La tua domanda viene naturale ed i fatti che esponi non sono solo credibili, ma confermati da altri casi, forse decine. A conferma dell'analisi statistica che dimostra che in Italia siamo degli abbroccioni approssimativi e inconpetenti. Con rispetto per tutti i casinisti di ieri di oggi e di domani.
Primo errore, il "gas prodotto" non è metano. Secondo, neppure GPL e nemmeno si avvicina alla benzina. Per il 18-20% è idorgeno e per il 18-20% è monossido di carbonio, 1-4% metano. Per la parte combustibile. Il resto è azoto atmosferico, e CO2. Quindi, a patto che il "gas prodotto" sia adeguatamente pulito, male che vada ha un potere calorico che è, se va bene 1/3 quello del metano. Quindi se un motore a metano può fornire una potenza a pieno regime di 100kW, vuol dire che se alimentato a gas prodotto produrrà circa 20-30kW. Dov'è l'inghippo? La cilindrata del motore. Il diagramma della distribuzione. I passaggi i diametri valvola usati. Il banco ed i servizi impiegati. Quindi, si può usare un motore di base di qualunque tipo, anche diesel, ma non si può pretendere che questo funzioni bene a "gas prodotto" come per il combustibile per cui è stato disegnato. Se lo si modifica si. Se si usa un motore appropriato questo può necessitare di una o due sole manutenzioni all'anno funzionando h24.
Altre piccole cose che vengono trascurate demenzialmente dai soliti "tortelloni". I motori per autotrazione non sono costruiti per dare il 100% della loro potenza h24 ma solo di punta. Sono costruiti per funzionare a regime variabile con una coppia più costante possibile nella variazione del numero dei giri allo scopo di utilizzare al meglio l'energia fornita all'albero. Il motore statico deve essere costruito per fornire il massimo rendimento al numero di giri dell'alternatore connesso. Questo è legato alla forma delle camme e quindi del diagramma di distribuzione.
Parliamo poi, se vogliamo un pochino del sistema di alimentazione che deve essere il più adatto possibile ad alimentare il nostro motore in modo corretto con il "gas prodotto" e non a benzina, a metano o a GPL. Poi, ci sarebbe anche da parlare dell'accensione e altre amenità ma già credo di aver detto abbastanza di dove si va a parare con il solito rapporto "tortellonico" dei soliti imprenditorini del quartierino.
Abbiamo detto che il "gas prodotto" dovrebbe essere composto solo da pochi "GAS" e non da vapore d'acqua e composti liquidi e solidi di composti organici di vario genere. Esiste una documentazione in rete estensiva su cosa si produce "gassificando" legna e posso dire che il famoso TAR non è panna montata. Quindi, la pulizia del gas deve essere una cosa seria. Non è così difficile come sembra. Nella storia dei lavori che ho fatto ci sono anche diversi impianti per questo tipo di pulizia per l'industria petrolchimica e funzionavano benissimo. Quindi, il problema dov'è? Perchè i soliti impianti si imbrattano, imbrattano i motori e non vanno una cippa? Perchè chi fa gassificatori ha in testa "solo" il gassificatore, ovvero, un tubo più o meno schematizzato come quello che si trova in rete senza aver capito perchè è stato fatto così ma quello è ciò che vogliono produrre e la pulizia del gas è roba da filtro a maniche assolutamente inadatto allo scopo, ma è semplice costa poco, niente garo.
Un sistema di pulizia del gas è essenziale e fondamentale. Per non parlare del riciclo dei sottoprodotti "catramosi" recuperati che devono essere di nuovo gassificati. Altro pezzo di impianto al quale non si pensa o si spera di farne a meno.
Detto questo, tutte le tue implicazioni sono vere ed incontestabili. Come ho detto, e ripeto, confermo la tua esperienza, ma non si può dire che un impianto fatto bene non funzioni perchè per lo più sono state fatte ciofeche stratosferiche. L'industria petrolchimica funziona e anche bene usando processi molto più problematici. Ma, l'industria petrolchimica ha a libro paga quei pochi ingegneri in gamba del paese. Li paga bene e loro sono il top sul mercato. I soliti improvvisati assumono (quando lo fanno) dei poveri disgraziati appena usciti dall'università all'oscuro di tutte queste beghe. Anzi, si prende l'elettricista sotto casa e lo si coinvolge, grazzie alla sua bramosia di guadagno e presunzione di capacità che solo gli "elettricisti" hanno. Si coinvolge il maniscalco che ripara i vomeri degli aratri che salda benissimo quando i pezzi stanno insieme grazie alle scorie. Poi si chiama il mago di Arcella con i corni rossi ed il prete del paese per far benedire l'impianto. L'impianto ovviamente non funziona perchè è stato fatto in modo approssimativo, e non si sa perchè, perchè i disegni e le idee sono state copiate da Internet senza curarsi di capire una cippa. Quindi, si pagano tutti i rabdomanti per un anno per cercar di far funzionare l'impianto che non ne vuol sapere. Alla fine l'impianto non ne vuole ed è stato speso il doppio di quello che si doveva spendere, e l'azienda è costretta dalle banche a chiudere. E, si diffonde l'idea che gli impianti di gassificazione non funzionano e sono solo una chimera.
Quindi, è vero, dimostratamente vero che un impianto fatto con questi criteri non sta in piedi. Invece, questo non dimostra che non si possano fare impianti che funzionano correttamente con anche più di 8000 ore di funzionamento all'anno h24. Il calendario di manutenzione ordinaria, non è quel mostro che sembra di essere si fa per gli impianti "seri" della grande industria, si fa per gli aerei, non si può fare per gli impianti "megaciofeca" dal funzionamento aleatorio ed è una conclusione sconclusionata e poco logica. O meglio, non si può dire che un impianto non possa essere fatto funzionare se ci si basa su delle ciofeche. Oggi, con gli oli sintetici si fa il cambio ogni 30,000km. 30 anni fa si cambiava ogni 10,000km nei primi anni 30 l'olio si sostituiva ogni 1000/2000km se il motore durava abbastanza. Dipende da che tecnologia si usa.
Ma, in definitiva, questi problemi, come ho detto all'inizio si collocano solo nel più comune "know-how" di chi dovrebbe fare impianti, basta essere meno pidocchiosi e non volere spendere poco ma il giusto e gli impianti poi funzionano. Non solo i gassificatori hanno questi problemi, perciò hanno inventato le direttive, le normative, e la qualificazione delle aziende per lavoroare per SNAM, ENI, ecc... Per non parlare di Exxon, Cameron e così via.
Quello che "frega" completamente gli improvvisati costruttori e l'incredulità presupponente di non capire per prima cosa che un impianto del genere possa essere condotto dal pastore Serafino. Per prima cosa, un impianto di produzione di energia elettrica da gassificazione deve essere dotato di Intelligenza Artificiale e che vada da se, deve essere assistito dal costruttore o da una apposita società che faccia la manutenzione preventi o no, ma che siano in grado di fare la manutenzione in modo perfetto. E da quì in giù, occorre tutto il resto che invece manca di solito a tutti i costruttori improvvisati ma molto presuntuosamente convinti di essere "ganzi" solo loro. Non è un problema di motore, di gas, di filtraggio, se il gassificatore è Imbert piuttosto che stratified, updraft o downdraft... Questi sono problemi, nientaffatto trascurabili, ma vengono di molte spanne dopo.