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GASOGENO

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  • #31
    Il tuo sistema e&#39; un Updraft..<br>Ok che e&#39; stilizzato , <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/75e83f3d805fc8d31bdf91f578502435.gif" alt=""> ma non si vede dove entra la biomassa..<img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/27501cf388945943e5842162b1d738af.gif" alt=""><br><br>Inoltre non so , ripeto per piccole potenze , se sia meglio e meno complesso un bel downdraft.<br><br>Come fai poi ad &quot;essiccare&quot; il gas una volta che e&#39; stato filtrato dall&#39;acqua ?<br><br>Hai una qualche conferma diretta se questi sistemi effettivamente funzionano e possono lavorare 24 su 24 ore ?<br><br>Se con un kg o poco piu&#39; di biomassa riusciamo ad ottenere un kwh ( parlo di cippato ) su di un sistema Downdraft , con un sistema a &quot;vapore&quot; quanto otteniamo ?<br><br>In sostanza aumentando a piu&#39; del doppio il PCI dovrebbe rendere molto di piu&#39; anche l&#39;intero sistema .<br>Di quanto ?<br><br>Fanghi ed acqua da cosa sono composti e come devono essere smaltiti.... ? ( e che quantita&#39; in percentuale alla biomassa immessa ? )<br><br>Su ogni tonnellata di biomassa , supponiamo sempre per semplicita&#39; cippato quanta acqua si usa ?<br><br>Per i Nominativi , aspetto , non ci sono problemi...<br><br>Ciao
    Ciao,


    -Illo41100-

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    • #32
      Il gasogeno in figura e&#39; un downdraft, il combustibile entra da sopra e&#39;, l&#39;aria da sotto insieme al vapore.in cntrocorrente<br>Come hai detto tu il disegno e&#39; solo di concetto,il combustibile in un gasogeno cosi semplice si carica tramite una bottola in testa, ogni tot di cariche che dipendono dal tipo di combustibile usato bisogna svuotare eventuali aglomerati di ceneri, scrostare la grigla in quanto non tutta la cenere cade nel ceneraio.<br>Un atrezzo del genere senza pretese va bene per impianti sino a 15/20 Kw a servizio discontinuo,ess<br>in azienda agricola per irrigare o per far funzionare un impianto di mungitura, o, piu&#39; semplicemente da far funzionare nelle ore lavorative per sodisfere eventuali picchi di elettrcita ho per aziende non asservite enel.<br><br>Questa tipologia di gasogeno e&#39; praticamente la piu&#39; efficente in quanto ha un ottimo scambio termico con il conbustibile e con le ceneri permette un ottima essicazione del combustibile prima della gasificazione eliminando cosi&#39;, a seconda della biomassa l&#39;onere dell&#39;essicazione,(tempo medio di permanenza de conbustibile 2/3 ore)<br>Di contro non va bene per Gasificare polveri e per combustibili molto incrostanti o aglomeranti es. cereali<br> e certe sanse di cereali.IL problema si risolve modificandolo con delle griglie rotanti e dei mecanismi per rompere gli aglomerati ma ti resta il problema dei distillati presenti nelle sanse e nei cereali(olio sopra tutto)se ne&#39; produce parechio e andra&#39; separato dall&#39;aqcua come gli altri scarti per decantazione filtrazione dis&#39;olamento ecc recuperando i fini di carbone che andranno insieme al combustibile fresco nel gasificatore mentre l&#39;olio se&#39; non lo riutilizzi va reinserito dal basso nella zona di reazione...craKhing..pirolisi..gassificazione...<b r><br>l&#39;aqcua e sempre la stessa riciclata ogni tanto si sostituisce<br><br>In sostanza col gas misto non e&#39; piu&#39; del doppio, andando bene e quasi il doppio,comenque il rifferimento<br>1 Kw/Kr all&#39;incirca, e per un impianto ben progttato che utilizza gas misto
      Ciao
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      Stirling

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      • #33
        bhe&#39; assomiglia molto al rendimento di un normale gasificatore downdraft ad aria. 1,1 kg - 1kwh...<br><br>E&#39; strano perche&#39; il disegno assomiglia molto ad un updraft...<br>Per quando rigurda fanghi ?<br><br>Quindi mi confermi che se si volesse farlo funzionare 24h su 24h non sarebbe possibile .... perche ?
        Ciao,


        -Illo41100-

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        • #34
          Cosi&#39; semplice non&#39; e adatto per servizio continuo,ogni 2/3 ore devi caricare a mano il combustibile,e&#39; stressante.<br>Bisogna aggiungere un sistema di caricamento automatico, e&#39; di scarico ceneri,quelli di grossa tagli nascono cosi&#39;.<br>Se&#39; sei riuscito ad aprire il link sono spiegati il carico automatico divari tipi di gassificatori.<br>I fanghi sono composti principalmente da polvere di carbone che reintegri col combustibile fresco.<br>l&#39;unico scarto sono le ceneri e le croste che si formano all&#39;interno es. terra che inserisci col combustibile,<br>Concime per i fiori...come anche l&#39;aqcua che ogni tanto sostituisci.<br><a href="http://image.forumcommunity.it/1/2/1/7/6/0/1/1200259590.jpg" target="_blank"><img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/0bfed7c41b5898f7ce39deee9e6f4146.jpg" alt=""></a>
          Ciao
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          Stirling

