Caldaie a condensazione: QUI TUTTE LE DOMANDE E DUBBI - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Caldaie a condensazione: QUI TUTTE LE DOMANDE E DUBBI

Comprimi
Questa è una discussione evidenziata.
X
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • #31
    Piccolo aggiornamento sulle detrazioni per la sostituzione delle caldaie.
    Pare che nella bozza del Decreto Attuativo, firmato, ma non ancora pubblicato in G.U.:
    http://web.tiscali.it/risparmio_ener...oAttuativo.pdf
    siano previste detrazioni solo per caldaie a condensazione oppure pompe di calore ad alta efficenza.
    Non correre, aspetta la pubblicazione del decreto attuativo.
    Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

    Commenta


    • #32
      Originariamente inviato da dotting Visualizza il messaggio
      Piccolo aggiornamento sulle detrazioni per la sostituzione delle caldaie.
      Pare che nella bozza del Decreto Attuativo, firmato, ma non ancora pubblicato in G.U.:
      http://web.tiscali.it/risparmio_ener...oAttuativo.pdf
      siano previste detrazioni solo per caldaie a condensazione oppure pompe di calore ad alta efficenza.
      Non correre, aspetta la pubblicazione del decreto attuativo.
      Significa solo caldaie a condensazione ad alta efficienza? Cioè? Che rendimento minimo devono avere?

      PS: Oggi mi hanno chiesto, per la sola installazione, 500-700 euro. Non è un po tanto?
      Il buco sulla parete per scarico gia c'è, la cucina è smantellata, quindi posizionare i nuovi tubi non è difficile...

      Grazie

      Alex

      Commenta


      • #33
        Ciao,

        qui ,per quello che ho capito io (ma il politichese mi è indigesto), sembra siano prorogate fino al 2010

        http://www.immergas.com/menu_3/news/...nergetico_.htm

        Grazie

        Alex

        Commenta


        • #34
          Originariamente inviato da dotting Visualizza il messaggio
          CITAZIONE (Massimo180974 @ 5/3/2008, 16:29)


          Mi hanno detto che ci sono modelli di PdC che raggiungono temperature alte, e sono adatte per impianti a termosifoni come il mio; ma questo non è più un mio problema.. :



          Quando mi trovi un modello di PdC che arriva a 70°C, come dici di regolare la temperatura dei tuoi termosifoni, fammi un fischio che parlo molto volentieri con il costruttore.
          Nei tuoi interventi non hai precisato il dato più importante che potrebbe suggerire l'utilizzo di una caldaia a condensazione: la tua zona climatica.
          Per conoscerla:
          Calcolo Resistenza Termica
          Mi introduco e ne approfitto.
          Ho acquistato una villetta bifamliare su due livelli.
          L'impianto di riscaldamento è il classico a radiatori.
          Ho intenzione di installare pannelli solari per la prosuzione di ACS.
          Vorrei anche acquistare una caldaia a condensazione da collegare ai pannelli ed al gpl.... che ne dite? La caldaia a condensazione ha senso o no?
          La mia zona climatica è la B
          lela

          Commenta


          • #35
            Zona climatica B: metti assolutamente una caldaia a condensazione con sonda esterna e regolazione climatica.
            In zona B la regolazione climatica ti permetterebbe di avere una temperatura di ritorno in caldaia tanto bassa da esaltare la condensazione.
            Conseguentemente il rendimento aumenta ed il consumo diminuisce e non di poco.
            Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

            Commenta


            • #36
              Originariamente inviato da dotting Visualizza il messaggio
              Zona climatica B: metti assolutamente una caldaia a condensazione con sonda esterna e regolazione climatica.
              In zona B la regolazione climatica ti permetterebbe di avere una temperatura di ritorno in caldaia tanto bassa da esaltare la condensazione.
              Conseguentemente il rendimento aumenta ed il consumo diminuisce e non di poco.
              Non so se nel forum si possono citare marche e modelli di caldaie infatti vorrei un consiglio su un paio di caldaie che ke mi stanno proponendo e per capire se hanno le caratteristiche che mi hanno segnalato. Altrimenti ti chiedo il permesso di contattarti con msg in pvt o email
              lela

              Commenta


              • #37
                Zona Climatica E, 2685 GG, Condensazione?

