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Delusione Eolico

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  • Delusione Eolico

    Riporto un articolo della Gazzetta del Mezzogiorno sulla delusione totale dell'eolico sulla cittadinanza molto significativo, tra l'altro su di una zona molto ventilata.

    FAETO (Foggia) : DELUSIONE PER GLI EFFETTI ECONOMICI DELLE 82 PALE SULLA PICCOLA COMUNITÀ
    venerdì 20 marzo 2009

    «Qui l’eolico è improduttivo» L’opposizone: «Neanche un occupato»

    A Faeto, secondo il gruppo di minoranza, nonostante l’ingente presenza di torri che producono energia elettrica, l’eolico non ha avuto nessun risvolto positivo. Le opposizioni lo definiscono «il deserto del progresso eolico a Faeto: la grande illusione di uno sviluppo che non c'è».


    «Dalle 42 pale eoliche di San Vito, alle 13 di Niola Frasinelle, alle 9 della località Pescara Scavo Vadovico e, se come molto probabilmente avverrà, alle 18 in località Difesa ovvero la riserva agricola del nostro paese, la zona in cui durante la guerra ogni famiglia coltivava le patate e poteva sopravvivere - afferma il consigliere Enzo Tommasone - hanno prodotto il nulla. Insomma, 82 pale eoliche per un piatto di lenticchie o meglio per un piatto vuoto per i cittadini. Ai faetani - precisa Tommasone - nessun posto di lavoro, nessun indotto collegato al settore eolico, nessun risparmio sulla bolletta energetica, nessuna riduzione od eliminazione di tasse locali, nessuna borsa di studio per gli studenti, nessun bonus per le giovani coppie per fargli scegliere di restare e di non espatriare in città, nessun bonus ai neonati per invogliare un’urgente risalita demografica, nessuna incentivazione all’agricoltura, nessun progetto di agro-energia, nessun tentativo di conciliare la presenza di tali impianti con la tutela dell’ambiente tenendo in considerazione gli equilibri ambientali e l’ar monia del nostro meraviglioso paesaggio, nessuno sviluppo sostenibile, nessuna abitazione alimentata ad energia eolica. Nessun beneficio neanche per i proprietari terrieri che per le pale attualmente presenti percepiscono 400 euro all’anno! Una presa in giro». A livello di esempio la forza politica evidenzia che neanche l’edificio scolastico appena concluso possiede alcuna traccia di ecoedilizia o di pannelli solari.

    La Gazzetta del Mezzogiorno.


    Se le cose stanno in questi termini, aggiungo io, è un pò preoccupante.

  • #2
    Originariamente inviato da Mollier Visualizza il messaggio
    .........Se le cose stanno in questi termini, aggiungo io, è un pò preoccupante.

    Buongiorno Mollier,
    quando ho visto la discussuione, devo ammetterlo, qualche apprensione l'ho avuta ed il primo pensiero e' stato che i parchi eolici realizzati fossero improduttivi ma improduttivi dal punto di vista dell'energia.
    Leggendo la musica e' cambiata e di parecchio.
    Posso tentare di fare un commento, del tutto personale, all'articolo premettendo che recriminare ora nn seve a niente e soprattutto se cio' che era stato promesso, da parte dei costruttori degli impianti, e' stato fatto.
    Chi ha concesso i terreni sapeva fin da subito cio' che avrebbe ricevuto in cambio (i famosi 400 €)
    Sulla ricaduta dell'occupazione anche qui ho seri dubbi che chi ha realizzato i parchi ha promesso centinaia di posti di lavoro successivamente alla messa in esercizio degli impianti.
    Infine, tutti i "bonus", sconti su energia, agevolazioni, borse di studio ecc che ora vengono reclamati :mi pare che per fare chiarezza ed una corretta informazione bisogna avere dati certi su cosa e come andavano realizzati gli impianti.
    Sparare affermazioni solo per riempire le pagine di un giornale per venderlo e/o alimentare le polemiche nn serve a nessuno.
    Nn Ti sara' quindi difficile, essendo del posto, verificare queste cose e fare chiarezza su come stanno effettivamente le cose.
    ciao car.boni
    Acqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.

