Fotovoltaico Italia: raggiunti 2 GW di potenza. - EnergeticAmbiente.it

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Fotovoltaico Italia: raggiunti 2 GW di potenza.

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  • #91
    Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
    Ora stai tentando di rimediare alla tua gaffe, parimenti clamorosa della mia direi. Senza gran successo ri-direi.
    Che significa "quanti lo fanno"? Ti è sfuggito il fatto che NESSUNO finora sostiene che la "grid parity" sia stata raggiunta finora? Quanti dovrebbero farlo secondo te senza incentivi?
    Che c'entra il "prezzo all'ingrosso" poi? Ma è così difficile da capire?
    Se, in un regime di scambio sul posto completo (quindi con accumulo garantito dalla rete come era fino all'avvento del CE per tutti) io produco 5000 kWh/anno e ne consumo 4500 avrò regalato 500 kWh all'Enel (magari da riaccreditare nei successivi due anni come accadeva prima), pagando 0€ all'Enel per i consumi (resterà la parte di costi fissi, potenza installata, ecc.)
    Se 4500kWh mi costavano 900€ o 1000€ (+ o - quanto costa ora alla famiglia) ovviamente è molto facile per qualunque padre di famiglia farsi i conti di quando rientrerà dalla spesa. Con la certezza di evitare eventuali aumenti futuri.
    Il "prezzo all'ingrosso" esce fuori solo se decidi di valorizzare l'energia ceduta e non consumata. Non è detto che si debba per forza fare! Comunque sia che consumi di più o di meno dell'energia prodotta il risparmio che avrai sarà sempre ragionevolmente sicuro e sopratutto garantito. Se per fare quell'impianto avrò speso 10.000€ lo ammortizzerò in 10 anni, per poi avere energia gratis (nei limiti del prodotto) per perlomeno altri 15 anni.
    Non dico che ci si butterebbero tutti "a pesce". Certo diventa una soluzione fattibile per chi ne è convinto.
    Se lo facessero in molti ci sarebbero problemi sulla rete. Ovvio. Ma questo è un altro discorso.
    Il discorso sul PUN e il Natale non c'entra. Era riferito a un eventuale produzione di tipo professionale in un territorio preciso. Con le famiglie non ha nulla a che fare.

    Brightin, io penso di aver capito cosa vuoi dire, ma probabilmente sei tu che non mi segui. Forse leggi frettolosamente i post degli altri... Il mio "quanti lo fanno" era riferito al fatto di essere in conusmo totale dell'energia prodotta, nel qual caso sarebbe corretto il tuo ragionamento di considerare il mancato costo di acquisto dell'energia dalla rete, come "provente" da fotovoltaico. Ma non essendo nessuno in consumo totale, bensì quasi sempre in cessione parziale, con autoconsumo direi al 30%, il reddito del FV sarà:
    0,3*Costo acquisto energia + 0,7*prezzo di vendita energia all'ingrosso (per fasce orarie). Pertanto il mio ragionamento mi sembra corretto, il tuo, di nuovo sbagliato.
    Allora tu tiri fuori dal cilindro lo scambio sul posto, che come descrivi tu non esiste più (e secondo me correttamente). Non esistendo più è inutile fare i conti come se esistesse.
    Ma se vuoi ragionare per assurdo, fallo pure. Fantaenergia

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    • #92
      Bright..dici cose di buon senso..però guarda che le centrali nucleari di tutto il mondo sono fatti da privati (o joint venture fra privati e aziende statali che hanno parte della tecnologia necessaria per costruirle o hanno la rete per distribuirlo--vedi EDF in Francia)..e se ci sono questi fantastici utili concentratti, se il capitale fosse pubblico (o parzialmente pubblico) è un vantaggio per tutti.
      Non mi risultano invece tasse per finanziare la costruzione di centrali..anzi in alcuni stati (USA) sono pure vietate e la mancanza di credito è un problema al loro sviluppo..cioè hanno i soldi per pagare giorno per giorno il petrolio, ma non hanno il capitale per "anticipare" 5 anni di "consumo" per costruire una macchina che permetterebbe di tagliare il "tubo"..triste no?

      Il vero vantaggio per il Paese e i sui abitanti è il costo di generazione..vedi, io conosco bene la Francia..da loro il riscaldamento è per lo più elettrico grazie alle tariffe basse che il nuke permette..quindi hanno fior di paesini senza un camino che sbuffa..è talmente economico scaldare elettrico che stanno iniziando solo ora ad usare la PDC..altrimenti andavano a irraggiamento tradizionale..figurati.
      Renalut è all'avanguardia nel auto elettriche fra gli europei..e non è una coicidenza..da loro fra 10 anni una buona part del parco sarà elettrico..da noi non credo..anzi stiamo investendo per "metanizzare" pure le reti stradali, e avanti a tutto gas.. tanto quello è BLU, mica inquina..

      E il loro impianto di riscaldmento gli costa 10 volte meno a farlo, zero di manutenzione, zero di rischio, circa la metà di consumo rispetto al ns miglior metano a condensazione..queste sono le cose che mi piacciono..se poi paralleleamnte EDF fa qualche soldo in più rispetto a bruciare gas, meglio..perchè sono tutti soldi che restano dentro il Paese e spesi in lavoro, tecnologia, ricerca e manutenzione di una filiera nazionale ed europea..non regalati a Paesi dittatoriali che ci ricattano e sbeffeggiano come gli par e piace.. io a questo dò comunque un valore, lo so sono romantico..

