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Guida: come produrre il biodiesel..

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  • Buongiorno a tutti.. per chi fosse interessato a costruire un sistema di distillazione e vorrebbe creare il vuoto per poter aspirare i vapori dall'impianto.. Mi contatti pure.. Ho a disposizione dei compressori per frigorifero già pronti per creare il vuoto. Ciaooo

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    • ciao Andrea, se è giallino tenue non ci sono grossi problemi, ma se è giallo scuro , meglio rivolgersi ad altri fornitori, inoltre certi bleffano sulla concentrazione (personalmente , in tanti anni , 3 fornitori mi hanno fregato ) ma eseguendo sempre i test di qualita' in ingresso,il prodotto è stato reinviato al mittente . Il tuo acido che densita' ha? all'aria fuma?

      ciao MeOH , interessante la pompa da vuoto autocostruita, volevo chiedere: " il grado di vuoto è regolabile ?"

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      • MEOH, ma come fai con la lubrificazione del compressore?
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        • M-ad, nessun problema.. il motore gira perfettamente al'interno dell'involucro.

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          • Sì Mr. Hyde, il mio fuma all'aria e infatti è un problema di sicurezza a cui cerco di stare attento, anche se non credo ci siano rischi paragonabili alla tossicità del metanolo, spero
            Il mio acido ha concentrazione 32-33%, lo prendo qui: Acido Cloridrico lt. 27

            Mi chiedevo se non fosse il caso di usare un altro acido, qualcosa non rischiasse d'intaccare il metallo, in modo da dovermi preoccupare meno di quanto rimane in sospensione nel biodiesel, tipo.. acido citrico.

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            • ciao Andrea , certo puoi provare a sostituire l'acido cloridrico con acido citrico, acido tartarico o acido acetico. Prima pero' fai delle prove in piccolo
              Ultima modifica di Mr.Hyde; 19-08-2013, 11:01.

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              • Ho letto un po' in giro, ma se non ho capito male la caratteristica tipica degli acidi è di intaccare i metalli, a questo punto forse è inutile cambiare tipo di acido perchè il rischio di corrosione per le parti metalliche del motore rimane comunque.

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                • Sicuramente il discorso corrosione acida dei metalli è da considerare, infatti per legge l' acidità' del BD deve essere inferiore a 50 mg KOH/g e le ceneri solforate devono essere al massimo 0,02% in peso.
                  In chimica la definizione di sostanza acida o basica non è cosa cosi' semplice , un acido è definito come segue
                  1- secondo la definizione di Arrhenius un'acido è una sostanza che disciolta in acqua libera ioni H+
                  2 - secondo la definizione di Bronsted-Lowry un'acido è una sostanza che puo' donare ioni H+ ad una base , anche in assenza di acqua
                  3- secondo la definizione di Lewis un'acido è una sostanza capace di accettare un doppietto elettronico da una sostanza capace di donarli (base)

                  gli acidi poi, si dividono in acidi deboli ed acidi forti. Acido forte è una sostanza che in soluzione acquosa (Arrhenius) (ad una certa concentrazione) si dissocia completamente ( o quasi ) in ioni H+ e anione dell' acido (esempio HCl che si dissocia in ioni H+ e ioni Cl- o H2SO4 che si dissocia in 2H+ e SO4-- etc) , Acido debole è invece una sostanza che sciolta in acqua non si dissocia completamente (esempi sono acido acetico. acido butirrico, acido citrico ,acido malico, acido tartarico ..etc etc..) , la differenza tra queste due categorie (acido forte ed acido debole) sta' proprio nella quantita' di ioni H+ che possono originarsi , tale quantita' è praticamente osservabile dal parametro pH.
                  Piu' il pH è basso e piu' ioni H+ sono stati originati e maggiore sara' la corrosione del metallo .L'attacco chimico di un metallo è inoltre influenzato da altri fattori , quali temperatura, formazione di complessi, passivazione, caratteristiche del metallo stesso(anfotero) .... etc.
                  Detto questo , una soluzione di acido cloridrico 0,1 molare ha pH = 1, mentre una soluz di acido acetico 0,1 molare è circa uguale a 3 (equivale ad una soluzione di acido cloridrico pari a 0,001 molare)... in pratica l'acido cloridrico è 100 volte piu' forte dell'acido acetico.
                  Per dimostrare questa differenza di forza ,ti invito a fare questa prova empirica
                  Prova a mettere un chiodo di ferro dolce in una soluzione di acido cloridrico, poi prova a mettere un chiodo in una soluzione di acido acetico, o tartarico o citrico , annota le differenze di corrosione.
                  Questo test ti puo' dare delle spiegazioni piu' esaustive della mia stessa risposta

