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Alimentazione di un Impianto a Biogas

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  • #91
    Ciao Fede... Immagini quanto valgano in termini economici delle tabelle inclusive di formule matematiche che fanno quel lavoro... chi le ha (e intendo quelle buone non fatte con 4 formule in excel) sicuramente non le cede per nulla.
    Ma se provi a scrivere che hai e il progetto che intendi realizzare probabilmente avrai risposte.

    Un saluto

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    • #92
      grazie lo stesso Solar.
      Io sarei interessato a valutare la resa energetica di un impianto a biogas nella cui ricetta di alimentazione possono essere inserite oltre ai reflui e biomasse vegetali dedicate,anche i seguenti scarti:
      1)stocchi di tabacco
      2)trebbie di birra
      3)trinciato dei residui del carciofo dopo raccolta capolini
      Di questi prodotti sarei interessato ai valori di SS e magari anche la producibilità
      Sò che chiedo l'impossibile,però l'importante è provarci...
      Grazie a tutti per le eventuali risposta

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      • #93
        Originariamente inviato da zinale Visualizza il messaggio
        signori, Vi ringrazio.
        Ma secondo voi avendo a completa disposizione 300 ettari di terreno in una zona ricca d'acqua (mi trovo nella Pianura Pontina), e la possibilità (ma non l'obbligatorietà) di utilizzare nell'Impianto un 20% di FORSU, che tipo di impianto ( e di che potenza) realizzereste per iniziare???

        considerate che nelle immediate vicinanze ci sono molte stalle (con bufale) che l'inverno hanno difficoltà a smaltire i liquami.

        aspetto con ansia i Vostri consigli.
        Ciao Zinale....
        Sono interessato ai liquami e al letame di bufale:che tu sappia ha le stesse caratteristiche in contenuto di sostanza secca e producibilità di biogas di quello bovino?è conveniente digerire anche la lettiera?
        Grazie

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        • #94
          Ciao a tutti,
          cerchiamo di fare un pò di ordine:
          con il siero di latte ci fai ben poco, considera mediamente tra i 40-70 m3/ ton di TQ(tal quale).. quindi ne devi mettere veramente tanto; inoltre questo prodotto non garantisce tutti i micro e macro nutrienti di cui i batteri necessitano, di conseguenza dovresti utilizzare degli integratori per farlo funzionare(e non pochi).
          Considera che un impianto da 1 Mw/h che principalmente funziona ad insilato deve produrre 500m3/h di biogas, con una percentuale media di metano tra il 51-54%..
          Per quanto riguarda i tempi di ritenzione, sai che più resta dentro meglio è, così da ridurre la ss al massimo. La formazione di sostanze nocive per i batteri fondamentalmente dipende da:
          pH- sopra l'8,2 il rapporto ione ammonio-ammoniaca si sposta verso l'ammoniaca notoriamente dannosa per i batteri.
          acido solfidrico: ovviamente contenuto nei prodotti di partenza in altra forma, si crea da batteri solforiduttori naturalmente presenti nella flora microbica iniziale, dannoso anch'esso per i batteri(ma soprattutto per il motore!)
          micronutrienti e macronutrienti: l'apporto non è sempre scontato e preciso, ogni impianto ha un suo range di lavoro, sta nell'esperienza capire quale conc. è la migliore.
          Insilamento- FONDAMENTALE (utilizzo di batteri lattici specifici per biogas, tipo di insilato, ss, sv, amidi, cellulose, N tot)
          liquame e letame- ci fai ben poco, deve essere utilizzato ovviamente dalle aziende, ovviamente se ne hai veramente tanto ci puoi fare 1 Mw anche con quello..(tanta roba).
          se volete altre info..
          Ciao

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          • #95
            Caspiterina Sbiego, raramente una persona di questo forum ha tanta chiarezza e il dono della sintesi come lo hai tu!
            Di solito si leggono molte chiacchiere da bar!!

