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Come migliorare l'impianto esistente a Termosifone

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  • #31
    Buonasera, Pinetree vedo che hai iniziato questa discussione a Luglio, se vai avanti così si scaldi col calore del pc........ eheheh
    A parte gli scherzi, l'esperto Dotting ti aveva detto tra le varie cose una veloce e che secondo me farebbe al caso tuo: termoconvettori a convenzione naturale bassa temperatura: ottimi per la tua caldaia a condensazione e 10 minuti da installare al posto dei tuoi termosifoni; sono detraibili fiscalmente e anche bellini da vedere; silenziosi e non richiedono allacci elettrici. Costo contenuto....... che chiedere di più? un Lucano?? :P
    Sarà che li vendo, sarà che ieri me li sono fatti per casa mia, ma ne sono entusiasta.

    Buona serata a tutti

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    • #32
      Considerazione molto importante.

      Con la soluzione delle ventole sotto il termosifone, si è trasformato lo stesso in un ventilconvettore.
      La temperatura di attivazione della ventola elettrica dei ventilconvettori è di solito intorno ai 42°C, per gli Airmec 39°C, solitamente si tratta di un termostato a contatto posto sulla tubazione di arrivo dell'acqua calda.
      Ora non dico che si potrebbe utilizzare acqua calda a 42°C, ma una temperatura di mandata di 50°C probabilmente sarebbe ottimale con la modifica completa descritta.
      Con una temperatura di mandata dell'acqua calda di 50°C si dovrebbe avere una temperatura di ritorno dell'acqua in caldaia pari a 40°C, con una temperatura media del fluido termovettore di 45°C.
      L'art. 9 comma 1.b) del decreto aggiuntivo alla Finanziaria 2007 dice testualmente:
      b) sono installate valvole termostatiche a bassa inerzia termica (o altra regolazione di tipo
      modulante agente sulla portata) su tutti i corpi scaldanti ad esclusione degli impianti di
      climatizzazione invernale progettati e realizzati con temperature medie del fluido
      termovettore inferiori a 45°C.


      Dice "progettati e realizzati", quindi sarebbe sufficiente rifare il calcolo termotecnico della potenza termica prodotta dai termosifoni trasformati in ventilconvettori per fare a meno dell'installazione delle valvole termostatiche, che a mio parere personale pur accoppiate ad una caldaia a condensazione, non assicurano un abbattimento della temperatura di ritorno dell'acqua tale da giustificare la spesa.
      Certamente si evita lo spreco nel senso che nel momento in cui l'utente ha impostato in modo corretto la temperatura del singolo termostato, in caso di giornate relativamente calde, il sistema in modo automatico provvede a chiudere la valvola di erogazione.
      Ma in effetti non si ha quella elevata diminuzione di temperatura che potrebbe comportare un'abbassamento della temperatura di ritorno dell'acqua in caldaia, che esalterebbe l'efficenza della condensazione.
      Ricordo che con l'aumento dell'efficenza si ha un minor consumo, e sopratutto un risparmio per le tasche dell'utente.
      Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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      • #33
        CITAZIONE (Bhelfys @ 3/11/2007, 01:21)
        .....

        Come vedi dall'titolo della discussione, cercavo una soluzione non troppo costoso per impianti a termosifone già esistente.
        In particolare l'esempio all'inizio riguarda la casa di mia sorella che ha 14 termosifoni in ghisa con caldaia a condensazione.
        Poi casa mia che ho solamente 6 termosifoni in latta, sicuramente le più grande schifezza mai progettati e subito dopo avere svuotato lo stock invenduto nel nostro quattiere (1500 pezzi) la fabbrica giustamente è fallita, la mia caldaia invece non è a condensazione.
        Pensa abbiamo l'impianto elettrico realizzato con materiale già in fuori produzione.

        Cambiare 14 termosifoni non è una soluzione a basso costo, la soluzione proposta da dotting di soffiare l'aria calda a livello pavimento non mi sembra una brutta idea, devo solo realizzare un circuito con microcontrollore a basso costo che gestisce la velocità richiesta della ventola soffiando solo quando c'è calore, e in assenza di persone si porta alla massima velocità, se tutto va bene con €20/€30 a termosifone me la cavo, potenza massima previsto 5W/termosifone (massimo €0.5 consumo energia cad. annuo)
        L'aria in movimento da fastidio ad una buona fetta della poplazione.
        Lo capisco solo adesso, perchè qualche volta mi succede anche a me, sai sto invecchiando.

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        • #34
          CITAZIONE (dotting @ 3/11/2007, 09:11)
          .....