                  P.S. personalmente non eseguo mai lavaggi acidi sul BD ,in quanto la base in eccesso (soda o potassa) , è solubillissima in acqua e quindi eliminabile con semplici lavaggi con H2O distillata o demineralizzata od osmotizzata , cio' non toglie che il lavaggio acido sia efficace , anche se maggiormente costoso.






                  Ultima modifica di Mr.Hyde; 21-08-2013, 02:33.

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                  • Certo, l'acqua ingloba soda e potassa, ma produce anche emulsioni saponose che inglobano il nostro prezioso biodiesel. Con l'acqua acida evitiamo questo problema, a fronte di una prima riduzione del sapone stesso, questo verrà poi ulteriormente eliminato con i lavaggi successivi.

                    Ho sempre sentito parlare del lavaggio con acqua salata, che dovrebbe avere una funzione simile a quella dell'acido. Mi sai dire per quale principio il cloruro di sodio dovrebbe evitare le emulsioni saponose?

                    Ancora una volta, grazie

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                    • Spero di non essere noioso , la tua domanda mi costringe ad inserire nuovi concetti chimico/fisici non facilmente comprensibili per chi non mastica chimica ,cerchero' di essere molto semplificativo.
                      le emulsioni sono "soluzioni colloidali" tra 2 liquidi immiscibili (nel nostro caso acqua e BD)
                      Le soluzioni colloidali non sono vere e proprie soluzioni , cioè sono a meta' tra una soluzione vera ed una soluzione eterogenea
                      esempi di soluzioni vere sono acqua e zucchero, acqua e sali, acqua e soda ,acqua e glicerina, acqua e prodotti solubili in acqua
                      esempi di soluzioni eterogenee sono acqua e olio, acqua e BD(puro!) ,acqua e idrocarburi...etc
                      Quindi una soluzione colloidale si pone in mezzo alle 2 definizioni. Si parla di colloide quando la dimensione delle particelle disperse è compresa tra 10 e 10.000 Angstrom (1 A = 10?7 mm)
                      Nel nostro caso la soluzione colloidale sarebbe composta da acqua e BD ,possibile solo se viene aggiunto un'emulsionante , l'emulsionante in questo caso è il sapone , prendiamo ad esempio lo stearato di sodio, qui è meglio abbinare una foto per far capire meglio il meccanismo
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                      come possiamo vedere ,la lunga catena non polare è detta lipofila, mentre il gruppo COO-Na+ è detto idrofilo, la parte lipofila della molecola si "scioglie" nel grasso oppure nell'estere (BD) , la parte idrofila si scioglie in acqua , formando cosi' una emulsione stabile.
                      Detto questo, le micelle di sapone ,come possiamo vedere in foto ,sono superficialmente cariche negativamente ed al loro interno trattengono olio o prodotti idrocarburici o esteri etc... , mentre il sodio carico positivamente ,rimane nelle vicinanze ma disciolto in acqua . tali micelle essendo esternamente cariche negativamente non possono aggregarsi per coagulare, ma si respingono elettrostaticamente, in quanto di carica uguale e rimangono disperse in acqua .Questo tipo di soluzione colloidale( ne esistono 8 tipi diversi), prende il nome di emulsione. Per fare aggregare le micelle e quindi " spezzare l'emulsione" bisogna neutralizzare la carica negativa presente sulla superficie delle stesse. In presenza di una elevata concentrazione di elettrolita (nel nostro caso il SALE ,che sciolto in acqua da' origine a ioni Na+ e ioni Cl-),si ha un'adsorbimento secondario di ioni di carica opposta a quella delle particelle colloidali , il che equivale a neutralizzare la carica elettrica di quest'ultime, con conseguente annullamento della repulsione elettrostatica, si ha cosi' la coagulazione (separazione della fase dispersa dalla fase disperdente).
                      Sono stato molto vago sui colloidi ed ho cercato di essere il piu' sintetico possibile, purtroppo l'argomento è molto piu' complesso ed ampio di quel che sembra, ci sono interi libri sulle soluzioni colloidali e dal punto di vista biochimico sono importantissimi per la vita di ogni essere vivente ....
                      P.s. la soluzione al lavaggio con sola acqua per non creare emulsioni è lavaggio a caldo con molta acqua dist (rapporto 1:1)
                      non ho mai avuto problemi di emulsioni nel lavaggio BD ... ma questo è argomento ancor piu' complesso che riguarda la concentrazione micellare critica dei Colloidi di associazione: molecole amfifiliche, come i tensioattivi, quando sono presenti in un mezzo liquido a basse concentrazioni tendono ad esistere separatamente. All’aumentare della concentrazione formano degli aggregati costituiti da più molecole dette micelle. La concentrazione alla quale si formano è detta concentrazione micellare critica (CMC). Il numero di molecole che si aggregano per dare la micella è detto “numero di aggregazione”. Le strutture delle micelle possono avere diverse forme: sferiche, cilindriche, lamellari e discoidali. Nei solventi polari in genere la parte idrofobica e lipofilica si orienta all’interno di una sfera, mentre la parte idrofilica si orienta all’esterno. In solventi apolari l’orientamento è inverso.

