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Reazione chimica: cosa ottengo?

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  • #31
    ma fra figurati non me la sto mica prendendo, anzi ti ringrazio molto per la tua partecipazione! La tensione non è in dispensabile conoscerla dal momento in cui ti dico la corrente, in quanto dipenderà dalla caduta che avrai ai capi della cella, nel mio caso in fase di carica parte da 0.95 per poi attestarsi su 1.145V, per iniziare potresti ad esempio partire da 12V con una resistenza in serie da 2200ohm in modo da limitare a 5mA la corrente, una celletta da 2-3cm quadri e vedi che succede, io ho sperimentato in un range che va da 1 a 20mA/cm, ma vedo che superando i 10mA il rame entra velocemente in soluzione, la carica migliore si è verificata a 1mA/cm.

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    • #32
      ok perfetto, faro' l'esperimento seguendo alla lettera le tue informazioni Grazie a te per le info dettagliate , probabilmente ti rubero' il brevetto e poi sparisco in Jamaica . li mettero' su una azienda che produce pannelli solari a basso costo a base di Cu2O .... hahahaha

      La stessa cosa faro' con uno dei tanti brevetti di zagami (pila a ricarica liquida) , tanto non penso abbia gia' il brevetto mondiale

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      • #33
        Anche se fosse Cu2O (ma?) non ha senso fare un accumulatore di carica o una pila di tal genere , quando hai a disposizione il rame che si ossida a CU++ aumentanto con lo stesso numero di atomi e quindi di peso totale il numero di Faraday o di coulomb e quindi in defininiva gli ampere disponibili ed ottenibili e quindi ancora i kWh/kg ottenibili. Si raddoppia in pratica la potenza ottenibile.
        E' come avere una bici a due ruote ed usarne una sola.
        Ma comunque io già una pila Daniel (o simile) a ricarica liquida l'ho già fabbricata e brevettata , ne ho discusso in altra sede.
        Ma se non c'è nessuna ditta in Italia che voglia investire in questo campo siamo sempre al punto di partenza.
        Le potenzialità de questa pila sono paragonabili alla pila al Litio, anzi è più sicura. Ritornare alle origini della scoperta della pila volta , rivista in chiave moderna è forse una soluzione percorribile.
        Io i miei esperimenti li ho fatti all'epoca , i miei suggerimenti li ho dati in altra sede, anche troppi , me questi esperimenti rimangono nel cassetto .
        Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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        • #34
          zagami leggi sopra

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          • #35
            Bè ragazzi pure io ho depositato un brevetto di una lampada a led per illuminazione piante studiata in modo da offrire i nm necessari alla corretta crescita, ma mai nessuno ho trovato disposto a investire, me le sono vendute per i fatti miei, una 50000 euro l'ho tirata su(e ma la sono anche già spesa)... e poi stop perchè sono arrivati i cinesi con le loro similitudini... qui mi sembra presto per parlare di brevetti, e credo sia l'ultimo dei problemi, perchè in tal caso i nomi dei depositari sarebbero tecnonick, Mr.Hyde e zagami, (non conosco i nomi reali...), ovviamente siamo noi a dibattere e lavorare su questo oggetto e questo stesso forum se pur non abbia alcuna valenza legale comunque è una prova. In ogni caso se ritenete che si possa migliorare fino a realizzare qualcosa di realmente funzionante e avete voglia di tutelarci e depositare al volo un primo brevetto per me va benissimo, tanto il costo è irrisorio e due pagine di descrizione bastano e avanzano.

