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I biocarburanti? La rovina del mondo

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  • I biocarburanti? La rovina del mondo

    Grandissima scoperta i biocarburanti....e ringrazio questo forum che me li ha fatti conoscere per la prima volta. Come non elogiare un carburante che

    inquina di meno
    aumenta le prestazioni
    rende più pulito ed efficiente il motore
    costa di meno (teoricamente)

    Sembrerebbe l'uovo di Colombo, ma fermiamoci un attimo ed analizziamo la situazione. Appurato che questo tipo di carburanti surclassa i derivati del petrolio, sarebbe una grandissima cosa se tutti i veicoli cominciassero ad usarli.

    MA

    sappiamo sin troppo bene che l'offerta di biocombustibili non sarà mai in grado di soddisfare la richiesta, servirebbe 2 o 3 pianeti come la Terra interamente coltivabili.

    E quindi, per qualsiasi prodotto, cosa succede quando la domanda comincia a diventare molto maggiore dell'offerta? Facile: il prezzo sale.

    E cosa succede se il prezzo sale? Ovvio: sempre più gente sarà interessata ad inserirsi nel business dei biocarburanti.

    E chi c'è alla base della catena? L'agricoltore che coltiva il suo bel campo di mais. Mettiamoci nei suoi panni per un attimo. A fine raccolto deve decidere se vendere la sua produzione ad un'azienda che inscatola il mais, o ad una che producce olio vegetale ad uso trazione. Per le considerazioni fatte prima, la seconda potrà permettersi un prezzo d'acquisto molto maggiore, ed il contadino, come chiunque di noi, venderà al maggior offerente.

    Moltiplichiamo la situazione per mille, diecimila contadini. Otteniamo che l'azienda che compra mais ad uso alimentare non riesce più ad approvigionarsi di materia prima alle condizioni precedenti. Le si presentano quindi 3 alternative:

    1)alzare la propria offerta al contadino in modo da competere con quella dell'altra industria
    2)chiudere
    3)riconvertirsi e diventare una raffineria di olio ad uso combustibile

    Moltiplichiamo la situazione per dieci, cento aziende

    Nel caso 1) avremo che i rincari si ripercuoteranno pari pari sul consumatore quando andrà al supermercato a comprare il mais in scatola. E si può immaginare facilmente un prezzo che aumenta di 4 o 5 volte.
    Nei casi 2) o 3) avremo una caduta della produzione di mais in scatola, che diventerebbe introvabile per il consumatore.

    Ora lasciamo il caso del mais ed immaginiamo un qualunque possessore di un appezzamento agricolo.Chiamiamolo Caio. Cosa farebbe in caso di boom dei biocombustibili? Ovvio: riconvertirebbe la sua produzione, qualunque essa sia, in una ad uso biocombustibili. E come biasimarlo:

    Il nostro signor Caio, seduto la sera alla sua scrivania, comincia a farsi due conti sui pro di una conversione:

    1)Venderebbe il raccolto ad un prezzo maggiore
    2)Non si interesserebbe più della qualità del prodotto ma solo della quantità
    3)Non avrebbe più problemi legati all'uso di prodotti nocivi alla salute umana, come diserbanti e concimi.
    4)I rischi legati a maltempo, malattie e quant'altro si ridurrebbero di molto: in qualsiasi stato si trovi il raccolto sarà sempre possibile venderlo e valorizzarlo
    5)E' un investimento sicuro: la domanda si prevede continua e in aumento nel tempo, senza le oscillazioni tipiche dei prodotti alimentari
    6)Ed in più il signor Caio si sente anche soddisfatto dal punto di vista morale, perchè sta contribuendo alla salvaguardia dell'ambiente e del clima

    La decisione è presa: il signor Caio darà il via alla conversione il prima possibile.

    Immaginiamo mille, diecimile, milioni di signor Caio. Milioni di ettari che vengono convertiti a colza, mais, girasole. E altrettanti ne vengono ricavati dalla coltivazione di aree prima incolte o, peggio ancora, strappate alla foresta.

    Risultati?

    Riduzione della produzione agricola ad uso alimentare.
    Riduzione della produzione agricola ad uso allevamento di bestiame
    Nei paesi industrializzati, aumento esponenziale dei prezzi di tutti gli alimenti
    Nel terzo mondo, dimuinizione drastiche delle riserve di cibo. Carestie, rivolte sociali

    Qual è in pratica la base del problema? Una semplice constatazione economica: abbiamo reso dipendenti due beni (cibo e combustibili) che prima non lo erano. Ossia, mentre prima un aumento dei prezzi della benzina non comportava significatie variazioni del prezzo degli alimenti, ora si avrebbe un'altra situazione: all'aumento del prezzo del petrolio si avrebbe un pari aumento del prezzo del cibo.

    E ciò, senza dubbi, porterebbe alla rovina.

    Se ne volete una prova andate qua: http://www.businessonline.it/news/3271/sco...rezzo-mais.html. E' l'articolo che mi ha ispirato questa riflessione

  • #2
    Ciao Jan, una domanda:

    Ma ti sei fatto un po di conti da solo?

    E poi, chi ha detto che i biocombustibili sostituiranno i carburanti tradizionali per autotrazione, il futuro e`elettrico.....

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    • #3
      Anche se il mio è un modestissimo parere...

      NON sono concorde con neppure uno dei passaggi appena espressi.