                      Scusate se mi sono dilungato troppo , ma era necessario per rispondere alla domanda di Andrea


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                      • Non sei stato lungo, hai risposto bene a quanto ti avevo chiesto, grazie Ovviamente i contenuti di livello superiore sono per me non totalmente comprensibili, magari nella prossima vita studierò chimica e imparerò anche io tutte queste cose fantastiche

                        Purtroppo non ho a disposizione grandi quantità di acqua distillata, quindi alla luce della tua spiegazione ho usato il sale (cloruro di sodio) per evitare emulsioni, inoltre ho sfruttato il calore residuo del olio appena trasformato in biodiesel per fare il lavaggio a caldo. L'olio/biodiesel mantiene molto bene la propria temperatura e il rapporto tra biodiesel da lavare e acqua usata era di 6 a 1. In pratica è stato un lavaggio con acqua calda e salata.
                        Il risultato mi ha soddisfatto molto, nessuna emulsione, inoltre credo che stavolta sono riuscito ad effettuare una sorta di demucillaginazione/degommaggio (gli impianti industriali lo fanno con acqua calda a cui viene aggiunto sale, o acido oppure soda). In pratica mi son trovato una schiuma semisolida in superficie e una simile sul fondo, oltre al solito sapone da separare. L'accortezza da avere in questo caso è quella di togliere con un colino la schiuma superficiale (5 minuti di lavoro) ed estrarre DALL'ALTO il biodiesel (già lavato e separato dall'acqua), perchè la schiuma in basso rimane appiccicata al fondo e rischia di finire nel flusso di biodiesel lavato.

                        Tanto per smorzare l'entusiasmo del messaggio precedente..

                        Ho fatto una minchiata, dopo aver fatto il primo lavaggio con acqua calda salata, ho eseguito anche il secondo lavaggio con acqua salata invece di farlo con sola acqua, nonostante sapessi benissimo cosa andava fatto.
                        Il biodiesel finale asciugato con silica e passato nella Purolite è bellissimo, senza sapone e quasi profuma di violetta peccato che sia inquinato dall'acido cloridrico (HCl), che non ho usato, ma si mostra nel controllo del pH dell'acqua usata per il test 50/50.
                        Da dove viene? Molto probabilmente dal sale (NaCl) disciolto nel biodiesel, questo è entrato in contatto con i siti acidi della Purolite che rilasciano ioni H+ e trattengono Na+, producendo di conseguenza HCl. Di solito la resina trasforma i saponi in acidi grassi liberi, che sono ben meno dannosi dell'acido cloridrico.

