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Stufa che funziona con il nuovo PKS

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  • #31
    Originariamente inviato da scresan Visualizza il messaggio
    Nel tuo post n.1 hai terminato la tua "lezione" sul pks con un "che ne dite?". Ora ho cercato a mio modo (e con le poche conoscenze del mondo che ho!) di mettere in risalto altri punti negativi di questo combustibile.
    Caro scresan
    La verita' e' un'altra. Se fossi stato convinto al 100% della proposta probabilmente non avrei iniziato questa discussione. Siccome non lo sono, e continuo a non esserlo considerando che il prodotto, come ha dichiarato lo stesso proponente, cioe' Biomassoso, e' di nicchia e come tale probabilmente il prezzo al consumatore non scendera' mai piu' di tanto, almeno fino a quando non ci sara' qualche concorrente con prodotti similari e in quantita' maggiori (attenti al lupo!) ecco che spendere tempo e risorse diventa alquanto contro producente se non si evidenziano effettivi margini di guadagno e supportati da una attenta ricerca di mercato per evidenziare chi effettivamente potrebbe accettare il prodotto e permetterne lo sviluppo.

    Ma io ho inserito il post "no 1" proprio per saggiare il parere di altri. Quello che a me potrebbe sembrare probabilmente a altri non sembra o viceversa. Non era certamente un invito a comprare, anzi, una richiesta di verificare insieme le componenti positive e negative, tralasciando per un momento chi difende a spada tratta il prodotto per evidente tornaconto.

    Sono d'accordo sulle componenti negative di un prodotto.

    Io quando compro un pellet per uso personale verifico diversi parametri, non solo l'aspetto prezzo e non il colore, quello anzi e' l'ultimo dei miei pensieri, e forse nemmeno le ceneri.
    Prima di tutto il potere calorifico, se il pellet prescelto ha 19.1MJ ecco che questo e' un aspetto che fa pendere la bilancia verso quel prodotto, il secondo aspetto e' le sostanze presenti oltre alla lignina, Per esempio gli inquinanti, tutto quello si tramuta in inquinamento per l'ambiente e intasamento della canna fumaria. Ovviamente ho scelto una caldaia che brucia ad altissima temperatura, fra 800 e 1100 gradi, a quelle temperature le ceneri si riducono di moltissimo sfiorando su certi pellet anche lo 0.2%.

    Se dovessi fare un confronto, sulla base dei dati di cui io dispongo, certamente dovrei considerare non solo il prezzo che potrebbe essere interessante ma anche la diponibilita', il risparmio dove si posiziona effettivamente, e a quanto ammonta, e se e' un risparmio ma a discapito di altre potenzialita' allora e' solo teorico ecc.

    La teoria del risparmio.
    Io amo il mondo delle automobili e quindi potrei fare un paragone fra auto per spiegare il risparmio.
    La Renault recentemente ha presentato modelli delle sue auto con motori risparmiosi e cilindrate di 1600 cmc. Parlo di Kadjar e nuova Espace.
    Le due auto dispongono di motori diesel il primo con soli 130CV di potenza, che magari ai soliti duri e puri possono sembrare pochini e la seconda con 160 CV che per una vettura con un peso prossimo alle 2 tonnellate sembrano pochi.
    Essi tuttavia producono valori di CO2 sotto i di 129 gr/km la prima e di 147 gr/km la seconda.

    Il gruppo Fiat propone due vetture similari (per utilizzo), cioe' la Cherokee e la Lancia Voyager.
    La Cherokee vanta un motore diesel 2 litri con 140CV e 147 gr/kg di CO2 e la seconda, 2.8 litri con un motore da 177CV e 207 gr/km di CO2.

    Soffermandoci solo su questi aspetti il possibile acquirente ecologico se dovesse scegliere solo con il cuore ecologico sono convinto sceglierebbe Renault.
    Perche' inquina meno, perche' sulle autostrade si va al massimo a 130 kmh, perche' le caratteristiche delle nostre strade sono tali che un'auto con 4 ruote motrici senza le ridotte basta e avanza, perche' 2.4 m3 di spazio a bordo sono piu' che sufficienti, perche' molto altro.
    Se poi consideriamo anche il lato prezzo ecco che la bilancia pende drasticamente verso le francesi.

