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Costruzione impianto VMC con recupero energetico

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  • Fai da te Costruzione impianto VMC con recupero energetico

    Salve a tutti,

    mi sto cimentando alla costruzione di un impianto VMC per la mia abitazione.
    Si tratta di un appartamento su due piani, dotato di mansarda ad una falda.
    Il piano superiore (mansardato) è dotato di soli lucernari (tipo Velux): questi rendono difficile il ricambio dell'aria durante l'inverno, specie quando le condizioni atmosferiche sono avverse (pioggia, neve, vento forte), con notevoli disaggi: persistenza di odori, umidità e altro. Un ricambio forzato dell'aria interna è la soluzione ideale.
    La conformazione di questa mansarda rende particolarmente agevole la costruzione di tale impianto perchè la parte bassa, adibita a magazzino, sovrasta tutte le stanze del piano sottostante, quindi si presta per la canalizzazione delle condotte per il trasporto dell'aria.
    Premetto che non sono un esperto del settore, ma mi sono documentato un'pò in giro e visto qualche macchina VMC per uso domestico. Il loro funzionamento è alquanto semplice, almeno nella teoria:
    L'aria viene prelevata dall'esterno. Una volta filtrata da polveri e altro viene fatta passare dallo scambiatore, ovvero da una serie di canalette sottili che favoriscono lo scambio di calore tra l'aria che entra in casa e quella che esce, recuperando parte di energia che andrebbe altrimenti persa. Quindi viene immessa nell'ambiente domestico attraverso le canalizzazioni nelle stanze, solitamente in soggiorno e nelle camere da letto, dove è preferibile fruire l'aria "fresca".
    Dalle cucine e dai bagni invece, dove sono presenti piu sostanze inquinanti, l'aria viene prelevata e fatta passare nuovamente attraverso lo scambiatore, per essere infine espulsa all'esterno.
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ID: 1981373
    Discorso canalizzazioni a parte, mi sto concentrando sul recuperatore. Il cuore del sistema è ovviamente lo scambiatore.
    Per le mie necessità e per la semplicità di costruzione mi sto orientando verso uno scambiatore di tipo Sensibile (non Latente), quindi senza recupero dell'umidità dell'aria. Questo anche perché abito in una zona prevalentemente umida, specie d'estate, e il clima è generalmente non rigido, non troppo freddo d'inverno e neanche troppo caldo d'estate.
    Quindi in estate la necessità è sopratutto quella di asciugare l'aria in entrata, per dare anche una mano all'impianto di climatizzazione esistente, mentre d'inverno si recupera una parte del calore espulso ma si renderà forse necessario prevedere all'umidificazione supplementare dell'aria in entrata.
    Generalmente gli scambiatori di questo tipo sono costruiti da una serie di pannelli di Polipropilene alveolare estruso posti incrociati in modo da formare una batteria a doppio flusso, appunto, incrociato:
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    Viene posto a 45° in modo da favorire il flusso della condensa, che viene poi raccolta da una vasca sottostante.

    Ecco quindi un primo schema della macchina che ho in mente di fare:
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    Si tratta di una prima bozza che mi aiuta a raccogliere intanto il materiale, spero tutto di recupero.
    Per l'alveolare non credo ci siano particolari problemi, lo si trova ovunque e anche nuovo non costa tanto.
    Serviranno due aspiratori centrifughi da 150-200 mc/h, sono piu costosi ma in genere si trovano anche questi in giro (qualche ventilconvettore dismesso) oppure nuovi a partire da circa €70 cad.
    Pensavo infine di aggiungere un piccolo radiatore lamellare che provvederò a collegare in parallelo alla linea di riscaldamento (ho un radiatore a breve distanza su cui collegarmi). In questo modo potrò post-riscaldare l'aria immessa nelle stanze sfruttando una parte del calore prodotto dalla caldaia in inverno. In estate invece lo stesso radiatore potrebbe essere collegato alla mandata principale dell'acqua sanitaria (fredda). Dato che, come dicevo, il clima è particolarmente umido (abito nel Veneto) basterebbe poco per abbassare la T dell'aria quel poco che serve per raggiungere il punto di rugiada e deumidificarla in parte prima che raggiunga lo scambiatore. La temperatura dell'acquedotto è sicuramente più bassa di quella dell'aria, e dato che la si usa spesso e volentieri durante la giornata, se la faccio passare prima dallo scambiatore recupero una parte importante di energia altrimenti persa. Ammetto che è la parte più fantascientifica del mio progetto in quanto implica sconvolgere l'impianto idraulico esistente, ma la buona volontà e l'olio di gomito certo non mancano .

    Questo, per ora, quanto penso di realizzare.
    Ogni vostro commento, suggerimento, idea ecc è, come al solito, utile e prezioso.

