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FER: coprire il fabbisogno energetico nazionale

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  • #61
    Comunque prodursi l'idrogeno a casa con in fotovoltaico non è attualmente possibile a meno di non avere una villa su un unico piano di qualche migliaio di metri quadeati o un bel parco fotovoltaico.
    Io sono convinto che, almeno a medio termine, è conveniente prudurre idrogeno in altro modo(non con l'eletrolisi), a lungo termine non so.


    Considerando che nella mia abitazione( 2 piani più mansarda) posso con i pannelli fotovoltaici produrre poco più della metà del fabbisogno di energia elettrica(riscaldamento con pdc cop 4,6).

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    • #62
      A quanto pare il mio giudizio sull'idrogeno ha scatenato l'ira degli Dei... :-)

      Non voglio mettere carne al fuoco nel confronto tra batterie e H2 perchè sarebbe OT.
      Più semplicemente, pur considerando l'H2 come uno dei vari modi futuri di stoccaggio dell'energia, direi che per tirare giù la road-map non bisogna soffermarsi troppo su una tecnologia ancora acerba, ma concentrarsi di più su quelle che danno già da subito risultati più che eccellenti, in primo luogo il risparmio energetico (taote79 che ha iniziato il 3d riporta giustamente
      che: il kWh più ecologico rimane sempre quello che non si consuma) e a seguire la generazione da FER, l'abbandono progressivo della combustione, i problemi della distribuzione, la trazione alternativa, ecc...

      (scusatemi la dimensione del carattere diversa, non riesco più a ritrovare quella iniziale
      )

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      • #63
        Originariamente inviato da stjopa70 Visualizza il messaggio
        ... in primo luogo il risparmio energetico (taote79 che ha iniziato il 3d riporta giustamente che: il kWh più ecologico rimane sempre quello che non si consuma)...
        Il risparmio energetico ha una sua propria e particolarissima funzione. E' importantissimo e basilare, ma sinceramente messo come il prezzemolo in qualsiasi discorso per sminuire altre soluzioni a me non piace molto.
        Il titolo della discussione è abbastanza semplice da decifrare "Coprire il fabbisogno energetico nazionale". Se il fabbisogno sarà meno di quello previsto grazia al risparmio faremo tutti una merenda biologica di festeggiamento, però il problema NON è quello! E' COME COPRIRE IL FABBISOGNO (che non so quantificare in percentuale rispetto all'attuale, ma che so continuerà ad esistere!)
        La scelta di deviare il più presto possibile (ragionevolmente) e nella maggior quantità possibile verso le FER ha indubbi vantaggi che abbiamo abbondantemente analizzato. Stabilito che ciò è cosa buona, occorre dare risposta, sempre ragionevole, alle giuste obiezioni di chi nelle FER vede problemi, costi e si chiede se non sia meglio seguire altre strade. Strade che saranno il nucleare e il gas/carbone e non il risparmio (che già abbiamo detratto per tutto quello che riuscirà a fare, ricordo!).
        Dato che il primo, grosso, ostacolo allo sviluppo delle FER è rappresentato dalla discontinuità della produzione la prima risposta da trovare è nelle tecnologie, realistiche, di accumulo. L'idrogeno è UNA risposta. Nessuno può dire con sicurezza che sia quella perfetta nello stesso identico modo in cui nessuno, di ragionevole competenza, può dire che sia una bufala. Si stanno sperimentando e valutando altre soluzioni, l'accumulo elettrochimico sicuramente è interessante, i bacini di pompaggio ottimi, ma tutte hanno vantaggi e svantaggi.
        Scoraggiarsi, lasciare perdere e affidarsi alla spes ultima dea del risparmio porterà semplicemente a far morire il sogno della produzione distribuita a vantaggio del trio nuke/carbone/gas.
        Poi vabbè... si può anche vivere sperando eh!
        “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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        • #64
          Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
          Il risparmio energetico ha una sua propria e particolarissima funzione. E' importantissimo e basilare, ma sinceramente messo come il prezzemolo in qualsiasi discorso per sminuire altre soluzioni a me non piace molto [...]
          E chi è che sminuisce... Anzi... Il risparmio viene incontro alle altre soluzioni!
          Ti offro un'altra chiave di lettura:
          considerare il fabbisogno attuale ed estrapolarlo nel futuro tramite le stime di crescita secondo una logica Business As Usual è proprio quello che il trio nuke/carbone/gas vuole per avere un argomento forte in contrapposizione alle rinnovabili. Ti diranno (dicono già): 196 Mtep (+ un tot all'anno in più) di energia primaria da FER non l'avrai nemmeno tra un secolo! E allora ti propinano una decina di centrali nucleari e una decina di rigassificatori... e la gente dice: beh, è vero, se anche tutti mettessero dei pannellucoli solari o PV sul tetto e qualche ventolone arriverei a malapena a coprire una parte esigua del totale... ma si!... Facciamole 'ste centrali e 'sti rigassificatori che sennò la sera come mi scaldo e il TV per guardare Fede come lo accendo?

          Seconda chiave di lettura (più importante): gli interventi di risparmio energetico, specialmente quelli che si ammortizzano in pochi anni, liberano le risorse per pagare lo sviluppo delle soluzioni attive. E di risorse in futuro ce ne saranno sempre meno.