          Ormai mi hai convinto.
          Ho diverse soluzioni.
          Visto che ormai devo portare la corrente elettrica su ogni termosifone da mia sorella, pensavo di stendere un cavo a 3 filo per l'intera casa (14 termosifoni), il tutto a 24Vdc, l'altro filo con il 0V funziona da bus di communicazione, in questo modo posso avere localmente su ogni termosifone, la temperatura dell'aria, quello dell'acqua, il comando valvola elettrostatica (3W), ed il regolatore di temperatura, ed il comando ventola
          la centralina remota può gestire il cambiamento impostazioni di temperatura delle singole termosifoni, il programmatore orario, e la richiesta di accensione caldaia.
          Il tutto posso realizzare con microplc, ma preferisco per abbattere i costi realizzare un circuito con microcontrollore, non c'è alcun attività che non sia facilmente implementabile all'interno di queste piccoli bestiolini.
          Sarà solo il tempo a mia disposizione che decreterà quale soluzione sarà alla fine scelta.
          Ho già un offerta per l'altra possiblità, quello con il CM-zone, è la soluzione più rapida, purtroppo mi convince poco per il fatti che le testa di controllo compreso termostato finisce troppo sotto la mensola nella nicchia nel muro, quindi almeno la metà dei caloriferi non potranno rilevare fedelmente la temperatura della stanza, ma misureranno un valore più alto, probabilmente di alcuni gradi.

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          • #35
            "Cambiare 14 termosifoni non è una soluzione a basso costo, la soluzione proposta da dotting di soffiare l'aria calda a livello pavimento non mi sembra una brutta idea, ........."

            Risparmio energetico non si tratta di risparmio sull'acquisto e anche l'uso di corrente elettrica è un consumo......
            Cerca un sistema per non far ventilare nell'aria la polvere accumulata altrimenti avresti sempre tempeste di sabbia in casa.......
            Ma le soluzioni a questo punto ne hai abbastanza..... non invecchiarti troppo che siamo curiosi di sapere cosa farai.......

            Saluti

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            • #36
              CITAZIONE (Bhelfys @ 3/11/2007, 14:03)
              "Cambiare 14 termosifoni non è una soluzione a basso costo, la soluzione proposta da dotting di soffiare l'aria calda a livello pavimento non mi sembra una brutta idea, ........."

              Risparmio energetico non si tratta di risparmio sull'acquisto e anche l'uso di corrente elettrica è un consumo......
              Cerca un sistema per non far ventilare nell'aria la polvere accumulata altrimenti avresti sempre tempeste di sabbia in casa.......
              Ma le soluzioni a questo punto ne hai abbastanza..... non invecchiarti troppo che siamo curiosi di sapere cosa farai.......

              Saluti

              Per il consumo elettrico lo già detto, mezz'euro a termosifone all'anno, arriva a circa €1, quindi €14 annuo la soluzione completa.
              Anche la versione CM-zone ha bisogno di 34 batterie ogni due anni, quindi un costo di circa €8/annuo.
              E indispensabile un crono ed una gestione a zone, perchè la casa viene utilizzato da due nucleo famigliari, una dei quali e assente spesso per oltre 12 ore all'giorno.
              E indispensabile mettere una regolazione su ciascun termosifone (sfruttare il calore del sole ecc), quindi o utilizzare le valvole termostatiche, o utilizzare le elettrostatiche (quindi comandabile da crono), oppure la CM- zone, oppure la honeywell ha delle valvole motorizzate a batteria con crono incorporato, quindi ogni stanza fa da se (vengono circa €50 cad).

              Edited by pinetree - 6/11/2007, 10:01

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              • #37
                Nonostante ricordo che gli estremi fossero stati citati in questo forum non riesco a ritrovare la norma che consente l'accensione continua nelle 24 ore degli impianti di riscaldamento. Ovvero, vorrei sapere se è la discriminante è la temperatura di esercizio o la tipologia di distribuzione del calore. Perché se fosse la temperatura cosa impedirebbe di far funzionare i termosifoni (con o senza ventoline, o magari più o meno sovradimensionati) per 24 ore consentendo un ulteriore ribasso della temperatura di esercizio? A casa di conoscenti ho visto caloriferi funzionare sempre ad una temperatura inferiore ai 30 gradi. Mantengono così circa 17-18 gradi in tutta la casa, poi in soggiorno hanno una stufa a legna che accendono la sera. Io credo che siano tate le situazioni di questo tipo che potrebbero avvantaggiarsi proficuamente della sostituzione della vecchia caldaia con una a condensazione.