    Grazie
    Il mio nome è Kostas
    VMC - UTA e impianto di distribuzione interamente autocostruiti
    FV 4,76 kWp 14x340Wp JaSolar, Ottimizzatori SE, Inverter SolarEdgeSE5000H, meterSE3Y400-MB. Venezia -60° Tilt 17°
    Blog diy vmc - https://pvoutput.org/list.jsp?userid=81315

  • #2
    ciao! lo hai fatto?

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    • #3
      Ciao michenji e benvenutoSono ancora in fase embrionale col progetto.Mi sono procurato il materiale per lo scambiatore e ho cominciato da poco l'assemblaggio di tre possibili versioni per vedere quale rende meglio.Devo comunque aspettare la stagione fredda per effettuare i test.Quindi resta sintonizzato che prima o poi ci saranno degli aggiornamenti ;o)
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      • #4
        anch'io abito in veneto. tu dove? nel caso volessi venire a vederlo quando hai finito di costruirlo...

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        • #5
          Bene, eccomi qui per qualche aggiornamento sul progetto.
          Ho speso gli ultimi mesi sopratutto nello studio della macchina cercando di informarmi meglio possibile.
          Non ho trovato molti altri che abbiano provato ad autocostruirsi un apparecchio del genere, tranne forse un americano che però si è fermato a uno stadio molto grossolano..
          Ok, speriamo che la fortuna aiuti gli audaci, quindi SI PARTE!
          Per prima cosa mi sono concentrato sul cuore del sistema, ovvero lo scambiatore a flusso incrociato.
          C
          e ne sono vari tipi, quelli piu comunemente usati sono fatti di lastre di PP alveolare da 3mm disposte una sopra l'altra alternando il senso di 90°: una soluzione sicuramente semplice ed economica. Quelli più costosi invece sono fatti di fogli di alluminio di spessore circa 2/10 piegati alle estremità in modo da creare alveoli alternati, piu resistenti alla corrosione.
          Io ho in mente di provare tutte e due le soluzioni, assieme ad una terza variante: una batteria di scambio costituita da lastre di PP come nel primo caso, ma invece di alternarle tra di loro le distanzierò di 3mm creando di fatto l'alveolo del secondo flusso senza interporre una seconda lastra che creerebbe ulteriore difficoltà allo scambio termico.

          Passiamo alla fase lavorativa:

          Mi sono procurato una ottantina di lastre PP tagliate 30x30cm da un rivenditore di materiale pubblicitario. Ho scoperto solo dopo comunque che si possono facilmente recuperare anche nei vari bricocenter ad un prezzo leggermente inferiore.
          Assieme mi sono fatto tagliare dall'amico fabbro altrettante lastre di alluminio da 3/10, le stesse che ho usato per il progetto del pannello ad aria presente nel forum.
          Per distanziare le lastre tra di loro ho tagliato dei listelli di PP larghi circa 10mm e lunghi 30cm che ho successivamente incollato ai lati e in centro di ogni lastra. I lati chiusi servono a creare il corridoio di flusso mentre quello centrale serve come rinforzo per far sì che le lastre non si tocchino flettendosi. Inizialmente ho usato il silicone ma dopo ho scoperto che asciugandosi si ritira piegando le lastre e curvandole leggermente. Per quelle successive ho usato del biadesivo acrilico professionale con ottimi risultati (lavoro più veloce e pulito).
          Una volta preparate le lastre le ho inserite alternandole di 90° in una sede di prova costruita con due pannelli di compensato da 10mm e degli angolari in alluminio 10x10x1mm avvitati ai pannelli stessi. Questa base ospiterà le tre soluzioni per la prova di rendimento.
          Adesso costruirò una scatola per la prova con pannelli di polistirene estruso e due ventole, una per ogni flusso.
          Restate sintonizzati per i risultati che spero di poter postare a breve.

          Segue fotoromanzo di costruzione

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          ..altre foto (scambiatore in PP assemblato e in ALU)

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          A presto

          [04/10/2012]
          Anche se accuso i sintomi della solitudine in questo thread continuo con gli aggiornamenti.
          Oggi primo giorno di prova, fatta un'pò alla buona ma gia promette molto molto bene!!
          Come detto prima ho costruito un contenitore in PS estruso con camere separate per i due flussi e quattro fori da 120mm.
          Ho messo due ventole da 12V (Artic Cooling da 74 CFM (126mc/h).
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          Ho chiuso il tutto con il coperchio e messo un piccolo peso per garantire una certa ermeticità.
          Come scambiatore ho usato la versione in lamiera di alluminio.