          Stjopa70

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          • #65
            Sono convinto che le FER possano coprire interamente il nostro fabbisogno energetico a patto che si parta dall’agricoltura che ritengo sia da annoverare come la principale fonte di energia rinnovabile. Tutte i composti fossili che noi utilizziamo basano la loro energia sui composti del carbonio, allora l’agricoltura che è l’unica attività umana che gestisce il ciclo del carbonio con la fotosintesi e la mineralizzazione perché ne viene esclusa??????
            La grande fortuna del petrolio risiede in due sue caratteristiche principali che sono un EROEI alto (inizialmente 100) e bassi tempi di ritorno dell’investimento, associate alla sua facilità di trasporto e stoccaggio, nonché il suo contenuto energetico specifico.
            Il problema che con l’esaurirsi dei pozzi più economici e altri costi politici l’EROEI è andato diminuendo con il tempo con la necessità di trovare mercati in grado di sostenere le spese e creare reddito.
            La storia ci insegna come la disponibilità di combustibili fossili sia stata impiegata nell’industria bellica nella prima metà del secolo creando posti di lavoro, ma anche macchine da guerra che poi sono state utilizzate nei due conflitti mondiali.
            Successivamente l’impoverimento dell’europa imponeva come priorità la necessità di produrre alimenti. Il piano Marshall favorì l’importazione di enormi quantitativi di alimenti prodotti dagli agricoltori americani che attraverso gli incentivi pubblici potevano acquistare macchine fertilizzanti e sementi per aumentare la loro produzione a tutto vantaggio degli altri settori come meccanica e chimica che offrivano posti di lavoro a chi abbandonava la terra. Ma i grossi guadagni andavano nelle tasche dei petrolieri.
            Allora in europa per rompere questa dipendenza inventò la CE con il solo scopo di riunire tutti i paesi intorno ad una politica agricola comunitaria e iniziò la guerra dei dazi doganali. Lo scopo era di porre un freno alle importazioni e sviluppare l’agricoltura nostrana sul modello statunitense. Così i petrolieri nostrani si appropriarono di una bella fetta di torta.
            La spinta propulsiva dell’agricoltura si è alimentata prima dall’esigenza di soddisfare il fabbisogno alimentare, poi con lo stoccaggio e ammasso dei prodotti, poi con le norme di qualità e per finire con la tutela ambientale. Ma ormai il processo è finito.
            Oggi che siamo sazi, ben curati e vestiti cominciamo a nutrire una certa nostalgia verso la natura, allora per allontanare in nostri sensi di colpa cerchiamo di risparmiare e a sognare un nuovo modo di produrre energia.
            Se ancora speriamo che la politica di oltre oceano risolva i nostri problemi stiamo commettendo un grosso errore. Sono convinto che le FER verranno utilizzate dalle lobby petrolifere nello stesso modo del settore agricolo, cioè per aumentare il mercato dell’oro nero, con una propaganda tesa a soddisfare i nostri sogni verdi.
            A parte la guerra che credo nessuno si auspica, ma se tutto è iniziato con la rivoluzione verde è necessario ripartire proprio da lì. Da una seria politica agricola svincolata dagli interessi delle lobby del petrolio che sia in grado di ricreare un’economia locale dove la produzione viene usata il più possibile vicino a dove è stata prodotta.
            Per ritornare alla signora Maria che con la sua utilitaria a idrogeno dopo aver fatto il pieno in casa se ne va a fare una gita domenicale. L’autonomia della sua macchina la costringerà a fare rifornimento presso una stazione di servizio dove il gestore si fa in casa il carburante utilizzando il biogas prodotto dai sui amici agricoltori e un po’ dell’elettricità della rete. I soldi che la signora Maria paga andranno nelle tasche del gestore che salderà le bollette del biogas prodotto dall’agricoltore e l’elettricità che in parte verrà rimborsata alla signora Maria in base al suo contributo alla rete.
            Ma a questo punto che fine faranno le trivelle, le petroliere, gli oleodotti, le raffinerie, i silos di stoccaggio, i camion di carburante e forse anche lo stato???????
            Cordiali saluti.

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            • #66
              PallinoP, hai già postato questo discorso abbastanza volte da farne venire la nausea. E come al solito non sai migliorarti.
              I soli tipi di energia che ci può dare l'agricoltura, quando parli di ciclo del carbonio utile, sono:

              1) energia da conversione delle biomasse di scarto (buona per piccole necessità, insufficiente per grandi consumi, troppo tempo richiesto)
              2) biocarburanti (richiede monocolture di dimensioni enormi, in antitesi alle tue idee, e con sconvolgimenti sul mercato della più preziosa alimentazione)
              3) nutrimento

              I combustibili fossili sono sì il risultato del ciclo del carbonio, ma si sono ACCUMULATI per milioni di anni. Ti aspetti di avere una miniera di materiale combustibile da ogni campo? Auguri!

              Il carbone prima e il petrolio poi hanno dato una spinta alla guerra, e allora? Anche senza, ci si può massacrare in massa senza tanti problemi. Non è che senza i combustibili fossili conosceremmo la pace mondiale. Certo, sulla tua nuvoletta in Paradiso, magari sì...

              Quanto all'abbandonare le campagne in favore delle città, quale parte di 'desiderare una vita migliore' ti sfugge? OGGI, che abbiamo raggiunto un livello tecnologico e infrastrutturale tale da modernizzare le campagne, possiamo seriamente pensare ad un ritorno ai campi che contemporaneamente ci dia una rendita adeguata, ma quando il progresso era concentrato nelle aree industriali, il lavoro che ti permetteva di comprare un po' più di pane e latte e pensare ad un futuro decente per i tuoi figli era lì, non in campagna. Allo stesso modo, nei paesi del terzo mondo, vale ancora la regola di migrare verso le metropoli, a costo di vivere nelle bidonville, proprio perché nelle campagne sono dolori e arretratezza maggiori.

              Non sarà la politica d'oltreoceano a risolvere i nostri problemi, vero, ma in un mondo globalizzato e interconesso, fatti una ragione del fatto che i problemi di una nazione influiscono sulle altre. La recente crisi dei mutui dovrebbe avertelo fatto capire, no?

              L'agricoltura deve nutrire tante, tante persone, PallinoP: allo stato attuale, il meglio che possiamo fare è iniettare energia da combustibili fossili per ottimizzare i risultati. Col tempo, sono convinto anch'io che le FER daranno un contributo molto importante, ma non senza gli OGM per aumentare la resa e la resistenza delle piante.

