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Impanto di climatizazione in nuova abitazione, consigli cercasi (per realizzarlo al meglio)

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  • Impanto di climatizazione in nuova abitazione, consigli cercasi (per realizzarlo al meglio)

    Salve ho gia girato in lungo ed in largo questa sezione del forum come pure quella sulla geotermia visto che all'inizio ero intenzionato alla realizzazione di un impianto con SVG, idea abbandonata quasi subito per via dei costi e dell'intenzione di realizzare anche un impianto fotovoltaico, sono poi passato all'idea di mettere una PDC aria/acqua, pero prima di continuare, vorrei indicare alcuni dati della zona dove si trova la mia nuova abitazione e dell'abitazione stessa:
    LONIGO VI E 2444 247 31 45° 23' 11° 23'
    L'abitazione e isolata discretamente e dovrebbe essere una classe B (ai limiti 49 KWh/mq)
    Secondo i calcoli del termotecnico sarebbe necessaria una potenza termica di 24 KW compresa la produzione della ACS mentre secondo me ne basterebbero 14 KW.
    Dopo questa premessa, volevo esporvi come realizzerei l'impianto di climatizzazione della mia nuova abitazione, con alcune opzioni:

    1. PDC aria/acqua+Caldaia a condensazione+panelli solare termico+VMC+ (impianto fotovoltaico per alimentare la PDC).
    2. PDC aria acqua+Caldaia a pellet+panelli solare termico+VMC+(impianto fotovoltaico per alimentare la PDC).

    Sono indeciso tra la caldaia a condensazione e quella a pellet, preferirei quella a pellet ma non so se sia competitiva come costi di gestione rispetto al gas, poi non se montare i panelli solere termico o magari incrementare la potenza dell'impianto fotovoltaico e mettere una PDC più potente che provveda pure alla produzione di ACS.
    La decisione di usare due fonti termiche per far funzionare il mio impianto (con panelli radianti a pavimento per fare pure raffrescamento) e dettato dal fatto che con la PDC ho rendimenti bassi con temperature esterne basse, visto la zona dove si trova la casa e quindi in quei momenti in cui il rendimento della PDC si abbassa di molto interverrebbe la caldaia; quindi acquisterei una PDC che copra il 60 % del fabbisogno per il riscaldamento e produzione ACS e
    100 % per il raffrescamento.

    Qualsiasi consiglio e ben accetto.

  • #2
    Mi ero dimenticato di indicare che la superficie da riscaldare/raffrescare nell'abitazione era di 195 mq.

    a tutti.

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    • #3
      se la casa è veramente classe B ti consiglio impianto fotovoltaico con impianti di riscaldamento a pannelli radianti in vetro e PDC interna solo per produzione acqua calda e solaretermico integrativo.
      Io a casa mia classe B ho la caldaia a metano e impianti FV da 3.96 KW che alimenta l'impianto con pannelli radianti in vetro, in estate farò una pratica di ristrutturazione per sostituzione caldaia con PDC per ACS e solaretermico

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      • #4
        Originariamente inviato da tonyv_78 Visualizza il messaggio
        Secondo i calcoli del termotecnico sarebbe necessaria una potenza termica di 24 KW compresa la produzione della ACS mentre secondo me ne basterebbero 14 KW.
        Secondo te in base a cosa??? se hai dubbi chiedi ad un altro termotecnico ma occhio al fai da te! sbagliare potenza porterebbe ad un aggravio di costi ingiustificato...

        Originariamente inviato da tonyv_78 Visualizza il messaggio
        Sono indeciso tra la caldaia a condensazione e quella a pellet, preferirei quella a pellet ma non so se sia competitiva come costi di gestione rispetto al gas, poi non se montare i panelli solere termico o magari incrementare la potenza dell'impianto fotovoltaico e mettere una PDC più potente che provveda pure alla produzione di ACS.
        In quanto a costi di gestione e combustibile legna batte pellet .... Pellet batte gas ... (il pellet ha dalla sua la facilità e programmabilità di accensione) il tutto senza ombra di dubbio!!! puoi cercare ovunque su internet e troverai studi tabelle e quant'altro che lo confermano

        Quindi consiglierei la II soluzione...

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        • #5
          Vi ringrazio in anticipo per i vostri consigli, ora avevo altre domande in merito al mio nuovo impianto, diciamo che se realizzo la seconda soluzione e cioè:

          - PDC aria acqua+Caldaia a pellet+panelli solare termico+VMC+(impianto fotovoltaico per alimentare la PDC).