                Salve a tutti,
                sono circa una 20ina di giorni che leggo i vari thread cercando di farmi un'idea.
                Ho una villetta unifamiliare su due piani di circa 160 mq a piano.
                Visti gli esborsi astronomici degli anni precedenti, stavo valutando su cosa intervenire per contenere i costi.
                Ho una vecchia caldaia a metano con accensione tramite termostato manuale con radiatori in ghisa (caldaia di almeno 20 anni).
                Innanzitutto a cosa attribuireste le priorità di intervento?
                La situazione infissi è pessima, la caldaia l'ho elencata, l'isolamento del sottotetto è nullo. Su che si può intervenire per prima cosa?
                Ho cercato di capire il funzionamento della caldaia a condensazione e ho letto le opinioni di dotting riguardo questa e i radiatori attualmente installati.
                Quindi vale la pena prendere una caldaia a condensazione ? Riuscirebbe a condensare nella zona climatica in oggetto ?
                Grazie a tutti

                Commenta


                • #38
                  Hai l'imbarazzo della scelta ...e grandi margini di miglioramento.
                  Se vuoi fare da te comincia dal sottotetto.
                  Meglio sarebbe rivolgersi a un bravo termotecnico che ti fa una valutazione più accurata e ti prospetta come recuperare il 55% della spesa:

                  Appunti di edilizia

                  Commenta


                  • #39
                    Salve a tutti.
                    Sono nuovo su questo forum. Mi auguro di poter dare il mio contributo.

                    Nella situazione specifica posso capire il disorientamento: visti i costi attuali e futuri dell'energia occorre intervenire al più presto, sfruttando preferibilmente le detrazioni fiscali del 55%. Ma la questione cruciale è proprio "da dove iniziare?".

                    Il mio suggerimento preliminare è di riuscire ad avere il sopralluogo e/o la consulenza di un esperto, che già "a occhio" può individuare delle priorità.

                    Se ciò non è possibile si possono valutare i costi/benefici dei diversi interventi con l'aiuto di un software di simulazione. Io ho usato il foglio Excel di CasaClima (provincia di Bolzano) mettendoci i gradi-giorno della mia zona.
                    Il CasaClima non è proprio facilissimo: occorre introdurre, gli elementi strutturali che contribuiscono alle perdite di calore (muri, finestre, tetto) con la loro composizione (superfici, spessori, materiali e relative caratteristiche di conducibilità).
                    So però che ci sono altri strumenti simili, un po' meno accurati ma validi per un'indicazione di massima.
                    Il succo del "lavoro" è ipotizzare e calcolare costi/risparmi (e tempi di ammortamento) degli ipotetici interventi per individuare quelli più redditizi.

                    Lo sconto del 55% su alcuni lavori potrebbe non esserci visti i valori molto severi che vanno rispettati. Valutare se fare interventi "arronzati" fai da te - senza certificazione e senza 55% ma complessivamente più economici ed alla fine comunque efficaci - oppure se scegliere invece l'altra strada.

                    Da quanto esposto la coibentazione del sottotetto sembra essere uno dei punti dolenti. Se il sottotetto non è abitabile si può isolare il solaio. Come prodotti da usare c'è l'imbarazzo della scelta e sono tutti piuttosto economici ed efficaci.

                    Immagino però che se le finestre hanno vetri singoli e spifferi, se i muri sono sottili e poco o non isolati è inutile "esagerare" sul solo tetto.

                    Meglio cercare di suddividere gli interventi su più punti critici. E' più produttivo fare un terzo di quel che si dovrebbe per legge (cioè trasmittanze termiche alla mano) sui tre punti critici della casa piuttosto che un solo intervento certificato.

                    Mi spiego. Perdo poniamo il 30% dal tetto, il 35% dai muri, il 20% da finestre e cassonetti delle tapparelle, l'8% da dietro i temosifoni, il 7% dalla caldaia.
                    Soluzione (ipotetica) 1: faccio l'intervento sul tetto e guadagno un 24% (cioè riduco quella perdita al 6% = 1/5 dell'originale 30%). Il resto rimane tal quale e quindi riesco a recuperare solo questo 24%. Idem se ad es. faccio solo il cappotto all'edificio.
                    Soluzione 2: faccio un intervento palliativo sul tetto dimezzando le perdite (+15%), isolo alla buona qualche stanza più fredda (+4%), metto guarnizioni anti spiffero e doppio vetro sulle finestre più grandi, più esposte o che stanno sopra i termosifoni (+5%), isolo i cassonetti delle avvolgibili (+3%), metto l'isolante dietro i termosifoni (+4%). Alla fine spendo solo una parte dell costo dell'intervento "fatto bene e certificato" e recupero più del 30%.