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            • #96
              Ciao Solar,
              è sempre bello confrontarsi su questi argomenti, il problema è cercare info nuove..purtroppo il "crucco" non lo mastico bene e quelli non scuciono info manco a pagarli in melasso :-)

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              • #97
                io ho poca esperienza come alimentare un digestore, ma non credo serva parlare con i crucchi visto che i bio digestore è roba ITALIANA, è ora di finirla con la leggenda che solo loro sanno, è che noi abbiamo perso ill gusto di fare e di darci da fare, MAAAAA Lè DURA LO Sò

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                • #98
                  roba italiana? ci siamo svegliati adesso quando in cruccolandia sono 30 anni che fanno impianti biogas...i nostri impianti sono fatti meglio(parlo per esperienza personale) però loro hanno l'esperienza sull'alimentazione..si tengono strette tutte le info su quel settore..ti danno il prodottino che ti fa aumentare la produzione, quello per lo start dell'impianto.. ovviamente si sa quello che c'è dentro..ci vuole solo un pò di tempo perchè qua si sveglino tutti e comincino a far prodotti..cmq.. per il momento dobbiamo affidarci a loro..la cosa fantastica di Noi italiani è che appena fiutiamo un affare "cacciamo il numero" e ci mettiamo all'opera.. sono fiducioso di ciò!

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                  • #99
                    informati meglio è roba degli anni trenta, non di ieri

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                    • all'attivo in Italia ci sono si e no 100 impianti.. previsti per il 2011 circa 400..che dici che ci siamo svegliati negli anni '30?? non mi pare.. e cmq la scoperta è di Volta nel '700.. e parlo di industrializzazione..di roba che funziona plug 'n play..e ci vuole esperienza che Noi non abbiamo (o quantomeno stanno cominciando a divulgarla da poco). Informati meglio tu la prossima volta. :-)

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                      • sbagliato, la tecnologia è nostra e basta, l'esperienza l'anno fatta i nostri immigrati li, qui per molti anni abbiamo e continuamo a fregarcene, solo ora per il mito dei soldi facili vogliamo e basta, l'ho gia detto non sono un agromano ma di inpianti che non servono i professore ne conosco un paio, e quando vanno li dicono e ma troppo facile,ma poi viene il problema che bisogna LAVORARE,

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                        • con tutto rispetto, se non sai e soprattutto non sei un agromono, di questi discorsi e meglio che non te ne proccupi proprio, con questo chiudo questa inutile e sterile conversazione.

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                          • ci hao messo giorni per risponderti, la domanda è tu cosa sei

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                            • biologo di un azienda che produce impianti biogas

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                              • capisco il tuo interesse ora purchè non sia solo di parte, no io faccio solo manutenzione in questi impianti ma non sono agricoli ed non in italia, ma in Polonia ho 50 macchine, saluti

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                                • il mio interesse di parte?? calma con osservazioni che non capisco da dove vengano, o a cosa si riferiscano. Mi sono iscritto a questo forum per parlare di BIOGAS! non per sentirmi accusato di qualcosa.. sei poco chiaro, 50 macchine de che? e soprattutto, chi mai ti ha chiesto qualcosa a riguardo.
                                  Spero di parlare di BIOGAS..
                                  saluti.

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                                  • sei formale, sono 50 motori in 25 impianti di biogas da digestore di acque sporche di depuratore, e il discorso è, perchè in italia tutto è cosi complesso, mentre all'estero e in quache caso italica tutti quei problemi che leggo non esitono nella maniera di cui se ne parla, oppure ci si lamente di non trovare collaborazione oppure che non possa andare ha vedere certi impianti funzionanti, qeuste in poche parole sono le mie pereplesità, visto che parlo per mè sono pagato bene per trovare soluzione, e vedo che basta un poco e tutto si risolve, naturalmente il digestore deve fare il suo mestiere bene, se si vuole un buon gas, sbiego sono stato chiaro saluti

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                                    • Rendimenti esatti di siero e di scotta