          Per fare questa prima prova ho usato un phon alla minima temperatura e velocità posto nel foro del flusso in entrata. Misurato in funzione mi dava circa 56° costanti.
          Nell'altro flusso ho lasciato scorrere l'aria a T ambiente (24°).
          Ho posto il termometro all'uscita (ventola) dell'aria ambiente che attraversa, prima di uscire, lo scambiatore e acceso le ventole.
          La T in uscita dopo neanche 10 sec ha cominciato a salire in maniera costante!
          Con la mano riuscivo a sentire l'aria scambiata all'interno scaldarsi man mano che passavano i minuti.
          In circa 5 min la T in uscita si è stabilizzata a 42,8°!!!

          Poi ho misurato anche la T dell'aria immessa dal phon e uscita dallo scambiatore: circa 38°. Non sono pochi forse, ma sempre meno dell'aria riscaldata con il recuperatore, quindi un certo rendimento c'è!
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          Sono sbalordito da questi primi risultati, tenendo conto della poca tenuta stagna della scatola, l'isolamento molto precario, la velocità delle ventole che deve ovviamente essere ancora verificata / ottimizzata e il fatto che assieme all'aria calda del phon entrava (per effetto della ventola posta dall'altra parte) anche aria fredda
          in quantità non calcolata.
          Nelle prossime puntate effettuerò la stessa prova con le altre versioni del pacco scambiatore (in PP) e con aria fredda in entrata.

          A presto.

          Ultima modifica di Elisabetta Meli; 31-03-2016, 09:21. Motivo: Unione messaggi consecutivi
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          • #6
            no no ti seguo non sei solo... molto bene... io... così.... nel mio immaginario pensavo di unire un pannello solare ad aria a uno scambiatore come il tuo. il tutto sarebbe cioè in grado di ricambiare l'aria viziata ambientale scaldando l'aria fesca che entra... è solo una cosa che visualizzo in testa(immaginazione) però non è altro che un pannello solare ad aria calda collegato in serie dopo uno scambiatore come il tuo.

            ti uso dichiaratamente come cavia.... però se i tuoi risultati saranno buoni e ti andrà di condividerli sarò ben felice di approfittarne per costruirne uno e perchè no associato come dicevo al pannello ad aria calda.

            non esattamente in questo periodo che ho un casino per casa che già sto facendo altri lavori. ma fra un paio di mesi potrei mettermi a lavoro. teniamoci aggiornati

            aaa...dimenticavo una domanda... il processo di scambio non crea una condensa? se si come la convogli e espelli dallo scambiatore?

            ciao e buon lavoro
            Ultima modifica di Elisabetta Meli; 31-03-2016, 09:23. Motivo: Unione messaggio consecutivi

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            • #7
              Ciao satsok, ti seguo anche io per lo stesso motivo di michenji, quindi non sei solo.
              La condensa sicuramente la crea, ma posto in verticale, per gravità stessa, verrà espulsa nella parte inferiore come negli schemi sopra riportati.
              Facevo due calcoli, aria da espellere 56° uscita esausta a 38°. Aria di ricambio in ingresso 24° utile dopo scambio 42.8.
              Quindi dei 32° di differenza termica ne recuperi 18° dallo scambio perdendone 14, resa 56% che non è per nulla male.
              Mi chiedevo se, con il policarbonato, usi anche gli alveoli come scambio ? penso di si.
              I fattori che incidono sono:
              Capacità termica di scambio del materiale, superficie totale di scambio, velocità del flusso di aria.
              Ho visto che ottimi recuperatori raggiungono una efficienza del 95/98 % ma con costi spropositati, tanto vale montarne due in serie.
              Altra domanda, vorresti anche tu connetterlo al pannello solare aria chiaramente, hai già un progetto su come integrarli ?
              Aggiungo, con il policarbonato, usando gli alveoli come scambio, ed intrecciandoli, non avresti necessità di distanziarli, la resa sicuramente sarebbe minore ma occuperebbero 1/2 dello spazio quindi se ne potrebbero mettere il doppio, il tutto senza nessuna complicazione di montaggio.
              Ultima modifica di Elisabetta Meli; 05-10-2012, 07:21.
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              • #8
                Ciao ragazzi,