                    E' chiaro che i valori di risparmio sono inventati. Un programma di simulazione può dare invece numeri abbastanza precisi per muri, pavimenti, finestre e tetto.
                    Ha senso porsi in ogni caso le seguenti domende.

                    Ci sono stanze particolarmente fredde? Se si può aver senso cercare di isolare un po' quelle, magari con un cappottino interno.

                    Alcune stanze hanno sotto di loro locali non riscaldati come garage e cantina? Mettere pannelli sui soffitti del piano di sotto.

                    Ci sono "ponti termici" cioè strutture di cemento armato che "portano dentro" il freddo, con punti gelidi condensa o muffa su alcune pareti? Se si imbiancare con 3-4 mani di pittura atermica.

                    La caldaia non ha termostato né timer? Comprarlo subito, almeno il timer (si può mettere anche sulle caldaie più vecchie interponendolo sul cavo che porta corrente alla caldaia) e regolare - mal che vada a mano - la temperatura di mandata ai termosifoni in funzione della stagione. Oppure regolare il timer con periodi di accensione-spegnimento frequenti (per non avere la "botta di freddo") e proporzionati alla stagione.

                    Ci sono i rivestimenti anticalore dietro ai termosifoni? E guarnizioni paraspifferi? Comprarli e montarli subito.


                    Per quanto riguarda la caldaia a condensazione: è vero che non sempre condensa. E quando non lo fa avrà un rendimento di poco superiore ad una caldaia vecchia. Il tecnico che fa il controllo fumi biennale deve lasciare il foglio con l'indicazione del rendimento, anche per le caldaie vecchie. Dacci un'occhiata. Difficile scendere sotto il 92-94%.
                    In realtà uno dei vantaggi di una condensazione - o anche di una caldaia a temperatura scorrevole che ha pure il bounus 55% - è che si ha una regolazione molto più accurata della temperatura, grazie ai moderni cronotermostati spesso accoppiati con sonda esterna, e quindi una riduzione degli sprechi.

                    Commenta


                    • #40
                      A questo punto ne approfitto anche io. Ho un appartamento al piano attico molto grande che ha il riscaldamento centralizzato ed è predisposto per l'impianto autonomo. In alcune stanze ( per una superficie di circa 50 mq) c'è il termosifone attaccato solo all'impianto autonomo. Ho due bagni con doccia e uno con vasca, abito a Roma (zona climatica D) vicino al mare. Siamo in due ad abitare la casa che tipo di caldaia compro? non vorrei spendere una fortuna ma non vorrei nemmeno morire di freddo. La caldaia va posta all'esterno su un terrazzo. Grazie

                      Commenta


                      • #41
                        condensazione+sonda esterna

                        salve a tt
                        leggendo le varie discussioni presenti in questo interessantissimo forum mi è sorto un dubbio o qualcosa di più.
                        Nel mese di febbraio 2007 ho dovuto sostituire la caldaia a metano e facendomi intortare dalle agevolazioni fiscali ho adottato una caldaia a condensazione + valvole termostatiche su radiatori tradizionali in alluminio. L'impianto a due zone indipendenti era ed è dotato di cronotermostati. L'impianto istallatomi è sprovvisto di sonda esterna per la regolazione della temperatura. Il mio dubbio è il seguente: è opportuno istallare detta sonda e che benefici ne avrei in termini di consumi e confort ??
                        Dimeticavo se può interessare zona climatica E.
                        Grazie a chi potrà aiutarmi in anticipo.

                        Commenta


                        • #42
                          Ritengo che l'acquisto della condensazione sia senz'altro giustificato in zona climatica E.

                          Se potessimo raccogliere in un contenitore l'acqua condensata dalla caldaia (che invece per nostra comodità finisce nel tubo di scarico) ci accorgeremmo che si possono ottenere parecchi litri al giorno. Dicamo pure tanta da da riempire una bella pentola. Il calore guadagnato dalla caldaia è quello che servirebbe per far evaporare completamente tutta quest'acqua, ad esempio mettendola su un fornello e tenendolo acceso finchè nella pentola di acqua non ce n'è più. Intuitivamente si capisce che il risparmio non è poco.

                          In genere queste caldaie - attuando appunto la condensazione del vapor'acqua generato dalla combustione del gas - rendono al meglio quando funzionano a potenza ridotta. Quando invece vanno "a tutta manetta" i fumi sono ovviamente più caldi e possono condensare solo in parte o per nulla.

