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Nuova caldaia a legna e impianto

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  • #61
    Originariamente inviato da Dott Nord Est Visualizza il messaggio
    non ho nessun timore a dire che la miglior caldaia italiana non ha paragoni con la peggiore caldaia austriaca.......
    Concordo, da ex possessore di caldaia italiana ad austrica c'è un abisso. Certo anche per il portafoglio, ma se si approfitta del conto termico le cifre sono più appetibili.
    Caldaia KWB Classicfire 18, puffer 2000, puffer 500 acs con 3 pannelli solari sonnenkraft, acs piastre ext.

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    • #62
      Vi aggiorno sulla situazione attuale.
      In primis ho scoperto di aver lasciato l'attuale impianto fermo carico per 2 anni (l'idrometro segnava quasi 10, non era un pelino alto?) Spero non ci siano danni alle tubature ma non credo visto che la pressione di è mantenuta costante...
      Poi che non potrò installare la nuova caldaia in cantina perché ne lei né i puffer passeranno giù per le scale.
      Quindi mi trovo costretto a costruire un fabbricato adiacente alla casa.
      Mi dareste consigli su materiali e se necessito di chiedere permessi in comune?
      Grazie davvero

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      • #63
        Originariamente inviato da Sergio Pan Visualizza il messaggio
        Vi aggiorno sulla situazione attuale.
        In primis ho scoperto di aver lasciato l'attuale impianto fermo carico per 2 anni (l'idrometro segnava quasi 10, non era un pelino alto?) Spero non ci siano danni alle tubature ma non credo visto che la pressione di è mantenuta costante...
        Poi che non potrò installare la nuova caldaia in cantina perché ne lei né i puffer passeranno giù per le scale.
        Quindi mi trovo costretto a costruire un fabbricato adiacente alla casa.
        Mi dareste consigli su materiali e se necessito di chiedere permessi in comune?
        Grazie davvero
        Scusa Sergio, ma tu vorresti creare una stanza ex novo da adibire a vano caldaia?? Oppure solo un riparo alla caldaia e al puffer, in gergo un volume tecnico. Seconda domanda in quale regione risiedi?

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        • #64
          Un riparo esterno da accostare alla casa. Tipo in lamiera coibentata o qualcosa del genere. Una specie di baracca economica.
          Sono in Piemonte

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          • #65
            Se è solo il riparo della caldaia seppur chiuso, ma limitato al solo riparo della caldaia (può essere realizzato in qualsiasi materiale ) dovrebbe essere una SCIA . Devi dare incarico ad un tecnico della tua zona che ti presenti il progettino in comune ed il mattino dopo puoi montare il tutto. Se invece realizzi qualcosa di più di un semplice riparo, ovvero un volume dove puoi muoverti e depositare una piccola quantità di legna o di pellet, allora devi dare incarico ad un tecnico di verificare cosa prevede il piano regolatore del tuo comune. Di solito si può fare, ma come permesso di costruire

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            • #66
              Forse si puo fare con il nuovo regolamento edilizia libera......................
              File allegati

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              • #67
                Il riparo dovrebbe alloggiare caldaia, canna fumaria e puffer. Ovviamente lo spazio per muoversi dentro ci vuole.
                Interessante il glossario. Mi torna utile anche per altre cose ma non trovo nella tabella qualcosa di simile alla necessità specifica

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                • #68
                  Permesso di costruire al 100% e devi far controllare da un tuo tecnico di fiducia cosa prevede il Piano urbanistico comunale in merito ed anche il regolamento edilizio

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                  • #69
                    Ma non avevi il garage grande?

                    Inviato dal mio HUAWEI MLA-L11 utilizzando Tapatalk

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                    • #70
                      Sergio...................
                      spendi meno a demolire temporaneamente un lato della porta,il puffer in un metro passa, la caldaia sicuramente meno
                      e non ti serve ne tecnico e ne permesso, se ti va male spendi 2/300 euro, non ti bastano di permesso e spese tecniche

                      Azz non avevo letto "scale"

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                      • #71
                        Originariamente inviato da fabrizio_64 Visualizza il messaggio
                        Ma non avevi il garage grande?

                        Inviato dal mio HUAWEI MLA-L11 utilizzando Tapatalk
                        No ho una cantina di 100 m2 ma nessuna caldaia passa per le scale. Idem puffer.

