tassa sui blog - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

tassa sui blog

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • tassa sui blog


    info copiata da un altro forum a cui sono iscritto
    http://forum.stiloclub.it/viewtopic.php?f=15&t=13933
    è un sito serio e attendibile...

    io non ho parole....


    Tasse in vista per siti e blog
    Polemica per nuova legge editoria

    Tassare anche internet: l'articolo 7 del disegno di legge sull'editoria prevede infatti l'iscrizione obbligatoria al Roc, il registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale su internet. E il popolo della Rete si ribella. Portavoce delle proteste, manco a dirlo, Beppe Grillo.

    Il noto blogger e animatore del Vaffa day ha nel mirino il ddl del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Ricardo Franco Levi che riordina il settore dell'editoria. Ma non c'è solo Beppe Grillo. Già una parte della maggioranza (Verdi, Di Pietro e comunisti in testa) che chiede emendamenti al provvedimento che mercoledì inizierà il suo iter alla Commissione Cultura della Camera, proprio con un'audizione di Levi. Grillo sostiene che il testo è stato scritto ''per tappare la bocca a Internet'' e a suo avviso se dovesse passare chiuderebbe il 99% dei siti. Non il suo: ''Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia. Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico''.

    Gli risponde con una lettera lo stesso Levi, spiegando che con il provvedimento ''non intendiamo in alcun modo né tappare la bocca a Internet né provocare la fine della Rete. Non ne abbiamo il potere e, soprattutto, non ne abbiamo l'intenzione. Ciò che ci proponiamo è semplicemente di promuovere la riforma di un settore, quello, per l'appunto, dell'editoria, a sostegno del quale lo Stato spende somme importanti, che è regolato da norme che si sono succedute in modo disordinato nel corso degli anni e che corrispondono ormai con grande fatica ad una realta' profondamente cambiata sotto la spinta delle innovazioni della tecnologia''.

    E aggiunge: ''Siamo consapevoli che, soprattutto quando si tratta di internet, di siti, di blog, la distinzione tra l'operatore professionale e il privato può essere sottile e non facile da definire". Già, e allora a chi spetterà decidere?. La risposta di Levi: "Nella legge affidiamo all'Autorità Garante per le Comunicazioni il compito di vigilare sul mercato e di stabilire i criteri per individuare i soggetti e le imprese tenuti ad iscriversi al Registro degli Operatori''. Ma anche la stessa Agcom esprime perplessità il commissario Nicola D'Angelo, che invita a ''contemperare le esigenze di garanzia con la libera apertura della rete''. Altrimenti, conclude, ''finirà che i blog si faranno dall'estero''.


    *se cliccate sul testo blu si aprirà la proposta di legge in PDF

    ------------------------------------

    Riportiamo quanto scritto anche da Beppe Grillo sull'argomento - http://www.beppegrillo.it

    Cita:
    Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo.
    La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
    I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.
    L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.
    Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
    La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.
    Il 99% chiuderebbe.
    Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.
    Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.
    Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.
    Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.
    Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.


    Cita:
    Oggi mi sento più tranquillo. Un signor Nessuno, eletto da nessuno, che si chiama Ricardo Franco Levi ci ha rassicurato.
    Il disegno di legge Levi-Prodi per imbavagliare la Rete farà il suo percorso, ma sarà sereno. In caso di dubbi sulle finalità di un sito o di un blog ci penserà l'Autorità per le Comunicazioni. Sentite le parole di questo paraculo prodiano: “Distinguere tra attività editoriale e privata non è semplice. Per questo sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare quali siti o blog siano tenuti all’iscrizione”.
    Non solo fanno leggi non previste dal programma di governo, in silenzio, per non essere disturbati. Ma ci prendono anche per il culo. Levi, le do un consiglio: si tolga dalle palle, ma presto, torni alla panchina del parco dove l’ha raccattata il suo amico Prodi. Questa legge va CANCELLATA. Se volete, cari amici dell’Unione, discutetevela tra di voi nel nuovo loft del Partito Democratico, ma non fateci perdere tempo.
    Rete 4 abusiva da mandare sul satellite: non pervenuta. Legge sul conflitto di interessi: non pervenuta. Corruzione di giudici per l’acquisto della Mondadori: non pervenuta. Televisione pubblica occupata dai partiti: non pervenuta. Wi Max regalato alle società di telecomunicazioni: non pervenuto. E voi, dipendenti infedeli che avete tradito il vostro elettorato, vi occupate, senza alcun mandato, di mettere sotto controllo la Rete? Ma chi siete? Chi vi autorizza?
    Prodi fa sempre l’indiano. Non applica il suo programma per la legge Maroni (legge 30), fa l’indulto, non cambia la legge elettorale, non tocca l’ex-Cirielli e la Pecorella. Il debito pubblico sale come un termometro impazzito. Ma lui non c’entra mai. Un presidente del Consiglio inesistente.
    Il prossimo V-day sarà dedicato all’informazione, sto decidendo la data. Chiederemo due cose:
    - l’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria
    - l’abolizione dell’ordine dei giornalisti.
    Stay tuned.