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              • #67
                Originariamente inviato da stjopa70 Visualizza il messaggio
                ...gli interventi di risparmio energetico, specialmente quelli che si ammortizzano in pochi anni, liberano le risorse per pagare lo sviluppo delle soluzioni attive. E di risorse in futuro ce ne saranno sempre meno.
                Mah!... a me qualche dubbio che le operazioni di risparmio energetico liberino risorse mi è sempre rimasto. Mi auguro di cuore sia così. Comunque non credo che la scelta di puntare sulle FER determini sto scialacquo di risorse che molti temono. E' un investimento, che ha un enorme tasso di ritorno in occupazione, minori spese per la salute, minori esborsi per acquisto fonti all'estero... alla fine il discorso si regge in pieno da sè. E ce lo proverà proprio l'America (con buona pace di Pallinof ).
                Ovviamente determinerà un aumento della tariffa energetica al privato, e secondo me questo sarà lo stimolo più efficace al vero risparmio!
                Per il discorso agricoltura il discorso di Valmax è persino ottimista. L'agricoltura in Europa è fortemente sovvenzionata e regolamentata non tanto per far guadagnare i petrolieri, quanto per proteggerla dalla concorrenza di paesi in cui produrre non costa quasi nulla. Ha fatto il suo dovere, ma ora questa visione è in forte crisi. L'idea di trasformarci in coltivatori diretti è molto naif. E' la coltura dell'energia che servirà, e la faranno certo gli agricoltori, ma non solo loro. E senza creare scompensi di produzione. Il contributo possibile della biomassa è certo importante, ma non carichiamolo di attese messianiche... non è il caso!
                “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                • #68
                  Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
                  Mah!... a me qualche dubbio che le operazioni di risparmio energetico liberino risorse mi è sempre rimasto [...]
                  Dubbio debole: fai conto che normalmente spendo 10 /anno per una risorsa. Decido di intervenire e mi costa 20 per ottenere un risparmio della metà (5/anno). Dopo 4 anni dall'intervento ho il pareggio e da li in poi ci guadagno... ovvero ho liberato delle risorse che posso usare in altro modo.
                  Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
                  [...] non credo che la scelta di puntare sulle FER determini sto scialacquo di risorse che molti temono. E' un investimento [...]
                  E' ovvio che è vera anche la tua di affermazione, solo che il guadagno e/o il tempo di ritorno è meno visibile o addirittura difficilmente calcolabile (ambiente o salute ad esempio).

                  x Pallinof
                  non confondiamo la causa con l'effetto: è stata la disponibilità di energia a permettere l'agricoltura intensiva e non il contrario. Quindi se vuoi nuova energia non chiederla all'agricoltura (infatti i biocarburanti hanno EROEI<1 e nei casi migliori poco superiore a 1, ovvero è roba per fare continuare i petrolieri a venderti gasolio per trattori e metano per i concimi)

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                  • #69
                    Originariamente inviato da stjopa70 Visualizza il messaggio
                    Dubbio debole: fai conto che normalmente spendo 10 /anno per una risorsa. Decido di intervenire e mi costa 20 per ottenere un risparmio della metà (5/anno). Dopo 4 anni dall'intervento ho il pareggio e da li in poi ci guadagno... ovvero ho liberato delle risorse che posso usare in altro modo.
                    Se i numeri sono questi non ho ovviamente titolo di replicare. Un investimento in ottimizzazione energetica che si ripaga in 5 anni è quasi un obbligo morale!
                    Il problema però è che non sono poi tantissime le possibilità di questo genere!
                    Ma comunque non voglio insistere. Benvenga il risparmio possibile. Io da parte mia preferisco concentrarmi sul problema di far capire i vantaggi e le reali potenzialità della produzione tramite FER.
                    Magari insieme si fa qualcosa di buono!
                    “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                    • #70
                      Forse ci siamo dimenticati la guerra dei dazi tra America ed Europa degli anni 70 e 80 dove era prioritario sviluppare un sistema agricolo fortemente energivoro in grado di creare il mercato del petrolio e sviluppare per caduta gli altri settori produttivi. Gli aiuti comunitari che hanno sempre privilegiato la grande impresa e la creazione di nuovi posti di lavoro nell’industria, hanno determinato lo spopolamento delle campagna, addetti in agricoltura dal 45% anni ’50 agli attuali 4%. L’unica strada per uscire dalla crisi è invertire la tendenza, cioè ritornare a creare occupazione nelle campagne favorendo l’insediamento di giovani imprenditori e ritornando al ruolo principe dell’agricoltura.
                      Già mi aspetto la reazione dei ben pensanti, allora ragioniamo per cifre. Se noi riutilizzassimo tutta la biomassa dei residui colturali prodotta dai 7.980.000 ettari di seminativi per trasformarla in biogas (non in biocarburanti ) avremmo una produzione di 15.960.000.000 metri cubi
                      che sono 266 metri cubi ad abitante. Senza compromettere alcunché la produzione alimentare e senza considerare la restante biomassa prodotta da residui di altre colture come vite olivi, piante da frutto, allevamenti etc. Se poi impostiamo una politica seria che permettesse la riduzione degli sprechi energetici negli allevamenti e la destinazione di un 25% dei seminativi a prato polifita potremmo arrivare ad un quantitativo di 350 metri cubi di biogas a cranio che per una famiglia di 4 persone sono 1.400 metri cubi di gas. Ritorno a spiegare che è molto importante come questo prodotto (biogas) viene utilizzato. Non ha senso utilizzarlo direttamente in azienda per produrre energia elettrica, ma deve essere distribuito attraverso l’attuale metanodotto per essere utilizzato direttamente dalla signora Maria. La tecnologia della cella a combustione ci permette un rendimento in energia elettrica del 80% il resto calore da utilizzare per la climatizzazione dell’abitazione. La produzione di biogas sarà costante nel tempo e invece di pensare ad eventuali stoccaggi con inevitabile perdite energetiche dovrà essere utilizzato per la produzione di quelle FER che necessitano di investimenti energetici per la loro costruzione e che ne permettono il recupero in un certo numero di anni, sfruttando la loro adattabilità in ambienti particolari. Non sono molto convinto della soluzione idrogeno come accumulo di energia, ma ritengo un’ottima soluzione l’abbinamento fotovoltaico e biogas per la sua produzione. Mi spiego meglio: Con una cella elettrolitica è possibile produrre idrogeno a chilometri zero utilizzando il biogas come materia prima e l’energia elettrica prodotta dai pannelli FV con un rendimento di oltre 80% da utilizzare per l’alimentazione dei veicoli circolanti nelle nostre strade. Come vedete l’unione fa la forza, non conviene barricarci dietro a falsi pregiudizi facendo a gara a chi ne sa di più.
                      “Noi dobbiamo rassegnarci al peso di questi tristi tempi, e dire quello che sentiamo, non quello che dovremmo.” Shakespeare, Re Lear.
                      Cordiali saluti.