                          Conviene quindi - al contrario che nelle caldaie convenzionali - cercare di tenere la temperatura dell'acqua di mandata ai termosifoni la più bassa possibile compatibilmente con le esigenze di riscaldamento della casa.

                          Come fare?

                          1 - A mano, agendo sulla manopola della caldaia (o sul programmatore se c'è). La regolazione andrà fatta ogni tanto, diciamo ogni 15-20 giorni.

                          Questo è il sistema più semplice in cui si suppone che l'accensione e lo spegnimento del riscaldamento (e/o l'attivazione delle zone) siano regolati da uno o più termostati o cronotermostati tradizionali a soglia.
                          Impostiamo ad es. la temperatura dell'acqua del riscaldamento a 50°C anzichè a 60/70°C. La caldaia regolerà da sola l'intensità della fiamma per mandare l'acqua ai termosifoni a 50°C. Avendo impostato una temperatura più bassa anche la fiamma sarà più bassa e si otterrà una maggior percentuale di condensazione dei fumi.
                          E' chiaro che coi termosifoni tiepidi la casa ci metterà un po' più di tempo per arrivare alla temperatura confortevole, ma alla fine ci arriverà (se i termosifoni sono sufficientemente dimensionati e se fuori non fa un freddo da morire).
                          Man mano che la brutta stagione avanza toccherà aggiustare a mano la temperatura di mandata su valori più alti che continuino a darci il necessario confort. Quando arriverà la primavera faremo il contrario, cioè riporteremo la temperatura dei termosifoni sul tiepido.


                          2 - Con la centralina, normalmente un cronotermostato con sonda di temperatura interna ma senza quella esterna.

                          In questo caso anzichè avere il funzionamento tradizionale della caldaia acceso/spento la centralina regola da sola la temperatura di mandata. Più la casa è fredda - rispetto alla temperatura impostata - e più alta viene tenuta la temperatura dei termosifoni. Man mano che la temperatura della casa si avvicina a quella voluta la potenza della caldaia - ossia la temperatura dell'acqua - viene ridotta. Si raggiunge così una condizione di stabilità con gli ambienti prossimi alla temperatura voluta e la caldaia prossima al minimo di potenza necessaria.
                          La contropartita (ma in parte un vantaggio) è che ogni volta che viene impostato un lungo periodo di spegnimento - ad es. la notte - la ripartenza dell'impianto sarà con un breve effetto di "vampata" di calore, proprio per la più marcata differenza tra temperatura ambiente misurata e temperatura impostata. E' chiaro che durante il periodo di "vampata" la caldaia scalda di più e rende un po' meno. Però la casa ritorna calda prima.
                          Questo sistema non si sposa - credo - col sistema a zone, perchè con più punti di rilevazione delle temperature non si saprebbe quale di esse "deve comandare" la caldaia.


                          3 - Con con sonda di temperatura esterna.

                          Il funzionamento è più o meno come prima, cioè proporzionale, con la differenza che la temperatura dei termosifoni viene regolata, o tutta o in parte, in relazione alla temperatura esterna.
                          La ragione è evidente: più freddo fa fuori e più caldi dovrò avere i termosifoni per ottenere gli ambienti alla temperatura giusta.
                          Assomiglia al caso manuale (il primo) ma la regolazione sarà più precisa tanto che in alcuni casi il termostato interno quasi non serve più. Più spesso il termostato interno aggiunge un contributo proporzionale alla temperatura dell'acqua (cioè una leggera correzione alla regolazione di massima effettuata dalla sonda esterna) anzichè effettuare la funzione di accensione/spegnimento.
                          Con un impianto a zone invece i termostati regolano il sezionamento - cioè l'interruzione - del riscaldamento se si supera la temperatura impostata. La regolazione fine la faranno invece le valvole termostatiche.

                          Conclusione?

                          In tutti e tre i casi direi che le cose vanno bene, purchè ci sia una certa accortezza nella regolazione iniziale e/o periodica dei vari parametri.
                          In genere (ma sarà scritto anche sui manuali della caldaia e dei cronotermostati) non ha senso "giocare" cambiando troppo spesso le impostazioni, ma è meglio aspettare un certo periodo per vedere se sistematicamente si riscontra troppo freddo o troppo caldo, annotare con quali valori di regolazione e meteorologici ciò avviene e procedere con piccoli passi al miglior aggiustamento.