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    • #3
      Ho solo riportato l'articolo, per cui non so se effettivamente la ricaduta sul territorio è così deludente.
      Il problema è sempre lo stesso nelle zone del foggiano, del sud e centro-sud Italia.
      Riporto un altro articolo che condivido pienamente:

      "... si sta subendo un processo di “colonizzazione delle rinnovabili ”, non avesse acquisito quasi nulla di quel potenziale di occupati e valore aggiunto che avrebbe potuto invece esprimere. Questo perché la visione era (e continua ad essere) sbagliata: per ottenere importanti risultati, come quelli realizzati in Germania (dove, da un anno, l'industria delle rinnovabili ha superato, in termini di occupati, quella automobilistica) o in altre parti d'Europa e del Mondo, è necessario fare “sistema”, affinchè investitori, professionisti, ricercatori, formatori, enti territoriali, ecc., all'unisono , siano in grado di favorire gli “investimenti migliori” nelle rinnovabili. In altri termini, si tratta (oltre, ovviamente, di realizzare impianti produttivi di energia elettrica) di favorire la creazione, in loco, di: - aziende che producano i manufatti: aereogeneratori, pannelli fotovoltaici, digestori anaerobici, cavi, inverter, ecc.; - professionisti vari (progettisti, installatori e manutentori, ecc.), in grado di seguire gli investimenti dalla progettazione in poi; - scuole, università ed altri enti capaci di generare specializzazioni nel settore; – banche in grado di capire e supportare i buoni investimenti; – enti territoriali che, contestualmente, siano in grado di far rispettare le norme esistenti, l'integrazione paesaggistica, ma anche alleggerire il peso burocratico. Solo questa visione “a sistema” può rispondere all'esigenza di crescita di un territorio in grave recessione economica, avviando quell'interessante ciclo di innovazione-investimentooccupazione, che ci consente di invertire l'attuale rotta e che rischia di portarci verso un degrado senza ritorno. Nell'ambito di questa visione, si impone una valorizzazione degli investimenti in grado di promuovere redditi ed occupazione, che restano sul territorio , rispettando l'ambiente e sfavorendo tutte le ipotesi in cui resta solo disagio ambientale."

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      • #4
        La solita campagna ottusa contro l'eolico ,
        oltre ad essere brutto , ammazzauccelli ( voglio vedere quando aboliscono le auto che ne uccidono molti di piu' e non solo quelli) ,e in mano alla mafia .
        A riguardo la non creazione di posti di lavori ,d' altronde e' il vento che lavora ,
        a questo punto le aziende agricole non potrebbero avere i trattori , in quanto un solo operaio fa il lavoro di 100 ( e a meno che abbia la fabbrica di trattori vicino casa non creano lavoro)
        Bisogna considerare anche la non produzione di inquinamento , e questo e' un grosso risparmio per la comunita',
        oltre al fatto che il terreno agricolo puo' essere tranquillamente coltivato

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        • #5
          Ciao a tutti,
          condivido il pensiero di Snowstorm ma anche il metodo con cui altri Paesi, ad esempio, la Germania,come dice l'articolo di Mollier, hanno affrontato il problema della produzione di energia elettrica da FER in modo globale e collettivo.
          Questa mancanza di programmazione e' una carenza cronica in Italia e che evidente in quasi tutti i settori.
          La responsabilita' e' ovviamente della classe politica e dell'intero sistema amministrativo ma cio' nn toglie che "l'Italica furbizia" sia sempre in agguato quando si tratta di mettere gl'interessi propri davanti a quelli della collettivita'.
          ciao car.boni
          Acqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.

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          • #6
            mah.. se faeto non ha avuto alcun risvolto positivo, non è certo colpa dell'eolico:

            per esempio a varese ligure sono attualmente installate 4 pale eoliche.
            i varesini hanno bollette elettriche molto basse e anche (credo) benefici fiscali per negozi e imprese, dato che tutto il paese è autosufficiente elettricamente e, anzi, immette molta energia elettrica alla rete nazionale

            considerando ciò immagino che se 80 e passa pale eoliche non danno alcun beneficio alla popolazione, è chiaro che siamo di fronte al solito magna magna dei vari pezzi da novanta e signorotti del luogo (e qui mi fermo)

            comunque quoto appieno l'ultimo messaggio di car.boni
            un saluto
            Tommaso


            *** Firma irregolare parzialmente rimossa d'ufficio. ***

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            • #7
              Originariamente inviato da tommy_sp Visualizza il messaggio
              ......per esempio a varese ligure sono attualmente installate 4 pale eoliche.
              i varesini hanno bollette elettriche molto basse e anche (credo) benefici fiscali per negozi e imprese, dato che tutto il paese è autosufficiente elettricamente e, anzi, immette molta energia elettrica alla rete nazionale........