      Mi consolo... la CIna, dopo aver rastrellato petrolio, ora ha dichiarato di voler raddoppiare le scorte strategiche di Uranio ... e la CEE ha appena lanciato un programma di investimento per 3 reattori di IV generazione (costo previsto 10 Mld di euro) al fin di "mantenere al leadership tecnologica del nucleare in europa"...appannagio dei "soliti noti" (Francia, Beglio, Olanda.. tra l'altro NEGANDO un euro allo sviluppo dell Fusione giudicata come non promettente a livello applicativo).

      E' vero che se non c'è domanda di energia il nuke è inutile..ma diamine..non siamo mica il Lussemburgo! pur senza settori chiavi dei tedeschi, abbiamo sempre 30% del PIL industriale, e se è fatto come è fatto dal 20% degli addetti totali è solo il segno di quanto sia efficiente. Siamo sempre stati ad una incollatura dai tedeschi e possiamo tornare a crescere ai loro ritmi, se avessimo energia meno cara e flesibilità di lavoro (vedi accordi WV fatti in ermania senza clamore che rifatti da noi sctenano la guerra civile..)

      Piuttosto scegliamo la tecnologia giusta, non troppo cara, con una filiera dove anche le ns imprese possano esprimersi ( e qui qualche campana stonata la sento..a Genova..)

      Marco
      CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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      • #93
        Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
        Anzi... in Italia siamo a zero come nuke (per sciagurati referendum ok. Ma ora è così!) quindi se non ci saranno i favoleggiati privati pronti a investire il 100% (ma ci sono?) lo stato, inteso come entità che gestisce le entrate fiscali, non come cittadinanza intera, si troverà nella necessità di fare investimenti massicci per anni senza un vero ritorno economico.
        L'incentivazione delle FER invece è sostenuta dai consumatori. Lo so che "lo stato siamo sempre noi", ma c'è una grandissima differenza. Quella, infatti che ha permesso e permette ai vari CE di funzionare senza pesare sui bilanci pubblici. Che poi pesino sul bilancio della famiglia (pochissimo in verità) lo so. Ma i 4-5 miliardi che ti costano le FER solo nella fantasia dei pro-nuke più sfegatati possono essere viste come "disponibili" per il nuke!
        E' un'illusione, credimi!
        Quei 4-5 miliardi delle FER ora scorrono senza problemi. Per il nuke dovrebbero essere "succhiati" dal bilancio, quindi di fatto tagliati da altre possibili destinazioni. A meno che non ci si sogni di imporre una nuova accisa, imposta, tassa, ecc. con la dicitura "per coprire i costi delle centrali nucleari".
        Qui però rido io eh!
        Scusa, se ti sembra corretto che gli incentivi alle rinnovabili siano pagati (senza sforzo dici) dai consumatori, perchè gli (eventuali) incentivi al nucleare dovrebbero gravare sulla fiscalità generale e non di nuovo, sui consumatori?

        Il discorso più serio sul nucleare, secondo me lo sfiori, quano dici: ma ci sono privati disposti ad inverstire? Già, ci sono veramente?
        Ho appena letto un libro di Alberto Clò, un nuclearista convinto ("Si fa presto a dire nucleare"), in cui si mette in dubbio che l'energia nucleare costi veramente meno di quella prodotta con il gas, e appunto mette in dubbio che ci siano privati disposti ad investire senza aiuti di stato (il costo delle centrali di 3 generazione in Francia e Filandia sono a +50/70% rispetto ai previsti)... Visto che ne parli tu di nucleare, ne parlo anche io...

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        • #94
          Originariamente inviato da Spaziozero Visualizza il messaggio
          il nucleare portera' una diminuzione in bolletta? Secondo me no, ma anche se fosse mai paragonata a quel 20-50% dell'autoconsumo. Le aziende hanno la possibilita' di scegliere il proprio futuro.

          Un discorso sulle aziende che sono situate in lombardia e veneto, siamo sicuri che nei prossimi 20 anni saranno sempre li'?
          La rivoluzione nel produrre energia centralizzata a produrre energia puntiforme tocchera' anche le aziende. Al nord c'è meno rendimento dei panelli, se un'azienda impianta la propria produzione su un capannone in Puglia avra' maggiori entrate di energia elettrica e minori costi di produzione. Il limite saranno le infrastrutture viarie, ferroviarie e portuali di collegamento ma se diverranno efficenti anche quelle, immaginiamo cosa' puo' accadere nei prossimi anni, in parte gia' sta accadendo...
          Si ma guarda che i numeri delle industrie manufatturiere sono diversi da casa tua..io ho coperto 14.000 metri quadri di pannelli e faccio il 2,5% dell'energi che mi serve...ah, faccio il 99,9% di autoconsumo (bravo no?) ma NONOSTANTE QUESTO il costo del solar che mi autoproduco non sarebbe nemmeno vagamente vicino al prezzo di ACQUSITO dell'energia all'ingrosso (circa 0,1), per cui senza incentivi non sta in piedi NEMMENO IN PUGLIA.

          M ail problema che cerchi di evitare è di spiegare cosa proponi per alimentare l'altro 97,5 % di energia di cui necessito, e che i miei concorrenti con cui competo in Francia e Germania pagano 0,6-0,7..
          Quindi stai certo che se mi sposto vado AL NORD e non certo in Puglia..ci sarà anche un bel sole, ma poi i mercati che consumano sono a 2.000 km di distanza..quanta energia serve per trasportare i prodotti? e anche le materie prime vengono da Francia e Germania e Olanda e Belgio (chissa perchè, prova a darti una risposta), e portarle in Puglia..addio costi e ambiente...

