[QUOTE=ricky60,13/12/2007, 08:31]
i cogeneratori sono in italia , vicenza in particolare..
per ora i campi non sono coltivati quindi è a mia discrezione cosa farne , vorrei farmi un business plan ma vorrei capire bene i costi.. l'idea comunque non comprende un oleificio , le due alternative erano l'importazione del prodotto ancora da spremere o lo scambio.. per fare uno scambio però dovrei coltivare qualcosa da cui riescono ad estrerre l'olio senza problemi e il tabacco forse non lo sanno lavorare.. Se fosse possibile importare il seme/foglia/frutto e farmelo macinare entro 70 km da dove io ho le macchine dovrei rientrare nella filera corta?
la terra si trova al centro del mato grosso ma non saprei dirti per cosa sia più idonea..
Ciao Riky,
secondo me il problema è la piccola superficie coltivabile a disposizione, non fraintendermi, all'interno di una filiera precostituita in cui esistono già coltivazioni, raccolta, spremitura, trasporti 900 ettari sono molti e potrebbero essere molto redditizi. se devi creare una filiera per quell'estensione di terreno non vale la pena di pensare alla spremitura e ai trasporti ( sotto i 25.000 ettari difficilmente il businnes plane va in attivo). Detto questo , in un momento in cui i biocarburanti sono entrati in un megaaccordo tra Bush e Lula, coltivare biocarburanti in Brasile potrebbe essere un affare in prospettiva del mercato nordamericano. Solo a Houston quest'anno hanno costruito impianti di biodiesel per 400.000 ton anno. Altro discorso è alimentare gli impianti in Italia, è probabile che tu riesca a coltivare ad esempio soia e utilizzarla come merce di scambio per pagare parzialmente olio da importare in Italia. E' una ipotesi, prova a svilupparla
i cogeneratori sono in italia , vicenza in particolare..
per ora i campi non sono coltivati quindi è a mia discrezione cosa farne , vorrei farmi un business plan ma vorrei capire bene i costi.. l'idea comunque non comprende un oleificio , le due alternative erano l'importazione del prodotto ancora da spremere o lo scambio.. per fare uno scambio però dovrei coltivare qualcosa da cui riescono ad estrerre l'olio senza problemi e il tabacco forse non lo sanno lavorare.. Se fosse possibile importare il seme/foglia/frutto e farmelo macinare entro 70 km da dove io ho le macchine dovrei rientrare nella filera corta?
la terra si trova al centro del mato grosso ma non saprei dirti per cosa sia più idonea..
Ciao Riky,
secondo me il problema è la piccola superficie coltivabile a disposizione, non fraintendermi, all'interno di una filiera precostituita in cui esistono già coltivazioni, raccolta, spremitura, trasporti 900 ettari sono molti e potrebbero essere molto redditizi. se devi creare una filiera per quell'estensione di terreno non vale la pena di pensare alla spremitura e ai trasporti ( sotto i 25.000 ettari difficilmente il businnes plane va in attivo). Detto questo , in un momento in cui i biocarburanti sono entrati in un megaaccordo tra Bush e Lula, coltivare biocarburanti in Brasile potrebbe essere un affare in prospettiva del mercato nordamericano. Solo a Houston quest'anno hanno costruito impianti di biodiesel per 400.000 ton anno. Altro discorso è alimentare gli impianti in Italia, è probabile che tu riesca a coltivare ad esempio soia e utilizzarla come merce di scambio per pagare parzialmente olio da importare in Italia. E' una ipotesi, prova a svilupparla
Commenta