                        Il mio comune è tra i peggiori ed ho pure vincolo paesaggistico. Al mio architetto ci sono voluti 2 anni per portare a termine la semplice pratica di unificazione immobiliare (prima erano considerati 3 appartamenti) e forse domani riesce ad avere l'ok dal comune

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                        • #72
                          Purtroppo sono 2 rampe di scale a U
                          Dove c'è la U la soletta è di 160 cm di altezza

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                          • #73
                            Quindi la cantina è interrata

                            Inviato dal mio HUAWEI MLA-L11 utilizzando Tapatalk

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                            • #74
                              Esattamente

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                              • #75
                                Forse ti converrebbe crearti un ingresso alternativo da fuori, utile anche in seguito per stoccare la legna.

                                Inviato dal mio HUAWEI MLA-L11 utilizzando Tapatalk

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                                • #76
                                  Una rampa di accesso credosi possa ottenere come permesso, per la porta serve progettino, modifica strutturale, e variazione catastale

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                                  • #77
                                    No ragazzi. La cantina interrata è delle dimensioni della casa. I muri sono in cemento armato spesso almeno un metro. Non si può aprire niente.
                                    Posso solo fare due pareti esterne accostate ad una parete esterna dell'edificio e da lì portate i tubi in cantina attraverso una bocca di lupo già presente

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                                    • #78
                                      In Piemonte avere la caldaia fuori casa è una cosa piuttosto sconveniente. Stesso discorso per la legna.

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                                      • #79
                                        Gli italiani che sputano sul mercato italiano mi fanno davvero sorridere, ci siamo fatti infinocchiare anni con il "Diesel pulito" per poi scoprire che così pulito non era e mi fermo al settore automotive, parlando di emissioni.
                                        Partiamo dal presupposto che ho grande rispetto per la tecnologia tedesca/austriaca e non mi sognerei mai di criticare un prodotto piuttosto che un altro, ognuno sceglie la propria strada e propone la soluzione che ritiene migliore in base al mercato in cui lavora e l’Italia non è così carente di inventiva. Innanzitutto lo stipendio medio italiano non è paragonabile a quello tedesco e se una grossa azienda vuole fare numeri, deve comunque stare dentro a determinati budget (non sto parlando della mia realtà, che è una nicchia). Inoltre la possibilità di investimento è minore, data l'importante pressione fiscale che non rende alcun servizio alle aziende italiane. In Germania, dove la pressione sulle imprese è simile a quella italiana, la Ricerca e Sviluppo viene finanziata dallo stato che concede il 50% a fondo perduto per la ricerca di nuove soluzioni. In questo modo, loro hanno investito in modo massiccio in innovazione tecnologica ed hanno una cultura nell’utilizzo della legna da ardere che da noi manca. Stessa cosa per quanto concerne la preparazione degli installatori che operano nel settore, c’è voluto molto tempo per avere un cambio generazionale, che capisca le dinamiche di installazione di evoluti sistemi a biomassa. Negli anni ’80 e ’90 il mercato delle caldaie a legna era in grande fermento e molte aziende italiane si sono impegnate nello sviluppo tecnologico dell’epoca, da Jahier della Unical, a Rossi della Thermorossi e successivamente Cavallini che fondò l’Arca (lui era un ingegnere Unical), per citare alcuni marchi conosciuti. Con l’avvento del pellet ci fu un cambio di rotta ed il nuovo mercato trainante divenne la stufa ad aria alimentata appunto a pellet. In quel settore non siamo secondi a nessuno, perché quel prodotto è adatto al NOSTRO mercato e scrivo senza alcun interesse commerciale, perché non sono prodotti che tratto. Purtroppo il settore delle caldaie non ha avuto la stessa iniezione tecnologica, perché i numeri premiano le stufe e giustamente le aziende investono dove hanno un ritorno economico. Detto questo non è vero che NON esistono caldaie a legna italiane in Classe 5 / 4 Stelle. Unical ha presentato recentemente Lawood, certificata in Francia (In Italia i tempi dei laboratori sono lunghissimi, perché sono pochi) che è sicuramente un ottimo prodotto, Thermorossi produce Lambda Control in Classe 5 e necessitava di un aggiornamento, ma ha già parametri emissivi 4 Stelle, Nordica Extraflame ha in gamma la caldaia in Classe 5 / 4 Stelle. Infine Arca, per chiudere il cerchio dei più conosciuti, starà sicuramente terminando i lavori di messa a punto per la nuova Certificazione Ambientale sulle caldaie Aspiro – lo immagino dato che ci alterniamo nello stesso laboratorio di Piacenza. Quindi chi dice che non esistono caldaie Classe 5 / 4 Stelle di produzione italiana non è aggiornato. Per il resto, conoscete già il mio pensiero concerne Conto Termico con caldaia a legna. Quindi: scegliete quello che risponde alle vostre esigenze.