              Ciao Tommy,
              dalla nostra Terra abbiamo altri (pochi per la verita') esempi, a Pian dei Corsi (sopra Finale) e Stella San Giovanni.
              Qui, a differenza di Varese Ligure, le iniziative dei parchi nn sono dei Comuni ma dei privati e quindi i residenti dei Comuni nn hanno i vantaggi che possono godere quelli di Varese ligure.
              Quindi per avere i benefici dipende da chi propone l'impianto.
              ciao car.boni
              Acqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.

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              • #8
                Non entro nel merito delle responsabilità del governo centrale questo e passati, ne di quelle delle amministrazioni locali per quanto riguarda le disposizioni di legge, cui i costruttori debbono attenersi per ottenere il consenso alla costruzione in determinati siti. Neppure voglio argomentare su come viene a formarsi il prezzo o corrispettivo per l'acquisto o la locazione dell'area degli impianti, anche se in questo caso è almeno ovvio che per la nota legge domanda/offerta, la dove la materia prima vento è abbondante ed gli offerenti (delle aree) numerosi, i prezzi o i canoni necessariamente si riducono.
                Voglio invece rilevare la assenza di strutture industriali produttive adeguate ad un paese di oltre 50 M di individui, qui come in altri settori innovativi e di civile progresso.
                L'industria siderurgica è al lumicino, la metalmeccanica ridimensionata, quella dei beni di consumo durevoli (es. Merloni) in grave difficoltà, ma non si vedono iniziative per esempio per la produzione di componenti e macchine per impianti eolici (ed altro).
                Nel mentre che primeggiano industrie di paesi come Danimarca, Germania, Spagna, Cina, India ecc, il belpaese latita.
                Mi risultano tre produttori di turbine di piccola taglia, una impresa con turbine di media taglia ed una sola con grandi macchine, tutte con volumi produttivi neppure lontanamente comparabili con le grandi imprese estere, Vestas e Gamesa in primis.
                Questo significa esborso di valuta e nessuno ritorno nell'indotto industriale. In ultima analisi un mancato ritorno di benefici sul luogo o nella nazione, lamentato nell'articolo.
                Significa anche che le spese sostenute dallo stato (ed indirettamente dai cittadini) per incentivare e diffondere questa ed altre tecnologie energetiche, vengono in parte trasferite sotto forma di benefici a costruttori e società e nazioni estere.
                Dovo sono finite Aeritalia-Fiat e Riva Calzoni, di belle promesse agli inizi degli anni 90?
                Forse lo so, ma lascio ad altri le amare considerazioni.

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                • #9
                  Originariamente inviato da Wilmorel Visualizza il messaggio
                  ......Forse lo so, ma lascio ad altri le amare considerazioni........

                  Ciao Wil,
                  concordo al 100 % sulla Tua lucida, come sempre, considerazione.
                  Vi possono essere molte risposte alla Tua domanda ed una delle tante potrebbe essere che nel nostro Paese gl'industriali hanno smesso di fare industria, per mille motivi, preferendo, con la complicita' di Governo e banche, le speculazioni finanziarie.
                  Ora che le "bolle" si stanno sgonfiando, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, si cercano i rimedi ma oramai la differenza con gli altri competitori Europei nn e' piu' colmabile se nn con drastiche e dolorose misure.
                  ciao car.boni
                  Acqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.

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                  • #10
                    Grazie Car.boni

                    Ho avuto notizia della recente (2007) cessazione della attività della Tozzi e Bardi, notoriamente fra le poche se non l'ultima ditta italiana costruttrice di pompe eoliche.
                    Insieme alla Vivarelli ha contribuito alla rinascita della Maremma, ed inoltre esportato in Libia e nella allora Africa Orientale Italiana, oltre che in tempi a noi prossimi in numerosi altri paesi africani.