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                      • #71
                        PallinoP...

                        1) dove hai cavato fuori questi fantastinumeri sulla trasformazione di biomasse residue in biogas
                        2) da quale statistica vengono fuori questi quasi 8 milioni di ettari seminativi?
                        3) come ti proponi questa 'equa ripartizione'? In altre parole, dato che non tutti i campi seminati renderanno biogas da biomasse nelle identiche quantità, come organizzi una infrastruttura specializzata ciclopica che dovrebbe collegare tutti i campi e da lì ad ogni nucleo urbano? Con i soldi della Sig.ra Maria?
                        4) 266 m3 ad abitante...in quanto? Al mese? Alla settimana? Al giorno?
                        4) se la cella elettrolitica di cui parli è quella tua brutta copia che cercasti di spacciare come tua idea, stiamo freschi. Se è quella allo stato sperimentale su cui stanno ancora lavorando, mi spiace ma siamo lontani dalla resa adeguata.
                        5) te lo ripeterò, visto che sembri intenzionato a non riparare quel graffio sul tuo disco: nessuna attività commerciale era o è finalizzata a creare un mercato del combustibile fossile. Questi è semplicemente più disponibile e meno costoso allo stato attuale: se fosse convenuto l'idrogeno, ci sarebbe stata comunque la guerra dei dazi, visto che lo scopo di questa era il protezionismo sulle merci.

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                        • #72
                          Spezzo una lancia a favore di Pallinof (sull'argomento proposto, ma non sulle soluzioni): le biomasse residue ed i biogas sono un buon contributo (non quantitativo, ma qualitativo) alla bilancia di un sistema energetico sostenibile, per via che rappresentano energia accumulata, stoccabile e fruibile al bisogno.
                          L'utilizzo migliore è in cogenerazione distribuita, ipotizzando una rete di distribuzione intelligente che possa attivare e/o regolare la produzione istantanea ai fini del bilanciamento. (in Germania è già attivo qualcosa di simile.. linko appena ritrovo l'URL)
                          Tra le soluzioni già fruibili ci sono caldaie con associato uno Stirling o vere e proprie turbine a biomasse.

                          Nel considerare le biomasse, è imperativo:
                          - usare dei veri scarti e non coltivare di proposito (sennò addio EROEI)
                          - evitare o almeno ridurre all'osso qualsiasi tipo di trasporto (sempre per l'EROEI), per questo parlo di generazione distribuita estremamente vicina all'approvvigionamento.

                          Ad esempio, in un comune con discreta vocazione agricola:
                          - le grandi aziende possono installare un proprio impianto di produzione usando i loro scarti (chiedendo dei certificati verdi)
                          - oppure stessa soluzione, ma a livello di cooperativa comunale in cui:
                          - le aziende possono rifornire l'impianto con i loro scarti
                          - la raccolta differenziata dell'umido, della carta e degli scarti verdi (giardini privati e pubblici) può contribuire, a meno che non siano previste altre soluzioni migliori per questa tipologia di rifiuti come il compostaggio per l'umido o il riciclaggio per la carta. Dal compostaggio posso comunque recuperare il biogas per il mio bioimpianto.

                          Stjopa70

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                          • #73
                            Ah, Stjopa, se tu parli delle biomasse e dei residui come di qualcosa da integrare nel già presente programma di riciclaggio (ancora malapplicato in Italia), allora sì che sono daccordo anch'io e sottoscrivo con quanto dici. A questo punto però non possiamo parlare di distribuzione nazionale, in quanto i costi e la manutenzione delle infrastrutture sovrasterebbero la resa delle biomasse. Le realtà locali, invece, possono beneficiarne discretamente, soprattutto in integrazione con altre FER.

                            Commenta


                            • #74
                              Esatto Valmax, hai colto il mio pensiero. Le biomasse sono utilizzabili convenientemente solo in filiere cortissime.
                              Agganciandomi a quanto avevo detto in un post precedente su piccole centrali a turbo-gas distribuite, la generazione distribuita a biomassa in pratica le affiancherebbe, contribuendo alla flessibilità della rete.

                              Non riesco ad approfondire ulteriormente il caso delle biomasse di scarto perchè non ho dati per stimarne il potenziale. Ad intuito immagino che non sia trascurabile, quindi non sarebbe male inserirlo nella road-map.

