Buongiorno a tutti, è un po' che seguo il forum ma sono di nuova registrazione. Vi chiedo un parere su un problema che ho sul mio nuovo impianto composto da caldaia legna/pellet Mescoli gaselle evo LP 22kw a fiamma invertita e canna fumaria rigorosamente coibentata doppia parete che scalda una casa singola di PT e P1 in Val Susa a circa 900mt; per farlo prima vi descrivo brevemente il mio impianto.
Gaselle evo LP 22kw utilizzata principalmente a legna, accoppiata ad un puffer da 1500L, valvola anticondensa termovar mescoli, sicurezze inail, 2 gruppi di pompaggio miscelati che rilanciano dal compensatore idraulico al PT e P1 della mia abitazione dove riscaldo circa 50mq a piano tramite radiatori, kit acs mescoli con serpentina nel puffer, valvola limitatrice di tiraggio sulla canna fumaria lato interno. (Ho adottato tutto ciò che mi richiedeva Mescoli per fare l'estensione di garanzia a 10 anni)
Tutto il sistema a livello di riscaldamento funziona bene, il problema grave che ho è sulla canna fumaria, che passa esterna in facciata, diametro 180 doppia parete inox, H8,5 mt totali di cui 1,2m circa sopra la falda, attraversamento tetto in legno con apposito pezzo speciale passaggio tetto, cappello anti vento. Mentre il lato interno del canale da fumo dalla caldaia all'esterno è D150, parete singola in quanto è in cantina a 16 gradi costanti. Per eseguire uno spostamento ho un tratto da 1,2m in diagonale a 45° appena uscito dalla caldaia ramite un T con tappo d'ispezione, finito il tratto a 45 cambia direzione con un altro T su cui c'è montata la valvola limitatrice di tiraggio e da cui parte un tratto di circa 1,2m che mi permette di raggiungere quasi in orizzontale la canna fumaria esterna oltrepassando il muro maestro in pietra.
In 2 occasioni la parte di canale da fumo è diventata incandescente a rischio incendio. Fortunatamente ero a casa e sono potuto intervenire. Inutile raccontare lo spavento e lo sconforto avendo una canna realizzata con tutti i crismi. I 2 tecnici che sono passati successivamente a visionare la canna mi hanno detto che apparentemente era un lavoro a regola d'arte, che non riscontravano difetti quanto meno evidenti. Premetto che l'impianto è entrato in funzione a fine ottobre e che sia il canale da fumo che la canna fumaria non erano per niente ostruiti al momento del principio di incendio (a inizio febbraio). Lo spazzacamino fatto intervenire dopo l'episodio, mi ha anche detto che le canne sporche sono altre e non si capacitava come avesse potuto fare questo fenomeno da me in quelle condizioni. Alcuni invece hanno puntano il dito sul tipo di combustibile. Io non ometto che per 3 mesi ho bruciato residui di cantiere che erano i vecchi travi in larice del tetto che ho rifatto, poi ho bruciato del pioppo che probabilmente non era molto stagionato (me ne sono reso conto dopo) e ogni tanto fumava un po'. In seguito ho comprato della legna di faggio / carpino spacciata per stagionata (40 ql), ho misurato con l'igrometro l'umidità dei ciocchi e batte dai 15 al 18 % alcuni sono sui 12,5... quando apro la caldaia sento che anche questa legna comprata "frigge" un po' .. ma una componente di umidità è normale che ci sia.. Il secondo episodio è successo dopo 2 settimane dalla pulizia e in un tratto di 15 cm all'uscita della caldaia. Dentro c'era una crosticina di 2 mm massimo che ha bruciato..
Non so se vi serve qualche altra specifica, ma la domanda è: come fa a prendere fuoco uno strato che sarà di 2mm nel tubo ?? perchè ovvio che pulito come appena montato non lo sarà mail. Ora io dalla paura pulisco ogni 2 settimane ma non è vita.... troppa manutenzione che non giustifica l'utilizzo.. Voi avete qualche consiglio o riscontro di episodi similli?
vi ringrazio anticipatamente!
ciao
Gaselle evo LP 22kw utilizzata principalmente a legna, accoppiata ad un puffer da 1500L, valvola anticondensa termovar mescoli, sicurezze inail, 2 gruppi di pompaggio miscelati che rilanciano dal compensatore idraulico al PT e P1 della mia abitazione dove riscaldo circa 50mq a piano tramite radiatori, kit acs mescoli con serpentina nel puffer, valvola limitatrice di tiraggio sulla canna fumaria lato interno. (Ho adottato tutto ciò che mi richiedeva Mescoli per fare l'estensione di garanzia a 10 anni)
Tutto il sistema a livello di riscaldamento funziona bene, il problema grave che ho è sulla canna fumaria, che passa esterna in facciata, diametro 180 doppia parete inox, H8,5 mt totali di cui 1,2m circa sopra la falda, attraversamento tetto in legno con apposito pezzo speciale passaggio tetto, cappello anti vento. Mentre il lato interno del canale da fumo dalla caldaia all'esterno è D150, parete singola in quanto è in cantina a 16 gradi costanti. Per eseguire uno spostamento ho un tratto da 1,2m in diagonale a 45° appena uscito dalla caldaia ramite un T con tappo d'ispezione, finito il tratto a 45 cambia direzione con un altro T su cui c'è montata la valvola limitatrice di tiraggio e da cui parte un tratto di circa 1,2m che mi permette di raggiungere quasi in orizzontale la canna fumaria esterna oltrepassando il muro maestro in pietra.
In 2 occasioni la parte di canale da fumo è diventata incandescente a rischio incendio. Fortunatamente ero a casa e sono potuto intervenire. Inutile raccontare lo spavento e lo sconforto avendo una canna realizzata con tutti i crismi. I 2 tecnici che sono passati successivamente a visionare la canna mi hanno detto che apparentemente era un lavoro a regola d'arte, che non riscontravano difetti quanto meno evidenti. Premetto che l'impianto è entrato in funzione a fine ottobre e che sia il canale da fumo che la canna fumaria non erano per niente ostruiti al momento del principio di incendio (a inizio febbraio). Lo spazzacamino fatto intervenire dopo l'episodio, mi ha anche detto che le canne sporche sono altre e non si capacitava come avesse potuto fare questo fenomeno da me in quelle condizioni. Alcuni invece hanno puntano il dito sul tipo di combustibile. Io non ometto che per 3 mesi ho bruciato residui di cantiere che erano i vecchi travi in larice del tetto che ho rifatto, poi ho bruciato del pioppo che probabilmente non era molto stagionato (me ne sono reso conto dopo) e ogni tanto fumava un po'. In seguito ho comprato della legna di faggio / carpino spacciata per stagionata (40 ql), ho misurato con l'igrometro l'umidità dei ciocchi e batte dai 15 al 18 % alcuni sono sui 12,5... quando apro la caldaia sento che anche questa legna comprata "frigge" un po' .. ma una componente di umidità è normale che ci sia.. Il secondo episodio è successo dopo 2 settimane dalla pulizia e in un tratto di 15 cm all'uscita della caldaia. Dentro c'era una crosticina di 2 mm massimo che ha bruciato..
Non so se vi serve qualche altra specifica, ma la domanda è: come fa a prendere fuoco uno strato che sarà di 2mm nel tubo ?? perchè ovvio che pulito come appena montato non lo sarà mail. Ora io dalla paura pulisco ogni 2 settimane ma non è vita.... troppa manutenzione che non giustifica l'utilizzo.. Voi avete qualche consiglio o riscontro di episodi similli?
vi ringrazio anticipatamente!
ciao
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