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                                      Ciao a tutti,
                                      cerchiamo di fare un pò di ordine:
                                      con il siero di latte ci fai ben poco, considera mediamente tra i 40-70 m3/ ton di TQ(tal quale).. quindi ne devi mettere veramente tanto; inoltre questo prodotto non garantisce tutti i micro e macro nutrienti di cui i batteri necessitano, di conseguenza dovresti utilizzare degli integratori per farlo funzionare(e non pochi).
                                      Considera che un impianto da 1 Mw/h che principalmente funziona ad insilato deve produrre 500m3/h di biogas, con una percentuale media di metano tra il 51-54%..
                                      Per quanto riguarda i tempi di ritenzione, sai che più resta dentro meglio è, così da ridurre la ss al massimo. La formazione di sostanze nocive per i batteri fondamentalmente dipende da:
                                      pH- sopra l'8,2 il rapporto ione ammonio-ammoniaca si sposta verso l'ammoniaca notoriamente dannosa per i batteri.
                                      acido solfidrico: ovviamente contenuto nei prodotti di partenza in altra forma, si crea da batteri solforiduttori naturalmente presenti nella flora microbica iniziale, dannoso anch'esso per i batteri(ma soprattutto per il motore!)
                                      micronutrienti e macronutrienti: l'apporto non è sempre scontato e preciso, ogni impianto ha un suo range di lavoro, sta nell'esperienza capire quale conc. è la migliore.
                                      Insilamento- FONDAMENTALE (utilizzo di batteri lattici specifici per biogas, tipo di insilato, ss, sv, amidi, cellulose, N tot)
                                      liquame e letame- ci fai ben poco, deve essere utilizzato ovviamente dalle aziende, ovviamente se ne hai veramente tanto ci puoi fare 1 Mw anche con quello..(tanta roba).
                                      se volete altre info..
                                      Ciao
                                      Buongiorno
                                      Mi permetto di scrivere i rendimenti esatti del siero e della scotta di latte.
                                      Siero al 4% di secco: 22 m3 biogas (al 65% di metano) per tonnellata di tal quale.
                                      Scotta al 2.5% di secco: 12 m3 biogas (al 65% di metano) per tonnellata di tal quale.

                                      Vantaggi dell'utilizzo del siero: è liquido, quindi praticamente non da apporto di digestato solido (solo 12,5 kg di materia secca per tonnellata di siero immessa).
                                      Svantaggi: ha abbastanza azoto (0,8 kg ogni tonnellata di siero).

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                                      • Scusate una domanda,

                                        dove trovo la normativa che almeno il 50%+1 della biomassa necessaria alla produzione del biogas deve essere del proprietario dell'impianto (che è un imprenditore agricolo)? C'è un parere delle agenzie delle entrate? Qualche altro parere? Grazie

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                                        • fiscalità

                                          nessuno in linea di principio impone un'alimentazione per la maggior parte (51%) derivante da proprie produzioni, ma se chi gestisce un impianto è un'azienda agricola e vuole che ai fini fiscali la tassazione della corrente sia agricola, allora occorre alimentare l'impianto con prevalenza (almeno 51%) delle produzioni derivanti dalla azienda stessa.

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                                          • Esatto e sono contento che anche qualcunaltro dica giò perchè in giro vi sono troppe leggende solo a fini speculativi per vendere inpianti che nulla hanno a che vedere con realtà esistenti AGRICOLE, saluti

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                                            • Al Sbiego io sono gia utente, e gia posto domande al riguardodi piccole taglie di motori esistenti funzionanti

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                                              • Sono andato a rileggere le "nostre" quotazioni di 2 anni fa del silomais... è molto interessante e vi invito a dare un'occhiata. Cosa ne pensate? Nella vostra zona ci sono stati aumenti-speculazioni?
                                                Ultima modifica di iciodebby; 28-12-2010, 00:26. Motivo: correzione
                                                Terra

                                                Commenta


                                                • si, e cosa hai trovato di diverso, qui attorno dei cretini per speculare con il biogas hanno pagato e pagano fino a 22€ton, e con i più grandi staloni della zona vicino che fanno latte e carne, ho si vi sono pure stalloni da Parmiggiano, ma non tutti, e con dei consumi da brivido, che impianti tecnologici ìì povera Italia