                          Il fatto che la sonda esterna non venga molte volte suggerita dipende proprio dalla "brigosità" di una corretta messa a punto, spesso non favorita dagli astrusi manuali di istruzioni e dalle interfacce di impostazione del sistema. L'installatore o il termotecnico cercano quindi

                          Che ci sia una differenza visibile di consumo tra un tipo di regolazione e l'altra... non saprei e credo che nessuno sia in grado di quantificarlo. E' sicuro invece, sia con caldaie tradizionali che a condensazione, che le valvole termostatiche apportano reali risparmi sui consumi e migliorano il confort.

                          Commenta


                          • #43
                            grazie per la risposta molto esauriente se ho capito bene l'utilità della sonda esterne e quasi nulla ??

                            Commenta


                            • #44
                              Originariamente inviato da digicomp Visualizza il messaggio
                              grazie per la risposta molto esauriente se ho capito bene l'utilità della sonda esterne e quasi nulla ??
                              non hai capito un tu..
                              L'utilità della sonda esterna è estrema per avere un risparmio energetico al contrario un termostato può essere anche un semplice interruttore!

                              Commenta


                              • #45
                                Non mi trovo del tutto daccordo.

                                Intanto il rendimento teorico di una condensazione (supponendo che la condensazione avvenga totalmente) è dell' 11% maggiore di quello (teorico del 100%) di una caldaia convenzionale.
                                Nel'uso reale la condensazione non è totale e quindi l'incremento di rendimento è più contenuto.

                                Il fatto che molti produttori sbandierino valori di risparmio del 25-30% delle loro caldaie a condensazione deriva da due fatti.

                                1 - Una caldaia normale può (dico può perchè non sempre avviene) avere un rendimento medio molto minore di quel 91-92% misurato dal tecnico nei controlli biennali.
                                Questo avviene però solo in modelli vetusti, senza modulazione della ventola dell'aria.

                                Al contrario di quanto si crede le "aspirate", cioè senza camera stagna, non vanno poi così male, perchè l'effetto della canna fumaria è quello di autoregolare entro certi limiti il rapporto aria/gas.
                                Le premiscelate ovviamente vanno meglio e rendono più del 90% su un ampio intervallo di potenze, con valori massimi del 93-94%.
                                Le condensazione hanno un rendimento massimo reale del 105-106%. Che scende a un 95% quando è richiesta acqua a 60-70°C e il carico della caldaia (cioè la potenza richiesta) è bassa.

                                2 - Nel propagandato 25-30% vengono inclusi effetti non trascurabili tra cui l'adozione di migliori sistemi di distribuzione del calore (impianti a pavimento, pannelli radianti), dell'installazione di cronotermostato, valvole termostatiche, sonda esterna e chi più ne ha più ne metta.
                                Senza misure affidabili di risparmi conseguiti su dei casi reali tra il prima e il dopo - a parità di altre condizioni - possiamo tranquillamente non credere a queste percentuali di risparmio da capogiro.

                                La sola sonda esterna aggiuntiva su una condensazione non fa miracoli da sola.
                                Se ho la sonda esterna chiaramente non mi devo preoccupare di regolare un bel nulla. Avrò i termosifoni (parlo del caso in questione di digicomp in cui si tratta di normali radiatori in alluminio) a 35°C a fine-ottobre / inizio-aprile e li avrò a 65°C a dicembre-gennaio. A ottobre la caldaia lavorerà prossima a quel 105% di rendimento. A dicembre starà su un 95%.

                                Se non ho sonda esterna ci sono due possibilità:
                                - o lascio la temperatura di mandata a 65-70°C tutto l'anno, e avrò sempre un rendimento del 95%
                                - oppure, considerando la situazione stagionale, regolo a mano (basta una volta ogni tanto) la temperatura di mandata su un valore appropriato. Potrò sbagliare di qualche grado rispetto a quanto fa la sonda esterna. Magari starò un po' più alto, diciamo 40°C a fine ottobre e 70°C a fine dicembre, ma non posso pensare di perdere più di un 2% di rendimento complessivo, e quindi di consumo, rispetto a quanto farebbe la sonda.

                                Del resto ci sono già le valvole termostatiche che provvedono a stabilizzare la temperatura degli ambienti e ad evitare gli sprechi. Siccome by-passano l'eccesso di acqua calda sul ritorno dell'impianto (o in altri termini prelevano la dose giusta di potenza da immettere nell'ambiente) si avrà come risultato che la caldaia lavora sempre alla potenza più appropriata. Si verificheranno solo temperature di mandata e di ritorno di qualche grado più alte che con la sonda.