      CITAZIONE
      Moltiplichiamo la situazione per mille, diecimila contadini. Otteniamo che l'azienda che compra mais ad uso alimentare non riesce più ad approvigionarsi di materia prima alle condizioni precedenti. Le si presentano quindi 3 alternative:

      1)alzare la propria offerta al contadino in modo da competere con quella dell'altra industria
      2)chiudere
      3)riconvertirsi e diventare una raffineria di olio ad uso combustibile

      la soluzione uno si verificherebbe solo nel lungo periodo, non dimentichiamo che parte dei raccolti ( ad esempio per colture ad uso alimentare ) sono VOLONTARIAMENTE DISTRUTTE PER FAR SALIRE IL PREZZO.
      Quindi in un primo momento basterà per i contadini vendere la parte che prima veniva distrutta con una soddisfazione di entrambi i tipi di industria.

      Ma è solo una soluzione temporanea e di questo ne sono conscio...

      Nonostante questo crediamo davveo che abbiam un maggior mercato l'industria che vende "cibo" o "biocarburanti". Se c'è una cosa che mi hanno sempre insegnato è che di mangiare non si può mai smettere di andare in auto SI.
      Ritengo per tanto che il mercato si regoli automaticamente... se il contadino del brasile decide di tagliare la foresta per fare olio di palma io ritengo che ad un certo punto ( una volta che tanti contadini lo fnno e che pochi contadini coltivano il frumento per fare il pane ) il contadino vedendo il prezzo del cibo che va alle stelle preferirà produrre "cibo", per se ( ipotesi drastica in caso di carestie ) o per il mercato ( ipotesi quanto meno verosimile ).

      Penso che l'analisi di prima sia viziata dal fatto che si suppongano i prezzi del biocombustibile sempre superiori a quelli delle derrate agricole ( nulla di più errato! dato che il mercato del "cibo" avrà sempre e comunque una domanda maggiore, per la nature intrinseca del bene in questione ).

      Per tanto si evince che... il biocombustibile troverà sostegno alla produzione fin tanto in cui troverà un mercato disposto a pagarlo. E' la domanda a fare l'offerta, sempre e comunque.
      La raffinerie di olio possono alzare il prezzo, certo, per destinarlo all'autotrazione... ma alla fine l'operaio, l'impiegato, etc... decideranno di destinare il loro salario all'acquisto del pane ( che nel frattempo sarà cresciuto MOLTO di prezzo per il meccanismo illustrato dall'analisi di janvaljan ) che è di fondamentale importanza e per andare al lavoro useranno mezzi pubblici e non l'auto con il motore diesel alimentato con la colza.
      Voi direte " i mezzi pubblici vanno con l'olio"... tolto il discorso delle economie di scala e dei benefici sui costi variabili dei servizi che si prestano ad essere monopoli naturali... quando anche il trasporto pubblico non sarà più accessibile economicamente perchè gran parte del salario viene speso preferenzialmente verso il bene "cibo"... si passerà a quello che in letteratura si chiama DE-SVILUPPO SOSTENIBILE... una sorta di politica economica predicata all'acqua di rose da beppe grillo.

      A tutto questo non viene ancora una volta ( COMMETTENDO UN TERRIBILE ERRORE ) tenuto conto che c'è ancora un bene sostituto molto competitivo al biocombustibile... IL PETROLIO.


      Chiedo venia per eventuali strafalcioni... sono sempre pronto ad imparare.

      La mia è solo modesta opinione.


      A presto.
      www.energeticambiente.it

      www.energoclub.org

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      • #4
        ***Ritengo per tanto che il mercato si regoli automaticamente... se il contadino del brasile decide di tagliare la foresta per fare olio di palma io ritengo che ad un certo punto ( una volta che tanti contadini lo fnno e che pochi contadini coltivano il frumento per fare il pane ) il contadino vedendo il prezzo del cibo che va alle stelle preferirà produrre "cibo", per se ( ipotesi drastica in caso di carestie ) o per il mercato ( ipotesi quanto meno verosimile ).***

        Guarda che il contadino in Brasile non decide proprio un bel niente, chi decide sono le grandi multinazionali USA per il mais, la soya e la colza "tout court".
        Discorso da quartierino quello riferentesi all'agricoltura sovvenzionate made in EU con derrate alimentari ritirate dall'EIMA per "tenere" il prezzo...anche in questo caso il contadino è l'ultima ruota del carro... :huh:
        Si potrebbe anche essere d'accordo con ARMANDO col fatto del futuro nell'elettricità: tutto sta a vedere con cosa la produci questa elettricità senza voli pindarici o tecnologie da fantascienza utopiche: chi decide purtroppo poi è sempre la politica unita al capitale, e notoriamente questi hanno tempi lunghissimi direttamente proporzionale al volume delle loro tasche!!...meglio l'auto a ricarica manuale con la molla o in subordine ad elastico <img src=">...saluti
        OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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        • #5
          CITAZIONE (Armando de Para @ 11/2/2007, 10:31)
          Ciao Jan, una domanda:

          Ma ti sei fatto un po di conti da solo?

          E poi, chi ha detto che i biocombustibili sostituiranno i carburanti tradizionali per autotrazione, il futuro e`elettrico.....

          A quali conti ti riferisci Armando?

          Per quanto riguada l'elettrico, anch'io spero vivamente che il futuro sia quello. Il problema è di coloro (multinazionali dell'auto in primis) che vogliono allungare fino ai limiti del possibile la vita dei loro "catorci" facendoli andare a biocarburante, piuttosto che investire su tecnologie veramente nuove e pulite.

          Per rispondere a SolarPrex. Potrei contestare molto di quello che hai scritto, ma noto che, come me, arrivi alla conclusione che il prezzo del cibo aumenterà per pareggiare quello dei biocarburanti.

          Direi che su questo non ci piove, e lo conferma anche l'articolo di cui ho postato il link. Quali conseguenze possa però portare questo aumento non ne ho idea.