                        Alla fine della storia mi ritrovo con del biodiesel da lavare nuovamente (SOLO ACQUA!), la silica tutta insozzata di sale e quindi da sostituire (oltre alla torre dal lavare e asciugare bene) e la resina da rigenerare (solo con acido cloridrico) perchè i siti acidi ora sono praticamente saturi di Na+.
                        Ultima modifica di nll; 14-09-2013, 16:55. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente

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                        • Ciao Andreamatt, per la silica utilizzi anche tu la lettiera per gatti?
                          Tu come lavi, a spruzzo, bolle d'aria o rimescolamento?
                          Come mai non lavi solo con la resina?
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                          • Sì, la lettiera composta esplicitamente da silica gel, come scritto sulla confezione, non ricordo la marca.

                            Lavo a bolle, ma penso che a spruzzo sia più efficace perchè evita totalmente il mescolamento che crea le emulsioni saponose. Il mescolamento violento va bene solo se devi fare un lavaggio di biodiesel in cui sai che il sapone non è presente, in questo caso è il migliore perchè è velocissimo.

                            Sono arrivato a lavare con 2 metodi dopo essermi accorto che il biodiesel dopo il passaggio in Purolite aveva ancora disciolto troppo sapone, quindi se il tuo sistema a Purolite funziona meglio del mio direi che l'acqua non ti serve
                            Attualmente il doppio lavaggio (2 di acqua, 1 di Purolite) mi piace perchè non credo che ci sia niente più efficiente dell'acqua per eliminare le sostanze polari (metanolo, soda/potassa, glicerolo emulsionato), mentre il sale mi permette una ottima separazione del sapone. A quel punto alla Purolite non rimane che terminare il lavoro.

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                            • Si, giusto Andrea ,l'HCl si è formato proprio per i motivi da te sopracitati

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                              • Originariamente inviato da AndreaMatt Visualizza il messaggio
                                Attualmente il doppio lavaggio (2 di acqua, 1 di Purolite) mi piace perchè non credo che ci sia niente più efficiente dell'acqua per eliminare le sostanze polari (metanolo, soda/potassa, glicerolo emulsionato), mentre il sale mi permette una ottima separazione del sapone. A quel punto alla Purolite non rimane che terminare il lavoro.
                                Sono perfettamente d' accordo con te, lavando sia con acqua e poi alla fine con purolite avrai un prodotto perfettamente pulito ma piu' che tutto la resina ti dura molto di piu'.

                                A me e' capitato di lavare col metanolo 4 kg di resina dopo soli 300 litri di bio lavati, la glicerina in sospensione mi aveva intasato tutto...

                                Il problema e' che ci va molto tempo, so che pero' alla fine e' solo una questione di organizzazione.

                                Secondo voi, l'acqua e' in grado di eliminare anche la poca glicerina in sospensione?
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                                • Mr. Hyde, la tua conferma mi indica che mi è chiara (al livello amatoriale) una buona parte dei processi chimici che stanno alla base della produzione di biodiesel

                                  Mad, non so se conviene usare 2 modalità di lavaggio oppure rigenerare così spesso la Purolite, probabilmente quest'ultimo processo è costoso perchè costringe ad usare molto metanolo, che poi non può essere facilmente distillato per eliminare acqua e impurità, così almeno mi sembra riportasse Mr. Hyde.

                                  Secondo me l'acqua è in grado di eliminare il glicerolo in sospensione perchè questo vi si scioglie perfettamente, quindi alla fine dei conti quello che risulta importante è l'eliminazione dell'acqua dal biodiesel, eliminazione meccanica e non tramite riscaldamento perchè il glicerolo evapora a temperature ben più alte dei nostri 100 C°.

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                                  • Non ho esperienza con il lavaggio con acqua , quanto bio a vs. parere viene perso in percentuale con questo tipo di lavaggio?

                                    Ho avuto un problema di sapone ultimamente , ma dovuto ad un mio errore , ho risolto il problema
                                    utilizzando la segatura per il primo lavaggio dopo la reazione.
                                    con due passaggi nella segatura poi con la purolite ho lavato il bio come al solito.
                                    Il problema con la segatura e' che il 5-10% di bio rimane nella stessa.