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          • #35
            Ma a parte il carico &quot;manuale&quot; e l&#39;estrazione delle ceneri ci sono problemi , di altra natura ?<br><br>ciao<br><br>Ma ne hai foto di impianti gia fatti ?<br>
            Ciao,


            -Illo41100-

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            • #36
              No, salvo i problemi di tutti i gesogeni.<br>Questo e il piu&#39;(relativamente) semplice e flessibile ci gasifichi una vastita di materiali di diversa tipologia e granulometria, anche tronchetti interi, si tratta alla fine di un barattolo pieno di biomassa o corbone da sotto mandi aria e da sopra prendi il gas...il cuore e praticamente questo..niente di piu&#39;semplice.<br>Il resto come o gia&#39; detto sono meccanismi ausiliari,carico con coclee o tramogge in pressione ec.<br>Per i grossi impianti ,per avere molta flessibilita sulla tipologia di biomassa,si utilizza il letto fluido, che&#39; e perfetto praticamente con tutti i tipi di biomassa ma necessita di trattamenti preliminari del combustibile, essicazione, macinazione perche&#39; acetta solo detterminate granulometrie e per altri fattori.<br><br>In effeti quando progetti impianti del genere il problema dal punto di vista tecnico e&#39; il gasogeno, si deve prestare al tipo di biomesa prodotta nella zona, per es. downdraft updraft e anche quello con flusso trasvrsale(non mi ricordo il nome)non si prestano per niente alla gasificazione di materiali tipo crusche lolla paglia ec. perche troppo leggere e volano via con il gas senza gsificare, dovresti pelletarle brichettarle e cosi va via la metta&#39; dell&#39;enegia prodotta.<br>Per il resto gli impianti sono uguali a parita di proulsore (otto turbina combinati ecc)<br><br>Foto a disposizione momentaneamente no. comunque per vedere esternamente come sono fatti in internet e pieno.<br><br><br><br><br><br><br>
              Ciao
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              Stirling

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              • #37
                beh leggo con molto interesse tutta la discussione.<br>In realt&agrave; stiamo parlando di sistemi con capacit&agrave; da 20 kg/h...in pratica dei prototipi del prototipo...na carriola di biomassa all&#39;ora&#33;<br><br>Quanto all&#39;utilizzo del vapore...francamente se le rese sono quelle riportate ...1 Kw per 1 kg di biomassa....mi pare una complicazione assolutamente inutile.<br><br>forse dipende dal fatto che dato il sistema assolutamente artigianale non vale la pena pensare a refrattariare il tutto...o mi sbaglio?..e quindi per evitare cottura del metallo diventa una necessit&agrave; tenere bassa la temperatura con l&#39;iniezione di acqua.<br><br>Che i gassificatori non CFB non si prestino a gassificare i materiali elencati nel precedente post..NON E&#39; VERO.<br><br>Infine la storia delle sacche per contenere il syngas...ma dico...avete presente che c&#39;è un po di CO in giro?<br>

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                • #38
                  vichi69 si,ho meglio stimo mischiando impianti di picola taglia con grossa taglia, uno non tanto pratico leggendo qui mi sa&#39; che si incasina alla grande.<br>.<br>1Kw/Kr e&#39; un dato all&#39;incirca,serve per dare un orientamento di massima, il tipo di biomassa, sapiamo bene, influisce notevolmente.<br>Il vapore in un impianto,anche se artigianale(che non vuol dire neccesariamente costruito alla carlona, forse intendi &quot;molto fai da te&#39;&quot piccolo a isola, comunque ne migliora le prestazioni e serve parecchio anche da un punto di vistastrettamente funzionale.<br>.<br>I rendimenti se ben concepito e usi materiale aposito vengono fuori comunque.Ovvio se usi un motore spompato,alternatori patacca, che pretendi? Poi ce&#39; anche chi se&#39; ne&#39; frega di buttare un cariolata di legna in piu&#39;... magari il surplus lo brucia in campo.<br>.<br>Il refrattario se fai qualcosa di serio e&#39; ugualmente importante, efficenza e durata basso costo.<br>.<br>Perche mi dici che i CBF non-non si prestano?<br>Forse sto&#39; confondendo&#33;?...dubbio&#33;... cortesemente definire CFB.<br><br>Per la storia delle sacche hai ragione, anchio non le vedo bene sotto molti aspetti sicurezza compresa,<br>comunque le usano. le ho viste negli impiantini a fermentazione in porcilaie stalle ecc. Per la gassificazione non ne ho mai visto...per dire il vero neanche gassificatori di cosi piccola taglia a parte cio&#39; che costruisco io.<br>Comunque il pericolo ce&#39; per tutti e due&#33; Pero teniamo presente anche che&#39; si usano all&#39;aperto in zona agricola&#39; sono luoghi abbastanza ventilati, e anche se&#39; son&#39; grandi il gas e poco lavorano a pressione ambiente, insomma se chi li usa e&#39; consapevole di cio&#39; che contengono...muore di piu&#39;&#33;&#33;&#33;<br><br>Salute saluti
                  Ciao
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                  Stirling