                    TrekEarth | Simbolo maremmano Photo

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                    • #11
                      Penso che l'articolo intendesse la delusione delle mancate ricadute sulla comunità locale. Come industria del grande eolico mi pare che ci sia la IVPC di Taranto che produce (produceva) turbine danesi su licenza.
                      Concordo con la visione di sistema dove sicuramente una parte degli investimenti va a finire all'estero quando il volume di nuove installazioni in Italia giustificherebbe senz'altro una maggiore risposta dell'industria nazionale.
                      Ma il problema è sopratutto a livello locale. Le società che investono nell'eolico allestiscono le pale dove c'è vento, e cioè al Sud, dando una manciata di soldi ai contadini per l'occupazione dei terreni mentre i dividendi vanno ovviamente agli azionari. Questo è il sistema economico che predomina - almeno per il momento, anche se potrebbe essere arrivato al tramonto...

                      C'è una classe politica locale che nel migliore dei casi è incapace a cogliere l'occasione per la comunità locale, nel caso peggiore coglie l'occasione per le proprie tasche! Ma questo è un problema culturale sopratutto del Sud, dove il bene della comunità non è un valore difeso dai rappresentanti della stessa comunità. Non a caso è stato citato l'esempio positivo di Varese Ligure ma ci sono altri al centro, come a Fossato di Vico (PG).

                      Dove abito, a Bracciano, nei pressi di Roma, una società tedesceolico ha presentato un progetto per un parco eolico di 15 pale da 2,3 MW. Alle ultime elezioni locali, su pressione dei cittadini, la coalizione poi vincente si è impegnata ad autorizzare soltanto impianti eolici che portano diretti benefici ai cittadini.

                      Insiema all'Università Agraria, proprietaria dei terreni del futuro parco, abbiamo abbozato una proposta per una pala eolica civica all'interno del parco eolico, partendo da un modello analogo in Austria già operativo sin dal 2003.
                      Per ora tutto sta fermo nei meandri della burocrazia...

                      A chi dovesse interessare, riporto il testo riassuntivo della proposta:

                      Impianto eolico civico Bracciano

                      Progetto eolico

                      Una società Sarda ha proposto la costruzione di un parco eolico con 9-15 pale della potenza di 2,3 MW ciascuna in località Quarto del Cannone / strada provinciale dei Terzi, su terreni dell'Università Agraria di Bracciano. Il progetto sarà ora sottoposto al Comune per ottenere le necessarie autorizzazioni.

                      Impianto civico

                      L'idea di partecipare come cittadino privato negli impianti eolici locali ha origine in Danimarca, ove ha contribuito maggiormente all'accettazione di questa forma energetica ed all'atteggiamento positivo della popolazione nei confronti dell'eolico. Essa rappresenta un'occasione per il singolo cittadino per contribuire alla generazione di energia rinnovabile oltre alla possibilità di avere un ritorno economico. In questo modo egli stesso può agire in maniera diretta per ridurre la propria dipendenza da fonti energetiche fossili e nucleari, risorse sempre più incerte perché tendenti all'esaurimento e di conseguenza contese a livello globale nonché causa principale dei cambiamenti climatici.

                      Nel proprio programma di governo locale, l'attuale maggioranza al Comune di Bracciano ha espresso la volontà di "individuare aree adatte per l'installazione di impianti eolici commerciali, favorendo progetti volti alla coperture del fabbisogno della comunità locale e aperti alla partecipazione cittadina". Vi sono dunque le premesse favorevoli al già citato progetto ed un impegno formale del Comune ad assicurare l'utilità pubblica di un tale intervento.

                      Sarà compito del Comune di chiedere una forma di partecipazione civica come condizione per l'autorizzazione del progetto Quarto del Cannone.

                      La partecipazione potrebbe consistere nell'acquisto di una o più pale da parte di una costituenda società tra cittadini, preferibilmente residenti sul territorio ed interessati all'auto-approviggionamento energetico e/o investimento in energie rinnovabili.

                      Forme di partecipazione

                      Le forme di partecipazione potrebbero consistere in tre diversi modi

                      - quota energia: partecipazione societaria con utili corrisposti in natura, cioè attraverso la fornitura di un quantitativo annuo di energia elettrica pari al proprio fabbisogno
                      Tale forma consentirebbe la partecipazione anche di quei cittadini che non sono interessati ad un investimento economico o non ne hanno le possibilità materiali. Gli utili in natura sarebbero esentasse.