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                • #38
                  CITAZIONE (Lolio @ 5/11/2007, 23:51)
                  Nonostante ricordo che gli estremi fossero stati citati in questo forum non riesco a ritrovare la norma che consente l'accensione continua nelle 24 ore degli impianti di riscaldamento. Ovvero, vorrei sapere se è la discriminante è la temperatura di esercizio o la tipologia di distribuzione del calore. Perché se fosse la temperatura cosa impedirebbe di far funzionare i termosifoni (con o senza ventoline, o magari più o meno sovradimensionati) per 24 ore consentendo un ulteriore ribasso della temperatura di esercizio? A casa di conoscenti ho visto caloriferi funzionare sempre ad una temperatura inferiore ai 30 gradi. Mantengono così circa 17-18 gradi in tutta la casa, poi in soggiorno hanno una stufa a legna che accendono la sera. Io credo che siano tate le situazioni di questo tipo che potrebbero avvantaggiarsi proficuamente della sostituzione della vecchia caldaia con una a condensazione.

                  Penso che neanche con il raddoppio della dimensione dei termosifoni riuscirai con 30°C a mantenere la temperatura in casa a 20°C, il termosifoni sono dimensionati per lavorare (secondo dotting) a 70°C.
                  a sovradimensionare un impianto esistente non è facile e a non è certamente a basso costo, mettere le ventole è già un metodo per sovradimensionare il termosifone.
                  Non ha senso fare funzionare sempre il termosifone anche con termosifoni sovradimensionato, visto che non hanno il problema del inerzio termico tipico del riscaldamento a pavimento.
                  A casa mia i termosifoni non sono componibile, quindi sono da sostituire se devo ridimensionarli, a casa di mia sorella che ha 14 termosifoni, la maggior parte si trova in una nicchia che non lascerebbe spazio sufficiente per un aumento superiore ad un 15%.

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                  • #39
                    Lolio per modificare la legge che dispone i limiti di accensione degli impianti non incassati nell'opera muraria, due anni fa per via del freddo intenso c'è voluto un decreto legge.

                    Per innescare i moti convettivi attraverso cui l'aria calda fluisce dal termosifone all'ambiente, occorre che le temperature dell'acqua calda non siano inferiori ai 65-70°C.
                    Come ho già detto nei ventilconvettori, proprio per il fatto che la circolazione è forzata, la temperatura di avvio delle ventole è sui 42°C.
                    Vi sono dei termosifoni progettati per innescare il flusso dell'aria a temperature prossime ai 50°C e sono quelli che citati più volte; ripeto sono progettati ad hoc, per molti versi somigliano a dei radiatori per auto, sono i Thermobox.
                    Con normali termosifoni si possono, mandando l'acqua a 30°C!!, ottenere temperature di 17-18°C perfettamente fuori norma (20°C), con il grandissimo rischio di condensa sul ritorno dell'impianto, se non si è in presenza di caldaia a condensazione.
                    Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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                    • #40
                      CITAZIONE (pinetree @ 6/11/2007, 00:24)
                      Non ha senso fare funzionare sempre il termosifone anche con termosifoni sovradimensionato, visto che non hanno il problema del inerzio termico tipico del riscaldamento a pavimento.

                      A casa mia il riscaldamento è a parete, a differenza di quelli a pavimento non ha praticamente inerzia termica, eppure io li faccio andare (li farò andare visto che non l'ho ancora acceso) per 18 ore al giorno. Potrei farlo andare due ore al mattino e due ore la sera, ma invece di far circolare acqua a 32 gradi dovrei portarla per ipotesi a 45 gradi, non mi sembra una cosa furba visto che la caldaia è a condensazione.

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                      • #41
                        CITAZIONE (Lolio @ 6/11/2007, 10:14)
                        CITAZIONE (pinetree @ 6/11/2007, 00:24)
                        Non ha senso fare funzionare sempre il termosifone anche con termosifoni sovradimensionato, visto che non hanno il problema del inerzio termico tipico del riscaldamento a pavimento.

                        A casa mia il riscaldamento è a parete, a differenza di quelli a pavimento non ha praticamente inerzia termica, eppure io li faccio andare (li farò andare visto che non l'ho ancora acceso) per 18 ore al giorno. Potrei farlo andare due ore al mattino e due ore la sera, ma invece di far circolare acqua a 32 gradi dovrei portarla per ipotesi a 45 gradi, non mi sembra una cosa furba visto che la caldaia è a condensazione.