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                  • #39
                    SGF, Sono daccordo con viky69 non e&#39; che poi l&#39;iniezione di vapore abbia poi tutti questi vantaggi eh...<br><br>Posso capire su un&#39;impianto da un megawatt che un punto percentuale puo&#39; fare la differenza , ma su impianti da 20-30 -50 - 100 kw....e trascurabile...<br><br>Generalmente un downdraft , inserisci la biomassa da sopra , ed ASPIRI il gas fa sotto.<br><br>Piu&#39; banale di cosi&#39; &#33;<br><br>Ok , il sistema di filtraggio e&#39; piu&#39; complesso , occorrono, scrubber ,cicloni e filtri fini di varia pezzatura, ma e&#39; un sistema che comunque ha meno variabili da controllare, anche se ti da fuori un gas con un PCI di 1000 te li da sempre e senza troppe pretese.<br><br>Questo sistema ha una resa intorno al 1,1 kg = 1 Kwh<br><br>L&#39;iniezione di vapore ti da un PCI maggiore , ma se alla fine il rendimento e quasi lo stesso che senso ha ?<br><br>Cioe&#39; vorrei capire effettivamente quali vantaggi rispetto all&#39;uso di sola aria ( insomma i classici Downdraft di cui la rete e&#39; piena ) ha il vapore.<br><br>Io personalmente ho fatto qualche ricerca su gassificatori che usano il vapore... ma non e&#39; che in rete ci sia poi molto anzi , direi il contrario, sembrano piu&#39; modelli dimostrativi che altro.<br><br>Ciao<br><br>P.S. Aspetto ancora i nominativi e qualche documentazione su questo tipo di impianto
                    Ciao,


                    -Illo41100-

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                    • #40
                      Il vapore è una complicazione inutile, a meno che non si voglia fare un reforming per avere ad esempio più idrogeno. Ma la reazione è molto endotermica.<br>Per un impianto artigianale di piccole dimensione è meglio utilizzare l&#39;aria.<br><br>Ely

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                      • #41
                        <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (leptone @ 14/1/2008, 22:44)</div><div id="quote" align="left">Il vapore è una complicazione inutile, a meno che non si voglia fare un reforming per avere ad esempio più idrogeno. Ma la reazione è molto endotermica.<br>Per un impianto artigianale di piccole dimensione è meglio utilizzare l&#39;aria.<br><br>Ely</div></div><br>Cosa intendi per &quot;reazione Endotermica&quot;.... quali sono i problemi ?<br><br>Ciao
                        Ciao,


                        -Illo41100-

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                        • #42
                          Es. piccolo impianto a isola con carico variabile .<br><br>I gasogeni in genere non digeriscono bene forti oscillazioni di carico diverso da quello di targa<br>Quando c’e’ poco carico il tiro diminuisce e il gasogeno tende a raffredarsi,<br>la reazione precipita il gas aumenta il contenuto di Co2 e di aria il motore zoppica o si spegne.<br>Una soluzione e quella di sottodimensionare il gasogeno in modo che la poca portata sia comunque sufficiente a tenere “allegro” il gasogeno, in questa condizione, vista la bassa temperatura, la regolazione automatica chiude il vapore, a tutto vantaggio della temperatura<br>Situazione opposta il carico va al massimo, nel gasogeno(sottodimensionato) si crea un tiro micidiale con conseguente sovra temperatura (tipo tubo uscita gas rosso fuoco)non buono per la tenuta dei materiali,in questa condizione la regolazione automatica manda piu’ vapore ripristinando le giuste temperature e arricchendo il gas, guarda caso proprio quando serve la massima potenza<br>In questo modo si ottiene piu’ stabilita del sistema, durata piu’ lunga dei materiali dalla parte calda,<br>e anche piu’ efficienza, e una minore differenza di carburazione tra il massimo e il minimo del carico.<br>Non mi sembra una cosa da sottovalutare,<br><br>Va da se’, che con carichi stabili il vapore si puo’, eliminare, salvo altre esigenze.<br>Avete fato 2 conti sulla differenza di rendimento tra il gas d’aria e il gas misto.<br><br>Endotermica=reazione che assorbe energia. Es. il vapore aqcueo reagendo con carbone da idrogeno e&#39; monossido di carbonio e cuiccia energia termica<br>Esotermica=reazione che cede energia,Es. idrogeno e&#39; monossido di carbonio reagendo con l&#39;ossigeno dell&#39;aria (bruciando) formando rispettivamente aqcua e anidride carbonica e cedono energia termica.<br>
                          Ciao
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                          • #43
                            illo411oo Hai gia&#39; visto questo doc.<br><a href="http://www.lacombustione.it/UserFiles/File/gassificazione/Relazione%20gassificatore%20grande.pdf" target="_blank">http://www.lacombustione.it/UserFiles/File...re%20grande.pdf</a><br>
                            Ciao
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                            • #44
                              illo41100 Questa impresa li costruisce ad personam<br><br><a href="http://www.ecoengineeringimpianti.it/gassificazione/gassificazione.htm" target="_blank">http://www.ecoengineeringimpianti.it/gassi...sificazione.htm</a>
                              Ciao
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                              • #45
                                Ok, grazie per i link , ma non sono proprio &quot;piccoli&quot; impianti <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/3d32ab9f66691895491b6bc801c4677d.gif" alt="">...<br><br>Speravo in qualcosa che dimostrasse quanto fino ad oggi tu hai affermato sulla gassificazione da biomassa , si ho visto il pdf dell&#39;universita&#39; che e&#39; una buona base di partenza , ma volevo vedere applicata in termini pratici questa tecnologia , come penso molti altri nel forum..<br>Se _realmente_ l&#39;uso del vapore ( e quindi non solo sulla carta) da dei risultati , perche&#39; fino ad oggi non si e&#39; andati verso questa direzione ?<br><br>Ciao
                                Ciao,