          Insomma, come dicevo a Bright..per l'abitazione del privato, va bene SOLO FV..per l'industria il FV è una PALLA AL PIEDE e occorre accompagnarla da altre iniziativ eper MITIGARNE IL COSTO..ma non crdo verrà da te una proposta in tal senso..

          marco
          Ultima modifica di marcober; 03-01-2011, 19:25.
          CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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          • #95
            Originariamente inviato da luciof Visualizza il messaggio
            Pertanto il mio ragionamento mi sembra corretto, il tuo, di nuovo sbagliato.
            Allora tu tiri fuori dal cilindro lo scambio sul posto, che come descrivi tu non esiste più (e secondo me correttamente).
            Lo scambio sul posto totale non esiste più perchè c'è il CE. Senza incentivo mi pare ovvio che l'incentivazione (allora ben poco appetibile, domani molto di più!) data dal poter disporre della rete come accumulatore immediato e senza perdita sarà il minimo.
            Ipotesi ovvio, ma stiamo disutendo di ipotesi e dato che si faceva prima non vedo proprio perchè non si dovrebbe farlo ora.
            Invece associato alla tariffa incentivante portava a sperequazioni.
            Tu fai l'ipotesi del 30% di autoconsumo, non capisco su quali dati. comunque se autoconsumi il 30% risparmierai il 30% della spesa annua. E puoi comunque farti i conti sull'ammortamento dell'investimento.
            Può darsi che sbaglio, ma davero fatico a capire dove.
            Originariamente inviato da marcober Visualizza il messaggio
            E' vero che se non c'è domanda di energia il nuke è inutile..ma diamine..non siamo mica il Lussemburgo! pur senza settori chiavi dei tedeschi, abbiamo sempre 30% del PIL industriale, e se è fatto come è fatto dal 20% degli addetti totali è solo il segno di quanto sia efficiente.
            Guarda. Io (sinceramente) quoto quasi tutto ciò che hai scritto. Anche quest'ultima frase. Se pensavi che la mia "infatuazione" pro-FER derivasse da una preguidiziale ideologica eri fuori strada.
            Io parto da considerazioni precise, che puoi toccare con mano ogni giorno.
            Hai ragionissima a dire che se il 30% del PIL è prodotto dal 20% degli addetti è solo segno di efficienza. E quella dell'efficienza imposta è una delle molle che han supportato l'industria italiana.
            Avevo letto una volta che, un pò paradossalmente, l'unica industria europea del giocattolo che aveva retto botta alla concorrenza cinese era proprio quella italiana. Perchè? Perchè l'efficienza imposta ne aveva accelerato da tempo l'automazione,a nche prima della concorrenza cinese.
            Parlo di "efficienza imposta" in quanto deriva da un "macigno" ben conosciuto dall'azienda italiana. Il costo e la rigidità dell'elemento "mano d'opera", che da anni spinge l'industria italiana a diminuire al massimo questo costo strategico (che per inciso pesa molto, ma mooto di più del costo energetico per il 90% delle produzioni!) Questo è da un lato positivo per l'efficienza, ma dall'altro ha prodotto una chiara diminuzione delle possibilità di partecipazione alla divisione del reddito da parte di alcune fasce sociali. Giovani e non specializzati in primis. Insomma, è una società che va benissimo a chi è "dentro", non a tutti.
            Possiamo fare finta di credere che sia una fase passeggera e che si tratti solo di trovare la giusta "produzione di qualità e tecnologica" per fregare cinesi e indiani, ma sappiamo tutti che non sarà così. L'era industriale di massa in Europa è finita e non tornerà.
            Si tratta solo di capire con cosa sostituirla. Senza drammi o rivoluzioni di carta lanciate dal solito "guru" di turno.
            A mio parere la cosiddetta "green economy" soffre per ora di una cattiva nomea presso i settori attivi della società. Viene spesso confusa con una specie di "soluzione keinesiana" in salsa eco dove lo stato raccolgie i soldi dai portafogli di quelli che lavorano e invece di distribuirli a qualche legione di disperati che scava buche e poi le riempie... li distribuisce a qualche legione di disperati che gira pale e pianta pannelli! Sbaglio?
            Beh, se fosse così sarei il primo a non fidarmene. Ma, come i luddisti al tempo dei telai automatizzati, credo sia difficile immaginare la nuova organizzazione societaria che si sta plasmando ora. Quindi ritengo che ogni possibile alternativa alla produzione di ricchezza su base industriale sia da considerare attentamente.
            Voi continuate a sostenere il nucleare come "panacea".
            Io non ne nego l'utilità, ma la competizione vera è tra le fossili e le FER.
            Un paese è ricco se produce ricchezza. Che non significa stampare moneta, ma produrre beni da scambiare (cioè sistema industriale e la supremazia qui ci sta sfuggendo inesorabilmente) o energia. Se un paese IMPORTA energia la paga! La paga con un simbolo della ricchezza vera, il denaro. Ma la paga eccome!
            La bolletta energetica italiana è di circa 50 miliardi di euro all'anno. Questa è tutta ricchezza che se ne va. Non è vero che viene "scambiata" come un normale prodotto industriale. C'è uno sbilancio abnorme. Persino l'elettricità da nucleare che la Francia ci vende la notte è per noi un esborso secco. Enel ci guadagna comprandola a 5 e rivendendocela a 15, ma per il sistema Italia è solo perdita! Ed è un costo fisso, sicuro ogni anno. Non un investimento più o meno produttivo!
            Senza contare che ci lega mani e piedi ai ghiribizzi dell'esportatore o ai rischi del trasporto!