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                                        • #80
                                          Originariamente inviato da Tecnobioma Visualizza il messaggio
                                          Gli italiani che sputano sul mercato italiano mi fanno davvero sorridere, ci siamo fatti infinocchiare anni con il "Diesel pulito" per poi scoprire che così pulito non era e mi fermo al settore automotive, parlando di emissioni.
                                          la pensiamo allo stesso modo.....................................

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                                          • #81
                                            Originariamente inviato da Sergio Pan Visualizza il messaggio
                                            No ragazzi. La cantina interrata è delle dimensioni della casa. I muri sono in cemento armato spesso almeno un metro. Non si può aprire niente.
                                            Posso solo fare due pareti esterne accostate ad una parete esterna dell'edificio e da lì portate i tubi in cantina attraverso una bocca di lupo già presente

                                            Parlane con il geometra e verifica cosa succede per il discorso accatastamento del possibile futuro vano esterno alla casa :

                                            1- va accatastato al catasto fabbricati?
                                            2 se si quanto costa la pratica, oltre a dia o scia o cia?

                                            Dalle mie parti (casa mia) ogni 2 anni passano i tecnici con in mano le ortofoto a verificare la solita ombra del fabbricato..... credendo di avermi preso in fallo.

                                            L' ultima volta ho fatto il difficile per farli entrare nella proprietà, ma dopo mi è venuto in mente che mi potevano accatastare d' ufficio l' ombra della casa!!!! e conoscendo bene l' ambiente..... aperto subito i cancelli, si sa mai di passare qualche ora in giro per uffici a dare spiegazioni.

                                            Potrebbero dire che ho "smontato l' ombra" la notte, ... e come spiegare che con la luna piena a ovest ricompare......

                                            Scusate il sarcasmo, era per alleggerire.

                                            Sergio sono sicuro che esiste una caldaia a legna "componibile" ...ma a ricordarsi la marca.....


                                            eccola! KWB Classicfire caldaia a cippato 18-38 kW | KWB


                                            Pufferini in serie tanto che passano dalla porta!

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                                            • #82
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                                              • #83
                                                Originariamente inviato da Tecnobioma Visualizza il messaggio
                                                Gli italiani che sputano sul mercato italiano mi fanno davvero sorridere
                                                beh.... io sono Italiano e tratto sia Italiano che Teutonico (e la platea di installazioni a cui posso affidarmi per i confronti, è....molto....ampia)
                                                non sputo sul piatto di nessun settore, ma ho modo di vedere, valutare, tastare, confrontare, ecc ecc tutte le differenze
                                                che poi uno non le veda o non le vuole vedere, altro discorso......
                                                poi, come sempre dico, per le strade girano sia panda, sia golf, sia mercedes... Sai che noia se girassero tutte auto uguali.....
                                                riscaldamento a biomassa e PDC
                                                Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

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                                                • #84
                                                  Certamente, ma non mi sembrava corretto nei confronti di Unical, Thermorossi e Nordica dire che in Italia non siamo capaci di fare la caldaia a legna in Classe 5 / 4 Stelle. Sulla gestione del pellet, completamente automatica e con ampie possibilità di modulazione sono d'accordo. Ci sono differenze enormi dalle termostufe mantellate (anche se certificate in classe 5), alle caldaie con la C maiuscola e difatti ho intrapreso questa strada, da subito. A ventiquattro anni ho omologato la prima caldaia a pellet con bruciatore a gassificazione tutta italiana (670 Kg di peso) ed in questi anni di ricerca della performance ho sempre e solo spinto nella stessa direzione nella quale spingono i "Big Tedeschi/Austriaci" tirando sempre fuori qualcosa che non c'era.

                                                  Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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                                                  Per quanto riguarda la legna la questione è differente, soprattutto perchè il bacino d'utenza è molto diverso ed ha necessità particolari. Lavorare con il letto di braci è tutta un'altra faccenda, rispetto a far passare la fiamma dai "barotti", che se devo spegnere e riaccendere la caldaia comincio ad avere dei fastidi (ecco perchè mega accumuli per poter sfogare tutta la potenza della caldaia, in modo da non farle mai fare pause e mantenere una performance emissiva stabile, per tutta la durata della combustione) ma quello è un problema di quel sistema. Idem la pezzatura, una caldaia che mastica dal cippato al ceppo intero facilita la vita a chi auto-produce la legna ed è una caratteristica non da poco. Per quanto riguarda il mercato c'è spazio per tutti, nel rispetto professionale reciproco.