                        Vediamo da quello che ho imparato in questi mesi.
                        La casa ha un certo dispersione termica, una massa termica, e una temperatura dell'aria.
                        L'aria può variare di temperatura rapidamento, e con il riscaldamento a termosifone, ci vuole un tempo molto lungo per variare invece la temparatura della massa termica.
                        Quindi l'apporto di calore nella stanza serve a mantenere la temperatura della massa termica (non è ovviamento regolata), compensare la dispersione termica e mantenere la temperatura dell'aria ai valori richiesta.

                        Se la massa termica si trova a 18°C, apri le finestre per 10 minuti lasciando entrare l'aria esterna a 5°C, la temperatura dell'aria si porta a 5/6°C, richiedi la finestra senza accendere il riscaldamento, la temperatura dell'aria si riporta in pochi minuti ai valori vicino a 18°C, se lascio la situazione in questo modo per 10 ore di assenza da casa senza accendere il riscaldamento, potrei avere la massa termica magari a 17,9°C, la temperatura dell'aria intorno ai 15°C (da mia sorella a causa dei vetri singoli e pessima isolamento. è più credibile parlare di 10°C)
                        Accendendo il riscaldamento, in pochi minuti l'aria si riporta ai valori desiderata, una perdità limitato di temperatura della massa termica non può essere rilevato dal corpo umano, comunque con ore di riscaldamento la sera, la massa termica si riporta ai valori precedente.

                        che senzo ha fare andare il riscaldamento per ore quando non c'è nessuno in casa, solo per compensare il raffredamento dell'aria dovuto alla dispersione termica, e mantenere la temperatura della massa termica, è solo un spreco economico.
                        C'è sicuramente un punto di pareggio dove non conviene scendere troppo di temperatura perchè rischiamo di perdere la massa termica che causerà probabilmente un sensazione di freddo nonostante la temperatura dell'aria si trova a quello impostato.
                        Ma non penso che il spegnimento del riscaldamento per 10 ore può essere cosi "dannoso".
                        E meglio essere presenti quando accendiamo il riscaldamento per mantenere la massa termica, almeno sfruttiamo il calore per riscaldarci un pò le ossa.
                        E nel tuo caso, non penso che 18 ore a 32°C sia più conveniente di 4 ore a 45°C, la caldaia non ha mica risparmi miracolosi, siamo parlando di meno di 20% di risparmio con l'acqua di ritorno a 30°C invece di 60°C.

                        Edited by pinetree - 6/11/2007, 11:16

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                        • #42
                          Mmm, in effetti il tuo ragionamento non sembra fuori da ogni logica...Dotting tu che opinione hai?
                          Nel mio caso mi ero dimenticato un pezzo, e cioè che esiste un solare termico ad integrazione, fatto che esclude comunque di usare temperature alte o medie. Ma trascuriamo un attimo questo particolare, continuiamo a ragionare come se ci fosse solo caldaia a condensazione e pannelli parete/soffitto.

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                          • #43
                            CITAZIONE (Lolio @ 6/11/2007, 15:01)
                            Mmm, in effetti il tuo ragionamento non sembra fuori da ogni logica...Dotting tu che opinione hai?
                            ....

                            Opinioni!!! ?, con la qualifica e tutta l'esperienza di dotting, sarebbe offensivo chiamarla opinione. :lol:

                            Comunque, non trascurerei l'effetto riscaldamento del sole, di giorno quando siamo assenti da casa, la cosa ideale e avere le tende aperta per lasciare il sole lavorare,
                            lasciando poi le porte interna aperta il calore potrà raggiungere altre zone della casa, ma probabilmente un aiuto sarà necessario con qualche ventilatore, Il sito di Dotting parla di ottimi soluzione applicabile in una casa nuova, ma difficilemente applicabile in una costruzione esistente.

                            Nel caso non volete tenere taparelle e tende aperte un soluzione potrebbe essere usare tende nere distante circa 30 cm dalla finestra, questi si scaldano e rilasciano il calore in casa, con l'aiuto di qualche ventilatore si può distribuirla ovvunque.
                            La distribuzione è necessario, perchè nella stanza solleggiata vicino alla finestra si può raggiungere oltre 30°C com temperatura esterna di 10°C. Non è logico spreccare questo calore.
                            Sto verificando se una semplice ventilatore sul'soffitto con le porte aperta, sia sufficiente per miscellare l'aria ed equalizzare la temperatura nell'intera casa, ho visto che per un stanza va bene.

                            Commenta


                            • #44
                              Sarò ignorante, ma voler migliorare il rendimento dei termosifoni è un assurdo.E' come migliorare il rendimento di una resistenza elettrica.
                              Per quello che deve fare rende già al massimo.
                              Non è quello il problema.