    Da questo cosa si ricava? Che uno l'auto se la sceglie in base a parametri propri, non necessariamente in base al rispetto dell'ambiente o del portafogli.
    Tuttavia se la Renault vende piu' auto della Fiat una ragione ci deve pur essere no?

    Lo stesso il pellet. Sono molte le varianti in gioco, il risparmio e' solo una di queste, e va considerato sempre con attenzione, perche' e' vero che le caldaie bruciano qualsiasi ciofeca che si butta dentro (con qualche limite) ma poi le spese di pulizia e riparazione nei casi peggiori, fanno capire che schifezza di prodotto si e' utilizzato e fanno correre ai ripari il malcapitato utente.
    Ultima modifica di Energiacom; 02-08-2015, 18:03.

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    • #32
      se il pellet prescelto ha 19.1MJ
      non girarci tanto attorno e posta le analisi VERE di laboratorio di quel Binderholz che temo proprio tu non abbia
      OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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      • #33
        Eh gia', non dire alla mano sinistra quello che fa la destra, ovvero il solito scarica barile all'italiana.
        Peccato che le tabelline spacciate per vere sono due, e su una c'e' il nome nonche' il cognome di chi l'ha inviata che io ho nascostoper pubblica decenza e rispetto del regolamento:
        Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   pks results SGS.PNG 
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        Su di essa si evince, leggere le colonne di destra quelle di sinistra sono solo il riferimento del metodo di misurazione, che le ceneri sono ancora molto alte, che la resa in MJ non e' fantastica ma soprattutto che uno dice una cosa e il suo socio ne dice un'altra.

        Ma vorrei andare piu' a fondo nell'argomento e aggiungere che forse prima di proporre una idea che puo' anche sembrare interessante bisognerebbe coordinarsi in modo da fornire le stesse univoche informazioni, confortate da dati tecnici sicuri, da informazioni logistiche, da tutti quei dati utili a valutare un prodotto e pensare di poterlo vendere con facilita' e quindi guadagnare abbondantemente, altrimenti diventa solo uno dei tanti.

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        • #34
          Originariamente inviato da biomassoso Visualizza il messaggio
          posta le analisi VERE di laboratorio di quel Binderholz
          Le puoi trovare sul sito del produttore, hai bisogno che te le dia io?
          Un prodotto di nicchia come da te dichiarato non si mette in concorrenza con uno che si vende ogni anno in oltre 100,000 ton, perche' il confronto non reggerebbe. Se se ne vendono tante significa che, nonostante costi piu' di altri, evidentemente li vale, anche a prescindere dai dati veri del prodotto.
          Che poi il vero e' relativo, ma se ti puo' aiutare il prodotto suddetto e' certifica ENplus A1, il tuo non ha nemmeno l'ISCC.
          Semmai ci si pone in concorrenza con prodotti a parita' di prezzo e di performances.

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          • #35
            io invece vorrei solo far capire che sarai anche un grande venditore/affabulatore cosa che io non sono, ma siccome sai poco di pellet saprai ancora meno di PKS, ed io PERSONALMENTE non sono andato ad offrirti nulla se non tirato in mezzo per i capelli

            comunque visto che non lo sai ti comunico che il tuo magnifico BINDERHOLZ ha 17,86 MJ/kg sul talquale umidità 5,2%, quindi dimenticati i 19 MJ su sostanza secca che c'entrano nulla e rifatti i conti


            Semmai ci si pone in concorrenza con prodotti a parita' di prezzo e di performances.
            prova provata che tu NON leggi cosa scrivo, oppure non ti dice nulla NOCCIOLINO, GUSCI ecc?
            Ultima modifica di biomassoso; 02-08-2015, 18:11.
            OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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            • #36
              Caro Biomassoso guarda che non ti sto facendo la guerra e nemmeno concorrenza.
              I dati del pellet che ho portato a esempio potrei anche sostituirli con altri prodotti che costano anche di piu' ma che che si vendono moltissimo e questo senza scomodare le tabelle.
              Perche' il successo di un prodotto non sempre e' dato dalle proprie caratteristiche ma dalle campagne promozionali e pubblicitarie di contorno.