                                Per "tagliare con l'accetta" e cercare di quantificare: ogni 5°C in più di temperatura dell'acqua perdo un 1.7% di rendimento. Daccordo?
                                Non sono bravo come la sonda ma so bene quand'è stagione per tenere i termosifoni tiepidi e quando bollenti. Come dico sbaglierò di 5°C e mi terrò questo 2% di consumo in più.

                                Commenta


                                • #46
                                  Caldaia a condensazione, acqua dallo scarico fumi

                                  Ciao,
                                  mi hanno installato 2 mesi fa una caldaia a condensazione della Viessmann, a parte qualche problema iniziale con i collegamenti idraulici fatti dal tecnico (perdevano, pertanto l'impianto andava a zero e si fermava) ho notato che dallo scarico fumi esce molta acqua, più di quella che vedo uscire dallo scarico della condensa, è una cosa normale o no?
                                  Grazie e saluti,

                                  Pengo

                                  Commenta


                                  • #47
                                    Originariamente inviato da Pengo Visualizza il messaggio
                                    Ciao,
                                    mi hanno installato 2 mesi fa una caldaia a condensazione della Viessmann, a parte qualche problema iniziale con i collegamenti idraulici fatti dal tecnico (perdevano, pertanto l'impianto andava a zero e si fermava) ho notato che dallo scarico fumi esce molta acqua, più di quella che vedo uscire dallo scarico della condensa, è una cosa normale o no?
                                    Grazie e saluti,

                                    Pengo
                                    Normalissimo e complimenti per il gingillo!!!

                                    Commenta


                                    • #48
                                      Originariamente inviato da Pengo Visualizza il messaggio
                                      Ciao,
                                      ho notato che dallo scarico fumi esce molta acqua, più di quella che vedo uscire dallo scarico della condensa, è una cosa normale o no?
                                      Grazie e saluti,

                                      Pengo
                                      Non so cosa intendi nella tua frase, la mia a condensazione ha lo scarico condensa in un tubo che va a finire in una bacinella che provvedo a svuotare giornalmente(circa 5 litri di acqua)mentre i fumi vanno all'esterno ma non hanno nessuno scarico.

                                      Commenta


                                      • #49
                                        Originariamente inviato da omaccio Visualizza il messaggio
                                        Non so cosa intendi nella tua frase, la mia a condensazione ha lo scarico condensa in un tubo che va a finire in una bacinella che provvedo a svuotare giornalmente(circa 5 litri di acqua)mentre i fumi vanno all'esterno ma non hanno nessuno scarico.
                                        Anch'io ho un tubo di scarico della condensa, che scarica direttamente in gronda, ma dal camino di scarico dei fumi (io abito in una mansarda, quindi lo scarico è a vista, è un tubo di 30 cm circa che dall'uscita della caldaia piega e termina leggermente inclinato verso l'alto) gocciola parecchia acqua, ecco il dubbio, questa condensa che esce è normale o dovrebbe rientrare in caldaia?

                                        Ciao

                                        Commenta


                                        • #50
                                          Originariamente inviato da Faby Visualizza il messaggio
                                          Normalissimo e complimenti per il gingillo!!!
                                          Allora mi tranquillizzo, grazie!

                                          Commenta


                                          • #51
                                            Originariamente inviato da Pengo Visualizza il messaggio
                                            ecco il dubbio, questa condensa che esce è normale o dovrebbe rientrare in caldaia?

                                            Ciao
                                            No...la caldaia ricicla il vapore(cioè caldo)ma dell'acqua(vapore freddo)non sà che farsene!!!Vai tranquillo!!

                                            Commenta


                                            • #52
                                              Una caldaia a condensazione aumenta l'efficienza facendo condensare parte del vapore contenuto nei fumi (e quindi recuperando il calore latente di evaporazione), la quantità di vapore condensato dipende dalla temperatura di ritorno degli impianti, più è bassa, maggiore è la quantità...

                                              I fumi passano nello scambiatore e si raffreddano creando condensa, una volta usciti dalla caldaia conservano ancora dell'umidità e una certa temperatura, incontrando le pareti del camino si raffreddano ulteriormente e parte dell'umidità ancora contenuta condensa...

                                              Come si bilancino queste due quantità di condensa dipende da molti fattori...
                                              temperature di ritorno dell'impianto maggiori permettono meno condensa in caldaia,
                                              temperature inferiori della canna fumaria (canna esposta e fuori molto freddo) aumentano la condensazione nella canna fumaria.