    info copiata da un altro forum a cui sono iscritto

  • #2
    L'argomento lo stiamo trattando anche nella sezione riservata, ma la cosa è ancora in discussione al governo e più di un suo componente ha affermato che vi sono cose da rivedere, in particolare l'assimilazione dei blog e dei siti personali, ai siti informativi delle tradizionali testate giornalistiche.

    Qui rientra anche il discorso dei finanziamenti pubblici all'editoria e chi verrà sottoposto a questa normativa (si spera che alla fine siano solo i siti palesemente di informazione giornalistica), oltre ai vincoli di responsabilità, assumerà anche il diritto a godere di quei finanziamenti.

    Una certa censura, passatemi il termine, a volte è necessaria per evitare che vi siano luoghi nei quali qualcuno pensi di poter impunemente violare i diritti di altri alla privacy, a non essere diffamato, o calunniato. Lo vediamo anche nel nostro piccolo, con i necessari interventi correttivi dei moderatori.

    Una responsabilità dell'editore, anche via Web, è necessaria in particolare quando l'editore stesso ha pieno controllo dei contenuti che si pubblicano sul suo sito.

    Cosa ben diversa è il forum, dove la responsabilità degli amministratori, a mio giudizio, deve essere limitata a quando si rifiutino di intervenire per rimuovere le frasi che hanno palesemente leso i diritti di qualcuno, ponendo volontariamente ostacoli all'identificazione dell'utente che le ha rese pubblicamente. Nel nostro caso la collaborazione con le autorità è piena e i moderatori intervengono ogni volta che si sconfina oltre il lecito, quindi non vedo come si possano aggiungerci altre responsabilità.

    Ma, ripeto, siamo ancora in fase di stesura del testo che verrà presentato, poi vi saranno anche gli emendamenti delle due camere, che potranno cambiare radicalmente la Legge che uscirà dal nostro Parlamento: che senso hanno questi toni accesi da contesa politica?


    ••••••••••••

    Commenta


    • #3
      L'argomento e' solo politico.
      Discuterlo significa parlare di politica e di opposte opinioni.
      La moderazione siffatta invece e' censura per cui tale atteggiamento non deve esistere.
      Ben venga allora una legge che annulli le censure affinche' il diritto italiano alla liberta' di espressione sia integralmente rispettato.

      MetS

      Commenta


      • #4
        Confondi la libertà d'espressione con l'anarchia, la legge della jungla, dove vince chi ha più potere per sovrastare gli altri con ogni mezzo, anche la menzogna.

        Come in ogni democrazia compiuta, i limiti alla libertà personale ci sono eccome! Detto in termini generici, la libertà di una persona termina là dove inizia il diritto dell'altra.

        Apposta per tutelare il diritto di ciascuno, che a volte occorre limitare la libertà, poi sarà col concorso di tutti e con la sensibilità del legislatore, che si troveranno i giusti limiti che sacrifichino il meno che sia possibile la libertà del cittadino, pur garantendo il massimo usufrutto dei diritti di ciascuno.

        Non vediamo il male in ogni limitazione, altrimenti rischiamo di non trovar pace nel vivere con gli altri. L'unico modo per non aver bisogno di limiti è quello di vivere isolati da tutti e da tutto.

        ••••••••••••

        Commenta


        • #5
          Aria fritta.
          Tagliare un messaggio che parla di politica e' CENSURA.
          Non e' la prima volta che succede.
          E con questo ho finito di discutere qui.
          M

          Commenta


          • #6
            CITAZIONE
            Tagliare un messaggio che parla di politica e' CENSURA.

            Mets non mi sembra che sia stato tagliato niente...

            Certo questo messaggio è al limite del pesante OT con il nostro sito ma, visto che la legge per ora sembra interessare anche noi come forum, lascio pure aperta la discussione in modo che se ne possa parlare.