                              Stjopa70

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                              • #75
                                Originariamente inviato da stjopa70 Visualizza il messaggio
                                Non riesco ad approfondire ulteriormente il caso delle biomasse di scarto perchè non ho dati per stimarne il potenziale. Ad intuito immagino che non sia trascurabile, quindi non sarebbe male inserirlo nella road-map.
                                Ma infatti ben venga! Da letture precedenti e orecchiando qua e là (non sono un gran esperto di biomasse) ho ricevuto l'impressione che il potenziale non sia trascurabile, ma nemmeno particolarmente decisivo in Italia. Però è ovvio che, nelle condizioni che avete giustamente messo in evidenza, è una soluzione da tenere in grande considerazione e in molte nazioni infatti lo si fa. La Francia ad es. punta moltissimo sul biogas.
                                Molto più incerta è la pretesa di Pallinof di invertire la "fuga dalle campagne". A parte che sinceramente nemmeno io vedo sto gran complotto dei soliti petrolieri (ma gliene restava di tempo per farsi una birra tra un complotto e l'altro? Devono avere avuto una vita piuttosto intensa per partorirne di così tanti e vari! Ok... battutaccia! )
                                Il punto cruciale però è un altro. Trasferirsi in campagna è una gran cosa quando l'INPS ti manda un assegno mensile. Ok al biogas, ma basta avere un ufficio postale vicino e il 90% è fatto.
                                Ma se dopo il trasferimento mi devo produrre da solo il reddito... come faccio? Che investimenti sono necessari, quanto lavoro, che produzione di biogas posso ottenere, a che prezzo posso sperare di piazzarlo, quanto mi costa stoccarlo o trasportarlo...
                                Per eolico e fotovoltaico qualche dato lo abbiamo e abbiamo già anche imbastito discorsi economici possibili o solo plausibili.
                                Per il biogas agricolo io non so nulla. Dire che vengono fuori 400 mc a testa non significa nulla per chi deve prendere la decisione di investire. Ha un senso semmai solo per chi GIA' è produttore e vede nel biogas una comoda strada per trasformare scarti e coltivazioni non redditizie in un'occasione di guadagno.
                                Usciamo per favore dal campo delle utopie ingenue e tiriamo giù due conti. Può pure essere che casetta e campetto di coseverdichecrescono (non ho idea di quali erbe servano) produca un dignitoso reddito, ma io non lo so come credo quasi nessuno dei potenziali agricoltori di reflusso. Senza un chiaro e credibile business plan non si va da nessuna parte con questi discorsi!
                                “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                • #76
                                  Ringrazio Stjopa70 per la lancia, ma è necessario apportare delle correzioni.
                                  La cogenerazione della biomassa o biogas per la produzione di energia elettrica non è una soluzione energeticamente conveniente in quanto il 70% di energia se ne va in calore.
                                  La tecnologia del biodigestore è molto semplice, poco costosa e necessita di una modesta quantità di calore, che dipende dalla zona ove si opera, per il suo funzionamento. Quindi la trasformazione della biomassa non alimentare prodotta dall’azienda agricola può essere convertita in biogas con EROEI stimato tra 6 e 20 a seconda del materiale fermentescibile.
                                  Il problema viene dopo cioè nella trasformazione del biogas in energia elettrica con un rendimento del 20-30% dell’energia utilizzata, se poi aggiungiamo le perdita nella distribuzioni della rete elettrica siamo fuori con l’accuso.
                                  Purtroppo sono costretto a ripetermi. Per favore evitiamo campanilismi e cominciamo a pensare le FER come un sistema unico e circolare ove l’economicità della singola tecnologia risiede nella interazione con le altre.
                                  Personalmente verso 2000 euro l’anno all’IMPS come coltivatore diretto senza aver mai ricevuto alcun assegno mensile, ma se qualcuno può indicarmi la dritta per accedere a qualche forma di assistenza che non conosco ne sarei molto grato, magari con un invito a cena.
                                  Tornando sulla terra ritengo che sia conveniente per tutti utilizzare i 266 metri cubi di biogas l’anno per abitante che altrimenti andrebbe perso nell’atmosfera contribuendo all’aumento dei gas serra. E la strada più realistica è quella della trasformazione in idrogeno attraverso la cella elettrolitica microbiologica alimentata da energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico. Successivamente non è necessario uno stoccaggio, ma la semplice distribuzione attraverso una rete efficiente.
                                  Questa non è fantascienza, ma la concreta possibilità di riappropriarci delle nostre risorse e del nostro futuro.
                                  Cordiali saluti a tutti.

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                                  • #77
                                    Pallino, valgono le domande di prima:

                                    1) dove hai cavato fuori questi fantastinumeri sulla trasformazione di biomasse residue in biogas
                                    2) da quale statistica vengono fuori questi quasi 8 milioni di ettari seminativi?
                                    3) 266 m3 ad abitante...in quanto? Al mese? Alla settimana? Al giorno?
                                    4) se la cella elettrolitica di cui parli è quella tua brutta copia che cercasti di spacciare come tua idea, stiamo freschi. Se è quella allo stato sperimentale su cui stanno ancora lavorando, mi spiace ma siamo lontani dalla resa adeguata.

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                                    • #78
                                      La cogenerazione della biomassa o biogas per la produzione di energia elettrica non è una soluzione energeticamente conveniente in quanto il 70% di energia se ne va in calore.
                                      Come sarebbe? La cogenerazione invece è proprio fatta apposta per usarlo, il calore che altrimenti se ne andrebbe perduto con la semplice generazione di energia elettrica...

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                                      • #79
                                        'Green, ricordi? E' quel Pallino che parlava di energia della selce da freccia...