                                              Inoltre la caldaia che lavora a piena potenza permette di condensare meno in caldaia, ma se poi la canna fumaria è fredda condensa lì, oppure appena esce dal camino (il fumo bianco dai camini è il vapore che condensa appena si raffreddano i fumi) la caldaia che lavora con temperature di ritorno molto basse e "al minimo" dovrebbe condensare la maggior parte in caldaia, ma ciò non toglie che una parte di umidità rimanga nei fui e sia disponibile a condensare appena questi si raffreddano.

                                              Commenta


                                              • #53
                                                Originariamente inviato da scu Visualizza il messaggio
                                                Una caldaia a condensazione aumenta l'efficienza facendo condensare parte del vapore contenuto nei fumi (e quindi recuperando il calore latente di evaporazione), la quantità di vapore condensato dipende dalla temperatura di ritorno degli impianti, più è bassa, maggiore è la quantità...
                                                E' vero, ma a mio avviso la condensa che si forma in canna fumaria dovrebbe "ricadere" in caldaia per il gioco delle pendenze, visto che se la canna è verticale è ovviao, ma anche per le installazioni a parete se date un'occhiata al manuale di installazione è sempre richiesta una certa pendenza verso la caldaia, quindi eventuale condensa dovrebbe ricadere in caldaia e venire eliminata tramite lo scarico condensa della caldaia.

                                                Ciao
                                                Alex

                                                Commenta


                                                • #54
                                                  Originariamente inviato da alexraffa Visualizza il messaggio
                                                  E' vero, ma a mio avviso la condensa che si forma in canna fumaria dovrebbe "ricadere" in caldaia per il gioco delle pendenze, visto che se la canna è verticale è ovviao, ma anche per le installazioni a parete se date un'occhiata al manuale di installazione è sempre richiesta una certa pendenza verso la caldaia, quindi eventuale condensa dovrebbe ricadere in caldaia e venire eliminata tramite lo scarico condensa della caldaia.

                                                  Ciao
                                                  Alex
                                                  In effetti sul manuale di installazione che mi ha lasciato il tecnico, tutti i diversi tipi di scarico fumi terminano in verticale, non in orizzontale come il mio... per togliermi ogni dubbio ho provato a mandare una mail alla viessmann, vediamo cosa dicono loro (se mi rispondono).

                                                  Grazie comunque a tutti per le risposte!

                                                  Commenta


                                                  • #55
                                                    Caldaia a Condensazione: Consumo quasi il doppio!!!

                                                    ho fatto installare a casa mia una caldaia a condensazione Immergas Victrix superior 32 KW. Provengo da una Sime a tiraggio naturale a basamento da 30.000Kcal. andata benissimo per 22 anni ma adesso troppo inquinante al controllo della Provincia di Firenze....La casa è indipendente su 2 piani di 100 mq ciascuno (tot.200mq), l'impianto è vecchio a radiatori di ghisa e tubazioni grosse in ferro.... Ebbene con la vecchia consumavo 13 mc di metano al gg. mentre con la nuova ce ne vogliono 18 !!! (a pari temperatura esterna ed interna, logicamente); Il tecnico del centro assistenza di Firenze alla prima accensione mi ha detto di tenere la temperatura dell' acs a 50 gradi, e questo mi torna, e la temperatura dell'acqua dei radiatori a non meno di 75 gradi !!! Ma non era che con queste caldaie si dovrebbe tenere la temperatura il più bassa possibile per risparmiare di più: tutti i siti e l'idraulico installatore dicono "meglio bassa e accesa per molte ore al gg. che alta per poche ore..."; Il tecnico invece dice l'opposto...Non ci capisco più nulla, so solo che consumo moltissimo in più rispetto ad una caldaia vecchie e obsoleta. AIUTATEMI FORSE STO SBAGLIANDO QUALCOSA.
                                                    Ps. non ho valvole termostatiche e sonda esterna, potrei anche metterle ma stavolta vorrei la garanzia che riprendo tale spesa...Non mi aspettavo di riuscire a condensare in pieno inverno ma nemmeno di spendere di più!!!! Altro problema: dai rubinetti l'acqua calda esce pianissimo e pochissima mentre la fredda ha portata e pressione regolare (questo perchè non pensiate ce sono sporchi i filtrini areatori dei rubinetti...). AIUTO. Grazie a quanti vorranno rispondermi.
                                                    Ultima modifica di gymania; 05-02-2009, 01:11.

