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domanda (forse) banale

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  • domanda (forse) banale

    Salve, colgo l&#39;occasione per salutarvi tutti. Mi chiamo Daniele Pezzano e sono un neolaureato in ingegneria elettronica che suo malgrado si trova a dover lavorare nel campo dell&#39;elettrotecnica ed in particolare in quello fotovoltaico. Detto tra noi la cosa non mi da fastidio anzi, pero&#39; mi trovo a dovermi confrontare adesso come adesso, con un problema che non riesco a risolvere.<br><br>In breve: stavo pensando di esercitarmi progettando da zero un impianto fotovoltaico da 20kwp quindi la mia utenza sara&#39; trifase da 380V, ma non volendo usare inverter centralizzati con uscite trifase mi chiedevo se fosse possibile usare una serie di inverter con uscite monofase ed in qualche modo &quot;riottenere&quot; a partire da queste la mia agognata trifase&#33;<br><br>In particolare: diciamo di avere 112 pannelli da 180Wp organizzati in 7 stringhe da 8 pannelli ciascuna ed immaginiamo poi di usare 7 piccoli inverter monofasi, ciascuno per ogni stringa. Come posso fare per riuscire poi a riottenere la trifase che mi serve per alimentare l&#39;utenza e per connettermi alla rete ENEL?<br><br>Grazie in anticipo per le risposte (ed anche solo per aver dato una occhiata al post&#33 <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/cd4d3f51e2a14c89caf62d6b36f9e1ff.gif" alt="^_^">

  • #2
    Semplice: collegherai 2 inverter in parallelo su ciascuna delle prime 2 fasi e sulla terza fase ne collegherai 3.<br>La DK5940 ammette lo squilibrio tra le fasi di un massimo di 6 kW.<br><br>Il tuo impianto e&#39; da 20,16 kWp ossia circa 3kwp per inverter e quindi rientri nel range.

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    • #3
      Grazie mille ma posso aggiungere solo un&#39;altra domanda? tanto per fugare ogni mio restante dubbio: ammettiamo di collegare il primo ed il secondo dei miei sette inverter, in parallelo e che questi costituiscano la prima fase, poi gli altri due costituiscono la seconda e cosi&#39; via....<br><br>Pero&#39; nessuno mi garantisce che poi effettivamente le 3 fasi che ho cosi&#39; costituito abbiano lo sfasamento di 120° l&#39;una con l&#39;altra, o mi sbaglio? Uhmmm ammetto che devo prendere un po&#39; di confidenza con gli inverter, la frequenza di uscita di un inverter è regolabile giusto? se cosi&#39; fosse in effetti si potrebbe settarla in modo tale da ottenere lo sfasamento desiderato tra le fasi.... scusate se le domande sono banali ma l&#39;elettrotecnica non l&#39;ho mai esplorata granché nemmeno all&#39;universit&agrave; :/ (ma voglio imparare assolutamente quanto piu&#39; possibile&#33;&#33;&#33<br><br>Grazie ancora per la risposta&#33;&#33;

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      • #4
        Benvenuto Daniele.<br>Lo sfasamento di 120° e&#39; imposto dal sistema trifase europeo interconnesso.<br>Gli inverter rigenerativi in rete si sincronizzano in fase (e conseguentemente anche in frequenza) sulla rete.<br>La frequenza in uscita quindi non e&#39; regolabile, puo&#39; esserlo pero&#39; negli inverter per funzionamento in isola (quindi non rigenerativi in rete) e negli inverter per comando motori.<br><br>Ciao<br>Mario
        Molto urgente: cerco socio: Collaborazione a Milano
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        Mala tempora currunt, non contattatemi piu' per questioni riguardanti il forum, grazie, il mio tempo e' finito.
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        L'energia non si crea ne' si distrugge, ma ne sprechiamo troppa in modo irresponsabile. Sito personale: http://evlist.it
        Se fate domande tecniche e volete risposte dal forum precise e veloci, "date i dati" specificando anche l'ambiente operativo e fornendo il maggior numero possibile di informazioni.
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        • #5
          Se capisco bene ogni inverter di rete si sincronizza in frequenza e fase alla fase di rete su cui e&#39; connesso.<br><br>Dividendo gli inverter in 3 gruppi, un gruppo per fase e collegando gli inverter di ogni gruppo in parallelo alla sua fase, la fasatura viene ereditata dalla rete.<br><br>Prima considerazione (banale):<br>Meglio prevedere un numero multiplo di 3 di inverters.<br><br>Seconda considerazione:<br>In teoria la cosa funziona, ma che succede se:<br>1) Una parte dell&#39;impianto e&#39; ombreggiato. (Per impianti di questa dimensione anche una nuvola potrebbe creare uno squilibrio, per quanto breve...)<br>2) Alcuni pannelli si rompono e si autoescludono.<br>3) E&#39; necessario fermare parte dell&#39;impianto per manutenzione, inverter rotto, pannello malfunzionante...<br><br>Uno qualunque di questi eventi potrebbe provocare squilibri delle fasi oltre i limiti consentiti.<br><br>Immagino che gli inverters trifase ricevano un unico (magari con MPPT diversi) flusso di potenza in CC e lo distribuiscano sulle tre fasi, se cosi&#39; e&#39; sarebbero esenti da questi problemi...<br><br>ciao
          Solare termico: 5mq piani, 500l serbatoio in polietilene con serpentina inox, a svuotamento autocostruito, da ottobre 2010.
          Solare fotovoltaico: 2.86 kW 13 x 220 W Conergy Power Plus, inverter Power One 3.0 Outd, azimut -45, tilt 22, qualche ombra, da maggio 2011.

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          • #6
            Uhmm le osservazioni sono corrette: se dovesse verificarsi un ombreggiamento o una qualsivoglia condizione per cui una stringa si trovasse a non lavorare piu&#39; a regime ecco che la probabilit&agrave; di uscire dal limite dei 6kW.<br><br>Ad ogni modo per gli inverter trifase il problema non si pone dal momento che in ingresso hanno un unico flusso di corrente cc da cui sviluppano poi in uscita la trifase.<br><br>Tornando pero&#39; al discorso di prima il problema come si potrebbe risolvere? Uhmmm si potrebbe gia&#39; in fase di progetto tentare di &quot;dimensionare&quot; le stringhe formanti ciascuna fase in modo tale che nel caso peggiore di malfunzionamento non si oltrepassino i limiti consentiti di squilibrio. uhmm si potrebbe fare in modo che le stringhe componenti ogni singola fase non siano tra loro fisicamente vicine ma provengano da zone differenti dell&#39;impianto. In questo modo credo (ad esempio) si potrebbero &quot;limitare i danni&quot; (forse).<br>

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