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Eolico Puglia

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  • #91
    ciao enzo,

    grazie della professionalita e della chiarezza con cui hai delucidato l argomento IVA e TO-
    in effetti, almeno per quanto mi riguarda il dubbio non era in chi doveva corrispondere l iva (perche come ben feci notare postando anche risoluzione dell agenzia dell entrate) sta al GSE corrisponderla mentre per l utente-produttore vengono fatti salvi i 30 cent. + iva-
    Non ero sicuro invece dell aliquota da applicare se 10 o 20%, ma anche in questo caso vedo hai chiarito il tutto senza problemi-
    Il fatto che la gente non ci creda, o faccia commenti fuori luogo, dimostra ancora una volta di quanto dilettantismo sia pieno il settore, e purtroppo viene inficiato negativamente il lavoro di pochi ma seri professionisti-
    saluti

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    • #92
      Originariamente inviato da stefz Visualizza il messaggio
      ciao enzo,

      grazie della professionalita e della chiarezza con cui hai delucidato l argomento IVA e TO-
      in effetti, almeno per quanto mi riguarda il dubbio non era in chi doveva corrispondere l iva (perche come ben feci notare postando anche risoluzione dell agenzia dell entrate) sta al GSE corrisponderla mentre per l utente-produttore vengono fatti salvi i 30 cent. + iva-
      Non ero sicuro invece dell aliquota da applicare se 10 o 20%, ma anche in questo caso vedo hai chiarito il tutto senza problemi-
      Il fatto che la gente non ci creda, o faccia commenti fuori luogo, dimostra ancora una volta di quanto dilettantismo sia pieno il settore, e purtroppo viene inficiato negativamente il lavoro di pochi ma seri professionisti-
      saluti
      Concordo. Disponibile e professionale come sempre.

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      • #93
        Nel rileggere le discussioni del topic, non posso fare a meno di osservare come anche per utenti navigati i toni di certezza dovrebbero lasciare il posto a toni piu sfumati e soprattutto meno perentori soprattutto quando si fanno certe figuracce perche si viene chiaramente smentiti con fatti delle affermazioni fatte-
        E un invito come sempre dico alla moderazione e a non usare toni di certezza assoluta quando si parla di argomenti cosi complessi perche il riskio figuraccia sempre resta dietro l angolo-
        ed in questo caso e uscito dall ombra-
        saluti a tutti

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        • #94
          Mezze verità

          Si diciamo che si è esagerato, ma tutto è nato dalla discussione con Renova che si è dimostrata una società fasulla..Poi generalizzando abbiamo puntato Aria, che cmq dalle risposte di enzo che ha chiarito alcuni punti, almeno si è capito che hanno un po di competenza....
          Ma cmq resta il fatto che non si sa ancora quando riesce a produrre la turbina libelulla, se io avessi una fattura GSE la pubblicherei sul sito per azzitire tutti, ma dato che sicuramente la produzione si è rivelata modesta è ovvio che non si pubblichi.
          Per ora la verità è questa se non ci sono smentite..
          Buongiorno a tutti

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          • #95
            concordo totalmente-
            per quanto riguarda postare le fatture io non lo farei perche sono dati sensibili poi giustamente si puo interpretare anche che i numeri sono modesti, e sinceramente credo che sia purtroppo anche cosi.
            In ogni caso la societa aria e titolare di una turbina di prova cui fanno dei test per cui e normale che la produzione sia bassa o incostante.
            i tempi sono ancora acerbi, attendiamo fiduciosi e con animo sereno

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            • #96
              EEEee
              mica manco IO

              Certo se non si pubblicano i dati di produzione vuol dire che c'è QUALCOSA DA NASCONDERE!
              Comunque chi vuole investire nel minieolico, passerà da questo mitico forum!
              Spero solo che richieda i numeri dalle società, poichè deve sapere a quanto tempo gli ritorneranno i soldi.
              Ricordo che ognuno può dire questa pale produce tanto in base al vento e tutto ... ma se si chiedono i numeri che sono i veri fattori cruciali è li che la situazione si fa interessante.
              Resta il fatto che per me nessuna società è seria se non è TOTALMENTE.
              In questo caso nessuna delle due DAL MIO PUNTO DI VISTA non soddisfano il criterio indispensabile.

              Come ha detto un utente, se queste pale pruducono così tanto e investimento è buono PERCHè NON SE LE INSTALLANO LORO!
              In questo caso vedo i clienti come cavie dove gli raccontano "favole per me" senza trasparenza NERO SU BIANCO.

              Saluti
              Stojanovic

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              • #97
                Il fatto che si sia trovata una società fasulla non significa che per una personale induzione lo siano anche tutte le altre. Semplicemente impossibile da immaginare, almeno per me. Peggio ancora se questo ragionamento si potesse estendere a tutte le altre professioni...