                              Se vuoi che la casa si riscaldi anche con termosifoni dove il salto tra temperatura di andata e ritorno sia bassa, non ti resta che isolare bene la casa (non solo dietro ai termosifoni).Lo puoi fare dall'esterno con buoni risultati e una spesa elevata, o dall'interno con parecchi inconvenienti.


                              L'elettronica puo' servire, ma l'aiuto che ti puo' dare in termini di risparmio credo sia poco influente.
                              Credo che nelle case evolute termicamente, le cosidette case passive, non ci sia per niente elettronica o cose complicate nella gestione calore.

                              Commenta


                              • #45
                                CITAZIONE (autostop @ 6/11/2007, 16:31)
                                Sarò ignorante, ma voler migliorare il rendimento dei termosifoni è un assurdo.E' come migliorare il rendimento di una resistenza elettrica.
                                Per quello che deve fare rende già al massimo.
                                Non è quello il problema.

                                Forse da qualche parte io e qualcun altro ha usato il termine sbagliato, ma quello che vogliamo ottenere è abbastanza chiaro.
                                CITAZIONE
                                Se vuoi che la casa si riscaldi anche con termosifoni dove il salto tra temperatura di andata e ritorno sia bassa, non ti resta che isolare bene la casa (non solo dietro ai termosifoni).Lo puoi fare dall'esterno con buoni risultati e una spesa elevata, o dall'interno con parecchi inconvenienti.

                                Non solo, ma se raddoppi la dimensione dei termosifoni oppure usi un ventilatore che è l'equivalente di incrementare la dimensione del termosifone, potrai di conseguenza abbassare la temperatura di mandata, c'è poi il problema che ha fatto notare dotting, una T alta è necessario per innescare il moto convettivo, quindi se abbassiamo la temperatura, dobbiamo utilizzare una ventilazione per miscellare l'aria.
                                CITAZIONE
                                L'elettronica puo' servire, ma l'aiuto che ti puo' dare in termini di risparmio credo sia poco influente.
                                Credo che nelle case evolute termicamente, le cosidette case passive, non ci sia per niente elettronica o cose complicate nella gestione calore.

                                Isolamento della casa come ho fatti notare in diverse mie discussioni e la priorità numero 1, ma mia sorella non ha oggi i soldi per affrontare una spesa simile, in questo momento deve cercare di ottenere il 55% per l'installazione della nuova caldaia a condensazione e e deve assolvere alcuni obblighi quale termoregolare ogni termosifone.
                                Visto che va fatto, cerchiamo di farla nei migliore dei modi.
                                La termoregolazione di ogni termosifone è un ottima soluzione anche per le case classe A , per il semplice fatto che riduce o spegne dell'tutto il riscaldamento nella stanza dove c'è il sole che fa già un ottimo lavoro.
                                Senza l'elettronica, non si potrebbe neanche realizzare un buon crono, per evitare di lasciare il riscaldamento sempre accesa ovvunque anche quando non serve.

                                Commenta


                                • #46
                                  Ho avuto un discussione con la Honeywell, sembra che la CM-zone non funzionerà bene per la casa di mia sorella, la rilevazione di temperatura viene eseguita direttamente sulla testa motorizzate della valvola, il sensore di temperatura non è remotabile.

                                  Almeno la metà dei termosifoni sono inseriti in una nicchia nella parete con un spesso lastra di marmo chè la copre, il problema è che il sensore di temperatura rimante troppo all'interno e quindi fortemente condizionata dalla vicinanza dell'termosifone.

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                                  • #47
                                    Ho avuto altri chiarimenti con la Honeywell.

                                    Alla fine la CM-zone non va bene con i termosifoni incassati, le valvole termostatiche avranno lo stesso problema, quindi mi tocca concentrarmi sulla soluzione valvole Elettrotermici.

                                    La testa per queste valvole consumano 3Wh l'una per 14 fanno 42Wh, se rimangono eccitati per 4 ore all'giorno fanno 168Wh per 5 mesi sono €4,5 di consumo annuo, niente di particolarmente grave.
                                    Non giustifica la sostituzione dell'intera valvola che supporta una testa bistabile, quindi consumo zero.
                                    Le valvole elettrotermico possono funzionare in posizione intermedia parzializzando la tensione oppure lavorando in PWM.

                                    Penso ormai che mi deve armare di buona volontà e realizzare il tutto.

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                                    • #48
                                      Salve a tutti,
                                      sono al mio primo intervento e mi congratulo con tutti gli utenti del forum per gli interessanti interventi che ho letto finora.