                                                  Buona serata a tutti voi

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                                                  • #85
                                                    Originariamente inviato da Tecnobioma Visualizza il messaggio
                                                    Certamente, ma non mi sembrava corretto nei confronti di Unical, Thermorossi e Nordica dire che in Italia non siamo capaci di fare la caldaia a legna in Classe 5 / 4 Stelle.
                                                    si lo riconfermo
                                                    la miglior caldaia italiana non avrà mai paragoni con una mediocre caldaia austriaca che sarà sempre avvantaggiata
                                                    che ti devo dire? io ho il vantaggio di qualche migliaio di pezzi installati, di tutti i tipi, e la realtà dice questo
                                                    poi, prezzo, stelle, o altro.... sono altre cose (che se vuoi valutiamo pure quelle)

                                                    Originariamente inviato da Tecnobioma Visualizza il messaggio
                                                    Per quanto riguarda il mercato c'è spazio per tutti, nel rispetto professionale reciproco.
                                                    giustamente !!!!
                                                    spazio per tutti.... anche per quelli che hanno opinioni diverse, no ?
                                                    per il discorso puffer, se vuoi, iniziamo una discussione a parte e faremo tutti i confronti che vuoi, con dati e numeri alla mano.
                                                    (ad esempio, quando leggo un tuo cliente che per produrre acs accende un generatore da 670 kg ogni due giorni in estate, con tutte le dispersioni che ne conseguono e quindi le rese di impianto che diventano ridicole, e non lo paragoni a un'impianto con puffer che per fare la stessa cosa accendi la caldaia ogni 7 giorni, con tutte le conseguenze positive del caso..... beh.... vuol dire non fare confronti reali)
                                                    poi, appunto, ci saranno persone che preferiscono un sistema, e altra che preferiscono l'altro... (come è giusto che sia)
                                                    ma dire che un sistema è il max perchè lo produci tu, mentre l'altro è "un problema", beh...... starei un pò attento
                                                    sai qual'è il vantaggio di chi non produce il generatore? che può proporre le cose migliori indipendentemente (infatti, ci sono svariate marche, modelli, tipologie, ecc ecc), mentre chi lo produce quello ha e quello deve difendere e promuovere.
                                                    Ultima modifica di scresan; 23-01-2019, 12:26. Motivo: Unione 2 msg consecutivi
                                                    riscaldamento a biomassa e PDC
                                                    Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

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                                                    • #86
                                                      Il punto del discorso sta in quanta legna mette il cliente per accendere la caldaia, in estate solitamente non si sfrutta l'intero accumulo, ma solo la parte alta della Caledo e butti qualche Kg di porcheria (fatico a quantificare i Kw prodotti da gente che scopa il cortile dalle foglie secche e le butta nella caldaia con corteccia e segatura del taglio). Se invece si opta per un sistema solare, sono solito consigliare un impianto a svuotamento oppure un boiler in pdc, a seconda dell'esigenza e possibilità di spesa. Le "problematiche" di passaggi fiamma "stretti" risiedono nella necessità di grandi volani termici che altri sistemi non hanno, quindi il dire "quello è un problema di quel sistema" indica che la necessità di grandi accumuli sono fondamentali per caldaie in Classe 5 con passaggi fiamma tradizionali, ma altre caldaie non hanno quella necessità. Sai che non sono critico, ma spiego determinate scelte. Invece la cosa bella di produrre una caldaia in un'azienda artigiana, è quella di seguirne l'installazione fatta da terzi, l'utilizzo ed il post vendita diretto e reagire in tempi molto rapidi alle necessità dei clienti. Io penso a costruire prodotti per gli utenti e non a trovare clienti per i miei prodotti, questo è quello che mi diverte. Poi se condisco il tutto con un po' di romanticismo è perchè sono italiano e quello che costruisco ha una storia dietro, che porto nel cuore con grande orgoglio. Per il resto ci siamo già chiariti sull'altro post.
                                                      Notte, adesso è davvero tardi