                l'idea di collegare in serie il pannello ad aria è sicuramente ottima, anche se bisogna progettare attentamente i collegamenti (d'estate deve essere chiaramente scollegato, almenochè non lo si voglia usare per il rinfrescamento notturno, cosa ancora piu complicata da gestire cmq)
                Io per problemi di distanza non posso collegare il mio, che si trova da tutta un'altra parte rispetto al recuperatore.
                Per la condensa, come dice Elisabetta, ho gia previsto una vasca inferiore di scarico. Dato che d'estate l'aria esterna è calda e umida ne raccoglierò un bel'pò.. D'inverno il problema è esattamente il contrario, l'aria immessa sarà troppo secca e bisognerà umidificarla. Ci sto lavorando...
                Per la resa, in effetti corrisponde a quella media dichiarata dai modelli in commercio. Quelli a flusso incrociato, come il mio, arrivano generalmente al 60% (da provare), mentre quelli di cui parli tu Elisabetta sono entalpici a flusso controcorrente, non usano lamine ma una speciale pergamena che recupera anche l'umidità (e quindi anche l'energia in essa contenuta), sicuramente di piu difficile realizzazione.
                Ma hai colto subito l'idea, infatti la scatola di prova è dimensionata per due batterie di scambio poste in serie: in questo modo raddoppierò la superficie in poco spazio.
                Per quanto riguarda i materiali: stando ai documenti studiati anche in precedenza per il pannello, non dovrebbero incidere molto sulla resa finale, anche se il mio istinto dice il contrario. Comunque i pannelli in PP alveolari usano certamente anche gli alveoli ai fini dello scambio, ma di contro fanno perdere carico al flusso d'aria. Ad ogni modo, come spiegato prima, proverò sia la versione alveolare piena che distanziata.
                Nell'ultimo caso dividerò la batteria in due parti girate a 90° per compensare lo scompenso di carico in entrambi i flussi.
                Ultima chicca, e spero di non espormi troppo, sto già predisponendo la gestione del sistema tramite Arduino.
                Ma dato che non mi sono mai cimentato in questo ho un amico collaboratore che ci sta lavorando intanto che io vado avanti nella parte "hardware".

                [16/10/2012]
                Ho finito la prima serie di prove, vi mostro i risultati:

                Le varie misurazioni di temperature sono state fatte all'interno di ogni camera interna tramite sonda e non ai fori di uscita come prima.

                Prova prima, recuperatore con uno scambiatore nelle tre configurazioni:
                Lamelle di alluminio distanziate (ALU in tabella), fogli di polipropilene alveolare (PP PIENO), e fogli di polipropilene alveolare distanziati (PP DIST).

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                Come si vede dalle misurazioni il mio istinto si sbagliava palesemente!
                La soluzione migliore è quella in PP compatto, ovvero senza distanziare i fogli tra di loro ma semplicemente alternando il senso degli alveoli. Il rendimento è di circa 61%, non male per nulla!
                L'alluminio arriva ad un circa 39%, meno della volta scorsa ma credo più a questa prova, più accurata nelle misurazioni e con una costruzione generale migliore.
                Il PP distanziato fa pietà!!


                Seconda prova, recuperatore con due scambiatori posti in serie (chiamiamolo Dual Core) nella sola configurazione di PP pieno:


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                Qui il risultato sorprendentemente peggiora, siamo al 50%.
                Questo credo sia dovuto al calo della portata dell'aria tra i due flussi, dato non quantificabile con i miei modesti mezzi ma che sicuramente influenza il rendimento.
                Sta di fatto che la misurazione è durata circa un'ora, ma per piu della metà del tempo la T4 (in uscita) era ferma a 25° mentre la T2 era gia al massimo (56 e rotti).
                Se metto ventole piu potenti ottimizzo forse?
                Suggerimenti, idee?

                Cmq una cosa è certa: funzia alla grande!!
                Ultima modifica di Elisabetta Meli; 31-03-2016, 16:07. Motivo: Unione messaggi consecutivi
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                • #9
                  Originariamente inviato da Elisabetta Meli Visualizza il messaggio
                  Ciao satsok... Aggiungo, con il policarbonato, usando gli alveoli come scambio, ed intrecciandoli, non avresti necessità di distanziarli, la resa sicuramente sarebbe minore ma occuperebbero 1/2 dello spazio quindi se ne potrebbero mettere il doppio, il tutto senza nessuna complicazione di montaggio.
                  Quindi la mia idea funziona

                  Complimenti satsok.

                  Interponi delle ulteriori ventole nel ' dual core ' per compensare le perdite di carico.

                  Anche se, secondo me, lo scambio già è avvenuto, per cui non credo che otterrai di più, forse solo incrementando la superficie di scambio si potrebbe ulteriormente migliorare, ma non in senso verticale ( ovvero incrementando il numero di moduli del pannello ) ma con pannelli leggermente più grandi al posto di un sistema dual core.
                  Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