          Se, come tu dici, la gente spenderà meno in combustibili pur di comprare il pane, allora ben venga tutto questo. Ma ti ricordo che l'aumento dei costi dei prezzi alimentari porterà aumenti a catena in tutti gli altri settori. Generando un'ondata inflattiva di non so quali proporzioni... Ed è facile prevedere chi saranno i primi a fare le spese

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          • #6
            Ma chi è che dice che il biocombustibili siano il futuro?
            I motori a comb.interna sono delle chiaviche, è ora di eliminarli...

            Intanto potremmo ridurre i danni con olii e alcoli vari...

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            • #7
              CITAZIONE (janvaljan @ 11/2/2007, 17:31)
              Per rispondere a SolarPrex. Potrei contestare molto di quello che hai scritto, ma noto che, come me, arrivi alla conclusione che il prezzo del cibo aumenterà per pareggiare quello dei biocarburanti.

              Direi che su questo non ci piove, e lo conferma anche l'articolo di cui ho postato il link. Quali conseguenze possa però portare questo aumento non ne ho idea.

              Se, come tu dici, la gente spenderà meno in combustibili pur di comprare il pane, allora ben venga tutto questo. Ma ti ricordo che l'aumento dei costi dei prezzi alimentari porterà aumenti a catena in tutti gli altri settori. Generando un'ondata inflattiva di non so quali proporzioni... Ed è facile prevedere chi saranno i primi a fare le spese

              Non occorre andare molto lontano con la fantasia, è già avvenuto:
              http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...08c&type=Libero

              QUindi, a meno che non si trovino fonti che non interferiscono con la produzione agricola "tradizionale" possono essere veramente dolori di pancia

              Odisseo

              Commenta


              • #8
                CITAZIONE (odisseo @ 11/2/2007, 21:00)
                Non occorre andare molto lontano con la fantasia, è già avvenuto:
                http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...08c&type=Libero

                QUindi, a meno che non si trovino fonti che non interferiscono con la produzione agricola "tradizionale" possono essere veramente dolori di pancia

                Odisseo

                Confermo in pieno. Ma non è affatto una questione di scelta del contadino e tantomeno il processo porterà a un de-sviluppo, che è cosa insostenibile di suo.
                Il processo è già ora in corso. La più grande società industrializzata al mondo ha da tempo deciso che si è rotta le scatole di mandare i propri ragazzi in giro per il mondo a rischiare la pelle per acquisire le fonti energetiche vitali per la sua economia. (http://www.americanenergyindependence.com/...alsecurity.html) E non è affatto un'idea da pochi pazzoidi romantici, è la strategia portante del futuro, più ancora dei democratici che dei repubblicani, ed è attivamente perseguita dall'intero apparato militare (http://www.af.mil/library/viewpoints/secaf.asp?id=269) (http://www.afmc.af.mil/news/story.asp?storyID=123031621).

                Quando le enormi piantagioni americane inizieranno a produrre molto biocarburante, non si avrà affatto l'aumento del costo del pane negli USA che qualcuno sogna. Si avrà molto più semplicemente e banalmente una drastica riduzione dell'offerta mondiale di cereali. Offerta che già ora è insufficiente alla domanda del terzo mondo in veloce moltiplicazione. Circa metà della produzione mondiale di cereali proviene dalle sterminate e industrializzatissime fattorie americane. Non sarà la produzione alimentare per uso interno a soffrire.
                Gli Stati Uniti si stanno preparando a badare a se stessi rinchiudendosi in una fortezza tecnologica inattaccabile e sarà cosa furba anche per l'Europa prepararsi per tempo.
                E' di fatto un nuovo isolazionismo americano su base energetica che sta nascendo e la cosa non è affatto da festeggiare. Anche l'equilibrio energetico europeo si basa sulla "pax americana" ora esistente.

                I biocarburanti sono solo un aspetto del problema... il "bello" deve ancora venire. <img src=">
                “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                • #9
                  Per come è ferma l'agricoltura in Italia, i biocarburanti possono solo risollevarla!
                  I biocarburanti possono aiutare la nostra agricoltura e fermare le guerre per il petrolio. (oltre a non contribuire al cambiamento climatico).

                  Più bici, meno traffico!
                  Più mezzi pubblici elettrici su rotaia. (elettricità da rinnovabile, ovviamente)
                  ciao
                  Giorgio
                  Il mio: Fotovoltaico a inseguimento - Caldaia a biomassa - Pannello solare

                  Commenta


                  • #10
                    Ho un quesito per voi:

                    se l'alternativa non fosse un vegetale che rientra nella catena alimentare ?
                    se questo vegetale producesse il doppio di olio per ettaro rispetto a quelli impiegati oggi e studiati oggi ?
                    se questo vegetale si potesse coltivare anche nelle terre marginali che attualmente non vengono impiegate per produrre alimenti?

                    e in più ,in futuro quando le biotecnologie saranno accettate si potrà avere questo stesso vegetale migliorato per questo scopo?


                    cosa ne direste, si sistemerebbero tutti i conti che ho visto fino ad ora?

                    Cosa ne pensate ?

                    ciao

                    P.S. e poi scusate ragazzi ma non credo che dobbiate preoccuparvi più di tanto, vi siete chiusi un mondo molto stretto con i discorsi fatti (senza offendere nessuno) le soluzioni per il futuro ci sono già è solo che che le dispensano goccia a goccia.
                    Le multinazionali e chi regola e detta le leggi su questo immenso commercio, per poter guadagnare il massimo, spreme tutte le soluzioni fino all'osso prima di inserire quella successiva e via cosi.

