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impianto due caldaie e puffer

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  • impianto due caldaie e puffer

    Ciao a tutti,
    domanda forse un po' banale, ma... sto ragionando su una modifica all'impianto che alla caldaia a legna affiancherà una caldaia a pellet. La necessità è che a casa fredda e caldaia a legna vuota (es. al mattino) si avvii la caldaia a pellet e che questa serva direttamente i radiatori. Nessuna intenzione di scaldare con essa l'accumulo. Quindi sarebbe un semplice circuito che vede in serie caldaia a pellet e termosifoni.

    Però, mi piacerebbe che , in presenza di acqua sufficientemente calda nel puffer (70°) l'alimentazione ai termosifoni arrivasse dal puffer, senza coinvolgere la caldaia a pellet.

    Terza condizione: in caso di puffer freddo, la caldaia a legna dovrebbe alimentare direttamente l'impianto, e solo quando questo fosse in temperatura, dovrebbe scaricare nel puffer l'eccedenza termica.

    Quarta e ultima condizione, in caso di disponibilità di acqua tiepida nel puffer, oppure durante l'accensione della caldaia a legna , la caldaia a pellet dovrebbe collaborare per effettuare la prima mandata ai termo .
    Quindi riepilogando la priorità dovrebbe essere la seguente:

    I) Puffer caldo (Temp>70°):
    - impianto alimentato da puffer. Le due caldaie restano escluse dal circuito

    II) Puffer freddo (Temp<20°)
    - Caldaia a legna spenta/vuota/fredda => lavora solo caldaia a pellet, con esclusione di puffer e caldaia a legna
    - Caldaia a legna accesa e calda=> Caldaia a legna serve direttamente impianto (con esclusione di puffer e caldaia a pellet dal circuito)
    >poi quando tutto impianto è a regime (temp >75°-80°), inclusione del puffer nel circuito per scaricare eccedenza termica

    III) Puffer tiepido (20°< Temp ><t><t>70°)
    -prima mandata ai radiatori da puffer e poi solo caldaia a pellet, con esclusione del puffer dal circuito

    Il puffer ha due serpentine, ma una è già usata dal solare.

    Questo quello che vorrei..in sostanza usare la legna come fonte di base, e il pellet solo come supporto temporaneo quando legna/puffer non sono disponibili.

    Su come farlo, ho qualche difficoltà ad immaginare uno schema semplice e fattibile, che non mi faccia impazzire con troppi scambiatori.
    Come faccio a gestire queste tre mandate dirette all'impianto nelle tre condizioni?
    Devo necessariamente sostituire le due caldaie (che ho già) con una combinata? Indubbiamente si semplificherebbe l'impianto..
    Grazie per i suggerimenti</t></t>

  • #2
    non devi cambiare nessuna caldaia, ma semplicemente mettere mano alle tubazioni.
    poi bisogna valutare la sommatoria delle potenze e valutare quale la soluzione migliore.
    serve carta e penna, un tavolino e si fa tutto (e senza valvole deviatrici, artefizzi particolari o cose simili)
    Ultima modifica di Dott Nord Est; 21-02-2016, 08:01.
    riscaldamento a biomassa e PDC
    Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

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    • #3
      Grazie Dott. Nord Est per la risposta positiva.
      Seguendo il tuo consiglio ho preso carta e penna (virtuali), col risultato che segue.
      E' un po' affollato di circolatori, termostati e valvole di non ritorno..
      Forse, anzi certamente esistono soluzioni meno ridondanti.. ma spero possa essere una base. Vedete errori gravi?


      Spero risulti abbastanza comprensibile, nel caso ecco legenda
      TS= Termostato,
      NR= Valvola di Non Ritorno,
      C= Circolatore,
      SC-P=Scambiatore a piastre
      VA= Vaso Aperto
      VC= Vaso Chiuso

      Grazie
      File allegati
      Ultima modifica di digelander; 21-02-2016, 11:40. Motivo: wrong attachment

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      • #4
        beh, hai messo un sacco di pompe che non servono...
        e se devi ancora prendere il materiale, puoi evitare pure lo scambiatore
        riscaldamento a biomassa e PDC
        Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

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        • #5
          Le caldaie ci sono già, e la somma supera i 35kw. Ragionavo sulla possibilità di collegare la caldaia a pellet al puffer (la serpentina alta è al momento inutilizzata) ma perderei la possibilità di avere poi la mandata diretta all'impianto..no?
          Quanto ai circolatori, se non uso valvole deviatrici non vedo come posso cambiare il flusso se non mediante accensioni e spegnimenti sincronizzati di circolatori diversi.
          Ci sono altri approcci che ignoro?
          Grazie

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          • #6
            se hai già anche il puffer, allora serve lo scambiatore (a meno che non monti la caldaia a legna a vaso chiuso, cosa consigliabile se certificata).

            per il discorso circolatori e gestione, si può fare ben diversamente e molto più semplicemente.
            riscaldamento a biomassa e PDC
            Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

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            • #7
              Il puffer ci sarebbe già. Un po'piccolo (500 lt) ma meglio di nulla per ora.
              La caldaia a legna sarà a vaso aperto, come da disegno. Quindi direi che lo scambiatore è imprescindibile.
              Per la circuiteria... ci ragiono, se qualcuno volesse dare suggerimenti ben vengano, purché siano indirizzate a impostare l'impianto per come descritto nel primo messaggio..