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                  • #10
                    Certo, sicuramente sono gli alveoli ad aumentare la resa rispetto alle altre soluzioni.
                    L'ideale sarebbe avere degli estrusi alveolari in alluminio, ma accontentiamoci di quello che si può facilmente trovare pronto.
                    Si potrebbe eventualmente aggiungere una paratia tra i due core con una ventola di supporto ciascuna, ma come la si dimensiona per non creare scompensi?
                    Perche dici che solo incrementando la superficie di scambio si potrebbe ulteriormente migliorare? Anche incrementando il numero dei pannelli aumento la superficie di scambio, giusto?
                    A onor del vero potrei usare tutto il materiale a mia disposizione, creando di fatto un core di PP e uno di alluminio alti circa 40cm cad per uno scambiatore totale di 30x30x80cm. Come superficie di scambio sarebbe il doppio dell'attuale versione. Ma forse dovrei utilizzare dei veri blower questa volta..
                    A questo proposito pensavo di fare una visitina a IKEA per questo:
                    LAGAN BF275 Cappa da fissare alla parete - IKEAl motore dichiarato è di 275mc/h, e a quel prezzo non trovo neanche le flange di un motore centrifugo in negozio.
                    Magari lo vendono anche come ricambio separatamente ad un prezzo ancora piu basso
                    Il mio nome è Kostas
                    VMC - UTA e impianto di distribuzione interamente autocostruiti
                    FV 4,76 kWp 14x340Wp JaSolar, Ottimizzatori SE, Inverter SolarEdgeSE5000H, meterSE3Y400-MB. Venezia -60° Tilt 17°
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                    • #11
                      Satsok, ricontrolla i dati immessi delle tabelle, credo ci sia qualcosa che non và.
                      Ho la sensazione che ci sia una inversione di valori.
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                      • #12
                        Dove? Su quale prova?

                        Mm, credo di aver invertito la T3 con la T4...Ma il calcolo dovrebbe essere corretto.Dopo controllo anche la formula del foglio
                        Ultima modifica di Elisabetta Meli; 31-03-2016, 09:24. Motivo: Unione messaggio consecutivi
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                        • #13
                          Si ti confermo, ma non capisco quale delle due hai invertito, così ad occhio mi sembra quella del ' dual core '.

                          Anche sulla formula ho qualche perplessità, normalmente si calcola P.E.
                          Resa = (38/57.5) *100 = 66.09
                          Decremento in percentuale = ((38/57.5)*100)-100 = 33.91.
                          Incremento in percentuale = ((57.5/38)-1)*100= 51.31
                          Ultima modifica di Elisabetta Meli; 17-10-2012, 05:07.
                          Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

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                          • #14
                            Buongiorno Elisabetta (e complimenti per la lucidità, io alle 6 del mattino a malapena capisco dove sono!!)

                            Dunque, confermo di aver invertito la dicitura delle T3 e T4.
                            Ecco lo schema corretto:
                            Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   Acquisizione a schermo intero 17102012 8.30.22.bmp.jpg 
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ID: 1932802

                            La formula utilizzata è quella di Carnot: Efficienza: (T4-T1)/(T3-T1). Ho sbagliato?

                            Altrimenti si potrebbe calcolare anche cosi, ma non ho tutti questi dati a disposizione:

                            Il rendimento di uno scambiatore di calore, secondo la norma ASHRAE Standard '84 è definito
                            come rapporto tra l'energia o l'umidità effettivamente trasmesse ed i valori massimi
                            trasmissibili
                            ? = Wi(Xiu-Xii) / Wmin(Xei-Xii) = We(Xei-Xeu) / Wmin(Xei-Xii)
                            dove:
                            ? = efficienza (su calore sensibile, latente o totale)
                            Xii = temperatura o umidità o entalpia ingresso immissione
                            Xiu = temperatura o umidità o entalpia uscita immissione
                            Xei = temperatura o umidità o entalpia ingresso espulsione
                            Xeu = temperatura o umidità o entalpia ingresso espulsione
                            Wi = portata di immissione in peso
                            We = portata di espulsione in peso
                            Wmin = la minore tra Wi e We
                            In caso di efficienza di temperatura le portate andranno moltiplicate per il calore specifico.


                            Mi spieghi meglio l'incremento e la diminuzione in percentuale? Non ho ben capito..
                            Il mio nome è Kostas
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                            • #15
                              Satsok, c'è ancora qualcosa che non mi confinfera !
                              Tu immetti aria calda da T1 ( phon ) la prelevi da T3 ( ambiente esausta ). poi la immetti in T4 ( ambiente salubre ) espellendola da T2 ( esterno ).
                              Ci sono ancora discrepanze tra prima prova con i tre elementi diversi e seconda prova con ' dual core ' in relazione alle rese da te riportate, nonostante la correzzione ultima.
                              Appena ho tempo ti spiego le formule ' Not Carnot '
                              Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

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                              • #16
                                Elisabetta, ecco le configurazioni di flusso interno nelle due prove:

                                T1 immissione aria calda (phon) - T4 uscita aria calda
                                T3 immissione aria ambiente - T2 uscita aria ambiente
                                Ovviamente T1>T4 e T2>T3
                                Efficienza: (T4-T1)/(T3-T1) oppure (T3-T2)/(T3-T1)

                                naturalmente nel caso del dual core le uscite T3 e T4 sono fisicamente scambiate a causa dell'inversione di flusso data dal secondo core..