              Mettersi a far polemica sul tuo prodotto per dimostrare a spada tratta che il tuo e' meglio lascia molto spazio a altre considerazioni che possono fare gli utilizzatori, primo fra tutti il prezzo di vendita e la correttezza di chi lo vende, per esempio da parte di chi si rifiuta di firmare le carte di protezione degli intermediari.

              Tutto il resto e' aria fritta.

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              • #37
                Tutto il resto e' aria fritta
                concordo, a me pellet&pks mi escono già dagli occhi, ma ciò nonostante le analisi per me sono sacre

                che ne dici se allarghiamo gli orizzonti al mondo agricolo facendo un accordo fra piazzisti?

                so che hai entrature in Francia ed in mezzo sud-est asiatico, perchè non vedi di "piazzarmi" queste macchine brasiliane per raccolta fagioli secchi che in UE vengono vendute nuove a 60.000€+iva e NON si trova l'usato?

                come esempio di seconda mano a Fos sur Mer possono arrivare a 30.000€+IVA, tu da buon venditore/affabulatore puoi ricaricarci cosa vuoi (se il cliente non scappa)

                PICK UP A HARICOTS COLOMBO | Matériels de récolte - France - Agriaffaires

                in video è una che ho fatto arrivare in IT ed è al lavoro in questi giorni

                https://www.youtube.com/watch?v=7ZEfvEVN87Q
                OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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                • #38
                  E gia' che ci siamo, il PKS costa in Africa circa 20~40$/ton, lira piu' lira meno, in Asia costa leggermente meno ma e' piu' lontano dall'Europa.
                  Viene raccolto ed essiccato, sia in Africa che in Asia, naturalmente. Cosi' come vengono lavorati per estrarre la polpa che poi produce l'olio.
                  Il PKS e' la risultante ultima del ciclo di sfruttamento della palma da olio, dal frutto di tale vegetale si ricavano diversi prodotti sia ad uso energetico che alimentare.
                  Una volta separato il frutto dalla pianta, si ricavano sia dalla polpa dello stesso (che circonda in natura il guscio PKS) sia dalla polpa più interna (che e' contenuta nel guscio PKS) diversi olii ad uso alimentare, farmaceutico, cosmetico e non ultimo energetico.
                  Tutte le estrazioni di oli che interessano la presenza di PKS sono effettuate solo ed esclusivamente in modo meccanico. Alla fine del ciclo di estrazione degli olii il PKS viene espulso dalla catena di spremitura in quanto non e' adatto a nessuno scopo, ne alimentare umano o animale, ne utilizzato per altri scopi in loco. La provenienza primaria di tale prodotto e' l'Indonesia, e nel particolare l'isola di Sumatra in quanto primo produttore mondiale di olii ricavati dalla palma, altri produttori sono la Malaysia (secondo produttore mondiale di olio da palma) ed in modo molto marginale alcuni paesi Africani (Costa d' Avorio, Ghana, Cameroon, Nigeria). Il ciclo di vita della palma da olio e' individuato (nei paesi dove tale coltivazione viene utilizzata in modo appropriato, come l'Indonesia) in circa 18 anni, i primi raccolti avvengono a 2/3 anni dalla piantumazione ed il massimo rendimento si ottiene tra i 9 e i 12 anni di vita, da ogni ettaro di piantumazione si ricavano mediamente:

                  - 12.000 Kg di olio Crudo (CPO crude palm oil)
                  - Kg di olio crudo di kernel (PKO palm kernel oil)
                  - 600 Kg di PKS

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                  Le piantumazioni di palma sono disposte sull'isola di Sumatra e su quelle a essa limitrofe, su un'estensione di circa 3,5 milioni ettari. All'interno delle piantagioni la raccolta avviene in modo manuale per percussione dell'estremità superiore del frutto che ne provoca la caduta a terra. I semi vengono prima frantumati con mulini a rullo e successivamente vengono spremuti attraverso presse a vite continua operanti solo ed esclusivamente per pressione e riscaldamento del seme attraverso vapore saturo.
                  Nel momento immediatamente precedente il processo di spremitura i sistemi di frantumazione provvedono all'espulsione dal ciclo del guscio PKS ed al convogliamento dello stesso verso i piazzali di stoccaggio. Circa l'ottanta per cento degli impianti di spremitura, da cui proviene il PKS, sono alimentati per la totalità con sistemi di produzione vapore, e per una parte rilevante con sistemi di autoproduzione dell'elettricità attraverso caldaie a griglia mobile alimentate con lo stesso guscio PKS e con tutti gli scarti vegetali derivanti da altre parti del frutto (guscio esterno del bunch, fogliame del bunch e pannello di post spremitura). All'interno dei siti di stoccaggio si provvede alla vagliatura, attraverso vagli meccanici, del materiale, al fine di eliminare tutti i materiali inerti presenti (sassi, sabbia, terriccio).