              Boh, soluzioni più semplici io francamente non ne vedo, ma se la cosa è particolarmente complessa e risulta imprescindibile rivolgersi ad un termotecnico che rediga il progetto, quanto può costare?
              (non so neppure se si possa offrire/richiedere/valutare "prestazioni a pagamento" sul Forum che mi sembra più uno spazio libero, nel caso fosse vietato mi scuso anticipatamente)

              Grazie

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              • #8
                con caldaia a legna, 500 lt sono insignificanti
                perchè così pochi lt ?
                riscaldamento a biomassa e PDC
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                • #9
                  Intanto perché ce l'ho già. E mi sembra un ottimo motivo di base
                  Poi perché per motivi di scarso scambio termico la mia attuale caldaia farà fatica anche a portare quei 500 lt in temperatura... E' vecchiotta e secondo me ha un girofumi un po' corto., con T dei fumi in uscita troppo alta.

                  Finché non cambierò sia caldaia che accumulo ragiono sull''esistente.

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                  • #10
                    perchè ce l'hai già è un mezzo motivo.....
                    se per utilizzare una cosa che "ho già" devo sacrificare resa, gestione e consumi....beh..... è un motivo un pò fragile.
                    casomai si può inserire quello che si ha in qualcos'altro.
                    come mai dici che fatica a portare 500 lt in temperatura? che prova hai fatto ?
                    Ultima modifica di Dott Nord Est; 21-02-2016, 14:30.
                    riscaldamento a biomassa e PDC
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                    • #11
                      ci mette circa 30 minuti (a volte anche 45, dipende un po' da T dell'aria ambiente e umidità legna) a raggiungere i 65° della prima mandata, nonostante la fiamma sia spesso vigorosa. L'unica spiegazione plausibile che ho trovato è che scambi poco. Inoltre il non avere mai riscontrato alcuna condensa nella canna fumaria (inox 200 mm, con circa 1-2 cm di coibentazione in lana ceramica) mi fa pensare che i fumi escano molto caldi. La canna fumaria inox che ho trovato installata era praticamente cotta (tutta color rame)

                      Poi a impianto caldo, se aggiungo combustibile nel magazzino, la T cresce comunque lentamente, non ha una rapidità di aumento visibilmente superiore a quando l'impianto è freddo.
                      Il che rafforza in me l'idea di una zona di scambio sottodimensionata.
                      Solo quando è a tutta potenza (ramaglie ben secche) la velocità di trasferimento al fluido sale un po', ma d'altronde il trasferimento di energia termica dovrebbe aumentare esponenzialmente al crescere della temperatura, quindi, ci sta che alla massima potenza anche uno scambiatore sottodimensionato riesca a fare il suo lavoro (non migliora il rendimento, anzi...migliora solo il risultato finale)

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                      • #12
                        edolegna aveva un problema simile al tuo di resa caldaia
                        con caldaia diversa e situazione diversa.... pensava una cosa e invece era un'altra
                        prova a contattarlo in pvt http://www.energeticambiente.it/biom...fer-1600l.html
                        riscaldamento a biomassa e PDC
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                        • #13
                          Ho letto il topic. Mi pare che edolegna avesse picchi di temperatura fumi elevati, problema tipicamente determninato da eccessi momentanei di tiraggio. Nel mio caso la situazione è un po' diversa.. perché la combustione appare sempre un po' carente d'ossigeno (la ventola probabilmente non lavora al 100%) e quando il tiraggio è elevato l'ossigeno non manca mai..
                          Il mio è un problema di scambio. Presumibilmente la caldaia è dimensionata per funzionare sempre a pieno regime, situazione in cui lascarsitàdi superfici di scambio è compensata dall'elevato delta fra camera di combustione e acqua.

                          Ora, se dovesse funzionare sempre a pieno regime...sì, in tal caso un puffer sarebbe indispensabile.

                          Mi son chiesto più volte se non fosse opportuno aggiungere uno scambiatore addizionale dopo l'uscita fumi, perché obbiettivamente escono molto caldi e transitano in una "camera fumi" che è un box di lamiera, ossia una intercapedine il cui unico scopo pare essere irradiare parte del calore fumi nel locale caldaia.
                          Perché si debba coibentare la canna fumaria se a monte il costruttore abbassa deliberatamente la T fumi a me resta ancora da capirlo...