          Quale sarebbe il modo migliore di realizzare l'impanto e come collegare tra di loro i vari componenti ai panelli radianti da pavimento per avere un rendimento ottimale con l'impiego minimo di risorse (buon risparmio energetico e buon confort ambientale), perchè come ho potuto notare sul forum ci sono molti modi di collegare tra loro i vari componenti di un'impianto di riscaldamento e produzione ACS, in particolare nel mio caso che vorrei far lavorare la PDC con regolazione climatica per aver la miglior resa non saprei però come collegarla con gli altri per avere la migliore resa dell'impianto.

          Grazie in anticipo.

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          • #6
            Salve dopo un bel pò sono tornato, il mio impianto non lo ho ancora realizzato per una serie di cause in primis il lavoro (sono un trasfertista, sempre in giro per il mondo), comunque bado alle giance quell che volevo chiedervi riguardava principalmente la termoregolazione del mio impianto che quasi sicuramente avrà come cuore una pompa di calore aria/acqua (visto che a dicembre ho montatonun'impianto fotovoltaico da 9,2 Kw).
            Il quesito è il seguente: come precedentemente detto monterò una pompa di calore aria/acqua che volevo far lavorare in regolazione climatica (sensore interno più sensore esterno il tutto gestito dal controllo della pompa) e penso che il sensore di temperatura interno debba essere posizionato nel locale dove è richiesta la magggior temperaturra.
            Poi per la regolazione dei singoli locali pensavo di mettere un termostato per ciascuna stanza che va a controllare la valvola di quella stanza, Secondo voi è il modo giusto di gesttire la termoregolazione in un'impianto a pavimento o usualmente viene gestito in modo diverso?

            Grazie in anticipo.

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            • #7
              Per esperienza personale, ho strappato via tutte le testine e i termostati, regolato con sonda climatica nella stanza più fredda con i circuiti impostati da progetto.
              Dopodichè ho variato le portate di ogni circuito fino ad ottenere le temperature desiderate in tutta la casa.

              Risultato, consumo la metà e al variare della T esterna in casa ho una variazione massima di mezzo grado... prima disastro.

              PS spero tu abbia messo un fotovoltaico così grosso per investimento e non per produrre la corrente per la pdc.
              In inverno non riesci a produrre quello che serve alla pdc per funzionare, diverso il discorso in estate per fare freddo.

              Come fai il preriscaldo per la pdc?
              Pannelli 56 tubi U-pipe Apertura 8,84 m2 Orient./Inclin.:SUD-SUD/EST /60°
              Caldaia Condensazione 24 kW Termostufa Legna: 13,8 kW (3 kW ambiente 10,8 kW Acqua)
              Puffer 750 L 3 serpentine
              Riscaldamento: pannelli radianti 130 m2 + Scalda-salviette
              Località: Cannobio - Prov. VB - Gradi Giorno 2.583 - Zona Climatica E

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              • #8
                Per esperienza personale, ho strappato via tutte le testine e i termostati, regolato con sonda climatica nella stanza più fredda con i circuiti impostati da progetto.
                Non riesco a capire perchè hai montato la sonda nella stanza più fredda?

                Dopo di chè ho variato le portate di ogni circuito fino ad ottenere le temperature desiderate in tutta la casa.
                Come hai fatto a variare la portata per ogni circuito?


                PS spero tu abbia messo un fotovoltaico così grosso per investimento e non per produrre la corrente per la pdc.
                In inverno non riesci a produrre quello che serve alla pdc per funzionare, diverso il discorso in estate per fare freddo.
                Sono daccordo che con quello che produco durante l'inverno non riesco a far funzionare la pompa di calore più gli altri utilizzi ma comunque tengo conto della media annuale che comunque dovrebbe essere necessaria (secondo i calcoli fatti da chi mi ha progettato e realizzato l'impianto fotovoltaico) al mio fabbisogno.

                Come fai il preriscaldo per la pdc?
                Niente preriscaldamento.


                Grazie per la tua tempestiva risposta.

                Commenta


                • #9
                  Originariamente inviato da tonyv_78 Visualizza il messaggio
                  Non riesco a capire perchè hai montato la sonda nella stanza più fredda?
                  Perchè se fa caldo puoi ridurre la portata del circuito, se fa freddo non puoi aprirlo + del 100%, quindi come riferimento è migliore la stanza fredda.