                                [30/10/2012]
                                Stasera ho effettuato la prima prova in condizioni reali, senza phon e simili.Dato che avevo pronta la versione Dual Core ho usato quello.Purtroppo una delle due ventole è passata a miglior vita e ho dovuto sostituirla con un'altra, sempre da 120mm ma di maggior portata (sconosciuta). Per compensare, almeno empiricamente, ho ostruito parzialmente il corrispettivo foro di entrata. Speriamo che questo inconveniente non abbia deviato troppo le mie misurazioni.Ho collegato con un piccolo spezzone di tubo da 100mm una delle due entrate al foro a muro in modo da prelevare aria dall'esterno.Stasera fa freschino, si prelevavano 8,9 C.Dall'altro foro di entrata (quello parzialmente ostruito) ho pescato l'aria a T ambiente, ovvero 21,6 C.Dopo circa 20 min di funzionamento l'aria immessa nell'ambiente era di 21,3 C, mentre l'aria espulsa (attraverso pa ventola maggiorata) misurava 13,4 C.Dubbi sulla formula di calcolo a parte (Elisabetta help me!) mi sembra un buon risultato, che dite?
                                Ultima modifica di Elisabetta Meli; 31-03-2016, 09:24. Motivo: Unione messaggio consecutivi
                                Il mio nome è Kostas
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                                • #17
                                  Ottimo, un risultato notevole senza dubbio, lo tengo in debita considerazione.
                                  Per il calcolo non credo che lo si possa fare però se non hai la certezza della portata delle ventole, metti che una aspiri più dell'altra, cambiano le temperature di conseguenza a vantaggio o svantaggio.
                                  In ogni caso, è un risultato eccellente.
                                  Hai detto misure 30X30X80, per un ricambio aria ( anche se non lo hai detto prima ) in cucina ( ma lo immaginavo ), 126mc/h.
                                  Ipotizzando una cucina 4X4X3 = 48mc, ottieni un ricambio aria di quasi 3 volte l'ora senza quasi dispersione di calore e con bassissimi consumi.
                                  Collegato con un rilevatore di presenza per l'accenzione e con un ritardo di X tempo per lo spegnimento, si potrebbe estendere anche ad altri ambienti. Si trovano a 7€ ma sono a 220V.
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                                  • #18
                                    Sì, sono anch'io stupefatto.
                                    Per fare prove più serie dovrò mettere le ventole serie, adesso mi fido di più di rischiarne l'acquisto.
                                    Il 30x30x80 era riferito alla configurazione futura, quella che comprenderà tutto il materiale costruito (scambiatore misto PP+ALU), per ora sto ancora usando quello in solo PP con due core da 30x30x20 cad.
                                    Sulla portata delle ventole da te calcolata ho i miei dubbi, quel 126mc/h è un valore nominale, ammesso che sia reale cambia molto quando l'aria passa attraverso i core. Infatti la velocità delle pale cambia parecchio con coperto della scatola aperto, quindi aria libera, e chiuso, che va subito in depressione e cala.
                                    Prossimo passo: costruzione dello chassis definitivo, correttamente dimensionato, isolamento da 4 cm termo-riflettente internamente, tenuta stagna e ventole 220v.

                                    Calcolatore_temperature_vmc.xlsCalcolatore_temperature_vmc.xlsIn base a questo strumento .xls della HovalCalcolatore_temperature_vmc.xls che allego, ho tirato fuori la formula del rendimento come segue:

                                    R=(T4-T1)/(T3-T1)X100

                                    Sostituendo le T con i rispettivi valori si ha:

                                    R= (21,3-8,9)/(21,6-8,9)X100 = 97,6%!!!!!!

                                    Un dato a dir poco incredibile! Temo comunque sia merito della bassa portata delle ventole, se metto quelle da 300mc/h chi sa a cosa arrivo...
                                    Ultima modifica di Elisabetta Meli; 31-03-2016, 09:25. Motivo: Unione messaggio consecutivi
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                                    • #19
                                      Ottimo il foglio, ma metti due ventole uguali e poi ripeti il calcolo dei rendimenti.
                                      Ad occhio, io ruoterei di 180° il recuperatore per il montaggio.
                                      Osserva esterno, con la attuale configurazione espello aria tipicamente più calda rispetto all'esterno, essa tenderà a salire con il rischio di risucchiarla nuovamente verso l'interno, ma ovviamente aspiro la stessa aria esausta e non più pulita. Invertendo questo rischio si può parzialmente eliminare.
                                      In interno, con la attuale configurazione, aspiro dalla parte alta del soffitto che tipicamente è più calda per espellere in basso. Invertendo metto in movimento l'aria calda di sopra poichè spinta dall'ingresso creando un moto convettivo.
                                      Ovviamente se il tutto è posto in verticale come da immagine, se in orizzontale, quindi è una vista dall'alto, non ha senso quello che ho scritto.
                                      Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