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                                        • #80
                                          Originariamente inviato da PALLINOF Visualizza il messaggio
                                          Personalmente verso 2000 euro l’anno all’IMPS come coltivatore diretto senza aver mai ricevuto alcun assegno mensile, ma se qualcuno può indicarmi la dritta per accedere a qualche forma di assistenza che non conosco ne sarei molto grato, magari con un invito a cena.
                                          Tornando sulla terra...
                                          Torniamoci tutti sulla terra però! Sulla terra esistono persone che, per raggiunti limiti di età o altro, ricevono un assegno chiamato "pensione". Ovviamente la mia era una battuta che si riferiva a loro. Era per dire che se non hai un reddito garantito prima di lanciarti alla conquista della gleba DEVI farti bene i conti!
                                          Non è poi difficile! Quanti ettari seminati a quel-che-vuoi servono per produrre una quantità di biogas rivendibile tale da garantire 12000€/anno (insomma la sussistenza)? Quanto costa coltivarli? (ammortamento macchine, sementi, fertillizzanti... boh! Sapete voi agronomi cosa serve no? Senza dimenticare un alloggio nelle vicinanze) Quanto costa acqusitarli/affittarli? Quali incentivi o facilitazioni esistono? E' credibile che stufo della città mi compro un'attività agricola vendendo il bilocale in quartiere popolare di proprietà e sono tranquillo?
                                          A mio parere le risposte a queste domande impediscono totalmente di pensare che qualche profugo in fuga si lanci nell'avventura. Però è un mio pregiudizio e attendo semmai smentite o conferme.
                                          Molto diverso il serio discorso fatto anche da altri riguardo all'utilizzo (da parte di chi agricoltore con terreni e attrezzatura GIA' è) di scarti e colture particolari per arrotondare il guadagno e non sprecare nulla.
                                          Tutto qui. Il "campanilismo" lo fai pretendendo di sminuire soluzioni MOLTO più efficienti, meno impregnative e meno costose per l'investitore, come sono innegabilmente eolico e FV, per spingere altre soluzioni che sono si intelligenti, realistiche e funzionali, ma limitate nelle potenzialità, negando questo fatto assodato e sognandone una impossibile diffusione tipo "rivoluzione verde" rivista e corretta!
                                          “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                          • #81
                                            Non conosco impianti che producono biogas che riescono a valorizzare il calore prodotto dalla cogenerazione se non per il riscaldamento del biodigestore. Alcune esperienze di teleriscaldamento sono risultate fallimentari e non redditizie.
                                            Per quanto mi riguarda ritengo chiusa la discussione perché è diventata un dialogo tra sordi.
                                            Si parla di mondo rurale con l’esperienza acquisita nei documentari naturalistici alla quark o peggio ancora linea verde e affini.
                                            Quando si parla di FV impegnative, innegabilmente intelligenti, realistiche e funzionali, fatto assodato, ma limitate nelle potenzialità non riesco più capire dove si vuole arrivare.
                                            Se questa è pubblicità allora buon carosello e buona notte

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                                            • #82
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                                              1) quante persone dovrebbero lasciare la città per darsi alla vita agreste, in un quadro economico di 'seconda rivoluzione verde'?
                                              2) come gestire lo spazio per queste persone? In altre parole, quali terreni vanno bonificati/riconvertiti, e a che costo per i comuni?
                                              3) come modificare i sistemi di irrigazione per un, a questo punto, sempre crescente bisogno di acqua per i campi e le relative infrastrutture a danno delle esigenze delle aree urbane? (Hammuraby, buono lì, eh!)

                                              Per ora può bastare

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                                              • #83
                                                Non conosco impianti che producono biogas che riescono a valorizzare il calore prodotto dalla cogenerazione se non per il riscaldamento del biodigestore.
                                                Appunto. Il calore viene sfruttato... e NON disperso.
                                                Alcune esperienze di teleriscaldamento sono risultate fallimentari e non redditizie
                                                Ma il teleriscaldamento non c'entra molto con la cogenerazione... nell'industria specialmente, visto che il calore viene riutilizzato per i processi interni.

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                                                • #84
                                                  bene, nonostante le speranze di snapdozier in un mio intervento (prima pagina di discussione) per far volare un pò di stracci, sono stato silente per 4 pagine e, i risultati si vedono, riassumendo:

                                                  a) viene invocata l'abolizione dei brevetti e nazionalizzazioni più o meno velate (un pessimo sistema per stimolare la voglia di fare e di risolvere problemi)
                                                  b) viene vagheggiato lo sfruttamento di tutte le potenziali risorse energetiche (per esempio i canali, scordando che spesso tali utilizzi non sono compatibili con l'uso attuale ex. fogne)
                                                  c) si sorvola sul problema della variabilità delle fonti e, sulla necessità di disporre di accumuli e tamponi, almeno, della stessa unità di grandezza della domanda da coprire
                                                  d) viene vagheggiato un ipotetico ritorno alla vita agreste e arcadica o, in alternativa, una drastica riduzione di ogni consumo (altro che rinunciare allo schermo al plasma, gente, state parlando di tornare alla radio a cristallo di galena o, tornare a spalare tonnellate di strame con il forcone)
                                                  e) viene vagheggiata una ipotetica presa di coscienza delle masse, per la riduzione dei consumi e, l'installazione diffusa di sistemi fer, prescindendo dalla loro convenienza o economicità
                                                  f) si trascurano convenientemente i problemi che molte fer presentano per esempio l'impatto ambientale/paesaggistico di eolico, biomasse, biocarburanti, fotovoltaico etc etc...
                                                  g) non viene minimamente preso in considerazione il problema della densità delle fonti energetiche

                                                  Odisseo
                                                  (E d'un tratto capii che il pensare è per gli stupidi, mentre i cervelluti si affidano all'ispirazione. (cit. Arancia meccanica) - Ma se quella non arriva, il cervelluto stà inguaiato assai (Odisseo - Gigantosaurus Carinii Patagoniae)

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                                                  • #85
                                                    Zarathustra è sceso dalla montagna e ha sparato la sua saggia sentenza!!!!!!!

                                                    Ma forse scendendo in fretta e furia si è perso qualche post.
                                                    Nessuno ho mai parlato di ritorno alla vita agreste e arcadica, ma di posti di lavoro utilizzando macchine operatrici in grado di valorizzare la biomassa che ogni azienda agricola produce.
                                                    Il problema della densità mi sembra che è stato affrontato valutando circa 266 metri cubi di biogas a persona in italia in un anno che se ne vanno nell'atmosfera.
                                                    Intervenire in questo campo mi sembra che si possono prendere due piccioni (produrre biogas e sequestro CO2 e CH4) con una fava. Se poi aggiungiamo al processo il fotovoltaico i piccioni sono tre.
                                                    Ciao a tutti

                                                    Commenta


                                                    • #86
                                                      Originariamente inviato da odisseo Visualizza il messaggio
                                                      bene, nonostante le speranze di snapdozier in un mio intervento (prima pagina di discussione) per far volare un pò di stracci, sono stato silente per 4 pagine e, i risultati si vedono, riassumendo:

