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Differenze tecniche tra caldaia a condensazione classe A e classe B

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  • Differenze tecniche tra caldaia a condensazione classe A e classe B

    Che differenze tecniche ci sono tra una caldaia a condensazione classe A in riscaldamento e una sempre a condensazione classe B?


    Mi hanno fatto un preventivo, con la classe B l'installatore ha detto che non è necessario il lavaggio dell'impianto, al contrario della classe A. E' corretto?


    C'è una tabella o un grafico dove è possibile confrontarne i rendimenti in funzione della temperatura delle due classi?

  • #2
    Ho trovato questo pdf: http://www.ferroli.com/media/1490355330.pdf


    Divacondens è una caldaia a condensazione etichettata in “Classe B” di efficienza energetica in riscaldamento secondo i
    nuovi Regolamenti Europei “ErP”.
    Il suo scambiatore in rame è quello di una caldaia standard efficiency, con l’aggiunta di un “post-recuperatore” in acciaio che
    permette la condensazione parziale dei fumi
    (è comunque sempre necessario predisporre il tubo di scarico della condensa).
    La caldaia è concepita e progettata per funzionare su impianti ad ALTA TEMPERATURA (radiatori o fan coils), mentre per
    l’utilizzo su impianti radianti a bassa temperatura (es. a pavimento o piastre inox) la caldaia non è prettamente indicata, e in
    quest’ultimo caso si rende necessario prevedere una valvola di miscelazione tra la mandata e il ritorno di impianto.

    In produzione di acqua calda sanitaria, la caldaia (mod. 24) eroga al massimo 24 kW.
    La caldaia ha un bruciatore di tipo NON ECOLOGICO, pertanto dati i livelli di emissione di NOx con questa caldaia è
    possibile realizzare lo SCARICO a PARETE nelle sostituzioni solamente in alcune condizioni particolari di deroga dall’obbligo
    dello scarico a tetto, così come previsto dal Dlg


    Bluehelix PRO fa parte di una nuova generazione di caldaie a condensazione completamente ridisegnate, con scambiatore in
    acciaio inox AISI 316 al Titanio.
    La caldaia è etichettata “Classe A” di efficienza energetica in riscaldamento secondo i nuovi Regolamenti Europei “ErP”.
    Con l’aggiunta di due semplici accessori (il cronocomando ROMEO e la sonda esterna di temperatura) il sistema combinato
    raggiunge la “Classe A+” in riscaldamento.
    In produzione di acqua calda sanitaria, la caldaia (mod. 25C) grazie alla funzione “boost acs” (turbo) eroga al massimo 27 kW.
    La certificazione “3 stelle di comfort sanitario” (EN 13203) garantisce la costanza della temperatura dell’acqua sanitaria in
    prelievo, nelle condizioni di test.
    La caldaia può funzionare benissimo sia su impianti ad ALTA TEMPERATURA (radiatori o fan coils), che su impianti radianti
    a BASSA TEMPERATURA (es. a pavimento o piastre inox).

    La presenza di una pompa di circolazione modulante e del bypass integrato rende questo tipo di caldaia molto adatta
    all’integrazione in impianti a radiatori con termovalvole, sia del tipo meccanico (passivo) che del tipo elettronico (attivo),
    permettendo di ridurre le zone di impianto riscaldate a varie ore del giorno, realizzando semplicemente un sistema intelligente
    di risparmio, senza compromettere il funzionamento, l’affidabilità della pompa e la rumorosità della caldaia.
    A differenza che nel modello “TECH”, lo scambiatore di calore principale di questa caldaia (“PRO”) è del tipo “integrato” o
    “tubo-in-tubo”, che consente in modo compatto la produzione di acqua calda sanitaria senza l’ausilio di scambiatori secondari a
    piastre, con meno componenti e parti in movimento (la c.d. “valvola deviatrice” è assente in questo modello). Questo
    scambiatore ha anche una maggiore tolleranza in caso di acque potabili “cattive” con impurità in sospensione (grazie agli ampi
    passaggi tende ad intasarsi meno di frequente di un tradizionale scambiatore a piastre). Inoltre qualora si rendesse necessario,
    l’operazione di lavaggio chimico dello scambiatore risulta più facile rispetto ad un tradizionale scambiatore a piastre grazie al
    fatto che lo scambiatore è costituito da un unico tubo in serie e non da più circuiti in parallelo, Per contro, se l’acqua non viene
    trattata o si lascia la caldaia lungamente senza manutenzione (addolcitore) nel caso di acque molto “dure” con depositi
    calcarei, la sostituzione dello scambiatore integrato a lungo andare possono risultare più laboriose che per il modello
    “TECH”in cui e sufficiente la sostituzione del solo scambiatore a piastre..
    L’utilizzo di un bruciatore premiscelato presenta notevoli vantaggi. La regolazione molto precisa della fiamma e dell’ossigeno
    di combustione permette infatti di garantire una perfetta efficienza in qualsiasi condizione di carico, di gestire un ampio campo
    di modulazione del bruciatore e di adattare quindi il funzionamento, il consumo di gas e il comfort, alle reali richieste
    dell’impianto.
    La regolazione con sonda esterna (opzionale) consente inoltre il funzionamento del bruciatore in “temperatura scorrevole”, con
    benefici sia in termini di consumi che di comfort.
    Il bruciatore premiscelato è anche di tipo ECOLOGICO a basse emissioni di NOx, il che consente di realizzare lo SCARICO a
    PARETE in numerose situazioni di deroga dall’obbligo di scarico a tetto nelle sostituzioni, così come previsto dal DlgS
    102/2014, comunque sempre nel rispetto delle distanze di scarico del terminale di cui alla Norma tecnica UNI 7129.
    Per la sintesi delle condizioni di deroga sullo scarico a parete si rimanda all’info specifica alla pagina



