ad accelerare la proliferazione della jatropha è il fatto che il biodiesel rappresenterà in futuro il 71% delle importazioni agro-energitiche UE. Ciò è dovuto alla progressiva "dieselizzazione" dei trasporti su strada. Nel 2020 gli automobilisti italiani da soli bruceranno 972 mila tonnellate di biodiesel in piu', piazzandosi al quarto posto per crescita della domanda dopo Regno Unito, Spagna e Germania."

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                                  • #77
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Nome:   Jatropha curcas.JPG 
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                                    Premettendo che la foto non rappresenta una coltivazione di jatropha ( perlomeno di una specie da me conosciuta , posto una foto di mahafalensis e una di curcas) e che da parecchio asserisco che jatropha non è una strada percorribile come coltivazione energetica . Mi piacerebbe vedere tutto questo olio e tutte queste coltivazioni . Cita gli inglesi come grandi promotori , non vorrei fosse una iniziativa già morta e sepolta in cui Jatropha è servita come specchietto per le allodole per portare BP a comperare le azioni di una piccola compagnia inglese che produceva biodiesel e impianti per produrlo . Appena c'è stato il passaggio di azioni le coltivazioni si sono fermate. Come quella iniziativa ce ne sono altre sulla carta in Etiopia e in altri paesi, non sono informato della Tanzania. Eni è proprietaria di palmeti in Sud America da decenni . Secondo me l' articolo si basa su dati teorici , nella realtà ecludendo i quantitativi di semi importati per la sperimentazione non ho mai visto olio di jatropha in quantità industriale in Italia . Ricordo che a oggi l'unico deposito costiero autorizzato in Europa per olio sfuso di Jatropha ( velenoso e fuori dal circuito " edible ) è una vecchia struttura di Oporto per 2.000 tonnellate che riceveva l'olio proveniente da Capo Verde per usi cosmetici e insetticidi .

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