                                -Illo41100-

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                                • #46
                                  SGF<br>l&#39;addizione di vapore che come correttamente detto innesca il reforming con maggiore produzione di H2 e CO ha come effetto una diminuzione della temperatura (essendo la reazione endotemica).<br>Ora uno dei principali problemi nella gassificazione delle biomasse è la produzione di TAR. In realt&agrave; la quantit&agrave; di TAR dipende dal tipo di biomassa, anche dal tipo di gassificatore e in maniera molto forte dalla temperatura di gassificazione.<br>Quindi il beneficio di un aumento nel PCI lo paghi poi con una maggiore sporcizia da togliere al syngas.<br>Detto questo di acqua nel syngas ce n&#39;è gi&agrave; di suo&#33;&#33;&#33; Partendo con una biomassa con contenuto di umidit&agrave; del 15% su 100 kg di biomassa...15 sono di acqua..oltre a quella che si forma a seguito delle reazioni nel gassificatore.<br>Hai pensato che un buon metodo per ottenere un gas più ricco e meno sporco di TAR potrebbe essere invece che addizionare altro vapore immettere energia termica per sostenere la reazione di reforming e crakizzare il TAR? Ovvio va studiato il bilancio energetico.<br><br>Quanto alla scarsa flessibilt&agrave; dei gasogeni (piccoli e/o grandi che siano) hai perfettamente ragione. In realt&agrave; se si gassifica con aria si può lavorare in un campo molto ristretto rispetto al nominale del carico di biomassa.<br>Per quanto puoi regolare la carburazione se al motore ci mandi un gas estremamente povero...e mica po fare i miracoli sto benedetto motore&#33;<br><br>Per quanto riguarda i link che hai postato mi sembra che li si parla di gassificatori di CDR. Beh le problematiche rispetto alle biomasse sono diverse.<br>Innazitutto la temperatura di fusione delle ceneri che è sensibilmente diversa e che consente nel caso del CDR di gassificare sopre i 1000°C da cui poco TAR e necessit&agrave; di un controllo termico rigoroso (anche con immisione di acqua). Con le biomasse la temperatura di fusione delle ceneri limita molto questo valore (dai 650°C agli 800°C).<br><br>Quanto ai diveri tipi di gassificatori.<br>Ho visto un CFB (a letto fluido circolante) lavorare egregiamente.<br>Ho visto un up draft lavorare egregiamente.<br>mai visto un down draft ma non ne sento parlare proprio male.<br><br>il punto è che ancora nessuno garantisce un sistema che abbia senso economicamente (tra investimento e spese di gestione) e cioè un impianto che lavora 7200 ore annue e che abbia costanza di prestazioni.<br><br>Quanto al pericolo CO infine è bene essere molto prudenti.<br>bye

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                                  • #47
                                    Viky69,<br><br>Io Ho visto solo dei Downdraft ...ovviamente non ho termini di paragone , ma andavano discretamente.<br><br>Dipende molto dalle potenza che e&#39; in gioco , ovvio , ma per piccole potenze fino ai 500 kw penso che il Downdraft si il piu&#39; semplice e stabile come reazione ...<br><br>Questo sistema , e&#39; molto banale , ed se ci &quot;fosse mercato&quot; non costrebbe tanto...<br><br>Ciao<br><br><br>
                                    Ciao,