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                    • #11
                      Scusate se sono un rompiscatole.... e forse un tantino retrò...

                      motore elettrico + accumulazione emnergia + solare per produrre

                      tenendo presente che
                      - solare fotovoltaico è ancora poco efficente
                      - solare "termico" stile Rubbia è forse piu' praticabile...

                      io personalmente mi sto muovendo cosi'
                      pannellino solare + accumularote + inverter
                      -> scooter elettrico

                      in un futuro futuribile potrebbe essere sfruttabile una soluzione collettiva ovvero un condominio che si carica le proprie auto con energia auto-prodotta...

                      scusate la dissertazione romanticamente out of topic.

                      Shalom
                      Disaster

                      Commenta


                      • #12
                        L'argomento credo sia trito e ritrito... comunque...

                        Mai sentito parlare di Re Salomone
                        Non siamo in campo DIGITALE ... o zero o uno.... o bianco o nero... esistono anche le vie di mezzo ... che essendo "ANALOGICHE" non significano "zero virgola cinque" o metà nero/metà bianco..
                        Può essere 0,3 oppure 0,6 ... perfino 0,30000000678900087

                        Comunque sono "scemo" e mi lascio spingere nel vicolo angusto indicatomi....
                        Alolora:
                        CITAZIONE
                        sappiamo sin troppo bene che l'offerta di biocombustibili non sarà mai in grado di soddisfare la richiesta, servirebbe 2 o 3 pianeti come la Terra interamente coltivabili.

                        Siccome sono superscemo ... prendo per buono 3 pianeti.... e dico:
                        cominciamo a rimpiazzate ANCHE i veicoli (tutti, visto che "tutto" il carburante si vuole sostituire con il bio...) in modelli IBRIDI.
                        Secondo la tecnologia attuale... lo riscrivo casomai fosse sfuggito secondo la tecnologia attuale ecco che calerebbe a circa metà il fabbisogno .. e quindi 3/2= 1,5 pianeti.... ci siamo quasi!

                        Ehi tu che stai per replicare! (tu generico) Ricordi vero che ho scritto TECNOLOGIA ATTUALE (=ricerca di 20 anni fa.... ) vero???
                        Fare si può! Volerlo dipende da te.

                        Consulta e rispetta il REGOLAMENTO

                        Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
                        Gas 100% fossile, elettricità 30...100% rinnovabile. Transizione ecologica? Passa all'induzione!

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                        • #13
                          Il motore a comb int è destinato a morire come come dice Dado, non può essere un futuro, e anche se restasse ci sono gia motori che hanno rendimenti doppi rispetto ai tradizionali nostri motori e i consumi andrebbero automaticamente a diminuire. in questo caso la domanda potrebbe benissimo essere soddisfatta.
                          E intanto con i biocarburanti si riuscirebbe a diminuire drasticamente le emissioni.
                          Sono d'accordo anche io per le auto future.SOno elettricista e mi interesso moltissimo di autotrazione.Gli ultimi motori Brushless hanno dei rendimenti ALTISSIMI tanto che per certi prototipi danno paglia alle ferrari o porsch che sia, e questione di tempo, e le nuove batterie litio polimeriche hanno pesi ridotti anche del 80% a parità di capacità, un vero traguardo alimentabilissimo con le fonti rinnovabili, o anche ibrido.
                          Saluti
                          Gustavo

                          Commenta


                          • #14
                            Ciao ragazzi,

                            vi posto solo degli spunti poichè per ora ho la bocca cucita...

                            CITAZIONE
                            sappiamo sin troppo bene che l'offerta di biocombustibili non sarà mai in grado di soddisfare la richiesta, servirebbe 2 o 3 pianeti come la Terra interamente coltivabili.

                            Assolutamente errato. Per soddisfare l'attuale bisogno di carburanti liquidi ti garantisco che bstarebbe "solo" il 76% delle terre coltivate. E dico coltivate non terre emerse. Nelle terre coltivate non è presente neppure i Ha di pascolo... o di bosco.

                            Secondo: esistono metodi e tecnologie esistenti, anche se in fase di ottimizzazione che rendono circa 100 (cento) volte la resa/ha degli attuali classici biocarburanti (mi riferisco a biodiesel e bioetanolo).
                            Con questi numeri basta lo 0,76% delle terre coltivate per soddisfare TUTTA la richiesta attuale di carburanti. Portiamolo anche all'1% poichè i consumi, forse, aumenteranno.

                            Direi un ottimo e abbordabilissimo valore.
                            Non posso dirvi molto di più altrimenti chi mi comprerà il libro che stò scrivendo?? <img src=">

                            Un caro saluti a tutti e riflettete: il problema non è nelle tecnologie ma stà negli uomini che le devono applicare!!

                            Roy V.
                            Essere realisti e fare l'impossibile

                            Commenta


                            • #15
                              Roy tienici informato sul libro ok?

                              In bokka al lupo <img src=">
                              www.energeticambiente.it

                              www.energoclub.org

                              Commenta


                              • #16
                                Grazie mille!

                                Dovrei consegnare il libro in casa editrice per metà aprile e penso che nel primo autunno sarà pronto. Vi tengo comunque aggiornati!

                                Ciao!
                                Roy
                                Essere realisti e fare l'impossibile

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                                • #17
                                  Se posso dire la mia ,i biocarburanti prodotti da base agricola devono essere il passaggio intermedio tra questo sistema a benzina e il futuroche sara un mix tras energie alternative ed energia prodotta dal"allevamento di batteri in vasche per la produzione di gas quali idrogeno o altri, il passaggio non sara veloce ed è per questo che che ci vuole un anello di congiunzione per non destabilizzare l'intero sistema dell'energia e dei sui utilizzatori.salutiFly

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                                  • #18
                                    Di bio-carburanti non me ne intendo gran che, ma posso dire che il discorso dei 7 pianeti va bene invece per i pannelli fotovoltaici.