                                    Comunque e' raro che abbia acqua nell'olio .

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                                    • Se non hai emulsioni, strati di sapone e un buon contenitore conico quello che sprechi e' veramente poco.
                                      Se la separazione fra acqua e bio e' buona e se fai decantare tanto, lo recuperi praticamente tutto.
                                      Su 50 litri di bio ben riuscito dovresti recuperarne circa 48 litri.
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                                        • la qualita' dell' olio fritto dipende principalmente da quanto e' stato usato, se molto usato sara' piu' difficile la conversione e diminuisce un po' la resa in biodiesel. Vanno bene tutti, forse l'olio di palma e' un po' piu' rognoso perche' grazie alle sue caratteristiche i ristoranti tendono a cambiarlo meno frequentemente degli altri oli ma il suo biodiesel nel motore rende un po' di piu' degli altri e puzza un po' meno allo scarico
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                                          • ok ti ringrazio per la tua risposta adesso però secondo quesito ammettiamo che riesco a mettermi d'accordo con una di quelle ditte che recuperano l'olio dalle varie pizzerie e friggitorie che però purtroppo non è mai lo stesso e cambiano sempre in percentuali e nello sfruttamento degli stessi olii che formano la miscela secondo voi si può usare o è meglio lasciare perdere? grazie a tutti vi saluto.

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                                            • L'importante e' che non sia inquinato da sostanze tipo acqua, aceto, o altri liquidi o materie alimentari particolari.
                                              Se mischi oli di tipo diverso non fa niente, quando farai il biodiesel con quest'olio devi comunque fare una buona titolazione.
                                              Se trovi una ditta che te lo da hai fatto un terno all' otto!!!
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                                              • *** Duplicato rimosso. nll ***

                                                ok M-ad ti ringrazio penso di aver trovato qualcuno che me lo passa per 0.20 cent e chiaramente sotto banco ma vorrei chiederti cosa intendi per titolazione ciao
                                                Ultima modifica di nll; 14-09-2013, 16:54. Motivo: Unione messaggi con eliminazione del duplicato

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                                                • La titolazione e' un test che si fa per stabilire la quantita' di catalizzatore per litro d' olio necessaria per la reazione.
                                                  Leggiti tutto il post:
                                                  http://www.energeticambiente.it/biod...-caustica.html
                                                  tutto

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                                                  • ok ti ringrazio M-ad adesso però vorrei sapere se al posto della
                                                    • Fenolftaleina soluzione 1%. si può usare magari un phmetro se la fenolftaleina serve solo per il ph ed è più difficile da trovarsi grazie a tutti.

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                                                    • il ph dell' olio non si puo' calcolare in modo preciso.
                                                      La titolazione e' l'unico sistema
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                                                        • Ma una volta che sai il ph dell' olio, come fai a calcolare la quantita' giusta di catalizzatore?
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                                                            guarda che M-ad ti sta' dando informazioni corrette e molto utili , il pH di un'olio non è possibile misurarlo con un pHmetro e nemmeno con cartine o altri indicatori.
                                                            La spiegazione è molto semplice , il ph è definito come l'antilogaritmo decimale della concentrazione di H+ presenti nella soluzione , l'olio non essendo solubile in acqua non puo' dare origine a ioni H+ , nemmeno il pH del BD allo stato puro è possibile determinare , l'unico modo per sapere quanti acidi grassi liberi ci sono nell'olio è titolarlo .
                                                            e l'unico modo per avere una idea approssimativa di quanta soda rimane nel BD è usare il metodo 50:50 con acqua dist , oppure titolare l'eccesso di base con un'acido a titolo noto ed un'indicatore appropriato .

                                                            personalmente in lab ho fatto delle misurazioni con pH metro sia dell'olio che del BD , e ti assicuro che dopo l'elettrodo era impazzito ( 150 euro di elettrodo ) e dava valori casuali passando da pH 4 a pH 12 ... per rigenerarlo ci ho messo 1 giorno...

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                                                            • ok ringrazio tutti e due per le risposte lasciatemi dire che per mè è un piacere oltre che un onore parlare con due come voi che hanno fatto grande questo forum.

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