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                                      • #20
                                        Osservazioni corrette!
                                        Visti i risultati incoraggianti ho deciso di tenere in prova l'apparecchio tutto l'inverno appena fuori dal locale cucina (stessa loggia del pannello ad aria). In tal modo potro effettuare tutte le prove/modifiche/sperimentazioni prima di costruire il modello definitivo e -sopratutto- prima di spaccare muri e passare condotti vari
                                        Quindi ripesco la tua domanda iniziale, se integrare anche il pannello ad aria calda collegandolo in serie: si puo fare seguendo lo schema riportato:


                                        Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   assieme.jpg 
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ID: 1933004



                                        In tal modo quando il pannello riceve sole un termostato apre il circuito delle sue ventole e l'aria calda entra direttamente in casa dall'alto. Allo stesso momento un gruppo di due (elettro)valvole a farfalla esclude il circuito della VMC che, altrimenti, disperderebbe il calore prodotto dal pannello. Ovviamente le ventole della VMC si spengono dallo stesso ciscuito.
                                        Inversamente, quando il pannello è off (notte, nuvolo ecc) il gruppo elettrovalvole esclude il pannello e accende la VMC.
                                        I flussi in entrata e uscita seguono il ragionamento di Elisabetta mentre l'espulsione dell'aria viziata all'esterno viene portata tramite condotto lontano dall'ingresso di quella fresca.

                                        E ora.. al lavoro!!
                                        Il mio nome è Kostas
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                                        • #21
                                          Perchè 2 elettrovalvole, quando con una sola puoi deviare il flusso in ingresso ?
                                          Ipotizzo che la ventola immissione in cucina stia sempre accesa:
                                          Sole presente, la ventola del pannello aria immette in condotta la valvola è in posizione abbassata.
                                          Sole assente, le due ventole dello scambiatore si avviano, la valvola è in posizione alzata.
                                          La valvola, la puoi realizzare con un lamierino leggero imperneato sull'angolo _.|
                                          Normalmente per gravità resterà in basso chiudendo la VMC. per alzarlo puoi usare:
                                          L'involucro esterno una penna al cui esterno avvolgi del filo di rame schermato ( da avvolgimenti ) al cui interno scorre un chiodo/bacchetta di metallo, il chiodo fissato alla estremita centrale opposta del lamierino, per cui applicando corrente al filo, il chiodo viene tirato su insieme al lamierino, togliendo corrente ricade in basso per gravità.
                                          Certo è una soluzione fai da te alla spicciola e consuma un poco di corrente a 12V ( misurala ), ma veloce da realizzare e poco costosa.
                                          Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

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                                          • #22
                                            Vediamo se ho capito bene: supponiamo di usare la valvola lungo la condotta della VMC e prima del raccordo a T.Se la VMC è spenta per gravità mi esclude il passaggio verso di essa.Quando la VMC va in funzione la valvola si apre ma a quel punto l'aria ha si dirama sia verso la casa che verso il pannello e quindi a disperdersi! Idem se utilizzo la sola valvola lungo il condotto del pannello: quando riceve sole spingerà l'aria sia verso la casa che dentro la VMC che, a quel punto farà la strada inversa verso il foro n.1Secondo me non funzia Eli..Per comandare la valvola a clapet avrei degli attuatori a 12v di chiusura centralizzata auto avanzati da altri progetti

                                            Vi aggiorno con i dati della prova di stasera:Versione dual core ibrida, uno scambiatore di PP ed uno in Alluminio.Rendimento inferiore, 87%Ecco le temperature registrate:T1: 21,6T2: 21,4T3: 10,9T4: 12,3Concludo e riconfermo che la soluzione migliore è solo con il PP alveolare.
                                            Ultima modifica di nll; 04-11-2012, 22:42. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente
                                            Il mio nome è Kostas
                                            VMC - UTA e impianto di distribuzione interamente autocostruiti
                                            FV 4,76 kWp 14x340Wp JaSolar, Ottimizzatori SE, Inverter SolarEdgeSE5000H, meterSE3Y400-MB. Venezia -60° Tilt 17°
                                            Blog diy vmc - https://pvoutput.org/list.jsp?userid=81315

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                                            • #23
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                                              questi sono gli schemi che ti proponevo prima:




                                              Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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                                              Considera che in questo l'aria viene espulsa dal punto 4.
                                              Poi utilizza quello che ritieni più opportuno per la deviatrice.

                                              In merito al fatto che un recuperatore costi troppo ed è solo una questione di marketing, trovi daccordo pure me ;-).
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                                              Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

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                                              • #24
                                                HAI RAGIONE!!

                                                Sarà perchè ieri sera ho fatto il calcolo a mano su una tovaglia dopo cena (e con la suocera che parlava a fiumi !!)??
                                                Oppure perchè sono duretto in matematica! (ammetto...)