                                    -Illo41100-

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                                    • #48
                                      <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Ora uno dei principali problemi nella gassificazione delle biomasse è la produzione di TAR. In realt&agrave; la quantit&agrave; di TAR dipende dal tipo di biomassa, anche dal tipo di gassificatore e in maniera molto forte dalla temperatura di gassificazione.</div></div><br>Se in un gassificatore tipo updraft (controcorrente) porto su la temperatura a 1600 C° o piu&#39;,la creazione di catrami dovrebbe scendere a livelli insignificanti,<br>o quasi, giusto?<br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Detto questo di acqua nel syngas ce n&#39;è gi&agrave; di suo&#33;&#33;&#33; Partendo con una biomassa con contenuto di umidit&agrave; del 15% su 100 kg di biomassa...15 sono di acqua..oltre a quella che si forma a seguito delle reazioni nel gassificatore.</div></div><br>L&#39;umidita del 15% contenuta dalla biomassa,in un gassogeno updraft, partecipa in modo sensibile alla reazione H2O+C=H2+Co,?<br>L&#39;umidita del 15% contenuta dalla biomassa,in un gassogeno a letto fluido, partecipa in modo sensibile alla reazione H2O+C=H2+Co,?<br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Hai pensato che un buon metodo per ottenere un gas più ricco e meno sporco di TAR potrebbe essere invece che addizionare altro vapore immettere energia termica per sostenere la reazione di reforming e crakizzare il TAR? Ovvio va studiato il bilancio energetico.</div></div><br>I fini di carbone ottenuti dallo scarico dei cicloni o, dalla separazione dell&#39;aqcua, vengono riprocesseti mischiandoli con la carica fresca, come anche il cartrame e oli che condensano nei filrti ad aqcua vengono reinseriti nella sona di reazione=craking e gassificazione senza immettere energia dall&#39;esterno......reazione di reforming senza vapore???<br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Ho visto un CFB (a letto fluido circolante) lavorare egregiamente.<br>Ho visto un up draft lavorare egregiamente.</div></div><br>il punto è che ancora nessuno garantisce un sistema che abbia senso economicamente (tra investimento e spese di gestione) e cioè un impianto che lavora 7200 ore annue e che abbia costanza di prestazioni.<br><br>Con quali materiali?<br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Innazitutto la temperatura di fusione delle ceneri che è sensibilmente diversa e che consente nel caso del CDR di gassificare sopre i 1000°C da cui poco TAR e necessit&agrave; di un controllo termico rigoroso (anche con immisione di acqua). Con le biomasse la temperatura di fusione delle ceneri limita molto questo valore (dai 650°C agli 800°C).</div></div><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">il punto è che ancora nessuno garantisce un sistema che abbia senso economicamente (tra investimento e spese di gestione) e cioè un impianto che lavora 7200 ore annue e che abbia costanza di prestazioni.</div></div><br>Per me sono fuori di taesta&#33;&#33; prezzi micidiali......a quei prezzi ti fai il conto energia, anche se&#39; costa di piu&#39;, zero problemi di gestione aprovigionamento, motori ingripati ec.<br><br>Ho fatto un casino.....<br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Innazitutto la temperatura di fusione delle ceneri che è sensibilmente diversa e che consente nel caso del CDR di gassificare sopre i 1000°C da cui poco TAR e necessit&agrave; di un controllo termico rigoroso (anche con immisione di acqua). Con le biomasse la temperatura di fusione delle ceneri limita molto questo valore (dai 650°C agli 800°C).</div></div><br>Temperatura cenere a poco senso prattico in quelli a letto fisso o mobile, e&#39; importante in quelli fluidizati per piu&#39; ragioni prattiche.
                                      Ciao
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                                      • #49
                                        beh si a 1600 °C di TAR non ne resta traccia...ma mi vuoi dire che gassifichi a queste temperature?<br>Con quale biomassa?<br>A queste temperature ti si tappa tutto con dei bei blocchi di fusioni&#33;&#33;<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">L&#39;umidita del 15% contenuta dalla biomassa,in un gassogeno updraft, partecipa in modo sensibile alla reazione H2O+C=H2+Co,?<br>L&#39;umidita del 15% contenuta dalla biomassa,in un gassogeno a letto fluido, partecipa in modo sensibile alla reazione H2O+C=H2+Co,?</div></div><br>in un up draft ti rispondo sperimentalmente di si.<br>Bilanci di massa e analisi alla mano la quantit&agrave; di H2O è diminuita e si sono sostanzialmente incremenatate le percentuali di H2 e CO tant&#39;è che si è dovuto procedere a diversa regolazione dei parametri dell&#39;anticipo del motore per ottenere maggiore stabilit&agrave; dello stesso.<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">I fini di carbone ottenuti dallo scarico dei cicloni o, dalla separazione dell&#39;aqcua, vengono riprocesseti mischiandoli con la carica fresca, come anche il cartrame e oli che condensano nei filrti ad aqcua vengono reinseriti nella sona di reazione=craking e gassificazione senza immettere energia dall&#39;esterno......reazione di reforming senza vapore???</div></div><br>In realt&agrave; questo è più un vincolo normativo che tecnico.<br>Non puoi mischiare un rifiuto (sopratutto catrami e oli) con la biomassa e gassificarli insieme.<br>è proibito per legge. A meno che l&#39;impianto non sia appositamente autorizzato a trattare qui particolari codici CER di rifiuto.<br>Cosa diversa è rimmeterli nel processo senza mischiarli alla biomassa.<br><br>Infine per quanto riguarda la temperatura di fusione delle ceneri...è un problema..altro che...anche per gli up draft.<br><br>per illo.<br>indubbiamente gli up draft, ma anche i CFB, performano male al di fuori delle portate di progetto.<br>Se sei troppo basso col carico risulta facilissimo passare da gassificazione a combustione (ovvero passare da difetto ad eccesso di aria) e comunque la la gestione del rapporto aria/biomassa risulta più difficoltosa. Inoltre a basso carico aumenta considerevolmente il trascinamento delle fly ash (proprio perchè il bilancio fluidodinamico è fatto in condizini di carico di progetto) e quindi tutto il sistema di trattamento a valle risulta molto meno efficente...anzi meglio dire del tutto inefficente (ciclone / scrubber / eventuali filtri / ecc...).<br>Tutto ciò rende il sistema scarsamente adattabile ad eventuali esigenze di diminuzione del carico (dovuti ad esempio al fatto che uno dei motori generatori è andato fuori servizio) ai quali si può ovviare smaltendo il syngas in torcia ma questo va bene ovviamente per brevi periodi..altrimenti è più conveniente fermare il tutto anzichè lavorare con conversioni basse e sporcare tutto l&#39;impianto.