                  Originariamente inviato da tonyv_78 Visualizza il messaggio
                  Come hai fatto a variare la portata per ogni circuito?
                  Agendo sui flussostati, aumenti o diminuisci la portata, io sono partito dai valori sul progetto fatto dalla ditta che ha fornito il materiale.
                  Il "problema" è regolare quando hai inerzia, magari ci vogliono 24 ore per vedere la differenza.

                  Originariamente inviato da tonyv_78 Visualizza il messaggio
                  Sono daccordo che con quello che produco durante l'inverno non riesco a far funzionare la pompa di calore più gli altri utilizzi ma comunque tengo conto della media annuale che comunque dovrebbe essere necessaria (secondo i calcoli fatti da chi mi ha progettato e realizzato l'impianto fotovoltaico) al mio fabbisogno.
                  Già, peccato che se consumi in inverno e produci in estate le 2 quantità non si compensano (come dicono molti che vendono i pannelli), era così fino al 2008... ora quello che consumi paghi, quindi il maggior guadagno ce l'hai con l'autoconsumo.
                  Ho visto un'analisi perfetta fatta da un utente che ha 1kwp installato, e in 7 anni rientrerà totalmente del costo, se vuoi in pm ti posto il link del forum.

                  Originariamente inviato da tonyv_78 Visualizza il messaggio
                  Niente preriscaldamento.
                  mmmm con il preriscaldamento ho visto "miracoli", tipo ingresso pdc l'anno scorso mai sotto i 7° usando il vespaio areato fatto a granchi oppure con un pettine geotermico orizzontale

                  Originariamente inviato da tonyv_78 Visualizza il messaggio
                  Grazie per la tua tempestiva risposta.
                  Di nulla... se posso portare le mie esperienze ed evitare cattive sorprese ad altri..
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                  • #10
                    Ringrazio nuovamente Fringui per i suoi consigli e sarei anche io daccordo sul fatto di fare una regolazione climatica ed agire poi con i flussostati, ma ho alcuni dubbi:

                    Se io strutturassi il mio impianto in modo da avere una sonda esterna ed due interne (una per la zona giorno ed una per la zona notte) che controllano la pompa di calore, come posso gestire le due sonde interne.
                    Però volevo capire come potevo fare se eventualmente volevo spegnere il riscandamento o portare ad un temperatura abbastanza bassa in alcuni locali che vengono usati di rado.
                    Inoltre volevo chiedere a tutti, secondo voi come sia meglio strutturare la gestione del mio impianto visto che avrò una pompa di calore aria/acqua che riscalderà l'impianto a pavimento più acqua sanitaria più si occuperà del raffrescamento in estate (e forse il tutto aiutato da alcuni panelli solari termici), secondo voi devo mettere un'acummulo unico per impianto a pavimento più ACS o due separati uno per l'impianto più uno per l'ACS; mi serve qualchè dritta per scegliere l'impianto giusto tra la miriade di proposte che ti propinano ad ogni preventivo che chiedi.

                    P.S.:qualsiasi consiglio è be acceto.

                    Grazie in anticipo a tutti.

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                    • #11
                      Originariamente inviato da tonyv_78 Visualizza il messaggio
                      Se io strutturassi il mio impianto in modo da avere una sonda esterna ed due interne (una per la zona giorno ed una per la zona notte) che controllano la pompa di calore, come posso gestire le due sonde interne.
                      Però volevo capire come potevo fare se eventualmente volevo spegnere il riscandamento o portare ad un temperatura abbastanza bassa in alcuni locali che vengono usati di rado.
                      Secondo me ti complichi troppo la vita.. far tornare l'impianto a regime quando ti servono le stanze non è cosa da poche ore..
                      Dipende cosa vuol dire di rado... nel senso.. io ho il locale al piano di sotto che al momento è usato come stireria e poco altro.. e lo tengo al minimo (portata quasi a zero.. e in quella stanza ci sono 15°/16°, con il sole sale e quando si stira in un attimo fa caldo.. quindi è apposto così.

                      Se però la volessi usare "ogni-tanto".. o lo so con un paio di giorni di anticipo, oppure tengo così il riscaldamento e prevedo tipo una piccola stufa a pellet.. o simle.