                  A quel punto il PKS viene ritrattato con con mulini a rullo e portato a deposito sia attraverso coclee di estrazione (come si fa con il carbone) sia attraverso il caricamento classico con pala meccanica e autotreno cassonato. In seguito e se richiesto dal cliente finale viene insacchettato (15-30kg oppure 1000 kg) e spedito all'utilizzatore finale.

                  Costi
                  In origine si vende a prezzi ridicoli, e' in effetti un prodotto di scarto.
                  Il PKS dopo il primo trattamento di pulizia e frantumazione raddoppia il prezzo.
                  Le varie fasi di caricamento e stoccaggio in nave aumentano il prezzo di un altro 20%
                  Il trasporto puo' costare anche 50$ alla tonnellata, dipende da quanto e' grande la nave e quanto prodotto puo' trasportare.
                  Quando il PKS arriva al porto di scaricamento costa sostanzialmente di piu', anche 110$/ton.
                  Bisogna aggiungere lo sdoganamento, il trasporto, il trattamento, l'insaccatura, la movimentazione, il markup e alla fine il prezzo e' ancora aumentato, e si posiziona vicino ai 150/170$ ton.
                  A quel punto si vende ai grossisti / distributori, spesso attraverso l'intermediazione di un broker che per forza di cose aumenta il prezzo finale, in Italia il fee va dal 3% al 10% mediamente dove il valore piu' basso e' la pura intermediazione, quello piu' alto include la fatturazione al cliente finale. In Italia e secondo le distanze dal magazzino centrale o dal porto, si arriva anche a 190 euro alla tonnellata. Ma non e' finita. Il grossista o il rivenditore aggiunge i propri costi e il profitto e vende il PKS insacchettato a prezzi maggiorati, assumendo ricarichi un 25% ecco che il PKS verrebbe 238 euro /ton, un sacco da 15 kg costa 3.56 euro. Aggiungiamo l'IVA (10%) e si arriva a 3.92 euro circa (naturalmente sono calcoli spannometrici anche se lo scrivente ha una certa esperienza della materia).

                  Torniamo quindi al confronto con uno qualsiasi dei prodotti top di gamma tanto cari agli italiani.
                  Un buon pellet con ottime caratteristiche costa mediamente tra i 4.50 e i 5.80 euro al sacco, ivato e consegnato.
                  Un PKS triturato costa mediamente tra i 3.70 e i 4.00 euro al sacco, stesse condizioni di quello precedente.

                  Le caratteristiche di uno o dell'altro le lascerei a un confronto dopo la visione di un certificato di analisi SGS recente e non vecchio come il cucu' o scritto in un idioma sconosciuto, la SGS c'e' anche in Italia in tutti i porti. Se poi siete in Spagna o Portogallo o Grecia sara' nella lingua che preferite e che conoscete meglio, la SGS (societe' Generale de Surveillance) c'e' in qualsiasi porto, anche in Cina dove preferiscono utilizzare la CIQ che, guardacaso, e' corruttibile. Infatti nel petrolio ormai non se la fila piu' nessuno.

                  Solo dopo aver visionato le caratteristiche reali, i costi, la facilita' di trovarlo, i tempi di consegna e non ultimo l'affezione per un prodotto piuttosto di un altro, ecco che potremo scegliere quello che piu' si adatta ai bisogni di ognuno.
                  Ultima modifica di Energiacom; 02-08-2015, 23:37.