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                                        • #50
                                          <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">beh si a 1600 °C di TAR non ne resta traccia...ma mi vuoi dire che gassifichi a queste temperature?<br>Con quale biomassa?</div></div><br>No, non gassifico a 1600C°, era un esempio per definire meglio la questione TAR.<br><br>Prendiamo un gassificatore updraft e analizziamo il ciclo termodinamico.<br>Sappiamo che la biomassa caricata dalla parte alta discende verso il basso con progressivo aumento di temperatura e finisce nella zona di reazione. Mentre l’aria entra dal basso e va verso l’alto in controcorrente alla biomassa.<br>Mettiamo di gassificare a 1000C° con biomassa (non carbone vegetale) inumidita, e aria come ossidante.<br><br>1)La biomassa viene caricata e aumenta di temperatura; a 100 C° comincia a evaporare l’umidita,<br>siamo in controcorrente quindi l’umidita evaporata segue la corrente gassosa al uscita dei gas.<br><br>2)La biomassa continua ad aumentare di temperatura, a 400 C° distillazione pirolisi, a questa temperatura vengono fuori i vari distillati TAR dalla biomassa in fase di vapore, l’umidita’ residua e’ ormai evaporata, siamo in controcorrente il vapore del TAR segue la corrente gassosa all’uscita dei gas.<br><br>3)La biomassa, ormai carbone, raggiunge la zona di reazione a 1000C° e, gassifica.<br><br>Ora tutti i testi dicono; alla temperatura di reazione 1000C° la produzione di TAR e’ pressoché insignificante, e questo e piu’ che giusto. E i TAR prodotti al punto 2 che fine hanno fatto?<br><br><br>Tenendo presente la durata del ciclo termico , ore, visto il punto uno, come fa l’umidita attraversando quelle temperature per tutto quel tempo, a arrivare alla zona di reazione? E’ contro la fisica&#33; Di conseguenza come puo’ avvenire il reforming che tenga l’equilibrio del gas d’aqcua?<br>Mi sembra un po’ improbabile&#33;<br><br>Mentre nel letto fluido la biomassa umida, venendo a contatto da subito e per tutto il tempo di permanenza con il letto ad alta temperatura, viene convertita completamente o quasi, e, vista la presenza di vapore dell’umidita, a quelle temperature si ha anche il reforming.<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">in un up draft ti rispondo sperimentalmente di si.<br>Bilanci di massa e analisi alla mano la quantit&agrave; di H2O è diminuita e si sono sostanzialmente incremenatate le percentuali di H2 e CO tant&#39;è che si è dovuto procedere a diversa regolazione dei parametri dell&#39;anticipo del motore per ottenere maggiore stabilit&agrave; dello stesso.</div></div><br>Perche&#39; l&#39;anticipo?,non mi risulta, se il gas e piu&#39; ricco ne mado meno, agisco sulla carburazione.....<br><br>Che senso a buttare il carbone di risulta dai filtri? mi suona molto strano.<br>Tutti gli impianti di una certa importanza hanno il ricircolo automatico, immetono nuovamente il carbone di risulta insieme alla biomassa.<br>Tar insieme all&#39;ossidante e&#39; immesso diretamente nella zona di reazione.E&#39; questo vale anche per impianti chimici e petrolchimici sia che vadano a petcoke o con fossile.La sarlux di saroc gasifica 150 ton. di petcoke ora, prova a imaginare di smaltire quantita del genere quando puoi semplicemente riprocessarle.<br>In questi anni ho sbirciato partcolari tecnici di molti impianti.<br>Che&#39; un impiantino da 200 Kw non abbia queste cose e un&#39;altra storia.
                                          Ciao
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                                          • #51
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                                            • #52
                                              Io, effetivamente parlavo del gasogeno base semplice semlice senza modifiche, e&#39; come hai detto tu, esistono svariate modifiche tecniche, sopratutto per gi aglomerati e per le ceneri,Comunque la conoscenza sui gassificatori deriva in gran parte dalluso dal carbone fossile, per la bimasssa ,essendo in scala enermemente piu&#39;piccola, la ricerca e quasi zero, I libri che parlano dell&#39;argomento sono tutti stile libro di scula teoria esasperata e&#39; nient&#39;altro...manuali pratici vecchi stile zero.<br>
                                              Ciao
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                                              • #53
                                                Il problema che di manuali pratici di fatto non esistono. Tutte le conoscenze specifiche sono frutto dell&#39;ingegno e della sperimentazione delle persone o delle aziende che si sono buttate nel settore. E generalmente queste notizie oltre a essere brevettate sono anche piuttosto riservate.<br><br>Ely