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                                    • #19
                                      ....e si aggiunga anche questa "buona notizia" .... :blink: :blink:

                                      Comincio anch'io ad avere "paura" dei biorcarburanti

                                      "Il miglior blog sul petrolio che c'è al mondo, TOD , oggi parla di birra. Per dare una notizia che non farà certo piacere ai più. Riporta dal Financial Times un annuncio allarmatissimo del sig. Heineken in persona, Jean-François van Boxmeer: la rapida espansione del settore dei biocarburanti sta causando cambiamenti strutturali nell'agricoltura europea e USA. La domanda di mais o soia incoraggia gli agricoltori a convertire, eliminando granaglie come l'orzo, indispensabile per la produzione di birra.

                                      Una delle conseguenze sarà la crescita del prezzo della birra: solo nel 2006 il prezzo dell'orzo è aumentato da 130 a 240 euro a tonnellata!

                                      Insomma, abbiamo appena scoperto un altro problema dei biocarburanti, oltre all'uso intensivo di petrolio per far crescere il mais: la produzione causa un effetto a cascata sulle altre produzioni agricole.

                                      L'articolo di TOD così conclude:

                                      Quelli a cui stiamo assistendo sono i disperati sforzi del nostro sistema industriale per cercare una fonte energetica diversa non appena si manifesta una carenza. Ma subito si trova un altro collo di bottiglia.

                                      La scarsità delle risorse si diffonde, e i prezzi in crescita ci suggeriscono che abbiamo realmente bisogno di cominciare a pensare al lato "domanda" dell'equazione, invece di cercare sempre soluzioni dalla parte dell'offerta. Tutte le risorse sono a rischio, e non basta trovare sempre nuovi sostituti. Dobbiamo imparare a diminuire la domanda *di tutto*, e subito.

                                      Insomma, dovremo decidere se fare a meno della benzina o della birra. Nel migliore dei casi.
                                      ......

                                      Mah....... <img src="> :unsure:



                                      http://petrolio.blogosfere.it/2007/02/fini...l-petrolio.html

                                      http://www.ft.com/cms/s/7f533724-c507-11db...0b5df10621.html

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                                      • #20
                                        Non per essere profeta di sventura, ma questo articolo descrive per filo e per segno la situazione che avevo previsto

                                        CITAZIONE
                                        La domanda di mais o soia incoraggia gli agricoltori a convertire, eliminando granaglie come l'orzo, indispensabile per la produzione di birra.

                                        apprezzo però le previsioni ottimistiche di eroyka sull'aumento delle rese agricole, e comincerò a risparmiare qualche soldino per comprare il suo libro...(e comincerò anche a chiedermi quale sarà la "formula magica" del fertilizzante utilizzato)

                                        MA

                                        si tratta pur sempre di futuro, non si sa quanto remoto. Invece ciò che è descritto nell'articolo è presente, terribilmente presente.

                                        I messicani che protestano in piazza, Mr Heiniken che annuncia aumenti, tutti questi sono fatti. E purtroppo i tempi dell'economia sono molto, molto più veloci di quelli della scienza: un aumento del prezzo di un bene provoca aumenti a cascata di tutti gli altri in modo immediato. Figuriamoci se il bene di partenza è la base della nostra catena alimentare.

                                        Insomma, prima che la Toyota invada il mercato con le sue aute ibride pseudoecologiche, prima che la Monsanto distribuisca ovunque il suo mais transgenico iperproduttivo passeranno anni.

                                        Invece per rivedere le previsioni di mercato e aumentarci il prezzo della pasta quelli della Barilla ci mettono 2 giorni.

                                        E la cosa che più mi preoccupa è che moltissimi pagheranno le conseguenze dei biocarburanti senza poterne godere un minimo di benefici. Tra questi anche l'Italia

                                        Edited by janvaljan - 4/4/2007, 14:46

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                                        • #21
                                          CITAZIONE
                                          Insomma, prima che la Toyota invada il mercato con le sue aute ibride pseudoecologiche, prima che [omss] ... passeranno anni

                                          Questo mi da solo una conferma ... che IO vivo un decennio nel futuro <img src=h34r:"> :alienff:
                                          Fare si può! Volerlo dipende da te.

                                          Consulta e rispetta il REGOLAMENTO

                                          Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
                                          Gas 100% fossile, elettricità 30...100% rinnovabile. Transizione ecologica? Passa all'induzione!

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                                          • #22
                                            Biocarburanti la rovina del mondo: Lo ha "annunciato" Fidel Castro la settimana passata che è miracolosamente resuscitato dalla clinica nella quale era stato ricoverato.
                                            Nell'articolo pubblicato dall'organo ufficiale del partito comunista e intitolato «condanna a morte prematura per fame e per sete di tre miliardi di persone», Castro dice di aver «meditato a lungo dopo l'incontro che Bush ha avuto con i costruttori Usa di auto: la sinistra idea di convertire il cibo in carburante è ormai la linea economica della politica estera statunitense». «Credo» scrive il lider maximo, «che ridurre e riciclare tutti i motori che consumano elettricità e carburante sia una fondamentale e pressante necessità per tutta l'umanità».