                      Per poter comandare 2 zone diverse devi avere 2 misceltrici, quindi accumulo da dove pescare con i 2 circuiti separati, forse 1 pompa potrebbe bastare a monte di tutto.. e 2 sonde internet che regolano sulle 2 misceltrici, in modo da poter avere 2 temperature diverse modificabili da comando on/off... però appunto non è istantaneo il pavimento ad entrare in temperatura.

                      Inoltre volevo chiedere a tutti, secondo voi come sia meglio strutturare la gestione del mio impianto visto che avrò una pompa di calore aria/acqua che riscalderà l'impianto a pavimento più acqua sanitaria più si occuperà del raffrescamento in estate (e forse il tutto aiutato da alcuni panelli solari termici), secondo voi devo mettere un'acummulo unico per impianto a pavimento più ACS o due separati uno per l'impianto più uno per l'ACS; mi serve qualchè dritta per scegliere l'impianto giusto tra la miriade di proposte che ti propinano ad ogni preventivo che chiedi.
                      Qua serve chi ha esperienza
                      A istinto metterei un accumulo tank in tank (acs dentro l'accumulo interno e fuori l'acqua del riscaldamento). Ma meglio attendere parere da esperti
                      Pannelli 56 tubi U-pipe Apertura 8,84 m2 Orient./Inclin.:SUD-SUD/EST /60°
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                      • #12
                        Per poter comandare 2 zone diverse devi avere 2 misceltrici, quindi accumulo da dove pescare con i 2 circuiti separati, forse 1 pompa potrebbe bastare a monte di tutto.. e 2 sonde internet che regolano sulle 2 misceltrici, in modo da poter avere 2 temperature diverse modificabili da comando on/off... però appunto non è istantaneo il pavimento ad entrare in temperatura.
                        Si anche secondo è corretto quanto affermi, però mi chiedevo una cosa ho visto che su questo forum ma anche in lungo ed in largo dove ho cercato di informarmi la maggior parte di chi fa impianti di riscaldamento a pavimento per termoregolare le varie stanze di un'abitazione usa il sistema con testine e relativo termostato di controllo.
                        Al momento sono molto perplesso visto che sto progettando l'impianto elettrico della mia nuova casa e sarei tentato di mettere una sola sonda\termostato interno ma non vorrei poi pentirmi di questa decisione a favore di quella di inserire più termostati con le relative testine e valutare in un secondo tempo se usarle o meno.
                        Spero che voi mi diate qualche consiglio in merito, visto che mi trovo molto indeciso sul da farmi (per non pentirmene in seguito, ad impianto ultimato).

                        Grazie in anticipo.

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                        • #13
                          Nel caso.. io ho le testine della coes che mi avanzano, usate qualche mese, te le posso vendere

                          PS molti fanno l'impianto a testine e termostati semplicemente perchè è più facile e sbrigativo, non devi impegnare tempo a bilanciarlo in modo corretto.
                          Pannelli 56 tubi U-pipe Apertura 8,84 m2 Orient./Inclin.:SUD-SUD/EST /60°
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                          • #14
                            Originariamente inviato da tonyv_78 Visualizza il messaggio
                            la maggior parte di chi fa impianti di riscaldamento a pavimento per termoregolare le varie stanze di un'abitazione usa il sistema con testine e relativo termostato di controllo.
                            Il sistema può funzionare se posi due serpentine alternate nel locale, una che va sempre e l'altra collegata al termostato. A setpoint raggiunto il passo virtuale delle serpentine raddoppia e il locale viene riscaldato meno, senza però raffreddare eccessivamente il massetto.
                            Se le serpentine sono le classiche a chiocciola.... usa la climatica senza mai fermare l'acqua.

                            Ciao

                            Andrea
                            Scooter elettrico X-Spin Ted 5kW immatricolato L3 20 batt 40Ah (per errore... avevo chiesto le 50Ah)
                            Impianto VMC Mitsubishi Lossnay LGH-15RX4 monitorato con datalogger arduino

                            Commenta


                            • #15
                              Il sistema può funzionare se posi due serpentine alternate nel locale, una che va sempre e l'altra collegata al termostato
                              Capito, ma allora tutti quelli che fanno impianti a pavimento (a spirale) non capisco nulla se mettono la valvola controllata dal termostato, io per esempio ho fatto fare un preventivo dalla Eurotherm e loro mi hanno proposto la medesima soluzione.
                              Non vorrei mai che ora che devo fare gli impianti non metto nessuna predisposizione per le valvole e termostati e poi quando inizio ad usare l'impianto mi accorgo che non ho fatto una sciocchezza, non so proprio che fare.