            Sono due soluzioni antitetiche per svariati motivi e se una società industriale non poteva fare a meno della produzione energetica centralizzata da fossile non è affatto detto che una società post-industriale (come sarà la nostra, piaccia o meno) possa fare a meno della produzione da FER.
            Quindi, per riassumere e tornare almeno un minimo in tema, 2 GW di potenza installata mi sembrano ottima notizia e la certezza che il nucleare e le fossili restano più economiche poca roba davvero.
            Originariamente inviato da marcober Visualizza il messaggio
            ..ma poi i mercati che consumano sono a 2.000 km di distanza..quanta energia serve per trasportare i prodotti? e anche le materie prime vengono da Francia e Germania e Olanda e Belgio (chissa perchè, prova a darti una risposta), e portarle in Puglia..addio costi e ambiente...
            Infatti, hai anche qui ragione. Ma in puglia pretendono (forse anche con un pò di ragione...) di avere le stesse possibilità di vita e di reddito che al nord.
            Come pensi di garantirle? (Mi rivolgo a te, ma è una domanda retorica).
            Finora ci siamo comportati così:
            L'industria al sud non c'è? Beh! creiamola! Eccheccevò?
            Come? Gli imprenditori col piffero che investono a 2000 km dai mercati? Beh! Incentiviamoli! (e giù soldi a Fiat e agli altri "investitori" da cassa del mezzogiorno! Enon erano "incentivi" quelli, ma proprio contribuit a fondo perduto. Infatti si son persi.)
            Cosa? Ora i prodotti da là non sono competitivi come prezzo e gli imprenditori, finiti i finanziamenti, fuggono e gli operai sono sul lastrico? Beh! Potenziamo il settore statale! Forse se limitiamo a 10 gli alunni delle classi e inauguriamo il "maestro quintuplo" qualche posto in più lo creiamo!
            Il risultato lo vediamo ogni giorno. E se hai un'attività, come mi pare di aver capito lo "senti" pure a giugno ed a novembre. Sbaglio?
            La centrale nuke la puoi fare in Puglia certo. E questo in che modo interverrebbe sul problemuccio dei mercati/materie prime a 2000km?
            Te lo dico io. Zero. A parte un altro pò di "contributo" tuo per finanziare la costruzione della centrale.
            Se l'energia col supportonucleare costasse la metà di quanto costa ora in Puglia e in Calabria, senza incentivi statali, investirebbero gli stessi che investono ora senza incentivi. Zero.
            Il sud può offrire produzione di ricchezza nell'agricoltura (con poca occupazione), nel turismo, sicuramente in alcune selezionate eccellenze tecnologiche ed industriali che esistono e che è ingiusto sacrificare nel calderone dei luoghi comuni, ma era e resta assurdo pensare alle cattedrali industriali stile Italsider di Taranto e Bagnoli. Alla fine ottieni solo una produzione incentivata (le famose tasse occculte!).
            Perchè mai allora il sud non dovrebbe poter diventare il nucleo fondante di una nuova economia verde fondata sulla produzione energetica da FER? L'energia la puoi trasportare anche a grande distanza. Se ci pensano i tedeschi col progetto Desertec (solare nel maghreb e trasporto dell'energia in Europa) perchè non potremmo farlo noi?
            Perchè costa? Eccerto che costa! Tutto costa! Forse che importare gas e petrolio non costa? Ma se serve per produrre e per distribuire, meglio di ora, il reddito prodotto... non vedo cosa ci sarebbe di malvagio!
            Lo so che il progetto è futuribile, ma permettimi di dire che è molto meno utopico di quanto appariva solo 5 anni fa e sicuramente meno utopico di pensare che la distribuzione del reddito possa continuare con le false pensioni di invalidità e i 50.000 "operai forestali" in Calabria. Sbaglio?
            Se poi esistono alternative, io non le ho ancora trovate.
            Ultima modifica di BrightingEyes; 03-01-2011, 21:50.
            “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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            • #96
              il federalismo fiscale creera' disomogeneita' nel nord e il centro sud con il lazio e la puglia avra' migliori performance, per gli altri sara' la fine, ma questo e'. L'energia rinnovabile e il turismo, tuttavia, possono creare grande ricchezza al centro-sud ma la criminalita' va sradicata completamente, le rottamazioni dei boss non bastano, ci vuole ben altro.

              Ciao
              1° 20 Kwp trinasolar, 3 sma 7000tl, tilt 25°, azimut 9° (in TOP 20 su 12mila impianti europei)
              2° 10 Kwp qixin solar, sma 12000tl, tilt 20°, azimut -105° e -15°
              3° 2 Kwp isola, mppsolar PIP3024GK, 2 batterie Haze 230Ah
              -----> noi amiamo il sole 365 giorni all'anno <-----

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              • #97
                Bright...concordo con te che disporre di un BENE o di ENERGIA è la stessa cosa ..ho qualche dubbio sulle "magnifiche sorti e prgressive" dell'industria energetica rinnovabile italiana..perchè se è vero che un campo assolato è come un pozzo di petrolio, non credo saremo presto in condizione di fare come negli Emirati, dove 1 mio di persone (native) non lavorano e vivono in spiaggia e nei Centri Commerciali .. (anche se mi piacerebbe e mi trasferirei immediatamente in Puglia o meglio in Sardegna).
                Dico "non lavorano" perchè anche con le rinnovabili (FV e Eolico che è piu promettente del FV anche in Italia) di lavoro ne creiamo poco, ma..dici tu..così deve andare.. va bene, anzi meglio, liberaimoci dalla schivitu del lavoro e viviamo di tasse sugli utili dell'energia rinnovabile che rivendiamo all'estero..