                                                      a) viene invocata l'abolizione dei brevetti e nazionalizzazioni più o meno velate (un pessimo sistema per stimolare la voglia di fare e di risolvere problemi)
                                                      b) viene vagheggiato lo sfruttamento di tutte le potenziali risorse energetiche (per esempio i canali, scordando che spesso tali utilizzi non sono compatibili con l'uso attuale ex. fogne)
                                                      c) si sorvola sul problema della variabilità delle fonti e, sulla necessità di disporre di accumuli e tamponi, almeno, della stessa unità di grandezza della domanda da coprire
                                                      d) viene vagheggiato un ipotetico ritorno alla vita agreste e arcadica o, in alternativa, una drastica riduzione di ogni consumo (altro che rinunciare allo schermo al plasma, gente, state parlando di tornare alla radio a cristallo di galena o, tornare a spalare tonnellate di strame con il forcone)
                                                      e) viene vagheggiata una ipotetica presa di coscienza delle masse, per la riduzione dei consumi e, l'installazione diffusa di sistemi fer, prescindendo dalla loro convenienza o economicità
                                                      f) si trascurano convenientemente i problemi che molte fer presentano per esempio l'impatto ambientale/paesaggistico di eolico, biomasse, biocarburanti, fotovoltaico etc etc...
                                                      g) non viene minimamente preso in considerazione il problema della densità delle fonti energetiche

                                                      Odisseo
                                                      1) il mondo dell'Opensource sta funzionando perfettamente, informati e ti accorgerai che stanno arrivando anche i navigatori open source. E' una diversa visione della vita e dell'intelligenza umana. Il mondo della tua economia è finito, qando te ne accorgerai mi sa che sarà ormai troppo tardi.
                                                      2) Non viene vagheggiato, in un sistema a FER tutte le risorse vanno usate.
                                                      3) Questo significa solo che non hai frequentazione con la matematica e la statistica, soprattutto su grandi sistemi composti da piccoli sistemi interconnessi. Hai paura della scienza e preferisci i tuoi pregiudizi ormai fossilizzati.
                                                      4) Imparare a leggere ti aiuterebbe molto.
                                                      5) vedrai che in un ristretto lasso di tempo il concetto di economicità subirà un repentino adeguamento. Non usare linguaggi che non ti appartengono.
                                                      6) Sull'impatto paesaggistico dell'eolico ti ricordo che paesi come l'olanda ne hanno fatto un'icona del proprio orgoglio nazionale. L'impatto delle FER è sempre una frazione di quello delle fonti tradizionali.
                                                      7) qui ti sbagli e infatti non hai minimamente letto i vari post.
                                                      I tuoi interventi oltre a essere ormai noti a tutti i frequentatori del fornum non aggiungono ormai nulla se non luoghi comuni desueti e inutili. Se non ha i proposte lascia perdere questa discussione, sei libero di odiare il sole e le fer, ma, per educazione, non puoi andare a vomitare le tue stupidate altrove?
                                                      :rain:L'uomo ha scoperto la bomba atomica, però nessun topo costruirebbe una trappola per topi.
                                                      (Albert Einstein):preoccupato:

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                                                      • #87
                                                        Originariamente inviato da PALLINOF Visualizza il messaggio
                                                        Nessuno ha mai parlato di ritorno alla vita agreste e arcadica, ma di posti di lavoro utilizzando macchine operatrici in grado di valorizzare la biomassa che ogni azienda agricola produce.
                                                        Il problema della densità mi sembra che è stato affrontato valutando circa 266 metri cubi di biogas a persona in italia in un anno che se ne vanno nell'atmosfera.
                                                        Pallinof, io non sono contro alla valorizzazione dell'agricoltura, ma sono un pò scettico riguardo all'utilizzo della stessa per la produzione di biogas. Ne spiego le ragioni (sperando che qualcuno possa farmi cambiare idea).
                                                        I 266 mc annui a testa di biogas ricavati sottraendo parte dei terreni coltivabili per beni di prima necessità non sono 266 mc di metano. Anche se la percentuale di metano è schiacciante rispetto ad altri gas, c'è da dire che il biogas contiene anche idrogeno solforato. Nelle macchine (ed anche nelle fuel cells) l'idrogeno solforato (oltre ad altri gas contenuti nel biogas) ne accorciano la vita, corrodendo le parti che le costituiscono,anche per l'uomo l'idrogeno solforato è molto dannoso, pertando il biogas deve essere "pulito" (ovviamente questa fase non avviene naturalmente). Anche il digestore deve essere "alimentato" e pertanto il relativo consumo non può essere omesso nella valutazione energetica. Il punto comunque non è questo... La tua idea sarebbe quella di valorizzare la biomassa che ogni azienda agricola produce, ciò vuol dire che ogni azienda agricola deve avere un proprio impianto di digestione. La grandezza di tale impianto è una caratteristica fondamentale, perchè più è piccolo e meno rende. Quanta biomassa occorre fornire all'impianto ogni giorno? Una azienda agricola dovrebbe seminare solo vegetali atti alla produzione di biogas, perchè se seminasse grano(o similari), per parecchi mesi(dalla semina alla raccolta) il digestore non potrebbe essere alimentato. In ultimo, quant'è il costo di un simile impianto? Forse converrebbe solo a pochi, troppo pochi per garantire 266 mc a testa! Si potrebbe pensare di fare un impianto grosso che raccolta le biomasse provenienti da diversi produttori, ma il trasporto avverrebbe con mezzi che utilizzano le fonti fossili che inquinano e che costano. Credo che questi siano aspetti da non sottovalutare.
                                                        Buone feste a tutti!
                                                        "Il tempo è ciò che accade quando non accade nient'altro" [ R. Feynman ]