                      - quota capitale: questa partecipazione rappresenta una forma di comproprietà nella società con ritorno finanziario degli utili e la possibilità di acquistare quote non legate al proprio fabbisogno energetico

                      - creditore: il creditore concede un mutuo a tasso fisso alla società. E' una forma di investimento economico sicuro senza quota societaria.

                      @Wilmorel
                      Sulla Tozzi & Bardi ho risposto in un thread separato http://www.energeticambiente.it/eoli...vivarelli.html

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                      • #12
                        Originariamente inviato da Mollier Visualizza il messaggio
                        Riporto un articolo della Gazzetta del Mezzogiorno sulla delusione totale dell'eolico sulla cittadinanza molto significativo, tra l'altro su di una zona molto ventilata.

                        FAETO (Foggia) : DELUSIONE PER GLI EFFETTI ECONOMICI DELLE 82 PALE SULLA PICCOLA COMUNITÀ
                        venerdì 20 marzo 2009

                        «Qui l’eolico è improduttivo» L’opposizone: «Neanche un occupato»

                        A Faeto, secondo il gruppo di minoranza, nonostante l’ingente presenza di torri che producono energia elettrica, l’eolico non ha avuto nessun risvolto positivo. Le opposizioni lo definiscono «il deserto del progresso eolico a Faeto: la grande illusione di uno sviluppo che non c'è».


                        «Dalle 42 pale eoliche di San Vito, alle 13 di Niola Frasinelle, alle 9 della località Pescara Scavo Vadovico e, se come molto probabilmente avverrà, alle 18 in località Difesa ovvero la riserva agricola del nostro paese, la zona in cui durante la guerra ogni famiglia coltivava le patate e poteva sopravvivere - afferma il consigliere Enzo Tommasone - hanno prodotto il nulla. Insomma, 82 pale eoliche per un piatto di lenticchie o meglio per un piatto vuoto per i cittadini. Ai faetani - precisa Tommasone - nessun posto di lavoro, nessun indotto collegato al settore eolico, nessun risparmio sulla bolletta energetica, nessuna riduzione od eliminazione di tasse locali, nessuna borsa di studio per gli studenti, nessun bonus per le giovani coppie per fargli scegliere di restare e di non espatriare in città, nessun bonus ai neonati per invogliare un’urgente risalita demografica, nessuna incentivazione all’agricoltura, nessun progetto di agro-energia, nessun tentativo di conciliare la presenza di tali impianti con la tutela dell’ambiente tenendo in considerazione gli equilibri ambientali e l’ar monia del nostro meraviglioso paesaggio, nessuno sviluppo sostenibile, nessuna abitazione alimentata ad energia eolica. Nessun beneficio neanche per i proprietari terrieri che per le pale attualmente presenti percepiscono 400 euro all’anno! Una presa in giro». A livello di esempio la forza politica evidenzia che neanche l’edificio scolastico appena concluso possiede alcuna traccia di ecoedilizia o di pannelli solari.

                        La Gazzetta del Mezzogiorno.


                        Se le cose stanno in questi termini, aggiungo io, è un pò preoccupante.


                        Da questo articolo si capisce perche` l`Italia e` un paese alla deriva e indietro anni luce rispetto agli altri paesi industrializzati.
                        Finche` certa gente,(non prendetemi per il solito leghista,ma accadono sempre nelle stesse zone di italia)ragiona in questo modo,cioe` clientelare,per cui ci deve essere un ritorno per qualcuno,una spartizione di poltrone,poteri etc....il paese fara` sempre parte del terzo mondo.
                        C`e` un parco eolico?ci saranno dei contratti di affitto dei terreni...punto e basta....potevano chiedere qualche cosa di piu` dei 400 euro all`anno gli agricoltori,cosa dovevano assumere a fare le persone?(magari una decina per ogni generatore) per guardare le pale eoliche mentre girano?
                        Finche` si pensera` che bisogna assumere non perche` serve,ma perche` bisogna dare uno stipendio a qualcuno,sara` sempre il paese del "tanto paga pantalone".