                Ovviamente se diamo per spacciata la ns industria e non gli vogliamo garantire situazioni di competitività all'estero (e senza nucleare è quello che decidiamo di fare) allora non ci serve il 40% dell'energia che usiamo oggi..ovvio che non serve ne nucleare ne gassificatori ne carbone pulito ne altro fossile.

                Io però non vedo nessun altro Paese che "ci rinuncia"..anche chi ha costi di manodopera come i nostri, investe in ricerca per produrre i beni di domani. E ci investe i soldi di oggi, fatti vendendo i prodotti di oggi, pieni di energia di oggi (sempre meno cara della nostra).

                Se pensi che la produzione rinnovabile diffusa sostituisca la funzine sociale di divisione della ricchezza che era delle grandi masse i lavoratori (agricoli o industriali che fossero) secondo me sbagli. Potrà essere una piccola fonte di risparmio personle, appannggio di chi è gia in una situazione di favore (casa proprietà, minimo da investire)..per il resto, man mano he incentiv calernno, gli impinati arano sempe più grndi efatt da operatori de ttore elttric o a investitori istituzionali.

                Dopo chi che avremo campagne pieni di campi FV, fatti da grosse multinazionali, la ns industriaetta distrutta e tutti a fare pizze sul lungomare ai cinesi in vacanza.. che finalment capiranno chi si comprav tuti sti pannelli a caro prezzo, quando loro li facevano in una cittadina dove l'energia elettrica arrivava a singhiozzo e l'aria era irrespirabile perchè quel poco che facevano la facevano col gas di cokeria..

                Marco
                CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                • #98
                  Il milione di arabi che vivono in spiaggia lo fa grazie all'enorme valore che il lavoro di estrazione e i diritti collegati offre loro. Questo valore deriva dal fatto che tutto il mondo è disposto a pagare a peso d'oro quell'energia immagazzinata. Bene per loro (anche se non è detto che sia davvero così un bene, se domani si scopre che l'oil-peak è già realtà e le potenze dotate di grosse armi iniziano ad innervorsirsi guardando le scorte non so se vorrei trovarmi in Kuwait e dintorni!).
                  Per noi invece c'è da inventarsi una nuova filosofia di rapporti sociali. Ho sentito or ora al TG che la Sicilia spende in dipendenti pubblici 17 (esatto... DICIASETTE!) volte quel che spende la Lombardia.
                  Ora, io capisco lo scetticismo e la diffidenza verso alternative spesso viste come un pò naif dai più generosi, ma secondo me la grande utopia è pensare che questa situazione possa continuare ancora a lungo.
                  In caso di vera grave crisi (quella attuale è una quisquilia finanziaria) quanto tempo credi ci metteremmo prima di trincerarci nei localismi?
                  Io non credo proprio che in futuro il FV possa finire esclusivamente in mano alle grandi imprese. Proprio per i motivi (giustissimi) che hai citato precedentemente. Lo fanno laddove i succosi incentivi dello stato permettono il lucro, ma il margine nel campo industriale anche immaginando un FV venduto al metro cubo come la ghiaia dovrà sempre scontare le negatività del costo terreno, della manutenzione, della sorveglianza, dell'opposizione localistica... secondo me invece il FV ha prospettive proprio nel campo dell'imprenditoria agricola. Ok ci saranno anche le famiglie col risparmio, ma sarà sempre un campo marginale. Utile ora per far decollare il settore e per dare un pò di immagine trendy con la famigliola riunita che guarda felice il tetto, stile pubblicità. Ma alla fine il "core business" saranno gli imprenditori di piccolo e medio livello. Specie agricoli. Gli unici che hanno il mix ideale per il settore:
                  1) Terreno di proprietà non altrimenti utilizzabile.
                  2) Disponibilità di tempo e mano d'opera a costo zero (se stessi) per la semplice manutenzione.
                  3) Accesso a finanziamenti, fondi agevolati, tassazione agevolata, organizzazioni di categoria in grado di semplificare le incombenze.
                  4) ...e che scaricano dalle imposte il costo dell'impianto!

                  Non credo che questo possa "surrogare" al 100% (ma nemmeno al 10% temo) la divisione di reddito data dalla produzione di massa (certo non a Brescia!), ma credo fermamente che comunque questa NON tornerà mai più e vedo troppa faciloneria in tanti nel pensare che valga sempre il solito "dategli la pala e fatelo scavare, qualcuno che pagherà si trova sempre".
                  Il sud del paese può sfruttare questa occasione. Perchè non provarci? E' verissimo che la disponibilità di sole rappresenta una ricchezza. Sfruttiamola!
                  Costa? Beh, certo che costa! Ogni tecnologia nuova ha un costo.
                  Chi userà quell'energia la pagherà per quello che costa senza che le industrie del nord debbano pagarne le conseguenze sul piano concorrenziale. Proprio perchè si tratterebbe di produzione distribuita su base locale inizialmente tutta l'energia verrà distribuita e consumata a livello locale.
                  In parole più semplici se l'impianto "agricolo" da 200 kWp copre la domanda di 50 famiglie... le 50 famiglie pagheranno l'energia al costo risultante dai fattori ammortamento+utileproduttore+dispacciamento+ tasse. Iniziamo ad abituarci al federalismo energetico?
                  Allo stato resterà la responsabilità di fare leggi e norme adeguate a garantire che lo sviluppo non sia distorto (ad esempio con limiti alla pezzatura in base agli ettari disponibili, con limitazioni sul tipo di terreno utilizzabile, con semplificazioni normative, ecc.) e sopratutto la responsabilità di guidare lo sviluppo della parte "dispacciamento". La prospettiva dei "distretti energetici", gestiti su base pubblico-privata tipo consorzi agricoli, comunque è parte delle linee guida elaborate dalla CE. Non stiamo parlando di romantica utopia. E comunque non stiamo certo parlando di cifre in grado di mettere in pericolo la produzione centralizzata! Perlomeno non per i primi 10 anni!