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                                                      • #87
                                                        Originariamente inviato da Tecnobioma Visualizza il messaggio
                                                        Il punto del discorso sta in quanta legna mette il cliente per accendere la caldaia, in estate solitamente non si sfrutta l'intero accumulo, ma solo la parte alta della Caledo e butti qualche Kg di porcheria (fatico a quantificare i Kw prodotti da gente che scopa il cortile dalle foglie secche e le butta nella caldaia con corteccia e segatura del taglio)
                                                        ecco l'inesattezza............
                                                        Alessandro, non sono un'utente qualsiasi, quindi puntualizzo le cose....
                                                        quando in estate accendi la caldaia per acs ogni due gg, tu ogni due gg per scaldare l'acqua devi scaldare il corpo caldaia (670 kg se non erro) di metallo, che una volta spenta disperde (non è un'accumulo che ha la funzione di farlo il meno possibile, e che per quello nasce)
                                                        quindi, se in una settimana, a parità di peso caldaia, una l'accendo 3 volte e un'altra una volta, quale consuma di più nell'arco dei sei mesi estivi? quale massa deve essere scaldata e quindi poi disperde di più nei due sistemi?
                                                        tu dirai.... c'è il solare, ma questo vale per tutte le soluzioni (la tua e quella degli altri) e se il cliente può/vuole installarlo
                                                        il romanticismo, per il momento, lasciamolo ai libri e agli innamorati, perchè spesso cozza con il portafogli e le leggi......
                                                        su tutto il resto, sorvolo, perchè ripeto per l'ennesima volta, non pensare di essere l'unico al mondo che si dedica con cuore ai clienti e alle caldaie......
                                                        riscaldamento a biomassa e PDC
                                                        Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

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                                                        • #88
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                                                          Produco ACS in estate con uno scambiatore istantaneo della solarbayer..
                                                          Siamo in 3 in casa e accendo ogni 5/6 giorni.
                                                          Ovviamente bisogna affidarsi a persone competenti come Giuseppe Reffo che ti seguono passo passo,è già il secondo impianto che compro da lui (facevo l idraulico quindi me la cavo)
                                                          Il mio impianto è 4 anni che funziona che è una meraviglia,quest'estate abbiamo installato caldaia solarbayer da 25 kW e 2000 litri di accumulo da un amico e pure lui soddisfattissimo.

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                                                          • #89
                                                            Scusa ma per curiosità per avere acqua calda per 5/6 giorni quanti kg di combustibile utilizzi?

                                                            Inviato dal mio HUAWEI MLA-L11 utilizzando Tapatalk

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                                                            • #90
                                                              Partiamo dal presupposto che ai clienti NON consiglio l'utilizzo della Caledo in Estate, perchè trovo che "far fuoco" con 30°C sia comunque scomodo ed il risparmio che la Caledo mi può dare rispetto ad un altro sistema (Scaldabagno elettrico o caldaietta istantanea) è minimo ed il gioco non vale la candela a mio modo di vedere e con il nostro sistema. Chi autoproduce la legna, ha grande disponibilità di scarto e molti di loro usano corteccia/segatura del taglio e rami in estate. Come funziona la Caledo in estate? Accendo manualmente la caldaia con gli scarti (portando il termostato di minima per la partenza pompe a 85°C, in modo che non attivi il ricircolo) e non appena la parte alta della caldaia raggiunge la temperatura dei 70°C, verrà sospesa la combustione. Evitando di attivare il ricircolo, la caldaia ha circa 350 litri di acqua tecnica ad alta temperatura (ove è posizionato lo scambiatore in rame per produzione ACS) nella parte posteriore, mentre la "parte bassa" del puffer integrato avrà raggiunto a malapena i 40°C . La struttura interna è stata evoluta nel tempo, per estremizzare questo comportamento. Partendo da spenta, la caldaia è molto rapida a riscaldare la parte posteriore. La coibentazione è doppia e su tutto il mantello, con le valvole che chiudono l'afflusso d'aria in caldaia e non permettono circolazione d'aria "fredda", ma essendo una caldaia, le pareti interne sono comunque esposte a dispersione. Nel 90% dei casi troviamo impianti in cui la produzione estiva per ACS viene affidata ad altri sistemi. Se con un bollitore elettrico (tipo Ariston Velis) oppure con una caldaia istantanea a metano piuttosto che a GPL vado a spendere circa 250,00 Euro in tutta l'estate per una famiglia di quattro persone (col caldo si tende a miscelare molto l'acqua calda), a mio avviso non vale la pena maneggiare della legna in estate per risparmiare 100 Euro. Poi se il cliente ha gli scarti da bruciare e non ha nessun problema, utilizza il sistema che preferisce. Laddove sia invece possibile proporre un impianto solare a svuotamento, oppure un boiler in pompa di calore, affidiamo la produzione estiva di acs ad uno di questi sistemi, sono fermamente convinto che produrre acqua calda sanitaria con integrazione solare FUORI dai puffer sia una scelta tecnicamente migliore. Questo è il display di un bollitore Rotex solare a svuotamento (oggi Daikin) con temperatura esterna di 0°C, la caldaia non ha integrato nulla ed il sole ha risolto la produzione di ACS, cosa che con un puffer con tutto integrato non sarebbe possibile nello stesso modo. Parlo di prodotti che NON VENDO, quindi senza interesse commerciale alcuno.

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