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                  • #39
                    Originariamente inviato da Energiacom Visualizza il messaggio
                    Un buon pellet con ottime caratteristiche costa mediamente tra i 4.50 e i 5.80 euro al sacco, ivato e consegnato.
                    dovresti informarti un pò meglio sui prezzi..... sei ampiamente fuori mercato.
                    a 3.70/4.00 che costa il pks, scelgo di gran lunga il pellet che lo trovo allo stesso prezzo.
                    riscaldamento a biomassa e PDC
                    Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

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                    • #40
                      Biomassoso, non mi sembra l'ambiente adatto per queste richieste, inoltre il regolamento non lo permette, perche' invece non mi invii una bella email? L'indirizzo lo conosci gia'!
                      Ultima modifica di Energiacom; 02-08-2015, 21:10.

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                      • #41
                        dici a me ?
                        penso di no, forse biomassoso
                        riscaldamento a biomassa e PDC
                        Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

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                        • #42
                          Originariamente inviato da Dott Nord Est Visualizza il messaggio
                          sei ampiamente fuori mercato
                          E' normale visto che io non vendo al dettaglio, non ho la piu' pallida idea dei costi di un prodotto di medio alta qualita' comprato al supermercato o da un rivenditore di pellet in Italia.
                          Un pellet fra quelli menzionati sopra l'ho venduto a 191.5 euro/ton pochi giorni fa (IVA esclusa). Ma a quanto lo venda il negoziante che l'ha acquistato (24 ton) non ho proprio idea. Ho immaginato un 25% di ricarico, forse sono troppi, potrebbe essere che per venderlo si mantenga con un ricarico al 10% e rimanere sotto la soglia dei 4 euro/15kg ma sono calcoli astrusi che non sono in grado di fare, mi dispiace.
                          Non ho idea cosa costi il pks triturato al sacchetto, le mie erano stime basate sui dati di cui dispongo. Una pietra di paragone per discutere e verificare quali possano essere le convenienze di ognuno ad accettare un prodotto piuttosto di un altro. E comunque tutto e' soggettivo, se a me piace verde e a te piace rosso che si fa?

                          Ma visto che poni uno spartiacque fra un prodotto e l'altro iniziamo da quello e dimmi, secondo te, a che prezzo saresti disposto a comprare il pks triturato invece del pellet?

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                          • #43
                            se fosse per me? almeno al 30% di meno, altrimenti non ha senso.
                            riscaldamento a biomassa e PDC
                            Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

                            Commenta


                            • #44
                              Grazie, quindi partendo da un ipotetico 4 euro al sacco da 15, togliendo l'IVA arriviamo a un prezzo netto di 3.28 euro togliamoci il tuo 30% abbiamo 2,52 euro / 15x1000= 168 euro ton dal negoziante, togliamoci il suo guadagno al 25% (la regola in Italia) = 135 euro ton, togliamoci anche il fee dell'agente (10%) = 122 euro ton...
                              E qui mi fermo.
                              Mi sa che il prodotto non si vendera' poi tanto a meno che qualcuno all'origine non decida di aver caricato troppo e pensi di ridurre un po' le proprie pretese...

                              Naturalmente questo e' quello che pensa ERREGI, e gli altri?

                              EG-PELLET MINI 16, 24, 35 Kw


                              A proposito, kW si scrive col W maiuscolo!

                              Ultima modifica di Energiacom; 02-08-2015, 23:53.

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                              • #45
                                Vorrei aprire una parentesi e tornare per un momento al primo post di Biomassoso che riportava un messaggio ricevuto da qualcuno dove si affermava che il prodotto pks triturato fa risparmiare il 30%. Questo 30% e' evidente quantitativo, cioe' meno consumo e quindi a parita' di prezzo piu' calore.
                                Ma da quello che hai detto, a te personalmente il risparmio quantitativo interessa poco, tu guardi solo all'aspetto prezzo.
                                Sbaglio?

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                                • #46
                                  buona sera signori

                                  sig. energiacom , lei ha già visto i disastri ecologici che creano i palmeti, e le condizioni di lavoro degli addetti ..etc ..

                                  ha modo di farlo ora .

                                  cordialmente

                                  Francy


                                  Report Che mondo sarebbe senza...