                                      Volevo chiedere un parere sul sistema che sto adottando per cercare di tenere un po' più al caldo la casa e magari per risparmiare un po' di soldi.

                                      Abito a Padova in una casa degli anni '50 in affitto con altri ragazzi studenti, per cui non abbiamo grande libertà di manovra (tipo cambiare i termosifoni o robe del genere), abbiamo una caldaia autonoma, e ...un timer dell'ikea. I termosifoni sono in ghisa, piuttosto vecchi e sarebbero da sfiatare, ma gli idraulici che abbiamo contattato ci hanno sconsigliato di farlo perché tutto l'impianto è molto vecchio e in cattivo stato e si rischierebbe di fare danni (...). Ma passiamo sopra a questo aspetto...

                                      Ho notato che i termosifoni in ghisa rimangono caldi a lungo anche dopo che la caldaia ha smesso di funzionare. Sfruttando queste caratteristiche tecniche ho deciso di impostare il timer in modo da far funzionare la caldaia ad intervalli piuttosto brevi (dalle 3 di pomeriggio in poi circa 15 minuti accesa e 15 minuti spenta, per diminuire progressivamenti gli intervalli in cui è accesa fino a 15 minuti ogni 75 nelle ore notturne). In questa maniera i termosifoni non sono mai del tutto freddi e continuano a funzionare anche quando la caldaia è spenta.

                                      Mi chiedevo, e a questo punto girerei a voi la domanda: cosa ne pensate di questo sistema? Può essere un buon sistema per gestire la caldaia? Si può guadagnare qualche frazione di grado? Cosa comporta sul consumo di gas? A parità di tempo totale di accensione, cos'è più dispendioso? Tante accensioni per brevi periodi, o poche accensioni per tempi prolungati?

                                      Un'altra domanda: ho delle ventoline tipo quelle dei case dei computer: come dovrei posizionarle precisamente per aumentare le prestazioni dei termosifoni? E quando dovrei accenderle col sistema che ho precedentemente descritto?(sempre che sia valido!)

                                      Ringraziandovi per l'interessamento, vi saluto calorosamente, e mi scuso se le domande hanno già avuto una risposta in qualche discussione precedente.

                                      Leonardo

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                                      • #49
                                        1.- sfiato, la necessità di sfiatare i termosifoni deriva dal fatto che il termosifone riscalda solo in parte, se tutto il termosifone è caldo non è ovviamente neccesario.
                                        A seconda del tipo e delle salite d'impianto è necessario farlo solo nel termosifone più alto.
                                        La difficoltà dell'idraulico nasce forse dal fatto che i termosifoni sono privi della valvola di spurgo o sono inchiodate e visto la data se le tocchi viene via tutto.
                                        2.- diciamo che il metodo che hai adottato è uno fra i tanti possibili, tecnicamente il rendimento della caldaia è inferiore all'accensione, quindi queste frequenti attacca e stacca non è che siano il massimo.
                                        Di solito le caldaie si attivano per poche accensioni per tempi prolungati
                                        Se la temperatura di regolazione della caldaia è alta, diciamo oltre i 70°C, potresti valutare l'ipotesi di abbassarla, portandola a 65°C, di meno no perchè presumo sia una tradizionale che potrebbe soffrire in caso di condensazione.
                                        3.- Circa le ventole, mi sembra di aver descritto come realizzarle, si dovrebbero attivare dopo che il termosifone va in temperatura.
                                        Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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                                        • #50
                                          CITAZIONE (dotting @ 13/11/2007, 09:30)
                                          ...
                                          di meno no perchè presumo sia una tradizionale che potrebbe soffrire in caso di condensazione.
                                          ...

                                          Dotting gentilmente, mi puoi spiegare meglio il problema della condensazione ?
                                          Di cosa si tratta ?, che problemi causano ? come si fa ad evitarlo ?

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                                          • #51
                                            Un link in cui viene spiegato bene il problema della condensa:
                                            http://www.coster.info/costerit/impianes/tesi/verif.htm
                                            Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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                                            • #52
                                              CITAZIONE (dotting @ 13/11/2007, 20:28)
                                              Un link in cui viene spiegato bene il problema della condensa:
                                              http://www.coster.info/costerit/impianes/tesi/verif.htm

                                              Quindi parliamo di condensa nei fumi dove si può formare l'acido sulphorico.
                                              Quindi è pericoloso fare funzionare una caldaia normale a bassa temperatura ?
                                              Questo riguarda solo il riscaldamento, oppure anche l'acqua sanitaria (non ha il ritorno, ma usa l'acqua fredda in arrivo)?
                                              Nel caso dell'ACS, mi sconsigli di lasciare l'impostazione sui 45°C, oppure il principio è diverso in questo caso ?
                                              Sulla mia caldaia (normale) ho la possibilità di impostare la temperatura sia dell'acqua di riscaldamento che quella per l'ACS.