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                                                • #54
                                                  <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (SGF @ 17/1/2008, 14:51)</div><div id="quote" align="left">Io, effetivamente parlavo del gasogeno base semplice semlice senza modifiche, e&#39; come hai detto tu, esistono svariate modifiche tecniche, sopratutto per gi aglomerati e per le ceneri,Comunque la conoscenza sui gassificatori deriva in gran parte dalluso dal carbone fossile, per la bimasssa ,essendo in scala enermemente piu&#39;piccola, la ricerca e quasi zero, I libri che parlano dell&#39;argomento sono tutti stile libro di scula teoria esasperata e&#39; nient&#39;altro...manuali pratici vecchi stile zero.</div></div><br>Ecco , appunto SGF , io cercavo appunto qualcosa , anche in base alle tue esperienze sulla biomassa ... c&#39;e&#39; molta teoria.. ma quando si passa alla pratica.... quindi perche&#39; non postiamo qui qualcosa di &quot;pratico&quot; che possano usufruirne tutti ?<br><br><br>Ed e&#39; una &quot;battaglia&quot; malgrado i dubbi di &quot;leptone&quot; ( scusa ely se ti cito ) , che porto avanti da parecchio , perche&#39; non e&#39; possibile che una &quot;tecnologia&quot; di 100 anni fa ,oggi come oggi , non si conosca praticamente _nulla_.<br><br><br>Ciao<br><br>
                                                  Ciao,


                                                  -Illo41100-

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                                                  • #55
                                                    <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Il problema che di manuali pratici di fatto non esistono. Tutte le conoscenze specifiche sono frutto dell&#39;ingegno e della sperimentazione delle persone o delle aziende che si sono buttate nel settore. E generalmente queste notizie oltre a essere brevettate sono anche piuttosto riservate.</div></div><br>A mio parere i manuali prattici non si trovano perche non ci sono i tecnici in grado di scriverli,prima, i conduttori di macchina, erano persone molto preparate e fiere, per es. sino a cinquanta anni fa le macchinne a vapore...grande orgoglio del macchinista.Oggi e cambiato tutto basta che sai premere il pulsante ON,poi se la caldaia si tappa di calcare perche no sanno neanche cosa e&#39;, o al camino il fumo e nero consumando e inquinando chi se ne frega&#33; il vapore...tanto esce lo stesso&#33;&#33;Il Oggi l&#39;operatore tecnico preperato non conta piu&#39; niente e uguale al manovale per lo stesso stipendio deve prendersi anche la responsabilita.
                                                    Ciao
                                                    __________________________________________________ ___________________________________________
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                                                    • #56
                                                      Di brevettabile sul ciclo ce&#39; poco sulla gassificazione a oggi si conosce tutto.puoi brevettare qualche strattagemma tecnico o meccanico del tipo,<br>Ho brevettato il tapo della bottiglia o menate del genere.... sai che ricerca ai limiti della tecnologia ...un tapo... Io le vieterei<br>Gli utenti di questi impianti sono in gran parte aziende aviate su altri settori, la produzione elettrica e&#39; seccondaria dificilmente modificano o migliorano sanno che fa elettricita, riescono a farlo andare, avolte non si sa come&#33;?&#33;?....apposto<br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">quindi perche&#39; non postiamo qui qualcosa di &quot;pratico&quot; che possano usufruirne tutti ?</div></div><br>Sono sul forum per questo&#39; Mettere a disposizione la mia esperienza, che non e&#39; solo sulla biomassa&#33; e per conoscere quella altrui.<br>Non so&#39; per discuttere servono spunti
                                                      Ciao
                                                      __________________________________________________ ___________________________________________
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                                                      • #57
                                                        <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (illo41100 @ 17/1/2008, 11:33)</div><div id="quote" align="left">Ed e&#39; una &quot;battaglia&quot; malgrado i dubbi di &quot;leptone&quot; ( scusa ely se ti cito ) , che porto avanti da parecchio , perche&#39; non e&#39; possibile che una &quot;tecnologia&quot; di 100 anni fa ,oggi come oggi , non si conosca praticamente _nulla_.</div></div><br>Ma io non ho dubbi. Sono piuttosto sicura di quell che dico <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/1b3d94ea3d38cb8c382bf5129c4c4a57.gif" alt=""><br>Ripeto, è vero che la tecnologi&agrave; è vecchia, ma in tutto questo tempo non è mai stata sviluppata e ora siamo piuttosto indietro. Per un uso industriale non basta semplicemente costruire una grande pentola in cui gassificare la biomassa. Serveno anche tutta una serie di &quot;sistemi&quot; per farlo funzionare correttamente altrimenti in meno di un ora sei fermo.<br>Poi certo, sulla spinta verso queste nuove tecnologie, i primi che arrivano dettano legge... e dettano i costi.<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (SGF @ 17/1/2008, 13:05)</div><div id="quote" align="left">Di brevettabile sul ciclo ce&#39; poco sulla gassificazione a oggi si conosce tutto.puoi brevettare qualche strattagemma tecnico o meccanico del tipo,<br>Ho brevettato il tapo della bottiglia o menate del genere.... sai che ricerca ai limiti della tecnologia ...un tapo... Io le vieterei</div></div><br>Sul processo non c&#39;è niente da brevettare. Ma su il resto si. Ti posso citare i filtri, i materiali, il software o altri servo sistemi. E a mio parere non sono certo paragonabili al tappo di una bottiglia...<br><br>Un impianto serio è fatto così...e sono veramente pochi. Altrimenti finiamo nel solito discorso dell&#39;impianto artigianale che è comunque frutto dell&#39;ingegno e dell&#39;esperienza della persona, ma non è adatto per produrre energia in modo continuo.<br>La nostra differenza di vedute proviene molto probabilmente dal fatto che tu hai fatto pratica sul campo e bene o male sei capace di far funzionare tutto, io provengo dal laboratorio...<br><br>Ely<br>