                                            clicca qui per l' articolo originale (tradotto in Italiano)

                                            Guarda caso girando e rigirando in cerca di notizie ho trovato questa notizia Ansa:

                                            Petrolio, nuovi giacimenti a Cuba
                                            L'isola caraibica verso l'indipendenza energetica.
                                            (ANSA) - ROMA, 31 gen - Scoperti a Cuba nuovi giacimenti petroliferi con riserve quantificate in 100 milioni di barili. A trovarli sono state due compagnie petrolifere canadesi, la Pebercan di Montreal e Sherritt International di Toronto, che da qualche anno esplorano i fondali. L'isola caraibica ben presto potrebbe avere corrente elettrica e carburante in eccesso, tanto da esportarli in India e Cina e raggiungere la piena indipendenza energetica per i prossimi quattro anni.

                                            Se tanto mi da tanto, e 2+2=4, allora Fidel Castro sarebbe quello che a casa mia si chiama "paraculo" o per i più diretti, fijo de na m......a.

                                            Sappiamo tutti per certo che se coltivassimo le terre incolte (che abbondano) di tutto il pianeta potremmo ottenere abbastanza biocarburante da riuscire ad abbassare il prezzo del 1000% (secondo una mia stima, correggetemi se sbaglio). E il compagno Fidel, che ha appena scoperto che a casa sua c'è l'oro nero, invece di allearsi con il progresso per un futuro energetico pulito preferisce dire cretinate colossali come quella che la gente si morirà di fame se non compriamo il petrolio (magari il suo, così Cuba si risolleva dalla crisi!!) :lol: :lol: :lol:

                                            Non ho parole, sono disgustato e schifo chiunque dia ancora ragione ad un dittatore tanto ignorante e menefreghista.
                                            Spero proprio che alla fine ci si faccia la doccia con tutto quel petrolio, tanto io vado ad alchool!!

                                            Saluti!

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                                            • #23
                                              CITAZIONE (ginonema @ 6/4/2007, 12:30)
                                              Biocarburanti la rovina del mondo: Lo ha "annunciato" Fidel Castro la settimana passata che è miracolosamente resuscitato dalla clinica nella quale era stato ricoverato.
                                              Nell'articolo pubblicato dall'organo ufficiale del partito comunista e intitolato «condanna a morte prematura per fame e per sete di tre miliardi di persone», Castro dice di aver «meditato a lungo dopo l'incontro che Bush ha avuto con i costruttori Usa di auto: la sinistra idea di convertire il cibo in carburante è ormai la linea economica della politica estera statunitense». «Credo» scrive il lider maximo, «che ridurre e riciclare tutti i motori che consumano elettricità e carburante sia una fondamentale e pressante necessità per tutta l'umanità».

                                              clicca qui per l' articolo originale (tradotto in Italiano)

                                              Guarda caso girando e rigirando in cerca di notizie ho trovato questa notizia Ansa:

                                              Petrolio, nuovi giacimenti a Cuba
                                              L'isola caraibica verso l'indipendenza energetica.
                                              (ANSA) - ROMA, 31 gen - Scoperti a Cuba nuovi giacimenti petroliferi con riserve quantificate in 100 milioni di barili. A trovarli sono state due compagnie petrolifere canadesi, la Pebercan di Montreal e Sherritt International di Toronto, che da qualche anno esplorano i fondali. L'isola caraibica ben presto potrebbe avere corrente elettrica e carburante in eccesso, tanto da esportarli in India e Cina e raggiungere la piena indipendenza energetica per i prossimi quattro anni.

                                              Se tanto mi da tanto, e 2+2=4, allora Fidel Castro sarebbe quello che a casa mia si chiama "paraculo" o per i più diretti, fijo de na m......a.

                                              Sappiamo tutti per certo che se coltivassimo le terre incolte (che abbondano) di tutto il pianeta potremmo ottenere abbastanza biocarburante da riuscire ad abbassare il prezzo del 1000% (secondo una mia stima, correggetemi se sbaglio). E il compagno Fidel, che ha appena scoperto che a casa sua c'è l'oro nero, invece di allearsi con il progresso per un futuro energetico pulito preferisce dire cretinate colossali come quella che la gente si morirà di fame se non compriamo il petrolio (magari il suo, così Cuba si risolleva dalla crisi!!) :lol: :lol: :lol:

                                              Non ho parole, sono disgustato e schifo chiunque dia ancora ragione ad un dittatore tanto ignorante e menefreghista.
                                              Spero proprio che alla fine ci si faccia la doccia con tutto quel petrolio, tanto io vado ad alchool!!

                                              Saluti!

                                              Non per dire, ma cuba esporta canna da zucchero, e non ci fa solo il rum...
                                              In + i problemi di cuba sono legati + alla mancanza di cibo e all'embargo che all'inquinamento, quindi direi che il discorso di castro gira benone.

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                                              • #24
                                                CITAZIONE (janvaljan @ 11/2/2007, 06:05)
                                                Grandissima scoperta i biocarburanti....e ringrazio questo forum che me li ha fatti conoscere per la prima volta. Come non elogiare un carburante che

                                                inquina di meno
                                                aumenta le prestazioni
                                                rende più pulito ed efficiente il motore
                                                costa di meno (teoricamente)

                                                Sembrerebbe l'uovo di Colombo, ma fermiamoci un attimo ed analizziamo la situazione. Appurato che questo tipo di carburanti surclassa i derivati del petrolio, sarebbe una grandissima cosa se tutti i veicoli cominciassero ad usarli.

                                                MA

                                                sappiamo sin troppo bene che l'offerta di biocombustibili non sarà mai in grado di soddisfare la richiesta, servirebbe 2 o 3 pianeti come la Terra interamente coltivabili.

                                                E quindi, per qualsiasi prodotto, cosa succede quando la domanda comincia a diventare molto maggiore dell'offerta? Facile: il prezzo sale.

                                                E cosa succede se il prezzo sale? Ovvio: sempre più gente sarà interessata ad inserirsi nel business dei biocarburanti.