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                                                  • gordini credi che 22 euro a tonnellata siano tanti??? dimmi dove devo firmare che lo compro pure io...
                                                    allora 22 euro a tonn. che sono 2,2 euro a qle. per una media produzione (tabelle regionali mia regione e.r.) di 550 qli. sono una plv (prodotto lordo vendibile) di 1210 euro.
                                                    mais da granella secca diciamo prod. media ha. 100 qli.(c'è chi ne fà di più chi di meno) a 22 euro qle. sono una plv di 2200 euro.
                                                    d'accordo che il prezzo del mais è salito in questi ultimi mesi ma ti gatantisco che 22 euro tonn. non è mica tanto......poi chiaro che, meglio per evitare sorpresese, il mais te lo produci in proprio ma occorre pur sempre in un verosimile business plan dell'impianto dare un valore al mais a prezzo di mercato.

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                                                    • ma guarda che qui tutti hanno detto forca e galera alla situazione perchè nuova e molto invasiva, e tre impianti da mega cosi vicini non hanno senso, e poi cigliecina sulla torta un sindaco si è inventato una nuova ordinanza anti nucleare, (come se ce ne fosse bisogno) e sponsorizza il parentame lontano ho vicino che sia solo su questi mega inpianti, comunque qui prima di queste estate il silo mais costava non più di 16-18€ ton e era destinato alla alimentazione animale, natyuralmente ne piantavano meno,per cui hanno tolto terra per la spagna(erba medica) che qui è primaria per il Parmiggiano, e questo il ridicolo, solo speculazione e basta, saluti

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                                                      • Il valore del trinciato di mais da pagare all'agricoltore è correlato al valore di mercato della granella di mais. I prezzi di solito sono 3 euro al quintale fresco di insilato con un valore della granella di 15 euro al q.le o inferiore, poi piano piano si sale fino ad arrivare a 4 euro al quintale fresco con il mais secco con valore 20 euro. Se ad esempio il mais fosse a 22 euro al quintale secco il silomais si paga circa 4,4 euro al quintale fresco. Naturalmente tutti questi valori del trinciato fresco si riferiscono ad una s.s. di circa il 33%, quindi il valore si rapporterà alla s.s. raccolta.
                                                        Questi sono i prezzi agli agricoltori, poi ci sono i costi di raccolta ed insilamento che possono oscillare tra 0,6 €/q.le (in caso di lavori fatti con mezzi propri o su brevi distanze) e possono arrivare anche fino a 1 €/q.le in caso si faccia fare tutto a contoterzi magari andando a prendere la biomassa a 20 km di distanza dall'impianto.

                                                        Commenta


                                                        • Quindi un prezzo ragionevole per un businnes plan
                                                          deve essere vicino ai 5 euro? (trinciato trasportato e insilato)
                                                          1 mw= 900.000 EURINI di insilato !!!!!!!!
                                                          Ultima modifica di iciodebby; 28-12-2010, 13:46.
                                                          Terra

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                                                          • Originariamente inviato da iciodebby Visualizza il messaggio
                                                            Quindi un prezzo ragionevole per un businnes plan
                                                            deve essere vicino ai 5 euro? (trinciato trasportato e insilato)
                                                            1 mw= 900.000 EURINI di insilato !!!!!!!!
                                                            Eh sì, l'alimentazione incide proprio molto, e anche chi utilizza la propria biomassa deve considerare quel costo, perchè se non l'avesse usata per l'impianto a biogas l'avrebbe venduta sul mercato, e quindi si lavora con quei prezzi, non con i costi di produzione.
                                                            Nel business plan io considererei un valore oscillante tra i 45 ed i 50 euro/ton. Senza contare che dal peso fresco (che è quello che si paga) mediamente si hanno ulteriori perdite per insilamento, pari a circa il 5-7%.

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                                                            • si consideri che un'ottimale insialmento nelle trincee, ovvero un buon compattamento della biomassa seguita da una buona copertura porta buoni benefici, in un impianto che ho visitato la copertura era addirittura doppia, a loro dire queste buone pratiche porta ad un incremento sostanziale di utili, anche fino ad una differenza positiva di 60-90 mila euro.

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