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                          • #14
                            infatti, per avere resa dalla caldaia, deve lavorare sempre al 100% e il surplus di kw metterli nel puffer....

                            tu dici che non scambia, che non ha resa, che hai fumi caldi, ecc ecc....
                            ma quante volte hai parlato con un vero "tecnico" per capire dove e come intervenire?

                            non hai detto a quanti gradi sono i fumi, a che T° lavori in caldaia e a che T° lavora il puffer, non hai detto quanti kw ha e quanti kw consuma la casa, non hai detto che legna usi e quanta ne usi, non hai detto i consumi orari, e mille altre cose.....

                            secondo me, se tu vuoi lavorare in modo artigianale e "pressapoco".... ok, allora continua come stai facendo, se invece vuoi rese e prestazioni ottimali, beh, i discorsi da fare sono allora altri.
                            riscaldamento a biomassa e PDC
                            Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

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                            • #15
                              Vero, non ho dato una lunga serie di dettagli sull'attuale impianto perché la domanda iniziale verteva su un impianto teorico che preveda una caldaia a legna ed una ausiliaria a pellet, con un puffer a far da mediatore.
                              Poi giustamente siam finiti a parlare del mio attuale sistema, che prevede (al momento non è neppure installato) un puffer piccolo, e che ha delle anomalie a livello di rendimento di caldaia, da me già probabilmente identificate. Poi certamente potrei sbagliarmi.. le misurazioni servono a questo, a portare oggettività laddove vi sono più che altro "impressioni soggettive".

                              Quanto a quello che voglio, eh eh ...io non vorrei bruciare legna, ne altro. Però al momento mi tocca, e senza dubbio ritengo giusto farlo nel modo per me più comodo, economico e meno inquinante. Con la precisazione che "inquinamento", quando si parla di fonti energetiche, è un concetto molto vasto.

                              Posso comunque fornire dei dettagli.
                              T fumi, non la conosco precisamente. Anche perché come scrivevo, c'è una camera fumi che certamente abbatte tale temperatura in uscita dalla caldaia, essendo in lamiera. Dovrei misurarla all'ingresso di tale vano fumi o alla uscita? Ciò che so, artigianalmente, è che i fumi hanno cotto la precedente canna fumaria inox e anche quella da me installata inizia a colorirsi nella parte alta. Inoltre non ho mai condensa.
                              Quindi, con una discreta certezza, posso affermare che i fumi escono dalla camera di combustione molto caldi. Poi, che siano molto caldi o molto molto caldi, a me cambia poco, in quanto in entrambi i casi c'è un problema irrisolto.
                              Siccome questa circostanza è costante, escludo picchi di tiraggio.

                              La T di lavoro in caldaia l'ho scritta, è di circa 70°. Un po' bassa, ma devo scegliere se scaldare la casa o la caldaia e basta. Nel senso che se aspetto di scaldare sempre lei, io sto al freddo. Quindi anticipo un po' la mandata, lavoro coi termosifoni a 65 gradi che è sufficiente.

                              La casa è in classe G, (perché la H non è in scala). In generale ha una massa termica notevole e purtroppo un sottotetto molto disperdente. C'è una coibentazione ma blanda e non a tappeto, cosicché vi sono diversi ponti termici importanti. A peggiorare un po' la situazione c'è la presenza di diverse canne fumarie inutilizzate che costituiscono colonne di aria fredda nella muratura. Alcune stanze, per problemi di umidità, sono state gestite mediante creazione di intercapedine e muro interno. Però chi vi abitava ha lasciato spesso tali intercapedini comunicanti con qualche canna fumaria, cosicché anche le intercapedini restano fredde, e di conseguenza i muri interni.

                              Sul tipo di legna da me utilizzato, la domanda è, francamente, ininfluente, perché la legna ha bene o male il medesimo potere calorifico. Ha comportamento diverso alla combustione, questo è certo, ma ci si scalda ugualmente sia con pioppo secco che con rovere. L'unica differenza apprezzabile può esservi con le conifere, in quanto resinose. ossia, legno+resina scalda più di legno. Ma null'altro.

                              Sicuramente non cerco rendimenti teorici pari al 99.9%. Mi accontenterei benissimo di un 80% reale. Però giustamente scaldare il cielo non mi piace, e per questo la caldaia (col suo limite di scambio termico) potrebbe essere sostituita, perché è un limite difficilmente aggirabile.
                              Nel frattempo cerco solo di svegliarmi con la casa, pressapoco o esattamente, un po' più calda...