                Un modo che in buona parte avrebbe permesso di ottenere qualche informazione utile rimando a questo link ( Dimostrazione a conoscenza zero - Wikipedia ) nell'altro thread ho cercato di applicare proprio questo metodo per vedere se quella società dicesse il vero od il falso. Tra l'altro non mi pare che abbiano ancora postato più nulla.

                Inoltre ricordo che è espressamente vietato dal regolamento del forum postare dati sensibili: "Regola n.7: Rispettare la privacy: non fare nomi e cognomi o inserire numeri di telefono, immagini, corrispondenza privata o qualsivoglia dato sensibile. Rifarsi di norma esclusivamente al nome utente.".

                Infine mi pare di ricordare che esista una "Libellula" funzionante di "Aria", di cui ne sono proprietari i soci, che è stata visionata da FabrizioCo.

                Saluti a tutti.

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                • #98
                  ma dove stà la verità?

                  ...non so che dire!! certo che spacciarsi per cliente che ha acquistato un impianto ed elogiare la ditta su competenza,correttezza ecc.ecc.e alla fine sei il titolare della ditta stessa non è bello.Ho conosciuto la persona in questione ad Eolica e sono in contatto con loro per un eventuale acquisto.A prescindere dalla veridicità delle accuse lanciate sul forum,che non sono in grado di accogliere o respingere in toto,resta il fatto che ad oggi sembra difficile vedere una pala operativa.Nel sito di renova,pagina impianti realizzati,compare un sito a Grosseto, che in realtà non è stato realizzato.Ora sulla base di queste sensazioni che prendono corpo leggendo questo forum,come si deve orientare un povero cristo per "scegliere" il meglio?
                  A voi l'ardua risposta...

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                  • #99
                    Caro Gnagnone,
                    la verità è nel vento.
                    Non puoi immaginare a prima botta quanto sia vera questa mia affermazione.
                    Il vento della Puglia non è quello del mare del nord.
                    E la parte fondamentale per realizzare un buon impianto è disporre di un sito ventoso di buona qualità.
                    Le macchine vengono dopo.
                    La cosa essenziale è stabilire la producibilità di un sito eseguendo una accurata campagna anemometrica.
                    Le carte dicono assai poco. La misura sul campo per almeno un anno è indispensabile per evitare cocenti delusioni economiche.
                    Se il sole una volta incentivato è facile da sfruttare e ci si sono buttati "cani e porci", per il vento non è la stessa cosa perchè occorrono competenze che non sono alla portata di chiunque.
                    I passi da fare sono:
                    1)Rilevare sulle carte che la ventosità media annua non sia inferiore a 5-6 m/sec.
                    2) installare una torre anemometrica per registrare velocità, direzione e durata del vento per almeno un anno.
                    3) se l'esito è positivo, cercare un serio costruttore per l'acquisto e la manutenzione della macchina eolica.
                    4) Considerare che una macchina isolata di bassa potenza ha un'incidenza percentuale dei costi di manutenzione molto superiore a quella di una di medio-grande potenza installata in un parco eolico di grandi dimensioni.
                    Un saluto da
                    Giuseppe Bellanova
                    progettista della vecchia RIVA-CALZONI.

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                    • Riva Calzoni?
                      Come mai avete interrotto produzioni e studi visto che eravate gli unici in italia ed aziende come Edison utilizzavano le vostre macchine?

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                      • Originariamente inviato da remarco Visualizza il messaggio
                        Riva Calzoni?
                        Come mai avete interrotto produzioni e studi visto che eravate gli unici in italia ed aziende come Edison utilizzavano le vostre macchine?
                        Per la precisione, EDISON ha acquistato la parte di Riva-Calzoni che godeva dei diritti e gestiva alcuni impianti su alcuni siti ventosi in Puglia.
                        La vera motivazione dell'acquisto è che gli serviva una quota di rinnovabile per spartirsi una fetta più grossa della privatizzazione ENEL.
                        Ringraziando l'acume dei nostri politici, abbiamo ceduto il passo ai danesi che producevano lotti da 100 tripala mentre noi ancora facevamo lotti da 20 monopala, sì più avanzati, ma ad uno stadio di industrializzazione e ottimizzazione dei costi non ancora ottimale. La crisi di un'azienda del gruppo Ansaldo creata per studi ancora più prototipali ha fornito la scusa per far sbarcare i concorrenti danesi in una delle nostre regioni più ventose.
                        Le leggi 9 e 10 del 1991 che dovevano favorirci, e accompagnare l'industria nazionale nello sviluppo delle rinnovabili (solare ed eolico) sono state saccheggiate dai soliti colossi che hanno fatto passare per rinnovabile la cogenerazione e a noi rimasero si e no poche briciole assolutamente insufficienti per sostenere gli investimenti necessari su progetti tanto ambiziosi.
                        Così siamo stati travolti dallo smantellamento dell'industria di base nazionale, programmato a livello europeo, compreso il settore della elettromeccanica in cui eravamo produttori storici con GIE, Ansaldo, Franco Tosi, ATB ecc. Il tutto nel silenzio, e nella interessata pochezza di vari politicanti nostrani.
                        La crisi attuale è il frutto più amaro di quella deindustrializzazione che qualcuno programmò per l'Italia, partendo proprio dalle industrie più importanti e prestigiose.
                        Oggi la storia continua con le Raffinerie e con i cantieri Navali.
                        Solo l'ENI, creatura del grandissimo Enrico Mattei resiste, e ne servirebbero tante altre, ma sappiamo certe cose come vanno a finire, quando si toccano certi interessi.
                        Se non li fermiamo, in Italia non ci resterà che la valigia di cartone di antica memoria.
                        Ciao,
                        Giuseppe.