                  P.S. L'eolico è "più promettente" del FV, ma solo a livello di costi attuali. Non lo è a livello di realizzabilità. Se parliamo di eolico produttivo allora si che dobbiamo parlare in ottica esclusivamente industriale, con le torri da 60 metri. E quelle impattano notevolmente! Anche chi non ha Sgarbi come paradigma dell'eroe mediatico non credo fatichi a capire che già ora moltissime delle richieste, che già esistono in gran numero, di installazione di parchi eolici si troveranno a combattere coi comitati! L'eolico offshore va bene nei ventosi e poco profondi mari del nord Europa. C'è ancora molto spazio certo, ma la capacità totale installabile è limitata. Cosa di cui non soffre invece il FV che in teoria (e parliamo solo di teoria ovvio!) potrebbe coprire l'intera domanda energetica occupando solo una frazione dei terreni abbandonati o non altrimenti utilizzabili, i tetti, ecc.
                  Inoltre l'eolico non produce alcuna redistribuzione locale di ricchezza. Al massimo passa qualche royalties al comune!
                  Ultima modifica di BrightingEyes; 04-01-2011, 20:56.
                  “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                  • #99
                    BrightingEyes già ora si sta attuando la centralizzazione del fotovoltaico, aziende medie come kerself e q-cells sono messe piuttosto male, mentre grossi gruppi, di proprietà di grossi capitalisti come la famiglia Walton (quella dei supermercati) stanno incrementando rapidamente ricavi e guadagni.
                    Il pannello fotovoltaico è come una tanica di benzina, è chi la produce che controlla il mercato, non chi la usa.

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                    • Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
                      IlChi userà quell'energia la pagherà per quello che costa senza che le industrie del nord debbano pagarne le conseguenze sul piano concorrenziale. Proprio perchè si tratterebbe di produzione distribuita su base locale inizialmente tutta l'energia verrà distribuita e consumata a livello locale.
                      In parole più semplici se l'impianto "agricolo" da 200 kWp copre la domanda di 50 famiglie... le 50 famiglie pagheranno l'energia al costo risultante dai fattori ammortamento+utileproduttore+dispacciamento+ tasse. Iniziamo ad abituarci al federalismo energetico?
                      Sposo in pieno la tua proposta-visione... che se capisco bene riasumo così:
                      - Il costo degli incentivi (perche quelli diminuiranno ma devono restare) sono pagati da GSE al produttore, ma sono raccolti non più su base nazionale (TUTTI I CONSUMI) ma su base LOCALE e solo sulle UTENZE PRIVATE..cioè ad esempio all'interno dle aree energetiche esistenti..quindi chi piu beneficia di energia verde piu la paga..e senza appesantire le aziende (nemmeno quele del Sud), quindi caricando incentivi solo sui privati.

                      la proposta ovviamente la sottoscrivo in pieno.
                      Direi che occorrerà inserire un limite ala potenza incentivabile, che sia pari a quella consumata dai privati..altrimenti si rischia di far pagare ai privati il sovracosto di produzioni rinnovabili poi consumate dall'industria..
                      M piace il concetto di federalismo energetico..significa che se una regione vuol finanziarsi una centrale nucleare piuttosto che delle rinnovabili (penso al friuli, che ha poco sole e poco vento sfruttabile), non dovrebbe trovarsi davanti il veto ei pugliesi..giusto?
                      Marco
                      CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                      • Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
                        Lo scambio sul posto totale non esiste più perchè c'è il CE. Senza incentivo mi pare ovvio che l'incentivazione (allora ben poco appetibile, domani molto di più!) data dal poter disporre della rete come accumulatore immediato e senza perdita sarà il minimo.