                                  Commenta


                                  • #47
                                    Sig. Innominato, lei quando si lava che sapone usa? Le piace la nutella? E che mi dice delle merendine varie, le consumano i suoi figli, l'elenco potrebbe essere lungo, mi dia delle risposte.

                                    Dare la colpa al pks delle conseguenze della sua produzione sarebbe come dire che il nocciolino d'ulivo e' pericoloso alla salute.
                                    Il nocciolino, cosi' come il pks, esiste perche' qualcuno tra cui anche lei, consuma l'olio derivante dai frutti che lo contengono.
                                    L'elenco sarebbe lungo, possiamo parlare dei poveri vitellini, degli abbacchi, del pesce, dei poveri gamberetti, eppoi perche' non parlare dei pescatori di ostriche, poverini, o di quelli di vongole oppure di cozze...

                                    Allora non facciamo falsi moralismi che di quelli e' pieno il mondo.
                                    Ultima modifica di Energiacom; 02-08-2015, 23:18.

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                                    • #48
                                      sig energiacom ,dare del falso moralista a persone che non si conoscono non è bello .

                                      comunque sono uno dei tanti chimici del forum ,non compro prodotti contenenti olio/grasso vegetale(dicitura caratteristica dell'olio di palma ) da circa 25 anni !!

                                      saponi??.. i tensioattivi ormai sono quasi esclusivamente sintetici .. le etichette le conosco meglio di quanto sembra ,lo può constatare qui : http://www.energeticambiente.it/agri...i-insieme.html

                                      e per l'ambiente cerco di fare qualcosa guardi qui : http://www.energeticambiente.it/rifi...o-espanso.html

                                      cordialmente

                                      Francy

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                                      • #49
                                        uno può legittimamente "sperare" in un risparmio anche del 50% rispetto il pellet, ma forse non è tanto aggiornato sui prezzi dei triti alternativi al pellet come il
                                        nocciolino di oliva

                                        oppure i gusci di nocciola venduti all'ingrosso (non sacchetti) a 140€/tonnellata franco deposito IVA 10% esclusa

                                        che purtroppo non è che basta "auspicare"

                                        anche questo è PKS, è così difficile farsi i conti?

                                        e con un ulteriore sforzo si potrebbe confrontare con questi:
                                        Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   listino_combustibili.png 
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ID: 1951525
                                        Ultima modifica di biomassoso; 03-08-2015, 00:48.
                                        OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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                                        • #50
                                          Mi era sembrato di capire, correggetemi se sbaglio, che i prezzi era vietato trascriverli sul forum.
                                          Adesso perche' li pubblichi?

                                          Il pellet AUSTRICO che sarebbe?

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                                          • #51
                                            e chi l'ha detto?

                                            vedi forse qualche riferimento a chi sia il venditore in quel "listino combustibili" ?

                                            per il PKSettaro napoletano è un dato pubblico sul WEB, quindi....
                                            OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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                                            • #52
                                              Prezzi alti accidenti, i miei fornitori li vendono almeno con il 40% in meno, cambia fornitore, e' un consiglio!

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                                              • #53
                                                tu sei molto in gamba e quindi capisco benissimo come tu abbia fornitori che quasi ti regalano il pellet,

                                                ma guarda che quelli son prezzi finiti all'uilizzatore finale e NON è mio, che io non scriverei AUSTRICO
                                                OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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                                                • #54
                                                  Originariamente inviato da Energiacom Visualizza il messaggio
                                                  Prima di tutto il potere calorifico, se il pellet prescelto ha 19.1MJ ecco che questo e' un aspetto che fa pendere la bilancia verso quel prodotto, il secondo aspetto e' le sostanze presenti oltre alla lignina, Per esempio gli inquinanti, tutto quello si tramuta in inquinamento per l'ambiente e intasamento della canna fumaria. Ovviamente ho scelto una caldaia che brucia ad altissima temperatura, fra 800 e 1100 gradi, a quelle temperature le ceneri si riducono di moltissimo sfiorando su certi pellet anche lo 0.2%.
                                                  Quale sarebbe la marca della caldaia a pellet che arriva a 1100 gradi in camera di combustione riducendo le polveri allo 0,2%? Camera di combustione fatta con quali materiali? Italiana? Straniera?