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                                              • #53
                                                Nelle caldaie con la doppia funzionalità, riscaldamento e ACS, ci sono due sezioni separate per la produzione di acqua calda per riscaldamento e per ACS.

                                                Il corpo caldaia sezione riscaldamento può essere a fascio tubiero, l'acqua circola all'esterno dei tubi in cui passano i gas di combustione, o ad alette/lamelle tipo un radiatore da auto le cui alette sono investite dai fumi di combustione.
                                                Se la temperatura dell'acqua che ritorna nella sezione riscaldamento è bassa, diciamo sotto i 50°C, si ha la possibilità che i fumi di combustione si raffreddino tanto da condensare il vapore d'acqua che viene normalmente espulso insieme ai fumi.
                                                Condensando quest'acqua fa precipitare particelle dei fumi che sono particolarmente acide.
                                                La condensa più acida è quella delle caldaie a gasolio, poi GPL e poi metano.
                                                Questa condensa nel tempo occlude i tubi del fascio o si annida fra le alette, peggiorando il rendimento della caldaia, fino a corrodere completamente le superfici di scambio con la completa sparizione delle alette o la bucatura dei tubi.
                                                Naturalmente le caldaie a condensazione, costruite con materiali resistenti all'effetto condensa, non soffrono di questo problema.
                                                Ed ecco perchè se uno vuol provare ad abbassare la temperatura di mandata e automaticamente quella di ritorno è meglio che lo faccia con una caldaia a condensazione, altrimenti si rischia il botto.

                                                La sezione ACS è quasi sempre costituita da uno scambiatore di calore a piastre acqua/acqua per cui non soffre di questo problema.
                                                Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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                                                • #54
                                                  Salve a tutti!

                                                  Rileggendo i vostri post, mi sono accorto di non aver capito bene una cosa. Nel caso di voler posizionare delle ventole sotto al termosifone per migliorare le sue prestazioni, queste devono essere montate in modo da "sparare" l'aria verso l'alto oppure parallelamente al pavimento, in modo da contrastare l'arrivo dell'aria fredda nei pressi del termosifone?
                                                  Quali sarebbero gli effetti di queste due soluzioni?

                                                  Io abito in una casa piuttosto fredda ed umida: qualcuno mi sa dire se l'umidità della stanza si stratifica in qualche modo o se si distribuisce in maniera uniforme nella stanza?

                                                  Scusatemi se ho riproposto un tema già affrontato, ma dal momento che sono in procinto di realizzare il micro-l'impianto di ventilazione, non vorrei fare cose ridicole! Grazie e ciao a tutti!

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                                                  • #55
                                                    Devi osservare la distribuzione di temperatura in un impianto a termosifoni.
                                                    Devi mettere le ventole in modo che aspirino l'aria dal retro del termosifone ed inviarlo a filo pavimento.
                                                    Come ho già detto si abbassa il picco di temperatura e si invia aria calda al livello del pavimento che è la zona più fredda.
                                                    Mi raccomando le fiancate esterne, altrimenti viene aspirata l'aria di lato e non dall'alto, lambendo il retro del termosifone.
                                                    L'umidità si diffonde uniformemente nella stanza.
                                                    Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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                                                    • #56
                                                      CITAZIONE (dotting @ 14/11/2007, 17:00)
                                                      Nelle caldaie con la doppia funzionalità, riscaldamento e ACS, ci sono due sezioni separate per la produzione di acqua calda per riscaldamento e per ACS......

                                                      grazie sei stato molto preciso,
                                                      ritiene possibile che la mia caldaia ha una protezione contro la condensazione acida ?,
                                                      altrimenti non mi spiego perchè ho la possibilità di impostare 40°C per i caloriferi,
                                                      inoltre non capisco perchè l'usanza della sonda esterna che nelle giornate più calde abbassa la temperatura dell'acqua ?
                                                      C'è qualche altro correlazione tra temperatura ambiente e temperatura dell'acqua ?, avendo magari maggiore temperatura esterna, si ha meno rischio di condensazione con il ritorno a temperatura bassa ?
                                                      Se una caldaia da €500 si corrode in 8 anni, può essere una spesa accettabile, se invece la corrosione può avvenire in un anno, la cosa è più critica e mi stupisco perchè la gente non viene informato o avvertito del rischio.

