la mia esperiena
discussione vecchiotta ma volevo dire la mia:
bene il motore d'auto modificato ma molto antieconomico,meglio partire ex novo.
io realizzai un bicilindrico monoeffetto a cilindri oscillanti senza usare strumenti particolari ma solo con utensili manuali(ovviamente elettrici)
i cilindri avevano un alesaggio di 90 mm per una corsa di 112,tenni volutamente la corsa più corta perchè lavorando a bassa pressione mi servivano più giri.
il cuore del motore era la caldaia che avevo progettato per recuperare il calore dei fumi di una stufa a legna,la pressione di esercizio era di circa 2.5 bar quindi sotto il livello di rischio.
collegai il motore ad un generatore di recupero da 2.5 kw(secondo me poteva farne andare anche uno più grosso ma trovai quello)la corrente passava per un inverter che ne linearizzava i picchi e poi sarebbe dovuta entrare nell'impianto.
il vapore esausto ma ancora caldo che usciva dai cilindri entrava in un condensatore a vaso aperto,una pompa prendeva l'acqua dalla serpentina di condensazione e la rimetteva in caldaia.
l'acqua del vaso aperto,tramite una pompetta elettrica veniva mandata in un termosifone che si riscaldava anche troppo ;-)
sempre l'acqua pre riscaldata del vaso di condensazione veniva immessa in caldaia per compensare le perdite tramite pompa elettrica e saracinesca comandati manualmente.
tutto era autosufficente ovviamente e ciò che nn era mosso dall'albero motore veniva mosso dall'elettricità prodotta.
era un prototipo quindi non lo collegai mai alla casa ,poi il tempo mi venne meno e non potei continuare gli esperimenti.
resto fermamente convinto che il vapore abbia grossissime potenzialità,ad esempio per quanto mi sia sforzato con gli stirling non ne ho mai realizzato uno funzionante,qui con cilindri e pistoni grezzi andava che era una meraviglia.
i cilindri oscillanti per me restano una grandiosa soluzione che risparmia tutte le complicazioni delle valvole anche se non hanno la possibilità di essere modulati in potenza ma per un motore stazionario non ce n'è la necessità.
pecche del mio prototipo:
la caldaia troppo sottodimensionata rispetto alla richiesta di vapore del motore,si scaldava in fretta ma non riusciva a stare dietro per lungo tempo alla macchina alla massima potenza.
secondo:la discontinuità del calore fornito dai carichi della stufa a legna.
questi problemi sono facilmente risolvibili lavorandoci un pò ma come detto prima,il tempo mi venne a mancare e poi considerate che il tutto l'ho fatto io cioè un falegname con la terza media....
discussione vecchiotta ma volevo dire la mia:
bene il motore d'auto modificato ma molto antieconomico,meglio partire ex novo.
io realizzai un bicilindrico monoeffetto a cilindri oscillanti senza usare strumenti particolari ma solo con utensili manuali(ovviamente elettrici)
i cilindri avevano un alesaggio di 90 mm per una corsa di 112,tenni volutamente la corsa più corta perchè lavorando a bassa pressione mi servivano più giri.
il cuore del motore era la caldaia che avevo progettato per recuperare il calore dei fumi di una stufa a legna,la pressione di esercizio era di circa 2.5 bar quindi sotto il livello di rischio.
collegai il motore ad un generatore di recupero da 2.5 kw(secondo me poteva farne andare anche uno più grosso ma trovai quello)la corrente passava per un inverter che ne linearizzava i picchi e poi sarebbe dovuta entrare nell'impianto.
il vapore esausto ma ancora caldo che usciva dai cilindri entrava in un condensatore a vaso aperto,una pompa prendeva l'acqua dalla serpentina di condensazione e la rimetteva in caldaia.
l'acqua del vaso aperto,tramite una pompetta elettrica veniva mandata in un termosifone che si riscaldava anche troppo ;-)
sempre l'acqua pre riscaldata del vaso di condensazione veniva immessa in caldaia per compensare le perdite tramite pompa elettrica e saracinesca comandati manualmente.
tutto era autosufficente ovviamente e ciò che nn era mosso dall'albero motore veniva mosso dall'elettricità prodotta.
era un prototipo quindi non lo collegai mai alla casa ,poi il tempo mi venne meno e non potei continuare gli esperimenti.
resto fermamente convinto che il vapore abbia grossissime potenzialità,ad esempio per quanto mi sia sforzato con gli stirling non ne ho mai realizzato uno funzionante,qui con cilindri e pistoni grezzi andava che era una meraviglia.
i cilindri oscillanti per me restano una grandiosa soluzione che risparmia tutte le complicazioni delle valvole anche se non hanno la possibilità di essere modulati in potenza ma per un motore stazionario non ce n'è la necessità.
pecche del mio prototipo:
la caldaia troppo sottodimensionata rispetto alla richiesta di vapore del motore,si scaldava in fretta ma non riusciva a stare dietro per lungo tempo alla macchina alla massima potenza.
secondo:la discontinuità del calore fornito dai carichi della stufa a legna.
questi problemi sono facilmente risolvibili lavorandoci un pò ma come detto prima,il tempo mi venne a mancare e poi considerate che il tutto l'ho fatto io cioè un falegname con la terza media....
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