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                              • #16
                                Originariamente inviato da digelander Visualizza il messaggio
                                Sul tipo di legna da me utilizzato, la domanda è, francamente, ininfluente, perché la legna ha bene o male il medesimo potere calorifico. Ha comportamento diverso alla combustione, questo è certo, ma ci si scalda ugualmente sia con pioppo secco che con rovere. L'unica differenza apprezzabile può esservi con le conifere, in quanto resinose. ossia, legno+resina scalda più di legno. Ma null'altro.
                                nulla di più errato....
                                prova a bruciare legna tagliata da 6 mesi e legna tagliata da due anni, prova a bruciare legna spaccata e legna intera, ecc ecc....

                                poi, per tutto il resto che hai descritto, ci sono un sacco di errori che stai facendo...
                                esempio T° di gestione troppo bassa, ipotizzo assenza di sistema anticondensa, lavori attualmente senza puffer, nessuna attenzione alla legna che usi, ecc ecc.
                                questa la mia impressione da tecnico, poi... vedi te. L'impianto è tuo.
                                Ultima modifica di Dott Nord Est; 21-02-2016, 21:44.
                                riscaldamento a biomassa e PDC
                                Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

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                                • #17
                                  Sì, scusa, ho interpretato solo parzialmente il senso della tua domanda. Mi riferivo all'essenza, che per come la vedo io è ininfluente.
                                  Se si parla invece di pezzatura, grado di umidità certamente sono parametri molto influenti.

                                  Ma influenti su cosa? Se la caldaia scambia poco, la resa, qualunque essa sia, è defalcata dallo scambio ridotto.
                                  Ora, ci sarà un motivo se fanno le caldaie a girofumi multipli, no? La mia ha un solo passaggio di scambio. E' un modello base, tipo Arca/Unical. Obbiettivamente è un sistema che minimizza la condensa, ma forse scambia meno di altre.
                                  Un conoscente brucia la mia stessa legna (compriamo dallo stesso fornitore) in una Thermorossi di nuova concezione. Quando la caldaia "attacca" la temperatura sale pressoché istantaneamente, ossia cresce immediatamente di qualche grado, e con una rapidità che la mia si sogna. Però lui estrae dalla canna fumaria mezzo secchio di condensa alla settimana. Io mai neppure mezza goccia
                                  L'umidità a lui condensa nella canna fumaria. La mia se ne va nell'aere, assieme al calore, evidentemente.
                                  Con questo non ritengo che Thermorossi sia superiore ad Arca/Unical. Credo che si tratti di modelli diversi con vantaggi e svantaggi differenti.

                                  Sicuramente l'impianto è da rivedere, e ti ringrazio delle osservazioni che stai muovendo. Però prima di cambiare tutto posso vedere di far girare quello che ho, con la consapevolezza che alcuni punti deboli ci sono..
                                  In generale non credi che un puffer da 500 lt sia meglio di niente?
                                  Poi, la caldaia è una 34 kw,credo, abbastanza grossa, intorno ai 400 kg di peso, se non erro. Con una carica dovrei secondo te riuscire a scaldare l'accumulo (escludendo l'impianto, ovviamente) sino a che temperatura per ritenermi soddisfatto? Non con una resa ottimale insomma, ma comunque decente.
                                  Io oggi con una carica ci scaldo si e no 10 termosifoni da 8 elementi ciascuno circa. Quando sono caldi la legna in caldaia è pressoché terminata, e dovrei ricaricare.. per questo credo che scambi mediamente poco, soprattutto quando diminuendo il combustibile in magazzino diminuisce anche la potenza in gioco.

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                                  • #18
                                    beh, io ti ho dato degli spunti da sviluppare
                                    i tuoi "problemi" e le tue "esigenze" sono di facile soluzione
                                    riscaldamento a biomassa e PDC
                                    Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

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                                    • #19
                                      Originariamente inviato da digelander Visualizza il messaggio
                                      Un conoscente brucia la mia stessa legna (compriamo dallo stesso fornitore) in una Thermorossi di nuova concezione. Quando la caldaia "attacca" la temperatura sale pressoché istantaneamente, ossia cresce immediatamente di qualche grado, e con una rapidità che la mia si sogna. Però lui estrae dalla canna fumaria mezzo secchio di condensa alla settimana. Io mai neppure mezza goccia L'umidità a lui condensa nella canna fumaria. La mia se ne va nell'aere, assieme al calore, evidentemente.
                                      Molto probabilmente il problema principale è questo. Se si crea così tanta condensa nella canna fumaria vuol dire che la legna che state bruciando è pressoché fresca (w>45%) e magari appena tagliata. Potete ringraziare chi ci vende la legna perché ve la sta facendo pagare pari al peso dell'oro.
                                      Oppure la canna fumaria del tuo conoscente passa in esterno ed è monoparete.
                                      Ultima modifica di FaGa86; 23-02-2016, 07:31.

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