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                                                        • #58
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                                                          Ciao,


                                                          -Illo41100-

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                                                          • #59
                                                            Leptone non vedo poi tanta differenza di vedute, l&#39;importante e&#39; riflettere sulle varie problematiche,e lo stiamo facendo&#33;Poi il contraditorio ben venga,aiuta a spiegarsi e a spiegare meglio il concetto di cui si parla.<br>Capisco, tra l&#39;altro, che il mio modo di impostare le cose sembra un po da faccilone, lo facio per cercare di far capire, magari ai meno preparati, che&#39; molte volte bastano soluzioni o tecnologie semplici e poco costose per raggiungere gli stessi obiettivi. <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Sul processo non c&#39;è niente da brevettare. Ma su il resto si. Ti posso citare i filtri, i materiali, il software o altri servo sistemi. E a mio parere non sono certo paragonabili al tappo di una bottiglia...</div></div><br>Nel senso che secondo me certi brevetti sono talmente cose stupide, che&#39;, se&#39; fose per me darei i brevetti solo per scoperte degne.<br>Oggi si brevettano cose scontate che&#39; servono solo al portafogli di chi le brevetta aumentando inutilmente il costo per l&#39;utente, mentre dovrebbero servire a ripagarsi di ricerche serie e veramente innovative.<br><br>illo41100, bi fuel serve per usare un altro combustibile in caso di carestia,per avere stabilita progetti bene l&#39;impianto e se&#39; sbagli lo correggi.<br>E poi tu volevi un impianto per vendere elettricita’. se finisci la biomassa che fai vai a benzina? bio fuel e&#39; utile per un piccolo impianto a isola.<br>Dai qualche dato in piu&#39; es. con quali combustibili funziona.<br>
                                                            Ciao
                                                            __________________________________________________ ___________________________________________
                                                            Stirling

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                                                            • #60
                                                              In realt&agrave; non stiamo parlando di chiss&agrave; quale innovazione ...in linea di principio&#33;<br>Nella realt&agrave; il limite che rilevo io non è tanto sull&#39;elemento gassificatore.<br>bene o male il syngas lo fanno tutti.<br>e nemmeno vedo limiti sul lato generazione.<br>I problemi derivano essenzialmente dalla prestazione dei sistemi di cleaning. Sia in termini di quantit&agrave; di &quot;sporco&quot; nel syngas che di qualit&agrave; dello stesso (ovverro di cosa è fatto sto sporco).<br>Magari ci sono pure dei sistemi efficaci (ne ho visto uno di una ditta olandese che sembra na meraviglia) però..costa più che 10 gassificatori messi insieme&#33; insomma non te lo paghi con la produzione nemmeno dopo 30 anni oltre ad essere particolarmente sofisticato come sistema (sembra na sezione di un petrolchimico&#33<br><br>Per quanto riguarda il bi fuel ho visto che molti lo utilizzano per avviare il motore.<br>Francamente non ne vedo l&#39;utilit&agrave; negli impianti a syngas.

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