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                        • caro belgis,ti dirò che una rilevazione anemometrica non l'ho fatta,il sito è certamente ventoso e risultano 5,5 m/s da rilevamenti fatti da una società con sistemi satellitari.La prassi del rilievo anemometrico è sicuramente più affidabile ma brigoso e costoso per una macchina da 50 kw.Mi induce a ben sperare anche iniziative di installazione in zone adiacenti,cmq per quanto tu ne dica mi sembra che anche la scelta della macchina non sia cosa da poco visto il n° di aziende che si propongono senza avere alle spalle alcun feedback,per cui consigli"disinteressati" sono sempre ben accetti
                          saluti.

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                          • Originariamente inviato da Belgius Visualizza il messaggio
                            ...
                            Così siamo stati travolti dallo smantellamento dell'industria di base nazionale, programmato a livello europeo, compreso il settore della elettromeccanica in cui eravamo produttori storici con GIE, Ansaldo, Franco Tosi, ATB ecc. Il tutto nel silenzio, e nella interessata pochezza di vari politicanti nostrani.
                            La crisi attuale è il frutto più amaro di quella deindustrializzazione che qualcuno programmò per l'Italia, partendo proprio dalle industrie più importanti e prestigiose.
                            Oggi la storia continua con le Raffinerie e con i cantieri Navali.
                            Solo l'ENI, creatura del grandissimo Enrico Mattei resiste, e ne servirebbero tante altre, ma sappiamo certe cose come vanno a finire, quando si toccano certi interessi.
                            Se non li fermiamo, in Italia non ci resterà che la valigia di cartone di antica memoria.
                            Ciao,
                            Giuseppe.
                            OT
                            Anch'io provengo, nei miei anni verdi, da una azienda meccanica partecipata dallo stato.
                            Pur senza entrare nel dettaglio del discorso, condivido, per diretta esperienza, i giudizi di politica industriale ed economica di Belgius-Giuseppe.
                            Per quanto umanamente ci resterà, sono propenso a pensare a disk-jokey, grandi fratelli, veline ed escort.
                            Will

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                            • Rispondo a Belgius che dice delle cose sensate e condivisibili.
                              1) Sulla misurazione della ventosità sono daccordo con Gnagnone nel senso che le campagne anemometriche (quelle fatte bene) hanno costi e tempi difficilmente inseribili in progetti da 50 - 60 KW.
                              Quello che consiglio io è di avere una discriminante a 6 m/sec. Se il sito è, con grande probabilità ( derivata dalla mappa CESI e/o da altri dati ) sopra questa soglia a che serve misurare il vento ? Tanto un utile economico ci sarà sicuramente e si vedrà nel concreto quanto la turbina inizierà a produrre.
                              Se il vento atteso è intorno a 5,5 m/sec. a che serve la campagna anemometrica, che aggraverebbe il conto economico in una impresa già traballante all'inizio ?
                              Quindi essere confortati da misure del vento ma solo nella accezione + o - 6 m/sec.
                              In alternativa Aria, per esempio, propone siti già acquisiti dall'azienda in Sardegna o nella Daunia o sull'appennino Tosco-Emiliano che hanno ventosità certamente ben maggiori di quella soglia.
                              Insomma è sempre meglio partire dal vento che dal sito.

                              2) Per quanto attiene la politica inbdustriale del nostro Paese condivido pienamente che è stata fallimentare e che l'Italia è l'unico paese europeo di rilievo che non ha una propria industria eolica. Ma non sono solo i governi e la politica ad aver boicottato la nascita di una industria nazionale. Basta vedere con quale astio e rancore anche su questo sito alcuni si scagliano contro chi cerca, tra molte difficoltà, di imboccare una strada di rinascita dell'industria nazionale delle energie rinnovabili.
                              Non si tratta solo di critica, che è utile anche a chi la riceve, ma di vero e proprio cinismo, in un Paese incattivito e declinante. Altrove, in Europa, i cittadini sentono anche un senso di appartenenza: Qui prevale la ricerca del nemico, ben rappresentata in "Prova d'orchestra" di Fellini.

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