                                                E chi c'è alla base della catena? L'agricoltore che coltiva il suo bel campo di mais. Mettiamoci nei suoi panni per un attimo. A fine raccolto deve decidere se vendere la sua produzione ad un'azienda che inscatola il mais, o ad una che producce olio vegetale ad uso trazione. Per le considerazioni fatte prima, la seconda potrà permettersi un prezzo d'acquisto molto maggiore, ed il contadino, come chiunque di noi, venderà al maggior offerente.

                                                Moltiplichiamo la situazione per mille, diecimila contadini. Otteniamo che l'azienda che compra mais ad uso alimentare non riesce più ad approvigionarsi di materia prima alle condizioni precedenti. Le si presentano quindi 3 alternative:

                                                1)alzare la propria offerta al contadino in modo da competere con quella dell'altra industria
                                                2)chiudere
                                                3)riconvertirsi e diventare una raffineria di olio ad uso combustibile

                                                Moltiplichiamo la situazione per dieci, cento aziende

                                                Nel caso 1) avremo che i rincari si ripercuoteranno pari pari sul consumatore quando andrà al supermercato a comprare il mais in scatola. E si può immaginare facilmente un prezzo che aumenta di 4 o 5 volte.
                                                Nei casi 2) o 3) avremo una caduta della produzione di mais in scatola, che diventerebbe introvabile per il consumatore.

                                                Ora lasciamo il caso del mais ed immaginiamo un qualunque possessore di un appezzamento agricolo.Chiamiamolo Caio. Cosa farebbe in caso di boom dei biocombustibili? Ovvio: riconvertirebbe la sua produzione, qualunque essa sia, in una ad uso biocombustibili. E come biasimarlo:

                                                Il nostro signor Caio, seduto la sera alla sua scrivania, comincia a farsi due conti sui pro di una conversione:

                                                1)Venderebbe il raccolto ad un prezzo maggiore
                                                2)Non si interesserebbe più della qualità del prodotto ma solo della quantità
                                                3)Non avrebbe più problemi legati all'uso di prodotti nocivi alla salute umana, come diserbanti e concimi.
                                                4)I rischi legati a maltempo, malattie e quant'altro si ridurrebbero di molto: in qualsiasi stato si trovi il raccolto sarà sempre possibile venderlo e valorizzarlo
                                                5)E' un investimento sicuro: la domanda si prevede continua e in aumento nel tempo, senza le oscillazioni tipiche dei prodotti alimentari
                                                6)Ed in più il signor Caio si sente anche soddisfatto dal punto di vista morale, perchè sta contribuendo alla salvaguardia dell'ambiente e del clima

                                                La decisione è presa: il signor Caio darà il via alla conversione il prima possibile.

                                                Immaginiamo mille, diecimile, milioni di signor Caio. Milioni di ettari che vengono convertiti a colza, mais, girasole. E altrettanti ne vengono ricavati dalla coltivazione di aree prima incolte o, peggio ancora, strappate alla foresta.

                                                Risultati?

                                                Riduzione della produzione agricola ad uso alimentare.
                                                Riduzione della produzione agricola ad uso allevamento di bestiame
                                                Nei paesi industrializzati, aumento esponenziale dei prezzi di tutti gli alimenti
                                                Nel terzo mondo, dimuinizione drastiche delle riserve di cibo. Carestie, rivolte sociali

                                                Qual è in pratica la base del problema? Una semplice constatazione economica: abbiamo reso dipendenti due beni (cibo e combustibili) che prima non lo erano. Ossia, mentre prima un aumento dei prezzi della benzina non comportava significatie variazioni del prezzo degli alimenti, ora si avrebbe un'altra situazione: all'aumento del prezzo del petrolio si avrebbe un pari aumento del prezzo del cibo.

                                                E ciò, senza dubbi, porterebbe alla rovina.

                                                Se ne volete una prova andate qua: http://www.businessonline.it/news/3271/sco...rezzo-mais.html. E' l'articolo che mi ha ispirato questa riflessione

                                                Vogliono coltivare il riso con la foresta amazzonica?...
                                                Non sai a cosa si va incontro!...
                                                Abbiamo il grano che è limitato... e come se non bastasse... avremo molte persone a piedi nudi nell'acqua... in mezzo ad anaconde ecc...


                                                Non è meglio essere di meno e mettere l'etanolo o l'olio nelle auto? <img src=">

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                                                • #25
                                                  CITAZIONE (dado VRC @ 14/4/2007, 16:58)
                                                  Non per dire, ma cuba esporta canna da zucchero, e non ci fa solo il rum...
                                                  In + i problemi di cuba sono legati + alla mancanza di cibo e all'embargo che all'inquinamento, quindi direi che il discorso di castro gira benone.

                                                  I Cubani esportano anche i sigari e molti altri piccoli procotti locali, ma ciò non toglie che muoino di fame per colpa di un dittatore come Fidel Castro.
                                                  E' vero anche che se potessero scapperebbero tutti, ma che c'entra? A me interessa che Fidel NON vuole appoggiare l'agricoltura a produzione biocombustibile perchè ha scoperto che c'è il petrolio sotto casa sua! Allora è giusto che se io scopro l'uranio a Firenze equipaggio i miei mezzi con motori atomici. O no?

                                                  Cuba girerebbe bene se non ci fosse la dittatura, come il resto dell'america latina che è in pieno boom economico, e sfruttare l'ignoranza della gente povera per spaventarli e dirgli che moriranno di fame bhe, è MESCHINO!
                                                  TANTO IL PETROLIO FIDEL SE LO DOVRA' BERE TUTTO!! <img src="> <img src="> <img src="> <img src="> <img src="> <img src="> <img src=">

                                                  Saludos!