            Comunque, come giustamente fatto notare da Nll, è ancora tutto da decidere e modificare.
            Certo... se nessuno si lamenta non modificheranno un bel niente... per cui... discutiamone.

            Roy
            Essere realisti e fare l'impossibile

            Commenta


            • #7
              Il post che avevo scritto in risposta al primo messaggio e stato pesantemente moderato.
              In pratica era rimasta solo la mia firma.
              Per questo l'ho cancellato.
              Il testo del messaggio esprimeva un punto di vista politica ad una decisione politica.
              La moderazione in questo caso diventa censura. Se una discussione politica sul forum non ci deve essere cancellatela interamente.
              Moderare le risposte perche' di tono politico significa censura e questo va contro la carta dei diritti di espressione.

              MetS

              Commenta


              • #8
                Il testo era di pochissime righe, citava il nome di un uomo politico e a esso vi era associato un giudizio personale, passibile di querela di parte, essendo stato un giudizio sulla persona e non sull'operato. Null'altro che questo vi era scritto, nulla che contribuisse alla discussione in corso.

                Non proseguire con questo tono sul forum, usa i MP.

                Qui trattiamo l'argomento che da il titolo alla discussione (anche se pure il titolo andrebbe rivisto, dato che la Legge di cui stiamo discutendo non tratta solo di tassa sui blog, ma è ben più articolata)

                ••••••••••••

                Commenta


                • #9
                  articolo interessante......

                  qualche forumista si farebbe impiantare un piccolo router ?

                  Chi non vorrebbe un router wireless nel cervello?
                  News
                  di Gaia Bottà
                  venerdì 26 ottobre 2007
                  Roma - Osserva i netizen da ogni punto di vista l'originale poll indetto da 463 Communications e Zogby International per sondare l'umore degli americani nei confronti di Internet.

                  I risultati stupiscono, segnala cnet: uno dei generi di conforto preferiti è la Rete, considerata un surrogato di partner e amici da un quarto dei quasi 10mila netizen d'oltreoceano che hanno risposto al sondaggio. Uomini e donne riversano affetto ed emozioni sul web in proporzioni uguali, mentre è l'orientamento politico a fare la differenza: il 31 per cento di coloro che si sono dichiarati "progressisti" abbraccia Internet come fosse un compagno amorevole, mentre i "conservatori" si sono dimostrati più rigidi e freddi.

                  L'atteggiamento degli americani potrebbe essere influenzato dall'utilizzo che fanno degli strumenti per il social networking: più di un quarto dei rispondenti ha dichiarato di gestire un profilo su portali quali Facebook o MySpace, una tendenza che coinvolge il 78 per cento dei giovani fino ai 24 anni.

                  Il sondaggio si spinge a sfiorare anche la sfera spirituale dei netizen: Internet avvicina alla santità? Se il 6 per cento dei rispondenti ha considerato Internet un tentatore strumento del demonio, c'è chi vede nella rete un viatico che accompagna al divino, di qualunque natura esso sia. Sono addirittura il 20 per cento i militanti di alcune frange della cristianità protestante a ritenere che Internet conduca alla salvezza.

                  Molti degli intervistati amano la rete come il prossimo loro: c'è chi, addirittura, si dichiara disposto a farsi impiantare un modemino nel cervello. Se il corpo estraneo non ponesse alcun rischio per la salute, il 17 per cento degli uomini e il 7 per cento delle donne sarebbe disposto a convivere con un chippetto che consentisse loro di essere always on.

                  Sono ancora pochi gli americani che desiderano farsi impiantare un pezzo di tecnologia nel cervello, se confrontati con coloro che con un chippetto marchierebbero i propri pargoli: un quinto degli intervistati auspica di poter affidare la vigilanza dei figli a sistemi di tracciamento che, come un guinzaglio retrattile, dispensino libertà e richiamino i piccoli all'ordine, qualora il mondo là fuori diventasse troppo pericoloso.

                  Ma anche la rete può dimostrarsi un ambiente irto di pericoli: se matura la consapevolezza del mezzo da parte dei genitori, se sono sempre più numerose le ricerche che dimostrano come tra le famiglie si stiano sopendo gli istinti censori nei confronti della Rete, ci sono ancora molti americani che invocano una regolamentazione governativa del web. Più della metà degli intervistati vorrebbe che i contenuti che circolano in Rete fossero controllati dal governo, mentre solo il 36 per cento ritiene che l'ingerenza delle autorità abbia un che di incostituzionale.