    In pratica la classe B sarebbe avrebbe uno scambiatore da camera aperta ed è a "parziale recupero di fumi" mentre la classe A è una condensazione a tutti gli effetti.


    Si può dire che la classe B è una "camera aperta" travestita da condensazione, oppure effettivamente può essere più efficiente di una comune camera aperta? (Grazie al parziale recupero fumi... si ma quanto parziale???)

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    • #3
      Ciao, per quel poco che ho imparato da possessore di una Ferroli (vedi mia firma), avrei dovuto, prima di comprare, porre la massima attenzione sulla capacità di modulazione della fiamma in riscaldamento. Ma ero completamente profano e sono andato in fiducia dell'idraulico.

      Casa mia è di ridotte dimensioni ed hai termosifoni non sovradimensionati che funzionano bene con temperatura di mandata alta.

      L'anno scorso ho installato da me il kit antigelo, il sensore di temperatura esterna ed il cronocomando remoto Romeo. Una bella spesa aggiuntiva alla caldaia ed ho usato la caldaia con la curva climatica da ottobre a marzo. Comfort accettabile ma non eccezionale (ho pavimento freddo). Termosifoni tiepidi e a volte caldi ma non troppo. T mandata variabile (in base alla curva prescelta) e di ritorno mai sopra i 45C°. Tanti on-off. Bruciatore al 100% per lasciare modulare la fiamma al software della caldaia. Velocità circolatore 3

      Quest'inverno ho disabilitato la curva climatica ed impostato dalla caldaia (il cronocmonado spesso non prevale sulla caldaia!) la T mandata a 70C° di massima e potenza bruciatore al minimo 1%. Velocità circolatore 1. Comfort eccezionale. Pochi on-off. 21C° fissi a casa. Pavimento meno freddo (anche grazie ai tappeti). Ho anche speso meno dell'anno scorso nella bolletta del gas. T di ritorno sempre sui 41C°/46C°. La T di mandata non arrivava mai a 70C° ma si fermava sui 60/65C° e prima di arrivare a 69C° ce ne metteva di tempo.... Ho calcolato la media di un Delta tra andata e ritorno di 18C°.

      La caldaia che ho modula pochissimo. Quindi la reputo una mezza calzetta !

      Meglio una che moduli almeno 1:10
      Appartamentino: 70 mq in stabile anni '40, mattoni pieni, Zona clim. E. Esposizione Nord-Sud. Riscaldamento: Caldaia a cond. Ferroli BlueHelix Tech 25C con radiatori in ghisa, alluminio e termoarredi. Serramenti: Nord: Internorm KF310 Vetro triplo 48mm. Sud : legno taglio freddo vetri 4-9-4 Low E. PDC: Panasonic Pe9rke A+/A, De25tke A+/A+. Pavimento freddo, tappeti (polvere ed acari) ovunque.


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      • #4
        Grazie per la tua testimonianza.

        Vorrei però capire, aldilà del singolo modello, i rapporti di rendimento tra una condensazione A, una condensazione B e una comune camera aperta.

        Avere dei grafici di rendimento in funzione della temperatura (anche solo per le prime 2, la camera aperta dovrebbe avere rendimento pressochè costante in funzione di T) sarebbe perfetto, ma in rete non ho trovato niente in relazione alla classe B.

        Per intenderci, capire se la B si avvicina di più come rendimenti a una condensazione A o a una semplice camera aperta.

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        • #5
          Mah! forse la faccio troppo semplice, però è sempre stato che chi arriva secondo è il primo degli ultimi, indi dato che esistono le categorie e la A viene prima della B, lì dovrebbe finire il cruccio.
          Quando ho installato il fotovoltaico e l'Osmosi inversa, ho dovuto risolvere problemi che prima non avevo.:cry:
          Impianto da 4 kWp - 16 Pannelli Futura 250 Wp - 1 Inverter Bluenergy 4,4 kW.
          Caldaia a basamento Immergas NCX 25 Sirio Vip 1990 - rendimento 94,4%.:shocked:
          Meglio un amico sbronzo che un parente §tronzo.