                        A mio parere la cosiddetta "green economy" soffre per ora di una cattiva nomea presso i settori attivi della società. Viene spesso confusa con una specie di "soluzione keinesiana" in salsa eco dove lo stato raccolgie i soldi dai portafogli di quelli che lavorano e invece di distribuirli a qualche legione di disperati che scava buche e poi le riempie... li distribuisce a qualche legione di disperati che gira pale e pianta pannelli! Sbaglio?
                        Beh, se fosse così sarei il primo a non fidarmene. Ma, come i luddisti al tempo dei telai automatizzati, credo sia difficile immaginare la nuova organizzazione societaria che si sta plasmando ora.
                        Bright, scusa se sono stato aggressivo. Vedo che hai una conoscenza tutt'altro che superficiale delle dinamiche economiche, ed anche, come si dice oggi, una "visione".
                        Posto che ragioniamo con gli stessi schemi, su alcune cose non riesco ad andarti dietro e ne resto sorpreso:
                        1) Secondo me le FER dovrebbero godere solo di un incentivo (sotto qualsiasi forma, tasse agevolate, incentivi veri e prorpi sulla produzione etc) commisurato al minor impatto ambientale (idem il nucleare, al netto dei costi di smaltimento dei residui). Perchè dmai dovrebbero avere altri vantaggi? (Tipo scambio sul posto)? Ricorda che "no free meal", nessun pasto è gratis. Il vantaggio accordato alle FER qualcuno lo pagherà
                        2) perchè dobbiamo incentivare una tacnologia "banale" come il fotovolotaico, finchè non è efficiente (cioè non sta in piedi da sola), proprio noi che abbiamo il mix energetico menoequilibrato tra i paesi industriali? Lasciamo fare ad altri questo lavoro. Noi entriamo solo quando la tecnologia sia matura (cioè costi di produzione da FER competitivi). Nel 2010 l'Italia forse è stato il paese al mondo che ha installato più kW di FV! Tecnologia tutt'altro che competitiva...
                        3) I luddisti temevano che l'automazione avrebbe sottratto posti di lavoro. Ma chi automatizzava, lo faceva a proprie spese, con calcoli economici aziendali, senza incentivi! Non è che nell'800 lo stato dicesse: a chi mette un telaio meccanico, do un tot a m di tessuto.
                        Il sistema degli incentivi è giustificato solo dall'obiettivo di raggiungere i parametri di Kyoto, a pena di pesanti multe. Ma pensare che una tecnologia inefficiente produca ricchezza, lavoro, benessere per la nazione, è infondato e illogico. Ripeto, ciò avverrà solo quando il FV si installerà senza bisogno di incentivi. Per adesso, senza dubbio, ha distrutto ricchezza, non creato ricchezza! (e il paragone con lo scavare buche per creare occupazione è calzante).
                        Infine non mi sembra che il sistema degli incentivi abbia lanciato chissà che filiera: progettare, piantare pali, montare pannelli, dimensionare stringhe e inverter... tutte attività che non comportano chissà che curva di esperienza

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                        • Beh, diciamo che a grandi linee ci stiamo intendendo.
                          Io però non considero il pagamento del costo reale dell'energia da FER come un'incentivazione. Per intenderci esistono norme che obbligano alcuni settori produttivi a rinunciare a processi produttivi economici, ma pericolosi o inquinanti. Questo non è un "incentivo", ma una scelta politica, quindi non guidata dal semplice massimo vantaggio economico.
                          Si dovrebbe adottare lo stesso metodo nel campo energetico.
                          D'altronde in Sicilia già ora le fossili non sembrano essere miracolose nel contenere i costi (a giudicare dai prezzi PUN) e se la gente decide di rinunciare al nucleare (come è diritto della gente visto che la sovranità è popolare) ne paga il costo.
                          "Nessun pasto è gratuito" no?
                          L'incentivo è il risultato di uno sforzo comune per "spingere" una tecnologia contando su uno sviluppo di qualche tipo che renda prima o poi inutile l'incentivazione. Un "incentivo perenne" è un non-senso.
                          C'è poi la scelta di una comunità di vietare le auto inquinanti, le centrali a nafta pesante o l'amianto. Quelle sono scelte politiche. Il fatto che le alternative siano più economiche non significa che allora si incentiva.
                          Da sempre poi dico che occorre evitare la solita, demagogica, abitudine italiana di caricare le aziende di costi che non competono loro, perlomeno quelle che esportano sui mercati internazionali.
                          In pratica il salumaio sotto casa è "azienda", ma se paga le quota di incentivo non casca il mondo. L'azienda che cerca di piazzare il suo prodotto negli USA o in Germania NON può pagare il costo delle scelte energetiche della sciura Maria, casalinga in Voghera, angosciata per l'articolo sulle scorie letto sulla rivista dal parrucchiere. Su questo siamo indubbiamente d'accordo.
                          Nemmeno, oviamente, penso che si possano risolvere i problemi del mondo mandando tutti i disoccupati a far legna in campagna (anche se legna "energetica" e a basso costo di fatica!).
                          Credo solo che si sia in una situazione dove ogni strada alternativa (ma produttiva di reddito! NON produttiva di parassitismo sociale!) alla vecchia visione basata sull'industria pesante al 90% vada aprofondita e sperimentata. Anche con qualche scelta un pò spregiudicata.
                          E' un pò la filosofia della green economy alla Obama (perlomeno pensavo lo fosse, ma finora non è che abbia mostrato granchè...).
                          Il federalismo per me è ormai nei fatti e nel "comun sentire" popolare del centro-nord. Le regioni hanno sempre più voce e difficilmente si tornerà indietro. Quindi anche un sano federalismo energetico (con le regioni che producono molto di più di cosa consumano che faranno valere le proprie produzioni) credo sia ormai alle porte.
                          Il tutto però all'interno dello stato nazionale. E non lo dico per sentimento patriottico, ma semplicemente perchè alcune attività resteranno sempre più efficaci se decise ed organizzate a livello centrale.
                          Stiamo andando un pò OT al tema del FV però. Basta così o mi moderano!
                          “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                          • Ok, un'ultima cosa. Mi pare che se vuoi vendere l'energia che produci al PUN, si possa già! I prezzi minimi garantiti, appunto sono minimi. Se il PUN è maggiore, ti danno il PUN. O allora, cosa intendi per "prezzo reale dell'energia"? Forse non ho capito io

