Buogiorno, mi presento: mi chiamo Giovanni e sono nuovo del forum.
Ho cominciato a spulciarne le discussioni per trovare informazioni utili al mio caso specifico, che ora vorrei sottoporvi.
Abbiamo appena acqistato una villetta di fine anni ’70, sita in zona climatica E.
Classe energetica del fabbricato: F (316,38 kWh/m2 anno, di cui 298,88 per la climatizzazione invernale).
Superficie utile riscaldata: 210 mq, di cui circa 170 di piano abitabile, il resto nel semiinterrato (tavernetta).
(Tutti i dati di qui sopra sono stati desunti dall’ APE).
Impianto di riscaldamento dell’epoca, con termosifoni e caldaia (metano non codensazione – potenza nominale 31,90 kW – riscaldamento + acqua calda sanitaria).
Ora, a seguito di una piccola perdita, abbiamo appurato che le tubature in acciaio dell’impianto di riscaldamento sono fortemente corrose.
Secondo l’idraulico, andare a mettere una toppa significherebbe aspettarsi a breve un problema analogo altrove.
Dunque, ci è stato suggerito di bypassare l’impianto originario, ricreandone uno parallelo facendo correre i tubi nel semiinterrato.
Con costi e tempi connessi (che non erano preventivati, ovviamente...).
Ragionandoci su, il nuovo impianto andrebbe a copiare esattamente quello esistente, mantenendone gli stessi difetti.
Dovendo comunque fare il lavoro, perchè non provare a migliorarlo, efficientandolo un po'?
Magari pensando a qualcosa a legna, dato che abbiamo un po’ di bosco?
La casa dispone già di un generoso caminetto (aperto) in zona giorno che avremmo intenzione di far chiudere, più uno spolert in cucina.
La prima proposta che ci è stata fatta, è stata quella di inserire un termocamino a legna nel caminetto in zona giorno, con il quale riscaldare anche, as aria tramite condotto passante nel sottotetto, i due bagni e le 3 camere.
La seconda proposta, quella di andare a studiare un nuovo impianto completo a legna, con caldaia dedicata.
La prima avrebbe un impatto economico minore sull’installazione, ma non fornirebbe l’acqua calda sanitaria (risolvibile in futuro con impianto solare termico?).
La seconda renderebbe il tutto più efficiente, ma mi aspetto un investimento iniziale molto superiore (che non era preventivato in fase di acquisto e con cui dovremmo fare i conti.
Avremo nei prossimi giorni i sopralluoghi dei tecnici per entrambe le proposte.
Nel mentre, data la competenza delle persone che frequentano il forum, volevo capire quale potrebbe essere l’approccio migliore, in modo da arrivare “preparato” alle discussioni.
Grazie in anticipo per i vostri pareri.
Ho cominciato a spulciarne le discussioni per trovare informazioni utili al mio caso specifico, che ora vorrei sottoporvi.
Abbiamo appena acqistato una villetta di fine anni ’70, sita in zona climatica E.
Classe energetica del fabbricato: F (316,38 kWh/m2 anno, di cui 298,88 per la climatizzazione invernale).
Superficie utile riscaldata: 210 mq, di cui circa 170 di piano abitabile, il resto nel semiinterrato (tavernetta).
(Tutti i dati di qui sopra sono stati desunti dall’ APE).
Impianto di riscaldamento dell’epoca, con termosifoni e caldaia (metano non codensazione – potenza nominale 31,90 kW – riscaldamento + acqua calda sanitaria).
Ora, a seguito di una piccola perdita, abbiamo appurato che le tubature in acciaio dell’impianto di riscaldamento sono fortemente corrose.
Secondo l’idraulico, andare a mettere una toppa significherebbe aspettarsi a breve un problema analogo altrove.
Dunque, ci è stato suggerito di bypassare l’impianto originario, ricreandone uno parallelo facendo correre i tubi nel semiinterrato.
Con costi e tempi connessi (che non erano preventivati, ovviamente...).
Ragionandoci su, il nuovo impianto andrebbe a copiare esattamente quello esistente, mantenendone gli stessi difetti.
Dovendo comunque fare il lavoro, perchè non provare a migliorarlo, efficientandolo un po'?
Magari pensando a qualcosa a legna, dato che abbiamo un po’ di bosco?
La casa dispone già di un generoso caminetto (aperto) in zona giorno che avremmo intenzione di far chiudere, più uno spolert in cucina.
La prima proposta che ci è stata fatta, è stata quella di inserire un termocamino a legna nel caminetto in zona giorno, con il quale riscaldare anche, as aria tramite condotto passante nel sottotetto, i due bagni e le 3 camere.
La seconda proposta, quella di andare a studiare un nuovo impianto completo a legna, con caldaia dedicata.
La prima avrebbe un impatto economico minore sull’installazione, ma non fornirebbe l’acqua calda sanitaria (risolvibile in futuro con impianto solare termico?).
La seconda renderebbe il tutto più efficiente, ma mi aspetto un investimento iniziale molto superiore (che non era preventivato in fase di acquisto e con cui dovremmo fare i conti.
Avremo nei prossimi giorni i sopralluoghi dei tecnici per entrambe le proposte.
Nel mentre, data la competenza delle persone che frequentano il forum, volevo capire quale potrebbe essere l’approccio migliore, in modo da arrivare “preparato” alle discussioni.
Grazie in anticipo per i vostri pareri.
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