                                                Posto calcolo felicemente rifatto:

                                                Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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                                                Eli ti offro virtualmente una doppio malto

                                                Quindi anche le piastre in alluminio funzionano bene... A dispetto delle prove precedenti.
                                                Niente, adesso bisogna trovare le ventole e partire seriamente.
                                                Per lo schema, capito perfettamente. Invece di due valvole utilizzi solo una deviatrice. Clever Comprerò un raccordo a T in pvc e proverò a fare qualche accrocchio.

                                                E intanto volevo brindare al superamento delle 1000 visualizzazioni al thread!!Evviva!
                                                File allegati
                                                Ultima modifica di nll; 04-11-2012, 22:41. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente
                                                Il mio nome è Kostas
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                                                • #25
                                                  ventole

                                                  complimenti .
                                                  volevo sapere come calcolare la portata delle ventole con almeno 2 bocchette per estrazione e 2 di portata con tubazione 3/4mt cad .
                                                  io pensavo a 2 estrattori del genere Estrattore D'Aria Centrifugo Professionale VK 100 per Grow-Room da 250m3/ora

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                                                  • #26
                                                    Ciao Roberto e benvenuto,La portata teorica massima è riportata, 250mc/hPoi dipende da molti fattori, curve, percorsi dentro la VMC, filtri...Attento anche alla rumorosità con quel tipo di ventola
                                                    Il mio nome è Kostas
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                                                    • #27
                                                      Tu che ventole hai usato ?

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                                                      • #28
                                                        Vedi post #5

                                                        Parcheggiamo un'attimo la costruzione della macchina in sé e occupiamoci del resto dell'impianto, cosa da non sottovalutare assolutamente.
                                                        Stavo ragionando sul regime invernale, che è quello che più mi interessa, e stavo valutando un possibile preriscaldo dell'aria in entrata. Dato che la pescherò dal tetto e la macchina sarà posizionata nel sottotetto e non ho la possibilità di effettuare alcun tipo di preriscaldo tradizionale, tipo interrare tubi o altro, ho avuto un'altra idea!
                                                        E se recuperassi il calore prodotto dai fumi della mia caldaia?
                                                        Mi spiego meglio: sempre nel sottottetto passa la parte terminale della canna fumaria delle caldaie del mio e dell'appartamento sotto di me. Si tratta di un tratto di circa 70cm di lunghezza in acciaio, ovviamente non coibentato, a forma di Z perchè si è dovuto evitare una trave in legno (vedi foto)


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                                                        Quando parte la caldaia dopo qualche minuto l'acciaio diventa caldissimo (ho misurato sui 50 gradi), praticamente non lo si puo toccare.
                                                        Quindi pensavo stringere attorno alla canna delle fasce di lamiera in alluminio traforato da 6/10 e rivettare alle stesse dei pezzettini dello stesso materiale a mò di alette dissipatrici.
                                                        Ho fatto una primissima prova:


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                                                        Con la caldaia che andava le alette erano caldissime, quindi dissipano bene!

                                                        Certo, rivettare tutte queste alette e tagliare le fasce a misura con tutte le curve della canna è un lavoro da ergastolano, quindi ho provato anche una seconda soluzione, piu veloce e piu pratica: ho avvolto attorno una molla in acciaio diam 22mm (da un'avvolgibile).
                                                        Si riscalda ugualmente ma credo offra meno superficie di scambio rispetto alle alette.

                                                        Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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                                                        Per concludere, una volta riempita la canna di dissipatori la inscatolerò con il relativo isolamento (PS) e lascerò un foro da 100mm di entrata in basso e uno di uscita in alto ma diametralmente opposti, per garantire un coretto lavaggio di aria. Eventualmente attaccherò un paio di ventole per garantire un flusso sufficiente.

                                                        Eventuali problemi:
                                                        Raffredando le pareti della canna si formerà della condensa al suo interno, ma non mi preoccupa in quanto il condotto è provvisto di scarico a pozzetto.
                                                        Se l'aria che passa attraverso il preriscaldo dovesse essere fredda e umida e la caldaia è spenta, a contatto con la canna si formerà della condensa. In tal caso metterò una vaschetta sotto per raccoglierla ed espellerla. Non so ancora come ma penserò a qualcosa.

                                                        Dimentico/ometto niente?
                                                        Ultima modifica di Elisabetta Meli; 31-03-2016, 16:11. Motivo: Unione messaggio consecutivi
                                                        Il mio nome è Kostas
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                                                        • #29
                                                          claredot.net/it/sez_Aeraulica/perdita_canali_circ_aria.php
                                                          Ragazzi spero possa esservi d' aiuto

                                                          Oggi ho provato l 'estrattore winflex biturboposso dire che non è tanto rumoroso. a parte il prezzo ne vale la pena .

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                                                          • #30
                                                            Ottimo strumentino, Roberto.Grazie per averlo condiviso
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