Solo a titolo informativo,considerato che si parla tanto di temperature impianto,circolatore mandata/ritorno,considerato che è stato portato nel discorso il laddomat,vi ricordo che quest'ultimo ha le "pasticchette" intercambiabili FINO A 87°.....non so se ho reso l'dea.Saluti
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valvola anticondensa su vaso aperto
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Originariamente inviato da renatomeloni Visualizza il messaggioDevi prendere solo uno scambiatore a piastre e un circolatore standard o (meglio)elettronico, il resto lo hai già!!!!
E fine dei problemi!!! Attuali e soprattutto futuri.
Ma molto importante il tubo verde (nello schema che ho postato) di riempimento è attaccato al puffer e per vari motivi edilizi non lo posso spostare.
Poi con la vecchia caldai l'impianto a vaso aperto (senza puffer) ha funzionato 30 anni senza che i termosifono si intasassero (causa ossidazione), se ne dura altri 30 è uno grande traguardo!!! Poi al dire il vero, non sò se è importante nel mio impianto gira acqua e antigelo...
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monelli potresti utilizzare uno schema simile a quello proposto nel manuale di installazione della laddomat21, cioè con tubo di sicurezza che fa anche da tubo di espansione.
C'è anche una spiegazione dei motivi per cui gli svedesi della laddomat preferiscono utilizzare temperature di anticondensa abbastanza alte. Peccato che in molti casi il termostato a 78 gradi è molto vicino al setpoint max di molte ns caldaie che è di 85-88 gradi.
Non vedo l' ora di installare la biocontrol anche sulla mia multiheat, in sostituzione della centralina originale (setpoint max a 85 gradi) in modo da poter arrivare a 90 gradi, ed anticondensa a 78 gradi.... quello originale della laddomat21!
Chiaramente sono tutte scelte progettuali, non obblighi di legge!
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Originariamente inviato da scresan Visualizza il messaggio
1- zero problemi di alghe e fanghi nell' impianto di riscaldamento
2- zero problemi ci corrosione delle parti interne della caldaia, meno ossidazione dei termosifoni se in alluminio.....corrosione e bloccaggio dei vari detentori
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Monelli, sarà anche a contatto con l'aria, ma l'acqua è calda e non è un circuito a perdere. Ne ho uno da 25 anni e non ha mai dato problemi, neanche quando il camino a cui è collegato è stato sovraccaricato, solo i classici borbottii. Inoltre col vaso aperto non hai i problemi di aria nel circuito, quasi mai.Je suis Charlie e amo mamma e papà.
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mgc
Concordo con te, il mio impianto ha girato 30 anni a vaso aperto, adesso ho cambiato caldaia (aggiunto puffer e boiler) ma è sempre a vaso aperto e non ho intenzione di modificarlo.
Però concordo con il fatto che teoricamente è più soggetto ad alghe, fanghi, ossidazione dei termosifoni e corrosione, poi dipende da molti fattori il manifestarsi di questi problemi.
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Monelli, poichè i teorici problemi riguardano solamente l'ossidazione e questa è causata dall'acqua aggiunta a causa dell'evaporazione, possiamo stare tranquilli e lasciare il problema ai nipoti.Je suis Charlie e amo mamma e papà.
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Onire, ciao. Io, in termini di durata, considero prima la ghisa, poi l'acciaio e infine l'alluminio. Hanno diverse qualità e soddisfano ognuno un'esigenza differente. Non ti preoccupare.Je suis Charlie e amo mamma e papà.
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Grazie mgc per il sostegno morale, con il mio idraulico stavo valutando di mettere uno scambiatore. Avrei anche un'altra possibilità, però non ho capito quale sia la soluzione migliore. Il mio puffer è dotato anche di una serpentina nella metà bassa, per l'integrazione con altra fonte di calore, che potrei collegarci direttamente la caldaia. A questo punto che fare, serpentina o scambiatore? spero di non essere troppo OT.
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La soluzione caldaia a vaso aperto - scambiatore - impianto a vaso chiuso è per me una delle migliori possibili, quando la caldaia non è certificata per operare a vaso chiuso.
Utilizzare il serpentino basso del puffer potrebbe essere una soluzione, se lo stesso serpentino ha una superficie di scambio sufficiente a scaricare tutta la potenza della caldaia..... comunque una soluzione al ribasso. Meglio il classico scambiatore a piastre e utilizzando un piccolo regolatore elettronico si riesce ad ottenere un bel sistema anticondensa (nel caso il circuito secondario sia collegato ad un puffer, non indicato se il sistema è senza puffer, diretto sui termosifoni!)
vedi schema al post n.45 qui:
http://www.energeticambiente.it/cald...caldaie-2.html
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Buonasera, ho letto la discussione, ho bisogno però di un chiarimento.
Premetto che ho una termostufa a legna lacunza impiano a vaso aperto.
Una notte di Gennaio dello scorso inverno mi si è congelato il tubo di sicurezza, la mattina ignaro ho acceso la stufa, subito dopo in pratica il vapore è arrivato alla pompa facendola andare in stallo, non circolava l'acqua ai termosifoni, pompa posizionata nella mandata della stufa, per fortuna non era congelato il tubo d'espansione, ho solo bruciato un po' di stoppa delle tubazioni
Ora la mia intenzione era quella di spostare la pompa sul ritorno, come tra l'altro riportato sullo schema stampato sul retro della termostufa. (vedi foto allegata)
il mio impianto non ha serbatoio di accumulo riportato nello schema.
Ha capito che anche nella configurazione riportata nella foto allegata per la prevalenza della pompa c'e' un' aspirazione dal tubo di riempimento con conseguente circolazione nel cassone sul tetto.
Volendo comunque mettere la pompa sul ritorno, volevo la conferma che questo sia lo schema migliore sempre per il discorso di non interporre mai la pompa tra riempimento e tubo di sicurezza, credo anche che per aspirare dal tubo di sfiato la pompa vada incontro a maggiori perdite di carico.
Mi confermate anche che mettere il tubo di riempimento in aspirazione alla pompa (ritorno dai termosifoni T con tubo di riempimento pompa ingresso nella stufa) innesca una ben maggiore circolazione nel cassone di riempimento? Il mio idraulico ha consigliato questa soluzione, dicendomi che poi per fermare il flusso avrebbe istallato un saracinesca, questa soluzione a me non piace.
P.S. Provvederò a mettere dell'antigelo.
Grazie a tutti.
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