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                                                  • #55
                                                    La nocciola, come forse tu non sai, e' un frutto che rientra fra le commodity il cui prezzo viene gestito dalla borsa internazionale di Rotterdam.
                                                    Al momento e' di circa 10500$/ton, che diventa 10.5$ a kg, tradotto in euro sono circa 9.2 euro/kg.
                                                    Ma quella e' la nocciola completa, compreso quello che normalmente si trova nella nocciola.
                                                    Adesso immagina che le nocciole vengano separate dal loro contenuto e i gusci venduti come materiale di scarto quindi utile per produrre energia.
                                                    Ebbene, secondo te dopo che hanno tolto la nocciola viene a costare piu' il guscio del contenuto?

                                                    Ma quando mai...
                                                    Investigando qua e la ho scoperto che gusci di nocciola in grandi quantita' si vendono in Turchia, prezzo sui 60$/ton, circa, poi e' ovvio che dalla Turchia debbano arrivare in Italia, preferibilmente via mare, mettiamo che 20 dollari per ton siano il costo del trasporto, ecco che una ton di gusci di nocciola quando arriva ai nostri porti costa gia' 80$/ton, aggiungiamoci le solite spesse dogana compresa e quindi arriviamo a un possibile 110 euro/ton sempre senza IVA. La meta' del prezzo del venditore napoletano.....

                                                    Adesso una domandina semplice semplice: meglio un uovo oggi che (forse) una gallina domani?
                                                    Ultima modifica di Energiacom; 03-08-2015, 14:04.

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                                                    • #56
                                                      Originariamente inviato da FaGa86 Visualizza il messaggio
                                                      Quale sarebbe la marca della caldaia a pellet che arriva a 1100 gradi in camera di combustione riducendo le polveri allo 0,2%?
                                                      Okofen Pellematic Maxi da 36kW con t camera di combustione 800–1100 gradi C.
                                                      Ultima modifica di Energiacom; 03-08-2015, 16:54.

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                                                      • #57
                                                        ora immagina che tu abbia già rotto con la tua supponenza,

                                                        malgrado ciò caro Energiacom è da almeno il 2004 che so perfino come la nocciola sia una commodity come tante altre, cioè da quando dalla Turchia avendo una amico svizzero ad IZMIR tentavo di importare gusci di nocciola in Italia

                                                        ma siccome le piantagioni non erano proprio sul lungomare a ridosso del porto, purtroppo il costo FOB cui aggiungere poi il nolo marittimo non lo rendeva competitivo ai prezzi di allora qui in IT

                                                        ma beato te che trovi i gusci a 60$/ton in TR ed il PKS del sud-est asiatico magari a 40$/ton dimenticandoti di specificare che questo non è neppure il prezzo FOB oppure che è per grandi quantitativi bulk in pancia nave ecc..ecc (ma ribadisco che in combustione per apparecchi che non siano INDUSTRIALI quello faccia ca@are essendo palme cresciute su torbiere) = cosa aspetti a fare morire di crepacuore tutti gli pseudo importatori approfittatori?

                                                        ribadisco come il più grande sgusciatore per la FERRERO venda i suoi gusci bulk a 140€/ton IVA 10% esclusa franco suo deposito, se gliene porti a 110€ +IVA forse ti ringrazia e te li paga pure visto che non ne ha a sufficienza per soddisfare tutte le richieste
                                                        OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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                                                        • #58
                                                          Ma i valori emissioni che scendono allo 0,2% con cosa sono stati misurati? NOx? A che % di O2 è avvenuta la misurazione? Tiraggio minimo e massimo canna fumaria? A che potenza è avvenuta la misurazione? Su quante prove di rendimento è stata effettuata la misurazione? Con che tipo di pellet?

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                                                          • #59
                                                            FaGa86 non ti so dire, prova a chiederlo alla ÖkoFEN direttamente, c'e' anche in Italia Caldaia a Biomassa | OkoFEN Caldaie a Pellet
                                                            e
                                                            comunque allo 0.2% non sono le emissioni ma la cenere residua.
                                                            Ultima modifica di Energiacom; 03-08-2015, 17:12.

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                                                            • #60
                                                              Ah ok quindi un conto sono i risultati in laboratorio, un conto sono i valori in campo con tipi di pellet diversi.

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