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                        • #13
                          Originariamente inviato da caponord23 Visualizza il messaggio
                          Da questo articolo si capisce perche` l`Italia e` un paese alla deriva e indietro anni luce rispetto agli altri paesi industrializzati.
                          Finche` certa gente,(non prendetemi per il solito leghista,ma accadono sempre nelle stesse zone di italia)ragiona in questo modo,cioe` clientelare,per cui ci deve essere un ritorno per qualcuno,una spartizione di poltrone,poteri etc....il paese fara` sempre parte del terzo mondo.
                          C`e` un parco eolico?ci saranno dei contratti di affitto dei terreni...punto e basta....potevano chiedere qualche cosa di piu` dei 400 euro all`anno gli agricoltori,cosa dovevano assumere a fare le persone?(magari una decina per ogni generatore) per guardare le pale eoliche mentre girano?
                          Finche` si pensera` che bisogna assumere non perche` serve,ma perche` bisogna dare uno stipendio a qualcuno,sara` sempre il paese del "tanto paga pantalone".
                          Non, non è l'Italia alla deriva, come dimostrano le esperienze positive in altre Regioni. Purtroppo il giornalista mette tutto in un unico pentolone. Non è vero che le abitazioni non vengono alimentate da energia rinnovabile. Essendo immessa in rete l'energia prodotta dalle pale, saranno sicuramente le utenze locali ad essere il primo sbocco per la corrente. Che poi la gente paga la stessa bolletta di prima è un altra storia.

                          Comunque non è solo questione di affitto dei terreni e di chi spunta un prezzo più alto. Attualmente le pale a Faeto vengono percepite solo come servitù, come sfruttamento del territorio senza ritorno. Questo non giova all'immagine dell'energia eolica nell'opinione pubblica, un dato che dovrebbe allarmare gli operatori del settore.

                          Se da un lato lamentiamo della scarsa capacità del Mezzogiorno di gestire l'occasione dell'eolico a favore dello sviluppo locale c'è anche l'insensibilità di chi porta avanti l'investimento industriale sfruttando l'ignoranza e l'incapacità da parte della comunità locale di recepire l'intervento in termini positivi.

                          L'eolico non deve essere l'ennesima colonializzazione industriale del mezzogiorno bensì un'occasione di sviluppo. E questo richiede un comportamento diverso da tutte le parti interessate, non ultimo anche un lavoro più professionale da parte della stampa.

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                          • #14
                            Originariamente inviato da badgir Visualizza il messaggio
                            Non, non è l'Italia alla deriva, come dimostrano le esperienze positive in altre Regioni. Purtroppo il giornalista mette tutto in un unico pentolone. Non è vero che le abitazioni non vengono alimentate da energia rinnovabile. Essendo immessa in rete l'energia prodotta dalle pale, saranno sicuramente le utenze locali ad essere il primo sbocco per la corrente. Che poi la gente paga la stessa bolletta di prima è un altra storia.

                            Comunque non è solo questione di affitto dei terreni e di chi spunta un prezzo più alto. Attualmente le pale a Faeto vengono percepite solo come servitù, come sfruttamento del territorio senza ritorno. Questo non giova all'immagine dell'energia eolica nell'opinione pubblica, un dato che dovrebbe allarmare gli operatori del settore.

                            Se da un lato lamentiamo della scarsa capacità del Mezzogiorno di gestire l'occasione dell'eolico a favore dello sviluppo locale c'è anche l'insensibilità di chi porta avanti l'investimento industriale sfruttando l'ignoranza e l'incapacità da parte della comunità locale di recepire l'intervento in termini positivi.

                            L'eolico non deve essere l'ennesima colonializzazione industriale del mezzogiorno bensì un'occasione di sviluppo. E questo richiede un comportamento diverso da tutte le parti interessate, non ultimo anche un lavoro più professionale da parte della stampa.

                            Guarda a me spiace vedere una parte dell`Italia che non sfrutta delle grandi potenzialita` tipo turismo,fonti energetiche etc... per sostanzialmente due motivi:

                            1 I politici che governano,anche se questo lo ritengo un cancro a livello nazionale.

                            2 La mentalita` di tante persone che pensano solo al clientelismo e al posto fisso facile.

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                            • #15
                              Salve volevo farle sapere che prima di dismettere l'attività hanno lasciato in Maremma uno dei più splendidi capolavori, una pompa a vento di ben 22 mt.
                              Si trova presso un agrituismo chiamato Vento di Maremma e creato primariamente in bioarchitettura e che ha utilizzato principalmente energie naturali e rinnovabili per vivere.
                              Andate a visitarlo. Il loro sito è www.ventodimaremma.com

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