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                                                  • #26
                                                    ginonema scusa se te lo dico ma parli da perfetto ignorante. Informati un pò su Cuba, magari facci anche un viaggio e poi ne riparliamo. Secondo te perchè uno che ha il petrolio sotto i piedi dovrebbe sostituire TUTTE le lampade della sua nazione con quelle a basso consumo energetico? E perchè una nazione di morti di fame esporta i migliori medici del mondo? Tanto che il regista Michael Moore è andato a curarsi proprio là?

                                                    Commenta


                                                    • #27
                                                      Ci sono molte soluzioni alternative all'impiego tradizionale dei combustibili fossili. Io penso che assolutizzare una fonte rinnovabile rispetto ad un'altra pone comunque la domanda: qual'è il bilancio energetico (e quindi ambientale) finale?
                                                      L'agricoltura per ottenere rese elevate/ha ha forti costi energetici ed ambientali che si pagano...e cari.
                                                      Pensate alle quantità di fertilizzanti o pesticidi necessari... e alle ricadute sull'ambiente. L'agricoltura intensiva è molto impattante. Da anni l' UE sta cercando di portare l'agricoltura su binari più ambientali e meno intensivi (agricoltura biologica, ecc), proprio perchè non è sostenibile il modello attuale.

                                                      Il mio parere è che posso cercare nel mio piccolo di utilizzare forme meno inquinanti del petrolio, senza assolutizzare, anche coi biocarburanti.

                                                      CITAZIONE
                                                      Gruppo: Utente
                                                      Messaggi: 21


                                                      Stato:



                                                      Scusate se sono un rompiscatole.... e forse un tantino retrò...

                                                      motore elettrico + accumulazione emnergia + solare per produrre

                                                      tenendo presente che
                                                      - solare fotovoltaico è ancora poco efficente
                                                      - solare "termico" stile Rubbia è forse piu' praticabile...

                                                      io personalmente mi sto muovendo cosi'
                                                      pannellino solare + accumularote + inverter
                                                      -> scooter elettrico

                                                      in un futuro futuribile potrebbe essere sfruttabile una soluzione collettiva ovvero un condominio che si carica le proprie auto con energia auto-prodotta...

                                                      scusate la dissertazione romanticamente out of topic.

                                                      Shalom
                                                      Disaster

                                                      Per proseguire la saga romantica...se guardiamo alla natura la risposta c'è già: le piante immagazzinano l'energia solare in energia chimica per i loro processi vitali.
                                                      L'idea di immagazzinare energia con pannelli fotovoltaici e riutilizzarla anche per la trazione secondo me è la via maestra: una risorsa illimitata (fino a quando il sole non si spegne..), pulita e facilmente accessibile a tutti.

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                                                      • #28
                                                        Scusate:
                                                        CITAZIONE
                                                        Scoperti a Cuba nuovi giacimenti petroliferi con riserve quantificate in 100 milioni di barili.

                                                        Avete idea di cosa può farsene il vecchio Fidel di 100 milioni di barili?
                                                        Una birra!
                                                        Il consumo GIORNALIERO di petrolio è 80-90 milioni di barili.
                                                        Quindi un giorno e mezzo di fabbisogno mondiale.
                                                        Se è vero, buon per lui e per i cubani, sicuramente la notizia non cambia di una virgola la situazione mondiale.

                                                        Ciao
                                                        Tersite
                                                        Ogni problema complesso ha una soluzione semplice. Ma è sbagliata
                                                        Quando gli dei sono adirati contro un popolo mandano un filosofo a governarlo

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                                                        • #29
                                                          Mah.. se le vostre cifre sono attendibili, concordo che si va poco oltre un giorno.... tuttavia.... sapete quanto è il consumo della sola Italia?
                                                          Behh qua credo che se fosse quel giacimento l'unico fornitore ...dai giorni si passerebbe ai mesi...forse anni.
                                                          Ora mi domando: in termini di litri...e quindi di Euro... di che cifra stiamo parlando (senza aver finito il calcolo mi procuro già un foglio di carta lungo e una penna con molto inchiostro... oppuro lo scivo in forma esponenziale... X alla "e" qualcosa..)
                                                          Fare si può! Volerlo dipende da te.

                                                          Consulta e rispetta il REGOLAMENTO

                                                          Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
                                                          Gas 100% fossile, elettricità 30...100% rinnovabile. Transizione ecologica? Passa all'induzione!

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                                                          • #30
                                                            Caro gattames
                                                            CITAZIONE
                                                            Behh qua credo che se fosse quel giacimento l'unico fornitore ...dai giorni si passerebbe ai mesi...forse anni.

                                                            Non è il caso di procurarsi mezzi grandiosi per fare due calcoletti
                                                            100 milioni di barili fanno 6,3 milioni di tonnellate di petrolio.
                                                            Per comodità immaginiamo che una vettura media consumi una tonnellata all'anno di petrolio (è molto poco).
                                                            Tutto quel numerone basterebbe per far andare per alcuni mesi il parco automobili privato italiano.
                                                            Se invece vuoi fare il conto in Euro niente di più facile: 70 (prezzo di un barile)x 100 milioni fanno 7 miliardi di euro, diciamo 1,5 km del ponte sullo stretto di Messina.
                                                            Tutto qui!
                                                            Ciao
                                                            Tersite

                                                            Edited by tersite3 - 10/6/2007, 15:35
                                                            Ogni problema complesso ha una soluzione semplice. Ma è sbagliata
                                                            Quando gli dei sono adirati contro un popolo mandano un filosofo a governarlo

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