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          • #6
            Esiste una tabella che relaziona rendimenti min/max alla classe della caldaia?

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            • #7
              Vedendo le varie proposte che mi hanno fatto sui preventivi mi pare di capire che per qualsiasi marca (Ferroli, Lamborghini, Beretta, Italtherm, Baxi, Sime...) le due tipologie di caldaie a condensazione Erp classe A in riscaldamento o classe B si differenziano perchè la A è una condensazione "pura", mentre la B è un ibrido tra condensazione e caldaia tradizionale.

              Ciò porta a due cose, naturalmente l'efficienza della A è senz'altro maggiore della B, di contro però la B mi dicono essere meno "fragile" e quindi meno soggetta a eventuale manutenzione inseguito a uso con termosifoni (ghisa) che possono rilasciare impurità nell'impianto. I costi non differiscono di molto, per alcuni modelli addirittura si parla solo di 200 euro di differenza che non inciderebbero sulla mia scelta.

              Ora, mi sono dato una lettura ai rendimenti sulle tabelle, e sono molto simili da marca a marca, quindi sceglierò come consigliato quella a modulazione più bassa (1:10 è più basso di 1:7 giusto?)

              Però il dubbio nativo rimane: cercando di mantenere mandate più basse possibili e accensioni più prolungate, quanto mi fa guadagnare un rendimento classe A rispetto a un classe B?

              Sto confrontando i seguenti parametri su carta, ma qual'è quello che devo davvero guardare?

              Rendimento Pmax 80/60
              Rendimento Pmin 80/60
              Rendimento Pmax 50/30
              Rendimento Pmin 50/30
              Rendimento 30%
              Efficienza n4
              Efficienza n1
              Efficienza ns stagionale

              *considerando che lo scorso inverno sono riuscito a scaldare "sufficientemente" casa con 39/31 nei mesi meno freddi, e 50/40 nei 20 giorni di Burian.

              Non vorrei, ad esempio, scegliendo una classe A, avere un oggetto che può avere bisogno di più manutenzione per poco rendimento in più, oppure scegliere una classe B per poi comunque fare i medesimi interventi sull'impianto, risparmiare poco e avere un rendimento sensibilmente minore.

              Consigli? Qualcuno che si è già fatto prima di me queste elucubrazioni mentali??

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              • #8
                Ho concluso il mio giro di preventivi e probabilmente metterò o una Beretta o una Vaillant classe A sia in riscaldamento che in acs.

                Vorrei sapere, dato che ho la possibilità di scegliere tra diversi modelli delle stesse case, se esistono caldaie la quale mandata possa essere regolata manualmente anche da termostato (evoluto?) e non solo dalla caldaia. Oppure se bisogna sottostare forzatamente alla curva climatica preimpostata e la caldaia gestisce poi tutto automaticamente secondo curva e temperatura di casa.

                Esempio pratico per spiegarmi meglio: (ricordo: impianto tradizionale a termosifoni)

                .) So che starò in casa tutto il giorno, quindi per sfruttare la caldaia a maggior rendimento decido di impostare la mandata al minimo (30-40°) e prolungare l'accensione dei termo per più ore e avere un riscaldamento più "di mantenimento" distribuito per tutta la giornata.

                .) So che rientrerò in casa tardi e quindi necessito di riscaldare la casa più velocemente e per meno ore, quindi imposterei la mandata più alta e programmerei per meno ore.

                Perchè il mio dubbio è di non poter dare questi "input" semplicemente tramite climatica e temperature, ma di dover agire manualmente sulla mandata, da qui la necessità di farlo tramite termostato in casa e non direttamente dalla caldaia (in locale esterno)

                Grazie.

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                • #9
                  Buongiorno, chiedo informazioni riguardo alla caldaia Ferroli divacondens f24 per le detrazioni enea 50/65% ecobonus.
                  Le detrazioni sono ammesse solo esclusivamente per interventi di sostituzione impianti di climatizzazione invernale di classe A senza sistemi di regolazione evoluti al 50% e con sistemi evoluti al 65%.
                  La mia domanda è: essendo tale caldaia di classe B non può fruire quindi di tali detrazioni?
                  cordiali saluti

                  Originariamente inviato da litodanie Visualizza il messaggio
                  Che differenze tecniche ci sono tra una caldaia a condensazione classe A in riscaldamento e una sempre a condensazione classe B?


                  Mi hanno fatto un preventivo, con la classe B l'installatore ha detto che non è necessario il lavaggio dell'impianto, al contrario della classe A. E' corretto?


                  C'è una tabella o un grafico dove è possibile confrontarne i rendimenti in funzione della temperatura delle due classi?

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