            mmm pila di Daniel a ricarica liquida, è si, il peso del solfato di zinco è inferiore a quello del solfato di rame, galleggia vero? si, principio che si potrebbe utilizzare, e meglio ancora se lo gelifichi come dicevo in un precedente post, il PVA ovvero poly vinyl alcohol, ha la proprietà di assorbirsi quasi ogni schifezza in cui lo immergi, per dare un vero e proprio polimero conduttivo, che già di suo è utilizzato in diverse celle a combustibile, come quella alcalina ad esempio, e anche nelle zinco-aria come interfaccia carbone-elettrolita (si parla del 2012, recente), quando gelifichi una soluzione con il pva questa rimane solida e conduttiva come prima, quindi è a tutti gli effetti possibile realizzare una pila/batteria flessibile, e vi dirò di più: volendo ad esempio realizzare una classica alcalina a film sottile e flessibile, la cosa è piuttosto semplice, al posto del PVA usando carbossimetilcellulosa sodica è possibile realizzare un elettrodo sia negativo che positivo mediante gelificazione indotta, ovvero se in una soluzione acquosa di carbo introduco un tensioattivo, della polvere di carbone (nero fumo) e altra polvere nanometrica di un ossido, quando do corrente accade che il tensioattivo ha intrappolato le molecole di carbone rendendole diciamo polarizzate, quelle dell'ossido lo sono già, in base al tipo di tensioattivo (ionico o non ionico) al polo positivo avrò un deposito gelificato dei due composti, le cui proporzioni dipendono dalla densità dei prodotti in soluzione, nonché dalla percentuale di carbo/acqua, una volta creatosi questo elettrodo, è possibile immergerlo in una soluzione alcalina senza più avere dissoluzione della carbo, l'elettrodo rimane li compatto contenente i due reagenti. Inoltre, la soluzione di partenza volendo può già essere un elettrolita alcalino, in modo da avere una miscela ossido-carbone-elettrolita-gel, pronto per l'utilizzo, flessibile e conduttivo (flessibile a patto che come substrato/elettrodo di deposito si utilizza un materiale flessibile, come ad esempio un foglio di grafite).

            Scusate ancora, dimenticavo: non fatevi ingannare dal colore del Cu2O, in base alla cristallizazione può essere giallo, marrone, arancione, viola o rosso (alla vista ovviamente), ad esempio se lo producete mediante elettrolisi del rame in una soluzione di NaCl sarà giallo, mentre se lo fate mediante elettrolisi del rame in una soluzione a ph 7-8 di Cu(NO3)2 sarà rosso rubino o violaceo (dipende dalla corrente), quest'ultima soluzione permette il deposito su vetri ITO di stupendi cristalli ben visibili al microscopio 400x che paiono proprio dei piccoli rubini, e vi invito a provare perchè è veramente qualcosa di stupendo il deposito che si forma, senza contare che è a tutti gli effetti una cella solare monogiunzione, per vedere il funzionamento senza troppi sbattimenti immergete l'ITO in NaCl 30% con altro elettrodo in rame, mettete al sole e vedrete che bella sorpresa!
            Ultima modifica di nll; 06-09-2013, 23:01. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente

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            • #36
              Auguri per il brevetto.
              Ma avere un brevetto è come avere oro ma non poterlo vendere. Uno può avere un sacco di oro ed essere povero in quanto nessuno ti da moneta in cambio o ti dicono che è oro falso.
              Il problema è che una volta creato qualcosa questo deve essere prodotto in grandi quantità e messo sul mercato per essere venduto e trovare qualcuno anzi molte persone che acquistano questo tipo di pile.
              Ma se non si hanno le capacità produttive per produrre molti esemplari e soldi da investire tutto il discorso decade.
              Difficilmente un imprenditore acquisterebbe un brevetto da un privato e sganciare una lira, piuttosto lo copierebbe alla faccia sua.
              Comunque lasciamo tutto questo come un hobby e divertiamoci.
              Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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              • #37
                Zaga ma nessuno ha le capacità per mettere in produzione ciò che brevetta, perchè chi deposita un brevetto nel 99% dei casi è gente come me come te, gente che si occupa di sperimentazione, non imprenditori... quando fai un brevetto poi ti devi rivolgere alle società che potrebbero fabbricare quel che hai brevettato, mostrando il prodotto e convincendoli che è qualcosa per cui ne vale la pena investire mostrando le differenze tra ciò che hai fatto tu e quello che c'è già in commercio, e se il/i titolare di questa società sarà interessato perchè ritiene che ci potrebbero essere buone prospettive per un commercio del prodotto allora o ti compra il brevetto e ti liquida con qualche migliaio di euro, oppure ti cede le quote delle vendite(più probabile la prima). Ipotizza che alla fine troviamo un modo di rendere stabile questo accumulatore e perfettamente funzionante, magari con una capacità anche di solo il 5% superiore ad una comune alcalina, già per questo è un prodotto appetibile, se poi ci metti che è un prodotto green (e lo è in quanto non conterrebbe nulla di tossico nocivo o cancerogeno) ecco che potrebbero arrivare anche dei finanziamenti statali... bo, lascio fare a voi, perchè io con le mie conoscenze di chimica purtroppo mi fermo qui, non posso andare oltre.

