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In Spagna 500 MW di eolico senza incentivi.

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  • In Spagna 500 MW di eolico senza incentivi.

    In Spagna eolico in market parity: all'asta ribasso del 100% | QualEnergia.it

    Faccio notare che il prezzo mercato EE in Spagna è circa 50 euro al Mwh.
    Possibile installare senza incentivi?
    E in Italia?
    CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

  • #2
    In Spagna la mappa del vento è molto più generosa.

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    • #3
      Bisogna poi vedere se li costruiscono

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      • #4
        ribassi del 100% ? se fanno come in italia sono aposto!
        "non sono una persona mattiniera...penso sia perchè ho cosi tanti pensieri profondi ,che la mia mente ha bisogno di molto tempo per rigenerarsi"

        http://gospa87.blogspot.it

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        • #5
          Guarda che i mega parchi sono già in grid parity....quindi lo stanno già facendo!

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          • #6
            Pun di gennaio e febbraio da noi meno 30..chissà in Spagna..

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            • #7
              EGP - PER I NUOVI IMPIANTI DI RINNOVABILI IN PERÙ PREZZI AI MINIMI STORICI 10/03/2016 09:51 - ALN

              [FLASH] Le ultime gare indette dal governo del Peru' che hanno assegnato capacita' eolica e fotovoltaica sono state concluse a prezzi che non erano stati mai visti primi. L' esito deludente di queste aste e' stato riportato da un articolo di ' Bloomberg New Energy Finance' , in cui si e' specificato che gli operatori attivi nel campo della produzione di energia da fonte eolica, come l' italiana Enel Green Power e la spagnola Grenergy, hanno vinto contratti per un valore medio di 37,7 USD/MWh. Per quanto riguarda invece gli operatori fotovoltaici, come la peruviana Enersur, sono stati aggiudicati contratti per un valore medio di 48,1 USD/Mwh. Ricordiamo che lo scorso 18 febbraio EGP si e' aggiudicato la realizzazione di 126 MW di eolico, 180 MW di fotovoltaico e 20 MW di idroelettrico, entrando per la prima volta nel mercato elettrico del Peru'.



              Market Insight | l’informazione specialistica su società e mercati finanziari

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              • #8
                sperimao che succeda presto anche da noi..anche s ei sa che fra sole e vento..il Peru è messo meglio..e quinid i costi unitari di produzione sono piu bassi..perche investimento rende molto di più..
                CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                • #9
                  Tanto E G P poi si rifa' qua , vendendo fuffa ai pensionati.....
                  AUTO BANNATO

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                  • #10
                    per forza..perche noi italiani vogliamo la generazione distribuita e siamo contro l'eolico (pure quando è distante dalle case...salvo poi che lo piazzano sempre vicino a qualche casa).

                    Se invece individuassimo 100 posti (giusti..cioè ventosi e isolati) per fare 100 tori eoliche e le mettessimo in ASTA 10 alla volta... obbligando (per Pubblica utilita) il proprietario a mettere a disposizione i 30 m2 che servono (dietro compenso del valore agricolo del suolo)...e garantendo per Legge autorizzazione e VIA PRIMA di fare l'Asta (cioè cantierabili)...magari i valori del Peru li avremmo anche noi.
                    Solo che cosi:

                    - il proprietaruio dle terreno non si arricchise
                    -lo sviluppatore non ci marcia
                    - il funzionarioRegionale non prende la stecca
                    - il funzionari Provinciale pure
                    - il Comune non si siede a prentendere la tengente legalizzata
                    - il COmitato del No, non si fa finanziare la pro loco per fare polenta e salamino per tuta la vita gratis.

                    Servirebe una gestione centrale e imposta...cose che si posono fare in Peru o negli USA..non certo nel Terzo Mondo d'Europa
                    CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                    • #11
                      Sarebbe troppo bello...ps periodo di bilanci per le società quotate in borsa.... magre consolazioni e tante nubi all orizzonte...se non si alza il prezzo dei fossili e con loro prezzo della corrente è dura...

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                      • #12
                        Pale eoliche galleggianti, Oslo inaugura una nuova era - La Stampa
                        Pale eoliche galleggianti, Oslo inaugura una nuova era

                        Giù la produzione negli Stati Uniti, il petrolio torna vicino a 50 dollari. Goldman Sachs: surplus mondiale di greggio azzerato entro il 2016





                        Un’immagine dell’impianto eolico galleggiante che realizzerà la Statoil in Scozia





                        17/05/2016
                        luigi grassia




                        La Norvegia è piena di petrolio (è uno dei grandi produttori mondiali) ma va pure a cercare energie alternative all’estero, e così l’azienda pubblica norvegese Statoil ha firmato un contratto per costruire al largo della Scozia un parco eolico marino fluttuante, il primo al mondo del suo genere: non piloni piantati sul fondale ma turbine che galleggiano.

                        Da notare che in questa tecnologia l’Italia è stata pioniera, ma al momento, da noi, parchi di questo tipo non sono previsti. Fra l’altro, a posizionare le turbine in Scozia lavora la nave italiana Saipem 7000.

                        A guardare i progetti delle turbine norvegesi c’è da restare increduli: si tratta di strutture altissime, 178 metri dal pelo dell’acqua alla punta della pala quando questa è in verticale (e in più ci sono 80 metri di galleggiante sott’acqua); come fanno a non ribaltarsi? Risposta: una struttura vuota galleggia come galleggia lo scafo di una nave, e si mantiene in verticale perché un computer provvede a conservare l’equilibrio elaborando una mole gigantesca di dati, dal moto ondoso alla forza del vento fino alla stessa dinamica delle pale; poi intervengono i motori di posizionamento.

                        Ma perché mai bisogna andarsi a cercare tutte queste complicazioni, quando basterebbe piantare un solido pilone ne sottofondo marino e non pensarci più? Il fatto è che le strutture galleggianti possono essere collocate a più grande distanza dalle coste, dove il vento è più forte. Le turbine vengono fissate al fondale con cavi e tanto basta.

                        Infine c’è la questione del perché andare a costruire la piattaforma in Scozia anziché in Norvegia. Spiega al telefono Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia: «Conviene fare così perché nel Regno Unito le tariffe dell’elettricità sono più alte, e previste in aumento nei prossimi anni per carenza di elettricità».

                        Sempre nel mondo dell’energia, un’altra carenza che si sta preparando - a livello globale - è quella di petrolio. È un fatto sorprendente, visto che nell’ultimo biennio il ritornello è stato l’eccesso di produzione, che ha fatto crollare i prezzi. Adesso la tendenza si inverte.

                        Quasi raddoppiando rispetto al minimo di 26 dollari toccato a gennaio, ieri il barile di Wti americano è arrivato a sfiorare i 48 dollari, e il Brent europeo ha avvicinato i 50.

                        Questo si deve alla chiusura di molti pozzi, che non ripagano più il costo dell’estrazione; secondo l’azienda americana di servizi petroliferi Baker Hughes, negli Stati Uniti sono rimasti attivi solo 409 impianti, contro gli oltre 1600 del momento di massimo splendore dello «shale oil», il petrolio alternativo da scisto. Un rapporto di Goldman Sachs valuta che l’eccesso mondiale di offerta di greggio, che all’inizio del 2016 era di quasi 2 milioni di barili al giorno, entro fine anno verrà azzerato. È comunque probabile che l’Arabia Saudita manovri per mantenere le quotazioni del barile entro il limite dei 65 dollari, per evitare che i produttori usciti dal mercato possano rientrarci e far crollare un’altra volta i prezzi.

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