                  Gaia Bottà

                  Commenta


                  • #10
                    CITAZIONE
                    Confondi la libertà d'espressione con l'anarchia, la legge della jungla, dove vince chi ha più potere per sovrastare gli altri con ogni mezzo, anche la menzogna.

                    cosa c'entra la liberta' d'espressione con questa proposta di legge

                    CITAZIONE
                    ci sono ancora molti americani che invocano una regolamentazione governativa del web. Più della metà degli intervistati vorrebbe che i contenuti che circolano in Rete fossero controllati dal governo, mentre solo il 36 per cento ritiene che l'ingerenza delle autorità abbia un che di incostituzionale.

                    come si fa' a prendere come esempio gli americani , un popolo di utili idioti , nazionalisti con le bandierine sulla porta e sulle macchine , guidati da un tizio che e' allo sbando sia mentale che politico che portera' quella povera gente e a ruota anche noi alla rovina....
                    aspettate e vedrete..

                    i bavaglioli si mettono solo ai pupi quando gli si da' la pappa.

                    la rete non e' una invenzione di politici di basso spessore e mai se ne potranno appropriare.

                    Commenta


                    • #11
                      QUOTE (senza futuro @ 29/10/2007, 14:39)
                      la rete non e' una invenzione di politici di basso spessore e mai se ne potranno appropriare.

                      Gia', peccato che la rete e' un'onvenzione degli americani, (cliccare QUI)proprio gli stessi americani che ti affretti a condannare.
                      Se sei coerente esci da questo sito, butta il modem e resta isolato con le tue certezze.
                      Se invece, come penso, coerente non lo sei, almeno taci e non continuare oltre con questa querelle contro l'America|Satana come tu e altri la definiscono, saresti considerato solo un ipocrita!

                      Ciao
                      MetS

                      Commenta


                      • #12
                        americani si ma non politici!!!
                        ma cosa leggi ??? sei sempre il "solito" travisatore
                        gli americani , dovresti saperlo sono troppo teneroni a differenza di noi non fanno scioperi non franno manifestazioni pro giudici non fanno V day... somatizzano e il loro "capo" lo sa' bene e se ne approfitta.
                        l'americano medio gira solo su myspace e ebay.. e ci compra pure la frutta.

                        ho visto portieri di albergo a LA dividersi 1$ each frutto del "pizzo" chiesto ad un tassista (africano che parlava pure un po' d'italiano)chiamato da loro per farmi accompagnare all'aeroporto.

                        this is (not) america diceva un tizio in una bella canzone dei "miei" tempi.

                        leggiti un po' di realta' americana altro che pessimismo
                        http://www.effedieffe.com/interventizeta.p...ametro=economia

                        ciao

                        Commenta


                        • #13
                          CITAZIONE (MetS-Energie @ 29/10/2007, 17:05)
                          Gia', peccato che la rete e' un'onvenzione degli americani

                          Già :P
                          Ma preferisco dare la partenità al CERN di Ginevra. Li è nato il vero sistema di comunicazione tra computer con lo scopo di gestire la mole di dati provenienti dall'acceleratore. E sempre al CERN nascerà la sua evoluzione sempre con lo scopo di gestire moli di dati ancora più grandi che giungeranno dal nuovissimo LHC.

                          Ely

                          Commenta


                          • #14
                            La rete internet è... la rete delle reti!!

                            Un protocollo comune ha fatto sì che tutta una serie di reti, inizialmente tra scienziati e università, come ha ben ricordato Ely, e in seguito anche l'esercito degli USA, parlasse lo stesso linguaggio e fosse in grado di inviare testi da un capo all'altro del mondo. Non solo, la rete è stata anche concepita perché il documento riuscisse a giungere a destinazione pur se qualche nodo della catena si fosse interrotto per qualsiasi motivo: il documento avrebbe percorso strade alternative per ritrovare il destinatario dell'informazione.

                            Ora anche internet sta diventando troppo affollato e forse anche inadeguato a sopportare il traffico dei nuovi contenuti multimediali e di streaming online, ecco che tornano gli scienziati a progettare e presto a rendere disponibile la nuova generazione di internet. In tutto questo i politici stanno ancora alla porta, non tiriamoceli dentro per la giacchetta, attribuendogli meriti (o demeriti, per chi mal sopporta il web) che non hanno.

                            ••••••••••••

                            Commenta

                            Attendi un attimo...
                            X