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                                                        • #88
                                                          Originariamente inviato da odisseo Visualizza il messaggio
                                                          c) si sorvola sul problema della variabilità delle fonti e, sulla necessità di disporre di accumuli e tamponi, almeno, della stessa unità di grandezza della domanda da coprire
                                                          f) si trascurano convenientemente i problemi che molte fer presentano per esempio l'impatto ambientale/paesaggistico di eolico, biomasse, biocarburanti, fotovoltaico etc etc...
                                                          Ciao odisseo, sul punto c) non ti si può dar totalmente torto, molti prendono con molta superficialità questo tema cruciale delle FER. C'è da dire però che almeno abbiamo provato a discuterne! Quali sono le tue idee riguardo al sistema di accumulo?
                                                          Sul punto f) sono invece in totale disaccordo. L'energia proveniente da fonti fossili, produce danni incalcolabili all'ambiente e alla salute degli esseri viventi, danni ben più gravi del semplice impatto visivo! Molti usano protestare per l'impatto ambientale causato dalle fer (in primis l'eolico) ma il bello è che non rinunciano a guardare la TV ad usare il PC, le mogli usano i ferri da stiro, la lavatrice, la lavastoviglie, hanno automobili ecc... Una persona coerente, che rispetta l'ambiente anche da un punto di vista pesaggistico, ha il diritto di protestare ma dovrebbe avere almeno il buonsenso di non usare quell'energia che provoca danni all'ambiente per i quali lui stesso protesta!
                                                          "Il tempo è ciò che accade quando non accade nient'altro" [ R. Feynman ]

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                                                          • #89
                                                            Originariamente inviato da snapdozier Visualizza il messaggio
                                                            1) il mondo dell'Opensource sta funzionando perfettamente, informati e ti accorgerai che stanno arrivando anche i navigatori open source. E' una diversa visione della vita e dell'intelligenza umana. Il mondo della tua economia è finito, qando te ne accorgerai mi sa che sarà ormai troppo tardi.
                                                            2) Non viene vagheggiato, in un sistema a FER tutte le risorse vanno usate.
                                                            3) Questo significa solo che non hai frequentazione con la matematica e la statistica, soprattutto su grandi sistemi composti da piccoli sistemi interconnessi. Hai paura della scienza e preferisci i tuoi pregiudizi ormai fossilizzati.
                                                            4) Imparare a leggere ti aiuterebbe molto.
                                                            5) vedrai che in un ristretto lasso di tempo il concetto di economicità subirà un repentino adeguamento. Non usare linguaggi che non ti appartengono.
                                                            6) Sull'impatto paesaggistico dell'eolico ti ricordo che paesi come l'olanda ne hanno fatto un'icona del proprio orgoglio nazionale. L'impatto delle FER è sempre una frazione di quello delle fonti tradizionali.
                                                            7) qui ti sbagli e infatti non hai minimamente letto i vari post.
                                                            I tuoi interventi oltre a essere ormai noti a tutti i frequentatori del fornum non aggiungono ormai nulla se non luoghi comuni desueti e inutili. Se non ha i proposte lascia perdere questa discussione, sei libero di odiare il sole e le fer, ma, per educazione, non puoi andare a vomitare le tue stupidate altrove?
                                                            solito tentativo di confondere le acque
                                                            mi piace il tentativo di buttarla sul "matematico statistico", dimmi snap...... statisticamente, quante volte al giorno scendono le tenebre ? e quante volte sono notti senza vento ??
                                                            in quelle notti, la tua fantastica super rete di piccoli produttori delocalizzati, cosa fornirà ??? magari solo biomasse e biogas..... ma allora, quanto biogas e biomasse occorre mettere in campo ???
                                                            quanto ai nuovi paradigmi economici, ne parleremo quando fungeranno anche per i beni materiali
                                                            per gli impatti ambientali/paesaggistici..... se non sbaglio, siamo in italia e, la discussione è "FER: coprire il fabbisogno energetico nazionale ", quindi, non tirare in ballo olande varie, parlami dell'italia
                                                            dimenticavo, spiegami come userai con il miniidro i canali delle fogne (vedi il mio esempio)

                                                            Originariamente inviato da atomax Visualizza il messaggio
                                                            ..........
                                                            Quali sono le tue idee riguardo al sistema di accumulo?
                                                            Sul punto f) sono invece in totale disaccordo. L'energia proveniente da fonti fossili, produce danni incalcolabili all'ambiente e alla salute degli esseri viventi, danni ben più gravi del semplice impatto visivo! Molti usano protestare per l'impatto ambientale causato dalle fer (in primis l'eolico) ma il bello è che non rinunciano ........................
                                                            sistema di accumulo ??? nei termini della discussione: mission impossible, anche perchè voglio vedere un eco-verde convincere la popolazione della bellezza di una diga sopra il suo paesino o, la poesia di tanti serbatoi di gas

                                                            f - ti risulta che abbia detto qualcosa di differente sulle fonti fossili ? quanto alle eco-contraddizioni, ovvio, è facile fare gli ecologici con i kw/h degli altri

                                                            Odisseo
                                                            (E d'un tratto capii che il pensare è per gli stupidi, mentre i cervelluti si affidano all'ispirazione. (cit. Arancia meccanica) - Ma se quella non arriva, il cervelluto stà inguaiato assai (Odisseo - Gigantosaurus Carinii Patagoniae)

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                                                            • #90
                                                              Vedo con piacere che durante la mia assenza si parla ancora e giustamente di variabilità delle FER.
                                                              Ho ritrovato l'articolo che volevo linkare sull'utilizzo delle biomasse come accumulo. A dire il vero l'articolo mostra ben più di questo, ovvero è un esempio concreto di smart-grid che fa uso di quattro fonti di energia: eolico, solare, biogas e idroelettrico: The Combined Power Plant: the first stage in providing 100 % power from renewable energy

                                                              Guardatevi bene le figure delle due fasi fondamentali di una mart-grid: la previsione di tutte le variabili (FER e utenze) e poi la produzione con l'aggiustamento tramite la turbina e l'accumulo.
                                                              Naturalmente questo non rappresenta niente di nuovo, visto che anche adesso la rete di distribuzione funziona con lo stesso principio, con l'unica differenza che non si fanno previsioni sulle fonti ma solo sulle utenze (generalmente in base all'orario e alle previsioni meteo)

                                                              Stjopa70

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