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                                                      • #57
                                                        Una caldaia tradizionale non ha una protezione contro la corrosione acida, però come facevi osservare nella notazione successiva, ci sono caldaie, che per tecnologia, fascio tubiero, o per materiali, acciaio inox, sopportano meglio la condensa acida.
                                                        La durata ed anche il costo deriva essenzialmente dai materiali, ma è già argomento da addetti ai lavori.
                                                        La sonda esterna che abbassa la temperatura dell'acqua di mandata e corrispondentemente quella di ritorno è un optional nelle caldaie tradizionali, mentre in quasi tutte quelle a condensazione è di serie.
                                                        Peccato che gli installatori si dimentichino di dire e di mettere la pompa anticondensa nel circuito idraulico, che è un impianto esterno alla caldaia e quindi sta ad un tecnico accorto inserirla.
                                                        La presenza della pompa mentre salvaguarda la caldaia vanifica tutti i tentativi di abbassare la temperatura di mandata, la pompa miscela l'acqua di ritorno eccessivamente fredda con l'acqua calda di mandata.
                                                        Quindi ripeto se si vuole abbassare la temperatura di esercizio dei termosifoni occorre dotarsi di caldaia a condensazione.
                                                        Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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                                                        • #58
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                                                          la prima cosa da fare in assoluto sarebbbe quella di tirare fuori il radiatore dalla parete, quindi coibentare la nicchia esistente sotto la finestra e riempirla chiudendola completamente.

                                                          In questo modo il radiatore trovandosi completamente scoperto al di fuori del muro, potrà funzionare per come è stato progettato, per convezione al 100 %.

                                                          L'aria entrerà dal basso e trovando sfogo in alto circolerà più velocemente senza bisogno di ventole e quant'altro.

                                                          L'unica ventola veramente utile potrebbe essere quella a soffitto e la posizione migliore sarebbe in contrapposizione al radiatore, cioè, se il radiatore è posto sulla parete della finestra e quindi manda l'aria calda in sù, il ventilatore a soffitto deve essere in prossimità della parete opposta per mandare l'aria calda in giù così da creare una corrente rotatoria nella stanza.

                                                          La velocità del ventilatore comunque dovrebbe essere molto bassa per diminuire la percezione della corrente che può portare a fastidi personali

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                                                          • #59
                                                            ciao dotting, in merito al post del 2/11 in cui consigli come migliorare l'efficienza dei termosifoni, volevo fare una semplice domanda tanto per fugare i dubbi. Se chiudo lateralmente i termosifoni e pongo le ventoline in basso che aspirano aria dal retro del termosifone, considerando anche l'aria calda che naturalmente esce dall'alto, mi spiegheresti da dove entra la fredda che dovra` poi riscaldarsi dietro il termosifone?
                                                            Non si rischia di creare un conflitto tra il moto naturale dell'aria e le ventoline con il risultato che le ventoline non lavorino in modo efficiente?

                                                            ciao ciao

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                                                            • #60
                                                              image
                                                              Osserva "bene" la distribuzione di temperatura in un impianto a termosifoni, se non la osservi "bene" è inutile che legga oltre.

                                                              1.- Dietro il termosifone occorre mettere un foglio riflettente costituito da uno strato da 3-4 mm. di polietilene accoppiato ad un foglio di alluminio, questo è assolutamente indispensabile nel caso di termosifoni posti sotto le finestre in cui la parete è assai ridotta in spessore, con la conseguenza di riscaldare bene l'ambiente esterno.
                                                              2.- Occorre contrastare proprio il fenomeno della convezione naturale evidenziata nel grafico, avere una temperatura di 30°C in quel punto e 23°C per tutto il soffitto, non è che interessi molto, preoccupa parecchio il valore di 14°C che si può misurare a livello del pavimento in quasi tutta la stanza.
                                                              Quindi chiudiamo di lato il termosifone, mettiamo le ventole in basso e inviamo l'aria a filo pavimento come ha indicato pinetree che ha postato un'immagine chiarissima.
                                                              Noi non dobbiamo "acchiappare" aria fredda, ma dobbiamo contrastare e "sconfiggere" il fenomeno della salita naturale dell'aria calda, che va a stratificarsi nel soffitto, prendere quell'aria a 30-33°C della figura, costringerla a passare in quel setto dietro il termosifone che è a 37°C e "spararla" a livello di pavimento nella zona che normalmente è a 14°.

                                                              Tutto questo naturalmente se uno non vive con la testa fra le nuvole.
                                                              Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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