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                            • Originariamente inviato da luciof Visualizza il messaggio
                              Infine non mi sembra che il sistema degli incentivi abbia lanciato chissà che filiera: progettare, piantare pali, montare pannelli, dimensionare stringhe e inverter...
                              Cerco di risponderti senza andare troppo OT.
                              La tecnologia del FV ha alcune frecce al suo arco che la indicano come assolutamente non "banale".
                              Anzitutto è una delle poche tecnologie dove l'incentivo funziona. Eccome.
                              Come scrivevo sopra l'incentivo perenne sarebbe un assurdo. L'incentivo ha senso solo se agisce in modo "suicida". Cioè se la sua stessa presenza lo rende gradualmente inutile.
                              Nel caso del FV ha praticamente ormai stravolto le regole di ingaggio del mercato dei pannelli. Il classico pannello di prima generazione cristallino ha un limite di costo sotto il quale non si scenderà. La Cina sta facendo miracoli equilibristici di prezzi (devastando tra l'altro tutte le dotte previsioni degli analisti di 4-5 anni fa, ma vabbè), ma lasciando forti dubbi sulla qualità ed affidabilità.
                              Il vero terreno di scontro sarà la seconda generazione. I film sottile. E qui l'Italia è prontissima a dire la sua. (vedi l'Arendi della Marcegaglia, se si degna di partire). E' un settore dove il vantaggio tecnologico occidentale è ancora reale e ai costi promessi (meno di 0,5$/Wp) il peso del trasporto dai paesi emergenti diventa un fattore non così secondario. Quindi sono, anche solo parlando di indotto, prodotti che possono mantenere una competitività coi paesi emergenti a lungo e dare ossigeno alle economie.
                              So di avere una "visione" (ma non fumo e bevo un bicchiere di vino alla settimana giuro! ), ma se guardi agli investimenti e alle politiche dell'intero mondo occidentale non è una visione poi così sottovalutata!
                              Il paragone coi luddisti lo facevo per far capire che spesso, all'alba di cambiamenti epocali, il "popolo bue" (absit iniuria verbis) cade in panico e rema dalla parte apparentemente meno "avventurosa".
                              Ovvio che allora non c'era alcun tipo di incentivazione, ma è singolare come la stessa classe sociale che produceva il luddismo a distanza di tempo riscende in piazza sperando di "bloccare" il processo inverso!
                              Nessuna di queste componenti è in grado di vedere il possibile vantaggio futuro. Se dicevi a un operaio addetto alla tessitura inglese dell'epoca che il suo pronipote avrebbe fatto fuoco e fiamme per trattenere gli stessi telai che volevano scapparsene in India... avrebbe capito? Io non credo! Ti avrebbe intontito di conti su come una fabbrica con 4 telai avrebbe tolto il lavoro a 40 operai e punto! I conti sono sempre, per loro natura, incontestabili.
                              Sono poi le tendenze sociali a generare i risultati dei conti però.
                              Originariamente inviato da luciof Visualizza il messaggio
                              Ok, un'ultima cosa. Mi pare che se vuoi vendere l'energia che produci al PUN, si possa già! I prezzi minimi garantiti, appunto sono minimi. Se il PUN è maggiore, ti danno il PUN. O allora, cosa intendi per "prezzo reale dell'energia"? Forse non ho capito io
                              Si certo. Quello che dici è vero e forse c'è un punto di confusione (d'altronde non è facile condensare in poche righe un problema così complesso).
                              Intendo dire che se decidessimo che la scelta di sperimentare un core di produzione distribuita con smart grid e cavoli e mazzoli vari in un territorio, in quel territorio andrai ad applicare a tutti i consumatori la tariffa risultante dai costi conseguenti. Senza artifici di incentivazione.
                              Quindi è una cosa da fare quando i prezzi del FV raggiungeranno un limite compatibile con una tariffazione sopportabile.
                              Ora se il PUN siciliano è quello immagino che al consumatore arrivi una tariffa finale di discreto impatto. Considerando che molti dei costi di dispacciamento verrebbero ridotti da una produzione localizzata non siamo distanti da quel punto di rottura in cui al possibile investitore si possa dire "se investi X qui da noi sei sicuro che in 10 anni raggiungi il break even point", SENZA alcuna politica di incentivazione mirata, ma semplicemente addebitando il costo (che inevitabilmente sarà un pò più elevato delle fossili, ma non credo poi tanto più elevato dell'attuale siciliano e sicuramente con prospettive di diminuzione ben maggiori di questo).
                              Sia chiaro che con ciò non intendo dire "arrangiatevi" ai siciliani! Anzi, credo che lo stato dovrebbe intervenire in quello che in realtà sarebbe il suo vero compito. Cioè la creazione delle infrastrutture (rete, consorzi, quadro normativo) che rendano davvero realizzabile la cosa.
                              Il tutto senza pensare a rivoluzioni armate per raddoppiare la tassazione al "nord evasore", sia chiaro!
                              Ultima modifica di BrightingEyes; 05-01-2011, 15:41.
                              “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

                              Commenta


                              • Nel frattempo che si discuteva più o meno animatamente sui 2GW, oggi in Italia siamo arrivati a 2,5GW di fotovoltaico installato con il CE:
                                http://www.energeticambiente.it/foto...#post119156414
                                aggiornamento del mio file sui costi storici dell'elettricità a gennaio 2022
                                https://www.energeticambiente.it/for...01#post2184501

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