                                                    Commenta


                                                    • #56
                                                      Originariamente inviato da demetrio Visualizza il messaggio
                                                      h
                                                      Ma non era che con queste caldaie si dovrebbe tenere la temperatura il più bassa possibile per risparmiare di più: tutti i siti e l'idraulico installatore dicono "meglio bassa e accesa per molte ore al gg. che alta per poche ore..."; Il tecnico invece dice l'opposto...Non ci capisco più nulla, so solo che consumo moltissimo in più rispetto ad una caldaia vecchie e obsoleta. AIUTATEMI FORSE STO SBAGLIANDO QUALCOSA.
                                                      infatti, per avere condensazione l'acqua deve entrare a bassa temperatura, a 75° è quasi come avere una caldaia normale
                                                      ma sinceramente non so spiegarti perchè consumi di più

                                                      le caldaie hanno dei filtri, può darsi che si siano intasati dopo il montaggio, a causa di sporcizia che si è staccata all'interno dei tubi
                                                      ciao

                                                      Commenta


                                                      • #57
                                                        il rendimento delle caldaie è misurabile con la prova della combustione. questa è obbligatoria alla prima accensione e successivamente ogni volta venga effettuata la manutenzione (pulizia) anch'essa obbligatoria una volta l'anno o al massimo ogni 2. per cui tu avendo la caldaia nuova dovresti avere la prova dei fumi riportata sull'allegato G rilasciato dal tecnico che appunto ha effettuato la prima accensione. confronta tale rendimento con quello riportato dal rapporto di prova dell'ispettore della provincia sulla vecchia caldaia e poi posta i valori così abbiamo dei numeri su cui ragionare. comunque tieni conto che la temperatura da considerare per la condensazione dei fumi della caldaia è quella di ritorno dall'impianto di riscaldamento e non quella di mandata. guarda le istruzioni della tua caldaia e leggi QUELLA temperatura e poi postala, così ti possiamo aiutare a capire se sei vicino o lontano alla condensazione
                                                        imp fv 2,975kwp, pann. solterra monocristallino, tilt 19°, integrato, azimut +10° ovest, inverter aurora 3600,prov. mn; imp. term. 5,2m2 per acs, 300lt

                                                        Commenta


                                                        • #58
                                                          Originariamente inviato da demetrio Visualizza il messaggio
                                                          Il tecnico del centro assistenza di Firenze alla prima accensione mi ha detto di tenere la temperatura dell' acs a 50 gradi, e questo mi torna, e la temperatura dell'acqua dei radiatori a non meno di 75 gradi !!! Ma non era che con queste caldaie si dovrebbe tenere la temperatura il più bassa possibile per risparmiare di più: tutti i siti e l'idraulico installatore dicono "meglio bassa e accesa per molte ore al gg. che alta per poche ore..."
                                                          Sul perché dell'aumento dei consumi non so dirti.
                                                          Per quanto riguarda il funzionamentio delle caldaie a condensazioni è come dice primus71. Per ottenere i vantaggi del recupero del calore latente di condensazione occorre lavorare a temperature basse. Il problema è che la temperatura di lavoro è determinata fondamentalmente dall'impianto che hai.
                                                          Mi spiego (semplificando la cosa): la quantità di calore che l'impianto fornisc all'edificio è proporzionale sia alla differenza di temperatura (tra l'acqua e l'ambiente), sia alla superficie di scambio (quella dei radiatori). La caldaia a condensazione lavora bene con tipologie di riscaldamento come i pannelli radianti, in cui, la notevole superficie per lo scambio termico, compensa bene la ridotta differenza di temperatura tra l'acqua e l'ambiente. Ma questa cosa entra in crisi nel caso dei radiatori in cui la superficie di scambio è ridotta. E ciò, determina spesso la necessità di lavorare ad alte temperature, vanificando o quantomeno riducendo i vantaggi della caldaia a condensazione.

                                                          Saluti.

                                                          Federico

                                                          Commenta


                                                          • #59
                                                            Ok grazie delle risposte, nei prossi mi giorni Vi indicherò i valori della vecchia caldaia e quelli rilasciatimi alla prima accensione della nuova e poi ne parliamo. Grazie a tutti e buon forum

                                                            Commenta


                                                            • #60
                                                              beretta condensazione per impianto a radiatori

                                                              So per certo che la beretta ha un modello a condensazione da installare su impianti ad alta temperatura con i radiatori il modello è la exclusive sinthesi.
                                                              Ultima modifica di pescko; 05-03-2009, 20:28.

                                                              Commenta

                                                              Attendi un attimo...
                                                              X