                              Un saluto a tutti.

                              Commenta


                              • #16
                                Leggi il mio PS dell'ultimo post, è tutto scritto li.
                                Se non pretendi prestazioni dal tuo impianto (tipo consumare il giusto) puoi tranquillamente usare i termostati, se non hai grossi apporti esterni di calore (sole dalle finestre o stufe in casa.. o altro) in casa farò caldo e la maggior parte delle persone non vede differenza.
                                Perchè per molti non serve capire il perchè delle cose e basta un tasto che fa on/off quando hanno freddo.

                                Io da tantissima gente che sento e ho sentito, ne conosco veramente pochi contenti del proprio impianto a pavimento, perchè hanno freddo e caldo in modo alternato, hanno freddo e mai caldo o viceversa.. altri che spendono un botto e non sono pentiti di non aver messo i termosifoni.

                                Ti riporto l'esempio dei miei suoceri, impianto vecchio, avrà quasi 20 anni, 2 anni fa hanno fatto il cappotto e isolato il tetto, risultato? ora in casa hanno molto più freddo, perchè disperdendo meno la casa l'impianto sta spento per molte più ore e non riesce più ad andare a regime.. se fosse stato non a termostati bastava correggere solo il valore della dispersione dell'involucro.
                                Pannelli 56 tubi U-pipe Apertura 8,84 m2 Orient./Inclin.:SUD-SUD/EST /60°
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                                • #17
                                  Originariamente inviato da andypairo Visualizza il messaggio
                                  usa la climatica senza mai fermare l'acqua.

                                  Ciao

                                  Andrea

                                  perchè? che giustificazione si può dare a questo invito?

                                  fra l'altro è una cosa che consiglia, dalla sua esperienza , anche Fringui, che seguo molto nei consigli

                                  io ho provato a tenere costantemente in funzione il circolatore in continuo , ma non ho notato differenze rispetto all'applicare una postcircolazione limitata a 10 minuti (le mie regolazioni possibili sono postcirc di 5 minuti, di 10 minuti e continua)

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                                  • #18
                                    Interpretando le varie esperienze riportate e estendendo il concetto alla regolazione in genere, in sistemi ad alta inerzia bisogna evitare di imporre bruschi cambiamenti al sistema. Nello specifico di in un impianto a pavimento l'inerzia è legata alla elevata capacità termica del massetto. Lavorando in on/off il sistema è sottoposto alla richiesta di "accelerazioni" di temperatura, e data la grande inerzia si rischiano pendolamenti di temperatura e consumi elevati legati sia al calore richiesto per far tornare in temperatura il massetto una volta che si è raffreddato che alla quantità di calore che il sistema continua ad immettere in ambiente anche dopo il raggiungimento del setpoint. Lavorando con curva climatica invece si evita (con opportuna taratura dell'impianto e della curva ovviamente) di far raffreddare/riscaldare il massetto e l'impianto fornisce solo la quantità di calore necessaria a compensare le perdite dell'involucro.

                                    Per ora è teoria, ma conto di passare alla pratica a breve ;-)
                                    Scooter elettrico X-Spin Ted 5kW immatricolato L3 20 batt 40Ah (per errore... avevo chiesto le 50Ah)
                                    Impianto VMC Mitsubishi Lossnay LGH-15RX4 monitorato con datalogger arduino

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                                    • #19
                                      tutto questo mi è perfettamente chiaro

                                      la mia domanda era precisamente puntata sul circolatore e la consigliata "necessità" (caldeggiata in particolare dall'ottimo Fringui) di farlo funzionare in perpetuo. Io ho provato a farlo per qualche giorno (una settimana) dopo di che ho riposizionato il funzionamento della postcircolazione a 10 minuti (in pratica il circolatore continua a pompare l'acqua calda anche fino a 10 minuti dopo lo spegnimento della caldaia)....perchè dovrebbe giovare far funzionare il circolatore perpetuamente? io non ho ravvisato alcuna differenza (l'unica reale è quella di un consumo di circa 40wh elettrici per 24 ore al giorno invece che per un paio)

                                      sarei genuinamente interessato ad una giustificazione teorica o tecnica di questo assunto pratico e sarei molto grato a chi me la desse

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