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Stocchi tabacco come stocchi di mais???

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  • Stocchi tabacco come stocchi di mais???

    Sto facendo un lavoro di tesi sulla fattibilità di un impianto a biogas e mi manca un dato importante:nel contesto comunale in cui è inserito l'impianto c'è una grande quantità di coltivazioni di tabacco (Campania) e mi chiedevo se è possibile codigerire gli steli della pianta del tabacco con liquami e altre colture dedicate (insilati in genere).Da quanto sò gli agricoltori trinciano gli steli e li lasciano in campo. Siccome è davvero una impresa trovare dati sulla produzione specifica di biogas,secondo voi è possibile considerare tali scarti come gli stocchi di mais?qualcuno che coltiva tabacco sà quante tonnellate ad ettaro di stocchi rimangono in campo dopo la raccolta?
    Grazie e buone vacanze a tutti

  • #2
    vai nei campi e vedi con i tuoi occhi, e tira le somme, bisogna fare anche pratica e osservare le cose per comprenderle meglio,saluti

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    • #3
      cio che si macina nel campo ritorna direttamente in circolo decomponendosi, ingrassando la terra.
      piu si toglie piu si smagra di componenti fondamentali, da ripristinare con concimi(chimici)
      lasciare le parti inutilizzate nel campo lascia la terra come l anno lasciata i nostri nonni e pronta per altre generazioni

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      • #4
        esatto per questo gli ho deto vai per i campi e vedi con i toui occhi e parla con il contadino se ti rivolge la parola, l'osservazione è una buona scuola

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        • #5
          Ciao,
          le considerazioni che mi sento di affrontare sono queste:
          1- come pro sicuramente avrai una sostanza secca molto alta di conseguenza potresti avere una buona resa di gas x ton
          2- siccome la gran parte di questo scarto contiene una matrice fibrosa, dovrai considerare dei pre-trattamenti per renderla disponibile ai batteri.
          Con pretrattamenti alludo ad un riscaldamento della biomassa in ingresso, trattamento con batteri lattici specifici della fase di insilamento.
          Concludo dicendo che è meglio tu faccia delle analisi preventive, come sostanza secca,pH.. e successivamente compiere delle prove di fermentazione con i batteri lattici, di conseguenza otterrai una produzione da quest'ultimi di acido lattico,acetico..ecc
          Potrai valutare quindi se quegli scarti effettivamente poi saranno disponibili per l'impianto, e soprattutto in base alla quantità degli stessi calcolare dei tempi di ritenzione.
          Se l'impianto andrà prevalentemente con questi scarti, bisognerà aumentare i tempi di ritenzione..(in base anche ai pre-trattamenti di cui accennavo prima).
          Ciao

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          • #6
            Analizzando la questione da un punto di vista economico e non accademico...

            1- Vedi che ci si fa con gli stocchi
            2 ad oggi hanno un valore economico? anche solo come concime per il terreno?
            3 come li raccolgo?quanto costerebbe raccoglierli?
            4ci sono problemi ad insilarli?

            Quando rispondi a queste domande fai le analisi che dice Sbiego, sennò rischi che le care socità che fanno prove di fermentazione ti prendono soldi per dirti: si produce!! Poi scopri che nella fase di raccolta ti ritrovi con terra e sassi nel substrato e vai a fare casino sull'impianto... conclusione hai speso soldi per avere una risposta inutile.

            Saluti

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            • #7
              Effetti inibitore nicotina

              Qualcuno sa dirmi se ha mai sentito parlare di un effetto inibitore sulla produzione di biogas da parte della nicotina presente nelle foglie di tabacco?
              Anche io sono alla ricerca di dati di biometanazione su questa coltura ma non vorrei che siano sfalsati da questo effetto sospetto effetto inibitore.

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              • #8
                Per evitare un impoverimento del terreno come dice gordini basta che riporti parte del digestato sui terreni dove ha raccolto gli stocchi. Tuttavia, se un ettaro di tabacco produce circa una trentina di q.li di foglie, credo che gli stocchi siano meno e non credo convenga andare sul campo a raccoglerli, sarebbe più il gasolio consumato che il biogas prodotto...

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