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                • #38
                  Originariamente inviato da tecnonick Visualizza il messaggio
                  Zaga ma nessuno ha le capacità per mettere in produzione ciò che brevetta, perchè chi deposita un brevetto nel 99% dei casi è gente come me come te, gente che si occupa di sperimentazione, non imprenditori...
                  Be non credo sia cosi . Maggior parte dei brevetti sono le industrie a presentarli, perchè hanno l'interesse che la ditte concorrenti non lo imitano.
                  Molte volte le scoperte vengono fatte dai dipendenti di queste ditte , ma essendo dipendenti che vengono pagati dalle ditte non hanno nessun diritto sul brevetto, sono la ditte ad averne i benefici.
                  Purtroppo la legge attuale è cosi e non si incentiva in questo modo la ricerca le buona volontà del dipendente.
                  Un'altra cosa hanno fatto con l'ultima legge del 2008 sui brevetti , hanno complicato talmente la procedura peri brevetti, che uno si deve rivolgere per forza a specialisti del settore , con lievitazione dei costi (3000 -5000 euro , minimo brevetto italiano) , in modo tale da scoraggiare un semplice appassionato di investire in questo campo senza un ritorno economico.
                  Purtroppo le leggi sono fatte tutte a favore dei ricchi industriali.

                  Per inciso ho cercato di comprare PVE che avevi citato e la Carbossimetilcellulosa, che volevo provare per la mia batteria, ma non la trovo nei brico center. Dove potevo trovarlo ?
                  Saluti.
                  zag.
                  Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                  • #39
                    Ciao zag, che sia un dipendente, un privato, un universitario, sempre uno senza soldi è(si fa per dire ovviamente...), perchè per mettere in produzione altro che 5000 euro..... il problema non è brevettare (io ho pagato intorno ai 200 euro per il brevetto della lampada, e non ho avuto bisogno di nessuno che certificava nulla in quanto l'ho venduta come kit non assemblato, tu brevetti, poi se non funziona i problemi sono tuoi...), come ti dicevo e forse mi sono spiegato male, chi brevetta poi deve appoggiarsi appunto ad aziende o altri entri per produrre, proprio perchè l'industrializzazione di un prodotto e la messa in commercio comporta dei costi veramente notevoli quando si parla di chimica elettronica etc... nel caso di una batteria ovviamente le cose si complicano, perchè deve passare tutte le varie certificazioni. Non puoi trovare i due composti al brico, chi vuoi che li possa utilizzare.... sono entrambi innocui ma totalmente inutili se non per alcune applicazioni non troppo diffuse (distaccante nel caso del PVA e agglomerante alimentare e farmaceutico per la CARBO). Se mi dai l'indirizzo te ne mando un pò io dei due(un paio di bustine perchè ne ho poco di entrambi), la carbo la trovi da BARZAGHI srl, forse hanno anche il PVA, in ogni caso dovresti trovarli entrambi dove vendono materiali per restauri di quadri etc. Il PVA l'avevo preso su internet ma non ricordo in che sito.

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                    • #40
                      Originariamente inviato da tecnonick Visualizza il messaggio
                      sono entrambi innocui ma totalmente inutili se non per alcune applicazioni non troppo diffuse (distaccante nel caso del PVA e agglomerante alimentare e farmaceutico per la CARBO). Se mi dai l'indirizzo te ne mando un pò io dei due(un paio di bustine perchè ne ho poco di entrambi),
                      Ti ringrazio per i suggerimenti , vediamo se riesco a trovarli nelle mie vicinanze , altrimenti non ho nessuna difficoltà a comunicarti il mio indirizzo , anche perchè io scrivo con il mio vero cognome.
                      Ho trovato comunque altri addensanti come agar agar , cellulosa, colla vinilica, colla per parati, ma purtroppo in molti prodotti non viene specificata la composizione chimica.
                      Comunque sto provando con questi addensanti a fare una batteria al gel,un po concentrata tipo una batteria a secco, ma per il momento il problema è che la resistenza è un po elevata . Ma comunque cercherò di ovviare il problema.
                      La batteria che suggerisci tu non la vedo per il momento fattibile, ne conveniente, in quanto ti ho già detto che conviene usare il rame valenza 2 . E quindi dovrebbe essere sotto forma di sale e separando le due soluzioni elettrolitiche per evitare che reagiscano anche a batteria ferma.

                      Originariamente inviato da tecnonick Visualizza il messaggio
                      Ipotizza che alla fine troviamo un modo di rendere stabile questo accumulatore e perfettamente funzionante, magari con una capacità anche di solo il 5% superiore ad una comune alcalina, già per questo è un prodotto appetibile, se poi ci metti che è un prodotto green
                      Sto pensando ad una sorta di pila gel molto concentrato per consentire una resa energetica maggiore di quella a liquido altro che 5% di quello che dicevi tu.
                      Ma credo si potrebbe arrivare a 150 Wh/kg.
                      Ma importante sono i cicli di ricarica che si possono ottenere (almeno 1000) e per questo ho bisogno di un gel stabile che non si alteri chimicamente.
                      Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                      • #41
                        Credo che il PVA faccia al caso tuo, in quanto ho già fatto io delle prove, e anche se lo usi in concentrazione del 50% la resistenza è praticamente nulla(ho fatto delle batterie a stato solido e non gel), purchè gelifichi in un certo modo: il pva è solubile in acidi ma non in basi, infatti con acido crea un gel, e ne basta anche il 10%, mentre con le basi non si miscela ma assorbe, quindi se usi una soluzione basica va prima fatto il gel con acqua e poi immerso in soluzione, ed ecco che si crea un polimero vero e proprio, insolubile e chimicamente stabile anche oltre gli 80°, che va ben oltre i 1000 cicli. Vedrai che si trasforma da trasparente a bianco e diventa praticamente un pezzo di gomma, servono almeno 24 ore per la polimerizzazione completa, già testato con solfato di zinco e funziona perfettamente, credo vada bene anche con il rame, forse in questo caso da trasparente diventerà azzurro. C'è molta documentazione in internet, cerca "conductive polymer+PVA". 150W/Kg sarebbe un record mica male, ma tieni conto che questa misura non si riferisce alla reazione, ma al peso della batteria finita, incluso involucro etc...

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                        • #42
                          Ciao Tecnonick

                          Forse può darti qualche spunto questo brevetto: US20100047697A1.pdf

                          Con il PVA è bello anche fare lo Slime (PVA+Borax): io lo uso come gel raffrescante, in riva al mar.
                          Assorbe tanta acqua ed evaporando tiene fresca la parte dove lo appoggi.
                          Aggiungendoci un po' di acido ascorbico, ringiovanisce la pelle.
                          Con un po' di olio essenziale, lo metti sotto le ascelle per profumarti.
                          OK sono fuori topic!

                          Oops! forse ti ho fatto venire in mente un elettrolita per un nuovo tipo di supercondensatore...

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                          • #43
                            Ma in pratica questo brevetto cosa descrive ?
                            Una batteria Zinco- Piombo , ma con quali vantaggi ?
                            Le batterie al piombo sono ottime batterie , ma hanno lo svantaggio che il piombo ha un peso atomico molto elevato che inficia in partenza qualsiasi utilizzo nel campo dell'autotrazione , dovendo competere con le batterie al litio leggere e resistenti a molti cicli di ricarica.
                            Oramai nel costruire un nuovo tipo di batteria bisogna considerare almeno due fattori importanti , la leggerezza ed i cicli di ricarica.
                            La leggerezza si traduce in kWh/kg che in pratica si traduce in km percorsi dall'automobile con un singolo ciclo di ricarica.
                            In questa ottica bisogna scegliere elementi chimici o composti a basso peso atomico o molecolare.

                            Non ho capito cosa c'entra questo brevetto con la discussione in oggetto .

                            Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                            • #44
                              per vedere il funzionamento senza troppi sbattimenti immergete l'ITO in NaCl 30% con altro elettrodo in rame, mettete al sole e vedrete che bella sorpresa![/QUOTE]

                              Ciao Tecnonik
                              Hai idea di come posso elettrodepositare Cu2O su un film di alluminio?
                              Credo che l'elettrolita debba essere basico per formare un P-doped?

                              E per depositare Cu2O n-doped su nickel o rame?

                              Grazie.

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